teopiè
28-05-2006, 19:55
Primo viaggio in moto: penso che la maggior parte delle persone avrebbe scelto un itinerario semplice, magari un bel tour in Europa… e invece spinti probabilmente da un pizzico di incoscienza giovanile e da un irrefrenabile bisogno di conoscere e scoprire altri orizzonti e altre culture puntiamo verso il Madagascar,“l’isola rossa”, con le sue migliaia di chilometri di coste inabitate, con la sua caratteristica flora e fauna, le sue barriere coralline inesplorate, la sua popolazione divisa in 18 tribù con un miscuglio di sangue arabo, indiano, africano, cinese e indonesiano che ne fanno un paese unico al mondo e un’entità completamente diversa da quella africana.Arriviamo nella capitale, Antananarivo, il 5 agosto 2005 successivamente lasciamo il gruppo e ci dirigiamo a sud, verso Antsirabè, città coloniale con grandi strade gremite di coloratissimi pousse-pousse (risciò): ora siamo soli, inizia la nostra avventura! Il giorno successivo partiamo all’alba con un freddo pungente ed entriamo nell’ aspra regione occidentale del paese percorrendo 520 Km per raggiungere Morondava, le “lunghe spiagge” in malgascio,. La strada si presenta per il primo tratto in buone condizioni e permette di mantenere una media elevata L’ emozione è grande nell’ attraversare tanti piccoli villaggi di capanne e nel sentire al nostro passaggio bambini che gridano festosi e ci corrono incontro per salutarci. Improvvisamente però la strada asfaltata si trasforma in sentiero sterrato per 120 Km, siamo costretti a rallentare e a continuare il viaggio anche dopo il tramonto del sole: la paura di viaggiare di notte in queste zone è però pienamente ripagata dall’esperienza di osservare la vivace vita notturna della popolazione e di percorrere l’ ultimo tratto di strada sotto un cielo stellato mai visto prima, fra altissime ed imponenti sagome di baobab. Per via della sua posizione geografica, il Madagascar occidentale è la regione che ha assimilato maggiormente l’ influsso africano e ricorda l’ Africa anche nei suoi maestosi scenari naturali come la famosissima “Avenue du Baobab”, lo splendido viale fiancheggiato da esemplari di Baobab “Adansonia Grandidieri”, che dista circa 15 km da Morondava e rappresenta il luogo più fotografato della grande isola. Ci separano altri 500 Km di pista sabbiosa dalla nostra seconda tappa, Tulear, di cui una parte aperta solo durante la stagione secca, data la necessità di attraversare anche due fiumi di grande portata: il percorso è tormentato e molto impegnativo, non vogliamo rinunciare all’ itinerario prefissato ma neanche rischiare rovinose cadute che comprometterebbero inesorabilmente la bellezza del nostro viaggio ripieghiamo sulla possibilità di compiere il tragitto su un camion brousse,. Così desiderosi di qualche giorno di relax abbiamo lasciato la luminosissima cittadina di Tulear, situata a cavallo del Tropico del Capricorno, per dirigerci a sud verso la Baia di Saint Augustin, dove abbiamo momentaneamente parcheggiato la moto, con destinazione Anakao, grazioso paese di pescatori della tribù Vezo abilissimi nella costruzione di piroghe a vela e nell’ arte della pesca. I tre giorni passati ad Anakao ci hanno permesso non solo di recuperare le forze soggiornando in bungalow costruiti direttamente su un’ incantevole spiaggia di sabbia bianca, ma anche di effettuare un emozionante safari-foto alle balene Megattere che nei mesi di luglio e agosto migrano attraverso il canale di Mozambico e di visitare la vicina isola di Nosy Ve, un antico covo di pirati oggi trasformata in Riserva Naturale Marittima. Nei giorni successivi siamo rimontati in sella al nostro “bavarese” abbiamo imboccato l’ unica vera strada dell’ intero paese, la RN 7, ampia, panoramica e interamente asfaltata che congiunge Tulear alla capitale Antananarivo, attraversando l’ intera regione degli “haut plateaux” (altopiani).La prima tappa nella zona del Madagascar centrale è stata il piccolo centro abitato di Ranohira, utile base di appoggio per l’esplorazione del Parco Nazionale dell’ Isalo, che racchiude luoghi di selvaggia bellezza e paesaggi straordinari, con le sue pianure dorate intervallate da grandi pinnacoli scoscesi di roccia rossastra, fra le cui creste si nascondono le antiche tombe della tribù dei “Sakalava”, i suoi canyon popolati da numerose specie di lemuri,le cascate, la piscina naturale…Nei giorni successivi abbiamo visitato la cittadina di Ambalavao, importante centro economico per l’allevamento del bestiame, le case vinicole e la produzione della carta Antimoro, per proseguire poi verso il Parco Nazionale di Ranomafana, raggiungibile solo percorrendo 40 km di strada dissestata e piena di curve. Qui si attraversano foreste primarie ricche di felci arboree e si ammira uno stupendo paesaggio sul corso del fiume Namonorona con cascate impetuose alternate ad anse idilliache. In realtà prima della partenza avevamo già deciso di non concludere qui il nostro viaggio, per due amanti del mare come noi, infatti, era d’obbligo fare sosta nella bellissima isola di Nosy Be.Le emozioni di questo viaggio si sono trasformate in ricordi indimenticabili e nella voglia di realizzare presto altri sogni simili, in altre località del mondo con la nostra BMW come inseparabile compagna di viaggio…..
“Veloma Madagascar!” – Arrivederci Madagascar…….”Misoautra” – Grazie!
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http://www.hostfiles.org/miniature/20060528072905_Madagascar__1_.JPG (http://www.hostfiles.org/image.php?id=471464) http://www.hostfiles.org/miniature/20060528073616_Madagascar__3_.JPG (http://www.hostfiles.org/image.php?id=471473) http://www.hostfiles.org/miniature/20060528073827_Madagascar__11_.JPG (http://www.hostfiles.org/image.php?id=471476) http://www.hostfiles.org/miniature/20060528074041_Madagascar.JPG (http://www.hostfiles.org/image.php?id=471482)
Appena h.files me lo permetterà inseriro altre foto.
“Veloma Madagascar!” – Arrivederci Madagascar…….”Misoautra” – Grazie!
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Appena h.files me lo permetterà inseriro altre foto.