Visualizza la versione completa : su MOTOCICLISMO di Aprile
Aristoc@z
01-04-2006, 22:17
copertina per R 1200 s
test per f 800 (con k 1200 s)
prova del k 1200 GT...
Panzerdivision
01-04-2006, 22:45
motociclismo è una vetrina commerciale...
dovrebbero spedrlo gratis
motociclismo è una vetrina commerciale...
dovrebbero spedrlo gratis
Quoto 400000%!!!
E ce l' hanno pure col Meridione........
:( :( :( :( :(
Aristoc@z
01-04-2006, 23:14
motociclismo è una vetrina commerciale...
dovrebbero spedrlo gratis
sono d'accordo. Come molte riviste.
Ma è comunque spesso utile. E poi quando si vuole qualcosa la si prova di persona comunque no?
quindi, in ultima analisi, per me: INFO (internet, carta stampata, amici e conoscenti) + PROVA ED OPINIONI PERSONALI!!!
:lol: :lol: :lol:
Quoto 400000%!!!
E ce l' hanno pure col Meridione........
:( :( :( :( :(
...da meridionale ti dico...mica hanno tutti i torti?
Hai visto il servizio di ieri sera su rete4 sugli scippatori napoletani?
Con tutta tranquillità dichiaravano che lo scippo e la rapina per loro era un "lavoro": si alzavano dal letto a mezzoggiorno ed in un ora di "lavoro" tiravano su lo stipendio del giornalista che li intervistava...E dichiaravano che si divertivano pure! E alla domanda di cosa ne facessero dei soldi rispondevano che gli servivano per aquistare abiti firmati:(
E poi tutti quei filmati dei motorini che sfrecciavano sui marciapiedi, tutti i motociclisti senza casco, in 3 sulla moto....certo non è stato un bello spettacolo. Allora, siamo seri e facciamo un pò di sana autocritica.
Come dicevo, pensi che abbiano tutti i torti?
'Motociclismo' fino a qualche anno fa era il vangelo del motociclismo italiano: ottimi e seri collaudatori, articoli di spessore, ecc.. Ma da un bel pò è soltanto un catalogo pubblicitario.
Ho la collezione completa da agosto 1968 a dicembre 2000. Ogni tanto compro un numero, un paio l'anno.
Piuttosto, le alternative non sono certo un granchè, ma su internet si trova di tutto e anche in dettaglio. Se poi si conosce un pò di inglese ci si può sbizzarire.
adessociprovo
02-04-2006, 09:20
approposito, ma com'è che qui se mi beccano anche solo parcheggiare la moto senza indossare il casco me la sequestrano con annessa stangata!
mentre nel sud invece puoi sfrecciare davanti a un reggimento di vigili/polizia/carabinieri che manco ti guardano... :rolleyes:
al di là della sicurezza... mah...
...
approposito, ma com'è che qui se mi beccano anche solo parcheggiare la moto senza indossare il casco me la sequestrano con annessa stangata!
mentre nel sud invece puoi sfrecciare davanti a un reggimento di vigili/polizia/carabinieri che manco ti guardano... :rolleyes:
al di là della sicurezza... mah...
...
Provo a darti una motivazione tecnico-giuridica: nel nostro diritto esiste l'istituto dell' "uso e consuetudine", c.d. "fonte mediata". In pratica: una legge può essere disattesa o interpretata diversamente, da una parte prevalente del popolo (elemento essenziale dello Stato insieme al territorio e al diritto) e ciò costituisce un limite nell'applicazione della legge stessa.
Quando vado in vacanza al sud, mi dicono che fa troppo caldo e il casco è improponibile. E la sicurezza? Bè per loro è trascurabile. Comunque, leggendo i quotidiani locali sotto l'ombrellone, leggo di almeno un paio di motociclisti morti al giorno, ovviamente senza casco!
Pier_il_polso
02-04-2006, 10:29
Ci sono posti dove la legge del casco non è mai arrivata; dalle mie parti per esempio, a Gallipoli è così.
Ogni volta che ci vado in estate faccio un gioco: cerco di trovare almeno una persona su due ruote che lo indossi.
Il problema è che ho smesso di giocare perchè non ne ho mai visto uno.
I vigili sono in mezzo alla strada a dirigere il traffico e si vedono passare davanti continuamente centinaia di senza casco senza battere ciglio; li la regola non esiste.
Se usi il casco rischi di farti fermare perchè probabilmente hai qualcosa da nascondere :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Incredibile ma vero :( :( :(
...da meridionale ti dico...mica hanno tutti i torti?
Hai visto il servizio di ieri sera su rete4 sugli scippatori napoletani?
Con tutta tranquillità dichiaravano che lo scippo e la rapina per loro era un "lavoro": si alzavano dal letto a mezzoggiorno ed in un ora di "lavoro" tiravano su lo stipendio del giornalista che li intervistava...E dichiaravano che si divertivano pure! E alla domanda di cosa ne facessero dei soldi rispondevano che gli servivano per aquistare abiti firmati:(
E poi tutti quei filmati dei motorini che sfrecciavano sui marciapiedi, tutti i motociclisti senza casco, in 3 sulla moto....certo non è stato un bello spettacolo. Allora, siamo seri e facciamo un pò di sana autocritica.
Come dicevo, pensi che abbiano tutti i torti?
Potrei farti 10.000 esempi di malavita da Roma in su.
Hai visto il servizio, su Italia1, sugli spacciatori di Padova? sembrava di stare nel bronx....e di certo non era meglio di scampia.....
Hai visto di tutti gli stupri nel senese e nel milanese? All' ordine del giorno....
Il punto è che è facile gettare secchi di letame sul meridione.....è facile criminalizzare un decreto comunale che vieta (giustamente) la circolazione dei ciclomotori nel centro storico.......
E' facile perchè si tratta di Napoli.......e si sa, noi meridionali, agli occhi dei nordici, siamo tutti boccaloni e creduloni......possono smerd*rci come vogliono, tanto noi nemmeno ce ne accorgiamo......
:( :( :( :( :( :( :(
Brutta gente chi la pensa in quel modo!!:(
Provo a darti una motivazione tecnico-giuridica: nel nostro diritto esiste l'istituto dell' "uso e consuetudine", c.d. "fonte mediata". In pratica: una legge può essere disattesa o interpretata diversamente, da una parte prevalente del popolo (elemento essenziale dello Stato insieme al territorio e al diritto) e ciò costituisce un limite nell'applicazione della legge stessa.
Quando vado in vacanza al sud, mi dicono che fa troppo caldo e il casco è improponibile. E la sicurezza? Bè per loro è trascurabile. Comunque, leggendo i quotidiani locali sotto l'ombrellone, leggo di almeno un paio di motociclisti morti al giorno, ovviamente senza casco!
esiste anche la gerarchia delle fonti. Una legge ordinaria o una fonte di rango equiparato prevale sulle consuetudini (intesi come fonte giuridica).
Qui non è un problema tecnico giuridico ma essenzialmente socio - culturale. E' un punto di vista, ovviamente, ma l'ho maturato da giurista e da meridionale di nascita trapiantato al nord, ormai abituato a rapportarsi a sistemi giuridici e sociali dei paesi mitteleuropei.
Ci sono posti dove la legge del casco non è mai arrivata; dalle mie parti per esempio, a Gallipoli è così.
Ogni volta che ci vado in estate faccio un gioco: cerco di trovare almeno una persona su due ruote che lo indossi.
Il problema è che ho smesso di giocare perchè non ne ho mai visto uno.
I vigili sono in mezzo alla strada a dirigere il traffico e si vedono passare davanti continuamente centinaia di senza casco senza battere ciglio; li la regola non esiste.
Se usi il casco rischi di farti fermare perchè probabilmente hai qualcosa da nascondere :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Incredibile ma vero :( :( :(
hai ragione Pier: sono delle tue parti e non posso che condividere l'analisi.
Però, come cantava qualcuno, la storia siamo noi.
Ogni volta che mi capita, nel mio piccolo mi sforzo di fare "evangelizzazione" e di dare testimonianza. E guarda, non è che alla fine la gente non recepisca.
Basta anche che una singola persona risulti convinta dall'esempio e dal ragionamento: basta una sola per affermare che ne è valsa la pena...
;)
navarone
02-04-2006, 13:36
Provo a darti una motivazione tecnico-giuridica: nel nostro diritto esiste l'istituto dell' "uso e consuetudine", c.d. "fonte mediata". In pratica: una legge può essere disattesa o interpretata diversamente, da una parte prevalente del popolo (elemento essenziale dello Stato insieme al territorio e al diritto) e ciò costituisce un limite nell'applicazione della legge stessa.
La spiegazione "giuridica" a mio avviso non è corretta:
la consuetudine, se la intendi in senso tecnico come fonte del diritto, non può mai essere "contra legem".
Il motivo è facilmente spiegabile: nella gerarchia delle fonti la consuetudine occupa un gradino inferiore rispetto alla legge e, come ben noto, una norma di fonte inferiore non può abrogare o derogare ad una norma di fonte superiore.
Se poi parli di consuetudine sociale mi potresti trovare d'accordo se completassi il ragionamento parlando di "cattiva consuetudine".
saluti.
navarone
02-04-2006, 13:37
Non avevo letto Gert.
Quoto 100%!
Muntagnin
02-04-2006, 14:57
Ci sono posti dove la legge del casco non è mai arrivata; dalle mie parti per esempio, a Gallipoli è così.
Ogni volta che ci vado in estate faccio un gioco: cerco di trovare almeno una persona su due ruote che lo indossi.
Il problema è che ho smesso di giocare perchè non ne ho mai visto uno.
I vigili sono in mezzo alla strada a dirigere il traffico e si vedono passare davanti continuamente centinaia di senza casco senza battere ciglio; li la regola non esiste.
Se usi il casco rischi di farti fermare perchè probabilmente hai qualcosa da nascondere :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Incredibile ma vero :( :( :(
chapeau!!! .... ovviamente in tutti i sensi:-p
Pier_il_polso
02-04-2006, 20:07
hai ragione Pier: sono delle tue parti e non posso che condividere l'analisi.
Però, come cantava qualcuno, la storia siamo noi.
Ogni volta che mi capita, nel mio piccolo mi sforzo di fare "evangelizzazione" e di dare testimonianza. E guarda, non è che alla fine la gente non recepisca.
Basta anche che una singola persona risulti convinta dall'esempio e dal ragionamento: basta una sola per affermare che ne è valsa la pena...
;)
Grande ;) ;)
esiste anche la gerarchia delle fonti. Una legge ordinaria o una fonte di rango equiparato prevale sulle consuetudini (intesi come fonte giuridica).
Qui non è un problema tecnico giuridico ma essenzialmente socio - culturale. E' un punto di vista, ovviamente, ma l'ho maturato da giurista e da meridionale di nascita trapiantato al nord, ormai abituato a rapportarsi a sistemi giuridici e sociali dei paesi mitteleuropei.
Obiettivamente mi ero posto l'obiettivo di dare una 'visione' per tutti, dimenticando per un istante (e per esempio) di aver lavorato con Tancredi Bianchi sugli 'innesti' di diritto anglosassone nel nostro ordinamento (1982-83 sulle implicazioni di quella che sarebbe stata la legge sui fondi comuni, di chiara ispirazione common law). SMILE!
Ma (simpaticamente, off course) se proprio vogliamo lavorare sulla factispecie (il casco a Napoli o in genere al sud), è evidente che la legge non prevale sulla consuetudine perchè chi dovrebbe farla rispettare non applica e non sarebbe neanche perseguibile per l'omissione: proviamo a immaginare un tutore dell'ordine censurato perchè non avrebbe fatto rispettare la legge in argomento!
Sull'aspetto socio-culturale mi trovi d'accordo. Però, obiettivamente, se si attuasse una linea intransigente, anche nel soleggiato sud indosserebbero il casco. Vuoi un esempio? A Palermo, dove trascorro parte delle vacanze estive, per tanti anni dopo l'applicazione della legge sul casco molti se ne fregavano (sai il caldo ...). Adesso è difficile incontrare qualcuno senza, perchè le forze dell'ordine hanno applicato ... la legge.
La spiegazione "giuridica" a mio avviso non è corretta:
la consuetudine, se la intendi in senso tecnico come fonte del diritto, non può mai essere "contra legem".
Il motivo è facilmente spiegabile: nella gerarchia delle fonti la consuetudine occupa un gradino inferiore rispetto alla legge e, come ben noto, una norma di fonte inferiore non può abrogare o derogare ad una norma di fonte superiore.
Se poi parli di consuetudine sociale mi potresti trovare d'accordo se completassi il ragionamento parlando di "cattiva consuetudine".
saluti.
Mi ricollego alla risposta quotata data a Gert e aggiungo che nella factispecie la consuetudine non abroga (il rito dell'abrogazione è formale, come sai) e non deroga (ad oggi non c'è fonte di secondo o terzo livello che si sia mai pronunciata sul tema).
Per quanto riguarda la 'cattiva consuetudine sociale' mi vien facile considerarla una regola, per certi aspetti al sud e per altri al nord.
navarone
02-04-2006, 21:01
A Palermo, dove trascorro parte delle vacanze estive, per tanti anni dopo l'applicazione della legge sul casco molti se ne fregavano (sai il caldo ...). Adesso è difficile incontrare qualcuno senza, perchè le forze dell'ordine hanno applicato ... la legge.
Anche dalle mie parti l'uso del casco è ormai generalizzato.;)
Obiettivamente mi ero posto l'obiettivo di dare una 'visione' per tutti, dimenticando per un istante (e per esempio) di aver lavorato con Tancredi Bianchi sugli 'innesti' di diritto anglosassone nel nostro ordinamento (1982-83 sulle implicazioni di quella che sarebbe stata la legge sui fondi comuni, di chiara ispirazione common law). SMILE!
Ma (simpaticamente, off course) se proprio vogliamo lavorare sulla factispecie (il casco a Napoli o in genere al sud), è evidente che la legge non prevale sulla consuetudine perchè chi dovrebbe farla rispettare non applica e non sarebbe neanche perseguibile per l'omissione: proviamo a immaginare un tutore dell'ordine censurato perchè non avrebbe fatto rispettare la legge in argomento!
Gira la frittata come ti pare, ma nonostante la riforma del titolo quinto parte seconda, le profonde interferenze del diritto comunitario, le superc@zzole prematurate con scappellamento a destra e molte altre amenità che hanno recentemente massacrato l'ordinamento, il tuo ragionamento non regge manco sulle stampelle.
Restiamo un ordinamento di statute law a fonti rigide e formali e, salva l'invasione di truppe angloamericane in caso di vincita di quel comunista di Prodi alle elezioni, dovremmo restare ragionevolmente tali per un altro bel po' di tempo.
Simpaticamente e obviously, IMHO
Pier_il_polso
02-04-2006, 21:28
Mi ricollego alla risposta quotata data a Gert e aggiungo che nella factispecie la consuetudine non abroga (il rito dell'abrogazione è formale, come sai) e non deroga (ad oggi non c'è fonte di secondo o terzo livello che si sia mai pronunciata sul tema).
Per quanto riguarda la 'cattiva consuetudine sociale' mi vien facile considerarla una regola, per certi aspetti al sud e per altri al nord.
Non facciamo l' errore di dire "al sud".
A Lecce (che ti assicuro è molto a sud) se fai 100 metri senza casco ti fermano e levano pure le mutande, mentre 35 Km più a sud (a Gallipoli) andare in giro senza è la norma.
Magari a Salerno sei costretto ad indossarlo e a Napoli no; non dipende da sud o nord, ma da posto a posto.....
Non facciamo l' errore di dire "al sud".
A Lecce (che ti assicuro è molto a sud) se fai 100 metri senza casco ti fermano e levano pure le mutande, mentre 35 Km più a sud (a Gallipoli) andare in giro senza è la norma.
Magari a Salerno sei costretto ad indossarlo e a Napoli no; non dipende da sud o nord, ma da posto a posto.....
Quoto al 100%
Gattonero
02-04-2006, 21:35
Non facciamo l' errore di dire "al sud".
A Lecce (che ti assicuro è molto a sud) se fai 100 metri senza casco ti fermano e levano pure le mutande.
Sì, Pier... vero.
Aggiungo che a Lecce la musica è (fortunatamente) cambiata da un po' di tempo, dopo periodi da repubblica delle Banane... Francamente non so cosa e come sia stato, però è la dimostrazione che con un po' di regole e tanta "educazione" il gioco riesce. Anche al sud ;)
Lampi
paolo chiaraluna
02-04-2006, 21:40
...da meridionale ti dico...mica hanno tutti i torti? (..........)
Allora, siamo seri e facciamo un pò di sana autocritica.
Come dicevo, pensi che abbiano tutti i torti?
intervento intelligente........:)
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |