Visualizza la versione completa : Il progresso tecnologico - decalogo (molto lungo)
Il nuovo è sempre migliore del vecchio; i salti tecnologici consentono milgioramenti in tutti i settori...
Prendo spunto da questa affermazione di Pier_il-polso, senz'altro condivisa da molti e senz'altro in parte fondata. La condivido anch’io, ma, appunto,.... solo in parte. In effetti, io la prenderei con beneficio d'inventario. Come dire che non necessariamente, non sempre e non in tutti i sensi il nuovo è meglio del vecchio.
Il progresso è un fatto reale e forse è anche una condanna (come mi pare asseriva Rousseau), ma non è un processo omogeneo e continuo... Si distribuisce in modo imprevedibile, facendo talvolta salti, talvolta avanzando come un gambero...
Rifletterei su questi punti (butto giù come mi viene, mica devo farci un articolo):
1) Il nuovo per imporsi ha bisogno di tempo; nella fase transitoria il nuovo può essere anche molto peggio del vecchio. Sappiamo benissimo come modelli appena usciti sul mercato e derivanti da progetti inediti possano risultare immaturi. La lista è lunga...
2) Anche dopo la fase transitoria ci sono progetti nuovi che non riescono a soppiantare quelli vecchi. Un prodotto maturo è un mix di conoscenze inserite armoniosamente in un contesto più generale, preservando un equilibrio tra produzione, impiego e affidabilità. Un progetto ex-novo comporta talvolta squilibri impensabili a priori, squilibri che a posteriori non si riescono a sanare. Sono i "flop" progettuali. Esistono in tutti i campi e non sono pochi. E' fisiologico ed è lo spauracchio delle aziende industriali. Ma, oltre ai flop, esistono casi intermedi che durano di più sul mercato e che non corrispondono affatto a migliorie tecniche globali. Tramontano più lentamente e intanto fanno danni.
3) Bisogna comunque intendersi sul concetto di "migliore", dato che non è così scontato come sembra. La robustezza delle auto di una volta, ad esempio, è superiore a quella delle auto di oggi. La semplice Fiat 125 non era una vettura sicura e performante come le medie Fiat di oggi, ma era indistruttibile. Praticamente, non conveniva costruirla. Oggi i prodotti non sono quasi mai realizzati per durare. Sarà anche un discorso trito e ritrito ma è quanto mai vero. Nessuno può più permettersi di fare item o prodotti complessivi che durano immutati negli anni; troppo costoso e inutile di fronte al continuo cambiamento di gusti e tecnologico.
4) Ogni produttore ha di fronte a sé un compito: massimizzare gli utili nel lungo periodo, ossia sopravvivere al meglio nel mercato. Per ottenere questo deve massimizzare il fatturato e minimizzare i costi (lasciamo stare la gestione finanziaria di un'impresa). Ora, non avviene sempre che a vendite elevate corrispondano superiori qualità, perché il marketing fa il suo buon gioco. Così, un marketing sagace può spingere un prodotto che vale meno di un altro. Analogamante, le esigenze di produzione possono non essere in sintonia con la massima qualità ottenibile sul piano tecnico. Ci sono alcune automobili do gamma alta che un tempo avevano avantreni migliori di quelli di oggi, realizzati quasi artigianalmente; un onere produttivo eccessivo e, infatti, quelle auto oggi hanno avantreni da catena di produzione robotizzata, cioè meno sofisticati.
5) L'elettronica gioca pure un ruolo critico. Oggi gli impianti elettrici sono molto complessi, perché fanno uso di "elaborazione intelligente distribuita" (es., Can-bus e analoghi). I vantaggi del governo digitale sono evidenti, ma anche gli svantaggi. Se ti si spacca una centralina in mezzo al deserto ti attacchi, mentre una volta bastava un po' di esperienza meccanica. E che una centralina vada in tilt non è affatto un'eventualità remota.
6) Idem per i costi di manutenzione e riparazione. La maggiore complessità e la progettazionee modulare della componentistica implica la sostituzione di blocchi interi, quando un tempo si riusciva a cavarsela con molto meno, ricorrendo a bravi professionisti. Oggi i meccanici sono dei meri esecutori che fanno le operazioni che imparano ai corsi tenuti dalle rispettive case madri. Il tutto è più serio e affidabile, forse, ma anche molto più oneroso per il cliente finale. Quei corsi le case e i concessionari li recuperano ampiamente con i tagliandi.
7) Nel discorso di meglio/peggio del nuovo/vecchio va considerato anche che la "qualità" non è una grandezza del tutto oggettiva. Certamente, ci sono prove e standard, indici di difettosità, indici prestazionali, di durata e compagnia bella. Tuttavia, una grande fetta della qualità è costituita da valutazioni soggettive, più o meno comuni. Trattasi della "qualità percepita". A una buona qualità percepita non corrisponde necessariamente una buona qualità oggettiva e viceversa. Oggi le case lavorano molto sulla percezione, cominciando dalla pubblicità, per finire con le sensazioni a bordo. Certi interni appaiono spettacolari, salvo deformarsi come burro al primo parcheggio prolungato sotto il sole o suonare come la banda comunale dopo qualche centinaio di km...
8) Il punto di vista della casa può non essere capito dall'utilizzatore o può essere diversamente interpretato dai singoli. L'ABS consegue a uno studio molto profondo e complesso delle qualità dinamiche di una moto o di un'auto. Eppure, molti conducenti di moto (specie BMW) sostengono che l'ABS peggiori la sicurezza su strada. Io credo che si sbaglino alla grande (salvo alcune particolarità), ma, indipendentemente da ciò, è questo un esempio che mostra come anche la "sicurezza percepita" possa risultare critica e sfalsare il giudizio. Anche il telelever, successivo ai normali steli, è stato giudicato meglio o peggio, in funzione di chi giudica.
9) Le esigenze di certi settori implicati nella produzione possono andare a detrimento di altri. E i settori che giocano un ruolo in ogni produzione industriale sono sempre più numerosi. Un esempio: l'ecologia che una volta non aveva un peso notevole. Oggi qualunque costruttore deve rispettare limiti ecologici severi non solo nella produzione, ma anche relativamente ai prodotti che realizza. Ovviamente, è un bene, ma tutti sappiamo quanto le varie norme Euro mortifichino le potenzialità di un motore e la sua efficienza. Confrontate un'auto sportiva degli anni '60 con una di oggi. Sentite a orecchio la differenza, anche se l'auto moderna è più veloce. Tutta un’altra erogazione. Con questo non voglio dire che il motore inquinante sia da preferire, sia chiaro, ma solo che il prodotto di oggi va considerato nel contesto di oggi e che se confrontato con il passato appare peggiore a livello del piacere erogativo.
10) A proposito di piacere, ricordiamo che una moto o un’auto è un mix di moltissime qualità dinamiche... ed è proprio quel mix che invade la nostra mente di conducenti/piloti. Oggi abbiamo vetture più sicure, che frenano meglio, che accelerano meglio, che riprendono meglio, che consumano meno, che inquinano meno, che fanno meno rumore… Idem per le motociclette. Ma io (sono del ’57) mi ricordo ancora il piacere di guida impareggiabile delle vecchie Alfa GTV, mi ricordo la goduria a bordo della vecchia BMW R45… Mi piacevano le Ducati Scrambler, ricordo la Desmo… I nostri prodotti di oggi sono più evoluti, ma chi dice che ci diano più piacere? L’armonia di un prodotto è più della somma delle sue parti, indipendentemente da quanto queste siano evolute. Alcune auto e moto avevano un tempo più armonia e stile di molti prodotti di oggi. Non che sia obbligatoriamente così (sarei uno stupido nostalgico se lo pensassi), ma facciamo le dovute distinzioni e non generalizziamo…
...IMHO...
;)
Prendo spunto da questa affermazione di Pier_il-polso, senz'altro condivisa da molti e senz'altro in parte fondata. La condivido anch’io, ma, appunto,.... solo in parte. In effetti, io la prenderei con beneficio d'inventario. Come dire che non necessariamente, non sempre e non in tutti i sensi il nuovo è meglio del vecchio.
Il progresso è un fatto reale e forse è anche una condanna (come mi pare asseriva Rousseau), ma non è un processo omogeneo e continuo... Si distribuisce in modo imprevedibile, facendo talvolta salti, talvolta avanzando come un gambero...
Rifletterei su questi punti (butto giù come mi viene, mica devo farci un articolo):
1) Il nuovo per imporsi ha bisogno di tempo; nella fase transitoria il nuovo può essere anche molto peggio del vecchio. Sappiamo benissimo come modelli appena usciti sul mercato e derivanti da progetti inediti possano risultare immaturi. La lista è lunga...
2) Anche dopo la fase transitoria ci sono progetti nuovi che non riescono a soppiantare quelli vecchi. Un prodotto maturo è un mix di conoscenze inserite armoniosamente in un contesto più generale, preservando un equilibrio tra produzione, impiego e affidabilità. Un progetto ex-novo comporta talvolta squilibri impensabili a priori, squilibri che a posteriori non si riescono a sanare. Sono i "flop" progettuali. Esistono in tutti i campi e non sono pochi. E' fisiologico ed è lo spauracchio delle aziende industriali. Ma, oltre ai flop, esistono casi intermedi che durano di più sul mercato e che non corrispondono affatto a migliorie tecniche globali. Tramontano più lentamente e intanto fanno danni.
3) Bisogna comunque intendersi sul concetto di "migliore", dato che non è così scontato come sembra. La robustezza delle auto di una volta, ad esempio, è superiore a quella delle auto di oggi. La semplice Fiat 125 non era una vettura sicura e performante come le medie Fiat di oggi, ma era indistruttibile. Praticamente, non conveniva costruirla. Oggi i prodotti non sono quasi mai realizzati per durare. Sarà anche un discorso trito e ritrito ma è quanto mai vero. Nessuno può più permettersi di fare item o prodotti complessivi che durano immutati negli anni; troppo costoso e inutile di fronte al continuo cambiamento di gusti e tecnologico.
4) Ogni produttore ha di fronte a sé un compito: massimizzare gli utili nel lungo periodo, ossia sopravvivere al meglio nel mercato. Per ottenere questo deve massimizzare il fatturato e minimizzare i costi (lasciamo stare la gestione finanziaria di un'impresa). Ora, non avviene sempre che a vendite elevate corrispondano superiori qualità, perché il marketing fa il suo buon gioco. Così, un marketing sagace può spingere un prodotto che vale meno di un altro. Analogamante, le esigenze di produzione possono non essere in sintonia con la massima qualità ottenibile sul piano tecnico. Ci sono alcune automobili do gamma alta che un tempo avevano avantreni migliori di quelli di oggi, realizzati quasi artigianalmente; un onere produttivo eccessivo e, infatti, quelle auto oggi hanno avantreni da catena di produzione robotizzata, cioè meno sofisticati.
5) L'elettronica gioca pure un ruolo critico. Oggi gli impianti elettrici sono molto complessi, perché fanno uso di "elaborazione intelligente distribuita" (es., Can-bus e analoghi). I vantaggi del governo digitale sono evidenti, ma anche gli svantaggi. Se ti si spacca una centralina in mezzo al deserto ti attacchi, mentre una volta bastava un po' di esperienza meccanica. E che una centralina vada in tilt non è affatto un'eventualità remota.
6) Idem per i costi di manutenzione e riparazione. La maggiore complessità e la progettazionee modulare della componentistica implica la sostituzione di blocchi interi, quando un tempo si riusciva a cavarsela con molto meno, ricorrendo a bravi professionisti. Oggi i meccanici sono dei meri esecutori che fanno le operazioni che imparano ai corsi tenuti dalle rispettive case madri. Il tutto è più serio e affidabile, forse, ma anche molto più oneroso per il cliente finale. Quei corsi le case e i concessionari li recuperano ampiamente con i tagliandi.
7) Nel discorso di meglio/peggio del nuovo/vecchio va considerato anche che la "qualità" non è una grandezza del tutto oggettiva. Certamente, ci sono prove e standard, indici di difettosità, indici prestazionali, di durata e compagnia bella. Tuttavia, una grande fetta della qualità è costituita da valutazioni soggettive, più o meno comuni. Trattasi della "qualità percepita". A una buona qualità percepita non corrisponde necessariamente una buona qualità oggettiva e viceversa. Oggi le case lavorano molto sulla percezione, cominciando dalla pubblicità, per finire con le sensazioni a bordo. Certi interni appaiono spettacolari, salvo deformarsi come burro al primo parcheggio prolungato sotto il sole o suonare come la banda comunale dopo qualche centinaio di km...
8) Il punto di vista della casa può non essere capito dall'utilizzatore o può essere diversamente interpretato dai singoli. L'ABS consegue a uno studio molto profondo e complesso delle qualità dinamiche di una moto o di un'auto. Eppure, molti conducenti di moto (specie BMW) sostengono che l'ABS peggiori la sicurezza su strada. Io credo che si sbaglino alla grande (salvo alcune particolarità), ma, indipendentemente da ciò, è questo un esempio che mostra come anche la "sicurezza percepita" possa risultare critica e sfalsare il giudizio. Anche il telelever, successivo ai normali steli, è stato giudicato meglio o peggio, in funzione di chi giudica.
9) Le esigenze di certi settori implicati nella produzione possono andare a detrimento di altri. E i settori che giocano un ruolo in ogni produzione industriale sono sempre più numerosi. Un esempio: l'ecologia che una volta non aveva un peso notevole. Oggi qualunque costruttore deve rispettare limiti ecologici severi non solo nella produzione, ma anche relativamente ai prodotti che realizza. Ovviamente, è un bene, ma tutti sappiamo quanto le varie norme Euro mortifichino le potenzialità di un motore e la sua efficienza. Confrontate un'auto sportiva degli anni '60 con una di oggi. Sentite a orecchio la differenza, anche se l'auto moderna è più veloce. Tutta un’altra erogazione. Con questo non voglio dire che il motore inquinante sia da preferire, sia chiaro, ma solo che il prodotto di oggi va considerato nel contesto di oggi e che se confrontato con il passato appare peggiore a livello del piacere erogativo.
10) A proposito di piacere, ricordiamo che una moto o un’auto è un mix di moltissime qualità dinamiche... ed è proprio quel mix che invade la nostra mente di conducenti/piloti. Oggi abbiamo vetture più sicure, che frenano meglio, che accelerano meglio, che riprendono meglio, che consumano meno, che inquinano meno, che fanno meno rumore… Idem per le motociclette. Ma io (sono del ’57) mi ricordo ancora il piacere di guida impareggiabile delle vecchie Alfa GTV, mi ricordo la goduria a bordo della vecchia BMW R45… Mi piacevano le Ducati Scrambler, ricordo la Desmo… I nostri prodotti di oggi sono più evoluti, ma chi dice che ci diano più piacere? L’armonia di un prodotto è più della somma delle sue parti, indipendentemente da quanto queste siano evolute. Alcune auto e moto avevano un tempo più armonia e stile di molti prodotti di oggi. Non che sia obbligatoriamente così (sarei uno stupido nostalgico se lo pensassi), ma facciamo le dovute distinzioni e non generalizziamo…
...IMHO...
;)
Ottima riflessione ;)
Mi sento un po meno solo.
Riassunto in quattro parole:
1. mercato
2. sviluppo
3. evoluzione
4. sistema
ilcobecio
30-03-2006, 10:02
Riassunto in quattro parole:
1. mercato
2. sviluppo
3. evoluzione
4. sistema
Sei proprio consulente dentro! :lol:
Ottima riflessione ;)
Mi sento un po meno solo.
Thanks. Non dobbiamo però cadere nel sentimentalismo. Ho cercato di essere oggettivo. ;)
E' una riflessione che ho iniziato quando mia madre ha cambiato il piano cottura svizzero che aveva più di 40 anni ed era intonso e perfettamente funzionante con un prodotto nuovo che dopo 2 anni mostra già difetti e segni di usura...:lol:
Riassunto in quattro parole:
1. mercato
2. sviluppo
3. evoluzione
4. sistema
Io sono stato magari prolisso (metto sempre in "prosa" sul forum), ma tu...
alla faccia della condensazione...:lol:
Comunque, sì, sono quelli i fattori (non indipendenti).;)
Aristoc@z
30-03-2006, 10:27
Prendo spunto da questa affermazione di Pier_il-polso, senz'altro condivisa da molti e senz'altro in parte fondata. La condivido anch’io, ma, appunto,.... solo in parte. In effetti, io la prenderei con beneficio d'inventario. Come dire che non necessariamente, non sempre e non in tutti i sensi il nuovo è meglio del vecchio.
Il progresso è un fatto reale e forse è anche una condanna (come mi pare asseriva Rousseau), ma non è un processo omogeneo e continuo... Si distribuisce in modo imprevedibile, facendo talvolta salti, talvolta avanzando come un gambero...
Rifletterei su questi punti (butto giù come mi viene, mica devo farci un articolo):
1) Il nuovo per imporsi ha bisogno di tempo; nella fase transitoria il nuovo può essere anche molto peggio del vecchio. Sappiamo benissimo come modelli appena usciti sul mercato e derivanti da progetti inediti possano risultare immaturi. La lista è lunga...
2) Anche dopo la fase transitoria ci sono progetti nuovi che non riescono a soppiantare quelli vecchi. Un prodotto maturo è un mix di conoscenze inserite armoniosamente in un contesto più generale, preservando un equilibrio tra produzione, impiego e affidabilità. Un progetto ex-novo comporta talvolta squilibri impensabili a priori, squilibri che a posteriori non si riescono a sanare. Sono i "flop" progettuali. Esistono in tutti i campi e non sono pochi. E' fisiologico ed è lo spauracchio delle aziende industriali. Ma, oltre ai flop, esistono casi intermedi che durano di più sul mercato e che non corrispondono affatto a migliorie tecniche globali. Tramontano più lentamente e intanto fanno danni.
3) Bisogna comunque intendersi sul concetto di "migliore", dato che non è così scontato come sembra. La robustezza delle auto di una volta, ad esempio, è superiore a quella delle auto di oggi. La semplice Fiat 125 non era una vettura sicura e performante come le medie Fiat di oggi, ma era indistruttibile. Praticamente, non conveniva costruirla. Oggi i prodotti non sono quasi mai realizzati per durare. Sarà anche un discorso trito e ritrito ma è quanto mai vero. Nessuno può più permettersi di fare item o prodotti complessivi che durano immutati negli anni; troppo costoso e inutile di fronte al continuo cambiamento di gusti e tecnologico.
4) Ogni produttore ha di fronte a sé un compito: massimizzare gli utili nel lungo periodo, ossia sopravvivere al meglio nel mercato. Per ottenere questo deve massimizzare il fatturato e minimizzare i costi (lasciamo stare la gestione finanziaria di un'impresa). Ora, non avviene sempre che a vendite elevate corrispondano superiori qualità, perché il marketing fa il suo buon gioco. Così, un marketing sagace può spingere un prodotto che vale meno di un altro. Analogamante, le esigenze di produzione possono non essere in sintonia con la massima qualità ottenibile sul piano tecnico. Ci sono alcune automobili do gamma alta che un tempo avevano avantreni migliori di quelli di oggi, realizzati quasi artigianalmente; un onere produttivo eccessivo e, infatti, quelle auto oggi hanno avantreni da catena di produzione robotizzata, cioè meno sofisticati.
5) L'elettronica gioca pure un ruolo critico. Oggi gli impianti elettrici sono molto complessi, perché fanno uso di "elaborazione intelligente distribuita" (es., Can-bus e analoghi). I vantaggi del governo digitale sono evidenti, ma anche gli svantaggi. Se ti si spacca una centralina in mezzo al deserto ti attacchi, mentre una volta bastava un po' di esperienza meccanica. E che una centralina vada in tilt non è affatto un'eventualità remota.
6) Idem per i costi di manutenzione e riparazione. La maggiore complessità e la progettazionee modulare della componentistica implica la sostituzione di blocchi interi, quando un tempo si riusciva a cavarsela con molto meno, ricorrendo a bravi professionisti. Oggi i meccanici sono dei meri esecutori che fanno le operazioni che imparano ai corsi tenuti dalle rispettive case madri. Il tutto è più serio e affidabile, forse, ma anche molto più oneroso per il cliente finale. Quei corsi le case e i concessionari li recuperano ampiamente con i tagliandi.
7) Nel discorso di meglio/peggio del nuovo/vecchio va considerato anche che la "qualità" non è una grandezza del tutto oggettiva. Certamente, ci sono prove e standard, indici di difettosità, indici prestazionali, di durata e compagnia bella. Tuttavia, una grande fetta della qualità è costituita da valutazioni soggettive, più o meno comuni. Trattasi della "qualità percepita". A una buona qualità percepita non corrisponde necessariamente una buona qualità oggettiva e viceversa. Oggi le case lavorano molto sulla percezione, cominciando dalla pubblicità, per finire con le sensazioni a bordo. Certi interni appaiono spettacolari, salvo deformarsi come burro al primo parcheggio prolungato sotto il sole o suonare come la banda comunale dopo qualche centinaio di km...
8) Il punto di vista della casa può non essere capito dall'utilizzatore o può essere diversamente interpretato dai singoli. L'ABS consegue a uno studio molto profondo e complesso delle qualità dinamiche di una moto o di un'auto. Eppure, molti conducenti di moto (specie BMW) sostengono che l'ABS peggiori la sicurezza su strada. Io credo che si sbaglino alla grande (salvo alcune particolarità), ma, indipendentemente da ciò, è questo un esempio che mostra come anche la "sicurezza percepita" possa risultare critica e sfalsare il giudizio. Anche il telelever, successivo ai normali steli, è stato giudicato meglio o peggio, in funzione di chi giudica.
9) Le esigenze di certi settori implicati nella produzione possono andare a detrimento di altri. E i settori che giocano un ruolo in ogni produzione industriale sono sempre più numerosi. Un esempio: l'ecologia che una volta non aveva un peso notevole. Oggi qualunque costruttore deve rispettare limiti ecologici severi non solo nella produzione, ma anche relativamente ai prodotti che realizza. Ovviamente, è un bene, ma tutti sappiamo quanto le varie norme Euro mortifichino le potenzialità di un motore e la sua efficienza. Confrontate un'auto sportiva degli anni '60 con una di oggi. Sentite a orecchio la differenza, anche se l'auto moderna è più veloce. Tutta un’altra erogazione. Con questo non voglio dire che il motore inquinante sia da preferire, sia chiaro, ma solo che il prodotto di oggi va considerato nel contesto di oggi e che se confrontato con il passato appare peggiore a livello del piacere erogativo.
10) A proposito di piacere, ricordiamo che una moto o un’auto è un mix di moltissime qualità dinamiche... ed è proprio quel mix che invade la nostra mente di conducenti/piloti. Oggi abbiamo vetture più sicure, che frenano meglio, che accelerano meglio, che riprendono meglio, che consumano meno, che inquinano meno, che fanno meno rumore… Idem per le motociclette. Ma io (sono del ’57) mi ricordo ancora il piacere di guida impareggiabile delle vecchie Alfa GTV, mi ricordo la goduria a bordo della vecchia BMW R45… Mi piacevano le Ducati Scrambler, ricordo la Desmo… I nostri prodotti di oggi sono più evoluti, ma chi dice che ci diano più piacere? L’armonia di un prodotto è più della somma delle sue parti, indipendentemente da quanto queste siano evolute. Alcune auto e moto avevano un tempo più armonia e stile di molti prodotti di oggi. Non che sia obbligatoriamente così (sarei uno stupido nostalgico se lo pensassi), ma facciamo le dovute distinzioni e non generalizziamo…
...IMHO...
;)
complimenti, condivido il 99%.
In effetti credo potremmo discutere all'infinito su un argomento tanto ampio ed appassionante come il divenire umano...
credo anche che sarà uno dei thread più brevi perchè le risposte sono sempre INVERSAMENTE PROPORZIONALI alla serietà degli argomenti ed alla lunghezza del thread stesso.... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
a parte gli scherzi, con calma una sera, mi piacerebbe aggiungere alcune riflessioni....
per il momento ..:D :D :D :D :D :D :D :D
...credo anche che sarà uno dei thread più brevi perchè le risposte sono sempre INVERSAMENTE PROPORZIONALI alla serietà degli argomenti ed alla lunghezza del thread stesso...
Nulla di più probabile.
In effetti, si preferisce parlare delle punizioni da comminare a quelli che rubano gli stemmini dal serbatoio...:lol:
...
a parte gli scherzi, con calma una sera, mi piacerebbe aggiungere alcune riflessioni....
per il momento ..:D :D :D :D :D :D :D :D
Grazie...
In quanto alle riflessioni... volentieri. Del resto i miei 10 punti vogliono solo essere uno spunto... Basta che non fai un thread più lungo del mio...:lol:
barbasma
30-03-2006, 10:41
non ho capito il rapporto tra la coppia del motore e l'attuatore frizione...
me lo spiegate?:lol: :lol: :lol:
io non compro più una moto se non sono convinto!!!:rolleyes: :lol:
punti di vista ampiamente condivisibili.
Riassunto in quattro parole:
1. mercato
2. sviluppo
3. evoluzione
4. sistema
gli darei anche una certa consequenzialita' logica:
il mercato condiziona lo sviluppo legato alle necessita' di evoluzione del sistema
potrebbe esserne una. ma non e' esaustiva.
guglemonster
30-03-2006, 10:55
aridanghe..... quoto e approvo su tutta la linea.....
io sono fermamente convinto che la mi a EX(SIGH) revere fosse anni luce avanti in termini di affidabilità e raffinatezza della mia attuale S:eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: e della mia spero futura adv, ma come tu hai piacevolmente ed edottamente raccontato, il piacere oggettivo del mezzo va al di là della qualità oggettiva.
se fossimo tutti orientati alla qualità assoluta le industri chiuderebbero domani, tutte.
noi siamo perfettamente in grado di produrre cose indistruttibili, e non sono palle, lo abbiamo abbondantemente dimostrato.......
ma che senso avrebbe tutto ciò se perdessimo lo stimolo e il frizzare del quore??
(cuore con la Q mi sapeva di più romantico jehjehejhejhe)
Sei proprio consulente dentro! :lol:
Lo sarò sempre!!!
e ne vado fiero,
peccato che oramai, a "quasi" 40 anni, sarà difficile che rientri nel "giro", anche se mi piacerebbe :(
punti di vista ampiamente condivisibili.
gli darei anche una certa consequenzialita' logica:
il mercato condiziona lo sviluppo legato alle necessita' di evoluzione del sistema
potrebbe esserne una. ma non e' esaustiva.
ESATTO :lol:
non ho capito il rapporto tra la coppia del motore e l'attuatore frizione...
me lo spiegate?:lol: :lol: :lol:
io non compro più una moto se non sono convinto!!!:rolleyes: :lol:
Più coppia, molle frizione più dure, necessità di sostituire l'attuatore per irportare lo sforzo a valori accettabili.
Ottima analisi..come del resto è tua abitudine.La sola cosa che mi sento di aggiungere è che la ragione principale percui non si fanno più "cose durevoli" è che oggi più che mai si deve sottostare al dogma consumistico,cioè di usare ,non troppo a lungo,e cambiare, x far sì che tutti continuino a campare.....il "falso" bisogno dell'"utente/consumatore" è poi facilmente influenzabile e orientabile....
Ottima analisi..come del resto è tua abitudine.La sola cosa che mi sento di aggiungere è che la ragione principale percui non si fanno più "cose durevoli" è che oggi più che mai si deve sottostare al dogma consumistico,cioè di usare ,non troppo a lungo,e cambiare, x far sì che tutti continuino a campare.....il "falso" bisogno dell'"utente/consumatore" è poi facilmente influenzabile e orientabile....
Certamente.
I mercati non solo si sfruttano, ma si creano anche.
Il limite tra il bisogno "vero" e quello "falso" non è mai netto e fisso e nemmeno comune. E' invece sfumato, mobile e individuale...
Anche perché i bisogni non sono solo assoluti (mangiare, curarsi...), ma anche relativi, ovvero valutati per rapporto a quello che hanno gli altri, cioè il vicino di casa...
;)
Aristoc@z
30-03-2006, 13:46
Anche perché i bisogni non sono solo assoluti (mangiare, curarsi...), ma anche relativi, ovvero valutati per rapporto a quello che hanno gli altri, cioè il vicino di casa...
;)
già...e prima guardavi il vicino di casa. Ora accedi a internet e di vicini di casa ne vedi qualche miliardo. E' un cambiamento epocale
1) Il nuovo per imporsi ha bisogno di tempo; nella fase transitoria il nuovo può essere anche molto peggio del vecchio. Sappiamo benissimo come modelli appena usciti sul mercato e derivanti da progetti inediti possano risultare immaturi. La lista è lunga...Un esempio per tutti, la Classe A.
2) Anche dopo la fase transitoria ci sono progetti nuovi che non riescono a soppiantare quelli vecchi.Il Betamax.
3) Bisogna comunque intendersi sul concetto di "migliore", dato che non è così scontato come sembra. La robustezza delle auto di una volta, ad esempio, è superiore a quella delle auto di oggi.Basta confrontare una Mercedes 220D /8 con una E270CDI.
4) Ogni produttore ha di fronte a sé un compito: massimizzare gli utili nel lungo periodo, ossia sopravvivere al meglio nel mercato. Per ottenere questo deve massimizzare il fatturato e minimizzare i costi (lasciamo stare la gestione finanziaria di un'impresa). Ora, non avviene sempre che a vendite elevate corrispondano superiori qualità, perché il marketing fa il suo buon giocoLa scomparsa della ruota di scorta potrebbe rientrare in questa categoria.
5) L'elettronica gioca pure un ruolo critico.Sempre per restare in ambito Mercedes, si veda la scomparsa dai modelli più recenti del sistema brake-by-wire, installato sull'attuale serie E.
6) Idem per i costi di manutenzione e riparazione. La maggiore complessità e la progettazionee modulare della componentistica implica la sostituzione di blocchi interi, quando un tempo si riusciva a cavarsela con molto meno, ricorrendo a bravi professionisti. Caso eclatante, lo smorzatore di vibrazioni dell'albero motore delle Mercedes W124 (le 250D, per intenderci) (ma com'è che mi vengono sempre e solo in mente casi Mercedes?!), che a chilometraggi elevati determinava l'insorgere di vibrazioni, perché la gomma si cui era costituito si deteriorava; ma la riparazione implicava la sostituzione dell'intero albero, perché lo smorzatore era usato per l'equilibratura dinamica dell'albero stesso.
7) Nel discorso di meglio/peggio del nuovo/vecchio va considerato anche che la "qualità" non è una grandezza del tutto oggettiva. Certamente, ci sono prove e standard, indici di difettosità, indici prestazionali, di durata e compagnia bella. Tuttavia, una grande fetta della qualità è costituita da valutazioni soggettive, più o meno comuni. Trattasi della "qualità percepita". A una buona qualità percepita non corrisponde necessariamente una buona qualità oggettiva e viceversa.Questo vale per QUALSIASI prodotto.
8) Il punto di vista della casa può non essere capito dall'utilizzatore o può essere diversamente interpretato dai singoli. L'ABS... :mad:
9) Le esigenze di certi settori implicati nella produzione possono andare a detrimento di altri. E i settori che giocano un ruolo in ogni produzione industriale sono sempre più numerosi. Un esempio: l'ecologia che una volta non aveva un peso notevole. Questo aspetto particolare è forse quello che regge meno. La mia auto è Euro 4 (una BMW turbodiesel), ma va enormemente meglio di qualsiasi modello che l'abbia preceduta, sotto tutti gli aspetti.
10) L’armonia di un prodotto è più della somma delle sue parti, indipendentemente da quanto queste siano evolute. Parole sante.
Ottima analisi..come del resto è tua abitudine.La sola cosa che mi sento di aggiungere è che la ragione principale percui non si fanno più "cose durevoli" è che oggi più che mai si deve sottostare al dogma consumistico,cioè di usare ,non troppo a lungo,e cambiare, x far sì che tutti continuino a campare.....il "falso" bisogno dell'"utente/consumatore" è poi facilmente influenzabile e orientabile....
Azz... entriamo in un discorso che preferisco evitare.
....infatti si finirebbe nella solita diatriba del " chi c@@@o ce lo fà fare di cambiare moto tenute ultra benissimo e coccolate meglio della moglie(o simile) dopo 20 o 30k km o un anno o poco più di vita"......
Il progresso tecnologico è inevitabile e contribuisce sempre ad un aumento delle prestazioni ma non sempre ad un aumento della qualità di un veicolo a motore.
Se poi andiamo a vedere l'ambiente racing in questi ultimi anni si è visto il progresso tecnologico essere in diretta proporzione dell'aumento dei costi, il che taglia fuori i piccoli nomi a favore dei grandi marchi che possono richiamare grandi sponsor.
Nel mio ambiente racing ideale invece il progresso tecnologico dovrebbe avere la sua importanza ma non dovrebbe essere portato all'esasperazione fino a condizionare del tutto le corse. In primo piano dovrebbe sempre esserci l'esperienza dei tecnici e la passione ed in secondo piano la progettazione al calcolatore e gli investimenti in denaro.
....infatti si finirebbe nella solita diatriba del " chi c@@@o ce lo fà fare di cambiare moto tenute ultra benissimo e coccolate meglio della moglie(o simile) dopo 20 o 30k km o un anno o poco più di vita"......
Anche... ma io pensavo addirittura peggio.
Sui vincoli erogativi imposti dall'ecologia:
...
Questo aspetto particolare è forse quello che regge meno. La mia auto è Euro 4 (una BMW turbodiesel), ma va enormemente meglio di qualsiasi modello che l'abbia preceduta, sotto tutti gli aspetti.
...
Vero.
E' la considerazione meno valida, ne convengo io per primo...
Potrei forse aggiungere che il controllo delle emissioni sul ciclo Otto e sul ciclo Diesel ha ricadute differenti sul piano del "gusto" erogativo...
Inoltre, la ricerca sui motori a benzina è ormai meno spinta di quella sui motori a gasolio...
;)
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