Luciano
03-02-2006, 17:14
...italiche...basta pagare:
(da MOTOCICLISMO di febbraio)
Un corso che non prevede l'esame finale sembra già una presa in giro. Se poi la scuola guida rilascia l’abilitazione senza nemmeno frequentare le lezioni si tratta di un vero imbroglio. Ecco come, con 150 euro e senza fare un minuto di lezione, ci siamo procurati un regolare attestato.
Vuoi il patentino? Basta pagarlo
Noi di Motociclismo ci siamo riusciti senza fare nemmeno una delle lezioni previste dal Codice. Senza leggere un segnale stradale o ascoltare una lezione sulle precedenze o qualunque altra regola sulla circolazione. Ci è bastato pagare 150 euro: quanto ci ha chiesto una scuola guida di Roma, senza esigere nulla in cambio, nemmeno una presenza simbolica al corso previsto dal Codice della Strada con la legge 168/2005.
La nuova legge, criticata subito da Motociclismo (ingrandisci l'articolo a destra), dice che, anche chi ha compiuto i 18 e non possiede alcuna patente, per guidare un motorino deve avere un certificato di guida. Chi era già maggiorenne quando la norma è entrata in vigore deve seguire, a pagamento, un corso di 12 ore presso un’autoscuola (negli altri casi è invece previsto l’esame).
Al termine delle lezioni non è neppure richiesto un test: per portare a casa il “pezzo di carta” basta aver frequentato.
Ma c’è chi non si accontenta e vuole il patentino senza nemmeno frequentare il corso. E ci riesce.
Ti iscrivi, paghi e poi passi a ritirare
Il nostro collaboratore/cavia, che chiameremo Mario, una mattina di fine novembre va in un’autoscuola di Roma. “Mi serve il motorino per andare al lavoro - spiega all’impiegata -, mi occorre il patentino, in fretta”.
“In fretta quanto?” chiede l’impiegata. “Un mese al massimo”, risponde lui.
La signora annuisce: “Sì, si può fare”. Sfila dal cassetto un modulo di iscrizione. Mario lo compila e lo firma: “E poi con il vostro attestato dovrò andare alla Motorizzazione...”. L’impiegata lo stoppa: “No facciamo tutto noi. Le rilasciamo direttamente il patentino. La cifra complessiva è 149,96 euro”.
Poi aggiunge: “Le lezioni si tengono 3 volte la settimana. Lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 19 alle 20. Tre ore la settimana per quattro settimane fanno giusto 12 ore”.
Mario paga e pochi giorni dopo torna in agenzia. Non per cominciare il corso, ma per segnalare che il suo è un caso un po’ speciale: “… Sa, io lavoro fino a tardi... Vorrei sapere che cosa succede se perdo qualche lezione. Il patentino mi serve davvero presto”. L’impiega lo tranquillizza: “Nessun problema, possiamo farla risultare ugualmente presente”.
Mario non si fa più vedere. Salta tutte le lezioni e mai nessuno gli telefona dalla scuola guida per richiamarlo ai suoi doveri di studente o almeno per capire la ragione di quell’assenza totale. Prima di Natale passa in agenzia e ritira il suo patentino.
Che efficienza, che autoscuola modello! E poi dicono che in Italia non funziona niente.
I
L’inghippo nella norma approvata ad agosto 2005
Codice della Strada impone dal 30 settembre 2005 anche agli adulti l’obbligo del patentino, in assenza di un qualunque altro documento di guida, per potere condurre il motorino. Fin qui nessuna sorpresa.
La novità è stata introdotta con il decreto legge 115/2005 (approvato dal Parlamento il 17 agosto 2005) che ha imposto la frequenza di un corso di 12 ore presso un’autoscuola. Cita l’articolo 5: “coloro che alla data del 30 settembre abbiano compiuto la maggiore età conseguono il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori previa presentazione della domanda al competente ufficio del Dipartimento dei trasporti terrestri corredata da certificazione medica (…) e dall’attestato di frequenza a un corso presso un’autoscuola”. Per chi invece ha compiuto, o compirà, i 18 anni dopo quella data, è previsto l’esame teorico, come per i minorenni, ma potrà presentarsi da privatista. Nel caso da noi analizzato la norma esclude quindi la verifica finale, e non garantisce sull’effettiva preparazione di chi ottiene poi il patentino.
(da MOTOCICLISMO di febbraio)
Un corso che non prevede l'esame finale sembra già una presa in giro. Se poi la scuola guida rilascia l’abilitazione senza nemmeno frequentare le lezioni si tratta di un vero imbroglio. Ecco come, con 150 euro e senza fare un minuto di lezione, ci siamo procurati un regolare attestato.
Vuoi il patentino? Basta pagarlo
Noi di Motociclismo ci siamo riusciti senza fare nemmeno una delle lezioni previste dal Codice. Senza leggere un segnale stradale o ascoltare una lezione sulle precedenze o qualunque altra regola sulla circolazione. Ci è bastato pagare 150 euro: quanto ci ha chiesto una scuola guida di Roma, senza esigere nulla in cambio, nemmeno una presenza simbolica al corso previsto dal Codice della Strada con la legge 168/2005.
La nuova legge, criticata subito da Motociclismo (ingrandisci l'articolo a destra), dice che, anche chi ha compiuto i 18 e non possiede alcuna patente, per guidare un motorino deve avere un certificato di guida. Chi era già maggiorenne quando la norma è entrata in vigore deve seguire, a pagamento, un corso di 12 ore presso un’autoscuola (negli altri casi è invece previsto l’esame).
Al termine delle lezioni non è neppure richiesto un test: per portare a casa il “pezzo di carta” basta aver frequentato.
Ma c’è chi non si accontenta e vuole il patentino senza nemmeno frequentare il corso. E ci riesce.
Ti iscrivi, paghi e poi passi a ritirare
Il nostro collaboratore/cavia, che chiameremo Mario, una mattina di fine novembre va in un’autoscuola di Roma. “Mi serve il motorino per andare al lavoro - spiega all’impiegata -, mi occorre il patentino, in fretta”.
“In fretta quanto?” chiede l’impiegata. “Un mese al massimo”, risponde lui.
La signora annuisce: “Sì, si può fare”. Sfila dal cassetto un modulo di iscrizione. Mario lo compila e lo firma: “E poi con il vostro attestato dovrò andare alla Motorizzazione...”. L’impiegata lo stoppa: “No facciamo tutto noi. Le rilasciamo direttamente il patentino. La cifra complessiva è 149,96 euro”.
Poi aggiunge: “Le lezioni si tengono 3 volte la settimana. Lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 19 alle 20. Tre ore la settimana per quattro settimane fanno giusto 12 ore”.
Mario paga e pochi giorni dopo torna in agenzia. Non per cominciare il corso, ma per segnalare che il suo è un caso un po’ speciale: “… Sa, io lavoro fino a tardi... Vorrei sapere che cosa succede se perdo qualche lezione. Il patentino mi serve davvero presto”. L’impiega lo tranquillizza: “Nessun problema, possiamo farla risultare ugualmente presente”.
Mario non si fa più vedere. Salta tutte le lezioni e mai nessuno gli telefona dalla scuola guida per richiamarlo ai suoi doveri di studente o almeno per capire la ragione di quell’assenza totale. Prima di Natale passa in agenzia e ritira il suo patentino.
Che efficienza, che autoscuola modello! E poi dicono che in Italia non funziona niente.
I
L’inghippo nella norma approvata ad agosto 2005
Codice della Strada impone dal 30 settembre 2005 anche agli adulti l’obbligo del patentino, in assenza di un qualunque altro documento di guida, per potere condurre il motorino. Fin qui nessuna sorpresa.
La novità è stata introdotta con il decreto legge 115/2005 (approvato dal Parlamento il 17 agosto 2005) che ha imposto la frequenza di un corso di 12 ore presso un’autoscuola. Cita l’articolo 5: “coloro che alla data del 30 settembre abbiano compiuto la maggiore età conseguono il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori previa presentazione della domanda al competente ufficio del Dipartimento dei trasporti terrestri corredata da certificazione medica (…) e dall’attestato di frequenza a un corso presso un’autoscuola”. Per chi invece ha compiuto, o compirà, i 18 anni dopo quella data, è previsto l’esame teorico, come per i minorenni, ma potrà presentarsi da privatista. Nel caso da noi analizzato la norma esclude quindi la verifica finale, e non garantisce sull’effettiva preparazione di chi ottiene poi il patentino.