Lucky59
16-05-2025, 16:30
Copio e incollo dal sito Vaielettrico:
Di Filippo Pagliuca il 15 Maggio 2025
Due guasti gravi, per fortuna ancora in garanzia, in meno di 7500 km, danni collaterali non riconosciuti, assistenza assente: la mia esperienza personale con la Vespa Elettrica è stata una tragedia impensabile. E purtroppo non sono l’unico.
Sono possessore di una Piaggio Vespa Elettrica, versione motociclo a 52 km/h, da quasi due anni. L’ho acquistata a settembre 2023 approfittando di una promozione in uno showroom ufficiale Piaggio, che la scontava del 50%. A detta del venditore, era un modello invenduto in un altro mercato. All’epoca mi sembrava un’occasione, anche se il mezzo era già prestazionalmente inferiore e più costoso rispetto alla concorrenza. Ma per me contava il marchio: volevo una Vespa.
Purtroppo, nel giro di poco tempo mi sono dovuto ricredere. Non solo sul piano tecnico, ma anche sul piano umano e relazionale: l’esperienza con il servizio assistenza Piaggio si è rivelata devastante.
Il primo guasto all’inverter: Vespa morta dopo 3000 km
Dopo neanche un anno dall’acquisto, precisamente il 27 maggio 2024, a poco più di 3000 km percorsi, giro la chiave e all’improvviso la Vespa è morta. Tutte le spie accese, scritta “service” in rosso sul cruscotto, ma il mezzo non si accende. Chiamo il carroattrezzi che la trasporta dal mio precedente meccanico di riferimento, un’officina autorizzata Piaggio.
La diagnosi è chiara: inverter rotto (il componente che si occupa di trasformare la corrente continua della batteria in corrente alternata per il motore). Il componente, dal valore di quasi 2000 euro senza considerare la manodopera, viene sostituito in garanzia. Nessuna spesa, almeno su carta.
Ma al ritiro del mezzo, il 12 giugno 2024, tornato a casa mi accorgo subito di un danno importante sotto la pedana. Un segno profondo, mai presente prima, che – secondo altre officine autorizzate Piaggio consultate successivamente – non può essere stato causato da me. L’ipotesi più probabile è un errato carico sul carroattrezzi o una movimentazione sbagliata in officina.
Danni non riconosciuti, silenzio totale da Piaggio
Da quel momento inizia un calvario fatto di mail, diffide, avvocati e telefonate. Ho discusso a lungo con il meccanico, con la società di carroattrezzi e con il gruppo Piaggio. Ma l’unico risultato è stato un assordante silenzio. Nessuno si è assunto la responsabilità del danno.
La riparazione, stimata da un altro meccanico, costerebbe 565,27 euro. Ma da novembre 2024 tutto tace. Nessun riscontro, nessuna presa in carico. Un’assistenza che posso solo definire tremenda. Nel frattempo, ho cambiato officina per i tagliandi, nella speranza di trovare almeno una maggiore cura.
Un déjà vu: secondo guasto dopo 7000 km
Lunedì 12 maggio 2025, a circa 7400 km complessivi, la storia si ripete. All’avvio sento subito che qualcosa non va. Lo scooter vibra, perde potenza, fa rumori strani. Dopo qualche centinaio di metri, va a tratti, alternando momenti di funzionamento normale ad altri di evidente malfunzionamento. Poi il colpo finale: vibrazioni forti, rumori e di nuovo tutte le spie accese. Scritta “service”. Vespa morta.
Questa volta il guasto è arrivato dopo poco più di 4000 km dal precedente. Questo secondo inverter è durato 1400 km in più del primo. Un miglioramento, se vogliamo essere ironici.
La Vespa è di nuovo in officina, ma per via del carico di lavoro del meccanico, dovrò attendere almeno dieci giorni per la diagnosi. Per fortuna che sono ancora in garanzia. Tuttavia, è evidente che anche stavolta si tratti dell’inverter.
Una moto difettosa venduta a caro prezzo
Mi chiedo come sia possibile mettere in vendita un mezzo così fragile, venduto per di più a un prezzo molto alto (a partire da 7.499 euro). Una cifra importante, che impone aspettative di affidabilità e durabilità completamente disattese.
Nel frattempo, seguo con attenzione quanto succede nel gruppo Facebook Vespa Elettrica Owners Group, che conta oltre 500 possessori. E i dati non sono rassicuranti.
I dati dal gruppo Facebook: Vespa Elettrica tragedia diffusa
Tra i sondaggi pubblicati, con i dati aggiornati al 15 maggio 2025, nel gruppo emergono percentuali molto alte di guasti gravi:
in un sondaggio il 55% degli utenti ha subito almeno una rottura dell’inverter. (81 partecipanti)
il 30% ha già sostituito l’inverter una volta, mentre il 12% due volte. E l'11% dichiara di aver cambiato la batteria.(34 partecipanti)
Solo il 27% dichiara di non aver mai avuto problemi tecnici.
In un altro sondaggio di 34 partecipanti, il 38% degli utenti ha avuto problemi prima dei 10.000 km. La mia esperienza personale rientra purtroppo in queste statistiche.
Piaggio attualmente non riconosce il danno all’inverter come un difetto di fabbrica. Non sono mai stati emessi richiami ufficiali, e la garanzia standard è di soli 2 anni, estendibile eventualmente ad altri due anni per 500 euro, ma non oltre. Chi si trova fuori garanzia, come potrebbe capitarmi a breve, rischia rovine economiche. L’inverter ha un costo stimato vicino ai 2000 euro manodopera esclusa (da piaggio.ricambi-moto-scooter.com), e ogni ulteriore rottura rischia di mandare in fumo l’intero investimento.
Le nuove Vespa Primavera Elettrica: occhio alle differenze
Nel 2024 la Vespa Elettrica è ufficialmente uscita di produzione ed è stata sostituita da due nuovi modelli: Vespa Primavera Elettrica 45 e 70. Ma attenzione: le due versioni sono molto diverse tra loro.
La Primavera Elettrica 45 è dotata di batteria estraibile, ma più piccola: capacità di 2,3 kWh e potenza massima di 3,1 kW.
La Primavera Elettrica 70, invece, è identica in tutto e per tutto alla Vespa Elettrica precedente: 4 kW di potenza e 4,2 kWh di batteria.
In altre parole, chi oggi sceglie la versione 70 acquista un veicolo identico a quello da cui sono partiti i miei problemi.
Nessun richiamo. E fuori garanzia… sei rovinato
Piaggio non riconosce questi problemi come difetti di fabbricazione. Non ha avviato alcun richiamo, né ha fornito supporto extra agli utenti colpiti. E questo significa che se l’inverter si rompe fuori garanzia, l’utente resta da solo, con spese di migliaia di euro a suo carico.
Una situazione inaccettabile per chi ha creduto in un marchio italiano, in un prodotto made in Italy, in un progetto di mobilità elettrica.
Di Filippo Pagliuca il 15 Maggio 2025
Due guasti gravi, per fortuna ancora in garanzia, in meno di 7500 km, danni collaterali non riconosciuti, assistenza assente: la mia esperienza personale con la Vespa Elettrica è stata una tragedia impensabile. E purtroppo non sono l’unico.
Sono possessore di una Piaggio Vespa Elettrica, versione motociclo a 52 km/h, da quasi due anni. L’ho acquistata a settembre 2023 approfittando di una promozione in uno showroom ufficiale Piaggio, che la scontava del 50%. A detta del venditore, era un modello invenduto in un altro mercato. All’epoca mi sembrava un’occasione, anche se il mezzo era già prestazionalmente inferiore e più costoso rispetto alla concorrenza. Ma per me contava il marchio: volevo una Vespa.
Purtroppo, nel giro di poco tempo mi sono dovuto ricredere. Non solo sul piano tecnico, ma anche sul piano umano e relazionale: l’esperienza con il servizio assistenza Piaggio si è rivelata devastante.
Il primo guasto all’inverter: Vespa morta dopo 3000 km
Dopo neanche un anno dall’acquisto, precisamente il 27 maggio 2024, a poco più di 3000 km percorsi, giro la chiave e all’improvviso la Vespa è morta. Tutte le spie accese, scritta “service” in rosso sul cruscotto, ma il mezzo non si accende. Chiamo il carroattrezzi che la trasporta dal mio precedente meccanico di riferimento, un’officina autorizzata Piaggio.
La diagnosi è chiara: inverter rotto (il componente che si occupa di trasformare la corrente continua della batteria in corrente alternata per il motore). Il componente, dal valore di quasi 2000 euro senza considerare la manodopera, viene sostituito in garanzia. Nessuna spesa, almeno su carta.
Ma al ritiro del mezzo, il 12 giugno 2024, tornato a casa mi accorgo subito di un danno importante sotto la pedana. Un segno profondo, mai presente prima, che – secondo altre officine autorizzate Piaggio consultate successivamente – non può essere stato causato da me. L’ipotesi più probabile è un errato carico sul carroattrezzi o una movimentazione sbagliata in officina.
Danni non riconosciuti, silenzio totale da Piaggio
Da quel momento inizia un calvario fatto di mail, diffide, avvocati e telefonate. Ho discusso a lungo con il meccanico, con la società di carroattrezzi e con il gruppo Piaggio. Ma l’unico risultato è stato un assordante silenzio. Nessuno si è assunto la responsabilità del danno.
La riparazione, stimata da un altro meccanico, costerebbe 565,27 euro. Ma da novembre 2024 tutto tace. Nessun riscontro, nessuna presa in carico. Un’assistenza che posso solo definire tremenda. Nel frattempo, ho cambiato officina per i tagliandi, nella speranza di trovare almeno una maggiore cura.
Un déjà vu: secondo guasto dopo 7000 km
Lunedì 12 maggio 2025, a circa 7400 km complessivi, la storia si ripete. All’avvio sento subito che qualcosa non va. Lo scooter vibra, perde potenza, fa rumori strani. Dopo qualche centinaio di metri, va a tratti, alternando momenti di funzionamento normale ad altri di evidente malfunzionamento. Poi il colpo finale: vibrazioni forti, rumori e di nuovo tutte le spie accese. Scritta “service”. Vespa morta.
Questa volta il guasto è arrivato dopo poco più di 4000 km dal precedente. Questo secondo inverter è durato 1400 km in più del primo. Un miglioramento, se vogliamo essere ironici.
La Vespa è di nuovo in officina, ma per via del carico di lavoro del meccanico, dovrò attendere almeno dieci giorni per la diagnosi. Per fortuna che sono ancora in garanzia. Tuttavia, è evidente che anche stavolta si tratti dell’inverter.
Una moto difettosa venduta a caro prezzo
Mi chiedo come sia possibile mettere in vendita un mezzo così fragile, venduto per di più a un prezzo molto alto (a partire da 7.499 euro). Una cifra importante, che impone aspettative di affidabilità e durabilità completamente disattese.
Nel frattempo, seguo con attenzione quanto succede nel gruppo Facebook Vespa Elettrica Owners Group, che conta oltre 500 possessori. E i dati non sono rassicuranti.
I dati dal gruppo Facebook: Vespa Elettrica tragedia diffusa
Tra i sondaggi pubblicati, con i dati aggiornati al 15 maggio 2025, nel gruppo emergono percentuali molto alte di guasti gravi:
in un sondaggio il 55% degli utenti ha subito almeno una rottura dell’inverter. (81 partecipanti)
il 30% ha già sostituito l’inverter una volta, mentre il 12% due volte. E l'11% dichiara di aver cambiato la batteria.(34 partecipanti)
Solo il 27% dichiara di non aver mai avuto problemi tecnici.
In un altro sondaggio di 34 partecipanti, il 38% degli utenti ha avuto problemi prima dei 10.000 km. La mia esperienza personale rientra purtroppo in queste statistiche.
Piaggio attualmente non riconosce il danno all’inverter come un difetto di fabbrica. Non sono mai stati emessi richiami ufficiali, e la garanzia standard è di soli 2 anni, estendibile eventualmente ad altri due anni per 500 euro, ma non oltre. Chi si trova fuori garanzia, come potrebbe capitarmi a breve, rischia rovine economiche. L’inverter ha un costo stimato vicino ai 2000 euro manodopera esclusa (da piaggio.ricambi-moto-scooter.com), e ogni ulteriore rottura rischia di mandare in fumo l’intero investimento.
Le nuove Vespa Primavera Elettrica: occhio alle differenze
Nel 2024 la Vespa Elettrica è ufficialmente uscita di produzione ed è stata sostituita da due nuovi modelli: Vespa Primavera Elettrica 45 e 70. Ma attenzione: le due versioni sono molto diverse tra loro.
La Primavera Elettrica 45 è dotata di batteria estraibile, ma più piccola: capacità di 2,3 kWh e potenza massima di 3,1 kW.
La Primavera Elettrica 70, invece, è identica in tutto e per tutto alla Vespa Elettrica precedente: 4 kW di potenza e 4,2 kWh di batteria.
In altre parole, chi oggi sceglie la versione 70 acquista un veicolo identico a quello da cui sono partiti i miei problemi.
Nessun richiamo. E fuori garanzia… sei rovinato
Piaggio non riconosce questi problemi come difetti di fabbricazione. Non ha avviato alcun richiamo, né ha fornito supporto extra agli utenti colpiti. E questo significa che se l’inverter si rompe fuori garanzia, l’utente resta da solo, con spese di migliaia di euro a suo carico.
Una situazione inaccettabile per chi ha creduto in un marchio italiano, in un prodotto made in Italy, in un progetto di mobilità elettrica.