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Visualizza la versione completa : La conquista del cielo


Dr. Ergal
12-12-2005, 10:20
Questa è la cronaca romanzata della mia prima arrampicata su parete naturale; considerato il gran numero di montanari presenti in QdE, probabilmente molti di voi sorrideranno di un così ingenuo e dilettantistico gesto, ma la mia gioia è stata grandissima, e volevo raccontarvela.






11/12/05
Quando arrivo in mezzo alla gola rocciosa alzo il capo e vedo lassù, in alto, quella catenella che è il mio obiettivo.
No, è impossibile; mai e poi mai riuscirò a raggiungerla...
..diavolo, sono un uomo, non un uccello !!!
http://www.gasgeco.it/imm/rivoli.jpg

Questi sono stati i pensieri che mi hanno attraversato la mente ieri mattina, quando mi sono presentato alla Cava Rossa di Monsummano per fare arrampicata sportiva, la mia prima volta su parete naturale.
Mi sono un po' alenato in palestra, ma lì puoi salire al massimo di 7 metri circa, mentre qui la parete si alza fiera e irraggiungibile per decine e decine di metri. E poi la roccia non è generosa come la resina degli appigli della palestra.
L'altezza, lo confesso, mi fa un po' impressione, mi lascia un po' spaventato.
Ma è anche per questo che sono qua: vincere questa paura che mi attanaglia.
D'accordo, cominciamo.

Inizia il rito della vestizione: via le vesti da motociclista e comincio a mettermi la tuta pesante (fa freddo, pochi gradi sopra lo zero, e tira una fortissima tramontana) e le scarpette da arrampicata, che mi fanno sentire fiero...
http://www.rafting.it/2005/templates/rft2005/img/home/random/scarpe_arrampicata.jpg
Ok, sono pronto.
Si fa per dire; in realtà sono nervoso e vorrei essere sotto il piumone invece che in questa gola spazzata dal vento...

Ok, non posso (e non voglio) tirarmi indietro. Cominciamo.
Le mani sulla parete. Miseriaccia, è fredda, freddissima, le mie dita soffrono, e questa parete ha bordi sfaccettati appuntiti e taglienti. Continuo a salire, stringo i denti, ma piano piano le dita diventano sempre pià insensibili, al punto che devo fermarmi perchè non sento più il contatto delle dita sulla roccia, non sento più dove metto le mani. Scendo.

Una volta sceso mi rendo conto che ero a tre metri dalla vetta, ero quasi arrivato.
MALEDIZIONE !!!

Aspetto un po', le mani cominciano a riprendere calore, e ci riprovo.
Cavoli, è durissima; in certi punti la montagna è generosa, e ti offre appigli larghi e confortanti, da prendere a mano piena o su cui appoggiare saldamente la punta del piede, ma a volte è infida e ti porta su pareti lisce e (peggio ancora) umide, su cui non c'è minimamente presa.
http://www.geocities.com/scuolapietramora/images/Image104s.jpg
http://www.regione.abruzzo.it/turismo/images/tci_turismosportivo_arrampicata.jpg

Ma ormai sono quassù, a non so nemmeno io quanti metri da terra, i miei amici sono là sotto, piccoli piccoli, e mi stanno giardando; non voglio deluderli e non voglio deludere me stesso.
Ci sono a volte piccoli, piccolissimi buchi in cui a malapena puoi infilare la punta di due dita, e da lì sollevarti. Basteranno, me li farò bastare.
Ancora uno sforzo, un altro ancora...
A volte mi fermo per riposarmi, anche se la tramontana mi spazza con cattiveria, e non dà requie...

http://www.mountaincube.it/img/foto/arp006_g.jpg

La catenella è sempre più vicina (in cima alla vetta c'è una catenella: la tradizione degli scalatori è che non sei arrivato in cima finchè non riesci a toccarla, altrimenti la salita non è condiderata valida), la vedo.. ancora uno sforzo...
Un piccolo appiglio... c'entrano giusto due dita del piede... ok, mi basta... un'ultima, disperata spinta, un urlo liberatorio e la mia mano riesce a toccare la vetta.
E' come se toccassi il cielo. Un urlo di prorompente gioia echeggia nella valle.
Il Dr. Ergal ha conquistato il suo cielo.
http://www.geocities.com/scuolapietramora/images/Image105s.jpg


In mattinata ho poi fatto altre salite, anche più difficili (e non credevo proprio di farcela), ma la mia prima catenella, il mio primo cielo, resterà tra i miei ricordi più belli.

Huey
12-12-2005, 10:25
:(

NON C'E' ASSOLUTAMENTE NULLA DA RIDERE.

QUESTA E' UNA NOTIZIA TRAGICA.

SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE TU POSSA GUARIRE. TI SONO VICINO.

:(

Alex da Tai (dove il visrus ha colpito molto e lasciato tracce indelebili, esistono infatti intere generazioni che parlano tra loro in questo modo......"ieri ho ripetuto un 7+ ma credo che fosse un pò meno. Sui grigi vai a destra, ti servono 2 friend. La croda è dura invece se vai a sinistra è marcia.....etc etc")

Dr. Ergal
12-12-2005, 10:33
Alex, hai ragione.
Spero di non prendere il "mal di roccia", o sono rovinato :lol: :lol:


PS: è stupendo... :love10: :love10:

SirAndrew
12-12-2005, 11:45
meno male che sei il dott. Ergal...perchè tirare su il dott. Piombo sarebbe troppo per chiunque.
Comunque la prima via non si scorda mai...io mi ricordo il mio tiro da primo e la soprattutto la strizza tra un rinvio e l'altro.

Ghisa forever !! (in gergo da falesia la ghisa è la sensazione che provi alle braccia quando non ce la fai più)

Dr. Ergal
12-12-2005, 11:56
Ancora non ho le palle per tirare una via da primo (né so se le avrò).
Sono il "secondo ufficiale" :lol: e per adesso mi va più che bene.

Magari un giorno, chissà...

SirAndrew
12-12-2005, 12:06
Io ti consiglio di iniziare da primo appena puoi, magari su gradi più semplici di quelli che hai "nelle braccia".
Ti assicuro che la soddisfazione è mille volte quella che hai arrampicando da secondo....e poi se inizi subito da primo non ti crei "dipendenza" dall'avere la corda dall'alto...

Buona arrampicata.

Dr. Ergal
12-12-2005, 12:14
Io ti consiglio di iniziare da primo appena puoi, magari su gradi più semplici di quelli che hai "nelle braccia".
Ti assicuro che la soddisfazione è mille volte quella che hai arrampicando da secondo....e poi se inizi subito da primo non ti crei "dipendenza" dall'avere la corda dall'alto...

Buona arrampicata.


Grazie dei consigli. ;)
Ci proverò. Magari proverò a tirar qualche via in palestra, giusto per impratichirmi.