Bladerunner72
26-02-2020, 10:52
Inizia questo fine settimana sullo splendido circuito di Phillip Island il mondiale Superbike 2020, che come da tradizione apre anche la stagione internazionale della velocità. Un campionato che si annuncia quanto mai interessante, con rinnovato impegno da parte dei costruttori e numerosi cambi di casacca tra i piloti che potrebbero rimescolare non poco le carte in tavola. E' presto per fare previsioni ma i test precampionato hanno già fornito qualche indicazione di massima relativa al potenziale delle forze in campo.
KAWASAKI, ALL'INSEGNA DELLA CONTINUITA'
La casa di Akashi si tiene stretto il suo gioiello, quel Johnatan Rea imbattuto da cinque stagioni e che con tutta prob èabilità è destinato a rimanere fedele al marchio fino a fine carriera. Unica vera novità l'ingresso in squadra di Sam Lowes che appiedato dalla Yamaha si è ritrovato tra le mani un'occasione quasi insperata. Una sella prestigiosa ma per certi versi molto scomoda, con un confronto interno quanto mai impegnativo. Per la moto affinamenti di dettaglio ad un progetto che, almeno nelle sapienti mani di Rea, continua ad apparire efficacissimo ed equilibrato.
DUCATI, E' SCOTT REDDING LA NUOVA SCOMMESSA
Una relazione breve e tormentata, quella tra Alvaro Bautista e la Ducati. Un inizio di stagione 2019 trionfale ed un mondiale che sembrava già vinto sfumato in modo quasi inspiegabile ai primi caldi estivi, seguito da una separazione non priva di interrogativi e polemiche. La firma dello spagnolo con Honda è arrivata tardi e Ducati ha dovuto correre ai ripari puntando su Scott Redding, Il ragazzone inglese dopo l'addio alla MotoGP è stato bravo a ricostruirsi con una grande stagione nel BSB in sella proprio ad una Panigale V4R, con la quale mostra di avere un gran feeling. Pilota di grande personalità, personaggio istrionico e fuori dagli schemi Scott ha tutte le caratteristiche per entrare nel cuore dei tifosi ducatisti, a patto però di mantenere le promesse. Il popolo rosso, inteso come appassionati ma anche come dirigenza, è facile ad accendersi di entusiasmo ma altrettanto rapido a rafreddarsi quando i risultati non vengono. Un pò quello che sta succedendo con Chaz Davies, per anni bandiera dei ducatisti e pesantemente ridimensionato da Bautista lo scorso anno. Il gallese è in scadenza di contratto e se dovesse soffrire anche il confronto con Redding sarebbe molto difficile pensare ad una sua riconferma per il 2021
YAMAHA, PROGETTO ORMAI MATURO
La casa di Iwata da metà dello scorso campionato sembra aver fatto il definitivo cambio di passo risultando la vera seconda forza in campo. Un pacchetto che risulta equilibrato ed efficace con tutti i piloti a conferma di una maturità tecnica ormai acquisita. L'ingresso in squadra del talentuoso Toprak Razgatioglu potrebbe risultare decisivo anche come stimolo per l'eterna promessa Van Der Mark a tutto vantaggio del potenziale del team. Continua ad impressionare Loris Baz con la R1 del Team Ten Kate e ci sarà da tenere d'occhio anche le moto satellite del Team GRT affidate a due esordienti, il nostro Caricasulo e l'americano Gerloff.
HONDA VUOLE TORNARE A VINCERE
Il più grande motivo d'interesse è sicuramente rappresentato dal ritorno in grande stile di Honda, con una nuova CBR che taglia definitivamente i ponti col passato. Addio ad una moto di serie adattata alle corse e via ad un nuovo progetto, nato per le competizioni a costo di sacrificare versatilità e tradizioni. Già nella versione di serie la CBR RR-R ha lasciato intendere quale sia il suo DNA, fatto soprattutto di un motore potentissimo in grado di colmare definitivamente il gap dai migliori rivali. Bautista ha sposato la causa quasi a scatola chiusa ma i verdetti emersi dai primi test sono stati contrastanti. Dopo aver favoleggiato di tempi mirabolanti nelle sessioni private, i primi confronti diretti hanno parzialmente deluso le aspettative, almeno per quanto riguarda lo spagnolo. Bautista lamenta difficoltà sul fronte della guidabilità, difficile a causa di una moto nervosa che mal si adatta al suo stile. Staremo a vedere se si tratta di semplice pretattica, certo è che nelle mani di Leon Haslam, più avvezzo ad una guida 'muscolare', la moto risulta già ad un ottimo livello. Honda schiererà anche due moto satellite grazie al Team Moriwaki Althea ed affidate al giapponese Takahashi ed allo spagnolo Torres, con quest'ultimo che si aggiungerà alla squadra solo a partire dal round di Jerez-
BMW, ETERNA PROMESSA
La moto bavarese ha ben impressionato al debutto lo scorso anno pur senza mai apparire una vera potenziale contendente per il titolo. Sykes si è confermato veloce nei test invernali ma la sensazione è che il progetto non abbia rappresentato un salto epocale come fu quello della prima S1000RR del 2009. Ottima moto, ciclistica sopraffina ma alla quale sembra sempre mancare qualcosa. La squadra dovrebbe essersi rafforzata con l'ingresso di Eugene Laverty, pilota di talento ed esperienza in grado di portare anche un significativo contributo allo sviluppo..
IL CIRCUITO
2020
La pista di Phillip Island sorge sull'isola omonima, misura 4448 metri, si percorre in senso antiorario e comprende 12 curve, cinque a destra e sette a sinistra. Nonostante l'assenza di un rettilineo di una certa lunghezza le medie sul giro sono molto elevate vista la sequenza di curve velocissime tutte da raccordare, interrotte solo da due tornantini, le curve 4 e 10. Altre caratteristiche del circuito sono le variazioni altimetriche e la grande abrasività dell'asfalto che ha spesso creato non poche difficoltà ai fornitori di pneumatici. Molto impegnativo il tratto finale rappresentato dalle curve 11 e 12 che si percorrono in piena accelerazione al massimo angolo di piega e sono fondamentali per portare la maggior velocità possibile sul rettilineo del traguardo.
https://i.postimg.cc/HL0JVfzx/phillip-island.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/HnbWhMNL/phillip-island-aerial-pic.jpg (https://postimages.org/)
NEL 2019 dominio di Bautista
La tappa iniziale del mondiale dello scorso anno fu segnata dallo sfolgorante debutto di Alvaro Bautista e della Panigale V4R e fu l'inizio di un vero e proprio dominio nella prima parte della stagione. Bautista si aggiudicò tutte e tre le gare con distacchi abissali sul più diretto inseguitore, il campione del mondo Johnatan Rea che con tre secondi posti limitò al minimo i danni. Una strenua difesa protrattasi per diverse gare e che risultò decisiva per l'esito finale del campionato.
Orari TV
Le gare di Phillip Island saranno trasmesse da SKY e TV8 con i seguenti orari :
Programmazione SKY
Venerdì 28 febbraio:
ore 0.30-1.20, Superbike, Prove libere 1
ore 1.30-2.15, Supersport, Prove libere 1
ore 5.00-5.45, Superbike, Prove libere 2
ore 6.00-6.45, Supersport, Prove libere 2
Sabato 29 febbraio:
ore 0.00-0.20, Superbike, Prove libere 3
ore 0.35-0.55, Supersport, Prove libere 3
ore 2.15-2.40, Superbike, Superpole, diretta
ore 2.55-3.20, Supersport, Superpole, diretta
ore 5.00, Superbike, Gara 1, diretta
ore 23.30-23.45, Superbike, Warm up
ore 23.55-24.10, Supersport, Warm up
Domenica 1° marzo:
ore 2.00, Superbike, Superpole Race, diretta
ore 3.15, Supersport, Gara, diretta
ore 5.00, Superbike, Gara 2, diretta
Programmazione TV8
Sabato 29 febbraio
ore 14.00, Superbike, Gara 1, differita
Domenica 1°marzo
ore 4.05, Superbike, Superpole Race, differita
ore 5.00, Superbike, Gara 2, diretta
KAWASAKI, ALL'INSEGNA DELLA CONTINUITA'
La casa di Akashi si tiene stretto il suo gioiello, quel Johnatan Rea imbattuto da cinque stagioni e che con tutta prob èabilità è destinato a rimanere fedele al marchio fino a fine carriera. Unica vera novità l'ingresso in squadra di Sam Lowes che appiedato dalla Yamaha si è ritrovato tra le mani un'occasione quasi insperata. Una sella prestigiosa ma per certi versi molto scomoda, con un confronto interno quanto mai impegnativo. Per la moto affinamenti di dettaglio ad un progetto che, almeno nelle sapienti mani di Rea, continua ad apparire efficacissimo ed equilibrato.
DUCATI, E' SCOTT REDDING LA NUOVA SCOMMESSA
Una relazione breve e tormentata, quella tra Alvaro Bautista e la Ducati. Un inizio di stagione 2019 trionfale ed un mondiale che sembrava già vinto sfumato in modo quasi inspiegabile ai primi caldi estivi, seguito da una separazione non priva di interrogativi e polemiche. La firma dello spagnolo con Honda è arrivata tardi e Ducati ha dovuto correre ai ripari puntando su Scott Redding, Il ragazzone inglese dopo l'addio alla MotoGP è stato bravo a ricostruirsi con una grande stagione nel BSB in sella proprio ad una Panigale V4R, con la quale mostra di avere un gran feeling. Pilota di grande personalità, personaggio istrionico e fuori dagli schemi Scott ha tutte le caratteristiche per entrare nel cuore dei tifosi ducatisti, a patto però di mantenere le promesse. Il popolo rosso, inteso come appassionati ma anche come dirigenza, è facile ad accendersi di entusiasmo ma altrettanto rapido a rafreddarsi quando i risultati non vengono. Un pò quello che sta succedendo con Chaz Davies, per anni bandiera dei ducatisti e pesantemente ridimensionato da Bautista lo scorso anno. Il gallese è in scadenza di contratto e se dovesse soffrire anche il confronto con Redding sarebbe molto difficile pensare ad una sua riconferma per il 2021
YAMAHA, PROGETTO ORMAI MATURO
La casa di Iwata da metà dello scorso campionato sembra aver fatto il definitivo cambio di passo risultando la vera seconda forza in campo. Un pacchetto che risulta equilibrato ed efficace con tutti i piloti a conferma di una maturità tecnica ormai acquisita. L'ingresso in squadra del talentuoso Toprak Razgatioglu potrebbe risultare decisivo anche come stimolo per l'eterna promessa Van Der Mark a tutto vantaggio del potenziale del team. Continua ad impressionare Loris Baz con la R1 del Team Ten Kate e ci sarà da tenere d'occhio anche le moto satellite del Team GRT affidate a due esordienti, il nostro Caricasulo e l'americano Gerloff.
HONDA VUOLE TORNARE A VINCERE
Il più grande motivo d'interesse è sicuramente rappresentato dal ritorno in grande stile di Honda, con una nuova CBR che taglia definitivamente i ponti col passato. Addio ad una moto di serie adattata alle corse e via ad un nuovo progetto, nato per le competizioni a costo di sacrificare versatilità e tradizioni. Già nella versione di serie la CBR RR-R ha lasciato intendere quale sia il suo DNA, fatto soprattutto di un motore potentissimo in grado di colmare definitivamente il gap dai migliori rivali. Bautista ha sposato la causa quasi a scatola chiusa ma i verdetti emersi dai primi test sono stati contrastanti. Dopo aver favoleggiato di tempi mirabolanti nelle sessioni private, i primi confronti diretti hanno parzialmente deluso le aspettative, almeno per quanto riguarda lo spagnolo. Bautista lamenta difficoltà sul fronte della guidabilità, difficile a causa di una moto nervosa che mal si adatta al suo stile. Staremo a vedere se si tratta di semplice pretattica, certo è che nelle mani di Leon Haslam, più avvezzo ad una guida 'muscolare', la moto risulta già ad un ottimo livello. Honda schiererà anche due moto satellite grazie al Team Moriwaki Althea ed affidate al giapponese Takahashi ed allo spagnolo Torres, con quest'ultimo che si aggiungerà alla squadra solo a partire dal round di Jerez-
BMW, ETERNA PROMESSA
La moto bavarese ha ben impressionato al debutto lo scorso anno pur senza mai apparire una vera potenziale contendente per il titolo. Sykes si è confermato veloce nei test invernali ma la sensazione è che il progetto non abbia rappresentato un salto epocale come fu quello della prima S1000RR del 2009. Ottima moto, ciclistica sopraffina ma alla quale sembra sempre mancare qualcosa. La squadra dovrebbe essersi rafforzata con l'ingresso di Eugene Laverty, pilota di talento ed esperienza in grado di portare anche un significativo contributo allo sviluppo..
IL CIRCUITO
2020
La pista di Phillip Island sorge sull'isola omonima, misura 4448 metri, si percorre in senso antiorario e comprende 12 curve, cinque a destra e sette a sinistra. Nonostante l'assenza di un rettilineo di una certa lunghezza le medie sul giro sono molto elevate vista la sequenza di curve velocissime tutte da raccordare, interrotte solo da due tornantini, le curve 4 e 10. Altre caratteristiche del circuito sono le variazioni altimetriche e la grande abrasività dell'asfalto che ha spesso creato non poche difficoltà ai fornitori di pneumatici. Molto impegnativo il tratto finale rappresentato dalle curve 11 e 12 che si percorrono in piena accelerazione al massimo angolo di piega e sono fondamentali per portare la maggior velocità possibile sul rettilineo del traguardo.
https://i.postimg.cc/HL0JVfzx/phillip-island.jpg (https://postimages.org/)
https://i.postimg.cc/HnbWhMNL/phillip-island-aerial-pic.jpg (https://postimages.org/)
NEL 2019 dominio di Bautista
La tappa iniziale del mondiale dello scorso anno fu segnata dallo sfolgorante debutto di Alvaro Bautista e della Panigale V4R e fu l'inizio di un vero e proprio dominio nella prima parte della stagione. Bautista si aggiudicò tutte e tre le gare con distacchi abissali sul più diretto inseguitore, il campione del mondo Johnatan Rea che con tre secondi posti limitò al minimo i danni. Una strenua difesa protrattasi per diverse gare e che risultò decisiva per l'esito finale del campionato.
Orari TV
Le gare di Phillip Island saranno trasmesse da SKY e TV8 con i seguenti orari :
Programmazione SKY
Venerdì 28 febbraio:
ore 0.30-1.20, Superbike, Prove libere 1
ore 1.30-2.15, Supersport, Prove libere 1
ore 5.00-5.45, Superbike, Prove libere 2
ore 6.00-6.45, Supersport, Prove libere 2
Sabato 29 febbraio:
ore 0.00-0.20, Superbike, Prove libere 3
ore 0.35-0.55, Supersport, Prove libere 3
ore 2.15-2.40, Superbike, Superpole, diretta
ore 2.55-3.20, Supersport, Superpole, diretta
ore 5.00, Superbike, Gara 1, diretta
ore 23.30-23.45, Superbike, Warm up
ore 23.55-24.10, Supersport, Warm up
Domenica 1° marzo:
ore 2.00, Superbike, Superpole Race, diretta
ore 3.15, Supersport, Gara, diretta
ore 5.00, Superbike, Gara 2, diretta
Programmazione TV8
Sabato 29 febbraio
ore 14.00, Superbike, Gara 1, differita
Domenica 1°marzo
ore 4.05, Superbike, Superpole Race, differita
ore 5.00, Superbike, Gara 2, diretta