duepeli
11-12-2018, 18:53
È da un po’ che mi è successo, ma solo ora ho pensato di condividerlo perché nella vita motociclistica, nei viaggi possono capitare molte cose e le esperienze di altra gente talvolta mi sono tornate utili…
Moto: BMW R1100 RT anno 2000. Luogo: basso Lazio. Evento: moto ride Genova - Palermo.
Nell'attraversare un paesino, il solito deficiente esce dallo stop perché aveva fretta e ti obbliga a pinzare di brutto per non prenderlo… ok, si riparte ma la leva del freno anteriore è un po’ spugnosa ed ha la corsa un po’ più lunga. Regolo il registro ma la musica non cambia, frenata efficace (rallentamenti, difficile faccia staccate da GP se non per emergenza…) ma sensazione strana e non usuale. Dopo un tot di km mi decido (finalmente) a dare un'occhiata e vedo la pinza sinistra molto sporca (disco pulito) a causa della rottura del tubicino in tela in corrispondenza dell'attacco al raccordo metallico, buco piccolo ma, pinzata dopo pinzata, sufficiente a svuotarmi la vaschetta liquido freni posta sulla leva e, cosa più grave, a scoprire il buco di uscita dell'olio!
Rimediata una bottiglietta di DOT 4 (fortunato, era il 1° maggio…) e ristabilito il livello, rimaneva qualche dubbio:
- era entrata aria nel circuito? Probabilmente sì
- se c'era una bollicina d'aria, dov'era?
- se c'era una bollicina d'aria, quante frenate avevo a disposizione?
- e cosa più importante, che dovevo fare? :mad:
Abbandonare il raid senza arrivare a Palermo mi rodeva, ma comunque dovevo fare quasi la stessa strada per tornare nel veronese dove vivo. Opzione 1 rientro con soccorso stradale direttamente a casa, opzione 2 utilizzo del mezzo assistenza dell'organizzazione (ma poi dovevo attuare l'opzione 1 per il rientro a casa), opzione 3 provare a continuare fidando sulle capacità mie e soprattutto della moto.
Mentre pensavo a tutto ciò, sono ripartito con calma provando a sfruttare le enormi caratteristiche del mio mezzo, riferendomi in particolare allo stupendo freno motore insito di questo bicilindrico. Prova dopo prova, ho visto che si poteva andare, sempre concentrato, lavorando con molto anticipo su traffico, semafori, tornanti in discesa, ecc ed usando il freno posteriore solo a bassissima velocità per non farlo entrare in fading. Insomma un approccio alla guida totalmente diverso!
Per farla breve, ho concluso il raid, al rientro son passato ad Amatrice per una doverosa e contributiva amatriciana e son tornato a casa con l'unica pinzata anteriore nella (ripida) discesa del mio box (ha funzionato, la probabile bollicina doveva ancora camminare…) :!:
Sì, lo so, molti diranno che sono uno stupido, un pericolo per gli altri utenti, un irresponsabile… tutto vero e tutto condivisibile, in effetti la scelta migliore poteva essere il rientro in sicurezza su un camion, ma la mente umana è strana e non sempre segue la razionalità che ti ha contraddistinto nei tuoi quasi 60 anni di vita e quindi fai anche queste "cazzate".
Qualunque sia la rispettabilissima opinione di chi sta leggendo, quanto scritto ha l'unico scopo di condividere questa esperienza perché nella vita, come scritto all'inizio, non sai mai cosa può succedere, sperando ovviamente che non accada mai a nessuno! Ma se si razionalizza l'evento e lo si voglia provare a simulare, come se fosse una sessione di addestramento, è raccomandabile tenere a mente alcune cose fondamentali:
- affrontare il traffico urbano così come una discesa in montagna prevede un notevole anticipo delle azioni di frenata, oltre ovviamente ad una riduzione della velocità, con freno motore, decisamente anticipata rispetto alle proprie abitudini. Valutare bene anche il flusso di traffico….
- se per le salite non ci son particolari problemi, nelle discese in montagna occorre pazientare, mantenere una velocità ridotta ed inserire la prima nei tornanti o in corrispondenza di stop o arresti: la moto praticamente si ferma e, se necessario, si può usare il freno posteriore alla bisogna
- in merito a forti rallentamenti in discesa utilizzando il freno motore, ricordarsi che la luce di stop posteriore NON SI ACCENDE, quindi cautelarsi verso eventuali mezzi che seguono in modo da non metterli in difficoltà. Se proprio, appoggiare la punta del piede sulla leva posteriore giusto per far accendere la lampadina…
Questa esperienza, ancorché stressante, mi ha fatto scoprire un modo alternativo di vivere la passione moto. La cognizione dei propri limiti e della propria (ir)responsabilità unita alle particolarità di questo spettacolare mezzo mi hanno permesso di entrare in simbiosi col mezzo stesso, quasi un rapporto complementare di fiducia e di complicità volte a farci rientrare al sicuro alla nostra casuccia. Penso che anche il solo provarci possa farci scoprire cose su noi stessi e su come approcciamo la guida che forse non pensavamo di avere. Sono sempre stato molto rispettoso del mezzo, della guida e di tutti gli utenti che popolano il pianeta stradale, ero pronto a fermarmi e alzare bandiera bianca se ravvisavo un limite pericoloso per me e soprattutto per gli altri, ma l'aver terminato quello che mi ero ripromesso, il tornare a casa senza far casini, mi ha dato un qualcosa in più ed un profondo rispetto per un mezzo capace di fare cose non alla portata di tutte le moto…
Scusate per il lungo post…
lamps
Moto: BMW R1100 RT anno 2000. Luogo: basso Lazio. Evento: moto ride Genova - Palermo.
Nell'attraversare un paesino, il solito deficiente esce dallo stop perché aveva fretta e ti obbliga a pinzare di brutto per non prenderlo… ok, si riparte ma la leva del freno anteriore è un po’ spugnosa ed ha la corsa un po’ più lunga. Regolo il registro ma la musica non cambia, frenata efficace (rallentamenti, difficile faccia staccate da GP se non per emergenza…) ma sensazione strana e non usuale. Dopo un tot di km mi decido (finalmente) a dare un'occhiata e vedo la pinza sinistra molto sporca (disco pulito) a causa della rottura del tubicino in tela in corrispondenza dell'attacco al raccordo metallico, buco piccolo ma, pinzata dopo pinzata, sufficiente a svuotarmi la vaschetta liquido freni posta sulla leva e, cosa più grave, a scoprire il buco di uscita dell'olio!
Rimediata una bottiglietta di DOT 4 (fortunato, era il 1° maggio…) e ristabilito il livello, rimaneva qualche dubbio:
- era entrata aria nel circuito? Probabilmente sì
- se c'era una bollicina d'aria, dov'era?
- se c'era una bollicina d'aria, quante frenate avevo a disposizione?
- e cosa più importante, che dovevo fare? :mad:
Abbandonare il raid senza arrivare a Palermo mi rodeva, ma comunque dovevo fare quasi la stessa strada per tornare nel veronese dove vivo. Opzione 1 rientro con soccorso stradale direttamente a casa, opzione 2 utilizzo del mezzo assistenza dell'organizzazione (ma poi dovevo attuare l'opzione 1 per il rientro a casa), opzione 3 provare a continuare fidando sulle capacità mie e soprattutto della moto.
Mentre pensavo a tutto ciò, sono ripartito con calma provando a sfruttare le enormi caratteristiche del mio mezzo, riferendomi in particolare allo stupendo freno motore insito di questo bicilindrico. Prova dopo prova, ho visto che si poteva andare, sempre concentrato, lavorando con molto anticipo su traffico, semafori, tornanti in discesa, ecc ed usando il freno posteriore solo a bassissima velocità per non farlo entrare in fading. Insomma un approccio alla guida totalmente diverso!
Per farla breve, ho concluso il raid, al rientro son passato ad Amatrice per una doverosa e contributiva amatriciana e son tornato a casa con l'unica pinzata anteriore nella (ripida) discesa del mio box (ha funzionato, la probabile bollicina doveva ancora camminare…) :!:
Sì, lo so, molti diranno che sono uno stupido, un pericolo per gli altri utenti, un irresponsabile… tutto vero e tutto condivisibile, in effetti la scelta migliore poteva essere il rientro in sicurezza su un camion, ma la mente umana è strana e non sempre segue la razionalità che ti ha contraddistinto nei tuoi quasi 60 anni di vita e quindi fai anche queste "cazzate".
Qualunque sia la rispettabilissima opinione di chi sta leggendo, quanto scritto ha l'unico scopo di condividere questa esperienza perché nella vita, come scritto all'inizio, non sai mai cosa può succedere, sperando ovviamente che non accada mai a nessuno! Ma se si razionalizza l'evento e lo si voglia provare a simulare, come se fosse una sessione di addestramento, è raccomandabile tenere a mente alcune cose fondamentali:
- affrontare il traffico urbano così come una discesa in montagna prevede un notevole anticipo delle azioni di frenata, oltre ovviamente ad una riduzione della velocità, con freno motore, decisamente anticipata rispetto alle proprie abitudini. Valutare bene anche il flusso di traffico….
- se per le salite non ci son particolari problemi, nelle discese in montagna occorre pazientare, mantenere una velocità ridotta ed inserire la prima nei tornanti o in corrispondenza di stop o arresti: la moto praticamente si ferma e, se necessario, si può usare il freno posteriore alla bisogna
- in merito a forti rallentamenti in discesa utilizzando il freno motore, ricordarsi che la luce di stop posteriore NON SI ACCENDE, quindi cautelarsi verso eventuali mezzi che seguono in modo da non metterli in difficoltà. Se proprio, appoggiare la punta del piede sulla leva posteriore giusto per far accendere la lampadina…
Questa esperienza, ancorché stressante, mi ha fatto scoprire un modo alternativo di vivere la passione moto. La cognizione dei propri limiti e della propria (ir)responsabilità unita alle particolarità di questo spettacolare mezzo mi hanno permesso di entrare in simbiosi col mezzo stesso, quasi un rapporto complementare di fiducia e di complicità volte a farci rientrare al sicuro alla nostra casuccia. Penso che anche il solo provarci possa farci scoprire cose su noi stessi e su come approcciamo la guida che forse non pensavamo di avere. Sono sempre stato molto rispettoso del mezzo, della guida e di tutti gli utenti che popolano il pianeta stradale, ero pronto a fermarmi e alzare bandiera bianca se ravvisavo un limite pericoloso per me e soprattutto per gli altri, ma l'aver terminato quello che mi ero ripromesso, il tornare a casa senza far casini, mi ha dato un qualcosa in più ed un profondo rispetto per un mezzo capace di fare cose non alla portata di tutte le moto…
Scusate per il lungo post…
lamps