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Visualizza la versione completa : Gli Ultimi Balcani - Motivazioni, riflessioni e dialoghi -


GS3NO
24-04-2017, 15:49
Gli ultimi Balcani
- Tra Ortodossi e Ottomani -


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Parte 1.
La delusione dello scorso anno del viaggio tra Irlanda, Scozia ed Inghilterra, unita all'impossibilità di affrontare alcuni viaggi che ho pronti nel cassetto, ho trascorso l'autunno riflettere su quale possibile meta orientare il viaggio del 2017. Aprendo la mappa geografica mi sono accorto che esisteva un ingiustificato punto nero; non ci sono dubbi: vi va a fare un salto nella zona che è stata la nave scuola dei miei viaggi: la Penisola Balcanica. Dopo un paio di telefonate e email con il socio si è deciso, si va!

Ho consapevolezza della mia attrazione - quasi morbosa - per quella regione di mondo che è il mediterraneo, il medio oriente e ovviamente quello che li unisce: i Balcani. Insomma, quello che storicamente è materia dell’orientalismo. Ho riflettuto parecchio per arrivare alla capire il perchè di questa forza gravitazionale verso queste terre, e mi sono fatto convinto che la regione sia solo il risultato di questo complicato calcolo integrale di tutti i momenti di vita. Sui libri di storia delle elementari c’erano disegni e fotografie sul mondo sumero, assiro, babilonese, egizio, miceneo, greco, fenicio, romano, bizantino, arabo, ottomano, veneziano, et cetera e a casa della nonna materna c’erano alcune riproduzioni dei quadri di Amedeo Preziosi - o altri artisti della stessa corrente - che molto probabilmente si sono stampate nelle pagine più intime della mente. In qualche momento successivo non databile, queste, sono state rielaborate in modo più o meno fantastico, onirico e mitico. Arrivato in età adulta, dopo un viaggio in Grecia, tutto è riaffiorato così come la necessità, la vocazione quasi di stampo religioso al viaggiare tra mediterraneo, balcani e medio oriente. Consapevole di tutti i limiti legati ai paradigmi, ai topoi e alla visione più fantastica che reale, ancora oggi sono profondamente legato ed attratto da quel mondo: mi sono svegliato Orientalista.

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Parte 2. La vocazione

Un pezzo di famiglia materna durante la seconda guerra mondiale è stato trasferito a Pirano/Portorose; e perciò fin da bambino sentivo i loro racconti dell’Istria, dei nomi dei paesi della zona e le loro storie di vita vissuta in quella terra. A metà degli anni 80, con i miei genitori andammo finalmente in Jugoslavia. Attraversammo la frontiera a Trieste e divenni conscio in quell'istante che stavo vivendo un’esperienza che nessuno degli amichetti dell’epoca aveva mai fatto. Mi sentivo come un esploratore ai confini del mondo che, avido, raccoglie ogni dettaglio per poterlo raccontare al rientro. L’impatto con la realtà jugoslava fu forte ma positivo; mi resi conto immediatamente che ero in un mondo lontano dal mio, un mondo diverso e da dover esplorare. Al rientro ci fu da pensare all'inizio della scuola e la mente non ripercorse più la vacanza jugoslava per un lungo periodo. Passarono circa 7 anni prima che il pensiero cadesse ancora sulla penisola balcanica.
Agli inizi degli anni 90, ormai adolescente, l'esplosione della guerra balcanica fu come uno schiaffo. Mi resi conto che nominavano luoghi in cui ero stato; luoghi che da un lato mi evocavano gioia e felicità, ma dall'altro si scontravano con la realtà le immagini trasmesse alla TV. Una guerra in Europa, in quella periferia del continente sconosciuta, lontana dai centri economici e di potere, diversa culturalmente ma geograficamente solo dietro all'angolo. Una periferia del nostro continente come lo è il Mezzogiorno d’Italia, la Grecia, il Portogallo e l’Andalusia. Ma in quella periferia è scoppiata una guerra civile che ha ricordato i genocidi della II guerra mondiale. Mi ricordo che è stato da quel fatto che ho iniziato a seguire i telegiornali cercando di capire quello che stava succedendo; ma purtroppo erano cose troppo grandi e lontane per un adolescente fortunatamente nato nel nordest.
Alla fine degli anni 90 non avevo consapevolezza del perché avessi una sorta di attrazione per il mondo balcanico; ma come una goccia scava la roccia, così la vocazione ad andare in moto nei paesi balcanici si è fatta strada dentro di me fino a portarmi a visitare la regione.
Per alcuni anni attraverso diversi itinerari, durante le vacanze estive con la moto ho visitato la maggior parte della penisola balcanica: Romania, Bulgaria, Grecia, Serbia, Bosnia, Croazia, Slovenia e Montenegro. Per diverse ragioni la Macedonia, Kosovo e l’Albania sono rimaste fuori dagli itinerari e da qui prende origine il progetto per il 2017: gli ultimi Balcani.

Parte 3. L'Albania

Per quelli della mia generazione e quella dei miei genitori l'Albania era un punto nero sulla carta geografica: Nessuno sapeva nulla, nessuno era mai entrato e nessuno era mai uscito. Questa cosa da ragazzino da un lato mi affascinava - una terra inesplorata qui vicino a me? - ma dall'altro mi dava di cui pensare. Mia madre cercava di spiegarmi che la colpa non era degli albanesi ma di Enver Hoxa. Non è che mi fosse molto chiaro all'epoca ma accettai che ci potesse essere uno che decidesse per altri fino al quel punto.

In ogni modo la più grande rivoluzione del '900 (il concetto di turismo) aveva sdoganato il mondo, reso accessibile in qualche maniera ogni angolo del pianeta; ma quella terra dietro l'angolo no. Anche la Russia e Cina comuniste avevano "pirtusi" a cui fare appello e riuscire ad andare! Ma l'Albania, no. Questo creò nei viaggiatori - e a cascata negli aspiranti piccoli viaggiatori - una sorta di Far East mentale (come lo chiama Gigi Riva) e non geografico. La cosa curiosa è che la citazione: "Per noi balcanici l'Albania è sempre stata un buco nero, un posto o un mito: tutti sapevamo dov'era, ma nessuno voleva andarci. Si raccontavano cose assurde sull'Albania. Non ci sono mai andata. L'ho sfiorata molte volte, ma non sono mai riuscita a compiere il grande passo. Ho viaggiato lungo tutto il confine, ma andare oltre... c'era sempre la sensazione di qualcosa di sconosciuto e pauroso" (Diana Bosnjak Monai).

Però ogni cosa compressa al punto giusto esplode. E negli anni '90 sappiamo tutti quello che è successo.

Da orientalista ho un debole per l'impero ottomano e il mio interesse per la penisola balcanica è la sua estrema vicinanza culturale. Durante l'impero era chiamata la Turchia l'Europa. Una delle caratteristiche peculiari dell’Albania è che è l’unico paese balcanico ed europeo dove la maggioranza della popolazione ha abbracciato la fede coranica durante la dominazione ottomana. Nonostante la religione, gli usi e costumi degli albanesi rispecchino completamente quelli anatolici, gli storici albanesi sono tutt’oggi i più attivi nell’affermare la purezza della razza schipetara, riconducendola alle antiche popolazioni illiriche e negando dogmaticamente qualunque apporto esterno. Uno tra i fatti più significativi è che nomadi e tartari furono dislocati in regioni remote e difficili da conquistare e soprattutto in Albania, dove la loro presenza rafforzava l’autorità ottomana. Come già i selgiuchidi prima di loro, anche gli ottomani compresero che occorreva inviare i nomadi alla periferia dell’impero, dove potevano risultare utili senza arrecare danno al cuore dei territori del sultano: era meglio che andassero a saccheggiare qualcun altro. Il consolidamento dello stato ottomano fece sì che buona parte dei turchi nomadi diventassero sedentari, trasformandosi in agricoltori, mentre quanti rimasero guerrieri entrarono a far parte del sistema amministrativo del timar, vivendo mantenuti dalle tasse e dagli abitanti dei villaggi e rimanendo disponibili per la guerra quando ve ne fosse bisogno. I conquistatori ottomani procedettero inoltre allo stanziamento di comuni contadini e pastori turcomanni come coloni nei territori balcanici di maggior rilievo strategico. I sultani conseguivano così il doppio risultato di infrangere l’unità delle popolazioni cristiane, agevolando la diffusione dell’islam mediante la presenza fisica di elementi già musulmani.

In ogni caso la politica degli ottomani ha contribuito a creare un paese nuovo, un’identità culturale nuova che si è staccata dall’Europa per formarne una completamente nuova. Infatti i dati del censimento albanese del 1930 riservano risultati sorprendenti: nonostante il virulento nazionalismo schipetaro sviluppatosi alla fine del XIX secolo fosse riuscito ad “albanesizzare” decine di migliaia di greci e valacchi, ben 20.000 cittadini si dichiararono orgogliosamente “turchi”. Era il canto del cigno degli ultimi ottomani coscienti di esserlo, poiché il comunismo avrebbe “convinto” chiunque vivesse sul suolo della Repubblica Popolare d’Albania a sentirsi puramente albanese.

Parte 4. Kosovo - l’impalpabile definizione.

La storia antica è comune a tutti gli altri stati della regione, ma di diverso c’è la dominazione di Stefan Namanja che nel 1180 consolidò uno stato tra Serbia, Kosovo e Montenegro. La sua dinastia si distinse per il periodo di floridità e la costruzione dei principali siti UNESCO del paese come il Monastero di Decani e quello di Gracanica.
Ma è il Kosovo ottomano che mi interessa - come d’altra parte tutta la dominazione ottomana nei balcani -. Nel 2013 Erdogan in visita a Prizren dichiara: «la Turchia è Kosovo, il Kosovo è Turchia» («Türkiye Kosova’dır, Kosova Türkiye’dir»). Apriti cielo! Ma per quanto politicamente poco felice possa essere quell’affermazione non dobbiamo scordarci che Mehmet Akif Ersoy, il grande poeta kosovaro è l’autore del testo dell’İstiklal Marşı, è anche autore dell’inno nazionale turco. Nel discorso di Prizren – in cui non a caso non si è mai fatto accenno esplicito alla religione, ma a concetti più generali di cultura e civiltà – è evidente il passaggio dall’approccio pan-islamico usato da Erdoğan in Medio Oriente, ad una diversa retorica che potremmo definire “ottomanista”, volta quindi ad esaltare il ruolo storico e culturale della Turchia nell’Europa sud-orientale. Si tratta però di un approccio estremamente ingenuo, che non tiene conto dei significati ideologici e soprattutto simbolici che nei Balcani, e specialmente in Kosovo, vengono attribuiti alla dominazione ottomana. Se infatti l’Impero ottomano ha unito politicamente la penisola balcanica per cinque secoli, favorendo in modo oggettivo il reciproco scambio culturale e materiale, ha però profondamente diviso le genti dei Balcani da un punto di vista ideologico, proprio riguardo al significato da dare a questa esperienza storica. Per alcuni popoli l’eredità ottomana è vista come uno degli elementi fondanti della propria cultura, mentre per altri essa è altrettanto importante, ma con un ruolo opposto: rappresenta simbolicamente ciò rispetto a cui l’identità nazionale si forma per radicale opposizione.

Ma il vero periodo buio per la nazione non fu nè quella medioevale nè quella ottomana ma quella a cavallo del millennio. Dopo l’atroce guerra balcanica che separò le diverse nazioni che componevano la Jugoslavia, ce ne fu un’altra a seguire che vide il governo serbo ad eliminare tutta la popolazione non serba dal Kosovo. Circa 850.000 albanesi kosovari furono costretti a fuggire. L’intervento NATO è storia nota, i bombardamenti all’uranio impoverito, le mine nei campi e le lotte fratricide ancora in corso. Nonostante dal 1999 con la forza si proclamò il Kosovo indipendente, il riconoscimento di molti organi istituzionali sovranazionali ad oggi la Repubblica Serba non riconosce la secessione.

Parte 5. Macedonia

Il territorio dell'attuale Repubblica di Macedonia ha fatto parte, durante i secoli, di numerosi Stati e imperi antichi. La Peonia, l'antica Macedonia, l'Impero romano e l'Impero bizantino; nel VI-VII secolo d.C. arrivarono i primi Slavi e in seguito si formarono gli Stati medioevali di Bulgaria e di Serbia. Nel XV secolo la regione venne conquistata dall'Impero ottomano. In seguito alle due guerre balcaniche nel 1912 e nel 1913 e la dissoluzione dell'Impero ottomano, diventò parte della Serbia e fu riconosciuta come Јужна Србија (Južna Srbija, "Serbia meridionale"). Dopo la Prima guerra mondiale la Serbia si unì al neo-formato Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. Nel 1929, il regno fu rinominato Jugoslavia e diviso in province chiamate "banovina". Il territorio della moderna Repubblica di Macedonia divenne la Provincia di Vardar (Vardarska Banovina).
Fino qui tutto chiaro no? Ma non è finita, nel 1941, la Jugoslavia venne occupata dalle Potenze dell'Asse. La provincia Vardarska Banovina venne spartita tra la Bulgaria e l'Italia, che al momento occupava l'Albania. Il rigido governo che le forze occupanti stabilirono nella zona incoraggiò molti slavi macedoni ad appoggiare il movimento di resistenza di Josip Broz Tito (quello che divenne poi il presidente della Jugoslavia alla fine della guerra). Dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale, la Repubblica Popolare di Macedonia in Jugoslavia diventò una delle sei repubbliche della Repubblica Popolare Federale di Jugoslavia.

Ma la cosa curiosa sono i nomi che questa terra martoriata ha preso, stessa terra, stesso popolo ma continua a cambiare nome:
1963 da Repubblica Federale di Macedonia a Repubblica Socialista di Macedonia.
1991 da Repubblica Socialista di Macedonia a Repubblica di Macedonia quando si separò pacificamente dalla Jugoslavia.

Entrò in conflitto formale con la Grecia a proposito del nome ufficiale dello Stato dopo la sua dichiarazione d'indipendenza, e nel 2013 la disputa persisteva. Non ho altre informazioni su come sia finita sta disputa.

Parte 6. Il Montenegro

Il nome fa riferimento al colore scuro e intenso delle foreste che un tempo coprivano le Alpi Dinariche, così come era possibile vederle dal mare. Nella maggior parte delle lingue indoeuropee non slave si è affermata la dizione veneta introdotta dai Veneziani.
Un'altra tesi suggerisce che il nome Montenegro derivi dal nome dalla famiglia imperiale bizantina dei Comneno. Si trasformò, in ogni caso, dopo l'avvento della dinastia dei Cernetic, Crnojević, o Cernojević (= Neri) in Cernagora o Crnagora (= Montenegro). Prima dei Cernetic, la nazione balcanica si chiamava Principato di Zeta (vedi al riguardo e circa la storica forma cognominale, ad esempio, la voce "Cernetic Principi di Montenegro, Serbia e Macedonia" nel volume Grb Srbije, razvoj kroz istoriju, ovvero Lo stemma della Serbia attraverso la storia di Milic Milicevic, ed. Sluzbeni Glasnik, Belgrado 1995, e altri). Un'altra tesi ancora fa derivare il nome dal fatto che ancora in epoca medievale l'area fosse abitata da popolazioni romanze, dette appunto nigri latini, che nel passare dei secoli si slavizzarono, come avvenuto anche in altre aree della ex-Jugoslavia.
Nel Medioevo il Montenegro, denominato Zeta, fu un principato serbo indipendente a capo del quale si avvicendarono numerose dinastie e numerosi governanti.
Quando i Turchi conquistarono i Balcani nel XV secolo, anche il Montenegro cadde sotto il loro dominio diretto, con l'eccezione della parte costiera (denominata Albania Veneta) che, dal 1420 al 1797, rimase stabilmente in mano alla Repubblica di Venezia, mantenendo anche legami e caratteristiche veneziane tuttora presenti[5].
Alla fine del XVII secolo i Turchi subirono numerose sconfitte per opera dell'Austria. L'indebolimento dell'Impero ottomano permise al Montenegro di ottenere una certa autonomia. Divenne un paese tributario dell'Impero Ottomano governato dai propri principi-vescovi (che avevano il titolo di "vladica"). Questi vladica, per quanto riguarda la loro funzione religiosa, erano metropoliti dipendenti dal Patriarcato Serbo-Ortodosso. Da allora i vladica divennero ereditari nella dinastia Petrović Njegoš.
Nel corso dell'Ottocento si ebbero varie guerre turco-montenegrine, attraverso le quali il piccolo Stato riuscì ad allargare i propri confini.
Nel 1852 il vladica, sempre della dinastia Petrović Njegoš, rinunciò alla carica ecclesiastica, conservando il solo potere temporale, e prese il titolo di principe ("kniaz").
Durante il Congresso di Berlino del 1878, il paese ottenne il riconoscimento internazionale della sua indipendenza. Pochi anni dopo il Principe poté far sposare sua figlia Elena all'erede al trono d'Italia, il futuro Vittorio Emanuele III.
Nel 1905 fu concessa una Costituzione e nel 1906 lo Stato montenegrino per la prima volta batté moneta: i perperi di rame. Al culmine di questo processo di modernizzazione, il 28 agosto 1910, il principe Nicola Petrović Njegoš di Montenegro si autoproclamò re, fondando il Regno del Montenegro.
Nel 1918 il Montenegro perse la sua indipendenza ed entrò a far parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. I montenegrini rimasti fedeli al re Nicola si ribellarono nel 1919, per poi essere vinti dall'esercito del nuovo Stato nel 1924.
Nel 1941 durante l'occupazione italiana fu creato un nuovo Regno del Montenegro sotto il protettorato italiano. L'Assemblea Costituente montenegrina previde la nomina di un Reggente che non avvenne mai per la sopraggiunta insurrezione. Il Governo italiano nominò inizialmente Governatore civile del Montenegro l'ambasciatore Conte Serafino Mazzolini che fu poi Sottosegretario agli Esteri nella Repubblica di Salò. Mazzolini fu sostituito, dopo lo scoppio della rivolta, dal gen. Alessandro Pirzio Biroli come Governatore militare. Dal 1945 fece parte della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, come una delle sei Repubbliche Federate.
Nel referendum del 1992 con il 95,96% dei voti, la popolazione montenegrina decise di rimanere nella Federazione Jugoslava in cui era rimasta solo con la Serbia, sebbene l'affluenza alle urne fosse stata del 66% a causa del boicottaggio dell'etnia musulmana, delle minoranze cattoliche e degli indipendentisti. Questi sostenevano che la votazione fosse stata organizzata in condizioni non democratiche.
Nel 1996, il governo di Milo Đukanović attenuò il legame tra Montenegro e Serbia. Le tensioni tra i due stati erano ancora critiche nonostante il cambio di politica di Belgrado. Il Montenegro formò la propria linea politica economica e introdusse il marco tedesco come moneta corrente, come proposto al tempo dal ministro dell'economia. Il dinaro serbo non era usato nel Montenegro tranne che da turisti.
Nel 2002, la Serbia e il Montenegro arrivarono a un nuovo accordo riguardante la cooperazione. Nel 2003, la Federazione Jugoslava venne ridefinita come "Serbia e Montenegro".
Lo status del Montenegro e, in particolare, la fine dell'unione con la Serbia sono stati decisi dal referendum sull'indipendenza del Montenegro del 21 maggio 2006, cui ha partecipato l'86,5% del corpo elettorale, cioè 419.240 votanti, a seguito del quale il 55,5% degli stessi, pari a 230.661 voti, si è espresso a favore dell'indipendenza del paese: si tratta dunque di una percentuale di poco superiore alla soglia del 55% concordata con l'Unione europea per rendere valido il referendum; in valore assoluto la soglia minima necessaria è stata superata per soli 2.300 voti. Di conseguenza, il Parlamento del Montenegro ha intrapreso le procedure legali per dichiarare l'indipendenza. L'iter si è chiuso il 3 giugno 2006 con la dichiarazione d'indipendenza, seguita e quindi confermata il giorno successivo da un analogo atto da parte della Serbia.
Le autorità del Montenegro hanno subito intavolato delle trattative con la Serbia per risolvere i problemi legati alla separazione. La Serbia, gli Stati membri dell'Unione Europea e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno immediatamente fatto capire che avrebbero riconosciuto l'indipendenza del Montenegro, rimuovendo gli ostacoli sulla strada della nascita del nuovo Stato sovrano. Il primo Paese ad aver riconosciuto l'indipendenza del Montenegro è stata l'Islanda, l'8 giugno 2006.
Il 22 ottobre 2007 è stata promulgata ufficialmente la nuova Costituzione.

GS3NO
24-04-2017, 16:03
La Rotta

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BAL01 Verona - Ancona - Spalato
Ancona
Il mito di Diomede riguarda Ancona nella sua parte centrale, compresa tra la fine della Guerra di Tr0ia e il suo definitivo stabilirsi in Italia; per le parti restanti del mito vedi alla voce Diomede. Dopo la distruzione di Tr0ia Diomede tornò velocemente nella città di Argo, della quale era il re. Diomede scoprì però ben presto che nessuno si ricordava di lui: né i suoi sudditi, né sua moglie. Diomede non voleva cedere alla disperazione, ma ormai non aveva più senso rimanere. Abbandonò perciò le sue armi ed il suo scudo sull'altare del tempio di Era e decise di riprendere le vie del mare insieme a sei compagni, ai quali era legato fin dall'infanzia: Akmon, Likos, Abas, Ida, Rexenor e Niktis. Navigarono verso Ovest, entrando in Adriatico. Durante la navigazione Diomede ripensò alla guerra e capì che ciò che gli era capitato ad Argo era opera di Afrodite, che si era vendicata dell'affronto ricevuto durante la guerra: Diomede infatti l'aveva ferita ed offesa; aver perso il trono e la moglie era la diretta conseguenza della sua tracotanza. Ora poteva fare solo una cosa: cercare di ottenere il perdono della dea. Trasformò così il suo navigare in un'opera di diffusione dell'arte della navigazione, per onorare Afrodite, che come è noto oltre ad essere la dea della bellezza e dell'amore, sotto l'epiteto di "euplea" era anche considerata la divinità della buona navigazione. L'eroe si fermava con le sue navi ovunque ci fosse un porto naturale e istruiva le popolazioni sull'arte di viaggiare per mare. Oltre a ciò, insegnava ad addomesticare i cavalli, altra sua grande passione. Si fermò così in un punto della costa dove un gomito di roccia proteggeva un porto naturale: era il luogo dove più tardi sarebbe sorta Ancona. Insegnò agli abitanti l'arte di costruire le navi e di orientarsi con le stelle. Diomede sentì infine di avere ottenuto il perdono di Afrodite, e si stabilì in terra italiana, fondando città e diffondendo la civiltà greca. Alla sua morte, ad Ancona venne eretto sulla riva del mare un tempio in suo onore, sulla cui facciata si leggeva: "Al nostro benefattore".

Spalato
La storia di Spalato inizia come colonia siracusana, fondata durante il regno di Dionisio il vecchio (395 a.C.) con il nome di Aspálathos. Divenne in seguito città romana, sviluppatasi intorno allo sfarzoso palazzo dell'imperatore Diocleziano, fatto costruire nel 295-304 d.C.
Nei secoli successivi, gli abitanti della vicina Salona, già porto illirico e in seguito popolosa città romana, per sfuggire alle incursioni degli Avari e degli Slavi, si rifugiarono fra le sue mura: secondo alcuni il nome romano della nuova città-palazzo "Spalatum" deriva proprio dal latino Salonae Palatium. In alcune carte medievali la città, ove allora i Dalmati neolatini parlavano lo scomparso "dalmatico" è anche chiamata Spalatro.
Successivamente si susseguirono vari domini: l'Impero bizantino, nel quale la città riuscì man mano a ritagliarsi una certa autonomia, quindi il Regno Croato, del quale era formalmente la capitale. Successivamente fu nel Regno Magiaro-Croato, nel contesto del quale la città mantenne la sua autonomia comunale, ebbe pochi anni d'indipendenza, quindi fece parte per quasi quattro secoli dei domini della Repubblica di Venezia, lasciando in eredità numerose vestigia. Caduta nel 1797 la Repubblica di Venezia per mano di Napoleone, Spalato secondo il Trattato di Campoformio passò sotto la sovranità austriaca che la tenne fino al 1806. Dal 1806 al 1809 farà parte del Regno d'Italia e dal 1809 al 1813 delle Provincie Illiriche. L'Impero ottomano invece non riuscì mai a conquistarla.

BAL02 Spalato - Sarajevo
Sarajevo - la Gerusalemme d’Europa -
Città multiculturale e multireligiosa, che ospitando Musulmani, Cristiani cattolici e ortodossi ed Ebrei viene chiamata la Gerusalemme d’Europa. Dall’origine romana, la città è sempre stata al centro delle rotte commerciali che univano l’Europa orientale e quella occidentale. La conquista ottomana portò all’espansione di Sarajevo visibile ancora nel quartiere di Bascarsija. Durante i primi anni del Medioevo Sarajevo non era altro che un insieme di villaggi raggruppati attorno ad uno spazio per il mercato e ad una fortezza chiamata Vrhbosna, l'anno generalmente ricordato come quello di fondazione della città è il 1461, quando il primo governatore ottomano in Bosnia, Isa-Beg Isaković, trasformò il raggruppamento di villaggi in una città e in una capitale, costruendo degli edifici chiave, e in particolare una moschea, un mercato coperto, bagni pubblici, un ostello e ovviamente il Palazzo (saray) del Governatore.
Sarajevo ha iniziato a prosperare nel XVI secolo quando il suo maggiore costruttore Gazi Husrev-beg diede vita a quasi tutto quello che oggi compone la città vecchia.
Nel 1878, la Bosnia fu occupata dall'impero austro-ungarico, architetti e ingegneri invasero Sarajevo cercando di ricostruirla come una moderna capitale europea. Questo portò alla fusione delle parti della città ancora costruite in stile Ottomano, con l'architettura contemporanea occidentale. Sarajevo ospita anche brillanti esempi del periodo della Secessione e dello stile Pseudo-Moro.
Nel 1914 la città fu lo scenario dell'evento che scatenò la prima guerra mondiale, l'assassinio – il 28 giugno del 1914 – dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e di sua moglie.

BAL03 Sarajevo - Cettigne
Durmitor
Il Durmitor è un massiccio montuoso delle Alpi Dinariche, nel Montenegro settentrionale. Il picco Bobotov Kuk, il più alto del gruppo, raggiunge i 2.522 m s.l.m. e rappresenta la massima elevazione dell'intero Montenegro. Il massiccio del Durmitor è inserito dal 1952 in un parco nazionale.
L'area del Durmitor è fortemente caratterizzata da processi di erosione di natura carsica, glaciale e fluviale.
Alle bellezze naturali della zona va aggiunta la recentissima scoperta di un meraviglioso ciclo di geoglifi del mesolitico, raffiguranti una scena di caccia al cervo e di vita quotidiana di cacciatori del mesolitico, consistenti in una serie di tre animali simbolico totemici, una base in pietre di un edificio paleo illirico ed un mitreo, il tutto disegnato sul terreno di un Katun, a 1750 metri, in localita' Lokvice, sulla via di salita alla cima del monte, e realizzato con milioni di pietre reperite in loco, di grandiose dimensioni, e ben visibile dal satellite.

Monastero di Ostrog
Fondato dallo stesso Basilio, Vescovo metropolita dell'Erzegovina nel XVII secolo, il monastero di Ostrog e il più popolare luogo di pellegrinaggio del Montenegro. Il corpo del santo, morto nel 1671 e canonizzato pochi anni dopo, si trova in un reliquiario posto nella chiesa sotterranea dedicata alla "Presentazione al Tempio della Madre di Dio".
L'aspetto attuale del monastero è frutto della ricostruzione posta in essere tra gli anni 1923-1926, dopo che un incendio aveva distrutto gran parte del complesso. Fortunatamente il fuoco non interessò la parte dove sono site le due piccole chiese sotterranee, che da sole rappresentano la parte storico-artistica più importante dell'intero chiostro. Gli affreschi posti nella chiesa della Presentazione furono realizzati alla fine del XVII secolo mentre quelli dell'altra, dedicata alla Santa croce e posta in una grotta nei livelli più alti del monastero, sono stati realizzati poco più tardi dal maestro Radul, il quale riuscì a integrarli alla perfezione con le pareti grezze della grotta stessa. Attorno alle chiese sono poste le celle dei monaci.
Il monastero ortodosso di Ostrog è uno dei più visitati nei Balcani. Credenti da ogni parte del mondo vi giungono in pellegrinaggio sia individualmente che in gruppo, rappresenta inoltre il punto di incontro di tre credi: l'ortodosso, il cattolico e il musulmano poiché anche i fedeli di questi ultimi due culti ammettono le proprietà guaritrici delle reliquie di San Basilio. Secondo i resoconti dei fedeli si sono infatti verificati alla presenza della salma del santo numerose guarigioni miracolose.

Cettigne - la roccaforte -
La sua costruzione iniziò nel 1482, quale ultima roccaforte del re dello stato medievale del Principato di Zeta, Ivan Crnojevic. Nella ritirata di fronte agli invasori ottomani, il sovrano montenegrino simbolo della resistenza si fermò in una piccola piana in mezzo al paesaggio carsico dell'altopiano del Lovcen, e vi costruì il palazzo reale e, dopo due anni, anche il monastero dove s'insediò l'arcivescovo di Zeta. Così questo piccolo e insignificante paesino divenne un fulcro nella storia del Montenegro. La nascita della nuova Cettigne segna anche la fine dello stato medievale di Zeta e l'inizio della nuova storia montenegrina. Non divenne mai una vera città, ma in nessun modo può essere definita un grande villaggio in quanto non ebbe mai alcun carattere rurale, né è mai stata una fortezza: era e conserva la forma urbis di fulcro politico e spirituale dell'ultimo stato libero nei Balcani ottomani.
Nel 1692 il pascià di Scutari, in un'incursione devastatrice, rase al suolo la città e il suo monastero. Ma in vent'anni la città venne di nuovo ricostruita, per poi essere subito distrutta una seconda volta dal visir turco della Bosnia.

BAL04 Cettigne - Komani
Sveti Stefan
Nel Quindicesimo secolo, sulla penisola venne costruito un villaggio fortificato come difesa contro le incursioni del Turchi. La penisola era abitata da 12 famiglie e ospitò anche il re di Serbia e la sua corte.
Nell'Ottocento il villaggio arrivò a ospitare una popolazione di 400 abitanti. Tra il 1934 e il 1936, sulla terraferma, nell'area prospiciente all'isoletta venne edificata Villa Miločer, che venne utilizzata come residenza estiva dalla regina di Jugoslavia, Marija Karadordevic (1900–1961), della famiglia serba Karađorđević. Tutti gli edifici della penisola vennero requisiti dal governo jugoslavo durante il regime di Tito. Gli abitanti vennero trasferiti sulla terraferma e venne creato un albergo di lusso per ospitare personalità di alto profilo. Una delle quattro chiese presenti sulla penisola venne trasformata in un casinò.


Il parco nazionale del lago di Skadar
Sulle acque del lago scorre invisibile il confine tra il Montenegro e l’Albania, ma la parte montenegrina è sottoposta ad uno speciale regime di protezione, non solo come parco nazionale, ma, come stabilito dalla convenzione di Ramsar del 1996, è anche registrata a livello mondiale come una delle ultime zone umide d’acqua dolce del Mediterraneo e come habitat per rari uccelli acquatici. Per la posizione geografica e le caratteristiche climatiche, d’inverno il lago diventa infatti uno dei più importanti habitat per uccelli palustri in Europa: oltre 270 specie di volatili svernano qui, di cui alcune ormai rare in Europa, tra cui il pellicano dalmata, l’airone nero e una rara specie di pellicano riccio, simbolo del Parco nazionale.
Non solo fauna ma anche flora: nel lago vivono oltre 800 specie di alghe che svolgono un compito importantissimo, regalando alle acque una trasparenza cristallina. A circa60 metri di profondità, una cinquantina di sorgenti alimentano il lago di acque fredde. I pescatori del luogo le conoscono bene e vanno a pescare nelle fosse create dalle sorgenti per assicurarsi retate miracolose.
Il lago è interessante anche dal punto di vista storico: nel corso dei secoli questo territorio fu luogo di incontro e scontro di diverse civiltà che vi hanno lasciato un ricco patrimonio culturale. Sulle isole del lago di Skadar sorgono infatti alcune splendide fortificazioni medievali, chiese e monasteri ortodossi, raggiungibili con i battelli che gli abitanti del posto mettono gentilmente a disposizione dei visitatori. Il più antico monastero delle isole è quello di Starcevo, fondato nel XIV secolo dall’anziano monaco Makarije, che viveva come eremita su questo isolotto che fu poi nominato “Starcevo” (che significa ‘del vecchio’). In passato questo luogo fu un importante centro di trascrizione di manoscritti, dove si rilegavano ed ornavano libri; ricostruendo una parte degli edifici, questo suggestivo Monastero è tornato di nuovo abitabile. Sulla riva del lago ci sono anche due cittadine dove vi consigliamo di fare una sosta: Virpazar e Rijeka Crnojevica.

Scutari e il Castello di Rosafa
Il castello di Scutari venne costruito su un'alta collina, ricoperta interamente di rocce difficili da scalare. Per la sua posizione strategica fu per secoli un inattaccabile bastione. La storia del castello si trova a metà, tra mito e leggenda, senza nascondere una verità storica. Si racconta di come il castello sarebbe ripetutamente crollato e secondo un oracolo, per evitare altri cedimenti, era necessario un sacrificio umano. con l'inganno fu sacrificata Rosafa, moglie di uno dei costruttori del castello, la quale fu murata viva, ma in maniera da lasciare liberà metà del corpo per permetterle di allattare, cullare, abbracciare ed ammirare regolarmente il figlioletto. Si sa con certezza che Scutari fu capitale del popolo degli Illiri, e negli scavi si trovano interessanti ritrovamenti dell'epoca. Questo dimostra che già al tempo degli Illiri il castello era utilizzato per proteggere la popolazione locale. Infatti,le popolazioni che abitavano Scutari già nel 230 a.C., in caso di pericolo di un assedio o causa di tremende alluvioni, si rifugiavano sulla collina di rocce, che poi prese il nome di Kalaja e Shkodres.

BAL05 Komani - Tetovo
Monastero di Decani
è un grande monastero della Chiesa Ortodossa Serba in Kosovo, a 12 chilometri a sud della città di Peć. Il suo catholicon è la più grande chiesa medievale dei Balcani e contiene il più grande affresco bizantino che si sia conservato fino a noi.
Il monastero venne fondato in un castagneto dal re serbo Stefano Dečanski nel 1327. Il suo atto di fondazione ufficiale risale al 1330. L'anno successivo il re morì e venne sepolto nel monastero, che quindi divenne il suo santuario, infatti l'epiteto "Dečanski" deriva direttamente dal monastero che egli fondò. La costruzione venne proseguita da suo figlio Stefano Dušan fino al 1335, ma la decorazione parietale non venne ultimata fino al 1350.

Il catholicon, dedicato a Cristo Pantocratore e costruito con blocchi di marmo rosso-violaceo, giallo e onice, fu eretta da mastri costruttori sotto la guida del frate francescano Vito da Cattaro. Si distingue dalle altre chiese serbe contemporanee per le sue dimensioni imponenti e il suo aspetto tipicamente romanico. I suoi famosi affreschi comprendono un migliaio circa di ritratti e ripercorrono tutti gli episodi principali del Nuovo Testamento. Il catholicon contiene l'iconostasi lignea originale del XIV secolo, il trono dell'egumeno e il sarcofago scolpito di re Stefano.
Nel 2004 il monastero entrò a far parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Oggigiorno il monastero è sotto la protezione delle Nazioni Unite e della KFOR.

Dopo la conclusione della guerra in giugno e l'arrivo della forza KFOR il monastero di Decani fu messo, immediatamente, sotto la protezione dell'esercito italiano. Il monastero è circondato da filo spinato e soldati italiani sostano persino all'interno del monastero. I monaci non hanno libertà di movimento ed ogni volta che devono viaggiare sono trasportati in un autoblindo italiana a prova di proiettile.

Kosovo oggi e l'unica parte d’Europa a dove l'eredità cristiana e esposta a distruzione e oltraggi. Questo processo sistematico di distruzione di una vecchia cultura di secoli indica non soltanto che le guide politiche albanesi non sono pronte a rispettare la cultura di altri ma che essi stessi non hanno rispetto all'eredità cristiana del nostro continente in generale. Non un politico albanese ha fatto uno sforzo concreto per arrestare questi atti barbari ma molti hanno incitato i loro compatrioti negli atti di violenza.

Tutto questo succede a pochi chilometri dall’Italia in una indifferenza totale e colpevole delle autorità, dei governi e degli mezzi di comunicazione dell' occidente abbandonando alla distruzione siti di cultura che sono patrimonio universale dell'umanità oltre che della cristianità. Si potrebbe pensare che la distruzione di monasteri e chiese ortodosse non costituisce offesa per l'occidente e non scuote le coscienze.

Prizren
La città conserva vari importanti monumenti del sec. XIV, tra cui la chiesa di Nostra Signora di Ljeviška (1307), a croce greca, nel tipico stile serbo-bizantino, con facciata decorata di ceramica e notevoli affreschi all'interno; durante il dominio turco venne trasformata in moschea. Il convento fortificato dei Santi Arcangeli (1348-52), dove si trova la sepoltura dello zar Dušan, è oggi in rovina. Risalgono ai sec. XVI-XVII alcune moschee di tipo ottomano.

Monastero di Lesok
A otto chilometri da Tetovo, Macedonia nord-occidentale, si trova il Monastero di Lesok. Fondato nel 14mo secolo è assurto a particolare popolarità nel 19mo secolo, dopo essere divenuto il centro nevralgico dell'attività di Kiril Pejcinovic, un riformatore, che ristrutturò l'edificio e lo trasformò in un importante centro di formazione e di lettere.

Più volte distrutto - in passato, nel 17mo secolo, ad opera degli ottomani e più recentemente, nel 2001, durante il conflitto etnico in Macedonia - questo monastero ha dimostrato di saper rinascere dalla proprie ceneri.

Il luogo ha un significato molto peculiare per l'identità e la cultura della Macedonia. E' stato tra l'altro tra i primi monasteri macedoni a promuovere il turismo nei monasteri. Recentemente ha ampliato la sua capacità ricettiva a 120 posti letto. Situato ad un'altezza di 600 metri sul livello del mare offre agli appassionati di montagna un ottimo punto di partenza per camminate nella catena dei monti Shara.

Tetovo
Vi sono diverse fonti sull'origine del nome Tetovo. Secondo le fonti albanesi il nome deriva dall'albanese tet (otto) e ov (battaglia), con riferimento al fatto che Tetovo è stata conquistata dalla popolazione del posto con otto battaglie nel 1435. Secondo fonti macedoni invece la città prende il nome dall'eroe macedone Tetov che secondo la leggenda uccise un mostro che viveva nel luogo dove ora sorge Tetovo.
La città presenta una storia estremamente ricca ed avvincente, che si è stimato ebbe inizio circa 6.100 anni prima della nascita di Cristo. Verso la fine del IV secolo a.C. la zona fu raggiunta da svariate popolazioni delle steppe dell'area indio-orientale, le quali apportarono notevoli progressi nel campo della conoscenza e della lavorazione dei metalli. Uno dei periodi più floridi per la zona dell'odierna Tetovo e più in generale per tutta la Macedonia fu quello compreso tra il III ed il II secolo a.C., gli anni di massimo splendore della cultura greca, i cui influssi benefici raggiungevano buona parte dei Balcani meridionali. Proprio in questo periodo venne fondata Pelagia, il primo antenato realmente documentato di Tetovo, caduto pochi anni dopo la nascita di Cristo in mano romana. Falcidiata per secoli dalle avanzate delle tribù barbariche, la città passò prima nelle mani dei bizantini e poi in quelle delle popolazioni slave, fino ad essere annessa al grande Impero Ottomano. La presenza musulmana finì per caratterizzare profondamente l'aspetto urbano di Tetovo, che si arricchì di moschee, bagni e mercati. Disgregatosi l'Impero, superate le due drammatiche guerre mondiali e gli anni della dittatura comunista, la città, come del resto tutta la Macedonia, ottenne l'indipendenza nel 1991. La visita a Tetovo offre i principali motivi di interesse legati alla preziosa eredità storica, insita nella città fin dai primi anni di vita, ed arricchitasi con le testimonianze lasciate dal trascorrere degli anni. Da vedere innanzitutto la mosche di Sarena Dzamija, situata nel cuore della parte più antica della città e poco distante dalla riva del fiume Pena. La sera Tetovo è una città d'avvero interessante grazie alle numerabili attrazioni come ad esempio bar e locali che offrono una vita notturna veramente unica . La via dove si può paseggiare la sera viene chiamata dagli albanesi "korza" corsa in italiano .La fabbrica originale è risalente al 1495 anche se, in seguito ai danneggiamenti arrecati dal tempo e dalle guerre, venne praticamente ricostruita nel 1833 agli ordini di Abdurrahman Pasha, il figlio di Rexhep Pasha. Meraviglioso è anche il monastero di Lešok, situato una decina di chilometri al di fuori del centro di Tetovo a poco più di 600 metri di altezza sul livello del mare. Del suo complesso fanno parte le chiese di San Atanasio di Alessandria e la Chiesa della Santa Vergine, uno splendido esempio di architettura bizantina. La chiesa presenta tre livelli di affreschi risalenti a tre epoche diverse; se infatti il primo venne realizzato contemporaneamente alla realizzazione dell'edificio, la stessa cosa non si può dire degli altri due, aggiunti rispettivamente nel XVII secolo e nel 1879. Nel cortile del monastero si trova la tomba dell'educatore jugoslavo Kiril Pejchinovik, uno dei personaggi più significativi della storia balcanica a cavallo tra XVIII e XIX secolo.
L'evento più importante che si tiene ogni anno è il bajram ( festività musulmana che si tiene alla fine di ogni Ramadan) che anima la città molto apprezzata dagli abitanti ed anche dai turisti, che sempre in numero maggiore iniziano a scoprire le bellezze di questa regione così vicina all'Italia eppure così poco conosciuta.

BAL06 Tetovo - Pogradec
Monastero di SS. Cirillo e Metodio
Qui purtroppo non ho trovato un granché di interessante da postare.

Monastero di S Giovanni Bigorski
Il Monastero bizantino venne edificatio nel 1020 nel luogo in cui secondo la leggenda apparve miracolosamente un’immagine di San Giovanni il Percursore - ossia il battista -) e da allora fu ricostruito diverse volte, ma l’immagine continuò sempre ad apparire. L’imponente chiesa custodisce una reliquia ritenuto l’avambraccio di San Giovanni.

Ohrid
Storia
Situata sulle sponde del lago omonimo, Ocrida è uno dei più antichi insediamenti urbani in Europa. Reperti archeologici del Neolitico (circa 6000 a.C.), rinvenuti nei pressi delle rive del lago, mostrano come il territorio di Ocrida fu abitato fin da tempi remoti. Secondo quanto afferma Erodoto, i primi abitanti di cui si ha conoscenza furono popoli affini agli Illiri.
L'odierna città di Ocrida deriva dall'antico centro di Lychnidos, antica capitale della Desaretia. Ciò è confermato da numerose fonti bizantine, in cui è scritto "la città è posta su un'alta collina nei pressi dell'ampio lago di Lychnidos, dal quale la città ha ricavato il nome Lychnis, mentre era precedentemente conosciuta come Dyassarites" (dall'illirico "oesserites", gente che vive sulle coste del lago).
Scavi archeologici all'interno della fortezza dello tsar slavo-macedone Samuele (Самуил, Samuil), edificata tra il X e l'XI secolo, hanno portato alla luce i resti di una più antica fortezza, risalente al periodo di Filippo II di Macedonia (IV secolo a.C.). Il lago di Ocrida era posto lungo la Via Egnatia, che collegava l'antico porto sul Mar Adriatico di Dyrrachion (l'odierna Durazzo) con Bisanzio.
La città accrebbe la propria importanza in periodo paleocristiano: i vescovi di Lychnidos parteciparono a numerosi concili ecumenici. I Bulgari conquistarono la città nell'867. Il nome di Ohrid compare per la prima volta nell'879. Tra il 990 e il 1015, Ocrida divenne la capitale e la roccaforte dell'Impero Bulgaro[1] dello tsar Samuele. Dal 990 al 1018 la città fu inoltre la sede dell'importante Patriarcato di Ocrida. Dopo la conquista bizantina della città nel 1018, il Patriarcato venne retrocesso ad Arcidiocesi e posto sotto l'autorità del Patriarca ecumenico di Costantinopoli.
Le posizioni dell'alto clero dopo il 1018 vennero occupate quasi stabilmente da Greci, anche durante il periodo di occupazione ottomana, fino all'abolizione dell'Arcidiocesi nel 1767. All'inizio del XVI secolo l'Arcidiocesi di Ocrida raggiunse la sua massima importanza, includendo al proprio interno le eparchie di Sofia, Vidin, Valacchia e Moldavia, parti del precedente Patriarcato di Peć (nel Kosovo), e anche i distretti ortodossi in Italia (Puglia, Calabria e Sicilia), Venezia e Dalmazia.
Come città episcopale, Ocrida divenne un importante centro culturale. Pressoché tutte le chiese che si sono conservate furono costruite dai Bizantini e dai Bulgari, mentre le restanti furono edificate durante il breve periodo di dominazione serba durante il tardo Medioevo.
Il centro culturale di Ocrida è ritenuto il luogo da dove ha avuto origine l'alfabeto cirillico, probabilmente ad opera di San Clemente di Ocrida, che riformò l'antico alfabeto glagolitico creato dai Santi Cirillo e Metodio.
Boemondo I di Antiochia e il suo esercito normanno conquistarono la città nel 1083. Nel XIII e nel XIV secolo Ocrida fu occupata da diverse potenze, il Despotato d'Epiro, l'Impero Bizantino, la Bulgaria e la Serbia.
Alla fine del XIV secolo cadde definitivamente in mano turca e divenne territorio ottomano fino al 1912. Nel 1664 in città si trovavano solo 142 abitazioni cristiane. La situazione economica e culturale migliorò nel XVIII secolo quando Ocrida ritornò ad essere un importante centro commerciale lungo la Via Egnatia; la città verso la fine del 1700 contava circa 5000 abitanti.
Negli anni conclusivi del XVIII secolo e nella prima parte del XIX, la regione di Ocrida, come altre parti dell'Europa ottomana, divenne un focolaio di malcontento: signori feudali semindipendenti come Mahmud Pasha Bushatlija e Djeladin Beg controllavano il territorio e sfidavano apertamente il governo centrale, impossessandosi delle tasse riscosse e usandole per rafforzare le loro forze armate personali.
Verso la fine del XIX secolo, la città era costituita da 2409 abitazioni e contava una popolazione di 11900 abitanti, dei quali il 45% era di fede musulmana, mentre i restanti erano per lo più cristiani ortodossi.
A conclusione delle guerre balcaniche (1913) Ocrida divenne parte del Regno di Serbia e in seguito del Regno di Jugoslavia. Dopo la seconda guerra mondiale, la città venne inclusa nella neocostituita Repubblica Socialista di Macedonia, una delle sei repubbliche costituenti la Jugoslavia socialista e federale. Dal novembre 1991 è una città della Repubblica indipendente di Macedonia.

Storia ecclesiastica
Il primo vescovo conosciuto fu Zosimus (344 circa). Nel VI secolo la città venne distrutta da un terremoto[2], ma venne ricostruita dall'imperatore Giustiniano (527-565), che era nato non lontano dalla città stessa. Secondo alcuni storici, anche per questo fattore il nuovo insediamento venne chiamato Justiniana Prima, la più importante delle numerose nuove città che presero nome dall'imperatore. Louis Duchesne[3] sostiene però che questo onore non spetti ad Ocrida, ma all'antica Scupi, l'odierna capitale macedone Skopje, un'altra città di frontiera dell'Illiria.
La nuova città Macedone divenne il capoluogo della prefettura, o dipartimento, dell'Illiria e per motivi politici divenne anche la capitale ecclesiastica dell'Illiria e delle regioni meridionali del bacino del Danubio dell'Impero (Ungheria meridionale, Bosnia, Serbia, Transilvania, Moldavia, Valacchia). Giustiniano non fu però capace di ottenere l'approvazione per la creazione di questo ente ecclesiastico da parte di Agapito I o di papa Silverio. Questo atto imperiale, oltre ad essere un'usurpazione dell'autorità civile su materie di competenza ecclesiastica, era anche un danno nei confronti di Salonicco, città che presentava l'antico diritto di rappresentare la Sede Apostolica nelle regioni illiriche. Ciò nonostante la nuova diocesi rivendicò e ottenne il privilegio dell'autocefalia, o indipendenza ecclesiastica, e attraverso la sua lunga e complessa storia mantenne e lottò per mantenere questa sua caratteristica.
Papa Vigilio, sotto la pressione dell'autorità di Giustiniano, riconobbe l'esercizio dei diritti patriarcali al metropolita di Justiniana Prima all'interno dei confini del suo territorio civile, ma Gregorio Magno si rapportò con il metropolita della città in maniera non diversa degli altri vescovi illirici soggetti alla Santa Sede.
Le invasioni degli Avari e degli Slavi nel VII secolo causarono in parte la rovina di questo antico centro religioso, che mantenne in sospeso per due secoli il suo carattere di indipendenza.
Tuttavia dopo la conversione dei capi dell'Illiria (864), la città conobbe un nuovo grande periodo di crescita, questa volta con il nome di Achrida (Achris). La predicazione cristiana fu possibile attraverso l'arrivo di missionari bizantini, mentre il primo arcivescovo venne mandato da Roma.
Fu inoltre in questo luogo che i Bulgari si dettero e ricevettero i primi canoni relativi alla fede e alla disciplina cristiana, come ad esempio i Responsa ad Consulta Bulgarorum di Nicola I (858-867), uno dei documenti canonici più importanti del Medioevo. Il re (knjaz) Boris cadde comunque presto sotto l'influenza bizantina. Nell'ottavo consiglio generale tenutosi a Costantinopoli (869), la Bulgaria venne incorporata nel Patriarcato bizantino di Costantinopoli e nell'870 i missionari latini vennero espulsi. Da questo momento metropoliti bizantini ressero Ocrida.
La città divenne inoltre la capitale politica dell'Impero Bulgaro per due secoli e approfittò delle conquiste militari bulgare del X secolo, diventando sede metropolitana a capo di diverse diocesi bizantine nei nuovi territori conquistati dai Bulgari in Macedonia, Tessaglia e Tracia.
Nella prima parte dell'XI secolo l'Impero fu soggetto all'autorità dell'imperatore bizantino Basilio I il Macedone e questo favorì legami più stretti tra Ocrida e Costantinopoli. Nel 1053 il metropolita Leone di Ocrida firmò con il patriarca bizantino Michele I Cerulario l'ultima lettera a Giovanni di Trani contro la Chiesa latina (l'anno successivo le scomuniche vicendevoli di papa Leone IX e di Michele Cerulario sanciranno ufficialmente lo Scisma d'oriente e la separazione fra la Chiesa ortodossa e quella cattolica).
Teofilatto di Ocrida (1078) fu uno dei più famosi esegeti greci del Medioevo; nella sua corrispondenza (Ep., 27) egli sostenne l'indipendenza della diocesi di Ocrida. Secondo Theophylactus il Patriarca di Costantinopoli non aveva diritto di ordinare in Bulgaria, territorio che aveva vescovi indipendenti. In realtà Ocrida in questo periodo raramente fu in rapporti e in comunicazione con Bisanzio e Roma.
Missionari latini, in particolare frati francescani, apparvero ad Ocrida nel XIV e nel XV secolo. I vescovi latini di Ocrida fedeli al papa nel XVII secolo erano, come ai giorni nostri, vescovi titolari, cioè solo nominalmente a capo di una sede che per la Chiesa cattolica era estinta.
L'autorità del metropolita di Ocrida cessò nel 1767 quando il Patriarca ortodosso di Costantinopoli, Arsenio, abolì il patriarcato di Ocrida su ordine del sultano ottomano Mustafa III. Al massimo della sua importanza, l'Arcidiocesi di Ocrida esercitava la sua autorità su sei diocesi metropolitane e sei diocesi episcopali.
Negli ultimi anni, sia l'autoproclamata Chiesa ortodossa autocefala di Macedonia, sia quella parte della Chiesa macedone che è rimasta fedele al patriarcato di Serbia, hanno ripristinato l'antica dignità di arcidiocesi alla città di Ocrida.

Monastero di Sveti Naum
e informazioni relative alla sua biografia precedenti al suo avvento in Macedonia sono molto scarse: secondo l'agiografia dei santi Cirillo e Metodio scritta da Clemente di Ocrida, San Naum era membro della loro missione nella Grande Moravia e nell'867 venne ordinato sacerdote a Roma.
Nell'885 Naum venne espulso dalla Grande Moravia dopo aver trascorso diverso tempo in prigione per essere stato recalcitrante contro le imposizioni del clero germanico locale. In quello stesso anno o nell'anno successivo, Naum raggiunse Pliska in compagnia di Clemente di Ocrida, Sava, Angelarius e forse Gorazd (anche se alcune fonti danno già per morto quest'ultimo in questo periodo).
Naum fu in seguito uno dei fondatori della Scuola letteraria di Pliska dove operò dall'886 all'893 in qualità di studioso ed insegnante.
Dopo che Clemente venne ordinato vescovo di Drembica (Velika) nell'893, Naum proseguì la sua attività di studi e insegnamento alla Scuola letteraria di Ohrid.
Nel 905 Naum fondò un monastero nei pressi del lago di Ocrida che prese il suo nome.

BAL07 Pogradec - Gijrokaster
Argiocastro
Argirocastro è un'antica città le cui tracce archeologiche risalgono al I secolo d.C. La città venne probabilmente fondata nel XII secolo intorno ad una fortezza sulla collina. Durante l'Impero Bizantino divenne un importante centro commerciale conosciuto con il nome di Argyropolis, che in greco significa "città argentata", o Argyrokastron, che significa "castello argentato".
La città fece parte del Despotato d'Epiro nel XIV secolo prima di essere assoggettata all'Impero Ottomano nel 1417. Nel 1811 venne conquistata da Alì Pascià di Tepeleni, che si costruì il proprio feudo autonomo nei Balcani sudoccidentali. nella seconda metà del XIX secolo divenne un centro di resistenza contro i Turchi. Nel 1880 si tenne in questa città l'Assemblea di Argirocastro, un momento chiave per il movimento di liberazione albanese.
Durante la prima guerra balcanica del 1912-1913 la città venne reclamata, senza successo, dalla Grecia. Nel 1917 il Gen. Giacinto Ferrero dal Castello di Argirocastro lanciò il famoso Proclama di Argirocastro. Il Re Vittorio Emanuele III visitò la città di Argirocastro negli anni '40. Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata a più riprese dall'Italia nel 1939-40, dalla Grecia nel 1940, nuovamente dall'Italia fino al 1943 e infine dalla Germania nel 1943-44, prima di tornare sotto il controllo albanese nel 1944.
Il regime comunista che si insediò dopo la guerra sviluppò qui un polo industriale e commerciale. Venne elevata allo status di città-museo principalmente perché era il luogo di nascita del dittatore Enver Hoxha, che nacque qui nel 1908. La sua casa natale venne trasformata in un museo che divenne il punto focale del culto della personalità di Hoxha.
Argirocastro ebbe seri problemi economici con la fine della dittatura comunista nel 1991, venne pesantemente danneggiata soprattutto dal crollo di un castello di carte nel 1997, crollo che destabilizzò l'intera economia albanese. La città divenne il centro della ribellione contro il governo di Sali Berisha e vennero inscenate violente manifestazioni di protesta che condussero alle dimissioni del governo. Il 16 dicembre 1997 la casa-museo di Enver Hoxha venne fatta saltare in aria da parte di ignoti, presumibilmente militanti anti-comunisti. Oggi Argirocastro è il centro più importante dell'Albania meridionale. Argirocastro è un centro amministrativo, universitario e imprenditoriale.

BAL08 Gijrokaster - Dhermi
Butrinto
Butrinto in origine era una città della storica regione dell'Epiro, con contatti con la colonia greca di Corfù e le tribù dell'Illiria a nord.
I resti archeologici più antichi datano ad un periodo compreso fra il X e l'VIII secolo a.C. L'insediamento originario probabilmente mercanteggiava con Corfù e aveva una fortezza ed un santuario. Butrinto si trovava in una posizione strategicamente importante a causa dell'accesso allo stretto di Corfù. Dal IV secolo a.C. crebbe in importanza e comprendeva un teatro, un tempio ad Asclepio ed un'agorà.
Nel 228 a.C. Butrinto divenne un protettorato romano insieme a Corfù, e successivamente divenne parte della provincia dell'Illyricum. Nel 44 a.C. Cesare designò Butrinto come colonia per ricompensare i soldati che avevano combattuto per lui contro Pompeo, tuttavia il proprietario terriero locale Tito Pomponio Attico si oppose al suo corrispondente Cicerone, che stava agendo nel Senato romano, contro il piano. Come risultato, pochi coloni si spostarono a Butrinto. Nel 31 a.C. L'imperatore Augusto, fresco vincitore della Battaglia di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra, rimise in vigore il piano per fare di Butrinto una colonia di veterani. I nuovi residenti espansero la città e, fra l'altro, costruirono un acquedotto, le terme, un foro e un ninfeo.
Nel III secolo gran parte della città venne distrutta da un terremoto, che rase al suolo parecchi edifici del foro e dei dintorni. Gli scavi archeologici hanno rivelato che la città era già in declino e stava diventando un centro manifatturiero, anche se la città sopravvisse comunque e divenne un porto molto importante.
All'inizio del VI secolo Butrinto divenne un vescovato e vennero costruiti nuovi edifici come il battistero (uno dei più grandi dell'epoca paleocristiana) e la basilica. L'imperatore Giustiniano rafforzò le mura della città, che però venne saccheggiata nel 550 dagli Ostrogoti guidati dal re Totila. Gli scavi evidenziano che le importazioni di beni dal vicino oriente continuarono fino agli inizi del VII secolo, quando i Bizantini persero il controllo della zona. Butrinto segue così la stessa sorte di gran parte delle città balcaniche dell'epoca, dove la fine del VI e l'inizio del VII secolo sono uno spartiacque fra l'età romana e il medioevo.
Dal VII secolo Butrinto si ridusse ad una piccola città fortificata e, in breve, venne conquistata dal primo impero bulgaro, prima di essere riconquistata dai Bizantini nel IX secolo. Rimase un avamposto dell'impero contro gli assalti dei Normanni fino al 1204 quando, a seguito della IV Crociata, l'Impero Bizantino si frammentò e Butrinto entrò a far parte del Despotato d'Epiro. Nei secoli seguenti quest'area fu luogo di scontro fra Bizantini, Angioini e Veneziani, e la città cambiò di mano parecchie volte. Nel 1267 Carlo I d'Angiò prese controllo di Butrinto e di Corfù e ricostruì sia le mura che la basilica. Nel 1386 Butrinto e Corfù vennero acquistate dagli Angioini da parte della Repubblica di Venezia, ma i mercanti veneziani erano principalmente interessati a Corfù e Butrinto cominciò un nuovo periodo di decadenza. Nel 1490 vennero costruite una torre e una piccola fortezza.

Nel 1797 Butrinto venne ceduta a Napoleone in seguito al trattato di Campoformio, e due anni dopo venne conquistata dal governatore ottomano Alì Pascià di Tepeleni, fino a che nel 1912 divenne parte dell'Albania. Ormai comunque il sito della città originale era stato abbandonato.

BAL09 Dhermi - Berat
Berat
La città è situata sulla riva destra del fiume Osum poco lontano dalla confluenza fra questi e il fiume Molisht.
Il clima è mediterraneo con inverni miti, in cui difficilmente la temperatura va sotto 0 ed estati in cui si può arrivare a 45 gradi. La neve in media cade una volta ogni cinque anni senza accumuli. Nella città crescono olivi e limoni.
Berat è una delle città più antiche fondata nel IV secolo a.C. dagli Illiri. Nel 1385, Berat venne conquistata dai turchi ottomani, prima della Battaglia dei Campi Sauriani. Secondo alcune fonti, la città divenne una testa di ponte ottomana in preparazione di un assalto ai danni di Valona. Nel 1396, il clan dei Muzaka assunse il controllo a Berat che divenne capitale di una signoria autonoma, il Principato di Berat. Entro il 1417, Berat e le sue dipendenze erano però state annesse all'Impero ottomano. Nel 1455, Scanderbeg cinse inutilmente d'assedio la città.

Castello
Il castello di Berat è una fortezza che domina la città di Berat , Albania. Risale principalmente al XIII secolo e contiene molte chiese bizantine della zona e moschee ottomane; è stata costruita su una collina rocciosa sulla riva sinistra del fiume Osum ed è accessibile solo da sud. Si trova ad un’altitudine di 214 metri.
Dopo essere stato bruciato dai Romani nel 200 aC, le pareti sono state rafforzate nel V secolo sotto l’imperatore bizantino Teodosio II, e sono state ricostruite nel corso del VI secolo sotto l’imperatore Giustiniano I e di nuovo nel XIII secolo sotto il despota dell’Epiro, Michael I Comneno Doukas, cugino dell’imperatore bizantino. Il castello fu sotto il dominio di Giovanni Comneno Asen a metà del XIV secolo l’ingresso principale, sul lato nord, è difeso da una corte fortificata e ci sono tre ingressi più piccoli.
La fortezza di Berat nel suo stato attuale, anche se notevolmente danneggiata, resta uno spettacolo magnifico.La superficie che racchiude ha consentito di alloggiare una parte considerevole delle città abitanti. Gli edifici all’interno della fortezza sono state costruite nel corso del XIII secolo e per la loro caratteristica architettura sono conservati come monumenti culturali.
La popolazione della fortezza era cristiana, e aveva circa 20 chiese (più costruiti durante il XIII secolo), e solo una moschea, per l’uso della guarnigione turca (di cui sopravvive solo pochi ruderi e la base del minareto). Le chiese della fortezza sono state danneggiate in anni e solo alcuni sono rimasti.
Il castello Berat è raffigurato sul rovescio del 10 albanese Leke moneta, emessa nel 1996 e nel 2000.

BAL10 Berat - Croia - Durazzo - Bari
Croia
Nell'aprile del 1450 il castello di Croia resistette a cinque mesi di assedio dei turchi, innescando una ventata d'euforia nel mondo cristiano che guardava con preoccupazione all'avanzata turca (Costantinopoli sarebbe caduta tre anni dopo).
Il nome della città deriva dalla parola albanese krua-kroi, che significa sorgente-fontana: Croia era infatti la città delle fonti, essendo situata nei pressi di alte montagne e ricca di acque che scendevano in città.
Per ironia della sorte uno dei problemi che attualmente affligge la città è l'inefficace sistema idraulico e la ristretta fornitura d'acqua nelle abitazioni.
Croia ha diversi luoghi di attrazione turistica, come il castello medievale, l'ultimo luogo della resistenza albanese all'oppressore turco-ottomano, che ospita il Museo Nazionale Giorgio Castriota Scanderbeg, la cittadella, con i suoi vecchi negozi oggi restaurati, e la Moschea Bazar.

Il castello
Il castello di Croia, sito nell'omonima città albanese, fu costruito nel IV e V secolo d.C. sui resti di un precedente insediamento illirico del III secolo a.C.
Grazie a successivi ampliamenti, alla fine del XII secolo il castello raggiunse la forma completa e divenne un centro delle guarnigioni bizantine.
Grazie alla lunga inespugnabilità del castello, caposaldo dei domini di Scanderbeg e della resistenza contro i turchi ottomani, essa divenne una delle città più note nell'Europa medioevale. Il 15 ottobre 1478, solo grazie a un negoziato i turchi riescono a entrare nel castello di Croia. Una volta entrati, infrangendo i patti, come loro abitudine, passarono a fil di spada tutte le persone trovate all'interno del castello.

Sbarcati a Bari, tutta noiosa autostrada..

iome86
24-04-2017, 16:32
Mi sa che te l'avevo detto già in un altro post ma lo ripeto. Sei un figo. Ho avuto un assaggio dei Balcani proprio leggendo un tuo report e mi hai incuriosito da morire; così la scorsa estate ci sono stato in vacanza. Mi sa proprio che sfrutterò questo bellissimo topic per ampliare la mia conoscenza delle zone. L'orientalismo è contagioso, zk!
Chiudo dicendoti grazie per avermi contagiato e... buon viaggio!

Danielz77
24-04-2017, 16:54
gs3no ho letto con molto interesse il tuo itinerario. Hai già prenotato tutto? Ho visto che parti a fine maggio. In quanti sarete? Hai già fatto una stima dei costi medi? Saluti Danielz

Sinusoid
24-04-2017, 17:36
bel programma pieno di sunti e motivazioni per intraprendere un viaggio

grazie

GS3NO
25-04-2017, 15:00
gs3no ho letto con molto interesse il tuo itinerario. Hai già prenotato tutto? Ho visto che parti a fine maggio. In quanti sarete? Hai già fatto una stima dei costi medi? Saluti Danielz

Ciao Daniel,
- Hai già prenotato tutto?
no, non ho prenotato nulla. Abbiamo già la lista degli hotel (circa 3 per ogni tappa), ora devo finalizzare le tracce facendo sì che finiscano ed inizino negli hotel che abbiamo selezionato. Se quando "in loco" vediamo che non è come lo credevamo, allora passiamo al successivo. E' anche vero che negli ultimi 7 anni è successo solo un paio di volte.

- In quanti sarete?
Due moto due persone. Questo è il primo viaggio dal 2007 che faccio senza la femmina.

- Hai già fatto una stima dei costi medi?
No, ma non credo sia un bagno di sangue. Normalmente spediamo 2500€ in due per tre settimane, quindi a spanne direi che saremo circa sugli 800€ (visto che da solo non spendi la metà di quando sei in due e lasciami una tolleranza del 10%)

Se sei interessato fammi sapere che ne parlo con il socio di viaggi. ti mando un messaggio privato col mio numero di telefono.

GS3NO
25-04-2017, 15:05
Mi sa proprio che sfrutterò questo bellissimo topic per ampliare la mia conoscenza delle zone.

é in calce alla mia firma :). lo scopo è quello di dare spunti ad altri.


L'orientalismo è contagioso

Vero, ti auguro solo di poter andare in Grecia e Turchia. ;)

GS3NO
25-04-2017, 15:06
bel programma pieno di sunti e motivazioni per intraprendere un viaggio

grazie

grazie mille, dopo il viaggio aggiungerò anche il report di quello che è stato fatto.

Danielz77
25-04-2017, 15:22
Ciao Daniel,
- Hai già prenotato tutto?
no, non ho prenotato nulla. Abbiamo già la lista degli hotel (circa 3 per ogni tappa), ora devo finalizzare le tracce facendo sì che finiscano ed inizino negli hotel che abbiamo selezionato. Se quando "in loco" vediamo che non è come lo credevamo, allora passiamo al successivo. E' anche vero che negli ultimi 7 anni è successo solo un paio di volte.

- In quanti sarete?
Due moto due persone. Questo è il primo viaggio dal 2007 che faccio senza la femmina.

- Hai già fatto una stima dei costi medi?
No, ma non credo sia un bagno di sangue. Normalmente spediamo 2500€ in due per tre settimane, quindi a spanne direi che saremo circa sugli 800€ (visto che da solo non spendi la metà di quando sei in due e lasciami una tolleranza del 10%)

Se sei interessato fammi sapere che ne parlo con il socio di viaggi. ti mando un messaggio privato col mio numero di telefono.

mi ha affascinato molto l'idea ma il periodo è troppo lungo per me e vorrei farlo "con la mia feeeemmena" :-)

Riguardo ai costi sono molto vicini a quelli che ho calcolato io. Quindi qualcosa sto imparando. Prima o poi mi piacerebbe fare un gruppo e partire ma per ora ho trovato molte chiacchiere e pochi rabbocchi di benzina heehhe Grazie come sempre G3

GS3NO
04-05-2017, 14:33
Ora che scrivo mancano 3 settimane, 5 giorni e 21 ore al D-DAY e finita la pianificazione degli itinerari, s'inizia con i preparativi del materiale da portare.

Ho visto diverse informazioni contrastanti sulle regole di circolazione, e per non sapere ne' leggere ne' scrivere andrò a comprarmi il leggendario kit di pronto soccorso DIN 13167. Questo integrerà quello che ho sempre con me più "l'estensione viaggio": che comprende antistaminici, antibiotici, antipiretici, disinfettanti e se riesco anche ago e filo.
Non per sembrare maniacale, ma credo che la cassa primo soccorso sia cruciale quando si viaggia, soprattutto in moto. Per fortuna negli ultimi 20 anni mi sono limitato a usare antibiotici, antipiretici e antidiarroici, ma non si sa mai.

La sezione cartine e libri sono già state tirate fuori, manca tutta la parte elettrica che ogni anno che passa è sempre di più. Agli inizi c'era: pila e carica telefono. Ora c'e: presa USB multipla da rete fissa per telefono, interfono, batteria macchina fotografica, batteria telecamera e identica per 12V, più tutti i cavi USB - che ovviamente sono diversi - per fortuna che PC lo lascio a casa e il GPS si carica in moto.

In compenso mi rifaccio con le cose per l'igiene: uno spazzolino, un dentifricio, un sapone di Marsiglia.

nembocad
04-05-2017, 15:10
"In compenso mi rifaccio con le cose per l'igiene: uno spazzolino, un dentifricio, un sapone di Marsiglia."


...e il pettine!

PANA
04-05-2017, 18:20
Complimenti GS3NO, potessi mi unirei volentieri al vostro tour. Un'informazione, vado per un attimo fuori argomento e me ne scuso...sei al corrente del motopranzo domenica 14 maggio a Cavallino organizzato da alcuni iscritti di QDE? Ci sei? Io probabilmente faccio un salto da Udine, mi farebbe piacere conoscerti. Grazie.

tomb
04-05-2017, 19:30
complimenti zeno,e' un trattato di storia il tuo viaggio,quando ti vedo sul forum vado sempre a leggerti,proponi sempre cose interessanti,grazie a te ritorno per la terza volta in grecia,da quello che ti avevo detto ho modificato il viaggio per vedere alcune cose,belli i balcani,anche se non mi hanno mai attirato ingiustamente penso,forse per le persone dell'est che non mi fanno simpatia,massimo sono arrivato ad istambul...magari rimedierò' anche a questo,leggendo il tuo riassunto del viaggio

GS3NO
04-05-2017, 21:52
complimenti zeno,e' un trattato di storia il tuo viaggio,quando ti vedo sul forum vado sempre a leggerti,proponi sempre cose interessanti,grazie a te ritorno per la terza volta in grecia,da quello che ti avevo detto ho modificato il viaggio per vedere alcune cose,belli i balcani,anche se non mi hanno mai attirato ingiustamente penso,forse per le persone dell'est che non mi fanno simpatia,massimo sono arrivato ad istambul...magari rimedierò' anche a questo,leggendo il tuo riassunto del viaggio

Grazie mille ma libri e Wikipedia aiutano... :) se fosse tutta cosa mia forse non farei il mestiere che faccio ;)
Questa è la prima volta che posto tutta l'organizzazione previaggio - ad eccezione delle tracce perché fino a che non sono definitive e collaudate non è bene distribuirle -.
I Balcani sono una terra affascinante, piena di contraddizioni, estremamente caleidoscopici ma permeati da una similitudine importante. È una regione che ti invito a visitare perché credo ti possa aiutare a capire anche l'amata Grecia. Per un lunghissimo periodo storico tutta la zona è stata sotto lo stesso impero - bizantino prima e quello ottomano poi - e in un certo senso avvicinato le diverse culture. Questo è ben visibile negli abiti tradizionali e l'ortodossia che sebbene sia differenziata in greca e serbo/russa mantiene un fascino che per ne quella Cattolica non ha più.

Ovviamente sempre a disposizione per ogni chiacchierata!

vaivaipaolino
05-05-2017, 08:11
"" Parte 1.
La delusione dello scorso anno del viaggio tra Irlanda ""

Perchè ne sei rimasto deluso?
Io vorrei andarci quest'anno e ogni buona indicazione mi può essere utile
Grazie

GS3NO
05-05-2017, 09:52
Perchè ne sei rimasto deluso?
Io vorrei andarci quest'anno e ogni buona indicazione mi può essere utile


La risposta è già contenuta nel testo: non sono luoghi che mi appartengono e non mi affascinano. Sono un alieno quando inserito nel contesto della cultura "britannica" - ma varrebbe anche per quella scandinava e altre che non sto qui a listare -; ho molta distanza e pochi punti in comune. Unisci inoltre un clima avverso ed è uscito un disastro.

Che dire, ho provato ed è andata male. Sono cose che succedono. Questo però non vuol dire che ad altri non debba piacere; molti ne sono partiti e tornati entusiasti e non hanno più avuto altri occhi e cuore che per quelle zone.

Ripeto: la mia è solo una considerazione puramente personale e circoscritta al mio sentire.

vaivaipaolino
05-05-2017, 10:59
Grazie per la precisazione..

zio mike
06-05-2017, 01:20
Ciao, ho letto con interesse il programma del tour che stai per intraprendere. Noi l'abbiamo fatto lo scorso anno e posso dirti che è un viaggio che ripagherà a pieno le tue aspettative.
Se posso darti quache indicazione, insieme al Monastero Decani ( non facile da trovare per mancanza di indicazioni), poco più a nord c'è il Patriarcato di Pec anche bello d viitare visto che sei li. Noi siamo anche stati alle cascate di Mirusha non molto distanti da quei luoghi, si raggiungono con un piccolo e facile tratto di sterrato, se ti occorrono posso darti le coord.
A Tetovo c'è una antica moschea dipinta che è meravigliosa, certamente l'avrai messa in programma. Nel caso queste sono le coordinate: 42° 00,359'N 20° 57,987'E
Ho visto che fai sosta a Komani e quindi farai la traghettata sul fiume Drin, ed è una cosa che da sola vale il viaggio. Allo sbarco a Fierze non avete pensato di fare un salto a Valbona? La strada è fantastica e i paesaggi bellissimi.
Non ho capito che strada farete da Pogradec ad Argirocastro, se avete in programma di passare da Corizza sappi che dopo c'è un lungo tratto di sterrato (ma la strada era in costruzione l'anno scorso) e dopo le condizioni del fondo erano veramente pessime (ma i paesaggi bellissimi).
Se posso esserti utile con qualche altra indicazione, nel limite delle mie conscenze, chiedi pure.
Buona strada

Visca
06-05-2017, 10:02
GS3NO.......Ti rendo pan per focaccia, anche a nome di Bias...soprattutto per l'esposizione...."questo mi sta già sui maroni!"!!!:lol::D:D:D:!::!::!:

GS3NO
06-05-2017, 15:06
Ciao, ho letto con interesse il programma del tour che stai per intraprendere. Noi l'abbiamo fatto lo scorso anno e posso dirti che è un viaggio che ripagherà a pieno le tue aspettative.
Già questo è una buona notizia rassicurante


Se posso darti quache indicazione, insieme al Monastero Decani ( non facile da trovare per mancanza di indicazioni), poco più a nord c'è il Patriarcato di Pec anche bello d viitare visto che sei li. Noi siamo anche stati alle cascate di Mirusha non molto distanti da quei luoghi, si raggiungono con un piccolo e facile tratto di sterrato, se ti occorrono posso darti le coord.

Il Patriarcato di Pec era in programma ma ci porta troppo fuori con la tappa. L'ho segnato come waypoint a se stante e nel caso in cui vediamo ci stiamo con i tempi valuteremo una volta sul posto il da farsi. Per le cascate: dammi pure le coordinate, lo metto come altro waypoint e valuto.


A Tetovo c'è una antica moschea dipinta che è meravigliosa, certamente l'avrai messa in programma. Nel caso queste sono le coordinate: 42° 00,359'N 20° 57,987'E
L'avevo già inserita e abbiamo scelto l'alloggio lì vicino ;)


un lungo tratto di sterrato (ma la strada era in costruzione l'anno scorso) e dopo le condizioni del fondo erano veramente pessime (ma i paesaggi bellissimi).
E per te ci spaventiamo? :lol: Non viaggio con la DR ma con la GS - fino ad ora ha sempre fatto il tuo lavoro :D


Se posso esserti utile con qualche altra indicazione, nel limite delle mie conscenze, chiedi pure.
Buona strada
Grazie mille, lunedì con più calma ho qualche domanda da farti su una strada che forse hai fatto.

GS3NO
06-05-2017, 15:07
GS3NO.......Ti rendo pan per focaccia, anche a nome di Bias..."questo mi sta già sui maroni!"!!!:lol::D:D:D:!::!::!:

:lol::lol: te vojo bene!

tomb
06-05-2017, 16:15
Voglio proprio leggere il report del viaggio al tuo ritorno, visto che saremo entrambi in viaggio in quel periodo 😉

Inviato dal mio SM-A520F utilizzando Tapatalk

zio mike
06-05-2017, 20:03
Cascate di Mirusha: 42.523530,20.577320

Sono quelle che si vedono al minuto 2.21 di questo filmato

https://youtu.be/RKlIhvsZU1M

GS3NO
07-05-2017, 00:52
Voglio proprio leggere il report del viaggio al tuo ritorno, visto che saremo entrambi in viaggio in quel periodo 😉

Inviato dal mio SM-A520F utilizzando Tapatalk

Grazie mille, spero ne sia all'altezza

GS3NO
07-05-2017, 00:53
Cascate di Mirusha: 42.523530,20.577320

Sono quelle che si vedono al minuto 2.21 di questo filmato

https://youtu.be/RKlIhvsZU1M

Ottimo, domani mi guardo video e vedo su mapsource il waypoint

GS3NO
08-05-2017, 09:23
Cascate di Mirusha: 42.523530,20.577320

Sono quelle che si vedono al minuto 2.21 di questo filmato

https://youtu.be/RKlIhvsZU1M

Bel video, fatto molto professional! dov'era la pista al min 1:29?
il paesino al 1:58?

GS3NO
08-05-2017, 09:57
3 Settimane e 2 giorni al D-DAY
Per chi mi conosce di persona sa quanto sono noioso e metodico sulle cose che faccio, per cui questo week end si è proceduto come "Standard practice": prenotazione del traghetto e del primo hotel. Abbiamo preso la SNAV con tratta Ancona - Spalato, due moto, una cabina quadrupla uso doppio per un totale di ben 278,00 €.

L'ultima volta che ho fatto questa rotta era il 2010 con una Jadrolinija in una cabina da sogno, in un corridoio da sogno, in prua esterna e vicino ai cessi da incubo! Una notte infame fu, ma ci fu una cosa speciale. Un amico si è presentato sulla nave con la scanata farcita con peperone e uovo. Una cena bellissima sul ponte esterno che non dimenticherò con questo panormana:

https://lh3.googleusercontent.com/amRxfq_FaNEggPH5KfV3BCla6X9NPR3DirbePzAdSKKYsKwqDx 8F_Ka-xnT6GRG-pjmR-2MKJI7Fsm8e9Yp_NaOQxJb-L-CMWMcC41T8dRLLt_KNVdSnwthOzurRRJIA3bsQIpIw361rxaJA vQm36Ssqbw_E2ywJlB3L6IJBG7tK_b2zLfXC68PrntVhzr2jhQ _OLzz5c3DwmEKdNvnbTK_YSL3xWpUOCLtQz77gvfDJapU6wZUk y0N7f5FdvJJNTNDm0EMz4_v6uBUjeUV1dy7RfzudFQLFzJ0_YG C4tuCqY3cf4DUoSJDAP6AbaCyaEFuTwZLFBU-A0zS9epfaUO20OR9BRzt7a4Rn-egEVp2PtcI9AfVxQj-zZCASyCvsjqU3768QCypxmJtxSDHYupuI9X08_B6emGEDeeV-GcoUFQrVZkQXIVpYHsft876kjrY_zmB5YsLPYmPYRwKuetG01X DnZSZYJ5PM4bExaUF6gal-bEV0HGgvcY5q-3r2dc6BFozhy7mOl1msPmKEnilFyt2vM5fFm4yl1liZv55sEQt Tgi-K_Vj-bi6dc_IG6Xt18eAHVvY8c0p3Ek_K-gwEEkrDvT7djYkPCiwLLkBY44Js4ON50DfiAdd3D5CCUzaKUbQ 2Vw7zaPQZ84_NauJwBg2kAVvv75NM2NqUEKk=w1073-h604-no

https://lh3.googleusercontent.com/wDa9PIAifEI8VJpPhMQvURciOihFgVe2NAMxcMx_fGci2dwKAj Iy_FvN2uh3Rk5Xb5qhOkiA9Q4Seydz0oJd6KYajcKZChC6AUur yDhAiuZQy3hjL8od1NSPk2HX2mdsIUlE4arAMQgIeEnocLgCv1 2O26N34B_W9lYJKXKaTZX8ukEcMAOZraOHvESlPGtUaIiKe8FP 0FuEGDCTudClyILrw7H7FQXg_9bUfBIFncIgmWvn3kVFmPuc_e UXhfvM4aYSxIatc8LAy47CjoO3jxL1ZXRlAolKBnZzW22v933e lDnlEMtCA_6bOw1TdW8Y74EtfoAvZ1a5xtvhhpGHYVI17JjYMj AeJPFk67KPggEp40hcYbSZ8n_POcvc1g21WRzEHNW_UxGEXg7x jruAgIwhbd5yyOHFClG1ILVOge8r3sSq09SKcbukL9Ap2LVDgj-6erVv4iPsKUlBXGysLWnBFkNwy-3qb1X7XdOIxehkj26ZPhpa-VUXNk3iQDieu5obJe2AkGO6sDR3T3lPOyTjFAY1LgP3IncBVPe _RqbpBQHx9ySosTwLC8i8Hc8nOCaHqdtcbIEJVu_YDMl20IO4j SyoCvKq7iPabwgiWhSVvoj1lvO1t_RB81KpHJaPUeswUs5r7di jDhFq6sPpjBnm2yd6Pu2_m0ZAgqxarQ=w1073-h604-no

https://lh3.googleusercontent.com/e0DheW18nTT5_dYwiUKAGl0FQNvatbrS8kvIMr1HJ1DGM0SNKU DpatU4fS4ZDMs6NdafXi7-HDqvDXwlzl0Vex1T-Cb_RmOK8NR5tBgJAHKl1_2K247CcIiw7OTHSXYDfhDtaMQmYsA fTT7Z9GHy7xkXFw4a2P-jXL-E9uewUjXJCHdFbgtkDDkv4QvX1HZan-ESMg2276YAUg_2ycKtsMJZrFcIIYITxGH3zulXyDsRZBLP0xgc 6osgC5JX4fCRpplBVWM8iGgu61qRShbYwrULNyXl-aml01zxjGsM_GeE_KYoVSZBHHZfegscQBub0KzGs4e5qE_wGNV KBhfrFoK0m5rCC3tzEi7ru1mo3r4NtbCxZdJ5GnbLwuK6SWlEs 6-joMMsqYw9G4jGuQ06FiJXKCWO2BLr2yk2djb8EIMP0x0gPK6FT 2r901_ipZhxpfICZQz6SiuKuhHmBK4n0pQeer0Hl7wkOV5PGpT NOkmzp5vyBsp53lsszjVGOS8Z_XcmrBGdspY3kV2XuCtE_mfOo w0XleS5gJWJ5LQLF5SEKDGOy_RwvaSVMWzlu2Sy1ldiYrrMNR5 Xq4G0Jy69QV0IL9sic1oqvmG2MXkHOkNrwe_6w9rnvfDgtzzxi CqJF34FUcXJJ3J3PIltyKkIsfBa95DrWuT8Q3QLnX3TGHM=w10 73-h604-no

Un grazie ancora a Paolo e Matteo!

zio mike
09-05-2017, 05:13
Bel video, fatto molto professional! dov'era la pista al min 1:29?
il paesino al 1:58?

quella del min. 1:29 è la SH71 nel tratto fra Gramsci e Maliq. Sulla mappa è riportaata come una normale statale, sono 60km di sterro fantastici in una gola che abbiamo fatto sia a salire da Corizza che a scendere..... nel filmato la trovi anche in altri momenti 0:39 -1:21- 2:26 - 4:27. Purtroppo anche li sta arrivando il bitume ... stanno asfaltando a scendere da Gramsci.

Il paese al 1:58 è Berat - la città dai mille occhi ..... imperdibile anche quella ;) con la sua cittadella fortificata in cima alla montagna.

GS3NO
09-05-2017, 10:21
Sto considerando di modificare l'itinerario per passare di lì, vediamo. sarebbe una modifica significativa ma il paesaggio è interessante, quello che su cui sto riflettendo è ch e da Berat a Argirocastro tramite la SH74 non so la qualità dello sterrato.

zio mike
09-05-2017, 14:09
Sto considerando di modificare l'itinerario per passare di lì, vediamo. sarebbe una modifica significativa ma il paesaggio è interessante, quello che su cui sto riflettendo è ch e da Berat a Argirocastro tramite la SH74 non so la qualità dello sterrato.

Noi l'avevamo in programma nella tappa Corizza - terme di Permet - Berat. Alla sosta alle terme, parlando i i locali, ce la sconsigliarono vivamente ..... è una vecchia strada militare che sale in quota. Ci dissero che la evitano anche con le 4x4. Decidemmo quindi di deviare per Tepelene arrivando a Berat da Fier. In compenso il tratto di strada della sh75, dopo l'icrocio della sh74, è una pista...... e la facemmo a manetta:cool:

augusto
09-05-2017, 17:22
Anche noi in partenza. Posso chiedere quì?
Potremmo dormire a Struga o a Pogradec e vorremmo andare a pranzo a Berat.
La Maliq/Gramsh mi hai detto che va bene, ma poi? Devo salire per la 71 e scendere per la 91 o c'è qualche altro sterro che sai essere percorribile?

Lovcen: (avendo dormito a Budva) se da Cettigne salgo al mausoleo, riesco a scendere a Cattaro o devo tornare a Cettigne?

GS3NO
09-05-2017, 17:26
Anche noi in partenza. Posso chiedere quì?
Certo, non diluiamo le informazioni.



Potremmo dormire a Struga o a Pogradec e vorremmo andare a pranzo a Berat.
La Maliq/Gramsh mi hai detto che va bene, ma poi? Devo salire per la 71 e scendere per la 91 o c'è qualche altro sterro che sai essere percorribile?

Lascio a chi l'ha fatta. Noi abbiamo deciso per due giorni di piste.


Lovcen: (avendo dormito a Budva) se da Cettigne salgo al mausoleo, riesco a scendere a Cattaro o devo tornare a Cettigne?

Qui ti rispondo perchè la conosco. la strada che da Cettigne scende a Cattaro è percorribile e strepitosa e il panorama è una favola!

augusto
09-05-2017, 17:31
Lo so, ma non ricordo se, passando dal mausoleo, si può proseguire o bisogna tornare indietro. Grazie in anticipo

GS3NO
09-05-2017, 17:49
Lo so, ma non ricordo se, passando dal mausoleo, si può proseguire o bisogna tornare indietro. Grazie in anticipo

un pezzetto devi tornare indietro ma se non ricordo male è qualche km

augusto
10-05-2017, 07:37
Si, ragionando meglio, non può che essere così.
Aspetto zio mike per sentire se mi consiglia qualcosa per raggiungere Berat, dopo aver percorso la sh71 fino a Gramsch.
Grazie

GS3NO
10-05-2017, 18:20
Questo (https://www.google.com/maps/d/edit?hl=it&hl=it&authuser=0&authuser=0&mid=19q7b40HwMDxhx2FgxE_QuUMAtkU&ll=41.99370409408475%2C16.842726945312506&z=7) è il percorso, spero definitivo. :thumbrig:

augusto
14-05-2017, 00:06
Niente da dire. Sembra tutto perfetto.
Intanto io, oggi, ho prenotato a Koman per la notte del 30 ed il traghetto per il 31.
Un'altra domanda: il mio operatore (Tiscali) non prevede forfait per l'estero. Voi come vi organizzate, per mantenere la connettività e la telefonabilità?

GS3NO
14-05-2017, 21:34
Komani per noi sarà un punto di domanda. Ci sarà un matrimonio e hanno prenotato tutto il traghetto. Ci siamo accordati che arriviamo all'imbarco e vedere se ci sono due posti sul un altro traghetto piccolo che hanno. Nel caso non ci fossero ritorniamo nel pomeriggio sulla SH5 e dormiremo da qualche parte. Un'altra alternativa studiata è quella di tornare a Scutari, dormire e il giorno dopo fare la SH20 ed entrare in Kosovo dalla P8.

Abbiamo il plan e due contingency plans... vedremo

Per il telefono devo vedere se i paesi che attraverso sono compresi oppure no nel mio contratto. Se non dovesse comprerò una scheda locale.

GS3NO
16-05-2017, 14:31
Nella mia pesantezza petulante che alcuni ormai hanno imparato a conoscere, scorro tutto l'itinerario su google earth. Mi piace sapere cosa mi aspetta e questa volta le aspettative sono molto alte...

https://lh3.googleusercontent.com/OjhpEHOQVyuoxcinmHfQwQVt3-zf7VOAddQ5hjH0aGx1Lt1ewvp1_gYneLIPe0KXJAtZsWhxQsgX 69gIL3oGRmKracnA9CmSIgTofv2JmOuCULIN5zC7bLyuNswqcv QDg99aelIiZXBbBn-qwGi0gAWT7aDDe88co1d_oUCnN8vVlPPVSJd4kYzRJSpMFglN2 gLQ0tPgSdHrZtP8Sb3OdyMev0Zu8v2ZBwNCQyB7sx0FZhGpUA1 xnjxlWGPiaC5WXG1F-y3KEEnmhXsjRnYZz9gF7hfn5m8nhvc6HXH03SwdteSiAeH5xjf wkLqokTtRB4ShlsHrU3KcdsZZ8GTuynrsdlcjvceF1hBWzgRKo wN_v9DuXnUTxRicLDq2J-M2qZseXdCgZdk96WbPVX7ptQN__thdFYgAH3XIH0mB_B1_LESO fgQBSalipuAs0_Uuj3P9Lod7dQNoeXuDYs4YAwMuthZ6YywBuA BYKzg96KY2o29x90ARrSer2xpZh2n23OQRghdKKok78U_I_OzK 1cNl273Wyo4AHd75TjYNWm-yQ9ZmeDKPYt8luAXyMlnTBQi0oP4cSgY2jYOZO3A3w6Mx8YwE5 UjCmwGi5G_NcGkw4NI6mpX1-7MnfKzCkbbIEwp0voTc0XS-Nb7OW7qVCG6nJMUBgM0xHeptQzH8gds=w800-h412-no

https://lh3.googleusercontent.com/gDsaKCMvSdqPI4OL94EfUgCYouzy23iR3PJ0ktU9MSDweBQDW9 uQcg78Alx3wq_h9IjRLwH7ufEgayu9FK31rTs9WMOtHxo2aX-4FhHhKDr_zDHOn5b6rBbCwTwT1H_afiCehM6ngaNDfe6aTp5Sl s6qHpGxlGOjCjU1P5sY1FEmVbX7zmGvHW8dMEmqmHTMZOyuIjX nrDJdIy-Si3YhGfgW-hK5obktKE4BX8bD8o1WhLuvphg-QrTks8OVH1QYBDaAAdhO4jVGowqPIfBXRE2dDJLFb7lq4-_1r8Hddq-i3c6Gd5izLKlGCsJ4tl6DpyPwp6c_iM2C6BkthkAJ0GCynVDfq urHeWpKRP9VYSG5NtGUHZBv1-iWjOgBjldshRObhxTI41PLiQ0N8j2aU3gOaLyDbLf0rEDywvE5 E-mcBNFx6MVNBWyJjyzKmPH2zZRgoYeaGSZqEI5emULHFPoORYVh mBAtc_j8VWQRkH7cOyAWHUdWQQRHaqAcYz2yJdKyv_7WsORubK 5rJwiizWsM66BXrb68pN_-_UiHwNlHMKS9zGWALaoQcY6CUxzVk-h1uz18Kv8kKgcOBS9Y3nvReZltMllXQWhoF4L30XmEIeJftdq_ DzvFmMUwYuo4usl4ljdvqDQc8pmtn2pIMIZSV921y_jjfMlSy8 lUN6M=w800-h411-no

https://lh3.googleusercontent.com/UWgLRQWHw54fn1AEVhInnb330Zjh4iQAQbcQGu7EK63_ZAv440 Jzfgv8ISfP1pJK1bO8B9ErgPfuyWFpxDb8Yr79lRBQcj3fWkNT B2mU_jmjjxcLhqpva1n5CwxF_-qd9zM4Bt322EcIbtACGnOivQC1zEpkuLsZCm7m1a1zMh1wlmW4 Ujh965FDdq_P04L5IuehdjWG-yb4xwiyzZmjcFCcWbxHt6q8bgxkgRcqdlqeZ8MX_OWXkN0xWAp 0M7O4bHjJghRoAN7uezoCVyYCiPDkhnWcql8iMWmLlBBwCDyFX vAYCgu0FhC2zI5a8hps5_yg-o3xTs3EPqfavoZq0g06jKhyKSRf_4cdUBrXZ50lKlODJ0YD2pT R_2qk0DqyKghUw4dSH_6ZEpwvJdF7-lRvTDmNVDzjI4Gm6o0Z63wglnQBMowcjOlh-1wF8nf7_rXZrK54ROvUciaAoEGF8pe0thy6d9HL2HpUdygslRg ofgEBX95dDd7cKMwddpAmYFQP47we0QWPAPFC8aDQCQn8SQERV OrNI1BCdqRzf278URr0igfn79au0TnQqmnF5Xr_o1SBkw17qha 1MQbzUtfw9nKkbv7jOmHqhErrP1hVQ8FNBsxMjzZ4bR8qShj0I 4xqQUjrU04CVZe9QUAocvCO_gHhVl_p6IsgkKcQkxo=w800-h414-no

https://lh3.googleusercontent.com/SaVpEFJx1soEm-oT8ZWCRiLfB7Rrs7aUJ8k-iThZtblj1jj-f5SiGuqCXAn-v7fbvOS3Y-e2EDk5bxA1R9OzP_wEUrhFgXkyNwfkpasHpPZsOiV-aIw2TYI3c8xS_BHxIegFCgDp1ekyzkq-GBjVvdQfDK_9gj81J4JzWin51Uxv4Jd4y6mcka5T_o3-fvzUqEg0kqesIslp_aLeAZtFB2444O3-4uUnVBrNwXG7QWiiRO206HLnu28SBrdmowGsuGhhv3bM6VStH1 4zc5n_PUxwIoz_xHzlIsP5A12-UXFI4ruCB1W8gEOmTdPfKnjk2qAex_JfJ8PmNFTLI8kmZ4uGZ4 CEuWdApaK0O_FI2d-SAtPA-O93p8g3XJ0k_Rmw-_5gUmHjEf9MLO87o9wSL21w9y-dApqIuaAxCQEaY1K8xf45CdTh8IfISv-khCfH8mC7ENQEhvi1pNSVxjGdus83g2GYRXbk2lz6vtpCEvyoA Q-XPzYdw8wZACw8ebo7toG4ha9mt5XbFTXW0U1onKQjgjlaSUVWB 3g1DuKBA4txYJIZUX0wMCz-4wLLUyDd-L7Zkb3XbfXHZB4-y-5r1QSdAXL4kh3hWsG1Z2A_st1RMG5nRAXKE7JQnqJWWPhA-b4eov1GKn-ofwkoySgbGhGUaavP15aAi3H5hAGJjRk=w800-h413-no

https://lh3.googleusercontent.com/_xr1N9SJ4tu591Zw0KYNmQVIHnhpAYJrCrD6UBsOwZ2z0yYQRC oul4EQlmPOKpJZtoM5xaSx-5BMKl6ooSDA-0TORPX-CnDeG-d4v-oNgtcOUFoYiM-XjmTsvOfozAc7_h2RegIJe7K-7EU6SlF2al_ruCkn1vI6-_0dOq1qbjwPmt2CyPxEzOEV66Sc29I3jd4VlCeauEtMGac2GpC VnM3GwDkgrwtgDx2Wrka-7NvXiOKPQXNnYjlb7XGhcr7teZYLUwo1iBCm9iqg2buqJpYcwN LokErCvWvOGhHPGIYWs0c4XlqSWDZmHfYUm3xFE7-PtykmGKqUM4TB0RYC5M_vQZXq649EAF3IitliJAd6Ivu24nvgU kb47l5G1wBAVtaaYN1fbCR7cANvh6f2uJR51AKDbpRrNn3LJWI ocQxMtBbffXT__MMudpwD4nvRE56CTgsEMoMl_F8lzx_RwrgO2 5CPI93BlHWIkCg8yGSOoIK2QV5rbPGt_aIf81XzJN4EJt-ue9xfhJ2qYsnhv_zkE2iWj1CT6RpuyJqSiQSdq8ZavjPNhMZSV y9ozCpsrFmYObhULwQa4FBTRW6aMcAAyWPdu5l9F_J2fG4RI1M LZW5GHSTTntNK3tMhK_R31IyQAjisDda6hCyyn1O9XF2tQ83E2 ouXKn2ejA9Hd3o=w800-h409-no

https://lh3.googleusercontent.com/wJ14wNa9vgRNdB6XV-NB6kTgJ3aRDR72OIB5PO4BodnkMNd39qJh1ERRmhOBAE0RY3Zw smmDGR8om-C-kmGpfUzNL9sIZ_hvF8tGNIreCC3H5Mxi0Lcy5_UxcOc6-YJqRY7N9X2Y0ZKCVAQCGPKAdRdlbASYAe4MJ_gMQ80_PY9Soeg CX_IBA_Sj04d25vidcYNuoUbJVaQahkB9NEusAEhei-eVcgGDSc1T6PUbRc2JwC7EoAF7BkDNCvWqTjTR64wZVspkTdnL qnrA3HZQScNL1i-OhTMn5l44mWodXSqhn8SbO-Tjp5_cUrAlz72aU9_TZyej9slCxiijtSu0dw9nS-nOGwIPML-n4YDTIl6WOfWLG1V_0rP6wRXLcgBXzYKFFayUDZ7xa4X4P6595 BDKXKL6NbD5J61UgdEl1mrqXC6QrFbHlcnacwirdhQrLmDL5tq c9cUDsGJCwvKqbN9LVOnDYCDBLFnZKx-60pjaLGZWZPAcqAemnvfo6Y9iuh66tZXQHgmF0XyhM9H6x0fBG 1jSRWrjlGAlVqGRyqz_hN8Q1FzcZmxcDhZr13mkIylk7D3vZh4 swKCjxj4_iJmUcQJBJ5G0X02rakD-jcrhXU_Jo9TbjFN6CSh6fStyCT8wfIXb8lCZIXVs5BIuxbMJEv FidaWKb6W2j6mgK-w=w800-h407-no

augusto
16-05-2017, 14:38
In effetti..
Questione Koman: bella sfiga questa cosa del matrimonio. Io, fosse capitato a me, avrei girato tutto il giro, per capitare lì un giorno diverso, pur di non perdermi la navigazione.

GS3NO
16-05-2017, 14:46
In effetti..
Questione Koman: bella sfiga questa cosa del matrimonio. Io, fosse capitato a me, avrei girato tutto il giro, per capitare lì un giorno diverso, pur di non perdermi la navigazione.

Era una possibilità, ma abbiamo visto che comunque ci sono alternative interessanti:

PLAN1: https://www.google.it/maps/dir/Vau-Dej%C3%ABs/Prizren+%D0%9F%D1%80%D0%B8%D0%B7%D1%80%D0%B5%D0%BD/@42.3284046,19.4367031,8.92z/data=!4m19!4m18!1m10!1m1!1s0x1351fea5b535eca3:0x99 6b72b14083fbe4!2m2!1d19.6431!2d42.0088125!3m4!1m2! 1d19.7929461!2d42.5821202!3s0x13526361fc04436d:0xe 9dbf0e8a13d41f7!1m5!1m1!1s0x1353950a12f4301f:0xda0 e2e9b8d3d5850!2m2!1d20.7414739!2d42.2152585!3e0?hl =it

PLAN2: https://www.google.it/maps/dir/Vau-Dej%C3%ABs/Tetovo+%D0%A2%D0%B5%D1%82%D0%BE%D0%B2%D0%BE/@42.2276369,19.8182553,8.67z/data=!4m34!4m33!1m25!1m1!1s0x1351fea5b535eca3:0x99 6b72b14083fbe4!2m2!1d19.6431!2d42.0088125!3m4!1m2! 1d20.0988328!2d42.3514797!3s0x1352470003497acd:0xc a6a31ebd36dc29c!3m4!1m2!1d20.2938791!2d42.5725584! 3s0x1352ff85db13830b:0xe06b3534dbdc59d5!3m4!1m2!1d 20.7664669!2d42.1971384!3s0x135394e13689fc0f:0x953 b73033502b965!3m4!1m2!1d21.1485121!2d42.145213!3s0 x13547450989b87af:0x4e3bef6a8431adad!1m5!1m1!1s0x1 353f0e82a50e8db:0x5587e34b46cad34c!2m2!1d20.971526 9!2d42.0069115!3e0?hl=it

non sono precise al km da danno l'idea. ovviamente la prima ha impatto anche sulla tappa di tetovo che l'alloggio deve essere anticipato a prizren, ma se non potessimo traghettare valuteremo quale ci convince di più.

augusto
16-05-2017, 23:09
Io farei la 1, con SH20 e Plav. Anche noi abbiamo dormito a Prizren: piaciuto

zio mike
25-05-2017, 01:52
Questo (https://www.google.com/maps/d/edit?hl=it&hl=it&authuser=0&authuser=0&mid=19q7b40HwMDxhx2FgxE_QuUMAtkU&ll=41.99370409408475%2C16.842726945312506&z=7) è il percorso, spero definitivo. :thumbrig:

alcune cose:

Non ho visto la deviaz. per lo Syri Kalter .... ti fermi vero?

Sono curioso di sapere com'è la sh74 per Berat .... la vecchia strada militare che noi evitammo ... poi mi dirai

Dopo il monastero di Saint Naum sul lago Ohrid (che certamente visiterai) lungo la strada per Ohrid incrocerai la P504 che scavalla la montagna e scende sul lago Prespa. So che non ti piace fare avanti e indietro per la stessa strada ma è molto panoramica...attraversa un parco e si paga un piccolo pedaggio ...

se vuoi fare la foto alla chiesa sommersa devi fare il giro dalla parte di sotto del lago Movovro

so che non si può far tutto ma sulla sh22 poco prima di Fierze non prendere la deviazione per Bajram Curri - Valbona è un vero peccato

hai volutamente scartato le gole del tara in montenegro?

Fantastica la frontiera Montenegro/Bosnia sul ponticello sul Tara

Aspetto di leggere il tuo report a fine viaggio ..... buona strada ;)

augusto
25-05-2017, 07:05
Posso chiedere? Dopo fierze, è sufficiente arrivare fino a bajram curri (e perchè?) o bisogna infilarsi fino alla fine della strada, a Valbona? Mi costa un paio d'ore che forse non ho. Sceso dal traghetto, dovrei arrivare a dormire a Struga, mercoledì prossimo.

GS3NO
25-05-2017, 07:10
1.
Non ho visto la deviaz. per lo Syri Kalter .... ti fermi vero?
Yessa, grazie per la segnalazione. Nel file garmin ho messo un waypoint ma è meglio che ci metta anche l'itinerario...


2.
Dopo il monastero di Saint Naum sul lago Ohrid (che certamente visiterai) lungo la strada per Ohrid incrocerai la P504 che scavalla la montagna e scende sul lago Prespa. So che non ti piace fare avanti e indietro per la stessa strada ma è molto panoramica...attraversa un parco e si paga un piccolo pedaggio ...se vuoi fare la foto alla chiesa sommersa devi fare il giro dalla parte di sotto del lago Movovro
Monastero yessa. il resto non era previsto, in ogni modo noi andremo da Ohrid a Naum, quindi ci è prima sto pezzo di strada. Creo la traccia e quando sul posto valuterò col socio se magari farne un pezzo e fare due foto, altrimenti sarà come al punto 4.


3.
so che non si può far tutto ma sulla sh22 poco prima di Fierze non prendere la deviazione per Bajram Curri - Valbona è un vero peccato
Non vado e torno per la stessa strada se non mi fermo a dormire. In questo giro non riesco a metterla dentro.

4.
hai volutamente scartato le gole del tara in montenegro?
Sì. Le tengo lì buone per tornarci e mettere dentro Theth e Valbona la prossima volta.

buona strada ;)

:!:Grazie ancora per le dritte e degli aiuti. Al rientro farò tutto ovviamente!:lol:

zio mike
25-05-2017, 16:28
Posso chiedere? Dopo fierze, è sufficiente arrivare fino a bajram curri (e perchè?) o bisogna infilarsi fino alla fine della strada, a Valbona? Mi costa un paio d'ore che forse non ho. Sceso dal traghetto, dovrei arrivare a dormire a Struga, mercoledì prossimo.

Devi arrivare fino a Valbona, il bello incomincia dopo Bajram Curri. Non so che strada farai ma se devi dormire a Struga la vedo difficile..... noi pranzammo a Valbona e dormimmo a Prizren percorrendo tutta la sh23 che è un luna parck ...

zio mike
25-05-2017, 16:43
Si, ragionando meglio, non può che essere così.
Aspetto zio mike per sentire se mi consiglia qualcosa per raggiungere Berat, dopo aver percorso la sh71 fino a Gramsch.
Grazie

So di percorsi fuoristrada impegnativi che alcuni fanno per tagliare verso Berat ma io non li ho presi neanche in considerazione poichè viaggio in coppia e con bicilindrica pesante. Se un giorno ci ritorno con il mono forse mi avventuro. Non so dirti quindi ;)

augusto
26-05-2017, 13:16
Grazie mille. Indicazioni molto utili.
Il 31 facciamo il lago di Koman e, scendendo, dobbiamo portarci in giù, perchè, il giorno dopo, dobbiamo essere a pranzo a Berat. Per dormire, quindi, sarà Struga o Elabasan. Valbona ce la perdiamo. Cercheremo di fare Theth.

GS3NO
26-05-2017, 14:50
Manca poco alla nostra partenza e i preparativi incalzano... molti di noi sono viaggiatori esperti ma comunque...

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Preparazione del viaggio
Costruzione dell’itinerario
Dopo aver avuta chiara l’idea di quale porzione di mondo avrei voluto visitare, mi sono comprato la cartina geografica dell’area (Albania - Freytag & berndt - 1:400.000) e alcuni libri. Due sono “tecnici” come la Lonely Planet (Balcani occidentali) e un’altra guida, ma diciamo più romantica,: Scoprire i Balcani di Eugenio Berra (CIERRE edizioni). A questi due ho aggiunto un racconto di Maurizio Crema (Viaggio ai confini dell’Occidente - Edicicloeditore) e un altro di Diana Bosnjak Monai (Balkanostalgia - Besa). Le due guide e i due racconti di viaggio mi sono serviti principalmente per costruirmi l’insieme di punti d’interesse da visitare. Il passo successivo è stato quello di cercare di dare a questi luoghi un valore ordinale come Ottimo, Buono, Sufficiente e poi - aperta la carta sul pavimento e mettendomi sopra seduto o in piedi come per farne parte - raccordarli con una certa armonia attraverso un numero maggiore possibile di “strade pittoresche”. Dopo il primo draft di itinerario ne sono seguiti altri 5 per ottimizzare gli itinerari da percorrere,: un lungo lavoro di rifinitura; ma fine sono arrivato ad un risultato che reputo soddisfacente.
Durante questi mesi di costruzione dell’itinerario ho letto anche Europa Selvaggia (di Bozidar Jezernik edito da EDT) un saggio estremamente interessante, cattedratico, ma che consiglio a tutti coloro che abbiano la stessa mia attrazione per la zona.

Preparazione della moto
Quando nel 2008 distrussi il mitico Transalp (Perla Nera) dopo 100.256 km ho dovuto pensare con quale moto sostituirlo. Ho iniziato quindi la ricerca per identificare quale fosse la moto più adatta alle mie esigenze. Dopo un’attenta organizzazione di pro e contro e la loro valutazione, la scelta è caduta sull’amorevole BMW R1200GS Adventure classe 2006 (Starblack). Ho scelto la versione adventure del 2006 perché non è solo una GS più “muscolosa” come quelle dal 2008 in poi, ma aveva delle peculiarità studiate per affrontare viaggi anche in ambienti più impegnativi. Rispetto alla standard ha più luce da terra di 2 cm, un volano più pesante, rapporti leggermente più corti, un manubrio e una sella diversi che cambiano l’ergonomia della seduta portando il peso in avanti che facilita le manovre in condizioni critiche. Inoltre, all’epoca, era l’unica che offrisse fari aggiuntivi, protezioni motore e serbatoio da 33 litri. In pratica, il suo allestimento si presta per viaggiare senza modifiche.
La scelta delle gomme. Inizialmente volevo montare le Heidenau K60 Scout o le Metzeler Karoo 3; ma, visto che i chilometri di pista si riducono a poco meno di un centinaio e per il resto è strada asfaltata e il lungo rientro autostradale, ho optato per le già collaudate Continental TKC 70, con cui ho affrontato già il viaggio in Irlanda e Scozia nel 2016 e testate sulle strade dell’Eroica. Mi sono trovato bene sia su strada sia su pista di terra battuta, mi affido a loro per il viaggio balcanico.
Bagagli e loro carico. Nel corso degli anni e dei viaggi si accumula esperienza - oltre che alla polvere -, e così sono passato da portarmi cose per riempire 3 bauletti da solo a non riuscire a riempire neanche quello piccolo (38L). Mi porto credo il minimo necessario e quando faccio la doccia lavo anche quello che indosso.
Bauletti in alluminio. Durante i primi anni di viaggi con la GS ho distrutto un bauletto per ogni viaggio fatto, fino a quando ho deciso di comprare quelli originali in alluminio. Anche con quelli sono caduto, li ho ammaccati, graffiati, ma non si sono mai rotti. Costano ma durano. Inoltre il fatto di essere “quadrati” e caricabili dall’alto offre grossi vantaggi.
Oltre all’abbigliamento. Durante il viaggio mi porto sempre anche un minimo di attrezzatura, un kit per riparare le gomme, un compressore per gonfiare, un nastro americano (Turchia docet), delle fascette di plastica, delle lampadine di scorta e 1l di olio motore. Avere un minimo di dotazione può aiutare ad uscire da un momento critico almeno fino al primo distributore. Oltre al set per la moto con me porto sempre dei medicinali: antibiotici, antistaminici, antipiretici, antidolorifici, anche pomate cortisoniche, collirio e cerotti, garze e disinfettanti per cute lesa. A tutto questo aggiungo anche guide e cartine stradali, che sebbene abbia tutto il progetto nel navigatore restano sempre un supporto indispensabile.
Distribuzione dei pesi. Quando viaggio carico solo i bauletti laterali in modo da tenere basso il baricentro, anche in coppia. Il bauletto posteriore vuoto funge da poggiaschiena e durante le soste come “armadio” per l’abbigliamento. Per questo viaggio non lo avrò con me, solo i due laterali.

augusto
28-05-2017, 03:03
Beh, intanto io incomincio ad andare. Ci vediamo giovedì a Budva.
👋

GS3NO
29-05-2017, 07:53
Beh, intanto io incomincio ad andare. Ci vediamo giovedì a Budva.
👋

Mi trovi su una GS ADV grigia 2006, solo bauletti laterali, casco UVEX nero... ;)

augusto
30-05-2017, 06:26
Come hai risolto con il telefono? Qui ci stanno massacrando. Tra Bosnia e Montenegro ho visto azzerarsi schede da 20, 30, 40€, all'interno del gruppo.
Partiti in otto, ne abbiamo perso uno la prima mattina per un dritto da sovrappensiero. Prima di pranzo ne perderemo altri due, che devono rientrare prima è non sono interessati a salire a Theth.
Gli unici che non si lamentano sono quelli che hanno l'abbonamento, ma prenderanno la botta alla prossima fattura.
990 blu Dakar 😊
1290 sadv r
1150 GS
Adv 1200 2006
GS 1200 2015

GS3NO
30-05-2017, 07:40
Come hai risolto con il telefono? Qui ci stanno massacrando. Tra Bosnia e Montenegro ho visto azzerarsi schede da 20, 30, 40€, all'interno del gruppo.
Partiti in otto, ne abbiamo perso uno la prima mattina per un dritto da sovrappensiero. Prima di pranzo ne perderemo altri due, che devono rientrare prima è non sono interessati a salire a Theth.
Gli unici che non si lamentano sono quelli che hanno l'abbonamento, ma prenderanno la botta alla prossima fattura.
990 blu Dakar 😊
1290 sadv r
1150 GS
Adv 1200 2006
GS 1200 2015

Ho risolto che lo uso a sera quando connesso alle WIFI. Se non ci dovessero essere: peccato, sono già triste e dispiaciuto. :lol:

GS3NO
30-05-2017, 07:42
990 blu Dakar 😊
1290 sadv r
1150 GS
Adv 1200 2006
GS 1200 2015

Dai teniamoci aggiornati che "u caffe" ce lo facciamo. Ma quando torni in Italia, visto che sei vicino, fatti vivo!

augusto
30-05-2017, 11:32
Sh20: fatta.
Wow!


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GS3NO
30-05-2017, 11:52
Sh20: fatta.
Wow!


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

SH 20 o SH 21?

augusto
31-05-2017, 21:08
Sh20 a scendere da Plav: una figata! Unica anomalia, una carovana di olandesi in camper, con una roulotte in testa. Chissà come ne saranno usciti.
Sh21: un'ora di trasferimento per arrivare al piazzale da dove parte lo...
Sterrato per Theth: bella esperienza. 20+20 km non facili per un vecchio inesperto e fuori condizione. Se avete un passeggero o una moglie che non sia la Giada, mandateli con un furgon. 1,5h ad andare 0,5h di pranzo e 1h a risalire.
Theth: figata! Da fare.
Con le gomme giuste si può pensare di andarci salendo (80 km di sterro) da Scutari e uscirne risalendo la sh21 (20 km di sterro) come abbiamo fatto noi.


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

augusto
31-05-2017, 21:17
Ps: alla sera abbiamo dormito a Koman.

Koman: arriviamo a 19:30. 1,5h di barchetta per infilarsi nel ramo nord del lago di Koman, fino a "Park Blini Guest House". L'isola di Robinson Crusoe. Consigliatissimo. Si arriva solo via acqua da Koman o, dice il gestore, con la canoa, da Theth.

Arrivati col buio

Merda, ragazzi! Che avventura!
Siamo arrivati a 19:20 all'attracco del traghetto e abbiamo caricato le moto, ma l'albergo non è lì. C'è da prendere una barchettina per andarci. Mezz'ora, dicevano. Sono le 21:09, c'è un buio della madonna, il motore continua a spegnersi e Roman da' segni di impazienza. Ci stiamo infilando in questa gola, che si fa sempre più stretta. Comincia a fare freddo. Stelle ce ne sono, ma la luna (una falce) è nascosta dalle pareti, altissime, a strapiombo.
Abbaia un cane. Siamo arrivati.


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augusto
31-05-2017, 21:22
Scusa se ti inquino la discussione, ma avevo smania di condividere questo bel giro.
Roman è uno dei miei amici.

Da Bajram Curri a Kukes confermo che è una pista, ma anche dopo, verso Struga, non è niente male, specie da Debar a Struga.


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robiledda
31-05-2017, 21:35
Molto bene ragazzi, ricordatevi che qui c'è gente che aspetta vostre notizie... e che partirà poco dopo di voi��

augusto
31-05-2017, 23:55
Struga sarebbe potenzialmente carina, con una zona pedonale anche gradevole, se non fosse per quel l'odore di plastica bruciata dovuto alla discarica, in perenne combustione, alla sua periferia nord.


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robiledda
01-06-2017, 21:49
le ultime notizie danno l'estensore di questo thread molto soddisfatto di questo primo giorno :D:D:D

augusto
03-06-2017, 01:26
Molto meglio Berat.
Mooolto meglio!


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