Visualizza la versione completa : Informazioni su Kosovo, Albania, Montenegro, Macedonia
Ciao ragazzi,
nulla è deciso ma mi sto documentando per il viaggio facile 2017. A distanza di anni torno nei Balcani a fare quello che mi manca. Per ora ho due domande ma altre arriveranno...
- Qualcuno di voi sa se la strada M9 che dal montenegro va a Peja in Kosovo è percorribile o la strada del passo è ancora divelta? So che il lato kosovaro è sterrato ma mi chiedo se il valico/confine è aperto e praticabile.
- Qualcuno è stato al monastero di Decani ne vale la pena oppure è una mezza minchiata?
Grazie
Seguo con interesse. su montenegro e albania lo vorrei fare in primavera !!!
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Seguo con interesse. su montenegro e albania lo vorrei fare in primavera !!!
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occhio al clima. i balcani sono piovosi e possono essere freddi di luglio. ho esperienze a giugno sulla costa dalmata e entroterra bosniaco di freddo vero.
Per il passaggio in Kosovo dalla M9 fatto due volte senza problemi. Puoi trovare qualche lieve difficoltà lato Kosovo ma la parte sterrata è poca.
Il passaggio si presentava così nel 2013:
http://uploads.tapatalk-cdn.com/20161207/b63084fc9601d220e8a6738add43f3de.jpg
http://uploads.tapatalk-cdn.com/20161207/760ed9ce337fd2a3e271c51d4c6d7e56.jpg
La seconda volta non abbiamo trovato il fosso ma c'era una pattuglia con la jeep lato Kosovo.
Potresti avere difficoltà con i timbri in uscita se passi da lì e non trovi nessuno.
Noi lo abbiamo attraversato sempre ad uscire dal Kosovo ed entrare in Montenegro (non abbiamo avuto mai problemi).
Per il monastero facci un salto anche perché trovi i carabinieri del kfor e ti puoi fare due chiacchiere. Il monastero comunque è carino.
http://uploads.tapatalk-cdn.com/20161207/f2b08d8b30036fc97ae3604e22264ebb.jpg
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Però!! Vedrò di spostarlo a luglio . Grazie
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Farò questo giro nei primi giorni di aprile. Ma arriverò fino in Grecia.
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Per il passaggio in Kosovo dalla M9 fatto due volte senza problemi. Puoi trovare qualche lieve difficoltà lato Kosovo ma la parte sterrata è poca.
La seconda volta non abbiamo trovato il fosso ma c'era una pattuglia con la jeep lato Kosovo.
Se è così, allora è percorribile con agilità. Quello che mi fa riflettere è la seconda parte del messaggio:
Potresti avere difficoltà con i timbri in uscita se passi da lì e non trovi nessuno.
Noi lo abbiamo attraversato sempre ad uscire dal Kosovo ed entrare in Montenegro (non abbiamo avuto mai problemi).
Siccome non tornerei da lì, il fatto del timbro mi potrebbe creare problemi. Ci devo riflettere.
Per il monastero facci un salto anche perché trovi i carabinieri del kfor e ti puoi fare due chiacchiere. Il monastero comunque è carino.
grazie mille, ce lo mettiamo dentro allora.
Buono a sapersi, grazie.
Credo che cambierò il giro per passare di lì al ritorno (attorno al 2 giugno).
La facevo ancora chiusa.
Seguo con interesse, non si sa mai !!!!!!
Sto vedendo i vari vincoli strutturali del viaggio... le date prese in considerazioni in quanto le più possibili e sensate per me:
- Partenza ad Ancona su Spalato. traghetto ore 20:00 di giovedì 01-GIU-2017
- Rientro Sabato 10-GIU-2017 da Durazzo su Bari. Traghetto alle 22:00
mi sento di postarvi un video della RAI (http://www.raistoria.rai.it/articoli/assedio-di-sarajevo/29254/default.aspx) che è sempre molto educativo
Ho impostato l'itinerario di massima, sarà da smussare, limare e lucidare ma credo che di base ho quadrato il cerchio.
La butto lì senza nessun impegno reciproco, qualcuno è interessato tra le date 01-GIU-2017 al 11-GIU-2017?
Se vai in Kosovo devi passare per forza dal Monastero di Decani..io lo trovo magnifico.
ciao
Ciao ....non so se vai verso Scutari ma se hai pensato di farci una notte ti do 2 consigli per una bellissima esperienza fatta a settembre. Il primo dormi al Rose Garden Hotel, piccolo ma carinissimo ed il secondo vai a Theth, un borgo montano con una strada asfaltata (meno gli ultimi 6km) da fare invidia alle più belle e famose strade d'Europa....
una serie di tornanti strettissimi dove non si passa in due. Da Scutari devi fare la SH1verso nord e dopo 15....16 km a dx la SH21..... credimi bellissima.
Ciao
Se vai in Kosovo devi passare per forza dal Monastero di Decani..io lo trovo magnifico.
ciao
Già inserito nella lista... sembra molto interessante.
Ciao ....non so se vai verso Scutari ma se hai pensato di farci una notte ti do 2 consigli per una bellissima esperienza fatta a settembre. Il primo dormi al Rose Garden Hotel, piccolo ma carinissimo ed il secondo vai a Theth, un borgo montano con una strada asfaltata (meno gli ultimi 6km) da fare invidia alle più belle e famose strade d'Europa....
una serie di tornanti strettissimi dove non si passa in due. Da Scutari devi fare la SH1verso nord e dopo 15....16 km a dx la SH21..... credimi bellissima.
Ciao
la SH21 era un cruccio. Non l'ho messa dentro perchè devi tornare dalla stessa strada e la cosa non mi entusiasma affatto. Ho la traccia creata nel caso che si decida di farla, anche altri me l'hanno consigliata. A scutari ci passiamo e visitiamo la fortezza che c'è prima di arrivare, ma credo che dormiremo sul lago (Komani) per prendere l'indomani il traghetto senza fare le corse. Come direbbero gli antichi è "in fieri", e apprezzo i suggerimenti
Verissimo , hai ragione, purtroppo bisogna tornare dietro.... e neanche a me piace.
un'altra domanda... più difficile... qualcuno ha fatto sta strada (https://www.google.it/maps/dir/Valona/40.5351764,19.7088872/@40.5122023,19.5247126,11.13z/data=!4m14!4m13!1m10!1m1!1s0x134533f1e8cc1895:0xd3 1099af13e0e86!2m2!1d19.491356!2d40.4660668!3m4!1m2 !1d19.6243!2d40.4566659!3s0x135acb80b07dce9f:0x90b 2a2c0ecb98f7!1m0!3e0?hl=it)
Altra domanda: qualcuno ha visitato Dardhe (Albania)?
l'ho trovata su due guide, ma ho paura che sia un pacco...
un altro video molto interessante: https://www.youtube.com/watch?v=-3-072iqwQU
seguo. pensavo al montenegro,primi caldi...aprile/maggio
papipapi
25-12-2016, 00:48
Mi metto comodo :downtown: x il Montenegro ed aspetto notizie x i primi di Luglio :toothy2:
Per chi fosse interessato, ho costruito la guida (https://docs.google.com/document/d/1uCkW8PAeNzri8_UgtchsHHrAg2Y0KBLe44WN-5go1gI/edit)dell'itinerario (https://docs.google.com/spreadsheets/d/156fB9bUokTu12Kq0PjIEMnIedDG9LS3sM7gJzUGrlmo/edit#gid=0) che si intende seguire.
Prossimamente cercherò anche di mettere graficamente quanto elaborato.
Danieledonegani
28-12-2016, 15:58
Seguo e guardo l'itinerario....non si sa mai.... viaggio comunque da fare prima o poi
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Ieri è oggi ho letto un bel libro: Balkanostalgia di Diana Bosnjak Monai.
Nulla di importante ma una lettura che fa riflettere.
Ormai il grosso della pianificazione è fatto, :shock: quindi cerco di dare un taglio culturale alla cosa :pottytra: Mi rendo conto che più invecchio più assomiglio a quei pesantissimi tediosi lord inglesi dell'1800 del circolo degli esploratori di Londra che basta vederli perchè uno si addormenti di noia all'istante :) D'altra parte con l'età non migliora nessuno, i difetti si acutizzano e spiccano...
Un paio d'anni fa mi ero comprato il libro "Viaggio in Oriente" di Attilio Brilli.
https://img.ibs.it/images/9788815131621_0_0_275_80.jpg
Un gran libro che - opinione personale - dovrebbe essere letto da coloro a cui interessa il mondo ottomano, persiano e magrebino. Un saggio di spessore, scritto da un accademico che, sebbene a tratti un po' complicato, arricchisce molto.
Un altro saggio di stampo simile è "Europa selvaggia - i Balcani nello sguardo dei viaggiatori occidentali" di Bozidar Jezernik - antropologo -.
https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51pBfSbvEaL._SX331_BO1,204,203,200_.jpg
Lo sto leggendo e promette buone cose...
azz....il secondo me lo ordino subito....poi mi dici come stai messo a passi di montagna tra MNE e AL....che me ne manca qualcuno :lol: e vorrei rimediare
Anch'io. Sembra interessante.
azz....il secondo me lo ordino subito....poi mi dici come stai messo a passi di montagna tra MNE e AL....che me ne manca qualcuno :lol: e vorrei rimediare
Ciao beddu!
non è un romanzo, è un saggio e a volte può risultare pesante, ma ha il suo perché. A te sono sicuro che piacerà..
QUI (https://www.google.com/maps/d/edit?mid=1-H9dkhmoH_-etYmjGKTDoYq28UU&ll=42.154564404390094%2C16.024245500000006&z=7)trovi l'itinerario. Non è quello finale perchè mancano alcuni passaggi verso la fine dell'AL ma diciamo che ci assomiglierà moltissimo...
La strada da Permet a Corizza fa schifo. Noi ci abbiamo messo 4 ore. Sappilo.
2 1200 adv e 2 multi 1200 senza passeggero.
Cioè, io mi sono divertito, ma qualcuno un po' meno.
Avevamo dormito a Prizren. Pernottamento successivo a Permet, ma, a giugno, era già buio inoltrato. Perso una marea di tempo per l'assicurazione, in frontiera.
Stessa strada tua, tranne Dardhe.
La strada da Permet a Corizza fa schifo. Noi ci abbiamo messo 4 ore. Sappilo.
2 1200 adv e 2 multi 1200 senza passeggero.
Cioè, io mi sono divertito, ma qualcuno un po' meno.
Avevamo dormito a Prizren. Pernottamento successivo a Permet, ma, a giugno, era già buio inoltrato. Perso una marea di tempo per l'assicurazione, in frontiera.
Stessa strada tua, tranne Dardhe.
Grazie per le dritte. L'assicurazione la farò alla frontiera di Shkoder quindi mi auguro che poi all'altra frontiera la posso mostrare e non me ne serva un'altra... In realtà Dardhe non so se includerlo o no, una guida alternativa lo consiglia ma non mi sembra nulla di che. Devo approfondire ancora qualche dettaglio.
RE_NIKO77
18-01-2017, 09:42
seguo con interesse.
piacerebbe anche a me fare questo giro.
Il nostro viaggio si chiamerà "Gli ultimi Balcani, tra ortodossi e ottomani". A chi fosse interessato a fare lo stesso itinerario o prenderne spunto per disegnarne uno proprio, ho preparato qui:
https://docs.google.com/document/d/1uCkW8PAeNzri8_UgtchsHHrAg2Y0KBLe44WN-5go1gI/edit?usp=sharing
una sorta di miniguida al viaggio.
Il libro citato "Europa Selvaggia" si sta rivelando un grandissimo libro, come sospettavo è strutturato in modo molto simile a quello di Brilli. Straconsigliato!
alby1953
23-01-2017, 09:33
GS3NO, Eccellente lavoro complimenti, anch'io sarò da quelle parti a metà giugno dovevo traghettare a Bar mà la rotta è stata "sospesa" e probabilmente mi sposterò su Durazzo speriamo che i traghetti siano "accettabili".
GS3NO, Eccellente lavoro complimenti, anch'io sarò da quelle parti a metà giugno dovevo traghettare a Bar mà la rotta è stata "sospesa" e probabilmente mi sposterò su Durazzo speriamo che i traghetti siano "accettabili".
Per cambi di traghetti credo che il periodo più papabile sia partenza da Ancona 31-Maggio e rientro da Durazzo su Bari Ven 09-Giugno. Se ti interessa questa
https://docs.google.com/spreadsheets/d/156fB9bUokTu12Kq0PjIEMnIedDG9LS3sM7gJzUGrlmo/edit#gid=0
è la tabella del viaggio, e questo
https://www.google.com/maps/d/edit?mid=1-H9dkhmoH_-etYmjGKTDoYq28UU&ll=42.154564404390094%2C16.024245500000006&z=7
l'itinerario grafico. non è proprio esatto come l'ultima versione disegnata, non l'ho ancora trasferita su google map, ma le differenze sono solo alla fine tra Berat e Durazzo che nell'ultima versione ho inserito Croia.
La strada da Permet a Corizza fa schifo.
Sottoscrivo in pieno: l'unico tratto negativo di otto giorni attraverso Bosnia-Montenegro-Macedonia (Ohrid)-Albania.
colosseo10
25-01-2017, 16:00
Con i miei amici dovremmo essere in albania dal 27/5 al 3/6. Ancora dobbiamo pianificare i percorsi e si stava pensando di metter dentro anche montenegro bosnia e croazia.
L'idea e' quella di imbarcarci a bari per durazzo venerdi 26 maggio e di rientrare in italia da spalato(ancona) sabato 3 giugno. Seguo con interesse il tuo post anche per prendere spunti interessanti e magari ci si becca per la strada
colosseo10
25-01-2017, 16:08
la tratta bari durazzo noi la faremo con GNV
Anche per prendere spunti
Mi fa piacere, faccio quel che posso e condivido ogni informazione per aiutare ;)
magari ci si becca per la strada
Le mie tracce le hai, sarebbe bello farsi una mangiata assieme.
colosseo10
25-01-2017, 16:52
domani sera ci vediamo per decidere , e appena pronto ti faro' sapere il nostro itinerario
colosseo10
25-01-2017, 16:54
un info tecnica , sulla moto ho le michelin pilot road 4 (prettamente stradali). Conviene montare una gomma piu' enduristica per l'albania visto anche le condizioni di alcune strade ?
Ho montato le Cont. TKC70
http://blobs.continental-tires.com/www8/servlet/blob/49244/b140f99e789f5b109d31deecd2801557/tkc-70-product-picture-data.png
e mi trovo bene anche per strade a fondo naturale. Se poi ti vuoi inerpicare per cose più serie allora ti consiglio le Karoo 3 o sei un assatanato le Karoo T o TKC 80
quoto zeno
tkc70 Io le sto usando da novembre,strada, sterratino, autostrada....che gommazza....!!!
credo che per un viaggio dove c'è il rischio di trovare uno sterrato anche di kilometri o su un valico di montagna le gomme ideali sono questa tipologia da 50/50
scusate l'ot
colosseo10
25-01-2017, 17:34
pensavo proprio a queste , grazie e scusate se sono andato ot
Non vedo nessun OT, fa parte del "bagaglio di preparativi" ;)
@VALE: ad ottobre al 95% porto a casa la 4 moto :D una :eek: Africa Twin XRV 650 :eek: amplio la collezione delle dakariane
Noi faremo dal 28/05 al 2 giugno, ma tutto via terra.
Ci si vede là!
colosseo10
25-01-2017, 18:01
si prospetta un invasione in terra albanese :lol::lol::lol:
@zeno lasciami stare che ho ricomprato la moto che avevo venduto a rombodituono :eek: la xl600 quanto prima la uso per un bel viaggetto in solitaria :)
@zeno lasciami stare che ho ricomprato la moto che avevo venduto a rombodituono :eek: la xl600 quanto prima la uso per un bel viaggetto in solitaria :)
E' inutile che mi copi le idee di viaggi in solitaria con le enduro degli anni 80! :lol: ma non per questo, lo faccio ancora con la GS, ma in previsione di 4 giorni OFF nel 2018... e poi resterò incerto se l'Iran farlo con la GS o con l'Africa... vedremo tra 12 mesi
Per il nostro viaggio ho creato questo logo:
https://lh3.googleusercontent.com/Ocywi6if9UvCtDRG1kamYKVxsFfu1FDDUW_zgmxgLCJ-4iF7grx-yCUsN11_RT0iCJ0DkuzwQe2aXlvWxo2eYhpK7breqfE32uBvFQ Xo4bpnlV_6wI8a752LksYCC4wWR7e0fq_M_Uz9znHBBfJyjl43 s1zlcjk-tw77TirYqjHk1Gv8C-bnVWNZhn067ljw48YXP9t39Ap-potNEazx2nEi_jB9UOghT-vNImub6X--fwH3t8jwDA09d7gh7AauovNqJrOXhieCOejPHLyiQSA106DhMm jgtXE9-WTmbkerd0-0Kq5BuSRY6nYCawPqtEJGezVu3IpD6xGAXYxQAE41f8-YL7jKa8Uk3b1xe9mG-XxL-UCmE0c6jM_H4YVuILyFO_6RrKACp7JODzj5rd8uwlioMZeCEbY gMnAblGhQ2DoDwzQviSZKuCFVd_MKmMUljH-F1q_KK8KHG5XaCk3Wj4NP_812ct9K_FkY2BDkfRbzKyzh6914Y JZ_cx75FteayS05e-24jE4HxrRt6pwFKKDYQS8uds9-sR9mBH0i6kFH64ouzzzONiORmmd5Mw8cD1Q5BrOiOx_ONTWjRR 6GG-oNM8BneSZwYTD_r8eSwotRbwNq0w=w347-h116-no
" la strada da Permet a Corizza fa schifo " ...nel senso che è tutta sterrata ?
colosseo10
26-01-2017, 08:36
..........non si vede una cippa :))
..........non si vede una cippa :))
in che senso "non si vede una cippa"?
Su google streetview è a tratti asfaltata con bucone e altri è un pistone in stile africano solo tenuto peggio.
colosseo10
26-01-2017, 09:52
il logo ....intendevo dire che non si vede il logo che hai creato :)
il logo ....intendevo dire che non si vede il logo che hai creato :)
https://goo.gl/photos/NGMbgF9PhaWGLVNi7
clicca qui, se qualcuno lo vuole da usare sulle moto passo il file vettoriale
Paperinik
26-01-2017, 11:52
Verissimo , hai ragione, purtroppo bisogna tornare dietro.... e neanche a me piace.
No non e' cosi...si puo' andare avanti c'è una strada sterrata ...che va oltre theth ma...non per tutte le moto e piloti.ciao
ipotizzando di dover andare dalla Transfagarasan a Saranda evitando di infilarsi in sterrati e affini con 450 kg di moto, moglie e bagagli...avete qualche suggerimento oltre al percorso in automatico suggerito da google maps ?https://www.google.it/maps/dir/Saranda/Curtea+de+Argeş/@40.3006074,23.8128595,6.4z/data=!4m14!4m13!1m5!1m1!1s0x135b14ffafac5431:0xd6d 55e7e08a21910!2m2!1d20.0271001!2d39.8592119!1m5!1m 1!1s0x474d326968c8f4f3:0x337dc790c9cd574e!2m2!1d24 .6685182!2d45.1405966!3e0
Paperinik
28-01-2017, 15:38
ipotizzando di dover andare dalla Transfagarasan a Saranda evitando di infilarsi in sterrati e affini con 450 kg di moto, moglie e bagagli...avete qualche suggerimento oltre al percorso in automatico suggerito da google maps ?https://www.google.it/maps/dir/Saranda/Curtea+de+Argeş/@40.3006074,23.8128595,6.4z/data=!4m14!4m13!1m5!1m1!1s0x135b14ffafac5431:0xd6d 55e7e08a21910!2m2!1d20.0271001!2d39.8592119!1m5!1m 1!1s0x474d326968c8f4f3:0x337dc790c9cd574e!2m2!1d24 .6685182!2d45.1405966!3e0
Ti consiglio la traccia piu' a sud anche se devi fare due dogane ( quasi sempre deserte pero') entri in grecia strade ok ,anche perche la Transfagarasan nord-> sud e' gia' impegnativa in senso di asfalto poi ti becchi strade albanesi interne che mmmhhhh insomma .Ciao .
Paperinik
28-01-2017, 15:51
la tratta bari durazzo noi la faremo con GNV
Vuoi dire che hai fatto il biglietto con gnv ... che e' in convenzione con Adriferries( compagnia albanese) che mette le navi su cui tu come tutti viaggiamo per l'Albania.....ciao.
...Su google streetview è a tratti asfaltata con bucone e altri è un pistone in stile africano solo tenuto peggio.
Non sono mai stato in Africa ma la tua descrizione rende perfettamente la mia esperienza su quel tratto...asfalto talmente tremendo da preferire il "pistone in stile africano" :lol:
Danielz77
07-02-2017, 00:07
ho letto da profano le guide e gli itinerari e vorrei fare i miei complimenti. Non avendo un GS bensì una più scomoda k1200s svolevo spingermi tra croazia e bosnia nel mese di maggio. Sto trovando molti spunti grazie a voi.
ipotizzando di dover andare dalla Transfagarasan a Saranda evitando di infilarsi in sterrati e affini con 450 kg di moto, moglie e bagagli...avete qualche suggerimento oltre al percorso in automatico suggerito da google maps ?https://www.google.it/maps/dir/Saranda/Curtea+de+Argeş/@40.3006074,23.8128595,6.4z/data=!4m14!4m13!1m5!1m1!1s0x135b14ffafac5431:0xd6d 55e7e08a21910!2m2!1d20.0271001!2d39.8592119!1m5!1m 1!1s0x474d326968c8f4f3:0x337dc790c9cd574e!2m2!1d24 .6685182!2d45.1405966!3e0
sarande, salonicco, monastero di rila, sofia, curtea, transf
sarande, tirana, pristina, nis, curtea (nis curtea passando per un pezzetto di bulgaria)
se posso consigliare, pernotta a Craiova molto piu grande e bella....Curtea era abbastanza triste :)
ho letto da profano le guide e gli itinerari e vorrei fare i miei complimenti. Non avendo un GS bensì una più scomoda k1200s svolevo spingermi tra croazia e bosnia nel mese di maggio. Sto trovando molti spunti grazie a voi.
Contattami in privato se ti fa piacere.
sarande, salonicco, monastero di rila, sofia, curtea, transf
sarande, tirana, pristina, nis, curtea (nis curtea passando per un pezzetto di bulgaria)
se posso consigliare, pernotta a Craiova molto piu grande e bella....Curtea era abbastanza triste :)
In effetti se riuscisti a passare dal monastero di Rila sarebbe un colpaccio.
mio padre ed io nel 2007: https://goo.gl/photos/A7F8AaAUPxyc6AFv9 :lol:
OT
si un bel colpo, soprattutto perchè lega tantissimo con l'arte ortodossa e iconografica che vedrebbero in Romania
@ Panda
Ciao Valerio, pensi che sia possibile percorrere questo tragitto scendendo da Craiova (dove tu hai consigliato) passando da Nis, Pristina, Skopje, raggiungere il parco della Galichica passando in mezzo i due laghi e raggiungere Saranda. Come gia detto dal mio compare di viaggi Toshiba senza infognarci in sterrati, perche' una volta raggiunta Saranda si risale tutta la costa fino a casa.
Ciao e grazie.
da craiova, pezzetto bulgaria, nis vai senza problemi....(io l'ho fatta in tappa unica fino al durmitor)
il pezzo nis - pristina aspetta un attimo....se non ricordo male devi prima entrare in macedonia e poi kosovo...siamo sicuri che il border di besiane sia aperto ?
@ Panda
Ciao Valerio, pensi che sia possibile percorrere questo tragitto scendendo da Craiova (dove tu hai consigliato) passando da Nis, Pristina, Skopje, raggiungere il parco della Galichica passando in mezzo i due laghi e raggiungere Saranda. Come gia detto dal mio compare di viaggi Toshiba senza infognarci in sterrati, perche' una volta raggiunta Saranda si risale tutta la costa fino a casa.
Ciao e grazie.
Tutto dipende dal tempo che avete. Di certo è un bel giro. Da Tetovo a Saranda è anche un pezzo del nostro (https://www.google.it/maps/dir/Skopje+%D0%A1%D0%BA%D0%BE%D0%BF%D1%98%D0%B5/Saranda/@41.0384951,19.9980208,8.13z/data=!4m29!4m28!1m20!1m1!1s0x135415a58c9aa2a5:0xb2 ed88c260872020!2m2!1d21.4279956!2d41.9973462!3m4!1 m2!1d20.6006718!2d41.6514037!3s0x13516c6cb77acedf: 0xcb3cd59bf92301!3m4!1m2!1d20.8065221!2d41.0900786 !3s0x1350c357ce7a117b:0xad88000013a93edf!3m4!1m2!1 d20.6770878!2d40.4852245!3s0x135a6d6e406781ff:0x6c 36b4ed7d405292!1m5!1m1!1s0x135b14ffafac5431:0xd6d5 5e7e08a21910!2m2!1d20.0271001!2d39.8592119!3e0?hl= it) percorso.
Di questo tragitto potete trovare informazioni QUI (https://docs.google.com/document/d/1uCkW8PAeNzri8_UgtchsHHrAg2Y0KBLe44WN-5go1gI/edit) che è una miniguida creata per il nostro viaggio ma se vi sovrapponete vi può tornare utile.
Da Nis si potrebbe scendere direttamente a Skopje senz infognarsi in Kosovo..
Da Tetovo a Saranda si deve passare per Corizza, quindi pistone tipo africano o peggio ??
colosseo10
08-02-2017, 13:58
Vuoi dire che hai fatto il biglietto con gnv ... che e' in convenzione con Adriferries( compagnia albanese) che mette le navi su cui tu come tutti viaggiamo per l'Albania.....ciao.
bari - durazzo 26/5 ore 22 Nave SNAV TOSCANA ....
Da Nis si potrebbe scendere direttamente a Skopje senz infognarsi in Kosovo..
cosa sensata.
Da Tetovo a Saranda si deve passare per Corizza, quindi pistone tipo africano o peggio ??
ma no tranquillo sarà più o meno così
http://www.parisdakar.it/wp-content/uploads/2016/04/x1-Rallye_dei_Faraoni_1991_.jpg
No per dire ma questo può diventare il mio idolo...
http://www.horizonsunlimited.com/hubb/attachments/northern-asia/10511d1378052376-pamir-highway-shortcut-kara-kul-img_0202.jpg
la 998 tasselata!!!
Qualche tempo fa avevo comprato e letto un libro molto interessante "Europa selvaggia" di Bozidar Jezernik.
Vi posto un pezzo:
Nella Turchia europea i caffe si trovavano in genere in luoghi piacevoli, vicino all’acqua o su un’altura dalla quale si poteva godere di una bella vista. I locali erano molto frequentati, specialmente in estate, quando i signori si sedevano con caffe e chz'bouk, contemplando le bellezze della natura. Secondo alcuni viaggiatori occidentali, le sale da caffe erano l’unica cosa, e la più importante, che impreziosiva la vita nei Balcani, e permetteva ai suoi abitanti di “godere di un assaggio del Paradiso..., anche se le tipiche “sale da caffe turche” erano “senza pretese, e dall’aspetto assolutamente poco invitante“. Nella Turchia europea erano allestite con tappetini di paglia, coperte e cuscini; l’unico arredamento consisteva in genere in una fila di panche di legno allineate alle pareti, sulle quali i clienti sedevano a gambe incrociate a fumare; in un angolo si trovava un cuscino più bello e in posizione più elevata, riservato a qualche distinto aga o bey“ che frequentava abitualmente il locale. Di sera panche o tappeti servivano anche da letto; la sistemazione era gratuita, e la consumazione di una tazza di caffe costituiva l’ “Apriti Sesamo!”. I viaggiatori stranieri che nel XX secolo provarono a fermarsi a dormire erano però infastiditi dagli altri ospiti e dai cattivi odori, che li stimolavano a terminare il riposo notturno il più presto possibile”.
Ora quanto descritto qui non credo sia più possibile trovarlo - già nella Turchia orientale sono rari - ma c'è sempre la speranza di imbattersi in queste cose. ;)
Massi1958
07-03-2017, 16:41
6 giorni sono pochi. Rischi di non vedere quasi niente.
Massi1958
07-03-2017, 16:45
bari - durazzo 26/5 ore 22 Nave SNAV TOSCANA ....
Viaggiano a giorni alterni.
6 giorni sono pochi. Rischi di non vedere quasi niente.
Sono 11 totale di cui 6 in terra albanese. Lo so, sono pochi ma non posso permettermi di più questa volta. Sarà un assaggio che spero faccia mettere appetito. ;)
Massi1958
14-03-2017, 13:41
Ho letto che vuoi dormire sul lago di Koman. hai dove? Conosco il propietario dei traghetti. Anche lui ha delle camere. Fammi sapere se hai bisogno. NON CI SONO HOTEL IN ZONA.
Conosco il propietario dei traghetti. Anche lui ha delle camere. Fammi sapere se hai bisogno.
Bisogno :lol:
Ciao, se cerchi il mio report sull'Albania, postato a maggio 2015, trovi delle foto sulla dimora sul , nostro primo "albergo", e tanto altro ancora.
A Koman ce un "Hotel" soto il ponte, dov'e il campeggio
ragazzi esiste una mappa (tipo 1-500.000) della zona balcanica ?
sul sito vel ho trovato solo la zona dei confini, grazie
@GS3NO ....probabilmente ti chiamo nelle prossime settimane...ho un cambio programma per il summertravel e ho pure trovato un paio di passi di montagna da fare tra MNE e AL
Fatte vivo quando vuoi!
1:500.000 di tutta la zona è difficile troppo grande la regione per questo zoom. Trovi diverse mappe a questo ingrandimento. Ne ho 4 o 5 a 1:400.000 più una ipergenerica.
Io ho una 800.000 antistrappo, credo touring.
Adesso ho preso l'atlante a 200.000 da vel
Se i passi di montagna li condividi con tutti, siamo più felici.
@AUGUSTO
datemi qualche settimana.....devo capire se le frontiere sono aperte :lol:
Ma certo, che discorsi.
;-)
@AUGUSTO
datemi qualche settimana.....devo capire se le frontiere sono aperte :lol:
Quasi tutte, l'unica che ma chiusa è questa: 42.684836, 20.062916 ma non è esattamente tra AL e MN. Che poi è percorribile da quanto diceva qualcuno in questo forum all'inizio di questa discussione solo che non essendoci il baracchino devi rientrare dalla stessa per via dei timbri sul passaporto.
Vuoi dire che, se entri in Montenegro da lì, non hai il loro timbro sul passaporto, quindi non puoi più uscirne?
Vuoi dire che, se entri in Montenegro da lì, non hai il loro timbro sul passaporto, quindi non puoi più uscirne?
Devi tornare dalla stessa strada sterrata. Come scritto QUI (http://www.quellidellelica.com/vbforums/showpost.php?p=9252828&postcount=4) da Benjo76
Massi1958
17-03-2017, 14:51
http://komanilakeferry.com/en/
Sotto trovi diversi nr di teleono. Un numero di Italia e' di Dritan che parla benissimo in italiano. Parla pure a nome mio. Massimo di Tirana.
E noi ti dobbiamo ringraziare.
Massi1958
17-03-2017, 16:25
Abito in Tirana da piu' di 3 anni e giro l'Albania (Montenegro, Macedonia ecc ecc ) con il mio GS 1200 ADV ( anche con una RT da pochi mesi ). Se avete bisogno di qualche info, chiedete pure. Massimo .
Come in altre occasioni, vorrei condividere un articolo che esula dalla programmazione del viaggio fine a se stessa ma chiarisce aspetti più generali della zona. E' un po' lungo da leggere ma fa riflettere.
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Finalmente emerge la verità su Srebrenica: i civili non furono uccisi dai Serbi, ma dagli stessi musulmani bosniaci per ordine di Alija Izetbegovic, presidente dei musulmani bosniaci, d'accordo con Bill Clinton. Una operazione, come le bombe di mortaio sul mercato di Sarajevo, per incolpare i serbi e bombardarli. Un po' come il gas nervino in Siria.
Dopo la confessione shock del politico bosniaco Ibran Mustafić, veterano di guerra, chi restituirà la dignità a Slobodan Milošević, ucciso in carcere, aRadovan Karadžić e al Generale Ratko Mladić, ancora oggi detenuti all’Aja?
Lo storico russo Boris Yousef, in un suo saggio del 1994, scrisse quella che ritengo una sacrosanta verità: «Le guerre sono un po’ come il raffreddore: devono fare il loro decorso naturale. Se un ammalato di raffreddore viene attorniato da più medici che gli propinano i farmaci più disparati, spesso contrastanti fra loro, la malattia, che si sarebbe naturalmente risolta nel giro di pochi giorni, rischia di protrarsi per settimane e di indebolire il paziente, di minarlo nel fisico, e di arrecare danni talvolta permanenti e imprevedibili».
Yousef scrisse questa osservazione nel Luglio del 1994, nel bel mezzo della guerra civile jugoslava, un anno prima della caduta della Repubblica Serba di Krajina e sedici mesi prima dei discussi accordi Dayton che scontentarono in Bosnia tutte le parti in campo, imponendo una situazione di stallo potenzialmente esplosiva. E ritengo che tale osservazione si adatti a pennello al conflitto jugoslavo. Un lungo e sanguinoso conflitto che, formalmente iniziato nel 1991, con la secessione dalla Federazione delle repubbliche di Slovenia e Croazia, era stato già da tempo preparato e pianificato da alcune potenze occidentali (con in testa l’Austria e la Germania), da diversi servizi segreti, sempre occidentali, da gruppi occulti di potere sovranazionali e transnazionali (Bilderberg, Trilaterale, Pinay, Ert Europe, etc.) e, per certi versi, anche dal Vaticano.
La Jugoslavija, forte potenza economica e militare, da decenni alla guida del movimento dei Paesi non Allineati, dopo la morte del Maresciallo Tito, avvenuta nel 1980, era divenuta scomoda e ingombrante e, di conseguenza, l’obiettivo geo-strategico primario di una serie di avvoltoi che miravano a distruggerla, a smembrarla e a spartirsi le sue spoglie.
Si assistette così ad una progressiva destabilizzazione del Paese, avviata già nel biennio 1986-87, destabilizzazione alla quale si oppose con forza soltanto Slobodan Milošević, divenuto Presidente della Repubblica Socialista di Serbia, e che toccò il culmine con la creazione in Croazia, nel Maggio del 1989, dell’Unione Democratica Croata (Hrvatska Demokratska Zajednica o HDZ), partito anti-comunista di centro-destra che a tratti riprendeva le idee scioviniste degli Ustascia di Ante Pavelić, guidato dal controverso ex Generale di Tito Franjo Tuđman.
Sarebbe lungo in questa sede ripercorrere tutte le tappe che portarono al precipitare degli eventi, alla necessità degli interventi della Jugoslosvenska Narodna Armija dapprima in Slovenia e poi in Croazia, alla definitiva scissione dalla Federazione delle due repubbliche ribelli e all’allargamento del conflitto nella vicina Bosnia. Si tratta di eventi sui quali esiste moltissima documentazione, la maggior parte della quale risulta però essere fortemente viziata da interpretazioni personali e di parte degli storici o volutamente travisata da giornalisti asserviti alle lobby di potere mediatico-economico europee ed americane. Giornalisti che della Jugoslavija e della sua storia ritengo che non abbiano mai capito niente.
Come ho scritto poc’anzi, ritengo che la saggia affermazione di Boris Yousef si adatti molto bene al conflitto civile jugoslavo. A prescindere dal fatto che esso è stato generato da palesi ingerenze esterne, ritengo che sarebbe potuto terminare ‘naturalmente’ manu militari nel giro di pochi mesi, senza le continue ingerenze, le pressioni e le intromissioni della sedicente ‘Comunità Internazionale’, delle Nazioni Unite e di molteplici altre organizzazioni che agivano dietro le quinte (Fondo Monetario Internazionale, OSCE, UNHCR, Unione Europea e criminalità organizzata italiana e sud-americana). Sono state proprio queste ingerenze (i vari farmaci dagli effetti contrastanti citati nella metafora di Yousef) a prolungare il conflitto per anni, con la continua richiesta, dall’alto, di tregue impossibili e non risolutive, e con la pretesa di ridisegnare la cartina geografica dell’area sulla base delle convenienze economiche e non della realtà etnica e sociale del territorio.
Ma si tratta di una storia in buona parte ancora non scritta, perché sono state troppe le complicità di molti leader europei, complicità che si vuole continuare a nascondere, ad occultare. Ed è per questo che gli storici continuano ad ignorare che la Croazia di Tuđman costruì il suo esercito grazie al traffico internazionale di droga (tutte quelle navi che dal Sud America gettavano l’ancora nel porto di Zara, secondo voi cosa contenevano?). È per questo che continuano a non domandarsi per quale motivo tutto il contenuto dei magazzini militari della defunta Repubblica Democratica Tedesca siano prontamente finiti nelle mani di Zagabria.
Si tratta di vicende che conosco molto bene, perché ho trascorso nei Balcani buona parte degli anni ’90, prevalentemente a Belgrado e a Skopje. Parlo bene tutte le lingue dell’area, compresi i relativi dialetti, e ho avuto a lungo contatti con l’amministrazione di Slobodan Milošević, che ho avuto l’onore di incontrare in più di un’occasione. Sono stato, fra l’altro, l’unico esponente politico italiano ad essere presente ai suoi funerali, in una fredda giornata di Marzo del 2006.
Sono stato quindi un diretto testimone dei principali eventi che hanno segnato la storia del conflitto civile jugoslavo e degli sviluppi ad esso successivi. Ho visto con i miei occhi le decine di migliaia di profughi serbi costretti a lasciare Knin e le altre località della Srpska Republika Krajina, sotto la spinta dell’occupazione croata delle loro case, avvenuta con l’appoggio dell’esercito americano.
Ho seguito da vicino tutte le tappe dello scontro in Bosnia, i disordini nel Kosovo, la galoppante inflazione a nove cifre che cambiava nel giro di poche ore il potere d’acquisto di una banconota. Ho vissuto il dramma, nel 1999, dei criminali bombardamenti della NATO su Belgrado e su altre città della Serbia. Ed è per questo che non ho mai creduto – a ragione – alle tante bugie che riportavano la stampa europea e quella italiana in primis. Bugie e disinformazioni dettate da quell’operazione di marketing pubblicitario (non saprei come altro definirla) pianificata sui tavoli di Washington e diLangley che impose a tutta l’opinione pubblica la favoletta dei Serbi ‘cattivi’ aguzzini di poveri e innocenti Croati, Albanesi e musulmani bosniaci. Favoletta che ha però incredibilmente funzionato per lunghissimo tempo, portando all’inevitabile criminalizzazione e demonizzazione di una delle parti in conflitto e tacendo sui crimini e sulle nefandezze delle altre.
La guerra, e a maggior ragione una guerra civile, non è ovviamente un pranzo di gala e non vi si distribuiscono caramelle e cotillon. In guerra si muore. In guerra si uccide o si viene uccisi. La guerra significa fame, sofferenza, freddo, fango, sudore, privazioni e sangue. Ed è fatta, necessariamente, anche di propaganda. Durante il lungo conflitto civile jugoslavo nessuno può negare che siano state commesse numerose atrocità, soprattutto dettate dal risveglio di un mai sopito odio etnico. Ma mai nessun conflitto, dal termine della Seconda Guerra Mondiale, ha visto un simile massiccio impiego di ‘false flag’, azioni pianificate ad arte, quasi sempre dall’intelligence, per scatenare le reazioni dell’avversario o per attribuirgli colpe non sue. Ho già spiegato il concetto di ‘false flag’ in numerosi miei articoli, denunciando l’escalation del loro impiego su tutti i più recenti teatri di guerra.
Fino ad oggi la più nota ‘false flag’ della guerra civile jugoslava era la tragica strage di civili al mercato di Sarajevo, quella che determinò l’intervento della NATO, che bombardò ripetutamente, per rappresaglia, le postazioni serbo-bosniache sulle colline della città. Venne poi appurato con assoluta certezza che fu lo stesso governo musulmano-bosniaco di Alija Izetbegović a uccidere decine di suoi cittadini in quel cannoneggiamento, per far ricadere poi la colpa sui Serbi.
E quella che io ho sempre ritenuto la più colossale ‘false flag’ del conflitto, ovvero il massacro di oltre mille civili musulmani avvenuto a Srebrenica, del quale fu incolpato l’esercito serbo-bosniaco comandato dalGenerale Ratko Mladić, che da allora venne accusato di ‘crimi di guerra’ e braccato dal Tribunale Penale Internazionale dell’Aja fino al suo arresto, avvenuto il 26 Maggio 2011, si sta finalmente rivelando in tutta la sua realtà. In tutta la sua realtà, appunto, di ‘false flag’.
I giornali italiani, che all’epoca scrissero titoli a caratteri cubitali per dipingere come un ‘macellaio’ ilGenerale Mladić e come un folle criminale assetato di sangue il Presidente della Repubblica Serba di Bosnia Radovan Karadžić, anch’egli arrestato nel 2008 e sulla cui testa pendeva una taglia di 5 milioni di Dollari offerta dagli Stati Uniti per la sua cattura, hanno praticamente passato sotto silenzio una sconvolgente notizia. Una notizia a cui ha dato spazio nel nostro Paese soltanto il quotidiano Rinascita, diretto dall’amico Ugo Gaudenzi, e fa finalmente piena luce sui fatti di Srebrenica, stabilendo che la colpa non fu dei vituperati Serbi, ma dei musulmani bosniaci.
Ibran Mustafić, veterano di guerra e politico bosniaco-musulmano, probabilmente perché spinto dal rimorso o da una crisi di coscienza, ha rilasciato ai media una sconcertante confessione: almeno mille civili musulmano-bosniaci di Srebrenica vennero uccisi dai loro stessi connazionali, da quelle milizie che in teoria avrebbero dovuto assisterli e proteggerli, durante la fuga a Tuzla nel Luglio 1995, avvenuta in seguito all’occupazione serba della città. E apprendiamo che la loro sorte venne stabilita a tavolino dalle autorità musulmano-bosniache, che stesero delle vere e proprie liste di proscrizione di coloro a cui «doveva essere impedito, a qualsiasi costo, di raggiungere la libertà».
Come riporta Enrico Vigna su Rinascita, Ibran Mustafić ha pubblicato un libro, Caos pianificato, nel quale alcuni dei crimini commessi dai soldati dell’esercito musulmano della Bosnia-Erzegovina contro i Serbi sono per la prima volta ammessi e descritti, così come il continuo illegale rifornimento occidentale di armi ai separatisti musulmano-bosniaci, prima e durante la guerra, e – questo è molto significativo – anche durante il periodo in cui Srebrenica era una zona smilitarizzata sotto la protezione delle Nazioni Unite.
Mustafić racconta inoltre, con dovizia di particolari, dei conflitti tra musulmani e della dissolutezza generale dell’amministrazione di Srebrenica, governata dalla mafia, sotto il comandante militare bosniaco Naser Orić. A causa delle torture di comuni cittadini nel 1994, quando Orić e le autorità locali vendevano gli aiuti umanitari a prezzi esorbitanti invece di distribuirli alla popolazione, molti bosniaci fuggirono volontariamente dalla città. «Coloro che hanno cercato la salvezza in Serbia, sono riusciti ad arrivare alla loro destinazione finale, ma coloro che sono fuggiti in direzione di Tuzla ( governata dall’esercito musulmano) sono stati perseguitati o uccisi», svela Mustafić. E, ben prima del massacro dei civili musulmani di Srebrenica nel Luglio 1995, erano stati perpetrati da tempo crimini indiscriminati contro la popolazione serba della zona. Crimini che Mustafić descrive molto bene nel suo libro, essendone venuto a conoscenza già nel 1992, quando era fuggito da Sarajevo a Tuzla.
«Lì – egli scrive – il mio parente Mirsad Mustafić mi mostrò un elenco di soldati serbi prigionieri, che furono uccisi in un luogo chiamato Zalazje. Tra gli altri c’erano i nomi del suo compagno di scuola Branko Simić e di suo fratello Pero, dell’ex giudice Slobodan Ilić, dell’autista di Zvornik Mijo Rakić, dell’infermiera Rada Milanović. Inoltre, nelle battaglie intorno ed a Srebrenica, durante la guerra, ci sono stati più di 3.200 Serbi di questo e dei comuni limitrofi uccisi».
Mustafić ci riferisce a riguardo una terribile confessione del famigerato Naser Orić, confessione che non mi sento qui di riportare per l’inaudita credezza con cui questo criminale di guerra descrive i barbari omicidi commessi con le sue mani su uomini e donne che hanno avuto la sventura di trovarsi alla sua mercé. Ma voglio citare il racconto di uno zio di Mustafić, anch’esso riportato nel libro: «Naser venne e mi disse di prepararmi subito e di andare con la Zastava vicino alla prigione di Srebrenica. Mi vestii e uscii subito. Quando arrivai alla prigione, loro presero tutti quelli catturati precedentemente a Zalazje e mi ordinarono di ritrasportarli lì. Quando siamo arrivati alla discarica, mi hanno ordinato di fermarmi e parcheggiare il camion. Mi allontanai a una certa distanza, ma quando ho visto la loro furia ed il massacro è iniziato, mi sono sentito male, ero pallido come un cencio. Quando Zulfo Tursunović ha dilaniato il petto dell’infermiera Rada Milanovic con un coltello, chiedendo falsamente dove fosse la radio, non ho avuto il coraggio di guardare. Ho camminato dalla discarica e sono arrivato a Srebrenica. Loro presero un camion, e io andai a casa a Potocari. L’intera pista era inondata di sangue».
Da quanto ci racconta Mustafić, gli elenchi dei ‘bosniaci non affidabili’ erano ben noti già da allora alla leadership musulmana ed al Presidente Alija Izetbegović, e l’esistenza di questi elenchi è stata confermata da decine di persone. «Almeno dieci volte ho sentito l’ex capo della polizia Meholjić menzionare le liste. Tuttavia, non sarei sorpreso se decidesse di negarlo», dice Mustafić, che è anche un membro di lunga data del comitato organizzatore per gli eventi di Srebrenica. Secondo Mustafić, l’elenco venne redatto dalla mafia di Srebrenica, che comprendeva la leadership politica e militare della città sin dal 1993. I ‘padroni della vita e della morte nella zona’, come lui li definisce nel suo libro. E, senza esitazione, sostiene: «Se fossi io a dover giudicare Naser Orić, assassino conclamato di più di 3.000 Serbi nella zona di Srebrenica (clamorosamente assolto dal Tribunale Internazionale dell’Aja!) lo condannerei a venti anni per i crimini che ha commesso contro i Serbi; per i crimini commessi contro i suoi connazionali lo condannerei a minimo 200.000 anni di carcere. Lui è il maggiore responsabile per Srebrenica, la più grande macchia nella storia dell’umanità».
Ma l’aspetto più inquietante ed eclatante delle rivelazioni di Mustafić è l’ammissione che il genocidio di Srebrenica è stato concordato tra la comunità internazionale e Alija Izetbegović , e in particolare tra Izetbegović e il presidente USA Bill Clinton, per far ricadere la colpa sui Serbi, come Ibran Mustafić afferma con totale convinzione.
«Per i crimini commessi a Srebrenica, Izetbegović e Bill Clinton sono direttamente responsabili. E, per quanto mi riguarda, il loro accordo è stato il crimine più grande di tutti, la causa di quello che è successo nel Luglio 1995. Il momento in cui Bil Clinton entrò nel Memoriale di Srebrenica è stato il momento in cui il cattivo torna sulla scena del crimine», ha detto Mustafić. Lo stesso Bill Clinton, aggiungo io, che superò poi se stesso nel 1999, con la creazione ad arte delle false fosse comuni nel Kosovo (altro clamoroso esempio di ‘false flag’), nelle quali i miliziani albanesi dell’UCK gettavano i loro stessi caduti in combattimento e perfino le salme dei defunti appositamente riesumate dai cimiteri, per incolpare mediaticamente, di fronte a tutto il mondo, l’esercito di Belgrado e poter dare il via a due mesi di bombardamenti sulla Serbia.
Come sottolinea sempre Mustafić, riguardo a Srebrenica ci sono inoltre state grandi mistificazioni sui nomi e sul numero reale delle vittime. Molte vittime delle milizie musulmane non sono state inserite in questo elenco, mentre vi sono stati inseriti ad arte cittadini di Srebrenica da tempo emigrati e morti all’estero. E un discorso simile riguarda le persone torturate o che si sono dichiarate tali. «Molti bosniaci musulmani – sostiene Mustafić – hanno deciso di dichiararsi vittime perché non avevano alcun mezzo di sostentamento ed erano senza lavoro, così hanno usato l’occasione. Un’altra cosa che non torna è che tra il 1993 e il 1995 Srebrenica era una zona smilitarizzata. Come mai improvvisamente abbiamo così tanti invalidi di guerra di Srebrenica?».
Egli ritiene che sarà molto difficile determinare il numero esatto di morti e dei dispersi di Srebrenica. «È molto difficile – sostiene nel suo libro – perché i fatti di Srebrenica sono stati per troppo tempo oggetto di mistificazioni, e il burattinaio capo di esse è stato Amor Masović, che con la fortuna fatta sopra il palcoscenico di Srebrenica potrebbe vivere allegramente per i prossimi cinquecento anni! Tuttavia, ci sono stati alcuni membri dell’entourage di Izetbegović che, a partire dall’estate del 1992, hanno lavorato per realizzare il progetto di rendere i musulmani bosniaci le permanenti ed esclusive vittime della guerra».
Il massacro di Srebrenica servì come pretesto a Bill Clinton per scatenare, dal 30 Agosto al 20 Settembre del 1995, la famigerata Operazione Deliberate Force, una campagna di bombardamento intensivo, con l’uso di micidiali bombe all’uranio impoverito, con la quale le forze della NATO distrussero il comando dell’esercito serbo-bosniaco, devastandone irrimediabilmente i sistemi di controllo del territorio. Operazione che spinse le forze croate e musulmano-bosniache ad avanzare in buona parte delle aree controllate dai Serbi, offensiva che si arrestò soltanto alle porte della capitale serbo-bosnica Banja Lukae che costrinse i Serbi ad un cessate il fuoco e all’accettazione degli accordi di Dayton, che determinarono una spartizione della Bosnia fra le due parti (la croato-musulmana e la serba). Spartizione che penalizzò fortemente la Republika Srpska, che venne privata di buona parte dei territori faticosamente conquistati in tre anni di duri combattimenti.
Alija Izetbegović, fautore del distacco della Bosnia-Erzegovina dalla federazione jugoslava nel 1992, dopo un referendum fortemente contestato e boicottato dai cittadini di etnia serba (oltre il 30% della popolazione) è rimasto in carica come Presidente dell’autoproclamato nuovo Stato fino al 14 Marzo 1996, divenendo in seguito membro della Presidenza collegiale dello Stato federale imposto dagli accordi di Dayton fino al 5 Ottobre del 2000, quando venne sostituito da Sulejman Tihić. È morto nel suo letto a Sarajevo il 19 Ottobre 2003 e non ha mai pagato per i suoi crimini. Ha anzi ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali, fra cui le massime onorificenze della Croazia (nel 1995) e della Turchia (nel 1997). E ha saputo bene far dimenticare agli occhi della ‘comunità internazionale’ la sua natura di musulmano fanatico e fondamentalista ed i suoi numerosi arresti e le sue lunghe detenzioni, all’epoca di Tito, (in particolare dal 1946 al 1949 e dal 1983 al 1988) per attività sovversive e ostili allo Stato.
Nella sua celebre Dichiarazione Islamica, pubblicata nel 1970, dichiarava: «non ci sarà mai pace né coesistenza tra la fede islamica e le istituzioni politiche e sociali non islamiche» e che «il movimentoislamico può e deve impadronirsi del potere politico perché è moralmente e numericamente così forte che può non solo distruggere il potere non islamico esistente, ma anche crearne uno nuovo islamico». E ha mantenuto fede a queste sue promesse, precipitando la tradizionalmente laica Bosnia-Erzegovina, luogo dove storicamente hanno sempre convissuto in pace diverse culture e diverse religioni, in una satrapia fondamentalista, con l’appoggio ed i finanziamenti dell’Arabia Saudita e di altri stati del Golfo e con l’importazione di migliaia di mujahiddin provenienti da varie zone del Medio Oriente, che seminarono in Bosnia il terrore e si resero responsabili di immani massacri.
Slobodan Milošević, accusato di ‘crimini contro l’umanità’ (accuse principalmente fondate su una sua presunta regia del massacro di Srebrenica), nonostante abbia sempre proclamato la sua innocenza, venne arrestato e condotto in carcere all’Aja. Essendo un valente avvocato, scelse di difendersi da solo di fronte alle accuse del Tribunale Penale Internazionale, ma morì in circostanze mai chiarite nella sua cella l’11 Marzo 2006. Sono insistenti le voci secondo cui sarebbe stato avvelenato perché ritenuto ormai prossimo a vincere il processo e a scagionarsi da ogni accusa, e perché molti leader europei temevano il terremoto che avrebbero scatenato le sue dichiarazioni.
Radovan Karadžić, l’ex Presidente della Repubblica Serba di Bosnia, e il Generale Ratko Mladić, comandante in capo dell’esercito bosniaco, sono stati anch’essi arrestati e si trovano in cella all’Aja. Sul loro capo pendono le stesse accuse di ‘crimini contro l’umanità’, fondate essenzialmente sul massacro di Srebrenica.
Adesso che su Srebrenica è finalmente venuta fuori la verità, dovrebbe essere facile per loro arrivare ad un’assoluzione, a meno che qualcuno non abbia deciso che debbano fare la fine di Milošević.
Ma chi restituirà a loro e al defunto Presidente Jugoslavo la dignità e l’onorabilità? Tutte le grandi potenze occidentali, dagli Stati Uniti all’Unione Europea, dovrebbero ammettere di aver sbagliato, ma dubito sinceramente che lo faranno.
(Nicola Bizzi (http://informare.over-blog.it/2016/01/srebrenica-esce-fuori-la-verita-il-massacro-fu-compiuto-da-tagliagole-bosniaci-musulmani.html))
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Spero che abbia aiutato.
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[SIZE="2"]Finalmente emerge la verità su Srebrenica: i civili non furono uccisi dai Serbi, ma dagli stessi musulmani bosniaci per ordine di Alija Izetbegovic, presidente dei musulmani bosniaci, d'accordo con Bill Clinton. Una operazione, come le bombe di mortaio sul mercato di Sarajevo, per incolpare i serbi e bombardarli. Un po' come il gas nervino in Siria.
Non so da dove e questo che e una menzogna. Errano i caschi blu Olandesi presenti, poi anche in tribunale, perche presenti quando i Serbi deportavano le persone e le ucidevano e non reagivano. Si sono difesi che erano (Olandesi) senza munizioni e non potevano reagire. Ci sono parechi ex soldati (Olandesi) che sono impaziti dopo questo disastro. :mad:
Leggete
https://en.wikipedia.org/wiki/Dutchbat
Non so da dove e questo che e una menzogna. Errano i caschi blu Olandesi presenti, poi anche in tribunale, perche presenti quando i Serbi deportavano le persone e le ucidevano e non reagivano. Si sono difesi che erano (Olandesi) senza munizioni e non potevano reagire. Ci sono parechi ex soldati (Olandesi) che sono impaziti dopo questo disastro. :mad:
Leggete
https://en.wikipedia.org/wiki/Dutchbat
Ciao, grazie per la condivisione del link. Aiuta ad avere un quadro più ampio. Nel mio post è menzionata la fonte da cui ho copiato il testo. Forse è passato in sordina perchè è un link. In ogni modo l'ho presa da qui: http://informare.over-blog.it/2016/01/srebrenica-esce-fuori-la-verita-il-massacro-fu-compiuto-da-tagliagole-bosniaci-musulmani.html.
Non sono uno storico e neppure un giornalista e quindi non ho nessuna testi da sostenere in modo organizzato. Lo scopo del mio post era quello di stimolare una riflessione anche fuori dal coro, lungi da me ogni considerazione politico-religiosa oppure offendere le diverse sensibilità.
Come in e dopo ogni guerra escono tante informazioni contraposte per distorcere e nascondere la realta. Anche quando sono state fate sui occhi di tuti. Purtropo e succesa la Srebrenica davanti a caschi blu Olandesi di Nazioni unite, ma anche in questo caso escono articoli contraposti. Sono tanti che vogliono incolpare i Bosniaci solo perche sono musulmani, ma e Mladic & co. che hano fato massacro.
Per intenderci io sono catolico.
Intanto qui è arrivato l'atlante.
Bella bestia! 1,4 kg aggiuntivi nel bauletto.
Sconcerta un po' che sia diviso per nazioni e non, semplicemente, da nord a sud.
https://uploads.tapatalk-cdn.com/20170322/5a453c396abf405d86ed86e74b76a85a.jpg
Sconcerta un po' che sia diviso per nazioni e non, semplicemente, da nord a sud.
in effetti non ha molto senso:confused:
ANTONIO BENEVENTO
22-03-2017, 17:05
Fatto già questi giri, paesaggi incantevoli e persone adorabili, almeno quelle che ho incontrato io.
So che quando si fanno queste cose si corre il rischio di essere autocelebrativi, ma spero non sia il mio caso. Ho voluto creare la solita pagina del viaggio (https://sites.google.com/site/krodamotoclub/progetti-di-viaggio-2017) e un Blog (http://bmwr1200gsadv.blogspot.it/2017/03/gli-ultimi-balcani.html).
Ciao!!
ANTONIO BENEVENTO
23-03-2017, 17:15
Belle le continental
Belle le continental
Sono delle gomme con cui mi trovo molto molto bene!
Torno alla carica: mi piacerebbe poter andare da Kolasin al Monastero di Decan, passando per la frontiera incustodita https://www.google.it/maps/place/42%C2%B041'05.4%22N+20%C2%B003'46.5%22E/@42.6856368,20.049635,14.25z/data=!4m5!3m4!1s0x0:0x0!8m2!3d42.684836!4d20.06291 6
e tornare per la stessa frontiera, prima di infilarmi verso Scutari, per la sh20.
Se mi beccano in Kosovo senza timbro sul passaporto, passo dei guai (e vengo lapidato sul posto da quelli che sono con me)?
Da quanto scritto all'inizio di questo 3D non credo. Devi tornare dalla stessa frontiera.
Per tornare ancora a parlare di libri, volevo postarvi questo:
---
MARIA TODOROVA
Immaginando i Balcani
ARGO, Lecce 2002.
Edizione originale, Oxoford 1997.
pagg. 424 - 20 euro
Recensione a cura di Claudio Bazzocchi (https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Immaginando-i-Balcani-24254)
È un libro molto importante questo di Maria Todorova, storica bulgara, attualmente docente presso l'Università della Florida. Non tragga in inganno il titolo. Non è un libro di sognante nostalgia per i Balcani, né un racconto di viaggio. Il libro tratta della creazione dell'immagine stereotipata dei Balcani da parte della cultura occidentale, che da almeno cent'anni ne fa il ricettacolo di tutte le nefandezze e violenze di cui siano capaci gli uomini, e il luogo per eccellenza dell'instabilità politica e della conseguente frammentazione statuale. Tale processo di creazione è stato così radicale che la parola "balcanizzazione" viene utilizzata in vari campi della vita sociale anche in paesi e culture molto lontane dal sud-est Europa. Di più, Todorova ci dice che il termine balcanizzazione si era così staccato dal luogo di origine che in qualche modo è stato riapplicato ai Balcani stessi in occasione dell'ultimo conflitto degli anni Novanta, che ha portato alla dissoluzione della Jugoslavia.
Per Todorova i Balcani e la balcanizzazione, intesi come nomi, sono il frutto di una insidiosa tradizione intellettuale occidentale che ne ha fatto lo specchio in cui l'Europa occidentale ha potuto guardarsi, mondato di tutte le proprie contraddizioni e nefandezze.
Orientalismo e balcanismo
Il punto di partenza della ricerca di Todorova è rappresentato dalla famosa nozione di "orientalismo", proposta da Edward Said e divenuta ben presto famosa in tutto il mondo, non solo quello accademico. Come si sa, per Said l'orientalismo è quell'insieme di discipline accademiche del mondo occidentale che per decenni hanno studiato l'Oriente da lontano e dall'alto, definendo così tutto ciò che altro dall'Occidente in modo semplicistico, "ratificando giudizi nei suoi confronti, descrivendolo, insegnandolo, fissandolo, governandolo". Per Said l'orientalismo è il modo occidentale per dominare, ristrutturare e padroneggiare l'Oriente.
Todorova ritiene che il discorso sui Balcani sia una retorica con forti similitudini con quella dell'orientalismo, ma comunque con tali differenze da farle ritenere sia necessario parlare di balcanismo, come categoria a sé, distinta dall'orientalismo:
Il balcanismo si è sviluppato in gran misura indipendentemente dall'orientalismo e, per certi aspetti, contro e nonostante l'orientalismo. Una ragione era di natura geopolitica: all'interno della complessa storia orientale, un approccio separato ai Balcani, come sfera strategica distinta da Vicino e Medio Oriente. L'assenza di un'eredità coloniale è (a dispetto di analogie spesso utilizzate) è un'altra differenza significativa. ... Il carattere prevalentemente cristiano dei Balcani, inoltre, ha alimentato a lungo il potenziale crociato del Cristianesimo contro l'Islam. ... Costituisce infine un'altra differenza significativa la costruzione di un'autoidentità idiosincratica balcanica, o piuttosto di più autoidentità balcaniche: esse si ergevano immancabilmente contro un "orientale" altro: e questo poteva essere o il vicino e nemico geografico (per lo più l'impero ottomano e la Turchia, ma anche, all'interno della stessa regione, l'embrione di orientalismo nella ex Jugoslavia) ovvero l'"orientalizzazione" di parti del proprio passato storico (di solito, il periodo ottomano e l'eredità ottomana).
Prima che si cristallizzi lo stereotipo fra Cinque e Ottocento
Per Todorova il balcanismo si è cristallizzato come discorso specifico al tempo delle guerre balcaniche e della prima guerra mondiale. Arriva a questa conclusione dopo aver analizzato decine e decine di rapporti di viaggio nella regione a partire dal Cinquecento. Possiamo così leggere assieme a Todorova le relazioni dei diplomatici delle corti europee inviati alla Sublime Porta, che nel loro viaggio attraversavano la regione balcanica.
Sono relazioni interessanti, spesso caratterizzate dalla presenza di molte descrizioni accurate della geografia della regione o delle usanze dei popoli. Il discorso sui Balcani non si è ancora cristallizzato e gli orientamenti che possiamo notare in tali rapporti sono modellati dalla politica estera - filo-ottomana o meno - del paese rappresentato.
A questi rapporti diplomatici si aggiungeranno gli scritti dei viaggi dei primi intellettuali illuministi, caratterizzati dall'ansia di stabilire i rapporti fra civilizzazione, religione e progresso. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento assistiamo al fenomeno delle impressioni di viaggio dei primi e veri e propri turisti, esponenti della ricca borghesia e nobiltà europea e americana impegnati nella scoperta del luogo sacro dei propri studi classici: la Grecia.
A parte la delusione per non aver trovato in Grecia i biondi, alti e raffinati eredi degli antichi, ma pastori e contadini mori e bassi di statura, fino alla metà dell'Ottocento i Balcani non si sono ancora cristallizzati come immagine negativa dell'Europa. Tutt'al più vengono considerati come una regione non ancora toccata dal progresso e dalla modernità.
A partire dall'inizio del Novecento si cristallizza il discorso sui Balcani
Sarà a partire dall'inizio del XX secolo, dopo lo scoppio delle guerre balcaniche, che i Balcani saranno classificati e la loro immagine costruita da parte degli intellettuali e dei politici dell'Europa occidentale e dell'America del nord.
I Balcani diventano allora l'Europa selvaggia, insieme di paesi barbari e anarchici. Todorova ricorda un libro di due autori britannici dal significativo titolo A Plea for the Primitive, in un passo sul carattere dei macedoni "compirono - dice Todorova - una vera e propria sintesi del dibattito natura educazione":
oppressione e una completa mancanza di educazione... hanno unito le forze e sviluppato un carattere furbo e una naturale predisposizione alla ferocia.
Così commenta Todorova questo ed altri passi degli scrittori britannici del tempo: "per una tradizione che si vanta del suo empirismo, gli inglesi del tempo erano sorprendentemente propensi a facili generalizzazioni".
I commenti caustici ed ironici di Todorova sono una costante del libro, e rappresentano il modo impiegato dalla nostra storica per smontare il discorso sui Balcani e aprire la vista del lettore ad un orizzonte più vasto, che contempli le questioni politiche, sociali ed economiche.
Todorova ci invita allora a considerare come sia stato trattato l'assassinio e la defenestrazione di Aleksander e Draga a Belgrado nel 1903. Il regicidio fu considerato particolarmente ripugnante dalle casate regnanti europee, nonché dall'opinione pubblica. Il "New York Times" definì la defenestrazione come una caratteristica razziale tipica degli slavi:
Come l'audace bretone manda a terra il suo nemico con i pugni, come il francese del Sud stende il suo avversario con un calcio mirato, come l'italiano usa il suo coltello e il tedesco il boccale di birra che ha sotto mano, così il boemo e il serbo 'gettano' il nemico fuori dalla finestra.
Ancora nel 1988 lo storico Zeman arrivò a scrivere che il punto di svolta delle relazioni fra Austria e Serbia non fu rappresentato tanto dall'annessione della Bosnia Erzegovina nel 1908, quanto dal colpo militare a Belgrado del 1903. Commenta così Todorova l'affermazione del suo collega: "pare che fosse la particolare ripugnanza dell'atto che i civili austriaci non riuscirono a digerire, e non qualche segreta frizione economica, o il nazionalismo, o la ragion di stato".
Comincia in quel periodo ad insinuarsi anche il razzismo nella considerazione della regione balcanica, così come attesta il commento del regicidio da parte di H.N. Brailsford, funzionario del British Relief Fund nel 1903:
In una terra in cui il contadino ara con il fucile in spalla, dove le autorità governano in virtù della loro abilità a massacrare ad ogni occasione, dove generalmente si pensa che i vescovi cristiani organizzino assassinii politici, la vita non ha che un valore relativo, e l'assassinio non è più di un altrettanto relativo reato. Quanto a inclinazione sanguinaria, c'è poco da scegliere tra le razze balcaniche - sono tutte quante ciò che secoli di governo asiatico hanno fatto di loro.
Il grande crimine dei Balcani, quasi il loro peccato originale, sarà l'uccisione dell'Arciduca Ferdinando a Sarajevo ad opera di Gavrilo Princip. Fu, secondo Todorova, "il loro marchio indelebile".
Nella prima edizione del popolarissimo Inside Europe del 1936, il giornalista americano John Gunther condensa in poche righe il suo giudizio sui Balcani:
È un intollerabile affronto alla natura umana e politica che questi piccoli sventurati e infelici della penisola balcanica possano, e lo fanno, avere contrasti tali da provocare guerre mondiali. Circa centocinquantamila giovani americani sono morti a causa di un episodio avvenuto nel 1914 in un fangoso villaggio primitivo, Sarajevo. Intrighi ripugnanti e quasi osceni nella politica balcanica, difficilmente intelligibili per un lettore occidentale, sono ancora indispensabili per la pace dell'Europa, e forse del mondo.
Vale la pena leggere per intero la dura considerazione di Todorova sul passo appena citato:
Per quanto comprensibili possono essere i risentimenti, è sintomatico che questo paragrafo fu conservato persino nell'edizione del 1940, in piena guerra. Gli intrighi di Hitler erano, ovviamente, più intelligibili ai lettori occidentali, perché erano occidentali. Da qui alla secca affermazione che anche per la seconda guerra mondiale si possa dare la colpa ai Balcani il passo è breve. Certo è un passo difficile da fare, e ci son voluti oltre cinquant'anni perché qualcuno lo facesse. Robert Kaplan... affermava in Balkan Ghosts, che "il nazismo, ad esempio, può rivendicare origini balcaniche. Fu tra le infime pensioni di Vienna, una terra fertile per i risentimenti etnici vicina al mondo slavo meridionale, che Hitler imparò ad odiare in modo così contagioso": È buffo leggere il paragrafo sul "villaggio primitivo e fangoso" alla luce degli odierni elogi al paradiso multietnico della bella città cosmpolita di Sarajevo, distrutta negli anni Novanta. Seguendo la logica di Gunther, Sarajevo deve esser diventata questa meravigliosa città prima sotto il governo barbaro della indipendente monarchia slava meridionale e soprattutto sotto i comunisti jugoslavi, mentre sarebbe stata un villaggio disgustoso sotto l'illuminato governo occidentale degli Asburgo.
Il pregiudizio di Agata Christie
La forza del libro di Todorova sta proprio nell'attenzione a tutti i materiali prodotti in Europa e in America sui Balcani: dalle relazioni diplomatiche, ai primi libri di viaggio, dalle considerazione degli uomini politici ai reportages giornalistici. Neppure Agatha Christie è sfuggita all'attenzione della storica bulgara, che trova nel romanzo del 1925 - Il segreto di Chimneys - la descrizione di un fittizio stato balcanico, l'Erzeslovacchia:
È uno degli stati balcanici... I fiumi principali, sconosciuti. Le montagne principali, pure sconosciute, ma numerosissime. La capitale Ekarest. La popolazione per lo più di briganti. Hobby, assassinare re e fare rivoluzioni.
Todorova ci fa notare come la Christie "riprodusse un'immagine collettiva cristallizzata dei Balcani, e non la precedente concezione che considerava in modo differenziato le singole nazioni balcaniche".
Uno stereotipo internazionale che comprende anche il razzismo
È proprio nel periodo a cavallo degli anni Trenta che i diversi approcci nazionali ai Balcani si fondono nell'opinione pubblica occidentale in un una sorta di stereotipo internazionale. All'interno di tale stereotipo, nello stesso periodo, comincia ad insinuarsi anche il razzismo fino a diventarne una costante, e vi entra i due modi: da una parte lo spettatore occidentale accusa i popoli balcanici di essere razzisti e dall'altra egli stesso si abbandona a giudizi razzistici nei confronti di quei popoli.
Nel 1928 Graf von Keyserling, figura di spicco nella filosofia dell'autocoscienza, pubblica un libro dal titolo Das Spektrum Europa, uscito contemporaneamente anche negli Stati Uniti. Nel capitolo dedicato ai Balcani Todorova ci invita a leggere le seguenti righe:
Qual è, per noi che viviamo in altre terre, il significato dei Balcani?... Com'è che la parola 'balcanizzazione' è quasi sempre percepita in modo esatto ed esattamente applicata?... Il suo significato simbolico può essere meglio appreso grazie a due premesse: la prima è l'affermazione comunemente accettata che i Balcani sono la polveriera d'Europa. La seconda è il dato di un odio razziale straordinariamente primordiale e irriconciliabile.
I Balcani ed i loro popoli vengono non solo accusati di razzismo, ma anche descritti con evidente disprezzo razzistico, così come fa lo svedese Ehrenpreis nel 1927, dopo aver attraversato i Balcani, l'Egitto e la Terra Santa alla ricerca dell'"anima dell'est":
C'è qualcosa di eccentrico nel loro comportamento, sono chiassosi, troppo bruschi, troppo zelanti... Bizzarri, incredibili individui compaiono da ogni parte - fronte bassa, occhi ottusi, orecchie sporgenti, labbra inferiori sottili... Il tipo levantino nell'area tra i Balcani e il Mediterraneo è, psicologicamente e socialmente, davvero una 'forma oscillante', un misto di orientale e occidentale, plurilingue, astuto, superficiale, inaffidabile, materialista e, soprattutto, privo di tradizioni. Questa assenza di tradizioni sembra spiegare il basso livello intellettuale, e in un certo senso morale, dei levantini... In senso spirituale queste persone sono dei senza casa; non sono più orientali ma non sono ancora europei. Non si sono liberati dai vizi dell'Est né hanno acquisito alcuna virtù dell'Occidente.
Altri due elementi nel discorso sui Balcani: complessità etnica e arcaicità della violenza
Ci sono altri due elementi che - secondo Todorova - concorrono a formare il discorso sui Balcani: quello della complessità etnica e quello dell'arcaicità della violenza.
Il miscuglio di etnie comincia a essere considerato come un problema e come la causa principale dell'instabilità a partire dagli anni Venti del Novecento. Qualcuno scrisse che la penisola balcanica era afflitta da "handicap di eterogeneità". Ancora una volta sono straordinarie le poche righe con cui Todorova ci invita a considerare il problema politico sotteso alla complessità etnica e le responsabilità dell'Occidente:
praticamente nessuno sottolineò il fatto che non era la complessità etnica in sé ma la complessità etnica nello schema dello stato-nazione idealizzata che conduceva all'omogeneità etnica, innescando conflitti etnici.
Secondo gli osservatori occidentali la violenza causata dalla complessità etnica sarebbe inoltre peggiore di tutte le violenze compiute nel civilizzato Occidente, in quanto arcaica, frutto di spinte barbariche e primordiali, risultato di una società ancora divisa in clan e fondata sull'ethos guerresco. Persino lo stupro verrebbe vissuto dalle donne balcaniche in modo diverso rispetto a quelle occidentali, così come avrebbero rilevato due antropologi austriaci:
Lo stupro ha come scopo l'umiliazione collettiva del nemico. A cosa penseranno in primo luogo le donne stuprate? A qualcosa di diverso da quelle austriache, americane o inglesi. Queste ultime si domanderebbero: perché proprio a me? Riceverebbero il sostegno delle loro famiglie, ma penserebbero innanzitutto in termini individuali. Queste donne le donne jugoslave stuprate pensano per prima cosa ai loro mariti, ai loro figli, ai loro genitori, ai loro parenti - al disonore. In tal modo si spiega la maggior parte degli stupri. Sono atti simbolici, pensati per colpire l'avversario nella sua integrità politica
Leggiamo a questo punto la pagina più lucida di Todorova, il compimento di un percorso che con costanza, ironia e profondità scientifica ci ha invitato a smontare il discorso e l'immagine occidentale dei Balcani. Todorova ci richiama allora alla sostanza politica dei problemi, che nulla hanno a che fare con l'inferiorità razziale, la premodernità, la barbarie o le differenze religiose e culturali:
Tutto ciò è basato sull'apparente convinzione che esistano dei motori inconsci di comportamento: è la tradizione culturale che li guida. Eppure ci si può accostare al fenomeno da un diverso punto di vista, riconoscendo cioè un calcolo e un comportamento razionale da parte di chi agisce e non giustificandolo solo in termini di spinte passionali e mentalità modellate attraverso secoli e millenni. Il terrore, allora, sarà visto non semplicemente, o non soltanto, come esternazione del lato bellicoso, ma come adozione di razionali tattiche di terrore. La differenza tra le tattiche impiegate dalle parti in guerra in Jugoslavia e quelle usate dai tedeschi nella seconda guerra mondiale è stata sottolineata, instaurando in tal modo implicitamente paragoni tra la "pulizia etnica" e l'Olocausto. I nazisti organizzarono l'uccisione sistematica di popolazioni puntando alloro totale sterminio ma senza suscitare l'indignazione pubblica; infatti il non suscitare indignazione pubblica era uno degli elementi indispensabili per completare il successo dell'operazione. Invece, coloro che hanno applicato la pulizia etnica in Bosnia, hanno consapevolmente prodotto tale indignazione, non perché avevano come obiettivo finale il completo sterminio ma per creare un'atmosfera psicologica impossibile che avrebbe scacciato gli indesiderati dai loro territori. Qui il punto non è fare delle speculazioni assurde attorno a quale politica sia meno barbara, ma affermare che in entrambi i casi c'è una logica sottesa che si spiega in termini di obiettivi stabiliti razionalmente, piuttosto che di passioni irrazionali (o inconsce).
Siamo qui al punto centrale del libro, all'invito di Todorova a leggere gli eventi balcanici con le lenti della politica, della sociologia e dell'economia, così come faremmo per gli avvenimenti dell'Occidente. Abbiamo già a avuto modo di sottolineare, a proposito degli interventi di cooperazione nei Balcani, come l'instabilità delle aree periferiche venga considerata dai governi occidentali come il prodotto di odi secolari o il risultato dell'avidità di pochi e corrotti leader. In questo quadro le guerre sarebbero quindi causate da una combinazione di ignoranza, istituzioni deboli e scarsa attitudine al libero mercato e alla democrazia, considerate sempre inscindibili. La risposta del sistema occidentale è allora quella dell'intervento tramite un mix di conflict-resolution, sviluppo sostenibile e promozione della società civile. Ora le cause dei conflitti sono stabilite dall'Occidente in termini di cattive relazioni interne e istituzioni inadeguate: scarsa organizzazione economica, degrado ambientale e, soprattutto, istituzioni politiche autoritarie e non democratiche. Nella letteratura questo tipo di interpretazione dei conflitti viene definita col termine tecnico internalisation. L'internalizzazione dei conflitti occupa il vuoto lasciato dalla fine delle grandi spiegazioni della povertà e del sottosviluppo cui avevano contribuito il blocco socialista, quello dei paesi non allineati e i vari movimenti progressisti che ragionavano sul rapporto Nord-Sud del mondo. Vengono così depoliticizzate le grandi questioni dello sviluppo, della pace e della guerra, della povertà e della ricchezza, poiché i conflitti vengono considerati come il risultato di mentalità sbagliate, valori culturali arretrati se non addirittura barbari.
Conclusioni
Vogliamo concludere con il richiamo forte di Todorova alle radici dell'Europa che devono essere considerate allo stesso tempo, e in egual misura, giudaiche, cristiane e musulmane. Todorova fa proprio il pensiero di Sami Nair che vede due strade possibili per l'Europa: quella del confessionalismo e dei ghetti così come vorrebbe Giovanni Paolo II, o quella del modello repubblicano. L'Europa repubblicana e democratica dovrà quindi fare i conti con le proprie identità plurime e affrontare ogni giorno la sfida della politica e chiamare i fenomeni delle società europee con i loro nomi:
Sarebbe molto meglio che la crisi jugoslava, non balcanica, cessasse di essere spiegata in termini di spettri balcanici, antiche inimicizie balcaniche, modelli primordiali della cultura balcanica e proverbiale confusione balcanica, e fosse invece affrontata con gli stessi criteri razionali che l'Occidente riserva a se stesso: problemi di autodeterminazione contro un inviolabile status quo, cittadinanza e diritti delle minoranze, problemi di autonomia etnica e religiosa, prospettive e i limiti della secessione, equilibrio tra grandi e piccole nazioni e stati, ruolo delle istituzioni internazionali. È paradossale leggere articoli di giornalisti americani che lamentano la divisione della loro società (che loro chiamano "balcanizzazione") mentre i loro politici e i loro alleati suggellano l'effettiva, non potenziale, balcanizzazione della Jugoslavia abbracciando incondizionatamente il principio dell'autodeterminazione. Ciò non per negare la natura legittima dei processi di secessione e di autodeterminazione, ma per chiamare dati fenomeni con il proprio nome e avere una visione chiara delle loro ripercussioni. Naturalmente risulta di un'ironia senza pari osservare i leader delle società 'etnicamente pulite' dell'Europa occidentale, cinquant'anni dopo la loro peggiore performance, colpire con l'orrore e bombardare (con parole e atti, e nascosti al sicuro dietro la leadership americana) gli ex jugoslavi, per conservarne la "diversità etnica" e assicurare, in un angolo dell'Europa, un Volksmuseum di multiculturalismo, dopo aver dato il via libera a un processo esattamente opposto.
È lo stesso invito che Franco Cassano ha rivolto recentemente dalla colonne del mensile Carta a proposito del mediterraneo:
Quando la retorica del moderno accusa i primi pesanti colpi a vuoto e il dibattito teorico contemporaneo prende a parlare di era postmoderna, il Mediterraneo esce dalla gabbia di una configurazione esclusivamente negativa e inizia a mutare significato non coincide più con gli orrori del premoderno da cui fuggire, ma diventa altro, un repertorio di significati che interagiscono creativamente con l'era che viene.
L'immagine dei Mediterraneo appare a questo punto ribaltata: non più qualcosa che ha preceduto il moderno e lo sviluppo, una periferia degradata di esso, ma un'identità deformata da riscoprire e da reinventare al contatto con il presente, non più ostacolo, ma risorsa. Il Mediterraneo rompe il monolinguismo fondamentalista del moderno e allarga il campo del pensiero e della sperimentazione; esso diventa una radice che è necessario scoprire oggi, forte, ma costitutivamente plurale, luogo di scontri e di incontri, di vittorie e di sconfitte, di traffici e invasioni.
Il Mediterraneo che emerge non è un'identità monolitica, ma un multiverso che allena la mente alla complessità del mondo, agli ibridi, agli incroci, alle identità che non amano la purezza e la pulizia, ma conoscono da tempo la mescolanza.
colosseo10
19-05-2017, 10:00
Una settimana alla partenza .... venerdi mattina si parte da roma direzione bari per l'imbarco con destinazione Durazzo.
Questo in linea di massima sara' il nostro itinerario , sono ben accetti consigli e suggerimenti.
1° Giorno Sabato 27 Maggio
Durazzo – Fier – Valona – Saranda - Ksamil
Km 257 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/zVQA9qHLH4u
2° Giorno – Domenica 28 Maggio
Ksamil – Butrinto – Argirocastro - Berath
Km 239 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/xrPjfseU4Po
3° Giorno Lunedi’ 29 Maggio
Berath – Scutari – Theth
Km 273 – tempo 6 ore circa
https://goo.gl/maps/hp7C8v7eAsM2
4° Giorno Martedi’ 30 Maggio
Theth - Scutari – Budua (montenegro)
Km 162 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/tw3XKCBhveC2
5° Giorno Mercoledi’ 31 Maggio
Budua – Cattaro – Durmitor
Km 181 – tempo 3 ore circa
https://goo.gl/maps/DjeeewAxMEn
6° Giorno Giovedi’ 1 Giugno
Durmitor – Cattaro – Budua – Scutari -
Km 267 – tempo 5 ore circa
Da decidere se allungarci a Durazzo per il pernotto (sono 100 km in piu’ e quasi 2 ore in piu’) o fermarci a dormire a scutari
7° Giorno venerdi 2 giugno
Imbarco durazzo / Bari ore 22
Alcune incognite/perplessita' ..... soprattutto per la scelta delle citta' dove pernottare.
Su ksamil o eventualmente Saranda no problem , ho dato un occhiata ed e' pieno di alberghi confortevoli vista mare.
Su berath qual'e' la situazione alberghi ? Conviene fermarsi a dormire a berath ?
Al rientro verso durazzo , e' meglio fermarci a dormire a Scutari ?
Una settimana alla partenza .... venerdi mattina si parte da roma direzione bari per l'imbarco con destinazione Durazzo.
Questo in linea di massima sara' il nostro itinerario , sono ben accetti consigli e suggerimenti.
1° Giorno Sabato 27 Maggio
Durazzo – Fier – Valona – Saranda - Ksamil
Km 257 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/zVQA9qHLH4u
2° Giorno – Domenica 28 Maggio
Ksamil – Butrinto – Argirocastro - Berath
Km 239 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/xrPjfseU4Po
3° Giorno Lunedi’ 29 Maggio
Berath – Scutari – Theth
Km 273 – tempo 6 ore circa
https://goo.gl/maps/hp7C8v7eAsM2
4° Giorno Martedi’ 30 Maggio
Theth - Scutari – Budua (montenegro)
Km 162 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/tw3XKCBhveC2
5° Giorno Mercoledi’ 31 Maggio
Budua – Cattaro – Durmitor
Km 181 – tempo 3 ore circa
https://goo.gl/maps/DjeeewAxMEn
6° Giorno Giovedi’ 1 Giugno
Durmitor – Cattaro – Budua – Scutari -
Km 267 – tempo 5 ore circa
Da decidere se allungarci a Durazzo per il pernotto (sono 100 km in piu’ e quasi 2 ore in piu’) o fermarci a dormire a scutari
7° Giorno venerdi 2 giugno
Imbarco durazzo / Bari ore 22
Premesso che sarà la mia prima volta in Albania, quindi i miei sono consigli da uno che ha studiato e non ci è stato.
TAPPA 2: dopo butrinto scendi e prendi la SH97 per risalire.
TAPPA 3: fermati a Croia e prima di Scutari, a vedre il castello. Considera che la discesa di Theth è sterrata e non sembra molto semplice. Se viaggi in due carico forse considera una gomma adatta.
TAPPA 4: Noi passiamo per la P16 che sembra più carina.
TAPPA 5: Da Budua ti consiglio di arrivare Cettigne, da lì visita il Lovcen e scendi a Cattaro dalla mitica P1
Su berath qual'e' la situazione alberghi ? Conviene fermarsi a dormire a berath ?
Il socio di solito si occupa degli hotel:
ovvio che conviene a Berat
a)-Guest House Villa Lili-Rruga Santa Lucia 30, 5000 Berat, Albania Q=9.7
: dp 23 tr 30 con colaz. Parking priv gratis
b)-Hotel Klea-Lagja Kala, Berat, 5002 Berat, Albania Q=9.8
: dp 30 tr 35 con colaz. Parking priv gratis
c)-Hotel Rezidenca Desaret-Rruga Dr.Lluka, 5001 Berat, Albania Q=9.7
: dp 40 sing 30 con colaz. Parking priv gratis
d)-Hotel Vila Aleksander-Lagja Mangalem, Rruga Kol Myzeqari (pas Bankes se Shqiperise), 5002 Berat, Albania Q=9.3
: dp 35/45 sing 35 con colaz. Parking pubb gratis
Al rientro verso durazzo , e' meglio fermarci a dormire a Scutari ?
hai molte soluzioni...:
1. paradossalmente dormire a cattaro. tanto l'indomani hai tempo fino alle 22:00.
2. a Croia
3. a sveti stefan che non l'hai preso in considerazione nel tuo itinerario.
In ogni modo, ho provato una simulazione, nulla di molto preciso ma prova a dargli un occhio, ho solo raccordato diversamente i tuoi interessi:
https://www.google.it/maps/dir/Durazzo/Saranda/Distretto+di+Berat/Fierz%C3%AB/@41.9947029,19.5341913,9.79z/data=!4m41!4m40!1m10!1m1!1s0x134fd97c5fbbbcc7:0x77 f377eae6cd81ee!2m2!1d19.4564686!2d41.3245904!3m4!1 m2!1d19.4843047!2d40.3168385!3s0x13452bfa2b315017: 0x416b8470382909d1!1m5!1m1!1s0x135b14ffafac5431:0x d6d55e7e08a21910!2m2!1d20.0271001!2d39.8592119!1m1 5!1m1!1s0x135a98b37536c5c9:0xd14c62aadd2f44e5!2m2! 1d19.9437314!2d40.7086377!3m4!1m2!1d19.9908771!2d4 1.1918646!3s0x135046d584f0ba8b:0x8524fa6e5648c1cd! 3m4!1m2!1d20.0535679!2d42.0782139!3s0x135226ac7420 eb1b:0xf1429efa3bab4b92!1m5!1m1!1s0x13523e8de5e7d3 f7:0xab811b7a0cdc0c18!2m2!1d20.0181673!2d42.260065 8!3e0?hl=it
https://www.google.it/maps/dir/Koman/RAZVR%C5%A0JE/Cattaro+%D0%9A%D0%BE%D1%82%D0%BE%D1%80/Durazzo/@42.2551286,19.1249397,8.71z/data=!4m36!4m35!1m10!1m1!1s0x13521c4fd8574195:0x8f 238705f8bf2032!2m2!1d19.8142332!2d42.0938083!3m4!1 m2!1d19.5020534!2d42.9866056!3s0x134d60edb6bba7fb: 0x93a514f301c18026!1m5!1m1!1s0x134d3ec84ee93fcf:0x d25e151a5a78e940!2m2!1d19.1181429!2d43.1434274!1m1 0!1m1!1s0x134c33063d70c91b:0x7a73f15e212e9306!2m2! 1d18.771234!2d42.424662!3m4!1m2!1d19.2089183!2d42. 1568386!3s0x134de01923661877:0xae1180ebff15a21!1m5 !1m1!1s0x134fd97c5fbbbcc7:0x77f377eae6cd81ee!2m2!1 d19.4564686!2d41.3245904!3e0?hl=it
Purtroppo GM non mi fa andare da Cattaro a Budua via cettigne via P1, ma è quella la tua strada. Fai due conti e adatta le tappe magari in base alle tue esigenze. ti ho messo dentro il traghetto famoso. E' al contrario rispetto a quello che si fa di solito, ma so che molti lo fanno nel verso Fierze - Koman soprattutto i nordici.
Spero che non ti offenda se ti ho rivoluzionato un attimo la cosa. Ma i luoghi sono quelli.
Danielz77
19-05-2017, 10:44
Quindi Gs3No si parte? Confermate le date?
Spero di vedere presto un bel report ma soprattutto le impressioni di viaggio.
Mi incuriosisce sapere come è l'Albania. Tanti pregiudizi da sfatare? Ogni volta che tra motociclisti si parla dell'Albania sembra che nessuno voglia andarci. Luoghi comuni?
O tutto il mondo è paese?
Quindi Gs3No si parte? Confermate le date?
QUI (https://docs.google.com/spreadsheets/d/156fB9bUokTu12Kq0PjIEMnIedDG9LS3sM7gJzUGrlmo/edit#gid=0) la tabella di viaggio.
Tanti pregiudizi da sfatare? Ogni volta che tra motociclisti si parla dell'Albania sembra che nessuno voglia andarci. Luoghi comuni?
Tutti quelli tornati sono stati entusiasti, quindi per me sono tante chiacchiere. Ho imparato che i brutti e cattivi li trovi ovunque al mondo come i belli e buoni. Per me siamo pieni di luoghi comuni e convenzioni preconfezionate comode da usare. E' molto più difficile crearsi un'opinione propria e autonoma
Confermo, forse l'ho pure scritto prima, ci sono posti tranquillissimi, posti dove bisogna stare vigili ma non più di tanto. Tirana e Durazzo un po' più vigili, ma basta adattarsi e non farne un dramma. Nel resto del paese tanto calore ed accoglienza, bambini che si vogliono fare la foto (ma loro non hanno Smartphone si accontentano di vedersi nelle tue), tanti "cinque" dati, con un gruppetto c'ho pure giocato a calcetto con protezioni, casco e gopro... Io mi sono stradivertito.
alby1953
20-05-2017, 08:06
Una settimana alla partenza .... venerdi mattina si parte da roma direzione bari per l'imbarco con destinazione Durazzo.
Questo in linea di massima sara' il nostro itinerario , sono ben accetti consigli e suggerimenti.
1° Giorno Sabato 27 Maggio
Durazzo – Fier – Valona – Saranda - Ksamil
Km 257 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/zVQA9qHLH4u
2° Giorno – Domenica 28 Maggio
Ksamil – Butrinto – Argirocastro - Berath
Km 239 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/xrPjfseU4Po
3° Giorno Lunedi’ 29 Maggio
Berath – Scutari – Theth
Km 273 – tempo 6 ore circa
https://goo.gl/maps/hp7C8v7eAsM2
4° Giorno Martedi’ 30 Maggio
Theth - Scutari – Budua (montenegro)
Km 162 – tempo 5 ore circa
https://goo.gl/maps/tw3XKCBhveC2
5° Giorno Mercoledi’ 31 Maggio
Budua – Cattaro – Durmitor
Km 181 – tempo 3 ore circa
https://goo.gl/maps/DjeeewAxMEn
6° Giorno Giovedi’ 1 Giugno
Durmitor – Cattaro – Budua – Scutari -
Km 267 – tempo 5 ore circa
Da decidere se allungarci a Durazzo per il pernotto (sono 100 km in piu’ e quasi 2 ore in piu’) o fermarci a dormire a scutari
7° Giorno venerdi 2 giugno
Imbarco durazzo / Bari ore 22
Alcune incognite/perplessita' ..... soprattutto per la scelta delle citta' dove pernottare.
Su ksamil o eventualmente Saranda no problem , ho dato un occhiata ed e' pieno di alberghi confortevoli vista mare.
Su berath qual'e' la situazione alberghi ? Conviene fermarsi a dormire a berath ?
Al rientro verso durazzo , e' meglio fermarci a dormire a Scutari ?
Bel giro anch'io prendero il traghetto Bari/Durazzo il 15 giugno (ma sarò solo in transito per il Montenegro e Bosnia) facci sapere le problematiche per lo sbarco e per l'assicurazione RC. Grazieeee
Danielz77
20-05-2017, 09:11
QUI (https://docs.google.com/spreadsheets/d/156fB9bUokTu12Kq0PjIEMnIedDG9LS3sM7gJzUGrlmo/edit#gid=0) la tabella di viaggio.
Tutti quelli tornati sono stati entusiasti, quindi per me sono tante chiacchiere. Ho imparato che i brutti e cattivi li trovi ovunque al mondo come i belli e buoni. Per me siamo pieni di luoghi comuni e convenzioni preconfezionate comode da usare. E' molto più difficile crearsi un'opinione propria e autonoma
che bel giro. Ho visto che hai anche delle tracce off road. Io ancora sono in una fase "asfalto" chissà un giorno.....
colosseo10
20-05-2017, 09:46
Ci siamo confrontati ieri sera e in linea di massima dovrei aver sistemato gli itinerari .
Tralasciando la traversata in battello da Fierze a Koman (per i motivi che ti ho illustrato) e rientrando a durazzo per l'imbarco del ritorno ci avanza un giorno che a questo punto lo lascio senza pianificare ulteriori giri . Il giorno in piu' ci fara' comodo da spendere strada facendo.
Offendermi ? Ma scherzi ? Sei stato gentilissimo e ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato :D:D:D
che bel giro. Ho visto che hai anche delle tracce off road. Io ancora sono in una fase "asfalto" chissà un giorno.....
Oltre alla GS ADV ho anche un Suzuki Dr 600 Djebel. A me le strade a fondo naturali o le piste piacciono. Hanno un sapore diverso, forse un'illysione di vivere un sogno dell'infanzia
Danielz77
20-05-2017, 16:50
Gs3no se un giorno farai qualcosa di più "semplice" con la tua signora mi aggregherei volentieri con la mia zaina :-) quando torno dalle ferie poi metto le foto
Al rientro verso durazzo , e' meglio fermarci a dormire a Scutari ?
Ciao
Se posso permettermi, di consiglio poco dopo scutari direzione sud https://www.booking.com/hotel/al/hasmegaj.it.html?aid=836019;sid=bfb549033f92e9094f 3d4df2542d491b;checkin=2017-05-20;checkout=2017-05-21;room1=A,A;homd=1;atlas_src=sr_iw_title
pulizia, cortesia, silenzio ( a parte il muezzin la mattina..:lol:.), parcheggio privatissimo e moto, se vuoi, praticamente sotto la finestra della camera...e ristorantino annesso all'altezza...
Permottato in due occasioni lo scorso agosto, sia prenotando ( la prima) , sia arrivando praticamente in emergenza dopo le 22.00 di sera la seconda...sempre disponibilissimi
Ho letto che non fai il traghetto di Koman....lo scorso anno penso di non aver mai visto tanti rifiuti di plastica galleggiare su uno specchio d'acqua....forse la parte peggiore del viaggio ( ..attraversamento di Tirana a parte..)
Comunque, buon giro ;)....
.....io ci torno in agosto :lol:
Gs3no se un giorno farai qualcosa di più "semplice" con la tua signora mi aggregherei volentieri con la mia zaina :-) quando torno dalle ferie poi metto le foto
Giro nebrodi e madonie a fine luglio ;)
Per il 2018 se non vado in Iran spero Georgia e Armenia.
Danielz77
20-05-2017, 19:26
troppo per me hehehehe :-) mi sa che guarderò solo le foto ahhaha
Per chi sarà al sud e vuole farsi una girata in moto: date ancora da definire ma saranno 3 giorni compresi tra il 24-LUG e 06-AGO giro in moto sulle Madonie e Nebrodi. Se qualcuno è interessato mi scriva pure in privato.
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