Paolo_DX
20-10-2016, 11:17
Cercavo un mezzo da usare a tempo perso, diverso da qualsiasi altra cosa in mio possesso, non impegnativo ma divertente e spensierato.
E cosi mi sono buttato sulla scrambler ducati. In realta avevo provato anche la yamaha xsr700. La jappa è piu precisina, perfettina, migliore sotto diversi punti di vista. Condivide doti di agilita leggerezza, semplicita. Poi ho provato ducati e che dire: un pelo piu scomoda, cambio piu duro, spazio a bordo ridottissimo.
E l'ho comprata, perche' mi ha un po riportato ad altri tempi che non ricordavo piu molto bene: delle moto 'di ferro', senza troppi fronzoli, scomodelle quanto ruspanti. E cosi è il ducatino, se si riesce a mettere da parte il lato trendy cosi come propinato dal marketing, che non mi interessa. Resta una motocicletta semplice, di carattere, un ritorno alla moto vino rosso e salame tagliato grosso.
Sveltissima di ciclistica -la stabilita non è un dono di natura- entra in curva da sola e permette di correggere la traiettoria 30 volte mentre la stai facendo, una bicicletta a zero pensieri. Il motore scalcia quanto ci si aspetta dal vecchio aria olio ducati ma si puo sempre aprire a palla senza patemi o pensieri, si torna ragazzini. Frenare frena, le luci fanno luce, la frizione è leggera. ABS si puo togliere ma non è invadente.
Devo dire pochi fili a vista, un buon lavoro considerando il fatto che c'e' poca "carrozzeria" per nasconderli.
Scarico termignoni laterale alto (quindi completo di collettori e dekat), il db killer l'ho buttato al micio, che non ha gradito.
Suona in maniera divina, pur restando lontano dalla media dei rompicoglioni in harley.
Difetti? sospensione posteriore troppo secca che non incassa benissimo.
Per design, la protezione dall'aria è inesistente, limitando la velocita di crociera a 80 km/h per avere zero patimenti.
Domenica l'ho portata sulle prealpi, su scrisce di asfalto stretto, schifato di castagne cadute, foglie marcie e umidita, tra curve strette e tornantini.
Casa sua. Dopo 5 minuti stavo sorridendo come un pirla, da solo.
E cosi mi sono buttato sulla scrambler ducati. In realta avevo provato anche la yamaha xsr700. La jappa è piu precisina, perfettina, migliore sotto diversi punti di vista. Condivide doti di agilita leggerezza, semplicita. Poi ho provato ducati e che dire: un pelo piu scomoda, cambio piu duro, spazio a bordo ridottissimo.
E l'ho comprata, perche' mi ha un po riportato ad altri tempi che non ricordavo piu molto bene: delle moto 'di ferro', senza troppi fronzoli, scomodelle quanto ruspanti. E cosi è il ducatino, se si riesce a mettere da parte il lato trendy cosi come propinato dal marketing, che non mi interessa. Resta una motocicletta semplice, di carattere, un ritorno alla moto vino rosso e salame tagliato grosso.
Sveltissima di ciclistica -la stabilita non è un dono di natura- entra in curva da sola e permette di correggere la traiettoria 30 volte mentre la stai facendo, una bicicletta a zero pensieri. Il motore scalcia quanto ci si aspetta dal vecchio aria olio ducati ma si puo sempre aprire a palla senza patemi o pensieri, si torna ragazzini. Frenare frena, le luci fanno luce, la frizione è leggera. ABS si puo togliere ma non è invadente.
Devo dire pochi fili a vista, un buon lavoro considerando il fatto che c'e' poca "carrozzeria" per nasconderli.
Scarico termignoni laterale alto (quindi completo di collettori e dekat), il db killer l'ho buttato al micio, che non ha gradito.
Suona in maniera divina, pur restando lontano dalla media dei rompicoglioni in harley.
Difetti? sospensione posteriore troppo secca che non incassa benissimo.
Per design, la protezione dall'aria è inesistente, limitando la velocita di crociera a 80 km/h per avere zero patimenti.
Domenica l'ho portata sulle prealpi, su scrisce di asfalto stretto, schifato di castagne cadute, foglie marcie e umidita, tra curve strette e tornantini.
Casa sua. Dopo 5 minuti stavo sorridendo come un pirla, da solo.