GS3NO
01-05-2016, 12:43
In questi giorni di poco utilizzo della moto mi sono messo a pensare. Ma più penso e più mi incazzo.
Ci fu un tempo in cui c'era un sogno che si chiamava Europa, un sogno di una generazione di politici e di popoli che dopo due guerre mondiali hanno capito che le divisioni, le guerre e l'odio tra popoli non sono altro che emerite stronzate portatrici di malattia etica, arretratezza culturale e soprattutto semi per ulteriori separazioni. Quel sogno piano piano è diventato una realtà tangibile ed ereditata da dei politi che non hanno sulle spalle non dico due ma neanche una guerra mondiale.
Per cui c'è stato questo shift verso l'egemonia dell'economia invece di quella della solidarietà, cooperazione, fraternanza che aveva guidato i padri fondatori. Il cieco rituale religioso dell'economia ha condotto i nostri politici a centrare tutto su Euro, PIL, crescita e altre fenomenali cagate che hanno solo prodotto substrato ad un'altra famiglia di politici europei: i populisti tuttologi onniscienti.
Non voglio dare attributi a quest'ultimi, tanto è chiaro qual è il mio pensiero ed opinione su loro, ma stanno influenzando l'opinione pubblica europea nel percorso inverso a che scrivevo poco sopra (Integrazione, collaborazione, amicizia, fraternanza, rottura di frontiere) e conducendoci nel baratro dell'isolamento reciproco. Frontiere chiuse, inimicizia, spronare l'odio degli uni contro gli altri, frantumazione e perdita dell'unità culturale europea dove ci porta? quale senso ha? qual è lo scopo di tutto ciò?
C'era un sogno che stava diventando realtà ma che ora stanno saltellando per gretto mero vacuo infame interesse personale.
Quando viaggeremo nel nostro continente, avremo ancora frontiere interne e polizia che controlla e sospetta di altri cittadini europei come lo sono loro.
Quando viaggeremo nel nostro continente ci sentiremo stranieri ancora una volta e non più appartenenti ad una stessa grande nazione.
Ci fu un tempo in cui c'era un sogno che si chiamava Europa, un sogno di una generazione di politici e di popoli che dopo due guerre mondiali hanno capito che le divisioni, le guerre e l'odio tra popoli non sono altro che emerite stronzate portatrici di malattia etica, arretratezza culturale e soprattutto semi per ulteriori separazioni. Quel sogno piano piano è diventato una realtà tangibile ed ereditata da dei politi che non hanno sulle spalle non dico due ma neanche una guerra mondiale.
Per cui c'è stato questo shift verso l'egemonia dell'economia invece di quella della solidarietà, cooperazione, fraternanza che aveva guidato i padri fondatori. Il cieco rituale religioso dell'economia ha condotto i nostri politici a centrare tutto su Euro, PIL, crescita e altre fenomenali cagate che hanno solo prodotto substrato ad un'altra famiglia di politici europei: i populisti tuttologi onniscienti.
Non voglio dare attributi a quest'ultimi, tanto è chiaro qual è il mio pensiero ed opinione su loro, ma stanno influenzando l'opinione pubblica europea nel percorso inverso a che scrivevo poco sopra (Integrazione, collaborazione, amicizia, fraternanza, rottura di frontiere) e conducendoci nel baratro dell'isolamento reciproco. Frontiere chiuse, inimicizia, spronare l'odio degli uni contro gli altri, frantumazione e perdita dell'unità culturale europea dove ci porta? quale senso ha? qual è lo scopo di tutto ciò?
C'era un sogno che stava diventando realtà ma che ora stanno saltellando per gretto mero vacuo infame interesse personale.
Quando viaggeremo nel nostro continente, avremo ancora frontiere interne e polizia che controlla e sospetta di altri cittadini europei come lo sono loro.
Quando viaggeremo nel nostro continente ci sentiremo stranieri ancora una volta e non più appartenenti ad una stessa grande nazione.