londinese
12-02-2016, 11:16
Ciao a tutti,
vivo a Londra da una decina di anni.
Prendo spunto dalla discussione nata qui: http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=451259
per parlare delle differenze Italia – Londra riguardo al mondo delle due ruote.
A Londra ho una F800R, la mia prima vera moto; prima avevo un SH 125, e prima ancora ho guidato vari scooter in Italia.
Patenti. Portare un mezzo a due ruote qui è più difficile (in quanto a requisiti di patente). Con la sola B puoi portare solo il 50ino, e solo se l'hai presa prima di una certa data. Altrimenti ci vuole un esamino (CBT) che ti consente di portare solo 125, senza passeggero, e con la L di learner (come la P di principiante) esposta in bella vista. Il CBT scade dopo 2 anni; se entro questi due anni non hai preso una patente A, lo devi rifare. So di italiani che hanno comprato e guidato scooter avendo solo la B italiana: se fossero mai stati coinvolti in un incidente avrebbero passato dei guai seri, perché praticamente guidavano senza patente valida e senza assicurazione (non avere una patente valida rende nullo il contratto di assicurazione). Il CBT fu introdotto nel 1990 per ridurre i moltissimi incidenti in cui erano coinvolti motociclisti e scooteristi inesperti. Principio lodevole, però nel frattempo prendere la patente A è diventato così costoso e lungo che molti rinnovano il CBT ogni due anni; infatti c’è chi, scherzando, dice che l’acronimo non è ‘compulsory basic training’ ma ‘can’t be bothered’ , cioè ‘non mi va di sbattermi’.
Diffusione moto e scooter. Non ho dati certi, ma ad occhio a Londra vedo pochi mezzi a due ruote, sicuramente infinitamente di meno che in una qualunque città italiana, e forse più moto che scooter. Forse chi si sbatte per prendere la patente A poi vuole una moto vera. Molti che invece vogliono solo uno scooter 125 rinnovano il CBT ogni due anni, e girano sempre con la L di principiante.
Tra i ragazzini non esiste la passione per le due ruote. Il "mezzo" non ce l'ha praticamente nessuno. E comunque qui ci vogliono 16 anni per il 50ino, 17 per la A1, e 17 anche per la B.
Ho fatto un corso di guida sicura coi motociclisti della polizia, che osservavano appunto come l'automobilista media sia poco abituato alle due ruote e tipicamente non conosca nemmeno un motociclista, mentre in Italia la situazione è molto diversa.
Modelli disponibili. Moto quasi le stesse che in Italia (Aprilia Mana e Yamaha Fazer sono tra le poche qui che non si vendono più). Scooter molti ma molti molti di meno. Scooter 150 praticamente non esistono, e scooter > 125 sono pochi. Ad esempio la Honda ha smesso di importare l'SH300 , campione di vendite nel resto del mondo,
Pericolosità in città. Le strade a Londra sono in condizioni mediamente migliori che nelle grandi città italiane. Gli automobilisti sono mediamente più civili che in Italia, ma meno abituati alle due ruote, quindi per certi versi sono più pericolosi di quelli italiani, per altri meno. Io giro con un giacchino impermeabile giallo ad alta visibilità, e con le strisce riflettenti. Altre categorie sono pericolosissime: ciclisti (ce ne sono molti; se ne ho molti dietro e devo girare, spesso devo segnalare col braccio altrimenti non mi notano ), bus a due piani che guidano come dei cani morti (il bus non mi ha mai dato fastidio in Italia, mentre mi sento spesso male qui!), e furgoni da lavoro, specie se guidati da stranieri che non hanno preso la patente in UK ma in paesi dove gli standard sono più ‘allegri’.
Regole diverse. Guidare a sinistra è banale, ma il codice della strada e la segnaletica (soprattutto quella orizzontale) sono abbastanza diversi. Prima di mettersi in sella o al volante, chi ha preso la patente all'estero dovrebbe almeno sfogliare un libro. Ad es il codice della strada britannico è uno dei pochi, se non l'unico, europeo che non ti dà mai esplicitamente diritto di precedenza. infatti se qui spegnessero i semafori la notte come facevano (lo fanno ancora?) quei criminali del comune di Milano succederebbe un manicomio.
Una differenza importante è che il codice della strada inglese consente espressamente il filtering, cioè il passare tra le colonne di auto. Molti automobilisti, però, non lo sanno, e si arrabbiano quando lo fai, anche se procedi a 5 all’ora in massima sicurezza. Come se dicessero: se resto bloccato io lo devi restare anche tu!
Parcheggio. Nota dolentissima. In centro sono severissimi. Puoi parcheggiare solo nei pochi spazi disponibili. In alcuni quartieri di Londra devi anche pagare (a Westminster da £1 al giorno a £100 l'anno, in base alla durata dell'abbonamento). Fuori dal centro, in alcune zone periferiche può essere tollerato il parcheggio sul marciapiede, ma è raro. Questo toglie il grosso della comodità di usare uno scooter: prima di ogni spostamento devi controllare sull'app del cellulare o sulle mappe delle amministrazioni di quartiere dove sono gli spazi, e segnartene più di uno nel caso qualcuno sia tutto occupato.
Ciclisti. Ovviamente non si può generalizzare, ogni categoria ha le sue mele marce. Il fatto, però, che i ciclisti non abbiano targhe li rende praticamente immuni a autovelox e telecamere, quindi per loro è molto più facile bruciare semafori o limiti di velocità; sì, ci sono discesone col limite a 32kmh, che io devo rispettare causa telecamere, mentre i ciclisti mi superano sfrecciando! Il problema principale è che la lobby dei ciclisti, capitanata dall’attuale sindaco Boris Johnson, è potentissima. Stanno costruendo delle piste ciclabili lungo le direttrici principali sud-nord e est-ovest; a parte il traffico bloccato per lavori, hanno ridotto le corsie, e in molti tratti eliminato le preferenziali per autobus per far posto alle piste ciclabili ‘segregate’, cioè separate da muretti. Risultato: più traffico per tutti! Hanno dato priorità a un mezzo privato, per quanto ecologico, come la bici, a discapito dei mezzi pubblici (bus). Ovviamente la sera le piste ciclabili restano deserte, mentre le altre corsie restano imbottigliate.
Un’altra meraviglia sono le ‘advanced stop lines’: http://www.ctc.org.uk/campaigning/views-and-briefings/advanced-stop-lines-asls . Quasi ogni semaforo è preceduto da un rettangolo lungo 5-6 metri in cui si possono fermare solo le bici, non le moto né le auto. Quindi le partenze da ogni semaforo sono da lumaca perché bisogna prima superare le bici.
Assicurazione. Entrando nella categoria più alta, assicurare l'SH125 può costare sull'equivalente di 300 euro all'anno se hai la patente A completa, mentre RC+furto e incendio dai 400 ai 600 euro in base alla zona della città, se lo lasci in strada o in garage, etc. A differenza che in Italia, qui non esiste un tasso d’interesse massimo; se vuoi pagare l’assicurazione mese per mese, l’assicurazione ti fa un ‘prestito’ a tassi di interesse che possono arrivare fino al 40% (sic: 40%).
Documenti e controlli. Stranezze di un paese in cui si scatenò una mezza rivoluzione quando il governo precedente cercò di introdurre le carte d'identità (che qui non esistono) ma che non alza un dito quando poi si scopre dell'attività di sorveglianza di massa dell'NSA americana e del CGHQ (l'equivalente britannico): **non** è obbligatorio avere con sé alcun tipo di documento. Se la polizia ti ferma, hai 7 giorni di tempo per presentare patente libretto assicurazione etc ad un comando di polizia; ti multano solo se lo fai dopo i 7 giorni. In 8 anni qui non ho **mai** visto un posto di blocco né uno scooterista/motociclista fermato. Una ragazza italiana di mia conoscenza, invece, che ha la patente A senza limitazioni e porta uno scooter 300, è stata fermata varie volte dai poliziotti motociclisti perché gli sembrava strano che una ragazza così giovane guidasse uno scooter 300, e volevano verificare che avesse la patente in regola.
Convenienza rispetto ai mezzi pubblici. Ovviamente dipende. L'efficienza dei mezzi pubblici di Londra è un po' un mito. Dipende dai tragitti, possono essere efficientissimi o da terzo mondo. La metro è vecchia più di un secolo, con vagoni minuscoli rispetto a quelli di una qualunque città moderna, senza aria condizionata , e con molte stazioni inaccessibili a passeggini e disabili. In orario di punta alcune stazioni sono così piene di gente che spesso devi aspettare anche 5-6 treni prima di poter salire - questo quando riesci ad entrarci, nella stazioni, perché non è raro che chiudano temporaneamente gli ingressi quando il sovraffollamento raggiunge livelli critici. Io mi sono convinto a prendere lo scooter quando alcuni lavori sulla linea hanno reso il mio tragitto in treno troppo inaffidabile: un sacco di treni cancellati ogni giorno, e tragitti di 15 minuti che diventavano di oltre un'ora. I prezzi, poi, sono osceni: un abbonamento zona 1-2 costa sui 1500 euro se paghi la cifra annuale tutta in una botta, o sui 1800 se paghi mese per mese. A Milano €35 o €330 annuali. Gli stipendi londinesi possono essere più alti (dipende dai lavori: i lavoratori poco qualificati secondo me qui se la passano molto peggio che in Italia) ma non di 5 volte! Alla fine prendere un 125 usato può essere molto più conveniente che usare i mezzi pubblici.
I passaggi di proprietà sono GRATUITI. Niente notai, niente bollo, niente tasse. Quando ho comprato la mia BMW usata, io e il vecchio proprietario abbiamo firmato due sezioni del libretto della moto. La mia parte l'ho strappata come ricevuta (è seghettata per facilitare lo strappo). Il vecchio proprietario ha spedito il modulo alla motorizzazione, e dopo una settimana la motorizzazione mi ha spedito a casa il libretto coi miei dati sopra.
Non esiste la tassa di possesso come in Italia, ma una tassa di circolazione. Se per un periodo non circoli, vai sul sito della motorizzazione e con un paio di click lo segnali. Prima di riprendere a circolare, lo devi comunicare sempre dal sito. Nel periodo in cui non circoli, ovviamente non paghi la tassa.
vivo a Londra da una decina di anni.
Prendo spunto dalla discussione nata qui: http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=451259
per parlare delle differenze Italia – Londra riguardo al mondo delle due ruote.
A Londra ho una F800R, la mia prima vera moto; prima avevo un SH 125, e prima ancora ho guidato vari scooter in Italia.
Patenti. Portare un mezzo a due ruote qui è più difficile (in quanto a requisiti di patente). Con la sola B puoi portare solo il 50ino, e solo se l'hai presa prima di una certa data. Altrimenti ci vuole un esamino (CBT) che ti consente di portare solo 125, senza passeggero, e con la L di learner (come la P di principiante) esposta in bella vista. Il CBT scade dopo 2 anni; se entro questi due anni non hai preso una patente A, lo devi rifare. So di italiani che hanno comprato e guidato scooter avendo solo la B italiana: se fossero mai stati coinvolti in un incidente avrebbero passato dei guai seri, perché praticamente guidavano senza patente valida e senza assicurazione (non avere una patente valida rende nullo il contratto di assicurazione). Il CBT fu introdotto nel 1990 per ridurre i moltissimi incidenti in cui erano coinvolti motociclisti e scooteristi inesperti. Principio lodevole, però nel frattempo prendere la patente A è diventato così costoso e lungo che molti rinnovano il CBT ogni due anni; infatti c’è chi, scherzando, dice che l’acronimo non è ‘compulsory basic training’ ma ‘can’t be bothered’ , cioè ‘non mi va di sbattermi’.
Diffusione moto e scooter. Non ho dati certi, ma ad occhio a Londra vedo pochi mezzi a due ruote, sicuramente infinitamente di meno che in una qualunque città italiana, e forse più moto che scooter. Forse chi si sbatte per prendere la patente A poi vuole una moto vera. Molti che invece vogliono solo uno scooter 125 rinnovano il CBT ogni due anni, e girano sempre con la L di principiante.
Tra i ragazzini non esiste la passione per le due ruote. Il "mezzo" non ce l'ha praticamente nessuno. E comunque qui ci vogliono 16 anni per il 50ino, 17 per la A1, e 17 anche per la B.
Ho fatto un corso di guida sicura coi motociclisti della polizia, che osservavano appunto come l'automobilista media sia poco abituato alle due ruote e tipicamente non conosca nemmeno un motociclista, mentre in Italia la situazione è molto diversa.
Modelli disponibili. Moto quasi le stesse che in Italia (Aprilia Mana e Yamaha Fazer sono tra le poche qui che non si vendono più). Scooter molti ma molti molti di meno. Scooter 150 praticamente non esistono, e scooter > 125 sono pochi. Ad esempio la Honda ha smesso di importare l'SH300 , campione di vendite nel resto del mondo,
Pericolosità in città. Le strade a Londra sono in condizioni mediamente migliori che nelle grandi città italiane. Gli automobilisti sono mediamente più civili che in Italia, ma meno abituati alle due ruote, quindi per certi versi sono più pericolosi di quelli italiani, per altri meno. Io giro con un giacchino impermeabile giallo ad alta visibilità, e con le strisce riflettenti. Altre categorie sono pericolosissime: ciclisti (ce ne sono molti; se ne ho molti dietro e devo girare, spesso devo segnalare col braccio altrimenti non mi notano ), bus a due piani che guidano come dei cani morti (il bus non mi ha mai dato fastidio in Italia, mentre mi sento spesso male qui!), e furgoni da lavoro, specie se guidati da stranieri che non hanno preso la patente in UK ma in paesi dove gli standard sono più ‘allegri’.
Regole diverse. Guidare a sinistra è banale, ma il codice della strada e la segnaletica (soprattutto quella orizzontale) sono abbastanza diversi. Prima di mettersi in sella o al volante, chi ha preso la patente all'estero dovrebbe almeno sfogliare un libro. Ad es il codice della strada britannico è uno dei pochi, se non l'unico, europeo che non ti dà mai esplicitamente diritto di precedenza. infatti se qui spegnessero i semafori la notte come facevano (lo fanno ancora?) quei criminali del comune di Milano succederebbe un manicomio.
Una differenza importante è che il codice della strada inglese consente espressamente il filtering, cioè il passare tra le colonne di auto. Molti automobilisti, però, non lo sanno, e si arrabbiano quando lo fai, anche se procedi a 5 all’ora in massima sicurezza. Come se dicessero: se resto bloccato io lo devi restare anche tu!
Parcheggio. Nota dolentissima. In centro sono severissimi. Puoi parcheggiare solo nei pochi spazi disponibili. In alcuni quartieri di Londra devi anche pagare (a Westminster da £1 al giorno a £100 l'anno, in base alla durata dell'abbonamento). Fuori dal centro, in alcune zone periferiche può essere tollerato il parcheggio sul marciapiede, ma è raro. Questo toglie il grosso della comodità di usare uno scooter: prima di ogni spostamento devi controllare sull'app del cellulare o sulle mappe delle amministrazioni di quartiere dove sono gli spazi, e segnartene più di uno nel caso qualcuno sia tutto occupato.
Ciclisti. Ovviamente non si può generalizzare, ogni categoria ha le sue mele marce. Il fatto, però, che i ciclisti non abbiano targhe li rende praticamente immuni a autovelox e telecamere, quindi per loro è molto più facile bruciare semafori o limiti di velocità; sì, ci sono discesone col limite a 32kmh, che io devo rispettare causa telecamere, mentre i ciclisti mi superano sfrecciando! Il problema principale è che la lobby dei ciclisti, capitanata dall’attuale sindaco Boris Johnson, è potentissima. Stanno costruendo delle piste ciclabili lungo le direttrici principali sud-nord e est-ovest; a parte il traffico bloccato per lavori, hanno ridotto le corsie, e in molti tratti eliminato le preferenziali per autobus per far posto alle piste ciclabili ‘segregate’, cioè separate da muretti. Risultato: più traffico per tutti! Hanno dato priorità a un mezzo privato, per quanto ecologico, come la bici, a discapito dei mezzi pubblici (bus). Ovviamente la sera le piste ciclabili restano deserte, mentre le altre corsie restano imbottigliate.
Un’altra meraviglia sono le ‘advanced stop lines’: http://www.ctc.org.uk/campaigning/views-and-briefings/advanced-stop-lines-asls . Quasi ogni semaforo è preceduto da un rettangolo lungo 5-6 metri in cui si possono fermare solo le bici, non le moto né le auto. Quindi le partenze da ogni semaforo sono da lumaca perché bisogna prima superare le bici.
Assicurazione. Entrando nella categoria più alta, assicurare l'SH125 può costare sull'equivalente di 300 euro all'anno se hai la patente A completa, mentre RC+furto e incendio dai 400 ai 600 euro in base alla zona della città, se lo lasci in strada o in garage, etc. A differenza che in Italia, qui non esiste un tasso d’interesse massimo; se vuoi pagare l’assicurazione mese per mese, l’assicurazione ti fa un ‘prestito’ a tassi di interesse che possono arrivare fino al 40% (sic: 40%).
Documenti e controlli. Stranezze di un paese in cui si scatenò una mezza rivoluzione quando il governo precedente cercò di introdurre le carte d'identità (che qui non esistono) ma che non alza un dito quando poi si scopre dell'attività di sorveglianza di massa dell'NSA americana e del CGHQ (l'equivalente britannico): **non** è obbligatorio avere con sé alcun tipo di documento. Se la polizia ti ferma, hai 7 giorni di tempo per presentare patente libretto assicurazione etc ad un comando di polizia; ti multano solo se lo fai dopo i 7 giorni. In 8 anni qui non ho **mai** visto un posto di blocco né uno scooterista/motociclista fermato. Una ragazza italiana di mia conoscenza, invece, che ha la patente A senza limitazioni e porta uno scooter 300, è stata fermata varie volte dai poliziotti motociclisti perché gli sembrava strano che una ragazza così giovane guidasse uno scooter 300, e volevano verificare che avesse la patente in regola.
Convenienza rispetto ai mezzi pubblici. Ovviamente dipende. L'efficienza dei mezzi pubblici di Londra è un po' un mito. Dipende dai tragitti, possono essere efficientissimi o da terzo mondo. La metro è vecchia più di un secolo, con vagoni minuscoli rispetto a quelli di una qualunque città moderna, senza aria condizionata , e con molte stazioni inaccessibili a passeggini e disabili. In orario di punta alcune stazioni sono così piene di gente che spesso devi aspettare anche 5-6 treni prima di poter salire - questo quando riesci ad entrarci, nella stazioni, perché non è raro che chiudano temporaneamente gli ingressi quando il sovraffollamento raggiunge livelli critici. Io mi sono convinto a prendere lo scooter quando alcuni lavori sulla linea hanno reso il mio tragitto in treno troppo inaffidabile: un sacco di treni cancellati ogni giorno, e tragitti di 15 minuti che diventavano di oltre un'ora. I prezzi, poi, sono osceni: un abbonamento zona 1-2 costa sui 1500 euro se paghi la cifra annuale tutta in una botta, o sui 1800 se paghi mese per mese. A Milano €35 o €330 annuali. Gli stipendi londinesi possono essere più alti (dipende dai lavori: i lavoratori poco qualificati secondo me qui se la passano molto peggio che in Italia) ma non di 5 volte! Alla fine prendere un 125 usato può essere molto più conveniente che usare i mezzi pubblici.
I passaggi di proprietà sono GRATUITI. Niente notai, niente bollo, niente tasse. Quando ho comprato la mia BMW usata, io e il vecchio proprietario abbiamo firmato due sezioni del libretto della moto. La mia parte l'ho strappata come ricevuta (è seghettata per facilitare lo strappo). Il vecchio proprietario ha spedito il modulo alla motorizzazione, e dopo una settimana la motorizzazione mi ha spedito a casa il libretto coi miei dati sopra.
Non esiste la tassa di possesso come in Italia, ma una tassa di circolazione. Se per un periodo non circoli, vai sul sito della motorizzazione e con un paio di click lo segnali. Prima di riprendere a circolare, lo devi comunicare sempre dal sito. Nel periodo in cui non circoli, ovviamente non paghi la tassa.