Visualizza la versione completa : Ritorno in Marocco 2015: com'è la situazione africana?
OctopusVR
03-04-2015, 09:03
Apro questo 3D perché io e mia moglie in gennaio, quindi prima degli ultimi eventi tunisini, abbiamo prenotato il traghetto per tornare in aprile in Marocco. Ci stiamo tenendo informati sulla situazione e ad esempio Murdoch che è appena tornato dice che tutto è tranquillo:
Sto rientrando dall'aeroporto di marrakech. Sono stato tra Casablanca e Marrakech e sembra tutto come sempre. Sui passi si vede ancora parecchia neve....in fase di scioglimento. .... a macchie ed arriva fin circa metà altezza delle catene atlas. Se riesco posto una foto qs sera da casa.
Polizia x le strade: meno del solito. Gente sempre spettacolare... vabbe ma io sono di parte :-)
Aggiungo: di giorno non avevo sottomano un termometro ma faceva moolto caldo. Diciamo 32 secchi. La sera maniche corte e 28 gradi. Non male......
Da quello che si legge sul sito Farnesina non ci sono aggiornamenti preoccupanti se non il consiglio (lo stesso di alcuni paesi anche europei) di osservare le solite precauzioni, ed anche sentendo chi va in Marocco per lavoro o vacanze, esempio ho amici che ci vanno a giocare a golf, dicono che la situazione è tranquilla è tutto rimarrà a posto perché il governo è molto stabile e durissimo contro i terroristi.
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rombodituono
03-04-2015, 09:36
Io parto sabato prossimo
Credo che la prima misura di sicurezza sia stare al largo dalle grandi città, e cosi faremo.
Non ce lo vedo un commando dell'IS colpire Imilchil o Nkob
OctopusVR
03-04-2015, 10:10
Ocio che nelle due location che hai nominato ci dev'essere ancora neve, e non so se sia anche peggio.... 😁
Cmq teniamoci in contatto per gli sviluppi, magari possiamo postare qui aggiornamenti ed anche foto di viaggio...
Ad esempio io sto cercando informazioni sull'assicurazione RCA nello sbarco al porto di Tangeri, perché l'anno scorso a Nador è stato un disastro.
rombodituono
03-04-2015, 10:51
A Tangeri appena passi i controlli doganali sulla sinistra trovi dei micro uffici prefabbricati. Fai tutto li in due minuti
rombodituono
03-04-2015, 10:53
Dove hai trovato info riguardo la neve a Imilchil? Puoi linkarmi qualche sito se lo conosci?
Ci sono stato nel 2012 in quelle zone, partendo due settimane più tardi, e neve c'era ma solo sulle cime delle montagne più alte, per il resto faceva fresco ma tanto sole e piste già asciutte
La Via delle Casbah
di Andreoli Domenico
Kasbah rosse di fango, souq formicanti nelle vie polverose delle città imperiali, le spettacolari valli del Dades e del Todra, i percorsi in fuoristrada visitando villaggi remoti abitati dai Berberi nel cuore dell’Alto Atlante, in contrasto con le dune del Sahara a sud nelle oasi di Zagora e Merzouga. In ogni caso è un paese che ci sconcerterà con l’intensità della sua vita e l’inaspettata generosità ed invadenza dei marocchini, sarà un’esperienza unica…fate un respiro profondo ed immergetevi nella calca di Djema-el-Fna.
Nel grande sud dove la sabbia è in agguato per coprire tutto , il loro percorso è vita. Frutteti, campi, palmeti, roseti…lungo le loro sponde si srotola un lungo nastro fertile dove gli uomini fanno miracoli.
Sono gli uadi Draa, Dades, Zis.
Qui i paesaggi si susseguono senza assomigliarsi.
Sabbia infuocata e vette nevose, burroni vertiginosi che si schiudono su campagne verdeggianti e ovunque, sbucate da un palmeto appollaiate su di una roccia fiammeggiante, adagiate davanti ad una lago smeraldo…
Casbah sontuose, fiabesche cittadelle di terra, ksour d’insolita bellezza, villaggi fortificati color sabbia.
Sono le valli del Draa, Dades e Zis, scendere il corso degli uadi. Risalire il corso del tempo seguendo la via
delle Casbah, un appuntamento con una natura strabiliante.
…Si è bello leggere una storia e viaggiare con la fantasia è importante…viaggiare davvero lo è ancora di più.
Genova: primo pomeriggio di un sabato gradevole ed un sole che finalmente inizia a scaldare, tra la banchina e la nave/traghetto per Tangeri.
È qui che conosciamo visivamente e fisicamente le persone con cui condivideremo questi 15 giorni in una delle terre più affascinanti e spettacolari dell'Africa, prendiamo confidenza delle strutture a bordo e delle nostra cabine doppie esterne con oblò, almeno non ci si sente in un ambiente a volte claustrofobico per i prossimi due giorni necessari all’arrivo. Il secondo giorno è dedicato alla navigazione.
La giornata seguente dedicata alla navigazione passa tra entusiasmi, racconti ed immagini delle passate edizioni e curiosità, domande specifiche sul viaggio, approfondimento delle conoscenze personali, giocate a carte ed espletamento formalità d'ingresso.
Sulla nave circolano già comunque voci e conferme dell'enorme ritardo che la nave Majestic porta in conseguenza di problemi avuti sia nella ritardata partenze da Genova che dalla successiva sosta a Barcellona, ma se non è questo è comunque qualche altro problema a far si che la nave non arrivi quasi mai puntuale al porto di Tangeri, ricordo quando una delle prime volte ci è toccato fare la prima tappa sino a Fes di notte, per fortuna l’autostrada ha facilitato il trasferimento anche se il freddo mordeva le membra ed aver visto sorgere l’alba al limitare della città.
Tangeri: Finalmente dopo più di due giorni di navigazione i tasselli delle nostre moto toccano il suolo marocchino e nel nuovo porto di TangeriMed le formalità doganali sembrano più sbrigative rispetto al vecchio porto in centro. Tangeri fondata dal gigante mitologico greco Anteo sarà lui a battezzare il luogo con il nome della sua sposa Tingi. Da questo porto storicamente strategico sono passati proprio tutti dalla storia natica a quella più recente e da sempre sede di traffici più o meno illeciti.
Percorriamo in una sequenza di dolci, verdi colline e curve costeggiate da campi coltivati i primi contrafforti del Rif la catena montuosa meno elevata del Marocco che agisce da spartiacque tra Europa ed Africa ed ha il suo cuore tra le montagne di Chefcaouen spirito andaluso fondata all’inizio del ‘400 da esuli di questa etnia, poi fortemente legata all’Islam ed è stata città proibita ai non musulmani sino agli anni ’20. Dotata di numerose fonti d’acqua dono di Allah hanno permesso al territorio un notevole sviluppo agricolo e commerciale, il cuore della città antica la medina si apre con un dedalo di viuzze e con le sue case bianche ed azzurre domina il paesaggio circostante.
Ci inoltriamo sempre più nel Rif, dove gli abitanti di carnagione chiara ed occhi azzuri si dedicano prevalentemente all’agricoltura ed alla pastorizia con una varietà di paesaggi incredibile dal versante umido e ricco di vegetazione ad aridi e selvaggi con scenari aspri e decisamente meno ospitali.
Fes: Il tesoro dell’impero. Dalle colline adiacenti non si può non rimanere attoniti alla vista prospettiva e globale della città di Fes, le mura cingono i due nuclei di Fes el-Jadid e Fes el-Bali la parte più antica la medina qui si entra in un altro mondo, un luogo unico in grado di stupire e soggiogare il turista ad ogni visita con impianto urbanistico incredibilmente intricato cinto da mura oltre le quali si procede solamente a piedi, l’orientamento diventa impossibile, le strade strettissime prendono pieghe inattese permeate da profumi ed odori pungenti alle voci dei mercanti ad agli asini stracarichi di merci che al grido dei loro conduttori ‘Balek.balek’ ci si deve prontamente scostare pena venirne travolti, la magia della medina parte proprio dal senso di questo smarrimento. Un dedalo di viuzze dal quale improvvisamente spuntano regali palazzi e fontane che sembrano sorgere dal nulla, ma non è anarchia architettonica ma risponde alle funzioni di una città medioevale islamica governata da regole urbanistiche e religiose ben precise ma anche dalle esigenze dei suoi traffici, e questo mondo è arrivato sino a noi sostanzialmente integro ed intatto. Fes è anche il souq dei Tintori un girone dantesco le concerie delle pelli, qui il turista viene munite di un rametto di menta per attenuare il fetore che regna sovrano e dall’alto di un terrazzo si possono osservare le vasche multicolori ed i momenti della lavorazione. Ma è scendendo sul bordo delle vasche che ci si rende conto dell’immane lavoro, il lavoro ingrato dei conciatori, mani sui bordi delle vasche e poi spingere con le gambe immerse nella calce, guano di piccione, nel veleno dei coloranti chimici, nella merda sino ai coglioni per trattare e tirar fuori le pelli destinate alla concia. Un odore inconfondibile nauseabondo di corpi ed escrementi animali pervade l’ambiente ed unito all’esplosione cromatica dei colori fanno delle concerie di Fes un luogo assolutamente indimenticabile……ed ai miei occhi i conciatori si muovono sulla scena come attori consumati fieri di essere nonostante tutto i protagonisti dello spettacolo nell’arena policroma e cangiante dove ci si sente un po’ bestie ed un po’ eroi, si percepisce profumo di protagonismo da attori corrosi e sgualciti destinati al ruolo di dannati e perdenti.
Lasciamo Fes per immergersi nel traffico disordinato della periferia, auto, taxi-brousse stipati di persone cose ed animali viaggiano a folle velocità da una parte e l’altra del paese con i clacson perennemente pigiati nelle orecchie e camion malridotti sbuffanti ed arrancanti sui primi tornati che portano verso Ifrane, linda cittadina con uno strano connubio architettonico simil alpin-svizzero, sede di una prestigiosa università e luogo di impianti di sci invernali nonché residenza estiva del re, la temperatura si fa comunque più cruda e l’aria frizzantina, obbligandoci ad indossare i sottotuta termici. Siamo nel Medio Atlante dove il paesaggio è caratterizzato da panorami di laghi e fiumi e vette oltre i 3000 m. aspre ed inospitali e la ormai famosa Foret de Cedre. Alberi immensi maestosi, boschi di cedri a volte talmente fitti da divenire foreste popolate da scimmie che hanno la loro sede principale nei pressi dell’ormai secco Cedre Goudrand il più alto che sia mai esistito nel paese, qui le bestiole allestiscono un curioso spettacolo per i turisti.
In un gradevole susseguirsi di pascoli verdeggianti d'alta quota e villaggi berberi color della terra passiamo prima per Ain Leuh con il suo vivace mercato del martedi.
Proseguendo sulla S 303 si inizia a anche a far conoscenza con i primi tratti di un percorso completamento sterrato causato sia dalle condizioni meteo dell'inverno appena trascorso che da una mancanza di manutenzione ma che non metterà in eccessiva difficoltà le moto e gli equipaggi.
Dopo la visita alle cascate ed il piccolo villaggio di Oum r'bia sempre circondanti da questi paesaggi verdeggianti oppure da rilievi montuosi calcarei modellati da antiche fratture arriviamo al far della sera a Midelt dove ci accoglie come sempre la Casbah Asmaa.
E il gran giorno oggi…si sistemano con cura i bagagli sulle moto, alcune compagne salgono sui mezzi d’assistenza, un po’ per l’inusuale freddo pungente 3° ed un po’ per agevolare i conduttori nei tratti off, prendiamo le ultime informazione sulla pista del Cirque du Jaffar, i pareri sono alquanto discordi, da motociclisti francesi che l’hanno percorso i giorni scorsi ritenendolo impegnativa ai locali che c’inducono a percorrerla…vite, vite…yallah, yallah…ma è predominante il suggerimento dei francesi, leggendo negli occhi dei compagni di viaggio qualche preoccupazione, viaggiare in sicurezza questa massima ci fa propendere verso i passi di Tizi-n-Ait-Ouirra, Tizi-n-Ifar poi nella località di Tizi-n-Isly.
sulla destra, verso Cherchet, la strada si dipana tra curve e saliscendi: i paesaggi agricoli, i campi punteggiati dalle fioritura multicolore primaverile e verdi colline i luoghi sono scenograficamente spettacolari ed estremamente gradevoli.
Da qui puntiamo a sud verso il Lac Tislit un altopiano lacustre di grande suggestione racchiuso tra montagne brulle di notevoli altezze ed Imilchil, piccolo ed animato centro berbero e punto isolato di riferimento della zona, qui si trovano una pompa di benzina piccoli ristoranti e qualche alberghetto per la notte, da rimarcare la cordialità dell’etnia berbera in parte nomade cha abita questo remoto villaggio.
Una breve sosta ed da qui che si dipana la lunga, impegnativa e spettacolare pista d’alta quota sulle aspre pendici che giungono sino al cuore dell’Alto Atlante al passo il GPS segnale quota 2800 slm. Da qui a precipizio attraverso stupende valli, canyon, greti e guadi ci dirigiamo verso M'Semrir
E' una tappa impegnativa e magnifica che ci vede pilotare i nostri mezzi esclusivamente su sterrato, attraversando monti brulli e deserti di alta quota, passando per villaggi remoti al di fuori del tempo dove quest'ultimo sembra essersi fermato.
Abbiamo modo di poter osservare gli schivi abitanti di etnia Berbera occupati nelle loro attività quotidiane come pastorizia e la raccolta delle frasche stipate all'inverosimile su curve schiene e per i più fortunati sugli asini, oltre a donne che lavano panni e tappeti sulle rive dei corsi d'acqua e bambini festanti al nostro passaggio in uno scenario stupendo di grandi montagne. E’ il Canyon e la Valle del Dades che si apre un profondo varco tra le montagne dell’Atlas, la valle è disseminata da grandi oasi e diversi ed imponenti ksar e kasbah.
Proseguendo sul percorso da Boulmane du Dades e alla sua kasbah Tizzarouine, al crocevia tra le gole e la valle del Dadès, detta anche «valle delle mille kasbah».Ancora più in là si trova il villaggio fortificato di Kelaât M’Gouna, dove la valle prende il nome di “Valle delle Rose”. La località è famosa per la produzione dell’acqua di rose, un prodotto di bellezza molto diffuso che viene usato anche come medicinale. A pochi chilometri, Skoura possiede un palmeto dominato da diverse kasbah, una più bella dell’altra… Queste cittadelle costruite in argilla compattata (terra cruda), semplici e al tempo stesso sontuosamente decorate con motivi geometrici, sono rappresentative della cultura berbera, ci farà immergere immediatamente nel cuore di ciò che stiamo cercando immergendoci in un paesaggio unico di superba bellezza da percorrere a volte su piste a malapena tracciate andando alla scoperta dei villaggi montani Tamezrit/Toughfine ed Ichbaken e delle semplici e pure tradizioni berbere, all’ombra imponente del massiccio dell’Ighil M’Goum, regione remota dove le rocce sedimentarie formano spettacolari crinali e scarpate, l’erosione ha scavato alcune impressionanti gole, con pareti di colori rosso intenso ci si ferma in una grotta annerita dal fumo insieme ad una famiglia di pastori seminomadi a gustare il thè alla menta gentilmente offertoci dove ci sentiamo ospiti privilegiati e gradita, considerato come questa parte del paese sia poco frequentata da turisti. Ma questo è un giro veramente stupendo e consigliabile a chi vuol assaporare sensazioni forti legati allo stupefacente scenario naturale di alta quota ed impegno nella guida su piste ben tracciate e guidate, tranne che nell’ultimo tratto dove la pista si getta in un greto di un fiume con fondo ghiaioso ed ostico, a volte cedevole dove non è facile mantenere la giusta direzionalità della ruota anteriore e l’equilibrio, ma le sorprese non finiscono mai, la traccia sparisce e tra numerosi guadi e tratti fuoripista non è facile orientarsi e mantenere il controllo delle nostre grosse enduro.
Immagina, immagina di trovarti via da tutto…immagina uno spazio infinito
A Tinehrir oltre a fare la sempre gradevole sosta al negozio dell’ormai ospitale amico Youssef dove si possono trovare sia souvenir di pregio sia oggetti d’arte originali delle varie etnie marocchine Immancabile la visita alle spettacolari Gole del Todra, la valle del fiume Todra è uno spettacolo di rara bellezza disseminata di palmeti e villaggi berberi accesa dai saturi colori del tardo pomeriggio che illuminano le rocce che vanno dal rosa all’ocra intenso. proseguiamo verso Tamtachoutte da qui si domina la valle con una veduta a dir poco stupenda sulla sottostante piana ed un poco più avanti al villaggio di Amellago, una volata verso sud ed arrivo a Merzouga ai piedi delle dune di Erg Chebbi, docili dune seguono l’orizzonte, dove l’azzurro del cielo parte e non finisce più. Quando il sole scende dal mezzogiorno e s’insinua di traverso tra le dune, le luci e le ombre si evidenziano, si rincorrono, riempiono e scuotano lo sguardo disegnando migliaia di morbide forme in perpetuo movimento
Qui si interrompe la strada ma non s'interrompe il viaggio: Sabbia, sabbia infuocata, sabbia a perdita d'occhio… Sculture mobili, colori cangianti, dune di sabbia innalzate dal vento, affascinante, grandioso il deserto ricomincia dove sabbia, vento, sole si fondono per generare l'infinito…
Pochi uomini possono vantarsi di conoscerne i segreti, il bivacco è tra le dune ai piedi dell'Erg in tende berbere, la mattina assistiamo ad una spettacolare alba sulla grandi dune di sabbia.
E’ come sempre quasi noiosa la strada che da Merzouga porta ad Alnif un deserto roccioso ed una lunga striscia d’asfalto nera che corre in mezzo al nulla ma ecco N’Kob e le prime oasi di palme ed i corsi d’acqua all’altezza di Agdz qui lasciamo l’asfalto per addentrarci sulla sponda sinistra. del fiume Draa all’interno della palmeraie tra antiche kasba ormai in rovina, villaggi dai ritmi lenti ed antichi e bimbi vocianti e festanti, una sosta ci permette di visitare la kasbah Tinzouline assieme agli abitanti attuali che ci spiegano i pregi e le difficoltà di vivere in una struttura ed in un ambiente così unico. Nel tardo pomeriggio quando il sole è all’orizzonte è Zagora la porta del deserto verso sud, da dove i Saadine nel XVI° secolo conquistarono tutto il Marocco prima di lanciarsi nella grande avventura che li avrebbe portati sino nel cuore del Sahara, famoso il mitico cartello 52 jours a Timbouctou.(Mali)
Partire all’alba attraverso l’Hammada, deserto di sassi e rocce…il cielo, un quadro di unica bellezza dipinto ogni giorno dal sole.
Da Zagora vi è una bella strada che porta verso le aride pianure del profondo sud desertico sino a M’hamid, solitario e polveroso avamposto battuo dall’Harmattan, vento primaverile che nasce nel cuore del Sahara di cui il vicino Erg Chigaga è una propaggini dei grandi Erg Algerini. E’ l’incontrasto regno dei Tuareg, che ci insegnano la tranquillità del deserto, sotto i loro shes color indaco, nei loro occhi…cose dimenticate e ritrovate nella sabbia del tempo, nulla o quasi si sa sulle loro origini, la loro lingua, le tradizioni tramandate esclusivamente da parole dette e mai scritte. Ancor oggi tengono a distinguersi anche con una speciale anarchia insita nel loro carattere, dove non esistono confini, laggiù oltre il mare di sabbia. A Tamegroute si può l’interessante biblioteca musulmana con libri e manoscritti antichi, dove una simpatica ed alquanto bizzarra guida anziana ci fa da cicerone, accanto vi è il souk delle ceramiche dove con metodi antiche si producono vasellami di varia fattura e natura, ed è un momento arrivare al bivio ed imbocchiamo la pista oltretutto teatro di una delle ultime tappe della Dakar africana, la pista del lago Iriki, la dove inizia l’Erg M’hazil ci accorgiamo subito che non sarà una passeggiata portare questi ns. bestioni da 250kg. su sabbie, pietraie, oued in secca e tole-ondulèe che spezza le braccia è una prova impegnativa della capacità di guida dei piloti ed al limite di sopportazione alla fatica dei conducenti e dei mezzi ad un certo punto è la voglia assoluta d’arrivare, di uscire da quell’inferno di pietra e sabbia, sotto un sole accecante, la sete e la fatica, bianca e muta ti svuota d’energia,ma dove questo impegno, lascia il posto ad una determinazione feroce negli ultimi bagliori del giorno e le prime ombre della sera stagliano in lontananza le rassicuranti luci del villaggio di Foum Z’Guid per poi proseguire al buio della notte ai margini di una vasta pianura sino a Tissint, brevi guadi ed un tratto su pista a volte battuta a tratti sabbiosa ci conduce stanchi, sporchi e distrutti fisicamente al solitario accampamento di Akka Nait Sidi magnificamente e silenziosamente adagiato su un fondo di un ampio canyon, qui godiamo della genuina ospitalità di Sylvain ed il suo staff, in comode tende doppie generosamente distanti le une dalle, dopo un buona cena passiamo qualche momento ad ammirare il fuoco ed un cielo illuminato da miriadi stelle….ripensando in modo positivo a quale impresa siamo riusciti a portare a termine… i 160 km. della pista del lago Iriki rimarranno scolpiti indelebili nella nostra memoria…
…agli amici, che come me hanno condiviso lo stesso sogno, la stessa strada che ci ha ricoperto della medesima polvere e dello stesso orizzonte.
Tissint –Agadir Melloul -Tailoiune- -Ouarzazate
Dopo una notte quieta ed ottima colazione nel vicino paese di Tissint, sistemiamo i piccoli danni subiti dalle moto nella tappa precedente, un rifornimento veloce attraverso canestri e l’unico comunque disponibile, si affronta questa tappa tranquilla ed anche bella che ci vede salire agli altipiani su un comodo nastro d’asfalto ed all’incirca a metà strada con Tata sulla destra, si prenderà la strada che sale verso nord per incrociare la strada 6837 che sale ad Agadir Melloul sino a Tailouine, decidiamo di evitare la pista difficile che sale verso il Tizi n’Melloul e di percorrere quella più liscia e veloce per l’oasi du Fint per poi indirizzarci ad incrociare la P32 per la destinazione finale.
Al crocevia delle valli Draa, Dades,Zis, si trova Ouarzazate per molti di solito segna l’inizio del viaggio, generosa,ospitale e disorientante prepara dolcemente il viaggiatore alle sensazioni estreme del deserto. La magnifica casbah Taourirt antica residenza Glaoui di stupefacente bellezza, le torri sovrastano la massa di casa addossate le une alle altre e stagliano i loro merli contro il blu del cielo
A pochi km circa 30 verso N/O si visita nella prima mattinata la Casbah di Ait Benhaddou, stupefacente vista oltre l’immaginazione: uno splendido castello di sabbia adagiato come per magia in un campo di mandorli in fiore al di là del fiume, talmente bello cosi con i suoi giochi di luce, da divenire lo scenario di molti film famosi. Casbah di fiera bellezza da rientrare nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. All’interno di questa struttura, nei meandri angusti di viuzze ed ambienti, magici giochi di luce si rincorrono senza soluzione di continuità, creando situazioni uniche ed irripetibili.
Mai comunque adagiarsi ed allora offriamo ai nostri ormai esperti enduristi, un’altra meravigliosa tappa che sale verso Casbah Telouet, un tempo importante centro sulla via carovaniera che portava in Mali sede inoltre del potente clan dei Glaoui, le nostre enduro con i tasseli ormai quasi consunti e dopo una seconda rapida visita alla casbah Tamdagh proseguono sulla pista, dapprima uno sterrato veloce poi un primo guado con fondo lastricato, poi dopo un secondo guado con fondo naturale la strada s’inerpica e la pista è disagevole nella prima parte con fondo duro roccioso, non mancherà qualche punto anche impegnativo ma la spettacolarità del percorso ripaga dalle fatiche occorse. La Gite d’etape di Ait Oumazir altre alla calorosa accoglienza di sorridenti ragazzine berbere ci dona un meritato riposo, qui si può trovare un piccolo negozio di generi alimentari, stanze spartane ed una toilette con doccia ad acqua fredda. 31°13’,29N/ 07°08’,57W; Tafedine d’Assaka nei pressi delle casbah Ait Haddou e Douar Tafferine magnifica esempio parzialmente abbandonata ma che conserva intatte le sue quattro torri. Questo era quello che sino a pochi anni orsono aspettava i viaggiatori su questo tratta …ora è un cantiere stradale dove, spianano, livellano ed allargano la sede stradale….la pista di Telout ha perso per sempre il suo fascino di luogo unico ed incontaminato.
Al villaggio nelle immediate vicinanze della casbah Telouet ci aspetta un momento di riposo prima di riprendere la strada asfaltata verso il passo di Tizi n-Ticka (2800 slm.) e successivamente Marrakech.
Città faro degli Almoravidi nell XI° secolo, ha dato un tempo il suo nome al Marocco e ora ne perpetua la magia.
Un'oasi alle porte del deserto, un gioiello ai piedi dell'Atlante: è Marrakech, l'abbagliante e superba capitale del sud marocchino.
Qui tutto converge verso la piazza di Jemaa ef Fnaa: musici, danzatori, guaritori, cantastorie, ciarlatani, venditori ambulanti… Tutti creano uno spettacolo abbagliante, ai margini della medina è tutt’ora uno spettacolo d’origine medioevale, punto di ritrovo ed d’incontro di una moltitudine eterogenea di personaggi più o meno curiosi…mercanti, giocolieri ed imbroglioni, la piazza vive di un’animazione febbrile e continua che diventa bi bellezza struggente al calar della sera quando migliaia di luci e fuochi tremolanti si accendono e lente spirali di fumo s'innalzano dalle carni arrosto e le fragranze di altri cibi saturano l'aria della notte.
Nella medina lo spettacolo continua: i suoi souk sono un labirinto d'ombre e luci ramificato quasi all'infinito, un festival di colori, suoni e profumi che invitano a seguire il ritmo della folla e penetrare sempre più profondamente in quel dedalo……
….Prima di lasciare il Marocco ci promettiamo un giorno o l’altro di risalire la duna al tramonto che con il suo profilo arabesco adora il mare di sabbia, ma questo sarà il prossimo viaggio.
GENOVA - partenza con GNV ore 13.00 -
2 gg. -Sosta tecn. A Barcellona e navigazione
3 gg. – Arrivo al porto di Tangeri ore 14,00– disbrigo formalità doganali e partenza per FES – Att.ze: Questa tappa potrebbe a causa di ritardi della nave essere effettuata anche parzialmente in notturna completamente su autostrada.
4 gg. - Fes visita della città/medina-souq – Hotel J’nan Palace *****
5 gg. - Fes-Ifrane-Ain-Leuh-Foret des Cedres-Midelt – Kasbah Asmaa ***
6 gg. - Midelt-Imilchil-Agoudal (pista) pista di montagna di fascino indiscusso con fondo duro e qualche guado–Valle e gole del Dades M’Semrir-Boulmane du Dades - Hotel Xaluca Dades ****
7 gg. - -Boulmane d/D. Kelaa m’Gouma pista tappa dai panorami entusiasmanti a tratti il percorso è abbastanza veloce e guidato su piste single track, l’ultima parte è sul greto di un fiume, il tratto e discretamente impegnativo Skoura-Boulmane d/D in alternativa Boulmane d/D. pista di Iknioun- pista di alta montagna relativamente impegnativa Boulmane d/D - Hotel Xaluca Dades ****
8 gg. - Boulmane d/D- Tineghir –Gorges du Todra- Merzouga - Campement La Belle Etoile
9 gg- -Merzouga-Alnif Agdz-pista della valle del Draa tratto su pista facile sul lato x. del fiume, si rientra su asfalto dopo aver visitato la Kasbah Tinzouline –Zagora - Kasba Palais Asmaa ****
10 gg. - Zagora- Tagounite piste del Lago Iriki tappa consigliata solamente a chi a forti consigliata motivazioni, preparazione fisica e mentale tratto lungo ed estremamente impegnativo sia come lunghezza 160 km. circa, che come varietà di fondi sabbia battuta, attraversamenti di oued in secca con sabbia, pietraie al centro del lago una pista veloce e piatta ci permetterà di tenere veocità discrete e tòle ondulèe nell’ultima parte, ma è di una bellezza e soddisfazione unica ai margini dell’ Erg Chigaga –Foum Z’Guid-Tissint – Campement Akka Nait Sidi
11 gg. - Tissint-Talioune – Marrakech - Hotel Ticka Salam****
12 gg. – Marrakech - visita della città/medina-souq - Hotel Ticka Salam****
13 gg. – Marrakech - TANGERI imbarco e partenza ore 23,00
Ario, ma dovevi per forse spammare così?
cosa c'entra con il thread?
Non vuole essere spam o chissà cosa...non organizzo viaggi voleva esssere solo un resoconto delle mie esperienza in Marocco
OctopusVR
03-04-2015, 22:01
Scusa Ario, ma quando ci sei stato in Marocco? Perché la discussione era incentrata sulla situazione attuale nel Marocco ma facendo riferimento alla recente situazione politica del Nord Africa (Magreb in particolare)
Mi dispiace se ho inserito queste mie esperienze nel thread errato...volevo solo essere un aiuto e spunto per le prossime partenze...anche se la mia ultima visita al paese risale al 2011 l'anno dell'attentato al Caffè Argana in piazza djema el fnaa
OctopusVR
04-04-2015, 10:43
In effetti il resoconto è molto interessante anche se un pochino off-topic... Hai pubblicato da qualche parte i tuoi tour marocchini? Hai fatto foto? Però qui dovremmo cercare di postare notizie più possibile recenti, e anche foto se si riesce, ma di quest'anno.
@rombodituono: sulla situazione della neve nelle location menzionate non ho notizie, la mia era una semplice deduzione vedendo sulla mappa che si trovano nell'alto Atlante. Ma tu pensavi di passare l'Atlas con il famoso trasferimento Midelt --> Tagoudit --> Imilchil --> Agoudal --> Tinerhir attraverso la route R703 che si trova anche sulla carta Michelin del Maroc? :)
El Pastelero
04-04-2015, 14:04
rispondo per rombo: passeremo per il cirque du jaffar fino ad agoudal, e da li dades, boumalne dades, e il taglio in verticale fino nkob
rispondo per rombo: passeremo per il cirque du jaffar fino ad agoudal, e da li dades, boumalne dades, e il taglio in verticale fino nkob
cirque di jaffar molto bello,ho visto dei video di amici passati lo scorso anno
OctopusVR
04-04-2015, 15:31
Fantastico! Bellissimo tour!! :D
Qualcuno ha notizie sullo stato delle strade tra Azrou (foresta dei cedri) e Midelt passando dal Col du Zad (2178 mt.)? C'è ancora neve o è libera la strada?
http://static.panoramio.com/photos/large/78980691.jpg
ci sono passato l'anno scorso ad aprile ma di neve neanche l'ombra e dubito molto che ce ne sia se non forse ogni tanto a dicembre/gennaio, di sicuro non a maggio.
nella foresta ci vivono le scimmie....che non sono proprio animali da neve (e che abbiamo incontrato lungo la strada)
http://i.imgur.com/FS4hDEnl.jpg
OctopusVR
25-04-2015, 00:19
Oh ragazzi, domani si parte! La situazione marocchina sembra tranquilla, non ci dovrebbero essere problemi... Posterò qualche foto qua e là .... 👍🏻
From my talker iPad
buona strada :):) io parto alla fine di maggio per il profondo nord
octopus divertiti e raccontaci !
OctopusVR
07-05-2015, 15:40
Ragazzi sono partito il 25 aprile e sono tornato il 5 maggio.... È andato tutto alla perfezione, ma è stato talmente breve il periodo ed impegnativo il kilometraggio che non ho fatto in tempo a postare nulla....
Ecco il tour: Tangeri, Rabat, Essaouira, Mirleft, Casablanca, Chefchaouen, Tiznit, Tetouan, Tangeri. Tot. Circa 2000 km in 5 giorni effettivi.
Ecco alcune foto, meglio tardi che mai:
http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/07/9397733b6b5570035cedd57a0fde628c.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/07/3a3d17cc3deb330d18fca248b128e0b2.jpg
http://images.tapatalk-cdn.com/15/05/07/6fa930b12c134ec9a765a0bb62f998b4.jpg
Rabat:
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A Essaouira:
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Ad Agadir, lungomare:
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Segue la parte più interessante, a Mirleft.., 👍🏻
OctopusVR
07-05-2015, 15:44
Ed eccoci a Legzira, sulla costa atlantica del Marocco, tra Mirleft e Sidi Ifni.
La spiaggia di Legzira: 8 chilometri di sabbia, stretta tra l’acqua e le alte pareti rocciose e chiusa da due enorme archi scavati nella pietra rossa (e sotto cui si può passeggiare quando arriva la bassa marea):
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OctopusVR
07-05-2015, 15:53
Il clima politico anche nelle grandi città assolutamente tranquillo. Noi purtroppo, dati i pochissimi giorni a disposizione abbiamo dovuto fare percorsi sostanzialmente cittadini e tutta la costa dell'oceano Atlantico, passando da città che non avevamo visto l'anno scorso, come Chefchaouen:
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OctopusVR
07-05-2015, 15:56
A parte la costa di Legzira la zona più interessante è stata la valle dell'Argan, tra Essaouira e Agadir. Una strada bellissima e panoramica, tutta curve dolci e su è giù costeggiando l'oceano ed attraversando magnifiche piantagioni spontanee di Argan. Abbiamo anche fatto scorta di olio.
OctopusVR
07-05-2015, 16:00
Da questa esperienza confermo che la parte più interessante del Marocco rimane l'alto Atlante, e la zona sud-orientale desertica tra Merzouga e Zagora.
La prossima volta che torneremo in Marocco mi sono proposto il famoso circuito del Jaffar, tra Midelt e Dades. Quindi sto raccogliendo info al riguardo.
rombodituono
07-05-2015, 18:05
Jaffar in due? Mmmmmm
Oddio non è difficile (a patto di non trovare le condizioni che abbiamo trovato noi, cioè fango colloso e vento a 4000 km/h) però in due...
Non ho assolutamente esperienza di sterrati in due, ma il pensiero di non poter guidare in piedi e avere altri 60kg appresso non mi sfagiola :)
OctopusVR
07-05-2015, 18:08
Infatti dobbiamo vedere come organizzarci... E devo capire bene se ci sono "varianti tranquille"... Oppure se procurarmi per l'occasione mezzo più leggero senza passeggero...
Oppure se lasciare la moglie a Midelt od a Dades... 😜
Fossi in te eviterei..... i primi km nel bosco di cedri si fanno senza problemi, poi però prima del passo c'è una salita a sasso smosso e pietre piantate dove tira appunto sempre vento. Finita quella, discesa sempre a sasso smosso, oued, taglio a mezza costa con frana da bypassare scendendo in basso e poi risalendo su pietre. Salita impegnativa che porta nel bosco e qui viene il possibile problema maggiore: sono una ventina di km da fare a tratti nel bosco, versante a nord quindi sempre abbastanza umido, il che vuol dire appunto fango.
Molto meglio passare tutta questa parte facendo la strada che si prende dopo pochi km a nord di Midelt e che punta verso ovest.
La parte centrale del percorso non presenta grossi problemi, c'è un tratto sterrato ampio in brecciolino che si può fare in due. In ultimo prima di Imichil c'è un altro sterrato in terra e sassolini che porta ad un passo sui 2000 e rotti, da lì poi è tutto asfalto.
Io l'ho fatto con moglie e bagagli al seguito in condizioni ottime: sole, secco e senza vento.... ma ti garantisco che qualche "madonna" me l'ha tirata dietro e per lunghi tratti ha preferito giustamente scendere dalla moto.
Da Imichil al Dades via Tizi-n Ouano si fa in due solo con il secco... scendendo poco prima delle gole discesa a sasso smosso di 500 mt, poi sterrata abbordabile ed infine guado che può essere pericoloso. Se non hai esperienza e sei da solo lascia perdere.
OctopusVR
07-05-2015, 19:10
Tu l'hai fatta con GS1200 ADV (quella volta con moglie intendo...)?
Gs 1150 + zega e bauletto. Come peso siam lì.
Fagot giusto per avere un termine di paragone che conosco: immagino tu abbia fatto la pista che unisce a metà da est ad ovest le gole di todra a quelle di dades, paragonata a questa com'è?
albertopape
07-05-2015, 23:43
Fossi in te eviterei..... i primi km nel bosco di cedri si fanno senza problemi, poi però prima del passo c'è una salita a sasso smosso e pietre piantate dove tira appunto sempre vento. Finita quella, discesa sempre a sasso smosso, oued, taglio a mezza costa con frana da bypassare scendendo in basso e poi risalendo su pietre. Salita impegnativa che porta nel bosco e qui viene il possibile problema maggiore: sono una ventina di km da fare a tratti nel bosco, versante a nord quindi sempre abbastanza umido, il che vuol dire appunto fango
questa descrizione sarebbe riferita al Cirque de Jaffar?
Molto meglio passare tutta questa parte facendo la strada che si prende dopo pochi km a nord di Midelt e che punta verso ovest.
La parte centrale del percorso non presenta grossi problemi, c'è un tratto sterrato ampio in brecciolino che si può fare in due. In ultimo prima di Imichil c'è un altro sterrato in terra e sassolini che porta ad un passo sui 2000 e rotti, da lì poi è tutto asfalto.
mentre questa "variante" parte da Zeida(sulla N13) e si arriva sulla R317 per poi arrivare a nord delle gole Tondra e Dades?....il passo a 2000 e rotti deve essere Tanout du Fillali...
Grazie delle preziose info...vado ad ottobre.
@ Smart: generalmente più scorrevole del raccordo. Quest'ultimo nell' inverno scorso mi hanno detto che è franato ancora in prossimità dell'oued venendo da Tamtatouche, per cui i km da fare nel letto del fiume che prima erano un paio ora sono qualcosa di più.
@ Albertopape: si è il Cirque.
La variante stradale passa dal villaggio di Ait Omghar e su un tornante, in questo punto 32.529796, -4.992016 , c'è l'uscita della pista che viene da Midelt. Da qui in avanti non ci sono problemi, a parte eventi meteo avversi..... prosegui sulla P7319 passando per Anfgou, il passo è poco dopo ed è a 2500 mt., discesa fino alla R317 ed infine Imichil.
grazie mille! (per fortuna l'ho fatto l'anno scorso!)
OctopusVR
11-05-2015, 11:48
Questo mi pare un video interessante a proposito di Cirque du Jaffar, ed il titolo è proprio questo: "Morocco'15 day 3 - Cirque du Jaffar":
https://www.youtube.com/watch?v=f3y-CfRlpcw
Fino al 10° minuto non è il Cirque... da quelle parti le bertucce non ci sono, dal 10° in avanti è la parte finale che dicevo esposta a nord. Manca il passo, con annessi e connessi. La vecchietta che si vede alla fine ha la casa 500 mt. prima dell'uscita della pista. Soccorsa la 2° volta perchè era caduta ed aveva battuto la testa e fermato a bere il tè la terza volta.
albertopape
24-05-2015, 23:41
non riesco a trovare trovare notizie certe sugli orari di GNV sulla tratta Genova Tangeri e ritorno,mi spiego meglio:
sulla tratta Genova/Tangeri sembra certo che si arrivi alle 18/19,00 con 48h di navigazione
mentre x quel che riguarda il ritorno Tangeri/Genova il sto dà 48h di navigazione con arrivo alle 00,30,mentre sui forum dicono 56h di navigazione,quindi arrivo alle 7,00 del mattino.
qualche aiuto?
grazie
gia fatto al ritorno fai 3 notti in mare ed arrivi alle sette e sono 2 p....e
se guardi bene è specificato in qualche pagina del sito .
OctopusVR
25-05-2015, 09:39
Sono stato in Marocco esattamente un mese fa, dal 25/04 al 04/05 con GNV ed all'andata abbiamo preso Ganova Tangeri con partenza da Genova sabato 25 alle 18:00 ed arrivo a Tangeri lunedì 27 alle 18:00 e ritorno da Tangeri sabato 02/05 alle ore 16:00 ed arrivo a Genova lunedì 04/05 alle ore 16;00.
Da quello che so non ci sono altri orari od altre linee.
Credo sia la tratta che arriva a Genova il lunedì che fa le 3 notti e sbarca la mattina presto.
Io ho preso quella .... du palle.....
OctopusVR
25-05-2015, 11:11
Quello che ho preso io è arrivato lunedì a genova intorno alle 16:00 partendo da Tangeri il sabato alle 16:00 quindi sono 48 ore con 2 notti di mezzo. All'andata idem, 48 ore con 2 notti di mezzo. Sono cmq du palle....
Dipende dalle condizioni del mare... spesso e volentieri il golfo del Leone è battuto dal vento che costringe il traghetto in risalita a fare un tragitto lungo la costa che allunga la navigazione. Questo porta dei ritardi e visto che a Genova dopo una certa ora non lasciano entrare in porto calano il gas al minimo per essere la mattina seguente alle 7.00 fuori dal porto quando la pilotina comincia il servizio.
albertopape
25-05-2015, 13:47
dal sito ufficiale:
Tangeri/Genova di mercoledì (14 ottobre) parte alle 23,00...e danno 48h
rombodituono
25-05-2015, 16:54
C'è la possibilità di sbarcare a Sète vicino Montpellier
In quel caso la nava (GNV) fa Melilla/Tangeri/Sète. Si parte la domenica mattina alle ore 1.00 e si arriva a Sète alle 11 del lunedi.
Il viaggio è molto + breve, ma poi ci sono 400 km per arrivare a Genova
Sono proprio ora sulla nave a Tangeri e dopo litigata con il comandante si è sbilanciato nel dire che se tutto fila liscio dovrebbe metterci 49 ore
Ma che fatica estorcergli questa informazione.... Peggio del terzo segreto di Fatima!
albertopape
25-05-2015, 22:04
Sono proprio ora sulla nave a Tangeri e dopo litigata con il comandante si è sbilanciato nel dire che se tutto fila liscio dovrebbe metterci 49 ore
quindi arrivi a genova quando?...verso mezzanotte?
Credo sia la tratta che arriva a Genova il lunedì che fa le 3 notti e sbarca la mattina presto.
Io ho preso quella .... du palle.....
esatto ,viene specificato negli orari.
Esatto in una sotto pagina di dettaglio
tapatalkato con la vecchia versione
Stiamo entrando in porto a Genova ora quindi totale 46 ore
Quindi partenza da Tangeri il lunedì alle 16, poi diventate le 19, e arrivo a Genova il mercoledì alle 17,compagnia gnv
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