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Visualizza la versione completa : Costa Cilentana-Calbro Tirrenica e Jonica-Sila-27/09 - 01/10/2014


Antonio Tempora
19-10-2014, 23:25
Breve viaggio in moto lungo strade percorse molte volte in macchina ed in parte anche in moto approfittando di un tempo splendido che mi ha accompagnato per tutto il viaggio e della straordinarietà di assenza di traffico sia sulla SS 18 Tirrenica che sulla 106 Jonica.
Panorami stupendi accentuati dalla bellezza delle spiagge deserte e liberate dall' affollamento di Agosto.
Parto da Roma di Sabato mattina alle 10,30 e percorro l' autostrada fino a Battipaglia.
Nel 1964 a Battipaglia finiva l' autostrada, avevo 10 anni e seduto sul sedile posteriore della Fiat 1500 con mio fratello e mia sorella, con mia zia alla guida e mia madre accanto, uscimmo dal casello per percorrere la strada che portava a Paestum che visitai con gli stessi occhi stupiti per la sua bellezza che ho avuto nelle visite successive.
Da Paestum la stessa strada fino ad Agropoli e da li lungo la costa fino alla nostra meta Estiva: Palinuro.
Anche questa volta percorro la stessa strada ma non mi fermo a Paestum bensì a Castellabate dove ammiro il panorama dalla terrazza.

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Lasciata Castellabate prendo la strada costiera che attraverso il Cilento mi porterà alla Basilicata prima ed in Calabria poi.

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Acciaroli - Ascea Marina - Pisciotta, splendidi scorci marini, alberi di fico che ancora profumano, fichi d' india maturi, alberi d' ulivo che sono quasi pronti alla raccolta.
La strada da Pisciotta a Palinuro viene segnalata interrotta con divieto di transito ma seguendo il consiglio di un camionista mi ci avventuro per non fare la deviazione che mi avrebbe allungato il percorso.
Sono fortunato: il varco è aperto e transitabile ed arrivo a Palinuro, deserta alle 16,30.
Palinuro quando la visitammo la prima volta era più famosa tra Francesi e Tedeschi di Salerno, questo grazie al Club Mediterranee che garantiva un' affluenza turistica da Maggio a Ottobre. Romani e Milanesi costruirono le loro ville o venivano in vacanza contribuendo alla ricchezza dell' indotto, che allora non si chiamava così ma comunque beneficiava del "giro d' affari".
L' amministrazione comunale decise di non rinnovare la concessione al Club Med pensando di saper amministrare i vantaggi dati dalla bellezza del luogo con il risultato di veder diminuire anno dopo anno l'afflusso turistico ed abbreviarsi la stagione fino a limitarsi quasi esclusivamente al periodo d' Agosto con un turismo fatto di affittanze stagionali quasi tutte in "nero", pochi alberghi degni di questo nome, locali affollati e con personale spesso inadatto.
Peccato perché Palinuro è splendida ed offre tantissimo sia come vacanza di mare che come entroterra a cominciare dal Parco Del Diano.
Quando arrivo i negozi sono chiusi così come molti bar e ristoranti ( è Sabato pomeriggio di uno splendido week-end di fine estate e ci dovrebbero esserci molti turisti ).
Percorro il centro e quindi mi dirigo verso la strada che conduce a Marina di Camerota che nel 1964 deviava all' interno poco prima di arrivare all' "Arco Naturale" e che successivamente è stata allungata costeggiando la "Spiaggia Del Mingardo" alla cui fine mi fermo per scattare un' immagine della spiaggia con Capo Palinuro sullo sfondo.

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Da Marina di Camerota prendo la strada che non mi viene consigliata "perché ha troppe curve, meglio quell' altra perché è più facile e scorrevole..." e tra sali e scendi curve ed anche qualche tornante arrivo sul Golfo Di Policastro dove la strada riprende la costa.
Sapri e Maratea lungo la SS18 incredibilmente sgombra di traffico, ogni tanto qualche macchina e nessun camion !

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Lascio la Basilicata ed entro in Calabria, le spiagge sono ancora più deserte e caratterizzate da sabbia nera con piccoli ciottoli portati dai numerosi torrenti che sfociano in mare.

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Passata Praia a Mare arrivo a Diamante dove decido di fare tappa.
Entro nel centro storico e fermo un vigile urbano a cui chiedo consiglio per un albergo dove sostare. Me ne indica uno proprio sulla passeggiata che, insieme al peperoncino ed ai murales, rende famosa Diamante. Trovo la stanza ma il problema è il parcheggio. Trovo lo stesso vigile e con il suo aiuto spostiamo alcuni tavolini del bar sottostante ( di proprietà, come il vicino ristorante dove cenerò, dell' albergo )per parcheggiare all' esterno la moto.
Albergo "Stella Maris", piccolo, conduzione familiare, stanze pulite e comode, wi-fi gratuito, convenzionato con li bar gelateria di loro proprietà ( colazione compresa nel prezzo della camera: cappuccino, cornetto alla crema appena sfornato, succo di frutta ) e con il vicino ristorante ( antipasto mare, fritto misto con gamberi freschissimi, contorno, birra grande € 18,50 ) € 40,00 doppia uso singola. Unico problema il parcheggio che non c'è e bisogna trovare.

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Passeggio sul lungomare e mi addentro nei vicoli per ammirare qualche murales.

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Mi sveglio presto, come tutte le mattine alle 07,30, preparo i bagagli e scendo a fare colazione. I cornetti sono così buoni che ne prendo un altro che non mi viene fatto pagare, acquisto il giornale e me lo leggo tutto passando lo sguardo dalle pagine al panorama in un inizio di Domenica con tempo splendido.

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Lascio Diamante e riprendo la SS18.
La giornata prevede sosta a Pizzo Calabro per gustare il famoso Tartufo, quindi Tropea, Capo Vaticano e la costa fino a Reggio Calabria passando per Gioia Tauro, Bagnara e Scilla.
Quindi 106 Jonica da Capo Spartivento a Soverato e quindi Stalettì dove sarò ospite del mio amico Maurizio nella sua tenuta.

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Arrivo a Pizzo e parcheggio accanto alla Piazzetta da cui si gode uno splendido panorama sul mare e sul castello, uno dei meglio conservati della Calabria.
Mi siedo in uno dei bar sulla piazza e mi "sparo" uno splendido Tartufo.

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Riprendo la strada, sempre sgombera di camion e con pochissime macchine. Spiagge deserte con rari bagnanti, cielo terso e sole caldo.

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Esco dalla SS18 che devia all' interno del promontorio Tropea-Capo Vaticano e mi avvicino a Tropea.

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Faccio una breve sosta a Tropea, è l' ora di pranzo ma i ristoranti sono vuoti, pochi turisti e quasi tutti stranieri, Francesi e Tedeschi, scatto alcune foto dalla terrazza.

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Stromboli spicca sul mare con il suo pennacchio.

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Lasciata Tropea seguo la costa fino a Capo Vaticano dove trascorsi una vacanza in campeggio nel 1980 appena tornato dal Sud Africa.
Riprendo la SS18 che mi porta lungo la costa a Gioia Tauro dove la strada è costeggiata da agrumeti da un lato ed ulivi dall' altro.
Ulivi come non ne avevo visto prima: altissimi e simili a querce !

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Bagnara, Scilla, la statale ha frequenti lavori quindi prendo la parte finale della SA-RC e mi appare la Sicilia coì vicina che quasi viene voglia di allungare un braccio e toccarla, l' aria tersa poi favorisce la sensazione e fino a Capo Spartivento seguo la "Costa dei Gelsomini" che a parte il panorama è famosa per il disastro causato dall' abusivismo edilizio.
La strada da Capo Spartivento a Punta Stilo e da lì fino a Soverato, percorsa già diverse volte durante brevi ma piacevoli vacanze ospite del mio amico Maurizio, che vive a Roma ma la cui famiglia è di Stalettì, ripropone lo stesso sentimento che provoca la vista di spiagge splendide, mare incontaminato ( a discapito delle "navi dei veleni" affondate ) abusivismo edilizio a tutto spiano, assenza d infrastrutture turistiche a cominciare da collegamenti aerei e ferroviari (funziona solo una scassatissima ferrovia a scartamento ridotto ): un' ennesima occasione persa dalla Calabria specchio di un paese, l' Italia, che potrebbe vivere, se solo lo volesse, di turismo e che invece spreca e distrugge il suo splendido territorio.
Comunque per chi desiderasse venire a passare una vacanza da queste parti non c'è solo il mare, splendido, ma anche un entroterra che vale la pena scoprire e gustare.
Il selvaggio Aspromonte, con le sue fiumare ed i suoi boschi impervi , Serra San Bruno con la sua abbazia ed i suoi incomparabili funghi porcini, Il Marchesato, Stilo con la sua chiesa bizantina, i tanti piccoli paesi da attraversare con pazienza accettando che le macchine dei "locali" si fermino bloccando la strada per scambiarsi un saluto, la cucina calabrese fatta di sapori forti e genuini di prodotti locali di vera eccellenza.
Ma soprattutto cosa rende piacevole una vacanza in Calabria è il senso di ospitalità dei Calabresi, davvero inimitabile e genuina.
Arrivo a Stalettì verso le 18,30 e "prendo possesso" del cottage, del tutto indipendente dalla casa principale, nella tenuta del mio amico.
Ho visto letteralmente sorgere questo posto da quello che era un rudere in un uliveto, dove dormivano i braccianti della famiglia del mio amico, proprietari da generazioni di grandi apprezzamenti terrieri da Stalettì fino a Le Castella, fino a quello che è ora: un piccolo ma curatissimo apprezzamento ad ulivi ed alberi di frutta con uno splendido panorama sulla costa di Catanzaro Lido.
Cavalli da montare nel recinto nella sua tenuta con ostacoli , orto da cui attingere verdura fresca e veramente biologica, ospiti appassionati come Maurizio di Triatlon che lo vengono a trovare per allenarsi, spiaggia di Soverato e Caminia dove crogiolarsi al sole.
Io naturalmente mi limito ai cavalli ed al mare, lasciando il Triaton agli altri.....
Mi sono portato il portatile e durante i 2 giorni di sosta continuo, come sempre nei miei viaggi, a tenere il contatto con il mio ufficio ed i miei collaboratori.

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La moto è parcheggiata in sosta a pagamento ma gode dell' esenzione.....

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Martedì 30/09 il tempo è splendido e non sembra di aver passato il Solstizio d' Autunno ma piena Estate.
Io e Maurizio scendiamo in spiaggia a Soverato. la sua fidanzata Angela è da ieri al lavoro, lascia la mattina e torna la sera, mia moglie è a Roma a mandare avanti il nostro ufficio, io ho lavorato un paio di ore scaricando e mandando mail, chiamando qualche cliente e qualcuno dei miei collaboratori. Maurizio ha lasciato la conduzione della sua Fisioterapia a Ponte Milvio-Roma nelle mani di sua sorella, siamo pronti a staccare i telefoni e goderci la giornata.
La spiaggia di Soverato è semi deserta, mare caldo dai colori caraibici, pescatori che aspettano che i tonnetti abbocchino.
Maurizio parte per la sua nuotata di allenamento ed io mi metto a prendere il sole ed a rinfrescarmi in mare scattando un po' di foto mentre i tonnetti abboccano.....

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Maurizio torna dalla nuotata con la notizia passata a tutti i pescatori dell' arrivo di un branco di alici a cui farà sicuramente seguito quello dei tonnetti.
Lasciamo la spiaggia e ci dirigiamo verso il vicino rimessaggio dove mettiamo in mare il suo gozzetto per cominciare a pescare a traina con canna lui e filaccione io.
Due ore di tentativi dove l' unica cattura è un povero tonnetto di 20 centimetri che riesco a catturare quando oramai lei speranze erano allo stremo...Comunque la reputazione della barca di Maurizio, mai tornata a secco di catture è salva......Ma questo non evita il commento ridanciano e giustificato dell' inserviente del rimessaggio.

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Mercoledì 01/10
Il tempo è ancora bello ma le previsioni sono per il peggioramento a fine settimana a Sud e già brutto a Nord.
Decido di partire, carico la moto con un po' di melanzane, peperoni piccanti, pomodori ciliegia e San Marzano tutto dall' orto di Maurizio. Metto tutto nella valigia laterale lato marmitta dove ho già messo ben impacchettate le marmellate ed i peperoncini sott' olio dell' azienda biologica vicino a Soverato dove faccio sempre la spesa di ritorno dal mio amico, in un buco infilo pure il tonnetto, precedentemente congelato e ricoperto di ghiaccio, faticosamente pescato e che intendo mangiarmi a Roma con mia moglie.
Decido di tornare non per la solita strada Stalettì-Catanzaro Lido-Vibo Valenza-Sa/RC, ma di passare per la Sila.
Saluto e ringrazio il mio carissimo amico Maurizio e parto che sono le 10,30, un po' tardi per il giro che intendo fare, ma ho lavorato anche questa mattina un paio di orette dopo essermi svegliato presto ed aver riassettato il mio "Cottage".
Primo tratto Stalettì-Catanzaro Lido-Costa fino a Cropani Marina, poi si devia all' interno per Petronà. Quindi Mesoraca - Petilia Policastro - Pagliarelle.

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A Pagliarelle chiedo le indicazioni per il lago Ampollino e sono chiare : fino al campo sportivo e poi a destra per la "Scorciatoia " per la SS 179 ed il Lago Ampollino.
Fino a Pagliarelle la strada è stata tutta curve, stretta, fondo in parte sconnesso, paesini abbarbicati tra montagna e valle, boschi e vegetazione lussureggiante, media di percorrenza bassissima, raramente si riesce a mettere la quarta.
Forse per questo quando arrivo al bivio, dopo una rara frazione di strada diritta e non sconnessa, non seguo le indicazioni e le istruzioni sul cartello proprio all' incrocio, per non parlare del mio GPS e vado diritto.

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La strada che faccio comincia salire in un susseguirsi di curve e tornati passando in mezzo ad un bosco fittissimo. Il fondo si fa sempre più sconnesso con l' asfalto rotto dall' usura del tempo e dalle stagioni e mai riasfaltato.
Scoprirò poi su Internet che questa zona boschiva era stata data fino alla seconda guerra mondiale in gestione ad una società Tedesca che disboscava per ricavare dagli alberi traversine ferroviarie e calci da fucile. La strada che percorro e ricavata da una ferrovia a scartamento ridotto in uso fino alla fine della guerra. Non c'è un' anima viva in giro a cui chiedere indicazioni, ogni tanto una macchina lasciata ai bordi della strada con l' autista in giro per funghi o a governare vacche o cavalli.
Proseguo e finalmente arrivo ad una radura con un piccolo centro abitativo con graziose villette sprangate e deserte, unica presenza due cavalli che pascolano liberi.
Ho percorso quasi 9 kilometri godendomi strada e panorama ma sono palesemente fuori strada, anche se sono contento per essere arrivato in questo posto per caso.
Queste le notizie tratte da Internet di ritorno a casa

"Il villaggio “Principe” è situato a quota 1479 m. s.l.m. a ridosso del monte “Petto di Mandra” e ricade nel Comune di Petilia Policastro (Kr).
In questo villaggio di circa 60 “case ville”, si trovano una quindicina di esemplari ultracentenari di pino laricio:
“i giganti di Principe”, una ex caserma forestale costruita durante il periodo fascista con annessa scuderia e forno. Poco distante dal villaggio si erge il Monte Santa Barbara, da dove si può osservare gran parte del Marchesato, un ampio tratto di Mare Ionio e può essere utilizzato anche come punto di osservazione astronomica.

Il tutto immerso in boschi di pino laricio (Pinus nigra Arnold) e faggete (Fagus sylvatica L.) arricchite da un favoloso sottobosco, dove in ogni stagione è possibile incontrare una vegetazione floricola di svariati colori come: crochi, viole, ciclamini, narcisi, orchidee, fiordalisi, ecc; gustosi e deliziosi frutti di bosco come: fragole, more e lamponi, per non dimenticare infine una grandissima varietà di funghi. "

Ridiscendo la strada e finalmente incontro un' "Anima Pia" che mi dice dove andare, arrivo all' incrocio dove ho tirato diritto e leggo le indicazioni che non mi ero nemmeno sognato di leggere.
Prendo la strada che mi porterà al Lago Ampollino

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La strada dall' incrocio fino alla SS179 è ancora più dissestata di quella che porta al Villaggio Principe ma percorribilissima anche da moto stradali, scende fino a fondo valle, corre rasente un torrente e poi risale fino alla statale.
Mi fermo a scattare un paio di foto al torrente.

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Imboccare la Stalale 179 dopo le strade percorse, dà l'impressione di guidare in autostrada tanto è la differenza di fondo e larghezza carreggiata.
Arrivo presto al lago Ampollino

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Riprendo la SS179 fino a Bocca Di Piazza e da lì a Quaresma dove mi fermo all' incrocio per il Lago Arvo.
La strada percorsa è piacevolissima per il tempo bello, temperatura fresca, traffico inesistente, curve da andatura turistica e panorama bucolico.
Faccio la foto al lago arvo e decido di rinunciare di proseguire per Camigliatello e dirigermi subito verso Cosenza.

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La statale 178 che porta ad Aprigliano è tutta curve e corre di finco la montagna facendo intravedere la valle dove sorge Cosenza, devio per Brizi e quindi Rogliano dove alle 16,30 imbocco l' autostrada.
Ho percorso 204 kilometri in 6 ore comprese le soste per le foto la media è bassissima per le strade percorse specie nel primo tratto compreso l' attraversamento di Catanzaro Marina sempre trafficata.
Comunque sosta al primo autogril dove faccio il pieno e mi mangio una focaccina provola e prosciutto e riparto direzione Roma.
Il GPS mi dice che arriverò alle 21,30.
Nessun problema in autostrada, traffico scarso e lavori in corso con corsia singola solo in pochi tratti.
Ultimo pieno passata Napoli, telefonata a mia moglie per ordinare la cena e riprendo la strada.
All' altezza di Fiuggi il cielo comincia ad illuminarsi in direzione Roma.
Arrivato alla bretella Roma Sud-Firenze il cielo si fa ancora più minaccioso e uscito dal casello direzione tangenziale comincia a piovere a dirotto.
Nessun problema: giacca e pantaloni Dainese in Goretex fanno il loro lavoro, la visiera nuova non si appanna, le macchine sono tenute a debita distanza per evitare le ondate d' acqua.
Su Roma si è abbattuta una vera e propria "Bomba D' Acqua" in special modo su Roma Nord.
Io abito al Villaggio Olimpico e mi trovo ad affrontare a meno di un kilometro da casa la parte più difficile di tutto il viaggio: il guado di più di 50 centimetri d' acqua in zona Acqua Acetosa completamente allagata.
Molte macchine fanno marcia indietro e conversione verso un' altra strada.
Io aspetto che siano passate le auto più "avventurose" ed attraverso i quasi 100 metri di guado ed arrivo poco dopo sano e salvo a casa dove mi accoglie una preoccupatissima moglie che viene a prendere le borse per lasciarmi poi andare a mettere a riposo la mia Diavolina nel suo garage.
Partito alle 10,30 ed arrivato alle 21,30 dopo quasi 710 kilometri.
A casa metto in mostra le delizie portate dalla Calabria ed il giorno dopo cucino con i pomodorini ed il peperoncino il povero tonnetto e con il sugo condisco le linguine su cui poi metto il tonnetto sfilettato.
Una degna conclusione di uno splendido viaggetto in solitaria di fine Estate

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Zec
20-10-2014, 07:32
complimenti gran bel reportage, posto magnifici che purtroppo non ho mai visitato, e gran belle foto. Avrei gia voglia di partire invece vado a lavorare. Complimenti ancora



















































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frankbons
20-10-2014, 09:51
Bellissimo racconto ,bellissimi posti.Qualche posto lo conosco,Camigliatello Silano,Spezzano della Sila,Cosenza.Posti nativi di mio padre!Senza poi contare la S.s. 106:cool:

Panda
20-10-2014, 10:11
che postacci in calabria :)


se posso permettermi.......la strada che avrei fatto io da soverato al lago arvo è la seguente

opzione 1 (la dopo catanzaro, fino al "semaforo" è un kartodromo e molto scorrevole http://goo.gl/maps/wTO1L

opzioe 2 in mezzo alla natura, andatura lenta con curve e fondo perfetto http://goo.gl/maps/CgBlj

Antonio Tempora
20-10-2014, 11:15
Ciao Panda e grazie dei suggerimenti
Il percorso che proponi lo avevo fatto con mia moglie nel 2000 quando fui ospitato dal mio amico Maurizio per la nostra prima splendida vacanza in Calabria.
Allora guidavo un GS1100 del 1994 che ancora possiedo.
in quella occasione passai per Catanzaro e dopo il Semaforo deviai per il lago Ampollino e poi per quello Arvo,
Proseguendo andammo anche verso il Lago Cecita visitando i "Giganti della Sila" e sostando per la notte a Camigliatello Silano.
Questa volta volevo fare un percorso diverso e meno "turistico".
in effetti quello da me scelto è poco "pratico": strade strette e percorribile a bassissima andatura.
In compenso ho "scoperto" il Villaggio Principe dove conto di tornare con l' attrezzatura da trekking soggiornando nei dintorni per concedermi una giornata di escursione a piedi in mezzo a quei boschi fantastici.
Un saluto

Panda
20-10-2014, 11:28
villaggio grechi.....a qualche km di distanza.... http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g6278551-d2063201-Reviews-Tirivolo_Villaggio_Grechi-Zagarise_Province_of_Catanzaro_Calabria.html

scusate l'ot

Don57
24-10-2014, 20:36
Bel reportage!

SMT my2011

Il Burbero
25-10-2014, 09:51
Bei posti e belle foto, complimenti.
L'unica nota stonata è l'adesivo della maglia di Totti sul bauletto!:lol: