Visualizza la versione completa : Caponord - report giugno 2014
Su caponord è stato scritto di tutto, lo so bene.
Qualcosa ho letto prima della partenza, altro ho letto dopo il rientro e confrontato con la nostra esperienza...
quasi nulla è stato come me lo ero immaginato, non posso dire se sia stato migliore o no, ma ho provato una sensazione molto simile a quella di quando si guarda un film dopo averne letto il libro.
Ecco allora il mio report sul Viaggio.
Da notare che la maiuscola è dovuta non solo al fascino che la meta evoca, o ai kilometri di strada compresi tra essa e un qualsiasi punto del Belpaese, ma soprattutto al fatto che per me e mia moglie è stato il nostro Viaggio di nozze.
Abbiamo scelto le prime tre settimane di giugno; la decisione è stata dettata più da esigenze legate al matrimonio che al viaggio. Periodo un po’ insolto per noi italiani, che solitamente preferiamo luglio o agosto, ma altrettanto non posso dire per austriaci, tedeschi e persino mototuristi interni, incontrati a decine per le strade norvegesi.
Giugno ci ha garantito luce per tutto il giorno e poche precipitazioni nella penisola scandinava, seppur con temperature freschine... diciamo pure che qualche giorno abbiamo patito un freddo cane. Consola l’aver avuto l’opportunità di vedere un po’ di luoghi ancora innevati.
Nota metodologica:
di seguito riporto la narrazione dei giorni di viaggio, a conclusione è mia intenzione riportare alcuni aspetti pratici su alloggi, abbigliamento, pagamenti, ecc.
FOTO (https://plus.google.com/photos/107937245305883978071/albums/6029706194860086769?banner=pwa)
che aggiungerò via via che procedo con la narrazione
3 giugno, martedì - (Città di Castello - Fussen)
L’idea era di partire da Città di Castello di prima mattina, ma un po’ per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti e non smaltita a solo un giorno dal matrimonio, un po’ per alcune ultime faccende da sbrigare, riusciamo a metterci in viaggio solo verso mezzogiorno.
Ovviamente in direzione nord: prendo allora la E45, ma a Cesena, vuoi l’emozione di essere partiti, vuoi che mi distraggo parlando all’interfono con mia moglie, non esco per imboccare l’A14 verso Bologna. Mi accorgo del pasticcio solo a Ravenna e così perdo altro tempo percorrendo strade statali fino a Imola, dove, finalmente, imbocchiamo l’autostrada.
Il viaggio procede sotto il sole fino a Verona, dove ci vediamo costretti ad indossare gli antipioggia: brevi acquazzoni si alternernano a schiarite, con temperature via via in diminuzione in prossimità del confine austriaco. Poi, per chiudere in bellezza, dopo Innsbruck incontriamo un temporale di forte intensità che cessa solo al confine tedesco, proprio alle porte di Fussen, dove arriviamo sul far della sera.
L’albergo, uno dei migliori di tutto il viaggio, per fortuna è già prenotato.
Il tempo d’un bagno caldo e d’indossare abiti “civili” che fuori è già fatto buio: a quest’ora l’unico locale con la cucina ancora aperta è un ristorante italiano.
E io che già pregustavo gli stinchi arrosto... pazienza, la birra almeno è buona!
4 giugno, mercoledì - (Fussen - Kassel)
Sveglia di buon’ora e abbondante colazione in albergo; alle nove siamo in sella per percorrere un po’ di Romantische Straße.
Ci concediamo un frugale passaggio ai piedi del magnifico castello di Neuschwanstein, dove scattiamo qualche foto e via verso Augusburga.
La strada romantica è molto bella, ma, come temevamo, è altrettanto lenta da percorrere, così, dopo un po’, l’abbandoniamo in favore di una strada più scorrevole, che lambisce i tanti paesini bavaresi senza attraversarli, offrendo comunque dei bei scorci sul paesaggio bucolico. A tratti, invero, credo che il percorso della Romantische Straße sia proprio coincidente con la statale in questione, ma non ne ricordo la numerazione e quindi non posso garantirlo!
Raggiunta Augsburg, le gomme della moto calpestano finalmente il suolo di un’autoban, da cui usciamo a Rothenburg ob der Tauber, che visitiamo abbastanza velocemente a causa di un imminente acquazzone. Il tempo atmosferico ci grazia qualche decina di minuti, ma alla ripartenza inizia a dar sfogo alla carica di pioggia, che ci accompagnerà fino a Kassel.
5 giugno, giovedì - (Kassel - Kristiansand)
La Germania è lunga da attraversare, ma sappiamo che l’ultimo traghetto che salpa da Hirtshals, in Danimarca, alla volta di Kristiansand, in Norvegia, lo farà alle 20.45 per raggiungere il porto d’attracco alle 24.00; quello successivo non partirà sino al pomeriggio dell’indomani ed arriverà solo a sera: non possiamo permetterci di perdere tutto questo tempo, così la parola d’ordine del giorno è “Norvegia entro mezzanotte!”.
Ci attendevamo una giornata non proprio riposante, ma l’infinità di lavori in corso e relativi rallentamenti che abbiamo incontrato sul suolo teutonico hanno reso la cavalcata più ardua del previsto. Se aggiungiamo che abbiamo attraversato quasi tutta la Danimarca sotto una pioggia battente, in aumento man mano che ci avvicinavamo al porto, con progressivo calo della temperatura, penso di aver reso l’idea di che bella giornatina sia stata. In ogni modo, verso le 19.30 raggiungiamo l’imbarco; siamo infreddoliti al punto che, seppur avessi le manopole riscaldate al massimo, le mani erano talmente algide da non riuscire a quasi scrivere il mio nome con una grafia leggibile sulla carta d'imbarco.
Ci riscaldiamo in sala d’attesa e presto arriva la nave: sono il primo a salire.
A bordo la stanchezza è tale da aver annientato anche la fame (o forse non abbiamo digerito l’hot dog mangiato in precedenza) tant’è che ceniamo con un thé caldo ed una buona pasta danese, che, vista la quantità di burro impiegata per la realizzazione, credo fornisca l’apporto calorico che un dietologo consiglierebbe per un anno!
La pioggia incontrata in Danimarca non ci lascia nemmeno durante la traversata, così sbarchiamo a Kristiansand a notte fonda, sotto la pioggia; per fortuna il Thon Hotel prenotato nel frattempo è proprio in prossimità del porto.
Poco prima dell’una riusciamo a godere del meritato riposo.
continua...
sir_alex
27-06-2014, 20:46
Complimenti! Il viaggio di nozze in moto non è da tutti; complimenti 2 volte. Attendiamo le prossime puntate!!!
fastmirko
27-06-2014, 20:51
La prova del fuoco :se la sposa non ti ha abbandonato sotto la pioggia della danimarca sei l'uomo piu' fortunato del mondo.W gli sposi e buon viaggio
ciao, io adesso Sono a Tallin e traghetto domani per helsinki. Per tutto il viaggio (austria, rep. ceka, lythuania, lettonia e estonia) solo qualche goccia.....posticipavo l'acquazzone. Qui oggi giornata stupenda cielo senza nuvole e temperatura sui 23°, ieri quando sono arrivato ce n'erano 13. Mi aspettano già a helsinki e Oulo amici che mi ospitano (il mio è un viaggio pochino diverso dal solito hihi )
redelmirto
27-06-2014, 23:16
Ciao io arrivato Malmo domani Stoccolma poi Helsinki
Aspettiamo prosieguo racconto, molto ben scritto finora
6 giugno, venerdì - (Kristiansand - Stavanger)
La sera precedente, quando il traghetto era quasi arrivato in porto abbiamo incontrato un italiano: un camionista di Mestre che effettua consegne di mobili in Norvegia. Questi ci ha consigliato di risalire la Norvegia lungo la costa, precisamente seguendo la E39, in quanto avremmo attraversato un’infinità di fiordi, da superare servendoci di traghetti, ponti e tunnel sottomarini.
Decidiamo di seguire il suo consiglio e, dopo un breve giro per la graziosa cittadina che ci ha ospitati per la notte, prendiamo la strada consigliataci in direzione di Stavanger.
Un piccolo contrattempo rischia di darci seri problemi: in un distributore di benzina, fatto il pieno, vado a mettere la moto sul cavalletto laterale, ma l’asfalto, forse indebolito dagli idrocarburi assorbiti nel tempo, si sgretola sotto il peso della ghisa lasciando cadere il bisonte a terra. Io mi rendo conto di quanto stia accadendo e cerco di tenere la bestia, ma, come sapete, cercare di prendere “al volo” un’adv carica di bagagli e con 30l di benzina in pancia è impresa impossibile; riesco però a rallentare la caduta quel tano che basta a non ammaccare la borsa laterale.
Per rialzarla si è reso necessario l’aiuto di un automobilista norvegese, che inizialmente ci ha guardati come a dire “in due non alzate una moto?”, per poi mostrare lo stupore di chi scopre quanto possa pesare una delle nostre moto!
Il tratto di strada percorso non è affatto bello, almeno la prima parte; c’è qualche ponte interessante, forse un paio di tunnel, ma non offre gran che... l’ultimo tratto costeggia un fiordo e offre qualche scorcio su di esso, ma niente di esaltante.
Mi torna in mente quello che ha detto in italiano stentato il marittimo norvegese quando la sera prima abbiamo legato la moto sulla stiva del traghetto: “in Italia avete pizza, fi*a, vino, tutto... che venite a fare qui? piove sempre e non c’è un ca**o”.
Mi sorge anche il dubbio che abbia ragione, ma penso che siamo solo all’inizio e che non posso giudicare un’intero stato dai primi cento chilometri.
Alla partenza era nuvoloso, ma a Stavanger c’è un bel soe e il cielo è privo di nuvole.
Troviamo velocemente alloggio al solito Hotel Tohn e usciamo per un giro della cittadina, che si presenta molto graziosa, anche se l'aria è carica di odore di letame, come nei piccoli centri della bassa padana o delle pianure tedesche.
Consultando la guida, decidiamo di mangiare in un locale del lungomare. E’ un pub ristorante su due livelli arredato con oggetti provenienti d vecchuie barche. Ha anche un bar dallo stile molto più moderno e internazionale. La guida dice che i locali prediligono mangiare al piano superiore, ma quando andiamo a salire le scale ci accorgiamo che al primo piano è in corso un ricevimento nuziale. Sposi e invitati, elegantemente vestiti sorseggiano le loro pinte di birra, stuzzicando quà e là. Mia moglie ed io ci guardiamo sorridendo e scendiamo di sotto, mentre il pensiero vola inevitabilmente al nostro ricevimento di qualche giorno prima.
Cena ottima, ma incredibilmente cara. Sapevamo che i ristoranti norvegesi non sono economici, ma non pensavo, o non volevo credere che fossero così esosi: due antipasti, due piatti di carne, due dolci con una birra e una coca per l’equivalente in nok di circa 170/180 euro!
Dopo cena usciamo sul lungomare e, senza rendercene bene conto, abbiamo il primo assaggio di luce continua: sono passate le 23 e anche se il sole è ormai sotto l’orizzonte c’è ancora luce.
7 giugno, sabato (Stavanger - Balestrand)
Ci svegliamo preso a causa della luce a cui non siamo ancora abituati e del gran caldo patito in camera. Qui si dorme scoperti o con il piumone, nel primo caso è freddo, nel secondo ci si scioglie, non vi sono altre possibilità, se non quella di coprirsi solo parzialmente...
Solita colazione abbondante (sarà una costante del viaggio) e via verso Bergen.
Il cielo è ancora terso e le temperature miti; con queste condizioni prendiamo il primo di una lunga serie di traghetti che ci consentiranno di superare i tanti fiordi che s’incuneano nell’entroterra.
Qui facciamo conoscenza con una coppia di bikers indigeni; sono moglie e marito, vengno da Oslo e ci raccontano che l’anno scorso sono stati a Roma in moto. Domandano dove siamo diretti e, quando timidamente dico che proviamo ad arrivare a Caponord, chiedono se ne siamo sicuri, aggiungendo che sarà davvero duro arrivarci a causa della distanza e del freddo che incontreremo. Ribadiamo che ci proveremo, se poi non sarà possibile pazienza, l’obiettivo minimo sono le Lofoten, poi si vedrà!
Dal traghetto intanto godiamo di qualche bello scorcio sul fiordo che stiamo attraversando, anche la strada percorsa è molto più piacevole di quella del giorno prima e quella da fare lo si preannuncia altrettanto. Siamo felici e quasi non ci rendiamo conto di quanta strada abbiamo già percorso e di quanta ne abbiamo ancora davanti.
I nostri amici dicono che Bergen è vicino e che, quindi, non ci conviene passare la notte lì, anche se per bellezza lo meriterebbe. Meglio andare più avanti, abbandonado per un po’ la E39, costeggiando il Sognefiord (uno dei migliori della Norvegia) e pernottando a Balestrand, cittadina in cui loro non sono mai stati, ma di cui hanno sempre sentito parlar bene, persino in televisione. Decidiamo di seguire il loro consiglio.
Nel pomeriggio intanto arriviamo a Bergen, parcheggio la moto proprio lungo il porto e visitiamo il il quartiere anseatico e il mercato del pesce. Qui conosciamo prima una ragazza di Brescia, poi una spagnola con cui sfoggio il castellano imparato in erasmus. Su loro consiglio degustiamo crudità di gamberetti e gambero reale, salmone e persino un po’ di balena, mentre ci raccontano di come sia duro vivere in Norvegia d’inverno, quando c’è luce solo tre ore al giorno e le temperature non sono certo miti. Dicono che quest’anno l’estate si preannuncia molto calda e, stranamente, da almeno un paio di settimane non hanno avuto precipitazioni, cosa davvero eccezionale.
Riguardo la balena, non sono certo a favore della loro caccia, anzi... ma lì al proto di Bergen non potevamo certo esimerci da un piccolo assaggio!
Ripartiamo verso Balestrand, la cittadina consigliataci in mattinata. La strada abbandona la costa e s’inoltra nell’entroterra, costeggiando sempre acqua, a tratti non sappiamo distinguere se sia un fiume, un lago o un fiordo, ma è comunque un bel panorama.
Cambiamo ancora, ora anche la carreggiata è di dimensioni più ridotte ed il paesaggio è più montano, poi, in men che non si dica ci troviamo ai piedi di una ripida salita, che, a fianco di un’imponente cascata, scala in pugno di ripidi tornanti una parete rocciosa, alla cui sommità si estende un altipiano ghiacciato. Il posto è da favola, ma la temperatura divenuta bruscamente molto più rigida, ci coglie impreparati.
Presto scendiamo di nuovo al livello del mare dove ci imbarchiamo sull’ultimo traghetto della giornata. A bordo un bulgaro con la faccia non proprio rassicurante, vestito con una t-shirt piena di macchie si avvicina offrendosi, in italiano, di aiutarci a trovare alloggio. Penso che potrà essere il più bravo di questo mondo, ma noi non siamo nati sotto un cavolo! Declino. Lui insiste un po’, ma alla fine si allontana. Allo sbarco indugia a partire e temo che voglia vedere dove andiamo, io mi fermo e non riparto fin quando non lo abbia già fatto lui. Dopo qualche istante va per la sua strada, attendo ancora un po’ e poi riparto.
Il fiordo è bello e la strada consigliataci è stata davvero piacevole, ma a Balestrand non c’è proprio niente, solo qualche casa e due alberghi. Il primo è al completo, ma al secondo hanno una camera con vista sul fiordo, che al far della mezzanotte si tinge di rosa mentre tutt’intorno c’è un silenzio indescrivibile, come non ho mai udito prima!
continua...
Nel primo post ho aggiunto un link alle foto.
Ne aggiungerò altre via via che procedo con la narrazione.
Leggo con piacere il racconto " a puntate". La prossima estate vorrei andare su anche io. Certo che 170-180 euro per una cena normale in 2 è una follia...si sa che non sono paesi low cost ma....gli asfalti come sono? Pompe benzina frequenti?
Tommasino
29-06-2014, 08:13
Certo che 170-180 euro per una cena normale in 2 è una follia...?
E non ha ancora accennato al costo della benzina :mad:
Come ho indicato nella "nota metodologica", di costi per benzina, ecc. parlerò al termine.
Intanto segnalo che la strada fatta per arrivare a Balestrand è stata la E16 fino a Vinje, poi la 13 fino a Vangsnes, da lì abbiamo traghettato per Dragsvik (fino a metà giugno il traghetto non è diretto e fa scalo a Hella), poi abbiamo raggiunto velocemente Balestrand seguendo la 55 che compie il periplo del piccolo ramo di fiordo.
piemmefly
29-06-2014, 18:12
Grazie per la condivisione del tuo viaggio.
Bello, bello e.... bravo !! ;)
8 giugno, domenica (Balestrand - Kristiansund)
Ripartiamo seguendo la E55 che costeggia il Sognefjorden e s’immette in un lungo tunnel per poi ricongiungersi alla E39. Qui avremmo potuto - forse dovuto - prendere la strada che porta al Dalsnibba e quindi a Geirange, invece continuiamo per la E39, che, invero, non offre molte emozioni, se non gli ormai consueti paesaggi di fordi, con relativi traghetti, dei quali mia moglie comincia a stancarsi, anche perchè più saliamo a nord e più gli attracchi si fanno bruschi, forse a causa del vento laterale, a tratti abbastanza forte.
Anche il cielo comincia farsi grigio; noi non la sappiamo ancora, ma lo resterà per diversi giorni.
Raggiungiamo Molde nel tardo pomeriggio e ci appare come una graziosa cittadina turistica, non a caso nel porto sono attraccate un paio di grosse navi da crociera.
Potremmo fermarci, ma io non vedo l’ora di percorrere la mitica strada 64, l’atlantic road, che ho da mesi come sfondo del pc, sia a casa che in ufficio.
Avvicinandoci la cortina di nubi, pur non dissolvendosi, sembra assottigliarsi un poco, lasciando penetrare qualche raggio solare, orami nelle tonalità del rosso, rosa e arancio.
L’emozione, soprattutto la mia, è forte.
Eccoci presto sulla strada, l’acqua è poca e l’odore non dei migliori, forse a causa della bassa marea, ma ecco che si avvicina il ponte di Hulvågen, lo percorriamo a bassa velocità mentre Catia (che ho dotato di reflex come un fotografo del Giro d’Italia) scatta qualche foto in movimento, lo superiamo, eccone un’altro, un paio di curve e poi... è gia finita!
Delusione.
Sia chiaro, non si può negare la bellezza della strada sia dal punto di vista paesaggistico, che da quello architettonico, ma sicuramente è troppo blasonata rispetto a quello che realmente offre.
Un paio di bravi fotografi, qualche campagna pubblicitaria e un po’ di bombardamento mediatico ne hanno senz’altro ampliato a dismisura la reputazione.
Se non mi fossi impipinito di percorrerla in serata, avremmo almeno potuto vedere Alesund, che invece ho superato senza fermarmi.
Rassegnato imbocco il profondo tunnel sottomarino che ci porterà a Kristiansund, non senza prima pagare il relativo pedaggio.
Alloggiamo al Rica Hotel, che si rivelerà il più economico (si fa per dire) di tutto il viaggio.
Kristiansund non ha molto da offrire, anche in termini di locali dove mangiare, considerata l’ora poi, le alternative non sono molte: burger king o un pub indicatoci alla reception. Optiamo per il primo anche perchè viene presto a piovere.
Uno sguardo sul fiordo dall’ultimo piano dell’hotel e via a letto.
La delusione della strada 64 e il fatto che, pur passando ore in sella, Caponord, la meta, è ancora temendamemnte distante mi danno qualche pensiero. Mi ripeto, senza crederci troppo, che l’obiettivo minimo sono le Lofoten e presto il sonno prevale.
9 giugno, lunedì (Kristiansund - Grong)
La pioggia notturna ha portato via un po’ di polvere dalla ghisona, che ha passato la notte vicino a delle mucche norvegesi, tutte della serie R1200 tra GS e RT, ma il cielo è ancora nuvoloso.
Partiamo verso nord con l’obiettivo di arrivare più avanti possibile. Ritengo che questo sia un giorno cruciale per macinare quanta più strada possibile e capire, di conseguenza, se riusciremo ad arrivare a Caponord, o no.
Raggiungiamo Trondheim sotto la pioggia, non ho molta voglia di fermarmi e mi sento preso solo dalla frenesia di andare avanti, sempre più avanti. D’improvviso però ho un istante di razionalità: caspita non posso andare avanti come un automa! Devo femarmi e visitarla, anche se rapidamente.
Nell’idea che ci siamo fatti, Trondheim è un po’ la frontira tra nord e sud, tra città con nucleo storico in muratura e agglomerati moderni in cui le abitazioni e le strutture hanno più che altro l’aspetto di barcche. Essa stessa presenta entrambe le anime: la parte a monte con la cattedrale gotica, gli edifici storici e la parte a valle, che somiglia tanto a quelli che m’immagino fossero i paesi dei cercatori d’oro del nord America.
Intanto spiove, esce anche qualche raggio di sole che ci permette di scattare qualche foto, ma presto viene soffocato dalla coltre di nubi.
Torniamo in sella e abbandoniamo definitivamente la E39, percorsa quasi ininterrottamente da Kristiansand, per imboccare la più veloce, ma meno bella, E6. In serata raggiungiamo Grong, che al mattino, guardando la cartina, avevo prefissato come obiettivo odierno. Penso che potrei andare avanti ancora, ma proprio mentre medito sul da farsi, mia moglie dice di essere troppo stanca per continuare. Ok, l’obiettivo che mi ero posto per la giornata è raggiunto, meglio non chiedere troppo alla mia compagna, che già ha dimostrato di essere fin troppo brava; anzi, pur essendo più stanca di me, è stata spesso lei a dare la carica!
Scopriamo che a Grong, località di primo piano per gli appassionati di pesca al salmone, c’è un solo locale dove mangiare: un ristorante/fast food contiguo al supermarket Spar; sembra appena inaugurato e serve un buon hamburger.
Una breve passeggiata distensiva lungo la strada che costeggia il fiume e via a letto.
continua ...
flaviozzo83
03-07-2014, 14:04
Uuuuuuuhh!! Bello.... ancora! :)
ti prego, sto leggendo il tuo report per vedere com'è la Norvegia nel 2014, dato che dovremmo andarci anche noi, e mi dici che la strada artica è una delusione? nooooo, anche io ci torno, sarebbe la terza volta, per vedere quella strada ed altre due cose (Preikestolen e Lofoten, che non sono riuscita a vedere nei due viaggi precedenti) e mi smonti così la strada artica? se piove non ci vado neanche, in favore della RV 17, che dicono essere molto bella, anche perché, essendo lunga 650 km collegando fiordi ed isolette, qualcosa di carino dovrà pur offrirlo
attendo il resto del report
Lavoro e impegni vari mi hanno distolto dalla narrazione, ma presto ricomincio a scrivere.
La 64 non è brutta, ma è brevissima, la fai in 5 minuti, ecco la delusione.
La 17 invece è altra cosa (almeno la parte che ho percorso io) ma ne parlerò a tempo debito...
10 giugno, martedì (Grong - Bodo)
In serata si sono aggiunti degli ospiti al nostro albergo: due motociclisti fillandesi di una certa età, uno cavalca una custom giapponese forse una Shadow, l’altro un Honda Paneuropean e al mattino ci ritroviamo tutti sul parcheggio a caricare le moto. Quello con la custom dietro dei folti baffi grigi, lunghi tipo mustacchi, ci guarda e mostra una bottiglia di liquore come ad offrircene un goccio. Vista l’ora, sono le 9 del mattino, mi viene da sorridere e glisso esclamando “gasoline!”. Ridiamo tutti e quattro, un breve saluto e via, li lasciamo lì ancora intenti a caricare quello che resta dei loro pochi bagagli.
La meta del giorno è Bodo. Per raggiungierla possimao proseguire per la E6, che corre internamente, o deviare all’altezza di Mo I Rana e prendere la bella S17, che si srotola lungo la costa e prevede alcuni tratti in traghetto.
Io avrei percorso la S17 ma Catia, abbastanza scarica e stanca dei traghetti, predilige l’idea di proseguire per la E6: così sarà.
Presto incontriamo l’installazione che segnala l’ingresso nella Norvegia del Nord dove ci fermiamo a scattare delle foto.
Nel prosieguo la strada corre molto internamente, salendo anche di quota, credo fino un migliaio di metri sul livello del mare; niente di che dalle nostre parti, ma a quelle latitudini è sufficiente per vedere la vegetazione man mano diradarsi, lasciando progressivamente posto solo a qualche betulla bassa e contorta per le avverse condizioni meteorologiche, fino a scomparire completamente dove sono presenti solo neve, ghiaccio e freddo!
In questo scenario, sotto un cielo plumbeo, raggiungiamo il circolo polare artico: caspita siamo arrivati fin quassù, che emozione!
Breve sosta e via ancora. La strada scende rapidamente di quota e lo fa costeggiando un torrente impetuoso, dalle acque tinte color mercurio per la poca luce che passa attraverso la coltre di nubi.
Se avessimo percorso la strada costiera non avremmo patito meno freddo, ma non avremmo potuto scattare la foto di rito in prossimità del cippo che indica il circolo polare, poiché in quel punto è previsto un attraversamento in traghetto.
In serata raggiamo Bodo dove contiamo di passare la notte, ma ci sbagliamo: tutti gli hotel sono pieni. Allora per la prima volta dopo giorni punto le ruote della moto verso sud in direzione della S17 sperando di trovare un luogo per passare la notte.
Appena fuori città avvistiamo un cartello che segnala un campeggio e, visto che abbiamo portato i sacchi a pelo per l’evenienza, tentiamo lì.
Sembra ancora chiuso e non c’è nessuno, solo un tizio smilzo, con tatuaggi da galeotto e la sigaretta in bocca che fa capire di doverci rivolgere ad un’abitazione poco distante.
Senza pensarci due volte risaliamo in moto e ripartiamo.
Giunti sulla S17, troviamo una grossa struttura composta da campeggio e albergo, alla reception c’è una ragazza al primo giorno di lavoro con cui mettiamo in scena un bel teatrino.
Ci dice di non avere camere e offre una hitta da sei/otto persone ad un prezzo esagerato, aggiungendo però che se provvediamo alle pulizie e abbiamo l’occorrente per dormire senza chiederle le lenzuola possiamo risparmiare. Accettiamo per il prezzo inferiore, la ragazza si allontana un attimo e quando torna riferisce che la hitta non è più disponibile.
Chiedo risoluto se ci sono problemi per il prezzo, facendo presente che se non si può fare altrimenti possiamo tranquillamente pagare per l’intero.
Risponde di no.
Insisto.
Risponde ancora di no, ma aggiunge che ora, inspiegabilmente, hanno disponibilità di una camera d’albergo per un prezzo ancora inferiore. Dice solo che c'è un problema con la doccia.
Facciamo un sacco di domande per capire quale sia questo problema, ma non riusciamo a intenderci. Alla fine chiedo di vederla, così scopriamo che il rubinetto non chiude a perfezione e gocciola. Scoppiamo tutti e tre a ridere.
Anche questa notte abbiamo trovato un tetto per dormire!
Mentre ci sistemiamo le nubi si diradano e quando usciamo la luce del sole di (quasi) mezzanotte, tinge di rosso il vicino ponte e le abitazioni circostanti.
continua ...
Bel viaggio di nozze complimenti. Attendo di leggere il resto!!!
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11 giugno, mercoledì (Bodo - Svolvaer)
Ci svegliamo col cielo sereno e questo ci riempie di gioia. Io soprattutto sono entusiasta all’idea che probabilmente anche alle Lofoten ci sarà un po’ di sole.
Il traghetto non parte fino alle 15 e dedichiamo la mattina a percorrere un po’ della strada 17, saltata il giorno precedente, scendendo per diverse decine di chilometri, lungo i quali, grazie all’ottima luce, riesco a scattare alcune delle migliori foto di tutto il viaggio.
Prima di raggiungere il porto decidiamo di mangiare qualcosa, così, visto che mancano quasi due ore alla partenza, facciamo un po’ di spesa ad un market Coop e pranziamo sul piazzale antistante.
All’imbarco troviamo una gran confusione di auto e mezzi pensanti diretti alle Lofotne, tra questi è compreso anche un trasporto eccezionale di dimensioni davvero degne di questo nome. Noi siamo tra gli ultimi dell’ultima fila.
Presto gli addetti iniziamo a far imbarcare i mezzi seguendo l’ordine di arrivo, ma le operazioni vanno abbastanza a rilento. Dopo un po’ si comincia a vedere dalla banchina il retro delle auto imbarcate, segno inequivocabile che il traghetto è quasi pieno! Ne deriva che tra i conducenti in attesa di essere fagocitati nel ventre della nave comncia a serpeggiare il timore di rimanere a riva. Con fare disinvolto mi avvicino allora alla graziosa signorina preposta alla vendita dei biglietti facendole presente che ancora non ci ha fatto pagare quanto dovuto; come temevo risponde che non lo ha fatto perchè molto pobabilmente non c’è posto.
E ti pareva! ...già ci vedo a riva mentre la nave salpa alla volta delle tanto attese e sognate isole Lofoten, poi, come se non bastasse, il cielo si è fatto nuovamente scuro e minaccia pioggia!
Mi metto ad elaborare un piano “b”, ma ecco che ci chiamano: c’è uno spazio di nemmeno due metri tra il carico eccezionale e il portellone del traghetto, le auto che ci precedono non ci stanno, ma lo spazio è tanto quanto basta per la moto. Evviva!
Saliamo che il traghetto ha già levato gli ormeggi e aiutati da un marittimo leghiamo la moto mentre, con il portellone ancora a metà, si allontana lentamente dalla banchina.
In circa tre ore rdi navigazione aggiungiamo le Lofoten, che vediamo emergere dalle fredde acque avvolte da nuvole e nebbia. lo spettacolo è suggestivo, ma avremmo preferito ci fosse il sole.
Rimesso piede sulla terra ferma, precisamente a Moskenes, ci dirigamo a Svolvaer, dove passeremo la notte.
La strada è fantastica e i posti ancor di più: casette rosse e piccoli porticcioli si priettano nel mare ai piedi di vette caratterizzate da cime acuminate e pendii vertiginosi, metre l’aria è carica del forte odore di merluzzo steso ad essiccare.
Peccato per il brutto tempo, la poca luce ed il freddo pungente, non era questo il clima che auspicavamo al mattino e anche per l’indomani sono previste le stesse condizioni metereologiche.
continua...
papipapi
11-07-2014, 19:36
Complimenti per il viaggio :D che leggo con molto interesse e sono sempre più convinto che "personalmente" in Norvegia mi porterei sicuramente le cibaria da casa, :mad: 170/180 euri per un pasto normale:rolleyes: mi devono frustare per essere pagati..............:confused: o lavo i piatti sino a debito estinto :toothy2:
è più bella la rv 17 della strada artica?
La RV 17 è carina nella sua parte settentrionale ovvero in direzione Nord dall'incrocio con la 12 che proviene da Mo I Rana e sino alla sua fine che corrisponde all'incrocio con la 80 (Fauske-Bodo).
Questo tratto ha 2 traghettamenti e nel secondo dopo circa mezz'ora di navigazione si oltrepassa il circolo polare artico (è segnalato con un piccolo globo metallico posto sulla riva, ben visibile).
Il tratto più a sud di questo, pur bello, non presenta rilievi ed alternanze come il tratto descritto.
La strada che sale sull'altopiano dove si incontra il circolo polare ha un suo fascino specie in maggio/giugno in quanto c'è neve ai lati della strada, nulla di eccezionale ma il center, la pietra di marmo rosa norvegia … insomma ;)
Quanto sopra a mio parere.
Complimenti per il viaggio :D che leggo con molto interesse e sono sempre più convinto che "personalmente" in Norvegia mi porterei sicuramente le cibaria da casa …
In due (io ed un mio amico) 12 giorni fra maggio e giugno u.s. portando qualcosa da casa (pasta e sughi pronti, scatolame tonno e sgombro; marmellata e biscotti secchi) abbiamo speso per il resto delle cibarie in totale l'equivalente di 198,00 €.
Abbiamo acquistato cibo (affettato, formaggio, pane) sempre nei supermercati e qualche gelato in caffetteria (compreso un Muffy ed un cioccolato a testa al Nordkapp Center).
Consiglio come formaggio di acquistare quello marcato "Norvegia", lo si trova anche a fette tipo sottilette in confezioni di varie misure; è buonissimo.
papipapi
11-07-2014, 21:08
Sono d'accordo con tè CAINO anche perchè il gusto di cucinarsi qualcosa di genuino in questi viaggi è er toppe e spendere il giusto è ancora meglio :dontknow::toothy2:
… il gusto di cucinarsi qualcosa di genuino in questi viaggi è er toppe e spendere il giusto è ancora meglio :dontknow::toothy2:
Difatti farsi da mangiare da soli consente di "aprire" un'altra giornata quando ci si ferma al campeggio.
Concordo con voi e personalmente ho sempre fatto così in tutti i viaggi.
Anche in questo abbiamo fatto ricchissime colazioni comprese nel prezzo dell'hotel e ritardato il pranzo, mangiando roba acquistata in supermarket (salmone, salumi, yogurt, ecc.) e anche a cena spesso siamo andati in fast food. Solo un paio di volte al ristorante.
Ma non dimentichiamo che per noi era pur sempre il viaggio di nozze... alla fine di tutto non credo di aver speso più di tanti amici che hanno fatto tour o crociere in posti esotici o addirittura pacchetti usa + caraibi e similari, anzi!
Quoto Caino per il confronto E6 / 17. Aggiungo solo che la 17 infatti è classificata come turistica solo nel tratto a nord di Mo I Rana. Il traghettare per le Lofoten da Bodo può essere utile a salvare capra e cavoli così si può attraversare il circolo polare all'interno, passando dalla E6, e impiegare la mattina successiva, in attesa del traghetto, per percorrere parte della E17, proprio come abbiamo fatto noi.
Intanto aggiungo altre foto, poi se riesco scrivo di un altro paio di giornate.
12 giugno, giovedì (Svolvaer - Sorkjosen)
Come previsto il cielo è ancora nuvoloso, pioviggina e le temperature si mantengono rigide, decisamente più di quanto ci aspettassimo prima della partenza; non tanto in termini di gradi effettivi, quanto per il freddo percepito. Al mattino acquistiamo ciascuno una maglia di lana tecnica per escursionismo, che, tra l’altro, ci costano un occhio della testa! Per alcuni giorni il nostro abbigliamento sarà così composto: t-shirt in cotone, intimo termico sintetico del decathlon, maglia di lana tecnica, pile, giacca dainese goretex con imbottitura, antipioggia spidi e, nonostante tutto, il freddo continua a farsi sentire.
Continuiamo a percorrere la E10, che taglia le Lofoten, fino a riprendere la E6 con l’obbiettivo di avvicinarci il più possibile ad Alta.
Come accaduto già il giorno precedente, incontriamo paesaggi fantastici, purtroppo inesorabilmente abbruttiti dalle cattive condizioni climatiche, che non aiutano, per la poca luce, a scattare foto.
La strada corre tranquilla e a sera decidiamo di pernottare a Sorkjosen, dove troviamo un solo albergo: prendere o lasciare. Non è il massimo, ma non ci lamentiamo. Il prezzo delle camere è nella media norvegese, vale a dire che costa uno sproposito. In serata si aggiunge un intero gruppo di turisti tedeschi, con cui dividiamo la cena a buffet.
13 giugno, venerdì 8 (Sorkjosen - Nordkapp - Alta)
Il gran giorno è arrivato: oggi raggiungeremo Nordkapp.
Neanche a dirlo, freddo e cielo nuvoloso sono ancorà lì ad attenderci, ma noi, galvanizzati al pensiero di raggiungere la rupe, siamo pronti a sfidare anche le più ostili condizioni meteo.
Il primo tratto di strada che percorriamo in direzione di Alta supera dei rilievi montuosi ancora coperti di neve; anche in questo caso l’altitudine non è stratosferica, ma è la latitudine a far la differenza. Quello che in Italia sarebbe poco più di una collina qui è sufficiente per vedere la vegetazione diradarsi progressivamente, lasciando posto a pochi arbusti, muschi e licheni, esattamente come dalle nostre parti accade nelle più alte vette.
Lungo la strada avvistiamo, finalmente, anche la prima renna; cartelli che ne segnalavano la presenza ne avevamo incontrati anche molto più a sud, ma fino ad ora non ne avevamo visto nemmeno l’ombra.
In prossimità di Alta la strada torna a correre in pianura, salvo poi salire nuovamente.
Se nella prima parte della giornata abbiamo incontrato solo pioggia, tra Alta e Olderfjord compaiono i primi fiocchi di nevischio. Che nevichi pure, è il suo bello; oggi niente può fermarci!
Quando raggiungiamo l’ultimo tratto di strada che porta a Caponord resto stupito mi trovo davanti un paesaggio completamente diverso da come me lo ero immaginato, forse influenzato dai tanti luoghi comuni su Caponord.
E’ molto meglio delle mie più rosee aspettative: la strada corre lungo il mare, la terra è brulla, priva di vegetazione ed anche il temibile vento, che mi avevano riferito soffiare spesso molto forte, fortunatamente oggi è quasi assente.
Il cielo poi offre suggestioni incredibili. Sembra una pista da ballo in cui i fenomeni atmosferici danzano senza sosta. La variabilità è massima e si alternano, più volte tra loro ed in rapida successione, sole, nubi, pioggia, grandine e nevischio.
I minuti sembrano durare ore e il tratto di strada che conduce alla rupe pare praticamente infinito; l’emozione è alle stelle quando superiamo il cartello “Nordkapp Kommune”; poi ecco il tunnel; ancora un po’ ed eccoci a Caponord: sono le 17 di venerdì 13 (la combinazione in questo caso è stata fortunata!).
Il costo del parcheggio è una follia. Sotto questo punto di vista siamo davvero nella trappola per turisti più a nord del mondo, ma lo sapevamo già.
Trascorriamo un po’ di tempo tra foto, shopping e quant’altro la tradizione richiede, così quando guardo l’orologio vedo che sono quasi le 19, senza rendercene conto sono passate due ore; è tardi e dobbiamo ripartire.
Percorro gli oltre 200km che separano Caponord da Alta a velocità folli per lo stato della strada, le condizioni meteo, la stanchezza e la presenza di renne. Per fortuna tutto va liscio, ma a ripensarci mi do ancora del cretino.
Verso le nove siamo al Rica Hotel di Alta.
A letto il pensiero vola alla vigilia della partenza ed alle mille preoccupazioni che avevo quella sera, come ogni viaggiatore ha prima di un così lungo viaggio.
Oggi non è da meno, ma se allora era l’ignoto cui andavamo incontro a spaventarmi, ora mi preoccupa ciò di cui ho piena consapevolezza: siamo appena al giro di boa!
Abbiamo percorso così tanta strada in 11 giorni, riusciremo a percorrerne altrettanta in molto meno tempo?
Mia moglie reggerà le lunghe galoppate che ci attendono per il rientro, dopo tutta la stanchezza, il freddo e le intemperie superate?
Il sonno ci coglie mentre tento di dissipare i pensieri con timido ottimismo.
continua...
c'è un bellissimo ostello ad Honningsvag, a 30 km da Nordkapp, perché non avete dormito lì? ha anche le doppie
se avevate prenotato come non detto
per il vestiario mi hai fatto ricordare di una bellissima felpa pellicciotto che comprai sul circolo polare artico 2 anni fa, penso che tornerà a casa
R72 non sapevo dell'ostello e non potevo fare ricerce in rete perchè a causa del freddo l'iphone non stava acceso.
Siccome per la strada avevamo visto che ad Alta c'era Rica, Tohn e altri abbiamo deciso di andare lì.
per fortuna la lonely planet non funziona a batterie
14 giugno, sabato (Alta - Lulea)
15 giugno, domenica (Lulea - Gavle)
16 giugno, lunedì (Gavle - Roskilde)
17 giugno, martedì (Roskilde - Wurzburg)
18 giugno, mercoledì (Wurzburg - Città di Castello)
Queste sono le tappe degli ultimi cinque giorni di viaggio, caratterizzati da lunghi trasferimenti su strade veloci, con cielo quasi sempre sereno e temperature decisamente più miti di quelle norvegesi.
Fillandia e Svezia sono abbastanza monotone e, specie nella parte nord, le strade corrono costeggiando infinite forese di abeti e betulle.
Degno di nota il ponte che collega Malmo a Copenaghen, percorso alle otto di sera, sul far del tramonto, quando cielo e mare sembrano fondersi insieme: un’esperienza bellissima!
Graziosa la cittadina di Roskilde, che non conoscevo ed in cui ho scoperto esserci la cattedrale dove sono sepolti tutti i re danesi. La Danimarcaci in generale ci ha lasciato un’ottima impressione.
Wurzburg, in Germania, è l’estremo nord della Romantische Straße e la scelta di passarci la notte non è stata casuale, visto che la prima notte avevamo dormito a Fussen.
In totale abbiamo percorso circa 11.000 km. I peggiori sono stati gli ultimi 90, da Cesena a Città di Castello, quando abbiamo affrontato la disastrata E45 a mezzanotte. Voragini, devizioni sulla vecchia statale del Verghereto, ostacoli di ogni genere, camion dell’est guidati da autisti folli e una buona dose di stanchezza hanno messo a dura prova la nostra resistenza. Più volte mi sono dato dell’idiota per non esserci fermati a dormire in Emilia, ma per fortuna tutto è andato ok.
Al ritorno, Scotch, il nostro golden retriever, era sotto il portico ad aspettarci, fiducioso di prendere un milione di coccole.
Ma il Viaggio di nozze non è ancora finito, come avevo promesso a mia moglie, il sabato e la domenica li trascorriamo alle terme.
A lei va un ringraziamento infinito per essere, oltre a tutto il resto, anche la migliore compagna di viaggio che si possa desiderare!
Complimenti, per il viaggio e per il report.
Peccato per il meteo.
Nel 2012 sono salito, facendo l'andata attraverso l'E45 svedese e la discesa dalla costa norvegese.
Quest'anno invece vorrei fare il contrario, però facendo la costa in Svezia.
Io ho sempre dormito nelle hytte o in tenda. Quanto costa una doppia in hotel?
P.S. anche io ho patito il freddo....9-10 gradi per molte ore di seguito, sono un'altra cosa. Non per niente la prossima volta avrò con me una giacca della Klan
La costa in Svezia non è malaccio, regala dei bei panorami
Grazie e complimenti per il report...prima o poi spero di riuscire a farlo anch'io questo viaggio "mitico".
Un'informazione....spannometricamente, senza entrare nei dettagli, un giro come il vostro su che cifra si aggira, tutto compreso? Lo farei anch'io con la mia signora...ergo, saremmo in due pure noi... :-)
Unstoppable
14-07-2014, 14:50
........bravissimo, letto tutto di un fiato!!!!!Ma il report delle spese????
pierachi
14-07-2014, 14:58
compimenti per il report, sintetico e molto scorrevole nella lettura.
sbaglio a percepire che non sia stato un viaggio esaltante??sei soddisfatto o avresti preferito trascorrere magari altrove la tua luna di miele ???
E' stato un bel viaggio, sicuro.
Ma è stato abbastanza stancante, soprattutto per mia moglie, anche perchè siamo partiti già con la stanchezza accumulata per i preparativi del matrimonio.
Lo rifarei, ma con più giorni a disposizione (come avevamo programmato inizialmente...), prendendo il treno in Germania, dedicando più tempo alle zone della Norvegia dei fiordi e magari, se proprio dovessi tornare fino a caponord, passando dalla Svezia all'andata e tornando giù con comodo.
I tempi di percorrenza al sud sono più lenti e noi ci siamo fatti prendere un po' dalla fretta.
Altro consiglio che darei è quello di fermarsi almeno un paio di notti nello stesso posto, magari a sud, fare qualche giro con più relax, senza la preoccupazione di cercare la sistemazioen per la notte (anche se non fa buio)
I conti delle spese ancora non li ho fatti. Ovvio è abbastanza caro, ma ripeto, pur avendo sempre dormito in albergo il totale credo sia simile, se non inferiore, a quello dei viaggi di nozze "standard".
Beh....standard é un pó relativo, secondo me, per un viaggio di nozze... noi avevamo speso sui 2000 euro, ma mi sembra di ricordare fossimo andati un pó al risparmio... ci siamo piú o meno?
redelmirto
14-07-2014, 23:16
Noi appena tornati fatto giro antiorario treno fino Amburgo poi Malmo , Stoccolma nave Helsinki .treno fino Rovaniemi poi tutta moto nordkap lofoten bodo atlantic e via fino Oslo rientro in nave. a Kiel poi sosta Ulm e casa 18 giorni km 6000 sempre bel tempo ,giro bellissimo paesaggi incantevoli ,dormito 3 volte nelle hyte poi sempre hotel ,speso molto ma soddisfatto , con calma mi rifaro i fiordi del sud poi Bergen che ho dovuto tagliare x limiti di tempo .
........bravissimo, letto tutto di un fiato!!!!!Ma il report delle spese????
noi nel 2012 due moto, due persone, nave andata e ritorno, sui 3.000 a cranio
Unstoppable
15-07-2014, 09:37
.....R72 pernottando in hotel o nelle hytte???
Inviato dal mio IPhone utilizzando Tapatalk
A Trondheim, Stoccolma e Murmansk 2 notti in hotel, poi hotel in Germania per tappa intermedia a Felsberg e Erbshausen;
due notti in nave con cabina;
ostello a Honningsvag, Mehamn e Sundsvall;
il resto hytte.
Notare che una notte in hotel (pulito) con bagno in camera in centro a Trondheim è costata meno della notte in hytte (sporca) senza bagno in camera ad Oslo periferia, ostello Bogstad
il viaggio è durato 21 gg
nel sito che ho in firma c'è il report con le foto
nel forum c'è solo il report
L'anno scorso, compreso treno Alessandria-Amburgo andata e ritorno, traghetto Stoccolma-Helsinki, treno Helsinki-Rovaniemi, e tutti gli altri traghetti necessari, 22 giorni di viaggio, dormito sempre nelle hitte tranne 3/4 notti, abbiamo speso circa 3500 euri in totale, in due.
redelmirto
15-07-2014, 14:43
Noi 18 giorni treno nave treno nave traghetti ponti tunnel 2 notti hitte poi sempre hotel ,a Stoccolma e Oslo molto belli speso 4000 in due ps mangiato malino e pochino
L'anno scorso, compreso treno Alessandria-Amburgo andata e ritorno, traghetto Stoccolma-Helsinki, treno Helsinki-Rovaniemi, e tutti gli altri traghetti necessari, 22 giorni di viaggio, dormito sempre nelle hitte tranne 3/4 notti, abbiamo speso circa 3500 euri in totale, in due.
Grazie dell'info..
Loris
Noi 18 giorni treno nave treno nave traghetti ponti tunnel 2 notti hitte poi sempre hotel ,a Stoccolma e Oslo molto belli speso 4000 in due ps mangiato malino e pochino
Grazie anche a te. Mi sto facendo ora un'idea spannometrica di che cifra si puó parlare
Loris
A spanne, perché ho paura di fare il totale con gli estratti conto alla mano :lol:, ma comprensivo di tutto, siamo sui 4.500 euro, dormendo sempre in hotel 4 stelle. Equivale più o meno a 150 euro quotidiani a testa.
Nel pianificare il viaggio, a questo dovresti aggiungere i costi di due tagliandi (che io faccio home made) e di due treni di gomme, entrambi uno prima della partenza e l'altro al rientro; abbigliamento tecnico se ne hai bisogno, ecc....
lamps
infatti quando scrivevi Hotel Thon mi veniva male, ad Oslo costava una follia, nelle altre città probabilmente meno ma cmq sempre tanto
Non me ne volere Framax ma il tuo report mi mette ansia...partirò a breve e spero che mi venga splendido come la prima volta.
Gioxx c'è qui sul forum un report della tua prima volta? vorrei sapere com'è andata ;)
No Wanda...cmq ti dico come sarà questo....ad cazzum....ma senza tralasciare il Varangerh che mi manca e tutte le strade turistiche che hai visto nel sito...la rupe mi interessa poco anche se ci andrò sicuramente.
Ah anche la flamsbana voglio fare.
Gioxx ho semplicemente cercato di essere oggettivo.
Se avessi raccontato di 11km tutti ugualmente piacevoli e rilassanti, senza il minimo sforzo o inconveniente non credo che sarei stato credibile. Quanto al meteo che ci posso fare se era freddo? Avrei preferito anch'io che fosse caldo, credimi!
Comunque, se non ci fosse un minimo di stanchezza e di incerto, sai che noia viaggiare in moto: meglio il treno...
Bravi a tutti e due!!!:D
Si percepisce quanto sia stata importante per te avere la giusta compagna di viaggio.:thumbup:
Ho letto davvero con piacere tutto il tuo racconto, come molti mi par di capire. :read: Quando si legge con questo interesse e con questo piacere è segno che chi scrive sa ben raccontare. Tanti complimenti anche per questo.
Grazie infine per aver condiviso la tua bellissima esperienza ed aver fatto sognare ad occhi aperti quanti come me, con tutta probabilità, non potranno mai realizzare questo viaggio.:roll:
:hello2:
Framax .....scusami ancora ma è quello il sentimento che mi comunica e di certo non perché avevi freddo.
Ci mancherebbe! Tutto é soggettivo
Ah anche la flamsbana voglio fare.
quindi ti fermi per fare un giro in treno? interessante e rilassante
Comunque, se non ci fosse un minimo di stanchezza e di incerto, sai che noia viaggiare in moto: meglio il treno...
Come non quotare...😉
Loris
dopo aver letto il tuo report sono desideroso di fare questa esperienza...al più presto
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