Weiss
27-05-2014, 17:51
Voglio condividere con chi lo vorrà, questo editoriale trovato sulla rivista "Low Ride" di Giugno... Credo che indipendentemente dal personaggio, dalla sua moto etc. quello che è scritto nelle righe di questo editoriale sia qualcosa che faccia o che dovrebbe far riflettere a 360 gradi in ogni ambito della vita di ogni persona.
A me a colpito particolarmente, forse perchè l'argomento trattato mi tocca in prima persona direttamente; sia per il tema che per altri ambiti della mia vita.
Naturalmente non tutti saranno in accordo, o condivideranno, o troveranno spunti di riflessione da quanto segue. In ogni caso lo condivido qui con chiunque vorrà, sperando di far cosa gradita anche solo ad una singola persona che come me troverà in quanto segue qualcosa di stimolante.
"La vita è fatta di scelte, strade da prendere e opportunità da cogliere oppure da evitare. Rimandare le decisioni può risultare saggio, snervante ma anche disastroso. Solo il senno di poi ne può stabilire l'esattezza, non sempre ciò che sulla carta appariva auspicabile soddisfa. A volte i desideri, una volta realizzati, perdono quella magia che faceva sospirare quando parevano impossibili. Nulla è più umano è condivisibile del dubbio, però quando viene il momento di buttarsi ci vuole un pò di fegato.
Tutto è ralativo, come diceva Einstein, anche la fifa. Ce ne vuole un sacco, di coraggio, per imballare in una cassa di legno un vecchio chopper Harley fatto in casa, spedirlo dalla parte opposta dell'Oceano e poi sperare, due mesi dopo, di ritrovarlo intatto, con la prospettiva di girare in lungo e in largo il Vecchio Continente per settimane, allo sbaraglio.
Le aspettative del californiano Jonathan si sono scontrate subito con trasportatori poco scrupolosi e compagnie di assicurazione pronte a incassare ma lentissime a risarcire. Per non parlare di nubifragi, forature, guasti e scivoloni. Eppure s'è buttato, ha varcato per ben 30 volte le frontiere europee, ha superato col sorriso e qualche livido le prove più dure. Ora ha più fiducia in sé stesso, conosce meglio la sua moto e ha una rete di contatti molto più concreta, calorosa e ospitale di qualsiasi social network... Questo numero racconta la sua storia tra mille altre, senza trascurare le piccole ma gustose sfide con sé stessi che vedono customizer, membri di club, promotori non professionali di eventi e semplici biker fare semplicemente le proprie scelte di vita. Quasi mai sono votate al successo economico, a ottenere un potere o una fama; semplicemente ci fanno sentire vivi, ci spingono a superare i limiti che la società ci impone subdolamente, lasciandoci credere che sia meglio stare chiusi a chiave in casa, con pancera e pettine. Chi sopravvive prigioniero di paure ingigantite ad arte diventa più facilmente manipolabile, delega il politico che grida più forte e chi reprime in nome dell'ordine. Rinuncia alla libertà in cambio di una sicurezza che è falsa. L'unica vera sicurezza viene dal credere in sé stessi, vivere con coraggio le proprie scelte nel rispetto di quelle altrui."
Testo: G. Roncen
A me a colpito particolarmente, forse perchè l'argomento trattato mi tocca in prima persona direttamente; sia per il tema che per altri ambiti della mia vita.
Naturalmente non tutti saranno in accordo, o condivideranno, o troveranno spunti di riflessione da quanto segue. In ogni caso lo condivido qui con chiunque vorrà, sperando di far cosa gradita anche solo ad una singola persona che come me troverà in quanto segue qualcosa di stimolante.
"La vita è fatta di scelte, strade da prendere e opportunità da cogliere oppure da evitare. Rimandare le decisioni può risultare saggio, snervante ma anche disastroso. Solo il senno di poi ne può stabilire l'esattezza, non sempre ciò che sulla carta appariva auspicabile soddisfa. A volte i desideri, una volta realizzati, perdono quella magia che faceva sospirare quando parevano impossibili. Nulla è più umano è condivisibile del dubbio, però quando viene il momento di buttarsi ci vuole un pò di fegato.
Tutto è ralativo, come diceva Einstein, anche la fifa. Ce ne vuole un sacco, di coraggio, per imballare in una cassa di legno un vecchio chopper Harley fatto in casa, spedirlo dalla parte opposta dell'Oceano e poi sperare, due mesi dopo, di ritrovarlo intatto, con la prospettiva di girare in lungo e in largo il Vecchio Continente per settimane, allo sbaraglio.
Le aspettative del californiano Jonathan si sono scontrate subito con trasportatori poco scrupolosi e compagnie di assicurazione pronte a incassare ma lentissime a risarcire. Per non parlare di nubifragi, forature, guasti e scivoloni. Eppure s'è buttato, ha varcato per ben 30 volte le frontiere europee, ha superato col sorriso e qualche livido le prove più dure. Ora ha più fiducia in sé stesso, conosce meglio la sua moto e ha una rete di contatti molto più concreta, calorosa e ospitale di qualsiasi social network... Questo numero racconta la sua storia tra mille altre, senza trascurare le piccole ma gustose sfide con sé stessi che vedono customizer, membri di club, promotori non professionali di eventi e semplici biker fare semplicemente le proprie scelte di vita. Quasi mai sono votate al successo economico, a ottenere un potere o una fama; semplicemente ci fanno sentire vivi, ci spingono a superare i limiti che la società ci impone subdolamente, lasciandoci credere che sia meglio stare chiusi a chiave in casa, con pancera e pettine. Chi sopravvive prigioniero di paure ingigantite ad arte diventa più facilmente manipolabile, delega il politico che grida più forte e chi reprime in nome dell'ordine. Rinuncia alla libertà in cambio di una sicurezza che è falsa. L'unica vera sicurezza viene dal credere in sé stessi, vivere con coraggio le proprie scelte nel rispetto di quelle altrui."
Testo: G. Roncen