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Bistex
11-04-2014, 13:19
Viaggio effettuato dal 26 agosto al 2 settembre 2013

Map Google: http://goo.gl/maps/FYsV3

Km totali 2.358


1° GIORNO
PADOVA – PLITVICKA JEZERA

Partiamo alle 7.30 da Padova, tanto la strada da percorrere non è molta e circa la meta è autostrada.
Il tempo non è dei migliori, l’aria è fresca e il cielo è carico di pioggia…
L’autostrada scorre veloce, e ben presto arriviamo al valico con la Slovenia di Pesek, prima di entrare in Croazia prendiamo anche uno scroscio di pioggia, niente di che, giusto per bagnar le strade e a Rijeka dove ci fermare per cambiare un po’ di soldi finalmente vediamo il primo sole della giornata. Sgranchite le gambe prendiamo la statale 8, è lunedì quindi il traffico è scarso, purtroppo ci sono parecchi lavori in corso e bisogna prestare parecchia attenzione al fondo stradale molto sporco, ma il panorama ripaga questo piccolo sacrificio.
Prima di arrivare a Senj ci fermiamo per il pranzo, stiamo leggeri, e ci gustiamo la vista sul mare.
Ce la prendiamo comoda sapendo che non ci rimane molta strada da fare, a Senj giriamo a sx e imbocchiamo la 23 in direzione Otocac, la strada è bella ma fino al bivio con la 53 in direzione Zaluznica il traffico di mezzi pesanti è considerevole. Il paesaggio cambia e cominciano a vedersi i primi pesanti segni della recente guerra. Verso le 17 arriviamo ai laghi di Plivicka, scaricata la moto facciamo un giro veloce per organizzare la visita ai laghi del giorno successivo e per cercare un posto dove cenare… siamo fortunati, il ristorante che si trova a 100 mt dalla nostra pensione è carino e soprattutto aperto. Riportiamo la moto al nostro alloggio e la gentilissima ragazza che gestisce la pensione ci sta attendendo per offrirci un tè sotto al gazebo e consegnarci un bel film in 3d per la serata (peccato sia solo in lingua tedesca!!).

Km tappa 449

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2° GIORNO
PLITVICKA JEZERA

Sveglia presto e colazione abbondante, vogliamo goderci i laghi prima che arrivi la massa dei turisti. Abbiamo programma il giro più completo: a piedi, in pulmino e in barca…. Non vogliamo farci mancare nulla. Era da molti anni che avevamo in mente questa escursione e non ne siamo rimasti delusi, cascate grandi e piccole, luci e suoni della natura che appagano la vista e l’udito con innumerevoli gradazioni. Pranziamo all’interno del parco nell’apposita area attrezzata e spendendo una cifra ridicola se paragonata ai nostri parchi.
Verso le 15 terminiamo l’escursione, non prima di esserci beccati il violento temporale che il meteo aveva previsto. Rientrano alla nostra pensioncina dove troviamo ad attenderci un tè che sorseggiamo sotto al gazebo, mentre il sole ritorna a splendere. Qualche scambio a tennis tavolo per farsi quattro risate e poi risistemiamo i bagagli per il giorno successivo.
Cena al solito ristorante e poi a nanna, la tappa di domani sarà interessante e se il meteo ci azzecca sarà anche bagnata !!

Km tappa 0

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3° GIORNO
PLITVICKA JEZERA – SARAJEVO

6.30 in piedi, guardiamo fuori della finestra e abbiamo subito la conferma che oggi la giornata sarà parecchio bagnata, nuvoloni neri si vedono all’orizzonte proprio nella direzione in qui dobbiamo andare… Facciamo colazione carichiamo la moto e partiamo verso la prima tappa della giornata che dista pochi km, avevo deciso di visitare la vecchia base aerea abbandonata di Zelijava, purtroppo quando arriviamo nella zona imperversa un temporale fortissimo, arriviamo all’ingresso, ma siamo avvolti dalle nuvole, pioggia battente e visibilità zero. Non so se sia vero, ma, nella documentazione che ho letto prima del viaggio si parla di rischio concreto di mine in diversi punti della zona, visto le avverse condizioni climatiche preferisco non verificare se sia vero o falso… (e la mia compagna tira un evidente sospiro di sollievo); facciamo un paio di foto e riprendiamo la nostra strada verso Bihac. Il tempo peggiora e alla frontiera i funzionari ci riservano qualche sorriso di scherno…, a Bihac ci fermiamo giusto il tempo di cambiare un po’ di soldi, poi prendiamo la strada 14 in direzione Bosanska Krupa, la strada scorre nella gola scavata dal fiume Una, se il meteo non fosse così avverso molto probabilmente sarebbe piacevole da percorrere, ma oggi non è giornata.
Il fondo stradale è malmesso e molto scivoloso, incrocia infinite volte i binari di una vecchia ferrovia senza passaggi a livello, tutto questo assieme alla pioggia che non accenna a diminuire mi costringe a tenere un livello di attenzione molto alto.
La temperatura scende a 12 gradi e come se non bastasse questo ad un certo punto le membrane dei nostri capi decidono di non fare più il loro dovere, quando ce ne rendiamo conto è troppo tardi… siamo completamente inzuppati, infilare sopra i completi antiacqua non servirebbe più a nulla quindi si prosegue sperando che almeno smetta di piovere.
A Bosanski Novi imbocchiamo la strada 4 in direzione Prijedor, nella nostra mente intanto si fissano delle immagini: gente triste, banchetti lungo la strada che vendono miele, angurie, ortaggi vari…, cani randagi, orti ben curati, case crivellate dai proiettili, cortili abbandonati, cimiteri….
Prima di Banja Luka ci fermiamo a fare rifornimento e a bere qualcosa di caldo, il bar è affollato di ragazzi abbastanza giovani, che dopo averci studiati per un po’ rompono gli indugi e si mettono a chiacchierare con noi del più e del meno, ci chiedono da dove veniamo e dove siamo diretti, e quando diciamo loro che la nostra meta odierna è Sarajevo, sostengono che non ne vale la pena…. è una città piena di brutta gente…Approfondiamo il discorso e ci rendiamo conto che i fucili e i mortai non sparano più, ma la situazione tra le varie etnie è tutt’altro che risolta, ci spiegano che loro non sono bosniaci, sono serbi e vivono nella Repubblica Srpska di Bosnia Erzegovina, e nel farlo alzano 3 dita in segno di vittoria. Continuiamo a chiacchierare e quando capiscono che comunque la nostra meta non cambierà si prodigano nel consigliarci il percorso migliore da fare in moto, ci rivestiamo e saliamo in moto, loro ci salutano alzando nuovamente 3 dita, ma raccomandandoci di non usare quel saluto quando saremo a Sarajevo !!
Arrivati a Banja Luka finalmente uno spiraglio di sole e la temperatura comincia a risalire, imbocchiamo la strada 16 in direzione Jaice, anche questa strada di fondo valle fiancheggiata però dal fiume Vrbas. La strada è piacevole, sia per la guida sia per il panorama. Arriviamo velocemente a Donji Vakuf dove imbocchiamo la 5 che dopo aver superato Travnik e Kakanj ci porterà a Sarajevo.
Il traffico aumenta di intensità ma gli ultimi km sono di autostrada quindi possiamo finalmente correre un po’, non vediamo l’ora di togliere gli indumenti bagnati e fare una doccia calda per lavare via la stanchezza di questa lunga giornata.
Entriamo in città da ovest quindi non percorriamo il viale tristemente noto per la sua collina disseminata di ceppi bianchi, nonostante questo, la città ci serra lo stomaco in una morsa, ovunque si vedono i segni del lungo assedio….
Troviamo in nostro Hotel con l’aiuto di un autista di pullman, con calma scarichiamo la moto e dopo esserci riposati un po’ usciamo per una passeggiata e la cena, siamo a 2 passi dalla Bascarsija e dopo pochi minuti ci siamo già innamorati di Sarajevo e della sua gente….

Km tappa 425

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4° GIORNO
SARAJEVO

Sveglia un po’ più tardi e colazione con calma…. Oggi niente moto! Un paio di telefonate con l’aiuto delle gentilissime ragazze dell’hotel e identifichiamo l’agenzia alla quale rivolgersi per il tour organizzato, ci interessa quello che riguarda il lungo assedio della città, e la visita al tunnel della speranza. Purtroppo è solo in lingua inglese ma la nostra giovane guida è molto bravo, il tour è bene organizzato e il ragazzo risponde a tutte le nostre domande anche se dribbla abilmente quelle riguardanti l’attuale convivenza fra le etnie, a conferma della sensazione avuta il giorno precedente con i ragazzi serbi.
Ascoltiamo racconti riguardanti il periodo dell’assedio che mai avremmo voluto sentire, anche se uno dei motivi che ci ha spinti fino a qui è proprio questo, toccare con mano fino a che punto può spingersi la follia umana…. E cercare di non dimenticare…
Il tour comprende la visita al tunnel scavato sotto l’aeroporto e che per tutta la durata dell’assedio era l’unico collegamento con il mondo esterno, interessante il museo che si trova all’interno nella casa dal cui giardino parte il tunnel. La segnaletica per trovarlo non è chiara, quindi consiglio a chi fosse interessato a questa visita di appoggiarsi ad un’agenzia in città.
La nostra guida ci saluta verso le 15 e proseguiamo la visita della città in modo autonomo, seguendo le informazioni che avevamo trovato prima di partire: troviamo alcune delle rose di Sarajevo (anche se ne son rimaste poche come a voler rimuoverne il ricordo), visitiamo le principali moschee, assistiamo divertiti ad una partita di scacchi in piazza, dove ci sono solo due giocatori ma dove tutti esprimono il loro parere urlando, passeggiamo per il vecchio mercato osservando artigiani lavorare il metallo con vecchia maestria,
La mia dolce metà si infila in un mercato orientale a caccia di abbigliamento in seta e non esce più, ci gustiamo il caffè turco comodamente seduti in uno dei tanti locali… E intanto viene sera, rientrando in hotel conosciamo un simpatico personaggio che gestisce una theeria, ormai sta chiudendo e ci promettiamo di tornarci domani.
Doccia ristoratrice e cena nello stesso posto della sera precedente dove facciamo amicizia con una cameriera che ha lavorato in Italia anni fa.
Programmiamo la giornata di domani passeggiando ancora tra il vecchio mercato, l’aria sì fra fresca e i locali affermano che ormai il lungo inverno sta arrivando…, è il 30 agosto e noi li guardiamo non troppo convinti…

Km tappa 0
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5° GIORNO
VISEGRAD

Oggi abbiamo in programma la visita di Visegrad, 100 km circa da Sarajevo e vicina ai confini con la Serbia. La cittadina è nota per due motivi molto diversi tra loro: il primo è che nel 1992 le milizie Serbo-Bosniache diedero atto ad uno dei primi omicidi di massa finalizzati alla pulizia etnica sterminando circa 3.000 bosgnacchi (bosniaci musulmani); il secondo è il famoso ponte Mehmed Pasa Sokolovi patrimonio dell’Unesco.
Lasciamo Sarajevo prendendo la strada 19, al solito, durante i primi km di allontanamento dalla città il traffico di camion e molto intenso, la strada sale dolcemente fino a Podromanija, dove voltiamo a destra in direzione Rogatica, percorriamo un altopiano che offre bei paesaggi ma una strana sensazione di tristezza e un senso di desolazione opprimente. Attraversata Rogatica la strada si infila in una stretta gola che sfocia nella Drina all’altezza di Ustipraca dove imbocchiamo la strada 5 che ci porterà a Visegrad.
All'uscita da una galleria vediamo sbucare il ponte in tutta la sua imponenza. Purtroppo avvicinandoci ci rendiamo conto che per lavori di restauro il corso del fiume è stato momentaneamente deviato pertanto la costruzione perde molto del suo fascino, inoltre sembra che i famosi "divani" in pietra ricavati nella parte centrale siano diventati un bagno a cielo aperto......
In questo luogo non c’è molto altro da visitare quindi visto che ormai è ora di pranzo ne approfittiamo per gustarci un'ottima trota al forno dalla terrazza del Visegrad hotel.
Prima di risalire in moto visitiamo la piccola chiesa ortodossa e facciamo due passi per il paese, rimenando stupiti ancora una volta nello scoprire che l'eccidio non è ricordato da nessuna lapide o monumento commemorativo.
Ripercorriamo la strada per rientrare a Sarajevo e dopo pochi km capita l'imprevisto che potrebbe rovinarci la vacanza: dentro una galleria non illuminata centro una pietra forse persa da un camion, fortunatamente la bassa velocità e un buona dose di c..... fanno in modo che l'unico danno sia un piccolo taglio sul fianco della gomma evitandomi così di scoprire se i soccorsi stradali funzionano bene….
E' ancora presto quando arriviamo in città, ne approfittiamo quindi per recarci alla collina tristemente famosa... Non ci sono parole che possono descrivere le sensazioni che si provano di fronte alla infinita distesa di ceppi, solo tante domande alle quali si fa fatica a trovare delle risposte....
Nelle vicinanze si trova anche il vecchio villaggio olimpico, ormai completamente abbandonato e privo di manutenzione.
Come promesso prima di rientrare in Hotel ci fermiamo a gustarci un the da Huseim, ci propone uno strano infuso di orchidea e cannella che ci lascia stupiti... Intanto scambiamo quattro chiacchiere e scopriamo che dopo 15 anni in Italia era ritornato a Sarajevo per salutare i genitori e dopo pochi giorni è cominciato l'assedio, ci parla un po' della guerra, dei Serbi che vorrebbero tornare nelle loro vecchie case ma che hanno paura di farlo, anche se i Bosgnacchi nonostante tutti sono ancora tolleranti nei loro confronti.... Si capisce che non ne parla comunque volentieri quindi parliamo d'altro.
Ormai si è fatta sera quindi dopo aver rimesso la moto al coperto andiamo a cena, ma prima la mia signora non si lascia sfuggire l'occasione per un giro al mercato orientale ad incrementare lo shopping. Ceniamo dalla nostra amica aspettiamo che finisca di lavorare per bere un caffè in compagnia e chiacchierare delle usanze locali fino a tarda notte, anche per lei la guerra non è una storia degna di essere raccontata….
Si è fatto tardi e noi dobbiamo preparare i bagagli perché domani ci spostiamo, un abbraccio con la promessa di rimanere in contatto e rientriamo al nostro alloggio.

Km tappa 243,8

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6° GIORNO
SARAJEVO - MOSTAR

Partiamo presto, imbocchiamo la strada 18 per uscire dalla città e per i primi km il traffico è intenso come al solito, la strada scorre in un susseguirsi di vallate circondate da montagne inospitali.
A Brod svoltiamo a dx imboccando la strada 20 in direzione Tjentiste, la strada diventa un toboga senza fine, un susseguirsi di strette curve e contro curve con carreggiata larga come un sentiero di montagna, fortunatamente stanno ampliando la rete stradale e proprio una di queste nuove tratte ci risparmia almeno 30 km di penitenza...
Arriviamo a Gacko dove il paesaggio è completamente deturpato da un enorme giacimento di carbone a cielo aperto. Proseguiamo velocemente lasciandoci alle spalle questa desolazione, l’altipiano che scorre da nord a sud ci porta velocemente a scoprire il lago artificiale Bilecko Jezero che ci lasciamo alla nostra sx.
Poco prima di Brgat ci si apre la vista sul golfo di Cavtat in tutto il suo splendore. Scendendo verso la costa scorgiamo Dubrovnik, la nostra prima meta di oggi.
Nonostante siamo ormai alla fine della stagione turistica la Perla dell'Adriatico e ancora invasa di turisti, fatichiamo un po' a trovare un posto sicuro per lasciare la moto con tutti i bagagli, e poi ci rechiamo a passeggio per scoprire questa cittadina.
Bella, bellissima, ma per i nostri gusti troppo commerciale…dopo giorni passati tranquillamente tutto questo ammasso di gente non ci permette di goderci appieno questa meraviglia, (l'abbigliamento da moto, con questo caldo amplifica il disagio), proviamo comunque ad immaginari tutto questo bianco e lucido marmo in una tranquilla giornata d'inverno senza turisti, ecco, forse un giorno torneremo a vederla in altra stagione...
Decidiamo di non pranzare quindi imbocchiamo la magistrale e all'altezza di Zaton Doli deviamo per recarci a STON, famosa per la sua muraglia (dicono seconda solo per lunghezza alla grande muraglia cinese) e per gli allevamenti di ostriche. Qui troviamo un bel posticino per assaggiare le specialità locali e al momento di pagare scopriamo che per i motociclisti c’è un omaggio: un kg del famoso sale della locale produzione.
Riprendiamo la strada, rientriamo in Bosnia per attraversare la piccola striscia di territorio bagnato dal mare, rientriamo in Croazia e poi dopo aver preso la strada 9 In direzione Mostar rientriamo in Bosnia. Quando arriviamo a Mostar è ormai buio, il nostro alloggio (gestito da una gentile famiglia) è molto carino, e il ristorante che ci indicano per la cena lo è altrettanto; ma lo spettacolo offerto di notte dalla vecchia cittadina ormai svuotata dalle migliaia di turisti che accorrono per vedere il famoso ponte, è impagabile. Il ponte, i viottoli della vecchia città, i pochi locali ancora aperti è tutto spettacolare, passeggiamo fino a tardi scoprendo angoli nascosti.... Chiacchierando sul ponte deserto, scendendo ad ammirarlo in tutto il suo splendore dalla riva del fiume... Si! Ne valeva davvero la pena.


Km tappa 397,8

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7° GIORNO
MOSTAR - ZADAR

Colazione di buon'ora, vogliamo vedere Mostar di giorno prima dell'arrivo dei pullman di turisti, passeggiamo per la cittadina in tranquillità, i negozi ed i locali stanno aprendo e in giro non c’è ancora nessuno, la parte orientale della città porta ancora i segni della recente guerra anche se l’antica Moschea è stata completamente ricostruita non si può dire lo stesso per gli edifici senza rilevanza storica e culturale.
Sorseggiamo con calma un caffè prima di scendere al fiume e vedere dal basso i ragazzi tuffarsi nella Neretva non prima di aver spillato un po’ di soldini ai turisti che nel frattempo stanno arrivando.
Percorriamo ancora qualche viuzza nascosta di questa bellissima cittadina prima di rientrare al nostro alloggio e risalire in moto.
Imbocchiamo la strada 59 in direzione Ljubuski, ci rendiamo conto che siamo molto vicini a Medjugorje e decidiamo di fare una visita, l’impressione è che il sacro e il profano siano molto mischiati, il flusso imponente di pellegrini ha consentito il fiorire di un business imponente… facciamo un giro veloce e riprendiamo la nostra strada.
Decidiamo di approfittare della recente autostrada per guadagnare un po’ di tempo, la percorriamo fino a Split che visitiamo molto velocemente, poi riprendiamo la Magistrala in direzione Trogir, pasto veloce in un bel ristorantino sul mare e si riparte verso la nostra meta della giornata: Zadar. Ormai l’estate volge al termine quindi la costiera è veramente poco trafficata permettendoci così di gustarci sia la strada sia il panorama in tutta tranquillità.
L’autostrada ci ha permesso di essere in anticipo sulla nostra tabella di marcia e ne approfittiamo per visitare Sibenik. A Zadar troviamo da dormire appena fuori delle mura dall’altra parte del porto turistico, l’alloggio è gestito da una simpatica signora di origini italiane e vanta un ristorante molto carino con ottima cucina.
Dopo cena visitiamo la cittadina, a differenza di Dubrovnik qui i turisti se ne sono già andati, quindi si passeggia senza problemi per le splendide vie e le piazze che si presentano a sorpresa…bella davvero, fermarci qui per la notte è stata una buona idea.
Usciamo dalle mura e ci sediamo ad ascoltare la strana musica che esce dall’” organo di mare”. Restiamo lì a guardare le poche barche di pescatori che rientrano ripercorrendo con la mente quello che abbiamo visto e vissuto in questi giorni. Si è fatto tardi e domani ci aspetta l’ultimo giorno di viaggio…

Km tappa 351,8

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8° GIORNO
ZADAR – PADOVA

Ci svegliamo ancora una volta con il sole, ma la temperatura rispetto a 7 giorni prima si è notevolmente abbassata. Decidiamo di non percorrere l’isola di Pag ma di fare tutta la Magistrala fino a Rijeka. Il panorama è spettacolare, la strada praticamente deserta, purtroppo però il tempo cambia in fretta e pur non piovendo si alza (o forse nel Kanal c’è sempre !!) un bastardissimo vento da ovest che mi renderà la guida molto impegnativa anziché molto goduriosa come mi ero aspettato…
Questo tratto di costa non presenta centri urbani da visitare, anzi direi che è piuttosto inospitale, ma la vista che si apre sul mare ad ogni curva e controcurva la rende veramente meritevole di essere percorsa.
Ci fermiamo per l’ultimo pranzo fuori dall’Italia nella baia di Bakar, nel frattempo è tornato il sole e si è calmato anche il vento, risaliamo in moto e continuiamo sulla strada 8 fino a Rupa dove imbocchiamo la 7 che ci riporterà in Italia dopo aver attraversato un pezzetto di Slovenia.
A Trieste prendiamo l’autostrada che velocemente ci porterà a casa…

Km tappa 490,9

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Bistex
11-04-2014, 13:24
A breve qualche foto

toshiba
11-04-2014, 13:32
parto il 25 aprile per un giro quasi uguale al tuo.. non è che hai a portata di mano il tuo itinerario su google maps per caso ?
;)

toshiba
11-04-2014, 13:33
se ti serve la mia mail..maxmerli@alice.it

Bistex
11-04-2014, 13:38
in alto vicino al titolo....

toshiba
11-04-2014, 13:46
sorry, mi ero subito buttato a capofitto nella lettura e non l'ho visto..:confused:
si, è proprio il giro che farò io, solo che da Sarajevo andrò diretto su Mostar. Parto da Torino ed ho sette giorni, quindi evito di allungare ancora...

Bistex
11-04-2014, 14:31
Se ti servono indicazioni per gli alloggi basta chiedere ....

GianniGS74
11-04-2014, 15:22
Hai qualche indirizzo dei posti dove hai dormito?

Noto che gli avevi già fissati alla partenza, non trovati sul posto ...

Paraslivemore
11-04-2014, 15:50
vai con le foto, magari qualcuna del famoso viale dei cecchini a Sarajevo....

Bistex
11-04-2014, 15:54
Hai qualche indirizzo dei posti dove hai dormito?

Noto che gli avevi già fissati alla partenza, non trovati sul posto ...


Eccoli:

HOTEL:
1-2 NOTTE: PENSION LOVRIC - Mukinje, 55 (Plitvicka Jezera) -
Pensione molto piccola ma con camere spaziose e pulite, parcheggio sul cortile interno.
Ottimo per visitare i laghetti essendo a 10 min. a piedi dall’entrata n 2.


3-4-5 NOTTE: GUEST HOUSE HALVAT
Kasima ef. Dobrace 5a 7100 SARAJEVO 43.861828 18.431995
Albergo piccolo ma con camere spaziose e molto ben curate, a due passi dalla Bascarsija, ottimo come posizione. La moto ce l’hanno fatta mettere dentro al loro garage privato. Gestito da due giovani ragazze molto brave e simpatiche.


6 NOTTE: HOTEL VILLA BOTTICELLI
Muje Bjelavca, 6 Mostar 43.336441087085824, 17.811525464057922 A
Ottima sistemazione in pensione familiare, belle stanze e molto pulito, ottima accoglienza, anche qui messa la moto nel loro garage privato
A 2 passi dallo storico ponte.


7 NOTTE: HOTEL MARKO POLO
Ivana Mazuranica, 24 ZADAR
Alloggio nella norma, camera molto spaziosa ma senza grandi pretese.
Ristorante molto buono, sia come ambiente sia come cucina, il tutto gestito da una Signora d’origini italiane. La moto andrebbe lasciata in strada ma gentilmente ci hanno lasciato parcheggiarla nel giardino del ristorante una volta chiuso il locale.
10 min a piedi dal centro di Zadar.

GianniGS74
11-04-2014, 16:00
Grazie, veramente molto gentile.

Avere già una base fà risparmiare molto tempo prezioso.

Bistex
11-04-2014, 16:05
... e nn ti toglie un po' il gusto della preparazione ?

Scherzo, se ti servono altre info son qui