Lorenzo G
01-02-2014, 03:59
Grazie a tutti per il benvenuto, mi hanno suggerito di spostare la seguente descrizione della "situazione motociclistica in Perù" (dove vivo) in questa sezione.
Sono a disposizione di chi venga in Perù per offrire umili suggerimenti.
Intanto una descrizione della situazione qui in Perù.
In Perù ci sono circa 300 moto BMW, prima dell' apertura del concessionario ufficiale 3 anni fa c'era un signore che ogni tanto ne importava una.
L'attuale concessionario fa il suo migliore sforzo per dare un buon servizio, e tutto quello che è nelle sue possibilità funziona bene. Certo, i bassi volumi di vendita non aiutano né nel avere una expertise tecnica profonda né nel gestire un magazzino ricambi adeguato (normalmente 5 settimane per avere qualsiasi pezzo fuori da quanto necessario per i regolari tagliandi). Siccome in tutto il Sud America ci sono pochissimi concessionari BMW e le distanze sono immense, chiunque venga da un altro paese deve necessariamente fermarsi alla unica concessionaria per tagliando, cambio gomme, qualche aggiustatina, che quindi è sempre piena di moto di grandi viaggiatori: chi viene da Argentina e Brasile, per non parlare di centro America, si sciroppa minimo 5,000 km, minimo, c'e' anche chi ne fa 10,000 o piú in una sola botta. E non sono i 12,000 km di asfalto perfetto che ho fatto per Capo Nord, con hotel per ogni gusto e tasca e distributori di benzina ogni 50-100 km: qui si passa nella foresta amazzonica a 50 gradi e con sciami di insetti avidi di sangue, in deserti interminabili, migliaia di km al di sopra dei 4,000 metri, con escursioni termiche da 0 a 35 gradi e dal livello del mare a 4,800 metri nel giro di 4-5 ore, con sterrati feroci sull'orlo di strapiombi dove se cadi non ti trovano piú, zone estremamente remote dove c'e' sempre qualche irresponsabile che con la scusa dell' avventura rischia di finire letteralmente in una pentola (non è uno scherzo, in diversi paesi del sud America, compreso il Perù, ci sono le tribù dei cosiddetti "non contattati", cioè gente che non ha avuto e non ha alcun contatto con la civiltà), zone di cercatori (illegali) di oro con interi villaggi dove l'unica moneta è la polvere d'oro e l'unica legge è quella della pistola (zona di Madre de Dios), sentieri di contrabbandieri e trafficanti di droga difesi dai ronderos (simpatici abitanti del luogo armati di machete, che ti fermano per perquisire i bagagli alla ricerca di qualcosa di interessante, se ti comporti bene anche loro si comportano bene, te la cavi con 2 pacchetti di biscotti, se fai l'arrogante ti tagliano a fette e ti fanno scomparire), distributori di benzina casalinghi (baracche che vendono carburante di dubbia provenienza e qualitá a cucchiaiate dal bidone sotto il tavolo), e autobus che guidano a velocità folli su strade di montagna invadendo regolarmente l'altra corsia. Chi va in viaggi organizzati naturalmente è al sicuro da ogni pericolo (a parte gli altri guidatori sulle strade, che di fronte alle moto reagiscono come tori di fronte al mantello del matador), in quanto chi conosce sa dove andare e dove non andare, non c'e' bisogno di rischiare la vita per vedere cose incredibili. Poi, come quasi in ogni paese del mondo, ci sono zone eleganti, grattacieli bellissimi, Starbucks, ristoranti sofisticatissimi, hotel a 5 e anche a 6 stelle, distributori di benzina bellissimi, con gommista, ristorante, supermercato e con benzina da 87 a 98 ottani. Nella concessionaria si vedono frequentemente GS1200 (la mia RT é una delle sole 5 presenti nel paese, tutto il resto é GS), parecchie Adventure, sporche, o meglio, vissute, fino all'inverosimile, molte sopra i 100,000 km, e diverse (ne ho viste 3) sopra i 200,000 km. Rarissimo vedere una giapponese (a parte le moto sotto i 150 cc, che qui sono tante, se ne vendono 300,000 l'anno) o una italiana (c´ è la concessionaria Ducati, moto bellissime, splendide, ma poco adatte alla realtà locale), sono tutte BMW e KTM. In conclusione, chi viene qui con la sua moto trova panorami ed esperienze molto diverse da quelle di casa nostra, niente a che vedere con le morbide colline toscane e con la Futa o il passo dello Stelvio. Se cercate monumenti, meglio andare dietro casa, qui le tracce lasciate dall'uomo sono generalmente di livello molto diverso da quello cui è abituato un italiano: per fare un esempio, la famosa Macchu Picchu, senz'altro affascinante e bellissima, é pur sempre una costruzione del 1510 circa, quando la chiesa di San Pietro in Vaticano era giá stata costruita, con opere d'arte distanti anni luce dalle pietre di Macchu Picchu, e gli Incas sono misteriosi principalmente perché non conoscevano la scrittura, quindi non hanno lasciato cronache scritte della loro cultura, pur avendo vissuto 4,000 anni dopo gli egiziani e la loro complessa scrittura in geroglifici. Insomma, chi cerca la incredibile città che muore (Civita di Bagnoregio) o la splendida abbazia a cielo aperto di San Galgano e la vera spada nella roccia (nei dintorni di Siena), qui non le trova, ma se cercate l'ebrezza di arrivare a 4,888 metri (con la frizione della mia RT che smette quasi completamente di funzionare sopra i 4,000, devo provare la con la GS800 Adventure) o di guidare nella foresta amazzonica, e in genere di ammirare la bellezza di una natura incontaminata e monumentale, la vostra GS (1200 o 800) vi darà parecchie soddisfazioni. Saluti.
Sono a disposizione di chi venga in Perù per offrire umili suggerimenti.
Intanto una descrizione della situazione qui in Perù.
In Perù ci sono circa 300 moto BMW, prima dell' apertura del concessionario ufficiale 3 anni fa c'era un signore che ogni tanto ne importava una.
L'attuale concessionario fa il suo migliore sforzo per dare un buon servizio, e tutto quello che è nelle sue possibilità funziona bene. Certo, i bassi volumi di vendita non aiutano né nel avere una expertise tecnica profonda né nel gestire un magazzino ricambi adeguato (normalmente 5 settimane per avere qualsiasi pezzo fuori da quanto necessario per i regolari tagliandi). Siccome in tutto il Sud America ci sono pochissimi concessionari BMW e le distanze sono immense, chiunque venga da un altro paese deve necessariamente fermarsi alla unica concessionaria per tagliando, cambio gomme, qualche aggiustatina, che quindi è sempre piena di moto di grandi viaggiatori: chi viene da Argentina e Brasile, per non parlare di centro America, si sciroppa minimo 5,000 km, minimo, c'e' anche chi ne fa 10,000 o piú in una sola botta. E non sono i 12,000 km di asfalto perfetto che ho fatto per Capo Nord, con hotel per ogni gusto e tasca e distributori di benzina ogni 50-100 km: qui si passa nella foresta amazzonica a 50 gradi e con sciami di insetti avidi di sangue, in deserti interminabili, migliaia di km al di sopra dei 4,000 metri, con escursioni termiche da 0 a 35 gradi e dal livello del mare a 4,800 metri nel giro di 4-5 ore, con sterrati feroci sull'orlo di strapiombi dove se cadi non ti trovano piú, zone estremamente remote dove c'e' sempre qualche irresponsabile che con la scusa dell' avventura rischia di finire letteralmente in una pentola (non è uno scherzo, in diversi paesi del sud America, compreso il Perù, ci sono le tribù dei cosiddetti "non contattati", cioè gente che non ha avuto e non ha alcun contatto con la civiltà), zone di cercatori (illegali) di oro con interi villaggi dove l'unica moneta è la polvere d'oro e l'unica legge è quella della pistola (zona di Madre de Dios), sentieri di contrabbandieri e trafficanti di droga difesi dai ronderos (simpatici abitanti del luogo armati di machete, che ti fermano per perquisire i bagagli alla ricerca di qualcosa di interessante, se ti comporti bene anche loro si comportano bene, te la cavi con 2 pacchetti di biscotti, se fai l'arrogante ti tagliano a fette e ti fanno scomparire), distributori di benzina casalinghi (baracche che vendono carburante di dubbia provenienza e qualitá a cucchiaiate dal bidone sotto il tavolo), e autobus che guidano a velocità folli su strade di montagna invadendo regolarmente l'altra corsia. Chi va in viaggi organizzati naturalmente è al sicuro da ogni pericolo (a parte gli altri guidatori sulle strade, che di fronte alle moto reagiscono come tori di fronte al mantello del matador), in quanto chi conosce sa dove andare e dove non andare, non c'e' bisogno di rischiare la vita per vedere cose incredibili. Poi, come quasi in ogni paese del mondo, ci sono zone eleganti, grattacieli bellissimi, Starbucks, ristoranti sofisticatissimi, hotel a 5 e anche a 6 stelle, distributori di benzina bellissimi, con gommista, ristorante, supermercato e con benzina da 87 a 98 ottani. Nella concessionaria si vedono frequentemente GS1200 (la mia RT é una delle sole 5 presenti nel paese, tutto il resto é GS), parecchie Adventure, sporche, o meglio, vissute, fino all'inverosimile, molte sopra i 100,000 km, e diverse (ne ho viste 3) sopra i 200,000 km. Rarissimo vedere una giapponese (a parte le moto sotto i 150 cc, che qui sono tante, se ne vendono 300,000 l'anno) o una italiana (c´ è la concessionaria Ducati, moto bellissime, splendide, ma poco adatte alla realtà locale), sono tutte BMW e KTM. In conclusione, chi viene qui con la sua moto trova panorami ed esperienze molto diverse da quelle di casa nostra, niente a che vedere con le morbide colline toscane e con la Futa o il passo dello Stelvio. Se cercate monumenti, meglio andare dietro casa, qui le tracce lasciate dall'uomo sono generalmente di livello molto diverso da quello cui è abituato un italiano: per fare un esempio, la famosa Macchu Picchu, senz'altro affascinante e bellissima, é pur sempre una costruzione del 1510 circa, quando la chiesa di San Pietro in Vaticano era giá stata costruita, con opere d'arte distanti anni luce dalle pietre di Macchu Picchu, e gli Incas sono misteriosi principalmente perché non conoscevano la scrittura, quindi non hanno lasciato cronache scritte della loro cultura, pur avendo vissuto 4,000 anni dopo gli egiziani e la loro complessa scrittura in geroglifici. Insomma, chi cerca la incredibile città che muore (Civita di Bagnoregio) o la splendida abbazia a cielo aperto di San Galgano e la vera spada nella roccia (nei dintorni di Siena), qui non le trova, ma se cercate l'ebrezza di arrivare a 4,888 metri (con la frizione della mia RT che smette quasi completamente di funzionare sopra i 4,000, devo provare la con la GS800 Adventure) o di guidare nella foresta amazzonica, e in genere di ammirare la bellezza di una natura incontaminata e monumentale, la vostra GS (1200 o 800) vi darà parecchie soddisfazioni. Saluti.