trottalemme
26-12-2013, 12:15
Lunedì 23 Dicembre
Sono passati quattro mesi dal ritorno e più di tre da quando scrissi le ultime note sul viaggio, quelle riguardanti la tappa che arrivava a Capo Nord. Da allora, non sono più riuscito a scrivere una riga. Qualcosa mi ha trattenuto, distolto; mi ha spinto a rimandare o, addirittura, a dimenticare. Qualcosa mi ha reso penoso ritornare su quegli ultimi giorni di viaggio, come a volte lo era stare a scuola, quando la mente era vuota come la pagina sotto al problema di matematica. Facevano a botte l’urgenza di risolvere il compito e l’insensatezza dei dati che avevo a disposizione.
Oggi, nessuno mi prescrive un compito da portare a termine, ma di tanto in tanto il pensiero ritorna al racconto sospeso, come a un debito da saldare.
Dopo Capo Nord, il viaggio durò ancora undici giorni e quattromilasettecento chilometri. Arrivò all’estremo confine orientale della Norvegia e percorse la Finlandia fino al Golfo di Botnia, prima di deviare lungo la costa svedese del Mar Baltico per raggiungere Stockholm e volgere verso casa. Toccò luoghi esotici nella loro bellezza selvaggia e solitaria.
Dall’isola di Magerøya scendemmo a Olderfjord sotto un cielo di ardesia, ripercorrendo la strada lungo la costa occidentale del Porsangerfjorden.
Attraversammo la penisola Sværholthalvøya fra spruzzi di pioggia e abbagli di sole, aggrappati agli occhi davanti ai quali sfilavano via fiumi impetuosi, rapide spumeggianti e valli misteriose.
Risalimmo la penisola Nordkinnhalvøya, sferzati dal vento dell’ovest sull’altopiano petroso. Nel villaggio di Gamvik, incontrammo una volpe che non aveva paura degli umani. Passeggiammo sulla spiaggia sotto al faro di Slettner, un po’ delusi che quel giorno le onde del mare di Barents accarezzassero appena la sabbia bianca.
Corremmo al ponte di Tana lungo tetri valloni e ad est verso Kirkenes e la Russia, ammaliati dai colori accesi del mare e delle case rosse sulla costa del Varangenfjorden.
Ci spingemmo prima dell’alba sullo sterrato che porta a Grense Jakobselv, fermandoci un istante, uno solo, a osservare da vicino l’innocuo fiumiciattolo che venticinque anni fa separava Oriente e Occidente. Prima dell’alba, per potere sedere a colazione con gli amici che avevano rinunciato ad accompagnarci.
Attraversammo la regione dei laghi nella Finlandia settentrionale, gettando occhiate vogliose al labirinto di stradine sterrate che si dipartivano nella foresta, a destra e a sinistra della strada nazionale. Gettando occhiate vogliose e cominciando a immaginare il prossimo viaggio.
Sul fiume Juvduujuha, passammo ore a fissare la corrente scura, cercando il guizzo argenteo del salmone promesso dai canti antichi: nell’estate vecchia, la pioggia batte sul tetto, il vento ulula, l’acqua sale sulla riva, è il momento in cui il salmone diventa nero.
Dopo Rovaniemi, i nostri occhi, saturi della bellezza che ci lasciavamo alle spalle, non vedevano altro che la strada da percorrere fino a casa.
Sono passati tre mesi da quando scrissi il diario di tappa della giornata che ci aveva portato a Capo Nord; tre mesi passati con la sensazione fastidiosa di avere mancato qualcosa di fondamentale negli ultimi giorni del viaggio. Oggi so che non è così. Scavando nei pozzi neri del malcontento e liberando il ricordo di quelle giornate, oggi so che non ho mancato nulla nel secondo viaggio nei territori del nord Europa, sebbene tanto mi rimanga ancora da scoprire.
Semplicemente, fino ad oggi non potevo accettare che fosse terminato.
Resta un ultimo gradito compito: ringraziare l’amico Francesco che, a Malmö, ci ha aperto le porte di casa e con il quale abbiamo passato una deliziosa serata parlando di noi, del passato, del futuro e assaggiando splendido fingerfood nella ressa della festa cittadina. Un grazie di cuore anche agli amici, Lucia e Franco, che hanno varcato le loro colonne d’Ercole.
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/itinerario_9.jpg
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/95-p1070213.jpg
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/107-img_5063.jpg
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/109-p1070521.jpg
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/121-img_5168.jpg
Altre foto qui: http://viaggiandoincontrare.com/2013/12/26/un-altro-viaggio-settentrionale-9/
Sono passati quattro mesi dal ritorno e più di tre da quando scrissi le ultime note sul viaggio, quelle riguardanti la tappa che arrivava a Capo Nord. Da allora, non sono più riuscito a scrivere una riga. Qualcosa mi ha trattenuto, distolto; mi ha spinto a rimandare o, addirittura, a dimenticare. Qualcosa mi ha reso penoso ritornare su quegli ultimi giorni di viaggio, come a volte lo era stare a scuola, quando la mente era vuota come la pagina sotto al problema di matematica. Facevano a botte l’urgenza di risolvere il compito e l’insensatezza dei dati che avevo a disposizione.
Oggi, nessuno mi prescrive un compito da portare a termine, ma di tanto in tanto il pensiero ritorna al racconto sospeso, come a un debito da saldare.
Dopo Capo Nord, il viaggio durò ancora undici giorni e quattromilasettecento chilometri. Arrivò all’estremo confine orientale della Norvegia e percorse la Finlandia fino al Golfo di Botnia, prima di deviare lungo la costa svedese del Mar Baltico per raggiungere Stockholm e volgere verso casa. Toccò luoghi esotici nella loro bellezza selvaggia e solitaria.
Dall’isola di Magerøya scendemmo a Olderfjord sotto un cielo di ardesia, ripercorrendo la strada lungo la costa occidentale del Porsangerfjorden.
Attraversammo la penisola Sværholthalvøya fra spruzzi di pioggia e abbagli di sole, aggrappati agli occhi davanti ai quali sfilavano via fiumi impetuosi, rapide spumeggianti e valli misteriose.
Risalimmo la penisola Nordkinnhalvøya, sferzati dal vento dell’ovest sull’altopiano petroso. Nel villaggio di Gamvik, incontrammo una volpe che non aveva paura degli umani. Passeggiammo sulla spiaggia sotto al faro di Slettner, un po’ delusi che quel giorno le onde del mare di Barents accarezzassero appena la sabbia bianca.
Corremmo al ponte di Tana lungo tetri valloni e ad est verso Kirkenes e la Russia, ammaliati dai colori accesi del mare e delle case rosse sulla costa del Varangenfjorden.
Ci spingemmo prima dell’alba sullo sterrato che porta a Grense Jakobselv, fermandoci un istante, uno solo, a osservare da vicino l’innocuo fiumiciattolo che venticinque anni fa separava Oriente e Occidente. Prima dell’alba, per potere sedere a colazione con gli amici che avevano rinunciato ad accompagnarci.
Attraversammo la regione dei laghi nella Finlandia settentrionale, gettando occhiate vogliose al labirinto di stradine sterrate che si dipartivano nella foresta, a destra e a sinistra della strada nazionale. Gettando occhiate vogliose e cominciando a immaginare il prossimo viaggio.
Sul fiume Juvduujuha, passammo ore a fissare la corrente scura, cercando il guizzo argenteo del salmone promesso dai canti antichi: nell’estate vecchia, la pioggia batte sul tetto, il vento ulula, l’acqua sale sulla riva, è il momento in cui il salmone diventa nero.
Dopo Rovaniemi, i nostri occhi, saturi della bellezza che ci lasciavamo alle spalle, non vedevano altro che la strada da percorrere fino a casa.
Sono passati tre mesi da quando scrissi il diario di tappa della giornata che ci aveva portato a Capo Nord; tre mesi passati con la sensazione fastidiosa di avere mancato qualcosa di fondamentale negli ultimi giorni del viaggio. Oggi so che non è così. Scavando nei pozzi neri del malcontento e liberando il ricordo di quelle giornate, oggi so che non ho mancato nulla nel secondo viaggio nei territori del nord Europa, sebbene tanto mi rimanga ancora da scoprire.
Semplicemente, fino ad oggi non potevo accettare che fosse terminato.
Resta un ultimo gradito compito: ringraziare l’amico Francesco che, a Malmö, ci ha aperto le porte di casa e con il quale abbiamo passato una deliziosa serata parlando di noi, del passato, del futuro e assaggiando splendido fingerfood nella ressa della festa cittadina. Un grazie di cuore anche agli amici, Lucia e Franco, che hanno varcato le loro colonne d’Ercole.
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/itinerario_9.jpg
http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/95-p1070213.jpg
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http://viaggiandoincontrare.files.wordpress.com/2013/12/121-img_5168.jpg
Altre foto qui: http://viaggiandoincontrare.com/2013/12/26/un-altro-viaggio-settentrionale-9/