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auguzt
03-09-2013, 15:42
Titolo: Renzo Pasolini
Autore: Gianni Bezzi

"Un uomo coraggioso è quello che ha paura di fare una cosa, ma la fa lo stesso"

Nota personale:
Mio padre ha sempre portato gli occhiali e negli anni '70 era un giovane appassionato di moto. Sin da piccolo mi portava in giro su due ruote. E quando ho iniziato a seguire le gare che trasmettevano in tv, sentivo spesso il nome di Agostini (al tempo team manager Yamaha) quindi gli ho chiesto chi fosse questo di cui tutti parlavano come "il più grande". Rispose descrivendomi in breve le tantissime vittorie e la quasi "invincibilità" di Ago di quel periodo, ma poco dopo mi disse che lui era (naturalmente) un tifoso di Pasolini e che secondo lui era Paso il migliore, e che ad Agostini gliela aveva fatta mangiare la polvere più di una volta, e che poi purtroppo a Monza "è successo quel che è successo"... E poi il suo sguardo si abbassò...

Ho scoperto il libro in questione gironzolando sulla rete, è infatti scaricabile gratuitamente per intero in fomato pdf dal sito www.renzopasolini.com (http://www.renzopasolini.com/) ed è stato scritto credo pochi anni dopo il tragico incidente di Monza. In esso l'autore ricorda il pilota, ne racconta le gesta come grande corridore, ma anche come uomo e prima ancora come ragazzo "scavezzacollo". Una parte è completamente dedicata ai resoconti di tutte le sue gare, con i vari aneddoti riguardanti quello che succedeva in pista e fuori. Di particolare interesse poi è il capitolo riguardante l'incidente di Monza, dal quale si capisce quante e quali polemiche scaturì allora questo tragico evento, il tutto corredato da perizia dei tecnici dell'epoca. E il fatto che il punto di vista dello scrittore è quello di quegli anni ci riporta quasi indietro nel tempo nel valutare le possibili cause di quel drammatico evento.

Sono passati poco più di 40 anni da quel fatidico 20 maggio 1973, io allora non ero neanche nato, ma ho finalmente capito perchè mio padre vedeva in questo pilota il suo "idolo". Non era solamente perchè portava gli occhiali, come lui. Era perchè "Il Paso" era uno di noi. E commemorarlo con questa piacevole lettura è un consiglio che do a tutti quanti voi.