freevax
01-05-2013, 23:26
Ho aggiornato la lista dei passi, sono 333; una lista che potrebbe sembrare una sorta di esibizionismo un elenco che può essere interpretato come una forma di ostentazione, protagonismo, ma non è così.
L'elenco dei passi che ho superato in tutti questi anni è una delle cose che mi dà più emozioni quando la rileggo, quando la aggiorno, perché un valico superato è un qualcosa di più, di molto di più di un nome inserito in un lungo elenco; come ho scritto nell'intestazione della pagina dedicata ai passi un passo è un punto d'arrivo per l'inizio di un nuovo viaggio.
Quello che ti regala il superamento di un passo, di un valico montano, è qualcosa che spesso si fa fatica a descrivere, in qualcosa che a mio giudizio si apprezza in maniera superiore quando si affronta la salita e la successiva discesa in sella a un mezzo a due ruote a contatto diretto con l'atmosfera che circonda; in grado di apprezzare quelle che sono le mutazioni climatiche e paesaggistiche di una risalita montana ma anche collinare; cambiano i profumi insieme alla mutazione della natura che si adatta al cambiamento di altitudine e cambiano le temperature, dal caldo che soprattutto in estate avvolge le vallate si passa all'aria fresca e meno densa dei valichi montani.
Passo di montagna, quante le sensazioni e le emozioni che si nascondono dietro delle semplici parole; un passo è innanzitutto un'occasione insperata, una possibilità concessa da una catena montuosa di passare da una vallata all'altra, una porta magica con la quale si riesce a superare un altrimenti impenetrabile cortina rocciosa.
Ma la magia di questa porta non si esaurisce qui, il valico è la porta di comunicazione tra due territori spesso completamente diversi, tra due contesti paesaggistici mai uguali ma anche e soprattutto tra due culture essenzialmente diverse perché questa piccola porta di comunicazione non è stata sufficiente in passato per consentire scambi culturali significativi all'uniformità dei contesti; piccoli e scoscesi sentieri impraticabili per buona parte dell'anno normalmente consentivano ben poche situazioni di traffico commerciale.
È quindi meravigliosamente emozionante risalire, abbandonando la vallata con i suoi usi e costumi, verso la vetta al cospetto della quale si trova in rispettosa contemplazione il valico, osservando il rarefarsi della presenza umana contemporaneamente a quello della natura; sostare soddisfatti dominatori sul punto più alto raggiungibile ed osservare tutto ciò che ci circonda dalle alte vette dei monti alle vallate sottostanti brulicanti di vita e di diverse culture, osservare appagati, e per un attimo, solamente un infinitesimale attimo, sentirsi liberi, sentirsi quasi un dio.
Faticosamente di scuoti dall’appagante torpore che ti avvolge, e ancor più faticosamente risali in sella per affrontare il percorso di discesa, osservandola rigogliosa natura che piano piano riprende possesso delle pendici montane, e l'attività umana che diventa sempre più consistente in un nuovo contesto culturale e architettonico, spesso anche diversificato da lingue usi e costumi straordinariamente diversi.
Ebbro di tutte le sensazioni e le emozioni appena vissute percorri estasiato la vallata assaporandone il contesto la tua mente in tanto corre avanti, corre oltre, corre verso il prossimo passo, verso la prossima risalita, verso la nuova porta che ti permetterà di passare in un'altra magica dimensione, in un altro magico mondo, in un altro magico territorio; per terminare un viaggio ed iniziarne immediatamente un altro.
L'elenco dei passi che ho superato in tutti questi anni è una delle cose che mi dà più emozioni quando la rileggo, quando la aggiorno, perché un valico superato è un qualcosa di più, di molto di più di un nome inserito in un lungo elenco; come ho scritto nell'intestazione della pagina dedicata ai passi un passo è un punto d'arrivo per l'inizio di un nuovo viaggio.
Quello che ti regala il superamento di un passo, di un valico montano, è qualcosa che spesso si fa fatica a descrivere, in qualcosa che a mio giudizio si apprezza in maniera superiore quando si affronta la salita e la successiva discesa in sella a un mezzo a due ruote a contatto diretto con l'atmosfera che circonda; in grado di apprezzare quelle che sono le mutazioni climatiche e paesaggistiche di una risalita montana ma anche collinare; cambiano i profumi insieme alla mutazione della natura che si adatta al cambiamento di altitudine e cambiano le temperature, dal caldo che soprattutto in estate avvolge le vallate si passa all'aria fresca e meno densa dei valichi montani.
Passo di montagna, quante le sensazioni e le emozioni che si nascondono dietro delle semplici parole; un passo è innanzitutto un'occasione insperata, una possibilità concessa da una catena montuosa di passare da una vallata all'altra, una porta magica con la quale si riesce a superare un altrimenti impenetrabile cortina rocciosa.
Ma la magia di questa porta non si esaurisce qui, il valico è la porta di comunicazione tra due territori spesso completamente diversi, tra due contesti paesaggistici mai uguali ma anche e soprattutto tra due culture essenzialmente diverse perché questa piccola porta di comunicazione non è stata sufficiente in passato per consentire scambi culturali significativi all'uniformità dei contesti; piccoli e scoscesi sentieri impraticabili per buona parte dell'anno normalmente consentivano ben poche situazioni di traffico commerciale.
È quindi meravigliosamente emozionante risalire, abbandonando la vallata con i suoi usi e costumi, verso la vetta al cospetto della quale si trova in rispettosa contemplazione il valico, osservando il rarefarsi della presenza umana contemporaneamente a quello della natura; sostare soddisfatti dominatori sul punto più alto raggiungibile ed osservare tutto ciò che ci circonda dalle alte vette dei monti alle vallate sottostanti brulicanti di vita e di diverse culture, osservare appagati, e per un attimo, solamente un infinitesimale attimo, sentirsi liberi, sentirsi quasi un dio.
Faticosamente di scuoti dall’appagante torpore che ti avvolge, e ancor più faticosamente risali in sella per affrontare il percorso di discesa, osservandola rigogliosa natura che piano piano riprende possesso delle pendici montane, e l'attività umana che diventa sempre più consistente in un nuovo contesto culturale e architettonico, spesso anche diversificato da lingue usi e costumi straordinariamente diversi.
Ebbro di tutte le sensazioni e le emozioni appena vissute percorri estasiato la vallata assaporandone il contesto la tua mente in tanto corre avanti, corre oltre, corre verso il prossimo passo, verso la prossima risalita, verso la nuova porta che ti permetterà di passare in un'altra magica dimensione, in un altro magico mondo, in un altro magico territorio; per terminare un viaggio ed iniziarne immediatamente un altro.