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Visualizza la versione completa : Forte Belvedere Gschwent a Lavarone


trottalemme
16-04-2013, 20:21
Il 23 maggio 1915, il Duca D’Avarna, ambasciatore d’Italia a Vienna, presentava al Ministro degli Esteri austroungarico la dichiarazione di guerra, fissando l'inizio delle ostilità al giorno successivo.
Alle quattro del mattino del 24 Maggio, dal Forte italiano di cima Verena, nei pressi di Mezzaselva di Roana partì il primo colpo di cannone contro Forte Verle. Poco dopo, rombano tutti gli altri cannoni dei forti italiani sul fronte degli altipiani.
Forte Belvedere-Gschwent a Oseli di Lavarone è il primo a rispondere, seguito da tutte le altre fortezze austro-ungariche. Comincia così la “guerra dei Forti che si protrarrà fino all’inverno del 1915 e lascerà posto nella primavera successiva alla sanguinosa “strafexpedition” che arrivò ad un soffio dal dilagare nella Pianura Padana.
Percorrendo oggi le belle strade che serpeggiano negli altipiani di Folgaria, Lavarone e Asiago, è difficile immaginare l’immane distruzione e la carneficina che vi si svolse nei tre lunghi anni di guerra. Eppure, merita fermarsi un momento in uno dei cimiteri che tappezzano gli altipiani e camminare fra le croci per onorare i caduti; oppure, abbandonare la motocicletta per raggiungere uno dei Forti italiani o austro-ungarici, tutti costruiti in posizioni panoramiche straordinarie.
Noi l’abbiamo fatto ieri l’altro, il primo giorno veramente di primavera dopo un inverno particolarmente lungo e nevoso per visitare Forte Belvedere-Gschwent.
Risaliamo la Val d’Adige fino a Calliano e prendiamo a destra per Folgaria; ben presto la strada corre fra campi ancora innevati e il bosco è vestito della grigia livrea invernale. Dopo la cittadina deserta raggiungiamo Passo Sommo e scendiamo a Carbonare. A Lavarone, poco lontano, il lago è completamente ghiacciato e le frazioni tirano il fiato in attesa della stagione estiva. Sulla strada, qualche trattore si sposta lentamente verso i lavori imminenti. Ad ovest, il profilo slanciato del Becco di Filadonna, scintillante di neve, e sulle sfondo le Dolomiti di Brenta.
Raggiunta Frazione Cappella, abbandoniamo la strada che sale a Passo Vezzena e dirigiamo a Frazione Oseli e al parcheggio dove bisogna lasciare la motocicletta. Una stradina nel bosco conduce in dieci minuti ad un balcone sotto il quale l’altopiano precipita nella Valdastico.
Nel tappeto di aghi rossi dei larici che ricopre il terreno intorno, spuntano bianchi fiori di Helleboro e ciuffi di anemone epatica.
Purtroppo il Forte è ancora chiuso al pubblico, ma è possibile girarci intorno, salirci sopra e soffermarsi a guardare la valle che si perde nella foschia dei primi caldi e sulla quale erano puntati i grandi cannoni e i riflettori.
Dopo la visita, saliamo a Passo Vezzena. Si vorrebbe raggiungere almeno i resti del Forte di Busa Verle, ma la neve è ancora alta e rimandiamo.

http://giulio1954.files.wordpress.com/2013/04/img_3117.jpg

http://giulio1954.files.wordpress.com/2013/04/img_3114.jpg

Altre foto qui: http://giulio1954.com/2013/04/16/forte-belvedere-gschwent-a-lavarone/

area62
16-04-2013, 20:26
:d:d:d:d:d:d

IlMaglio
16-04-2013, 21:02
Sempre giri, racconti e foto che mi fanno venir voglia e nostalgia ..
Piccola curiosità: la maggior parte dei forti fu spogliata delle parti in ferro con la "Raccolta del ferro" durante il periodo di autarchia contro le "inique sanzioni" (1936).

Bububiri
16-04-2013, 21:16
Ci sono stato è meraviglioso.................ed ho fatto visita anche al cimitero tedesco li vicino!!!!

Complimenti per le foto

aresmecc
16-04-2013, 21:57
;) Diciamo anche che durò meno di un mese , poi un colpo fortunato austriaco centrò una delle cupole e a seguire le altre. Belli da visitare, andrebbero restaurati prima che sia troppo tardi.

pv1200
17-04-2013, 09:37
Bel report Giulio..
il Trentino è stato largamente interessato da quegli eventi bellici e la Provincia da tempo lavora per il recupero dei siti che sono davvero tanti. In occasione del prossimo centenario sono in cantiere alcuni progetti mentre altri sono già terminati. Sul sito che linko di seguito potrete ottenere molte informazioni sia sui luoghi di interesse che su eventi, conferenze e manifestazioni a riguardo della 1^ guerra mondiale.

http://www.trentinograndeguerra.it/

fabiosire
17-04-2013, 10:02
Come sempre complimenti per i posti visitati e per la ricerca storica.
E' sempre molto bello sapere cosa è successo prima del nostro arrivo.
Credo che un motoviaggiatore che si rispetti debba in ogni sua esplorazione cercare di capire il luogo, i costumi e anche la storia.

Ciao Fabio

IlMaglio
17-04-2013, 10:07
Rispetto al Veneto, investito nel 1916 dalla "Spedizione che voleva essere punitiva" del maresciallo Conrad, il Trentino è stato modestamente investito dalla Guerra. Infatti, le limitate e talvolta improvvide avanzate delle truppe italiane all'inizio della Guerra - che tuttavia portarono alla conquista del bastione del Pasubio, poi sempre rimasto, almeno in parte, in mani italiane - furono superate dall'offensiva di Conrad del 1916, fallita, ma che lasciò fino alle fine territorio veneto in mano austro-ungarica.
L'impressione mia personale è che la valorizzazione dei forti di allora in territorio trentino derivi più che altro dalla nota disponibilità finanziaria delle province a statuto speciale e dalla circostanza che proprio lì vi sono forti in buone condizioni (v. forte Belvedere).

Per non parlare, poi, dei territori veneti invasi dopo Caporetto.
http://www.itinerarigrandeguerra.it/it/25811/Veneto