Weiss
04-10-2012, 22:35
Moto: termine abbreviativo di "motocicletta" ossia "bicicletta a motore".
"A causa della sua discendenza dalla bicicletta. Il termine "motocicletta" deriva dal marchio commerciale "Motocyclette" con il quale venne presentato il primo modello prodotto dall'azienda parigina Werner che, per prima, aveva ideato l'applicazione del motore ausiliario a una comune bicicletta, depositando i relativi brevetto e denominazione il 7 gennaio 1897"
....
PRINCIPI BASE
La motocicletta ha 2 ruote in linea e la stabilità del mezzo in movimento viene garantita dal principio di conservazione del momento angolare. Le variazioni di direzione della motocicletta vengono comandate tramite un manubrio, con sfruttamento degli effetti giroscopici causati dalla conservazione del momento angolare.
Nella motocicletta propriamente detta, escludendo il caso particolare degli scooter, il centauro e l'eventuale passeggero siedono sul mezzo appoggiandosi su una sella, il guidatore utilizza il manubrio per l'appoggio delle mani e per comandare, sul lato sinistro, l'eventuale frizione; sul lato destro sono invece presenti i comandi relativi all'impianto frenante (relativo alla ruota anteriore e talvolta alla frenata integrale) e all'acceleratore che regola la velocità. I piedi si appoggiano invece su apposite pedane, dalle quali il piede destro comanda il freno posteriore (talora, in impianti particolari, la pressione sul comando interviene parzialmente anche sul freno della ruota anteriore) ed il sinistro (ad eccezione dei veicoli a cambio automatico) il cambio delle marce. In passato la posizione destra/sinistra dei due comandi a pedale era mutevole a seconda dei modelli.
La propulsione del mezzo viene garantita dalla presenza di un motore a combustione interna alimentato con benzina. vengono utilizzati motori a quattro tempi o motori a due tempi; questi ultimi sono in graduale diminuzione di numero, soprattutto grazie delle normative anti-inquinamento.
Questo tipo di veicolo, per poter circolare sulle strade, deve soddisfare i requisiti dettati dai codici della strada in vigore nelle varie nazioni e possedere una regolare omologazione. Anche i requisiti necessari per condurre il veicolo e per l'ammissione o meno del trasporto del passeggero sono codificate all'interno dei codici stessi e possono differire da nazione a nazione.
Alla motocicletta può essere a volte agganciato un elemento esterno: un carrozzino laterale atto a trasportare persone definito sidecar o, più raramente, un rimorchio posteriore atto al trasporto di merci e bagagli.
(fonte Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Motocicletta)
Questa introduzione giusto per avere una base di partenza del concetto di motocicletta o abbreviando di moto.
Dai tempi della nascita delle prime moto ad oggi di strada ne è veramente stata fatta tanta. La curva evolutiva delle moto è sempre stata ascendente, anche se i principi dinamici sono rimasti invariati.
La moto nasce come evoluzione di una bicicletta con un motore, e in quanto tale un mezzo relativamente semplice. Semplice rispetto ad un'auto, un camion o un trattore. La moto segue la sua naturale evoluzione di pari passo all'evoluzione tecnologica dell'uomo o quanto meno a quella evoluzione che viene filtrata alla massa. Aumentano le prestazioni, e la moto si deve evolvere. Così che da impianti frenanti improbabili si passa ai freni a tamburo... e successivamente ai freni a disco. I motori stessi si evolvono in ogni loro parte e struttura. Da i vari raffreddamenti ad aria si passa pian piano ai raffreddamenti a liquido. Cambiano i telai, le sospensioni etc. Cambia l'aspetto aerodinamico: galleria del vento per alcune moto, attenzione ai vortici d'aria etc. Carenature di ogni tipo: mezze, integrali, cupolini etc.
Fino ai giorni nostri in cui le moto vengono letteralmente imbottite di elettronica. Una volta con 4/5 chiavi e un paio di cacciaviti potevi smontare e rimontare una moto... farle la manutenzione necessaria. Oggi, basta un computer per la diagnosi, uno spinotto e una presa di corrente. Una volta un semplice guasto, con un pò di mestiere e malizia lo sistemavi per strada. Ora basta un telefono e un numero di colore verde da chiamare che fa intervenire il carro attrezzi... per una moto...
L'evoluzione ha portato tanti benefici alle moto: l'abs tanto per fare un esempio. Ma anche sospensioni migliori. Telai migliori. Trasporto del bagaglio migliore. Selle migliori. Alimentazioni che migliorano i consumi e le emissioni inquinanti!
Ma la tecnologia presente oggi su la stragrande maggioranza delle moto... ma è realmente necessaria?
La pressione delle gomme basta controllarla di tanto in tanto... se una ruota si sgonfia strada facendo, lo si sente... serve avere un sensore?
L'anti "sgommata" che utilità ha su una moto?
Il computer di bordo a che serve????
L'autonomia residua: a che serve??? Hai un serbatoio da "X" litri e mediamente ci fai "X" km/litro. Pertanto avrai approssimativamente un'autonomia di "X" km. Nel dubbio, fai il pieno, azzeri il contakm parziale e quando si accende la spia rossa della riserva guardi i km percorsi. A quel punto dovrai cmq fermarti alla prima area di servizio utile. Ecco fatto. Perché si devono complicare le cose semplici?....
Se vale la legge che "meno roba c'è, meno se ne rompe"; perché allora stiamo imbottendo sempre di più le moto (concetto semplice) di roba pressoché inutile?... Evoluzione?.... mmm.... io direi "de-voluzione".
Complicare le cose semplici non la chiamerei "evoluzione" ma bensì il contrario.
Qualcuno potrebbe obbiettare che se così non fosse oggi andremo in giro con dei Guzzi Falcone o con delle Honda CB four.
Beh... non necessariamente: una Honda Africa Twin non mi sembra una moto "paleontologica". Come del resto i "vecchi" K a sogliola o i boxer 4 valvole. (1100/1150) giusto per fare esempi di "casa nostra". Se non altro molto più affidabili e gestibili delle moderne creature a 2 ruote. Per non parlare poi dell'estetica ormai sempre più sterile prodotto dei computer. Difficile oggi trovare moto veramente belle o di carattere. (non voglio entrare nel merito delle ultime novità presentate da Bmw, Ktm etc.).
Moto come la Ducati 916, la MV F4 (prima serie), Ktm in genere, Bmw fino al 2004 etc... moto con un carattere, una personalità propria. Alcune vere e proprie opere d'arte.
E oggi?... ti guardi in giro e vedi spesso estetiche anonime... insignificanti... marchi diversi che scopiazzano miseramente il modello più in voga del momento... senza alcuna personalità... senza alcun carattere... moto che sembrano gridare "vorrei ma non posso"... Possibile che grandi marchi non siano capaci di far altro che "scopiazzare" a destra e a manca?
E che dire di qui modelli (tanti... troppi imho) che spesso niente hanno a che fare con la casa che li produce? Quei modelli che fanno numeri imbarazzanti, che non riescono neppure a coprire le spese di una messa in produzione?.... I flop ci sono sempre stati e sempre ci saranno... ma quando i flop in casa cominciano a superare le 2-3 unità forse sarebbe il caso di porsi qualche domanda.
Sull'estetica attuale c'è poco da dire. Un aspetto altamente soggettivo. ....anche se.... non capisco perché... le moto di oggi sembrano sempre più uscire dai fumetti e dai cartoni MANGA.... bah...
Harley Davidson per le moto... Porsche per le auto... giusto un paio di esempi che dimostrano che non serve "strafare" e "stravolgersi" per avere successo. Anche se ritengo sia molto più difficile evolvere un prodotto senza stravolgerlo. Evolvere l'estetica Porsche ogni volta senza stravolgerla non credo sia compito da poco (giusto per fare un esempio).
Un marchio -> uno stile, un carattere, una personalità.
Dici HD e subito pensi a una moto custom!
Dici Porsche e pensi alla 911.
Ferrari e pensi ad un'auto sportiva rossa con il cavallino rampante.
Rolls Royce? Auto di lusso con il radiatore a "tempio greco".
Ktm per tornare alle moto... e pensi "off-road"
...nostalgia?... non direi...
Piuttosto amore vero per la moto... per la sua purezza... per il suo concetto... talvolta sarebbe il caso di capire quando è il momento di guardare dove si sta andando... ma questo è ovviamente solo il mio parere...
"A causa della sua discendenza dalla bicicletta. Il termine "motocicletta" deriva dal marchio commerciale "Motocyclette" con il quale venne presentato il primo modello prodotto dall'azienda parigina Werner che, per prima, aveva ideato l'applicazione del motore ausiliario a una comune bicicletta, depositando i relativi brevetto e denominazione il 7 gennaio 1897"
....
PRINCIPI BASE
La motocicletta ha 2 ruote in linea e la stabilità del mezzo in movimento viene garantita dal principio di conservazione del momento angolare. Le variazioni di direzione della motocicletta vengono comandate tramite un manubrio, con sfruttamento degli effetti giroscopici causati dalla conservazione del momento angolare.
Nella motocicletta propriamente detta, escludendo il caso particolare degli scooter, il centauro e l'eventuale passeggero siedono sul mezzo appoggiandosi su una sella, il guidatore utilizza il manubrio per l'appoggio delle mani e per comandare, sul lato sinistro, l'eventuale frizione; sul lato destro sono invece presenti i comandi relativi all'impianto frenante (relativo alla ruota anteriore e talvolta alla frenata integrale) e all'acceleratore che regola la velocità. I piedi si appoggiano invece su apposite pedane, dalle quali il piede destro comanda il freno posteriore (talora, in impianti particolari, la pressione sul comando interviene parzialmente anche sul freno della ruota anteriore) ed il sinistro (ad eccezione dei veicoli a cambio automatico) il cambio delle marce. In passato la posizione destra/sinistra dei due comandi a pedale era mutevole a seconda dei modelli.
La propulsione del mezzo viene garantita dalla presenza di un motore a combustione interna alimentato con benzina. vengono utilizzati motori a quattro tempi o motori a due tempi; questi ultimi sono in graduale diminuzione di numero, soprattutto grazie delle normative anti-inquinamento.
Questo tipo di veicolo, per poter circolare sulle strade, deve soddisfare i requisiti dettati dai codici della strada in vigore nelle varie nazioni e possedere una regolare omologazione. Anche i requisiti necessari per condurre il veicolo e per l'ammissione o meno del trasporto del passeggero sono codificate all'interno dei codici stessi e possono differire da nazione a nazione.
Alla motocicletta può essere a volte agganciato un elemento esterno: un carrozzino laterale atto a trasportare persone definito sidecar o, più raramente, un rimorchio posteriore atto al trasporto di merci e bagagli.
(fonte Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Motocicletta)
Questa introduzione giusto per avere una base di partenza del concetto di motocicletta o abbreviando di moto.
Dai tempi della nascita delle prime moto ad oggi di strada ne è veramente stata fatta tanta. La curva evolutiva delle moto è sempre stata ascendente, anche se i principi dinamici sono rimasti invariati.
La moto nasce come evoluzione di una bicicletta con un motore, e in quanto tale un mezzo relativamente semplice. Semplice rispetto ad un'auto, un camion o un trattore. La moto segue la sua naturale evoluzione di pari passo all'evoluzione tecnologica dell'uomo o quanto meno a quella evoluzione che viene filtrata alla massa. Aumentano le prestazioni, e la moto si deve evolvere. Così che da impianti frenanti improbabili si passa ai freni a tamburo... e successivamente ai freni a disco. I motori stessi si evolvono in ogni loro parte e struttura. Da i vari raffreddamenti ad aria si passa pian piano ai raffreddamenti a liquido. Cambiano i telai, le sospensioni etc. Cambia l'aspetto aerodinamico: galleria del vento per alcune moto, attenzione ai vortici d'aria etc. Carenature di ogni tipo: mezze, integrali, cupolini etc.
Fino ai giorni nostri in cui le moto vengono letteralmente imbottite di elettronica. Una volta con 4/5 chiavi e un paio di cacciaviti potevi smontare e rimontare una moto... farle la manutenzione necessaria. Oggi, basta un computer per la diagnosi, uno spinotto e una presa di corrente. Una volta un semplice guasto, con un pò di mestiere e malizia lo sistemavi per strada. Ora basta un telefono e un numero di colore verde da chiamare che fa intervenire il carro attrezzi... per una moto...
L'evoluzione ha portato tanti benefici alle moto: l'abs tanto per fare un esempio. Ma anche sospensioni migliori. Telai migliori. Trasporto del bagaglio migliore. Selle migliori. Alimentazioni che migliorano i consumi e le emissioni inquinanti!
Ma la tecnologia presente oggi su la stragrande maggioranza delle moto... ma è realmente necessaria?
La pressione delle gomme basta controllarla di tanto in tanto... se una ruota si sgonfia strada facendo, lo si sente... serve avere un sensore?
L'anti "sgommata" che utilità ha su una moto?
Il computer di bordo a che serve????
L'autonomia residua: a che serve??? Hai un serbatoio da "X" litri e mediamente ci fai "X" km/litro. Pertanto avrai approssimativamente un'autonomia di "X" km. Nel dubbio, fai il pieno, azzeri il contakm parziale e quando si accende la spia rossa della riserva guardi i km percorsi. A quel punto dovrai cmq fermarti alla prima area di servizio utile. Ecco fatto. Perché si devono complicare le cose semplici?....
Se vale la legge che "meno roba c'è, meno se ne rompe"; perché allora stiamo imbottendo sempre di più le moto (concetto semplice) di roba pressoché inutile?... Evoluzione?.... mmm.... io direi "de-voluzione".
Complicare le cose semplici non la chiamerei "evoluzione" ma bensì il contrario.
Qualcuno potrebbe obbiettare che se così non fosse oggi andremo in giro con dei Guzzi Falcone o con delle Honda CB four.
Beh... non necessariamente: una Honda Africa Twin non mi sembra una moto "paleontologica". Come del resto i "vecchi" K a sogliola o i boxer 4 valvole. (1100/1150) giusto per fare esempi di "casa nostra". Se non altro molto più affidabili e gestibili delle moderne creature a 2 ruote. Per non parlare poi dell'estetica ormai sempre più sterile prodotto dei computer. Difficile oggi trovare moto veramente belle o di carattere. (non voglio entrare nel merito delle ultime novità presentate da Bmw, Ktm etc.).
Moto come la Ducati 916, la MV F4 (prima serie), Ktm in genere, Bmw fino al 2004 etc... moto con un carattere, una personalità propria. Alcune vere e proprie opere d'arte.
E oggi?... ti guardi in giro e vedi spesso estetiche anonime... insignificanti... marchi diversi che scopiazzano miseramente il modello più in voga del momento... senza alcuna personalità... senza alcun carattere... moto che sembrano gridare "vorrei ma non posso"... Possibile che grandi marchi non siano capaci di far altro che "scopiazzare" a destra e a manca?
E che dire di qui modelli (tanti... troppi imho) che spesso niente hanno a che fare con la casa che li produce? Quei modelli che fanno numeri imbarazzanti, che non riescono neppure a coprire le spese di una messa in produzione?.... I flop ci sono sempre stati e sempre ci saranno... ma quando i flop in casa cominciano a superare le 2-3 unità forse sarebbe il caso di porsi qualche domanda.
Sull'estetica attuale c'è poco da dire. Un aspetto altamente soggettivo. ....anche se.... non capisco perché... le moto di oggi sembrano sempre più uscire dai fumetti e dai cartoni MANGA.... bah...
Harley Davidson per le moto... Porsche per le auto... giusto un paio di esempi che dimostrano che non serve "strafare" e "stravolgersi" per avere successo. Anche se ritengo sia molto più difficile evolvere un prodotto senza stravolgerlo. Evolvere l'estetica Porsche ogni volta senza stravolgerla non credo sia compito da poco (giusto per fare un esempio).
Un marchio -> uno stile, un carattere, una personalità.
Dici HD e subito pensi a una moto custom!
Dici Porsche e pensi alla 911.
Ferrari e pensi ad un'auto sportiva rossa con il cavallino rampante.
Rolls Royce? Auto di lusso con il radiatore a "tempio greco".
Ktm per tornare alle moto... e pensi "off-road"
...nostalgia?... non direi...
Piuttosto amore vero per la moto... per la sua purezza... per il suo concetto... talvolta sarebbe il caso di capire quando è il momento di guardare dove si sta andando... ma questo è ovviamente solo il mio parere...