Visualizza la versione completa : La North West 200
“Those who risk nothing do nothing, became nothing, achieve nothing”.
(Chi non rischia nulla non fa nulla, non diventa nessuno e non ottiene niente).
David Jefferies, pilota inglese morto all'Isola di Man
http://www.moto.it/sport/road-race-si-rischia-vita-per-diventare-immortali.html
a me queste gare affascinano e non poco
il franz
22-05-2012, 09:40
Vero, e aggiungo che:
"il successo più grande sta nella parte di rischio più grande".
trottalemme
22-05-2012, 11:22
Bel video, splendido servizio e personaggi affascinanti.
RIP Mark, cavaliere moderno.
"...mi piace essere in pericolo, ed è per questo che lo faccio..."
R.I.P.
Ciao Mark....
Grandi personaggi con parecchio fegato!!
"...mi piace essere in pericolo, ed è per questo che lo faccio..."
eccolo in pericolo....
http://hellforleathermagazine.com/wp-content/uploads/2012/05/guyguy-599x406.jpg
Ducati 1961
23-05-2012, 20:21
Solo PAZZI malati di PROTAGONISMO .... L'ho gia' detto più volte che queste gare sarebbero da abolire ...
protagonismo?
non è che girano per strada e la gente gli chiede l'autografo...
Storia vecchia, c'è sempre qualcuno disposto a giocarsi fino alla morte per una cosa da poco, difficile comprenderlo, ma è così da sempre per cui dev'essere parte dell'animo umano.
visto il risultato, il motto ha ampi argini di miglioramento....
Superteso
23-05-2012, 21:02
i moralismi da tastiera.... lasciano il tempo che trovano ;)
sono irlandesi...............diversi.......se li conosci ti affascinano...............altro non so ............
ivanuccio
23-05-2012, 23:07
Bravo codulo.Te le dita giusta
abii.ne.viderem
23-05-2012, 23:42
sì, però se rischi oltre il limite muori e non ottieni nulla lo stesso.
Quoto Abii
era da un po' che non ti leggevo
il franz
24-05-2012, 00:19
In tutti gli altri casi quando muori cosa ottieni? Una vita morigerata senza nulla da raccontare? Stando attenti a quando fa freddo di mettere il maglioncino? Con il giubbottino di mezza stagione?
Acqua naturale non fredda?
trottalemme
24-05-2012, 07:02
E' legittimo dire che non li si capisce, come qualcuno non capisce gli alpinisti che mettono in gioco la vita sulle montagne (non nelle palestre attrezzate di spit), ma cosa vi da il diritto di giudicare quello che non capite?
Ducati 1961
24-05-2012, 07:02
Allora mi spiegate cosa serve in tutti questi anni aumentare la sicurezza nei circuiti , quando poi permettono gare del genere ?
trottalemme
24-05-2012, 07:21
I circuiti sono come le palestre (oltre a tante altre cose) e chi ci corre è giusto che sia il più tutelato possibile. Qui sono in gioco altri valori che noi facciamo sempre più fatica a capire.
Superteso
24-05-2012, 07:37
e' legittimo dire che non li si capisce, come qualcuno non capisce gli alpinisti che mettono in gioco la vita sulle montagne (non nelle palestre attrezzate di spit), ma cosa vi da il diritto di giudicare quello che non capite?
up :!:......
Beh che queste corse non facciano l'unanimità mi sembra scontato. Di fatto chi ci corre sa benissimo i rischi a cui va incontro e li accetta. Secondo me non sono malati di protagonismo, visto che la maggior parte di loro non sono conosciuti in Europa e a casa loro non li vedi in giro stile "motogp". Sono anglosassoni e vedono tante cose della vita da punti di vista differenti. Ovviamente si può non essere d'accordo ma é così e secondo me é giusto così!
Bisogna rispettare il pensiero di tutti. Questi mettono a repentaglio la loro vita!! Sono consapevoli come lo sono chi pratica sport estremo!! L'importante è che le loro performance vengano effettuate sui circuiti prediposti senza essere ripetute nelle normali strade in modo da non mettere a repentaglio l'altrui incolumità!!
Sai machi é tutto relativo, se restiamo alla northwest o al TT vedi persone, famiglie, sedute ai bordi del prato o in piedi sui marciapiedi con questi bolidi che gli sfrecciano a pochi centimetri dalla faccia. E sono li tranquilli.... loro sono così... altre teste, altre mentalità. La sicurezza per piloti e spettatori non c'é e non é nemmeno importante.
varrebbe anche per rally ed enduro il discorso allora?
e ciclismo solo su pista?
ivanuccio
24-05-2012, 09:43
La northwest x il pubblico è un po meno pericolosa del TT.Circuito piu corto.Xero in effetti anche li ci son diverse curve che se una moto parte via puo entrare in casa di qualcuno.Lè insci
abii.ne.viderem
24-05-2012, 11:37
In tutti gli altri casi quando muori cosa ottieni? Una vita morigerata senza nulla da raccontare? Stando attenti a quando fa freddo di mettere il maglioncino? Con il giubbottino di mezza stagione?
Acqua naturale non fredda?
Ehm... con tutto il rispetto, non c'entra molto con quanto dico. Contesto il fatto che solo sfidando l'estremo, a rischio della propria vita, si possa "ottenere qualcosa". Ognuno di noi conosce ottuagenari che hanno fatto cose straordinarie campando a lungo. Mi pare un'alternativa, quella proposta dallo sfortunato motociclista, troppo manichea. Tutto qui.
hahaha Come sempre Abii spreca in impegno.
A me la frase del pilota, abbinata alla nota relativa alla sua sorte, sembra semplicemente dotata di un effetto umoristico straordinario.
abii.ne.viderem
24-05-2012, 11:43
sembra semplicemente dotata di un effetto umoristico straordinario.
Voleva esserlo anche la mia prima risposta... ;)
si ma non è morto quello che ha detto quelle parole!
guy ha solo tirato il centrone di cui ho messo la foto io.
sono irlandesi...............diversi.......se li conosci............
.......finisci sicuramente al pub.......hahahahahaha:lol::partyman::cool:
@ivanuccio: non è che ci siano gare più o meno pericolose per il pubblico in questi campionati, penso sia impossibile fare una classifica del genere. Si è quasi sempre a poche decine di centimetri dai piloti che passano a razzo. Ad esempio a Kells una delle strade che si percorre a piedi per accedere al "circuito" da uno dei parcheggi è utilizzata nel suo tratto finale come via di fuga di una delle curve, figurati che quando sono arrivato mi è passato di fianco la moto di un "nonnetto" che era arrivato lungo nella gara delle moto storiche....:confused:
Al contrario penso si possa affermare che il TT è il più pericoloso per i piloti proprio per le difficoltà (in primis la lunghezza) che il percorso presenta.
abii.ne.viderem
24-05-2012, 12:28
si ma non è morto quello che ha detto quelle parole!
Ai fini dello humour noir è ancora meglio... :)
Ci vorrebbe una vignetta di Serre.
Io francamente, ma immagino sarà un mio problema a radice psicanalitica, odio chi rischia la pelle.
E' proprio una repulsione fisica. Mi verrebbe da ammazzarli con le mie mani.
Sarà perchè odio la stolida stupidità.
abii.ne.viderem
24-05-2012, 12:30
Mi verrebbe da ammazzarli con le mie mani.
Magari li faresti felici. :lol:
guy ha solo tirato il centrone di cui ho messo la foto...
Questo è l'altro famoso centrone che ha preso dal quale è uscito fuori al TT del 2010:
http://i48.tinypic.com/289ekjq.jpg
A tutti gli appassionati di questo genere di gare consiglio la visione di questo film:
http://www.youtube.com/watch?v=QldZiR9eQ_0
Possibilmente con i sottotitoli, perchè quando parla Martin è davvero difficile da capire (almeno per me...:mad:)
a me tutto fa venire in mente la miserabile e comica fine che fa il deficiente di "Nelle terre selvagge" che crepa di mal di pancia in un furgone in culo al mondo...
E' legittimo dire che non li si capisce, come qualcuno non capisce gli alpinisti che mettono in gioco la vita sulle montagne (non nelle palestre attrezzate di spit), ma cosa vi da il diritto di giudicare quello che non capite?
Trotalemme ...docet !
Se vuoi partecipare alla NW o al TT partecipi e ci metti e rischi del tuo...altrimenti stai a casa come me ad applaudire guardando se ti va oppure cambi canale tv o sito web senza giudicare (ognuno è padrone del proprio destino e delle sensazioni che vuole provare) !
R.I.P.
E Guy Martin è un GRANDE (è uno dei miei idoli...intoccabile !)
il franz
24-05-2012, 12:45
Ehm... con tutto il rispetto...
Non ho mai capito quelli che iniziano la frase con tutto il rispetto...
in ogni caso moltissimi arrivano ad 80 anni dopo una vita intensa e piena di rischi, a volte anche per fortuna.
Altri muoiono a 20 anni e poi vengono seppelliti a 80.
Quello che contesti è una cosa quindi che non conosci.
La vita è molto semplice, straordinariamente semplice, come le motivazioni, o le risposte.
abii.ne.viderem
24-05-2012, 13:00
Ho l'impressione che chi non ha capito sei tu: né il senso di quanto ho scritto, né l'intenzione (né, con ogni evidenza, cosa contesto); ma non importa.
Altri muoiono a 20 anni e poi vengono seppelliti a 80.
frase dura ma di efficacia straordinaria. da scolpire nella pietra.
abii.ne.viderem
24-05-2012, 13:27
sì, sono d'accordo anch'io, ma che c'entra?
Da incidere su una lapide volevi dire, Aspes...
marcobmw
24-05-2012, 15:54
E' legittimo dire che non li si capisce, come qualcuno non capisce gli alpinisti che mettono in gioco la vita sulle montagne (non nelle palestre attrezzate di spit), ma cosa vi da il diritto di giudicare quello che non capite?
e invece io credo che capiamo molto bene .... gli alpinisti .. i motociclisti .... non è importante quello che si fa e nessuno lo giudica; magari è importante come lo si fa.
ci sono alpinisti che conoscono i propri limiti, che sono molto attenti alla meteo, alle competenze del proprio gruppo, a limitare e gestire i rischi .... e quelli con un atteggiamento un po' meno attento alla sicurezza .....
ci sono motociclisti che osano dove il rischio è più contenuto (es. solo in pista, solo su circuiti con spazi di fuga decenti ecc ecc) e quelli che danno meno importanza al fattore sicurezza .....
voglio dire che credo non si debba giudicare cosa si fa ma al limite come
il franz
24-05-2012, 16:01
Ho l'impressione che chi non ha capito
Ho capacità di comprensione nella media, se per qualunque motivo non ho capito è perchè non ti sei spiegato in modo semplice,
come è la vita in fondo... ma non per chi se la vuol complicare.
Qui si parla di gare su strada, vuoi dare un contributo chiaro o cerchi solo di fare il sofistico?
abii.ne.viderem
24-05-2012, 17:14
Mi pareva si parlasse di questo:
(Chi non rischia nulla non fa nulla, non diventa nessuno e non ottiene niente).
David Jefferies, pilota inglese morto all'Isola di Man
Mia obiezione (sulla scorta dei commenti successivi, un po' restrittivi nell'interpretazione): una definizione manichea, specie nel senso che le veniva attribuito dai forumisti.
Tua replica: c'è chi muore a vent'anni e viene seppellito a ottanta.
Il sofismo non sta di casa qui.
io invece sostengo solo che la frase (lapidaria hahahaahahahahah) di per se "a xe 'na casada".
Abbinata alla riga successiva (pilota defunto ecc) diventava esilarante.
Tutto qua.
trottalemme
24-05-2012, 18:16
...
ci sono alpinisti che conoscono i propri limiti, che sono molto attenti alla meteo, alle competenze del proprio gruppo, a limitare e gestire i rischi .... e quelli con un atteggiamento un po' meno attento alla sicurezza .....
...
voglio dire che credo non si debba giudicare cosa si fa ma al limite come
Porta pazienza, ma trovo il pensiero che esprimi profondamente irrispettoso nei confronti di grandi alpinisti (come se fossero stati degli sprovveduti) che sapevano cosa affrontavano e sono caduti.
Vuoi qualche esempio?
http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=38772
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/05/06/news/bonatti-racconta-la-tragedia-del-freney-1.3953554
http://it.wikipedia.org/wiki/Toni_Kurz
Devo continuare?
D'altra parte, questo pensiero non è solo tuo... è il refrain nauseante che i giornalisti ci sciorinano ogni volta che succede un incidente in alta montagna (che quasi sempre coinvolge alpinisti esperti). Come se la nostra cultura (se così la vogliamo chiamare) non potesse più sopportare il pensiero che la morte è insita nella vita, soprattutto quando è vissuta.
Non è bello da dire, ma noi motociclisti questo dovremmo saperlo visto che ogni volta che saliamo in sella, nel nostro piccolo, corriamo qualche rischio calcolato (e qualcuno calcolato un po' meno).
marcobmw
24-05-2012, 19:09
Porta pazienza, ma trovo il pensiero che esprimi profondamente irrispettoso nei confronti di grandi alpinisti (come se fossero stati degli sprovveduti) che sapevano cosa affrontavano e sono caduti.
Vuoi qualche esempio?
http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=38772
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/05/06/news/bonatti-racconta-la-tragedia-del-freney-1.3953554
http://it.wikipedia.org/wiki/Toni_Kurz
Devo continuare?
D'altra parte, questo pensiero non è solo tuo... è il refrain nauseante che i giornalisti ci sciorinano ogni volta che succede un incidente in alta montagna (che quasi sempre coinvolge alpinisti esperti). Come se la nostra cultura (se così la vogliamo chiamare) non potesse più sopportare il pensiero che la morte è insita nella vita, soprattutto quando è vissuta.
Non è bello da dire, ma noi motociclisti questo dovremmo saperlo visto che ogni volta che saliamo in sella, nel nostro piccolo, corriamo qualche rischio calcolato (e qualcuno calcolato un po' meno).
concordo con te su quello che hai scritto e quindi forse devo essermi spiegato male. ho il massimo rispetto per i grandi alpinisti e pure per i piccoli; ho grande rispetto per i grandi navigatori e pure per i meno grandi. Se guardi le statistiche o se sei un po' addentro potari verificare che la maggiorparte degli incidenti non capita ai grandi alpinisti e ai grandi navigatori (che normalemnte hanno un grande rispetto per l'ambiente montano e marino che conoscono bene) ma a vacanzieri che vogliono andare a funghi o a pesca ma ignorano ogni elementare norma di sicurezza. Conosco meno il mondo della montagna ma molto bene quello del mare (e anche per le moto comunque non è diverso): posso assicurarti che la maggiorparte degli incidenti avviene a vacanzieri leggeri e dotati di poco buon senso (chi parte e poi rimane senza benza, chi non si cura dell'evolversi del tempo, chi non ha la piu pallida idea di come risolvere un problema banale ecc ecc)
poi ognuno ha la sua personale opinione al riguardo, io provo rispetto per un pilota che gira con la sua moto in autodromo e cerca il limite, meno per un pirla che vuole correre a 270 km/h con tra 2 muretti di cemento o per un pirla che fa motocross con le scarpe da ginnastica (e ce ne sono)
Mi era venuto in mente questo pezzo del film "Indian la grande sfida" (non so se il protagonista abbia detto veramente quella frase):
http://www.youtube.com/watch?v=eEFZ-4o9MAk
Parto dal presupposto che un corridore al TT o alla Northwest o a Macao partecipa ad una corsa del genere perché gli piace veramente e deve provare delle sensazioni talmente intense che non può farne a meno (penso sia lo stesso anche per gli alpinisti). Il resto sono solo chiacchiere, che vanno bene sia chiaro! Ma nessuno di noi é obbligato a correre alla Nortwest o a scalare l'Everest.
Meoni, alla morte forse di Sainct, disse qualcosa che suonava più o meno così: non bisogna essere tristi perché in quel momento lui stava facendo la cosa che più gli piaceva.
il film "indian la grande sfida" l'ho beccato per caso una sera in tv ed e' stato uno dei piu' belli che ho visto in tutta la vita. E non certo o non solo perche' parlava di moto.
Mi ha commosso profondamente
a mio parere il successo di indian è al 90% dovuto all'interpretazione straordinaria di Anthony Hopkins più che al film in se stesso.
vBulletin® v3.8.4, Copyright ©: 2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |