Il Maiale
15-11-2013, 13:52
Evia Rally 2012
Dopo l’erzberg rodeo con un bmw GS 1200, insieme a IN MOTO abbiamo deciso di partecipare all’ Evia Rally in Grecia con una BMW Sertao 650 strettamente di serie e nuova!, unica modifica il montaggio del GPS e degli pneumatici continental TKC 80.
Evia, la seconda isola più grande della Grecia dopo Creta, situata a nord est di Atene nell’ Egeo, a mezzora dalla capitale è un concentrato di stradine larghe 3 metri, migliaia di curve un paradiso anche per un bel tour on road. Per quanto riguarda l off road, la Grecia, che conosco bene, si presta molto all’enduro, idem per tour in off road. In Grecia si possono tranquillamente fare 200 km al giorno senza toccare l’asfalto. L’isola a scorci stupendi sul mare, montagne a 1.200 metri, boschi e prati immensi, posso dire che l’isola di Evia è un riassunto e concentrato di tutta la Grecia.
Un Rally fatto da turista:
Ho deciso di fare un Rally di 5 giorni, come lo potrebbe fare chiunque, questo Rally lo permette, si perché c’è anche la classe gps e non serve altro che la moto ed un gps.
Non è necessario avere un porta roadbook professionale con strumentazione, risparmiando così un migliaio di euro.
Il viaggio Rimini Ancona passa velocissimo sulla Sertao, in autostrada a 130 la moto è molto confortevole in poco più di un’ora sono al porto, pronto per l’imbarco, destinazione Patrasso 21 ore circa di viaggio sulla superfast.
Patrasso – Kimi, isola di Evia sono 360 km, li faccio tutti in autostrada per poter arrivare in tempo per le verifiche tecniche e sportive, nonché consegna dei numeri.
Il briefing serale è emozionante, 200 piloti in una sala, le foto e i video sul maxi schermo dell’ edizione 2011 ti fanno già capire che l’aria racing è ovunque. Meletis (l’organizzatore greco) inizia a spiegare, in inglese come saranno svolte le prove, le penalità, le tappe giornaliere, gli obblighi, tutto quello che serve per lo svolgimento di un Rally di 150 mezzi, suddivisi in moto per la maggiore, quad, 4x4 e un camion.
L’Italia è onnipresente, perché l’80% dei piloti sono Italiani, per fortuna assistiti dall’ angelo biondo Italiana Vlasta, che fa da tramite e traduttore tra l’organizzazione e tutti noi.
La prima giornata passa un po’ lenta, si dovrebbe iniziare alle 10, con tre ore di ritardo partiamo dal palco uno alla volta, e tutti in fila per asfalto verso la spiaggia a 17 km da Kimi, dove si sarebbe disputata la prima prova speciale, IL PROLOGO.
Il prologo consiste in due “sparate” sulla spiaggia con partenza stile cross in batterie da 10/12 piloti, 4 km di spiaggia.
La spiaggia Greca non è come la spiaggia di Rimini o come la sabbia della Tunisia, è GHIAIA!!! Un 30 cm di ghiaia smossa che subito ti fa capire che non sarà semplice con 40 cavalli x 200 kg di moto.
Son in mezzo a moto da enduro e due 690 KTM, le uniche due moto che sono completamente fuori luogo sono la mia Sertao e la Supertènère di Francesco Catanese, quindi mi sento tranquillizzato.
Kimi, per la precisione Paralia Beach, è la base del Rally e dei paddok, si è trasformata per 7 giorni in un concentrato di moto da enduro e 4x4, un piccolissimo paese di mare con 6 ristorantini, sempre pieni di piloti, una bella atmosfera, si perché il bello delle corse è anche il vivere la vita serale dei paddok, tra meccanici, piloti che fanno manutenzione, e racconti di gare passate.
Pronti via, sulla spiaggia Greca ho fatto i primi metri con la sertao in off road, non l’ avevo mai provata prima, nella ghiaia soffice la moto affonda, 40 cavalli e gli oltre 200 kg sono un rapporto molto poco favorevole. Parto molto lento, riesco a tirare la seconda e stressando la frizione terza e poi quarta…..una volta preso velocità dopo un km, riesco a capire che i miei avversari di batteria sono raggiungibili, difatti li raggiungo e li supero. Alla fine della seconda, prendo un masso da 30 cm, che mi spara in aria, per fortuna dopo 20 metri di pericolo ho ripreso il manubrio e gass. Segnalo l’ostacolo e viene messa della fetuccia, era pericolosissimo! Ho vinto tutte e due le mie batterie.
In Grecia si cena alle 21 minimo, tra calamari patatine e polipo alla griglia è veramente difficile alzarsi da tavola presto, ma il briefing alle 21.30 ci viene illustrata la giornata di gara del giorno dopo. Forse avrei preferito tempi più lunghi, gli ultimi piloti rientravano anche alle 20!!
Il secondo giorno di gara inizia con le speciali vere e proprie, il vero Rally. L’ordine di partenza è fissato in classi e in ordine di tempo fatto al prologo, io sono nella classe gps, assieme ai quad, quad can am 1000 bicilindrici, sulla spiaggia VOLANO!!! Pertanto, tutte le moto della classe gps partiranno dietro a 6 quad! Questo ha condizionato tutti i miei 4 giorni, e sinceramente non l’ho trovato ben fatto, quad e moto nella stessa classe.
La prima giornata ha due speciali e dei trasferimenti, per un totale di 350 KM, di cui 180 di speciali! Cento km la prima speciale, tutto fuoristrada, su e già per le montagne, sassi, pietraie guadi, tutto...subito mi son chiesto, ma la sertao reggerà?
Parto deciso, i km scorrono, dopo circa 3 km già mi sento la moto addosso, perfetta, si guida bene in piedi e ancor meglio seduti, si è comoda al contrario di una racing. 100 km non finiscono mai, mi son fatto la domanda, ma quando finirà già dopo 10 km. I quad! li sogno ancora alla notte! 6 quad in fila da passare, su stradine larghe come un quad, con precipizi, da percorrere a 80/100 km orari non li auguro a nessuno!
Una volta raggiunti, ho impiegato 30 km per passarli, i quad in salita sulle pietre sono imprendibili, alzano un nuvolo di polvere, e in Grecia la polvere è famosa, dove riuscivo a guadagnare era la discesa, ma lo spazio e il poco grip sui ciottoli non rendevano il sorpasso facile. Alla fine riesco a passarli e con due di loro alle costole faccio gli ultimi 25 km, ancora sento nelle orecchie il rantolo del bicilindrico attaccato alla mia ruota posteriore…..mi sembrava di essere Luke Skywalker in Star Wars.
Alla fine della prima giornata, rimango stupito anche io, si perché i trasferimenti e le speciali sono identiche per tutti i 150 concorrenti, roadbook o gps che sia, secondo di classe e terzo assoluto!!!
Finalmente il giorno seguente, parto davanti ai quad, si perché l’ordine di partenza è dato dall’ordine di arrivo del giorno precedente, tutti i rally son così. Parto deciso a non strafare, l’importante è finire il rally, e in un rally così lungo tutto può succedere. A metà del trasferimento incontro la motomedica italiana, ferma, forato all’anteriore. Mi fermo lo aiuto a cambiare la camera e dopo avergli dato le mie bombolette riparto con 33 minuti di ritardo. Il ritardo non sarebbe nulla, perché poi alla fine al controllo orario sono arrivato con soli 6 minuti, il problema è che i quad erano ancora un’altra volta davanti!!!
Faccio la speciale nervosissimo, tra imprecisioni di rotta e wp sbagliati, l’unica giornata che la traccia era piena di errori….alla fine riesco ancora una volta a riprendere e a risuperare i quad anche con discussioni non proprio amichevoli.
La seconda speciale del terzo giorno ha segnato la mia gara, parto deciso, dopo 3 km dei 70 da percorrere foro! Un chiodo, probabilmente l’unico in tutta l’isola! Dato che non avevo più le bombolette, non ho potuto riparare la gomma, ho percorso 22 km di off road, per arrivare ad un paese per trovare un compressore e cambiarmi la camera. Sono rientrato a fine tappa con 4 ore di ritardo sul primo in classifica e finito da secondo a 11esimo di classe.
I più esperti si chiederanno perché non avevo le mousse come tutti compreso il tenere 1200; per il semplice fatto che partendo dall’ Italia non avrei potuto fare 500 km di asfalto, ed in più perché alla sera senza assistenza, cambiare le gomme con le camere sarebbe stato molto più semplice.
Su un terreno sassoso come la Grecia, con le gomme gonfie a 2.5 bar, per non tagliare le camere è stata la vera difficoltà, sicuramente con gomme da enduro e mousse i km sarebbero scivolati via meglio sotto le gomme, la vocazione turistica della moto non è stata voluta modificare in nessuna parte, gomme incluse.
Siamo alla penultima giornata, due speciali, 75 e 127 km di speciali. Indeciso se partire calmo e finire il rally o tentare il tutto per tutto, scelgo la seconda! Parto deciso, gomma nuova, via! Ho dato tutta la sertao che avevo, tappa velocissima, in strade mozzafiato, strapiombo sul mare con spiagge bianchissime, leggo punte di 130 km orari!!! Sbaglio solo una nota e perdo circa un minuto e mezzo, mi son detto poco su due ore di speciale, i km passano velocissimi e in due ore arrivo alle fine…alla sera leggerò un primo di classe e secondo assoluto a 15 secondi dal primo!!! Un primo assoluto con la sertao di serie mi sarebbe piaciuto. Giusto per non perdere l’abitudine ho ripassato tutti i quad, si perché con la foratura, erano un'altra volta davanti.
Ultimo giorno, sono 4 in classifica, decido di provare a riprendermi la seconda posizione, la prima a meno di uno sbaglio del primo, su wr 450, non è possibile.
Parto e come il giorno prima tiro a tasta bassa, 75 km, una speciale che ormai viste le altri di 130 è persino corta. Parto per primo della mia categoria, passo diverso concorrenti della classe road book, passo 10 concorrenti circa, finchè!!!! Quad NO!!! Mi sono trovato davanti 3 quad, i tre quad che mi son partiti dietro!! Da dove son passati?? Dato che è l’unico giorno che non siamo spiati, con i trasmettitori e tracciatori, vuoi vedere che hanno tagliato!? Ok li ripasso e a fine tappa mi lamento proprio con l’organizzatore che era all’ arrivo.
A fine giornata sarò secondo, i quad penalizzati per taglio di percorso, li hanno visti, e io e la sertao felici sul palco nella piazza del paese, secondi di classe gps moto, tra una Yamaha WR 450 e un KTM 530.
Considerazioni:
Partecipare ad una gara internazionale di Rally, specialistica, con una enduro/stradale è emozionante per tanti aspetti, la possibilità di farlo con la moto che usiamo tutti i giorni, non necessariamente una special racing e scoprire che in fuoristrada, non è sempre il mezzo a far la differenza, rende questo sport molto più puro di altri. Partire da casa, disputare un Rally e rientrare a casa in 9 giorni, solo cambiando le gomme è alla portata di tutti, non occorre avere una doppia moto, non occorre essere dei professionisti, le strade erano tutte fattibili, magari più lentamente, anche con moto come BMW GS 1200, non è necessario avere un furgone e meccanici al seguito, l’Evia rally lo si può fare come turismo, senza velleità di classifica, anche saltando delle giornate intere di gara non si viene mai esclusi alla giornata successiva, un giorno di mare un giorno di Rally, questo proporrò all’organizzazione per il 2013.
La moto:
Ho fatto pochissime modifiche, montato le pedanine dell’ adventure 1200, il rialzo del freno twalcom, alzato la sella e naturalmente montato camere da 8 mm e gomme Continental TKC 80, che Continental Italia mi ha gentilmente fatto recapitare in hotel, ho usato 3 posteriori e una anteriore.
BMW Sertao, mi ha stupito lo ammetto, sono partito dall’Italia con la consapevolezza di farlo senza velleità di classifica, in veste di turista e giornalista. Ma l’appetito vien mangiando e già dopo 6 km avevo fame di classifica!!!
La moto si guida molto bene nel veloce, è stretta tra le gambe, agile sia in salita che in discesa, è equilibrata viaggia dritta come su un binario, facilmente gestibile nelle curve di traverso, il rally l’ho fatto tutto di traverso! Soffre nelle curve lente, soprattutto in salita, i tornanti stretti a bassissima velocità. Questo tanto anche per l'alta pressione delle gomme che la faceva saltare sui sassi, con le mousse sarebbe stata perfetta, ma nel complesso in off se la cava benone. Il mono posteriore l’ho sfrenato di mezzo giro, per non saltellare nelle discese, all’anteriore purtroppo non ha nessuna regolazione, e la forcella da 41 mm è molto morbida, ho smesso di contare i fondocorsa alla prima giornata, già ero a due cifre.
I freni sono perfetti in Off, ben modulabili, l’anteriore è proprio come piace a me, magari su asfalto ha poco mordente, ma sulla ghiaia aiuta tantissimo, anche da stanchi e con i crampi si riesce a dosarlo in sicurezza, senza rischi di bloccaggio. Naturalmente ho disinserito definitivamente, con 3 rondelle sotto il sensore, l’ABS.
Il motore della sertao non impressiona per potenza, ma spinge, spinge sempre da 2.500 giri fino a 7.000, ti aiuta in ogni situazione, l’erogazione dolce non ti mette mai in crisi, nemmeno sul fango o l’erba bagnata. Negli allunghi chiaramente ti accorgi che sei a manetta e ne daresti ancora, ma in off road gli allunghi da quarta son poi pochi, forse il peggio di se lo ha dato sulla spiaggia, li ha sofferto anche la frizione. Penso che l’olio da rodaggio abbia la sua colpa, troppo fluido, ma del resto la moto era nuova. Nel complesso ha un motore interamente sfruttabile da chiunque.
Il cambio è morbidissimo, ho sostituito il gommino perché legava troppo con lo stivale e dava il senso di ruvidità, che invece non c’è. Il passaggio dalla prima alla seconda a gas aperto non lo digerisce, e sulla sabbia è difficile perché se si lascia il motore scendere di giri, occorre attaccarsi tanto alla frizione, complice anche la rapportatura del cambio stradale, forse un dente di pignone in meno risolverebbe.
La posizione di guida è troppo infossata per l’uso off, troppo alto il dislivello seduti e in piedi, sicuramente la sella alta, optional che non avevo sarebbe stata meglio, io in ogni caso l’ho imbottita con gommapiuma di fortuna alzandola di 4 cm, il risultato è stato buono.
La frizione sotto stress, nelle pietraie e nella sabbia gonfia un po’, ma recupera subito, anche questo credo sia colpa dell’olio da rodaggio, ma nel complesso su 1300 km non ha avuto mai esitazioni.
La moto da il senso di robustezza, e ne ha, non l’ho certo risparmiata e non ha dato nessun segno di cedimenti, il cruscotto le plastiche hanno preso migliaia di colpi, e due cadute, nessun cedimento nessuna crepa. Il paracoppa si è deformato sotto i colpi delle pietre, ma ha svolto il suo lavoro. I cerchi purtroppo hanno accusato il colpo, era inevitabile, lanciarla contro scalini, visto il peso che ha non poteva risparmiare le ammaccature. Andando più piano si sarebbe risolto il problema. Quello che a mio avviso è troppo debole sono i comandi a piede, freno e cambio che sono come nell’F 800 GS, in ferro. Con gli stivali da cross, ogni scalata abbassavo le leve di un mm, e ogni volta che mi fermavo dovevo riportarle nella posizione con le mani, a furia di piegarle in su e giù sono diventate morbidissime. Comandi in alluminio o più robusti per l’uso intensivo sono d’obbligo.
Ho piacevolmente scoperto che le manopole riscaldate mandano via il formicolio alle mani.
I consumi sono ridicoli se si va piano, bassi se si da gas. Nel trasferimento imposto a 50km/h o fatto 100 km con 2,5 litri! Nelle speciali orientativamente 6/7 litri x 100 Km
cosa non mi è piaciuto:
Il voler a tutti costi far km, forse qui l’organizzazione deve migliorare, km, tanti sempre tutti i giorni, dopo due speciali e già 250 km di off road, farne ancora 100 di trasferimento attorno all’hotel non ha senso. Magari aumentare i tempi tra una prova e l’altra, con soste obbligate in zone di mare. Non avere una pausa dalle 9 alle 16, per tanti è troppo dura, e secondo me il tipo di competizione potrebbe avere uno sfondo turistico, ma con ritmi così no.
Velocità su asfalto, ogni giorno cambiava la regola, ed eravamo spiati con i tracciatori gps, penalità per chi oltrepassava i limiti. Un giorno 70 orai, un giorno 50, un altro giorno 70 in off nei trasferimenti, difficile seguire il contakm, il gps, il road book e la strada. Su asfalto con limite 80 km/h non aveva senso fare i 50 per due ore.
La fatica:
Tanta, personalmente sono abituato a stare una giornata in moto, ma 300 km al giorno, di cui 180 di speciali a cannone stancano, stancano fisicamente e tanto mentalmente, l’esperienza mi ha aiutato tanto, il guardare sempre tutto e tutti serve, serve risparmiare tutto, le gomme, l’acqua, la moto, 180 km di pietre sono lunghi. Ma la soddisfazione a fine tappa è immensa.
Gps Vs Road book
Non avevo mai corso col GPS, ma con il road book si, ho vinto 9 gare dell’ Italiano motorally e posso dire che ci sono delle differenze, ma tra il dare e l’avere è abbastanza equilibrato.
Spiego, non aspettatavi la guida vocale come sui gps in auto o sulle moto, alla mattina veniva consegnato il gps con la traccia, una riga blu tortuosa larga 1 mm in un quadrante giallo. Col sole e la polvere ogni bivio ti devi fermare e capire se si deve andare a destra o sinistra. In piedi non si riesce a leggerlo, nel road book hai i km che mancano alla nota/bivio successivo e con note lunghe anche 6 km, puoi dedicarti solo alla guida, col gps no!!, ogni bivio ci si ferma, si consulta velocemente e via. Il problema lo si ha quando ad un bivio ci si trova con tre strade, due a destra e una sinistra, il tutto in 30 metri, quale è la destra giusta? La prima o la seconda? Si prova, questo è il difficile, ho fatto in 4 giorni mille inversioni. Ci sono pro e contro, in ogni modo per divertimento il gps è perfetto, per il racing vero, il road book è più completo e interessante.
Il viaggio di ritorno:
Lavata la moto, mi godo il panorama dell’isola, allungandomi fino a Kimi, piccolo paesino a 300 metri sul mare, tutti i paesini dell’Isola hanno strade strettissime. Percorro i 70 km da Kimi a Eretria, il coast to coast dell’ isola passando tra le montagne, un susseguirsi di curve e paesaggi differenti, si va dai boschi simili alle nostre alpi, fino a paesaggi lunari, di roccia senza vegetazione, per poi riscendere al mare. Un traghetto di 40 minuti mi riporta sul continente.
Da Atene a Korinto c’è l’autostrada, veloce bella ed economica, a Korinto la sosta kalamari è d’obbligo, Isthmia offre una veduta sullo stretto di Korinto notevole, mangiare un fritto alle 4 del pomeriggio e vedere le navi passare a due metri dalla roccia è bello e a tema.
Da Korinto fino a Patrasso si può percorrere tutta la strada che costeggia il mare, bella, attraversa tanti paesini e alla fine all’ orizzonte si può vedere il ponte, che collega Antirio a Patrasso, fatto per le olimpiadi di Atene. Nella zona del ponte, Rio, ci sono tantissimi bar, in stile Miami, belli, eleganti col WIFI free, qui aspettare la nave per l’Italia, sorseggiando un Caffè sceccherato freddissimo è un bel momento per ripensare alle emozioni, e progettarne delle nuove.