Entra

Visualizza la versione completa : Nolan batte bmw system


Rado
13-07-2005, 14:24
Sono rimasto stupito nel leggere una "product review" di motociclisti, pubblicata su http://www.ibmwr.org/, che analizza il "vecchio" apribile Nolan N100 come alternativa ai Bmw System (sino alla versione 4).
Sono tutte persone che hanno provato anche il Bmw, e il Nolan esce vincente più o meno su tutta la linea. Si dice anche il contrario di quanto ho sentito spesso: non entra acqua se non diluvia, non è tanto rumoroso ecc., la calotta esterna è robustissima...
Gli americani non sono prevenuti contro i prodotti italiani (come a volte lo siamo noi) e quello è un sito di bmwuisti.

Dato che devo cambiare il mio vecchio "apribile" per usura, sono orientato al Nolan 101 VPS. Ho
provato nei giorni scorsi apribili di diverse marche (sempre modulari) e nessuno calza così bene.

Ho provato anche il nuovo System 5. Bellissimo, robustissimo ma... mi sembra troppo viziato dall'obiettivo di eliminare il rumore (del resto è predisposto per il blue tooth): l'imbottitura in basso e il paramento inferiore ti fasciano in modo opprimente (= invernale) e la mentoniera va abbassata con violenza, se no non chiude. Pare che ci siano imbottiture optional, ma non posso perderci settimane.

Quindi... quindi? :cool: :confused: :cool:

Gary B.
13-07-2005, 14:34
Mah, a dir la verita', la mia esperienza con l' N100 e' tutt' altro che ideale: scomodo(dopo un' oretta di v iaggia toccava fermarsi per togliere quello stivaletto malese dalla capoccia.
fatica ad aprire il casco, vernice che se ne andava via allegramente a scaglie, ma soprattutto: acqua a volonta' in caso di pioggia....
Ultima cosa, guidando col casco aperto, per ben tre volte mi si e' infilata una dannata vespa tra la battola e l' orecchio, ogni volta ho rischiato grosso, morale: non lo uso piu' nemmeno per andare da qui a li', sostituito d un jet con visiera.

Deleted user
13-07-2005, 14:37
Mah, a dir la verita', la mia esperienza con l' N100 e' tutt' altro che ideale: scomodo(dopo un' oretta di v iaggia toccava fermarsi per togliere quello stivaletto malese dalla capoccia.
fatica ad aprire il casco, vernice che se ne andava via allegramente a scaglie, ma soprattutto: acqua a volonta' in caso di pioggia....
Ultima cosa, guidando col casco aperto, per ben tre volte mi si e' infilata una dannata vespa tra la battola e l' orecchio, ogni volta ho rischiato grosso, morale: non lo uso piu' nemmeno per andare da qui a li', sostituito d un jet con visiera.

Ti quoto al 100%
Il Nolan 100 di mia moglie e' stato una vera "sola" che abbiamo cambiato per la disperazione dopo un anno, rumoroso come pochi e acqua a go go all'interno quando pioveva, secondo me non c'e' paragone con il system evo altro che palle!

Lippolo
13-07-2005, 14:38
io guarderei anche il costo ...

guidodapazzi
13-07-2005, 14:39
io mi sono trovato molto bene con l'N100. è che poi sono passato all'arai e il confronto è stato impietoso.
i bmw non mi sono mai nè piaciuti nè andati a genio.

gpboxer
13-07-2005, 14:42
L'N100 é stato il primo modulare venduto in Italia (a parte il System BMW) e non era niente male...l'N101 lo ha migliorato molto nelle rifiniture...

Sul fatto che sia più comodo condivido...

Io piuttosto che un BMW comprerei lo Schubert C2: i System BMW sono prodotti da Schubert ma a quanto si dice pare che le specifiche richieste da BMW siano inferiori a quelle previste da Schuber per i suoi caschi...

Al momento di sostituire l'N100 ho preso in considerazione diversi prodotti (Shoei Syncrotech II, Airoh, HJC, Schubert C1 perché il C2 non era ancora disponibile) e alla fine ho scelto ancora una volta Nolan...X-Lite 1002 per l'esattezza (cioé l'N101 in fibra...) e devo dire che é comodissimo e molto ben rifinito.

brugola
13-07-2005, 14:43
Io ho un Xlite modulare (in pratica come il nolan cambia solo il materiale della calotta).
Ho fatto anche 700 km sotto un'acqua continua e non è entrata nemmeno una goccia.
E' mediamente silenzioso (ma non viaggio quasi mai sopra i 160 costanti) e lo trovo molto comodo.
La visiera si alza e si abbassa/chiude in maniera precisa e, volendo, si può viagiare a casco aperto.
Nolan è un'azienda seria e, nel caso di problemi, non si è mai tirata indietro se doveva sostituire qualcosa.
Del Bmw non so dire (a parte che cosa più o meno il doppio :lol: )

CMB
13-07-2005, 14:50
Ho provato il Nolan N101 che è l'evoluzione dell'N100. In testa non stava poi così male, ma la mentoniera aprendosi cigolava ed il casco ha una forma troppo arrotondata, l'effetto capoccione è sconcertante..
Prova l'Airoh SV55 o meglio ancora l'HJC SY-Max, e vedrai la differenza. ;)
Il SY-Max è in fibra, interni in coolmax estraibili e lavabili, visiera a filo ad aggancio rapido senza placche, chiusura a doppia D, apertura mentoniera azionabile con entrambe le mani.. e si trova a 150euro! :D
http://www.hjc-europe.com/hjc_symax_main.htm

luke
13-07-2005, 14:58
La mia esperienza con il nolan n100 (2 a dir la verità...uno per me uno per zainetto...è abbastanza deludente...entrano spifferi, acqua...anche dopo un intervento in garanzia gli stessi problemi si sono ripresentati dopo pochi giorni.
Io ho cambiato con un system 4 che ho avuto l'occasione di acquistare al 40% di sconto...offerta conce per svuotamento magazzino.
Vedi un pò tu...dipende anche da quanto usi la moto...se la usi 2 volte l'anno e non vuoi spendere molto prendi pure il Nolan, ma valuta anche Airoh e Xlite (come scrive anche io buon Brugola!).
Altrimenti passa a caschi di fascia superiore...

Joe Falchetto
13-07-2005, 14:59
Quando il mio vecchio Nolan ha chiesto sepoltura, mi sono posto il problema.

Volevo quanto segue:
1) ben sfoderabile per poterlo lavare (lo uso tutti i giorni...)
2) niente effetto vela da aperto (fumavo...)
3) antiappannamento a doppia visiera
4) chiusura rapida (in città lo metto e lo tolgo tante volte)
5) comportamento aerodinamico decente da chiuso
6) visierino antisole mobile (porto gli occhiali...)
7) fresco d'estate, caldo d'inverno e che non coli acqua dentro.
8) rumorosità ragionevole in velocità

Di tutti i caschi modulari che ho visto, solo il Nolan e l'Airoh hanno 4 e 6, e solo il Nolan ha il 2 grazie alle cerniere basculanti (pare sia un loro brevetto).
Esiste in versione policarbonato (?) e fibra (col nome x-lite), che pesa 2 o 3 etti di meno.

E costa pure poco.

Gary B.
13-07-2005, 14:59
Io sono passato ad un quantum f integrale Arai, mi sono trovato cosi' bene da non rimpiangere assolutamente l' aria in piu', anche per le efficacissime prese d' aria.
Talmente bello e comodo l' ho trovato che, una settimana fa, ne ho regalato uno nuovo anche alla mia zavorrina, la quale, proveniendo da un Nolan anche lei, ha avuto una sorta di orgasmo...
Per me i caschi apribili sono una strunzata: o il jet od un integrale(tutto cio' IMHO, naturalmente)

maidomo
13-07-2005, 14:59
ho avuto un Vemar in tricomposite e attualmente uno Shoei Sincrotech II: il secondo è un buon prodotto, nulla da dire.
Ma il Vemar mi ha sorpreso per funzionalità, silenziosità e come calza addosso.
Ve lo consiglio davvero. ;)

Joe Falchetto
13-07-2005, 15:01
dimenticavo...
Per le lunghe percorrenze autostradali ho anche uno Shoei integrale. Ma non ne ho parlate perchè qui il quesito riguardava i modulari.

doic
13-07-2005, 15:06
Io uso tutti i giorni X-Lite prima serie ovvero la copia in fibra del 100 e devo dire che sono deluso,vantaggi pochi rogne tante.
Ho preso a mia moglie un paio di mesi fà il nuovo 101 vps............che dire sembra sia uscito da un altro pianeta guarnizioni di dicerso tipo ,molto meno rumoroso della prima serie,interni migliori insomma adesso il giudizio è positivo.

Anz
13-07-2005, 15:11
io ho uno Shoei Sincrotech.
ottimo davvero, lo consiglio.
buoni prodotti anche: Xlite, HJC, e (mi diconoi) Vemar.

Il Nolan non lo acquisterei mai per un uso turistico anche perchè non ha la calotta in fibra ma in materiale plastico.

Ti posso solo dire di valutare l'opportunità di non guardare a spese per il casco, può salvarti il testone e tutto quello che c'è dentro.
Considera:
1) SICUREZZA
2) SICUREZZA
3) confort
4) funzionalità
5) estetica

secondo me.
un lampeggio.

lucamarck
13-07-2005, 15:16
Io ho da anni un Nolan n100 e mi ci trovo benissimo. :lol:
E' un po' pesantuccio ma come tutti i modulari del resto, non penso che un etto in piu' o in meno faccia la differenza.
Una cosa e' certa: da quando uso il modulare o provato un paio di volte a rimettermi l'integrale e stavo per buttarlo via per quanto e' scomodo quando lo metti e lo togli specie se porti gli occhiali. :(
Non ho mai avuto problemi di filtraggio di acqua all'interno, non so se dipende da quelle guarnizioni adesive che stanno nella parte sopra della visiera che con il caldo si spostano dalla loro posizione...
Il rumore?? ma.... quando superi i 160 cosa distingui tra il rumore del vento, della moto, delle turbolenze del cupolino??? non mi sembra un problema cosi' grande ;)
Un cigolio mentre apri e chiudi la mentoniera??? puo' anche essere ma in 10 anni non c'ho mai fatto caso... :lol:
Adesso n100 l'ho passato ad un uso per andare al mare e per i viaggi mi sono preso n 101 con VPS.
All'inizio mi stringeva un po', ma portato un paio di giorni l'interno si adatta e poi ci sto benissimo, del resto con il casco nuovo succede sempre.
Io lo consiglio tranquillamente a tutti!!! :D

Uto
13-07-2005, 15:31
io ho 2 nolan 101 con VPS e mi trovo benissimo.....
domenica scorsa ne ho presa di acqua sul bernina ma di infiltrazioni neanche l'ombra.
per la mia esperienza lo consiglio tranquillamente.
penso che sia quello che ha il miglior rapporto tra qualità e prezzo

Anz
13-07-2005, 15:45
non voglio attirarmi le ire di chi possiede nolan e si trova benissimo, ma il punto è un altro.
Il Nolan è un bel casco, con un ottimo livello di finiture e di confort. predisposto per interfoni, visiere scure per il sole, sfoderabile, ecc.
e costa anche poco!

ma un motivo c'è!

è di plastica!
Ci si trova bene finchè non lo si deve testare. Se, sperando per il meglio, non lo si dovrà mai usare per il motivo per cui dovrebbe essere stato costruito, potrebbe essere davvero un ottimo casco.
Ma nell'ipotesi che debba proteggere da un urto, preferisco 1000 volte rivolgermi ad un altro standard di qualità.

e poi scusate... ma davvero ci compriamo moto da 15mila euri e ce la meniamo per spendere 400/500 euro per un casco che ci protegge la testa???
mi pare che, se è così, siamo un pò fuori da ogni logica.
secondo me.

Rado
13-07-2005, 15:58
Ottimi spunti! Mi fa piacere che il Nolan 101 sia ok per chi lo usa, e ne terrò conto... ;) Aggiungo:

c'è chi paragona apribili con integrali (es. Arai): non è corretto! Gli integrali sono più sicuri perchè meno "scalzabili" grazie all'imbottitura spinta sui guanciali, ma più scomodi per turismo. Insomma, cose diverse.
caschi con calotta in resina / fibre. Non è mai stata dimostrata dai test alcuna differenza in fatto di sicurezza, anzi a volte i primi hanno battuto i secondi. Diverso (forse) il discorso per la durata oltre i 5 anni
cosa ho provato (in negozi): il Vemar (bello, il più aerodinamico, ma la XL mi stringe e la XXL mi scivola); AGV open (visiera traballante, discreto); Schubert C (non mi è comodo); Shoei Syncrotech (non mi calza bene); Bmw System 5 (già detto); Nolan 101 (calzata perfetta), la versione X-lite (provata) in realtà pesa uguale...
Ottimo il consiglio sullp HJC Sy-Max. In realtà costa sui 230 Euro, comunque un prezzo ottimo per un apribile in fibra... è questa la vera concorrenza asiatica:( . Ma non ne ho trovati e non ordino su internet un casco non provato.
Circa il "vecchio" Nolan 100 mi sono fatto l'idea che forse hanno prodotto delle prime serie difettose e poi l'hanno migliorato, come accade per molti prodotti.

Anz
13-07-2005, 16:08
ti quoto al 99%.
tutto vero tranne che la differenza in fatto di sicurezza tra la resina e la fibra c'è eccome.
se leggi i test nolan o di "motociclismo" ovvimente non c'è ma quei test non fanno test(o).

documentati BENE, vedrai che le differenze ci sono eccome.
la prima e la più intuibile:
i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.
i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione.
ci sono poi altre differenze, a dire il vero un pòò "tecniche", macon un pò di pazienza ti potrai documentare per bene e farti un'idea.

con questo non dico che "chi più spende meglio spende", sia chiaro. le grafiche alla moda o l'ultimo modello non mi sento di consigliarli in assoluto.
però valuta bene prima di fare un acquisto del genere, ne vale la pena.

lampeggi

Flying*D
13-07-2005, 16:10
Io ho avuto un Nolan N100 Classic Giallo :eek: :eek: :eek: amo il giallo e i modulari , quindi a conti fatti l'ho preso :cool:

Per il prezzo che l'ho pagato era un'ottimo casco, rumoroso ma non troppo, l'unica pioggia che e' entrata dentro e' stata colpa mia, avevo dimenticato la presa d'aria aperta ..... :mad:

Adesso ho cambiato casco, volevo un'intregale e ho provato Shoei e Arai..
lo shoei mi ha dato claustrofobia, l'Arai era perfetto (XD) ma 500 euro fuori budget..

Ho preso un'altro Nolan, l'N101 a 230 euro e lo considero un'ottimo affare:

E' stato modificato, adesso le guarnizioni intorno alla visiera non sono piu' di plastica ma di gomma e lo rendono ancora piu' impermeabile..
E'meno rumoroso (non paragonabile ad un'arai) e piu' comodo, adesso si apre con una mano sola ( l'N100 si doveva aprire con 2) ed e' venduto con la doppia visiera antiappannante di serie (Arai chiede 60 euro per la visiera con i visierino interneo) e una seconda visierina fume' da applicare sopra quella normale da usare come parasole..

il nolan N100/101 e' un'ottimo casco per tutti i giorni, di certo c'e' di meglio specialmente all'Arai, ma non per 230€ accessori inclusi ;)

PS: l'Arai arrivera'.... :arrow: :arrow:

Rado
13-07-2005, 16:24
ti quoto al 99%.
tutto vero tranne che la differenza in fatto di sicurezza tra la resina e la fibra c'è eccome.
se leggi i test nolan o di "motociclismo" ovvimente non c'è ma quei test non fanno test(o).

documentati BENE, vedrai che le differenze ci sono eccome.
la prima e la più intuibile:
i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.
i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione.
ci sono poi altre differenze, a dire il vero un pòò "tecniche", macon un pò di pazienza ti potrai documentare per bene e farti un'idea.
lampeggi

Non sono un tecnico, posso citare anch'io il citatissimo test di laboratorio commissionato dalle associazioni europee di consumatori e pubblicato in Italia da Altroconsumo (su tutti aveva vinto un AGV di "plastica"...: attenzione, c'è plastica e plastica, come c'è fibra e fibra).
La funzione del casco è quella di salvare la testa, non di salvare se stesso. Quindi i valori che contano sono quelli di decelerazione, in cui è fondamentale la calotta INTERNA. Ci sono poi anche prove obbligatorie di resistenza a corpi accuminati, superate dalle calotte omologate.
Però se hai altri test comparativi fatti da laboratori me li leggo.

ciao

Anz
13-07-2005, 16:31
come dici c'è palstica e plastica e c'è fibra e fibra.
sono però consapevole che un prodotto Shoei Sinrotech è superiore ad un Nolan 100 o 101.
credo che questo non lo si possa mettere in dubbio, sennò cade tutto il mio convincimento...
:-)

cmq, vedo di recuperere, se li trovo, un paio di test che mi parevano ben fatti e avevano una parvenza di imparzialità.
se li trovo presto te li segnalo in questo post, sennò te li invio in privato.

tu intanto, documentati accuratamente, ne vale la pena.
:-)

ci aggiorniamo,
lampeggi .

lucamarck
13-07-2005, 16:36
Se guardiamo la sicurezza un modulare e' meglio di uno aperto sicuramente, ma l'integrale penso sia ancora piu' sicuro.
Sul fatto dei materiali non penso che uno sia semplicemente in "plastica" e se caschi si apre in due come una mela :(
anche questi caschi in plastica dovranno superare dei test di robustezza...... poi se quelli in fibra ottengo un risultato migliore non lo so, ma per me e sufficente che sia un buon casco omologato e protettivo.
Poi penso che come in tutte le cose ci sia il giusto compremesso: per me ci vuole un casco modulare o integrale e non un jet o una scodella :lol:
e che sia un buon casco, ma non vuol dire che deve essere in fibra per forza :-o ma non mi fiderei neanche di uno cinese a 50 euro comprato al supermercato!! ;)
Poi se arrivato il tuo momento ce lo puoi avere anche d'acciaio il casco :mad:

CMB
13-07-2005, 16:56
Ottimo il consiglio sullp HJC Sy-Max. In realtà costa sui 230 Euro, comunque un prezzo ottimo per un apribile in fibra... è questa la vera concorrenza asiatica:( . Ma non ne ho trovati e non ordino su internet un casco non provato.

Lo trovi a 150euro da Hein-Gericke (http://www.hein-gericke.de/). Per provarlo io non ho fatto fatica a trovare un negozio che li aveva, sono caschi abbastanza comuni. ;)

ErBradipo
13-07-2005, 16:59
Il l'N100 ce l'ho, per me e moglie: entra qualche goccia in caso di pioggia, è un po' rumoroso, ma ho sempre avuto quello quindi non faccio paragoni.
Pero' lo tengo addosso anche un giorno intero senza fastidio.
Ottimo il visierino antiappannante, ottima ed efficientissima l'assitenza.
Opinioni personali.
CIAU

Anz
13-07-2005, 17:01
ovviamente anche quelli in termoplastiche o resina che dir si voglia, superano test ti sicurezza (parlando di Nolan o altri marchi che cmq mantengono un certo standard di qualità) e non si aprono in due come niente...

è anche giusto che, chi riesce a portare un integrale, è più sicuro rispetto a chi indossa un modulare, che a sua volta è più sicuro di chi indossa un jet....
(in linea generale dico, resta il fatto che ci sono caschi e caschi, percui un buon jet può essere meglio di un integrale fetecchioso).

non sono d'accordo però sul "compromesso".
almeno io non ragiono così.
il compromesso lo lascio, se devo, alla scelta della scarpa alla moda da 600 euro o del maglione di cachemire.

Il casco, per me e zainetto, DEVE essere al vertice della produzione per standard di sicurezza punto e basta.
La scelta così si riduce a poche marche, e solo dopo faccio le valutazioni di confort, estetiche, di prezzo (in quest'ordine).

non capisco chi fa compromessi con il casco e poi magari compra accessori del menga (scarichi e altre amenità) spendendo migliaia di euri.

secondo me.

ErBradipo
13-07-2005, 17:04
il compromesso lo lascio, se devo, alla scelta della scarpa alla moda da 600 euro o del maglion
Piacerebbe anche a me dover scendere a compromessi in questo modo.... :lol: :lol: :lol:
Solo una battuta!!! Quoto 100%.

tonigno
13-07-2005, 17:11
Ho un VEMAR modulare con cui mi trovo benissimo !! (buon rapporto qualità/prezzo).

Ho anche l'EVO 4 che è molto più silezioso e comodo.

Ho avuto modo di provare l'EVO 5, bellissimo ed anche più comodo del 4; mi sembra anche più protettivo ma effettivamente è un pò più chiuso..... (prossima scimmia?)

Ho provato anche il C1 che effettivamente mi pareva fatto un pò meglio dell'EVO 4.

Non credo di essere in grado di dare consigli, e quindi ti dico solo cosa farò io....

EVO 5 (appena posso)! :arrow:

Rado
13-07-2005, 17:57
Lo trovi a 150euro da Hein-Gericke (http://www.hein-gericke.de/). Per provarlo io non ho fatto fatica a trovare un negozio che li aveva, sono caschi abbastanza comuni. ;)
Grazie, cercherò di provare l'HJC. Certo mi suscita qualche interrogativo il fatto che Hein-Gericke venda questo modulare asiatico in fibra a 150 euro, mentre il Nolan N101 (in termoplastica) lo vende a 280 euro... un prezzo persino superiore al listino italiano. Forse la dice lunga su cosa attira di più i tedeschi...:cool:

Rado
13-07-2005, 18:32
Urca! Di mestiere non faccio l'investigatore, ma forse ho capito perchè l'HJC Sy-Max (in fibra) viene svenduto in Germania. E' stato bocciato in un test comparativo USA! Ed è stato bocciato proprio in termini di impatto! :mad:

Questo conferma che il materiale della calotta, di per se, non vuol dire niente!

(file pdf in inglese) www.friction-zone.com/HelmetTesting.pdf (www.friction-zone.com/HelmetTesting.pdf)

Flying*D
13-07-2005, 18:48
non sono d'accordo però sul "compromesso".
almeno io non ragiono così.
il compromesso lo lascio, se devo, alla scelta della scarpa alla moda da 600 euro o del maglione di cachemire.

Il casco, per me e zainetto, DEVE essere al vertice della produzione per standard di sicurezza punto e basta.
La scelta così si riduce a poche marche, e solo dopo faccio le valutazioni di confort, estetiche, di prezzo (in quest'ordine).


Non sono d'accordo , il prezzo di un casco non e' determinato dalla sicurezza ma dalla qualita' dei materiali e dal marchio ed e' stato dimostrato che tanti top price di svariate marche non corrispondo al top in fatto di sicurezza..
ovvio parliamo a parita' di casco, ovvero modulare con modulare e integrale con integrale..

Se un casco da 150 euro ha la stessa omologazione di uno da 7/800€ DEVE essere altrettanto sicuro senno' e' truffa..

Gary B.
13-07-2005, 22:29
Che il casco integrale, per comodita' sia inferiore ad un modulare IMHO e' una fregnaccia: senza voler fare la pubblicita' ad un noto marchio giapponeseche, guarda caso, non produce e non produrra' mai(cosi' dicono) caschi modulari. In tale marchio ripongo un minimo do fiducia.
Per quanto riguardala maggiore sicurezza di un modulare rispetto ad un jet: sempre IMHO- e' un' altra cagata: provate a prendervi sul viso scoperto un bel maggiolino piuttosto che un bofonchio od un qualsivoglia coleottero....col jet c'e' la visiera a proteggere il volto, col moduare aperto, il viso rimane esposto alle intemperie.....

sducati
13-07-2005, 22:44
Che il rapporto qualita'/prezzo sia a favore del Nolan in confronto di BMW, Schubert Shoei Arai o altri probabilmente nessuno lo mette in dubbio.

Questo non vuol dire pero' che Nolan sia la migliore soluzione tecnica in commercio.

Indipendentemente dalla calzata (ognuno ha le corna conformate in forma diversa e soggetivamente il peggior casco di questa terra le potrebbe contenere piu' comodamente di altri) ci sono dati oggettivi, come ad esempio
il rumore, la solidita' meccanica della mentoniera, il monta e smonta della visiera bla bla bla .... che effettivamente sono "meditati" un po' piu' a lungo e fatti pagare mooooolto di piu' della ragionevole differenza del costo di progettazione e produzione.

Cio' non toglie che ciascuno in confronto all'utilizzo che ne fa e sopratutto al metodo con cui vuol sperperare i propri soldi possa scegliere il miglior compromesso economico oppure una soluzione sub ottimale orientata alla qualita' oppure all'economia.

In genere i "non italiani" (es bmwisti americani) sono piu' orientati al miglior compromesso $/qualita'. Noi Italiani spesso siamo orientati al piu' caro possibile magari condito dal "fa tanto figo figo, spendere 20k€ per andare al prendere un negroni sui Navigli". ;)

barbasma
13-07-2005, 22:44
il sistem 4 è effettivamente un casco fatto male.... non ne conosco uno soddifatto... l'imbottitura cede... la guarnizione si rovina.... il sottogola si sfalda... entra aria...

il nolan ha il vantaggio del sistema basculante che rende la mentoniera anche alzata poco sporgente...

però nella versione XLITE costosa (in fibra).... entra in una fascia di gamma dove si trova moooolto di meglio...

nella versione in policarbonato le finiture non sono all'altezza...

essemme
13-07-2005, 22:59
...Ho provato anche il nuovo System 5. Bellissimo, robustissimo ma... mi sembra troppo viziato dall'obiettivo di eliminare il rumore (del resto è predisposto per il blue tooth): l'imbottitura in basso e il paramento inferiore ti fasciano in modo opprimente (= invernale) e la mentoniera va abbassata con violenza, se no non chiude. Pare che ci siano imbottiture optional, ma non posso perderci settimane...

io mi ci trovo molto bene.
è molto silenzioso, calza senza opprimere ma dipende dal capoccione di ognuno, la goletta sottomento puoi toglierla, la mentoniera la chiudi senza sforzi e il tasto centrale è davvero comodo, ho la visiera scura e con certe angolazioni col sole si crea un leggerissimo effetto appannato, altrimenti la visuale è ottima, aerodinamicamente è molto prenetante e non ti crea sforzi al collo

barbasma
13-07-2005, 23:03
x rado

l'avvolgimento del collo per evitare i fruscii è prerogativa di schuberth e infatti anche l'S1 e il C2 sono molto silenziosi proprio per quello.... e inverno puoi quasi fare a meno dello scaldacollo....

per contro non sono caschi molto adatti all'estate....

però in autostrada senti il tuo respiro mentre vai a 150kmh.... ;)

Sinusoid
13-07-2005, 23:10
Io ho da anni un Nolan n100 e mi ci trovo benissimo. :lol:
E' un po' pesantuccio ma come tutti i modulari del resto, non penso che un etto in piu' o in meno faccia la differenza.
Una cosa e' certa: da quando uso il modulare o provato un paio di volte a rimettermi l'integrale e stavo per buttarlo via per quanto e' scomodo quando lo metti e lo togli specie se porti gli occhiali. :(
Non ho mai avuto problemi di filtraggio di acqua all'interno, non so se dipende da quelle guarnizioni adesive che stanno nella parte sopra della visiera che con il caldo si spostano dalla loro posizione...
Il rumore?? ma.... quando superi i 160 cosa distingui tra il rumore del vento, della moto, delle turbolenze del cupolino??? non mi sembra un problema cosi' grande ;)
Un cigolio mentre apri e chiudi la mentoniera??? puo' anche essere ma in 10 anni non c'ho mai fatto caso... :lol:
Adesso n100 l'ho passato ad un uso per andare al mare e per i viaggi mi sono preso n 101 con VPS.
All'inizio mi stringeva un po', ma portato un paio di giorni l'interno si adatta e poi ci sto benissimo, del resto con il casco nuovo succede sempre.
Io lo consiglio tranquillamente a tutti!!! :D


concordo in pieno
uso pure io il Nolan da diversi anni e non ho avuto mai problemi

Sinusoid
13-07-2005, 23:19
ti quoto al 99%.
tutto vero tranne che la differenza in fatto di sicurezza tra la resina e la fibra c'è eccome.
se leggi i test nolan o di "motociclismo" ovvimente non c'è ma quei test non fanno test(o).

documentati BENE, vedrai che le differenze ci sono eccome.
la prima e la più intuibile:
i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.

credo di poter dire che ti sbagli
le fusioni in materiale termopalstico si fanno in un'unico stampo che poi si apre per far uscire la calotta e per questo a volte resta il segno dove lo stampo era unito


i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione.

ma poco cambia in fatto di resistenza a urti diverso il discorso per kevlar che è formato da un filo unico di fibra avvolto attorno allo stampo e immerso in resina

ci sono poi altre differenze, a dire il vero un pòò "tecniche", macon un pò di pazienza ti potrai documentare per bene e farti un'idea.

con questo non dico che "chi più spende meglio spende", sia chiaro. le grafiche alla moda o l'ultimo modello non mi sento di consigliarli in assoluto.
però valuta bene prima di fare un acquisto del genere, ne vale la pena.

lampeggi

ma soprattutto un casco deve essere comodo e siccome le nostre testoline, per fortuna, son una diversa dall'altra può essere che per la mia o altre misure anche il casco più sicuro del mondo sia scomodo e non ti riesce di calzarlo per più di qualche minuto


sempre secondo il mio modesto parere

:) :) :) :) :) :)

gianluigi
14-07-2005, 09:58
perchè tutti parlano del C2 e nessuno del system 5 ?

quì nel forum l'avranno si e no tre persone .....mi piacerebbe sapere se a parte la visierina parasole ed il costo inferiore( :confused: ) che cosa ha di più il C2
?

Gadget
14-07-2005, 10:29
ti quoto al 99%.
tutto vero tranne che la differenza in fatto di sicurezza tra la resina e la fibra c'è eccome.
se leggi i test nolan o di "motociclismo" ovvimente non c'è ma quei test non fanno test(o).

documentati BENE, vedrai che le differenze ci sono eccome.
la prima e la più intuibile:
i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.
i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione
con questo non dico che "chi più spende meglio spende", sia chiaro. le grafiche alla moda o l'ultimo modello non mi sento di consigliarli in assoluto.
però valuta bene prima di fare un acquisto del genere, ne vale la pena.

lampeggi


Buongiorno raga..stavo leggendo questo forum e alla fine non ho potuto che esclamare "..ragazzi che ignoranza in fatto di caschi che c'è in giro."
E vi spiego il perchè.
Leggo sopra che ci sono delle differenze di sicurezza tra caschi in fibra e caschi in policarbonato ( erroneamente chiamati in plastica)....e quali sarebbero? ".i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.
i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione.."....ma chi l'ha detto?....ma siete fuori?.....i caschi in policarbonato sono fatti un due metà e poi uniti?????..raga ma informatevi meglio prima di fare certe sparate.
Poi non è finita "...ci sono poi altre differenze, a dire il vero un pòò "tecniche", macon un pò di pazienza ti potrai documentare per bene e farti un'idea."..SAREBBERO!!!!!!!!!!!!!...
Scusatemi ma non posso rimanere indifferente.
Se servono altre informazioni ...sarò ben lieto di darne.

Buon viaggio.

Gadget
14-07-2005, 10:36
come dici c'è palstica e plastica e c'è fibra e fibra.
sono però consapevole che un prodotto Shoei Sinrotech è superiore ad un Nolan 100 o 101.
credo che questo non lo si possa mettere in dubbio, sennò cade tutto il mio convincimento...
:-)

cmq, vedo di recuperere, se li trovo, un paio di test che mi parevano ben fatti e avevano una parvenza di imparzialità.
se li trovo presto te li segnalo in questo post, sennò te li invio in privato.

tu intanto, documentati accuratamente, ne vale la pena.
:-)

ci aggiorniamo,
lampeggi .

Mi piacerebbe conoscerti per verificare due o tre dati sui tests di impatto e poi ne riparliamo dei tuoi "convincimenti".

Ciao.

Flying*D
14-07-2005, 10:40
Buongiorno raga..stavo leggendo questo forum e alla fine non ho potuto che esclamare "..ragazzi che ignoranza in fatto di caschi che c'è in giro."
E vi spiego il perchè.
Leggo sopra che ci sono delle differenze di sicurezza tra caschi in fibra e caschi in policarbonato ( erroneamente chiamati in plastica)....e quali sarebbero? ".i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.
i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione.."....ma chi l'ha detto?....ma siete fuori?.....i caschi in policarbonato sono fatti un due metà e poi uniti?????..raga ma informatevi meglio prima di fare certe sparate.
Poi non è finita "...ci sono poi altre differenze, a dire il vero un pòò "tecniche", macon un pò di pazienza ti potrai documentare per bene e farti un'idea."..SAREBBERO!!!!!!!!!!!!!...
Scusatemi ma non posso rimanere indifferente.
Se servono altre informazioni ...sarò ben lieto di darne.

Buon viaggio.
Scusa ma non hai detto nulla di tecnico, anzi non ha detto proprio nulla..
perche' non spieghi meglio i tuoi "punti"??

Gadget
14-07-2005, 10:43
Scusa ma non hai detto nulla di tecnico, anzi non ha detto proprio nulla..
perche' non spieghi meglio i tuoi "punti"??

Ciao ti rispondo subito...che vuoi sapere di tecnico?
Che i caschi in policarbonato non sono fatti come credete(uniti poi dopo) ma in un monofusione? che in alcuni tests ripetitivi eguagliano se non superano quelli in fibra?

Parliamone.

Deleted user
14-07-2005, 10:45
il sistem 4 è effettivamente un casco fatto male.... non ne conosco uno soddifatto... l'imbottitura cede... la guarnizione si rovina.... il sottogola si sfalda... entra aria...

...

Ecco qua uno soddisfatto :lol: :lol: :lol:
Quasi 70.000 km col 4 evo e mai un problema, l'imbottitura non cede, la guarnizione non e' rovinata, il sottogola e' consumato compatibilmente con l'eta' del casco, entra aria .....se tengo la mentoniera sollevata :lol: :lol:

Anz
14-07-2005, 10:46
Per quanto riguardala maggiore sicurezza di un modulare rispetto ad un jet: sempre IMHO- e' un' altra cagata: provate a prendervi sul viso scoperto un bel maggiolino piuttosto che un bofonchio od un qualsivoglia coleottero....col jet c'e' la visiera a proteggere il volto, col moduare aperto, il viso rimane esposto alle intemperie.....

va da sè che quando si parla di sicurezza di casco modulare, si intende che il medesimo deve essere utilizzato in modo idoneo. vale a dire ben chiuso!

la mentoniera andrebbe alzata, in teoria, solo durante i rifornimenti o soste e cmq al massimo quando si passeggia a 30 all'ora... e anche meno.

confermo invece che il confort è una cosa importantissima. poter calzare il casco senza fastidi di sorta è fondamentale.
io però mi ripeto, per quanto mi riguarda prima individuo una "rosa" di caschi che siano tra l'ottimo e l'ottimissimo (almeno spero!).
poi, dopo averli indossati, scelgo il più confortevole.
non tengo in vece in considerazione le grafiche, la moda, il pilota che indossa un casco piuttosto che un altro...

per ciò che riguarda l'HJC invece ho sentito (e anche qui mi ri-documenterò) che ha superato standard di sicurezza elevatissimi (proprio per gli stati uniti, più severi che in europa).
aggiungo che nella mia città, i vigili urbani, hanno assegnato la fornitura dei caschi per il reparto motociclisiti proprio all'HJC, assegnando nella gara d'appalto un punteggio decisamente alto e "dominante" proprio alla qualità del prodotto e non al solito, facendo una gara al massimo ribasso sul prezzo.

resta il fatto che ognuno con i propri soldi ci fa quel che vuole... percui chi vuole cavalcare la motazza da 15mila euri e girare con l'elmetto da tedesco in testa, liberissimo.
ma io son libero di pensare che egli è un fuori di testa.

per concludere, non ho detto e non dico che nolan (ad esempio) è un bidone. sicuramente è un buon prodotto, ha superato i test di omologazione ecc.
ma sicuramente ci sono prodotti migliori che supererebbero test più severi, e io cerco di utilizzare proprio quelli, visto che proteggono la mia, seppur semivuota, testa (e soprattutto quella del mio zainetto).

lampeggi e buoni km a tutti.

Flying*D
14-07-2005, 10:49
Ciao ti rispondo subito...che vuoi sapere di tecnico?
Che i caschi in policarbonato non sono fatti come credete(uniti poi dopo) ma in un monofusione? che in alcuni tests ripetitivi eguagliano se non superano quelli in fibra?

Parliamone.
Parliamone.. io non credo nulla perche' non ho la piu' pallida idea di come si facciano i caschi, mi limito a comprare quelli che mi piacciono indipendentemente dal tipo di materiale.. ho preferito un Nolan ad uno Shoei in carbonio perche' calzava male..

Visto che lo sai spiega tu la differenza.. e anche qual'e' la tua esperienza nel settore.. ;)

Gadget
14-07-2005, 10:57
Parliamone.. io non credo nulla perche' non ho la piu' pallida idea di come si facciano i caschi, mi limito a comprare quelli che mi piacciono indipendentemente dal tipo di materiale.. ho preferito un Nolan ad uno Shoei in carbonio perche' calzava male..

Visto che lo sai spiega tu la differenza.. e anche qual'e' la tua esperienza nel settore.. ;)

Bene un confronto di questo genere già va meglio....perchè certa "gente" che fa certe sparate posso solo pensare che non ne sappia nulla ed allora convieni con me che prima di fare certe dichiarazioni anche un pò diffamatorie ci si pensi più di una volta.
La differenza , più evidente,tra casco in fibra e policarbonato è senza dubbio il peso.Sotto l'aspetto sicurezzza tutte e due si equivalgono, altrimenti quelli in policarbonato non sarebbero commercializzati.Ti posso anche dire che in certi tests di impatto i caschi in policarbonato superano quelli in fibra, dove si richiede un impatto ripetuto nello stesso punto.
La mia esperienza nel settore è di un pò di anni in una grossa azienda costruttrice di caschi.

Ciao.

Anz
14-07-2005, 11:00
Mi piacerebbe conoscerti per verificare due o tre dati sui tests di impatto e poi ne riparliamo dei tuoi "convincimenti".

Ciao.


ciao conosciamoci allora!
ti posso solo dire che mi sono documentato come può fare un inesperto del settore: consulatando riviste, consultando siti di consumatori, chiedendo ad amici esperti, chiedendo a conoscenti che, senza alcun interesse e con compentenza, mi hanno spiegato un pò di cose (che io, di certo, ho capito solo parzialmente).

diciamo che mi sono fatto una mia idea, da "uomo della strada" o come si usa in diritto da "buon pater familias".

sono e resto convinto che in assoluto "shoei" è meglio di "nolan".
non credo che la sola differenza di prezzo dimostri questa tesi, ma ci sono anche altri elementi che è anche un pò difficile stare qui a riportare, ne converrai anche tu.

se qualcuno ha elementi seri per "smentire" questa affermazione, farà un servizio a tutti esprimendoli.

poi, come qualcuno ha detto, c'è resina e resina e c'è fibra e fibra. ma io ho fatto nomi e cognomi (shoei, arai, ecc).

se ci dobbiamo conoscere meglio fammi sapere ti faccio avere nome cognome indirizzo e ci beviamo una birra.

Gadget
14-07-2005, 11:05
ciao conosciamoci allora!
ti posso solo dire che mi sono documentato come può fare un inesperto del settore: consulatando riviste, consultando siti di consumatori, chiedendo ad amici esperti, chiedendo a conoscenti che, senza alcun interesse e con compentenza, mi hanno spiegato un pò di cose (che io, di certo, ho capito solo parzialmente).

diciamo che mi sono fatto una mia idea, da "uomo della strada" o come si usa in diritto da "buon pater familias".

sono e resto convinto che in assoluto "shoei" è meglio di "nolan".
non credo che la sola differenza di prezzo dimostri questa tesi, ma ci sono anche altri elementi che è anche un pò difficile stare qui a riportare, ne converrai anche tu.

se qualcuno ha elementi seri per "smentire" questa affermazione, farà un servizio a tutti esprimendoli.

poi, come qualcuno ha detto, c'è resina e resina e c'è fibra e fibra. ma io ho fatto nomi e cognomi (shoei, arai, ecc).

se ci dobbiamo conoscere meglio fammi sapere ti faccio avere nome cognome indirizzo e ci beviamo una birra.

Ciao...mi piace che ti contraddici dicendo "..ti posso solo dire che mi sono documentato come può fare un inesperto del settore: consulatando riviste, consultando siti di consumatori, chiedendo ad amici esperti, chiedendo a conoscenti che, senza alcun interesse e con compentenza, mi hanno spiegato un pò di cose (che io, di certo, ho capito solo parzialmente)." ..ti definisci un "inesperto" e poi per farti delle convinzioni ti avvali di alcuni "amici" più esperti di te a quanto pare...ma i tuoi convincimenti mi fanno dedurre che i tuoi "amici" sono esperti quanto te.
Quali sarebbero? "...ma ci sono anche altri elementi che è anche un pò difficile stare qui a riportare, ne converrai anche tu."..dimmi..dimmi.
Poi è il massimo "...sono e resto convinto che in assoluto "shoei" è meglio di "nolan". "..dammi almeno una motivazione "valida"..e poi ne parliamo.

cidi
14-07-2005, 11:19
non dimenticate che gli standard che prescrivono le prove che il casco deve
superare per essere omologato non fanno differenza di materiali costruttivi

Anz
14-07-2005, 11:21
alcuni di questi amici:

- un igegnere che ha lavorato in ducati e ha la passione (e la competenza tecnica) per tutto ciò che è "sicurezza" in moto, abbigliamento compreso.
- concessionario di moto (non bmw), vero amico ed ex pilota e direttore di gara. la sua esperieza nel settore non la metto in discussione nè come pilota ne come esperto di tutto ciò che è "mondo motociclistico".
- rivenditore (conoscente) della mia città. lavora in un team ducati (forse ora ha cambiato boh..). qui lo conoscono tutti è un esperto ANCHE di caschi.

per ciò che mi riguarda sono persone più che competenti e il loro parere mi è sempre utile. poi magari decido diversamente, ma stavolta no.

gli altri amici, probabile che come hai detto tu, sono inesperti quasi quanto me, ma moticiclisti accorti che cercano di fare acquisti accurati per ciò che riguarda protezioni e caschi e che non si limitano a dire: il casco "X" è omologato quindi è pari ad "arai".

tanto ti dovevo.

Gadget
14-07-2005, 11:33
alcuni di questi amici:

- un igegnere che ha lavorato in ducati e ha la passione (e la competenza tecnica) per tutto ciò che è "sicurezza" in moto, abbigliamento compreso.
- concessionario di moto (non bmw), vero amico ed ex pilota e direttore di gara. la sua esperieza nel settore non la metto in discussione nè come pilota ne come esperto di tutto ciò che è "mondo motociclistico".
- rivenditore (conoscente) della mia città. lavora in un team ducati (forse ora ha cambiato boh..). qui lo conoscono tutti è un esperto ANCHE di caschi.

per ciò che mi riguarda sono persone più che competenti e il loro parere mi è sempre utile. poi magari decido diversamente, ma stavolta no.

gli altri amici, probabile che come hai detto tu, sono inesperti quasi quanto me, ma moticiclisti accorti che cercano di fare acquisti accurati per ciò che riguarda protezioni e caschi e che non si limitano a dire: il casco "X" è omologato quindi è pari ad "arai".

tanto ti dovevo.

Scusami ma non mi hai detto nulla....
Che significa quella ppardella su quel tuo "amico" che ha lavorato in Ducati ?
Ti dico di darmi una motivazione VALIDA per preferire un casco in fibra a quello in policarbonato..tutto qui. (che non sia il solo peso perchè questo già lo so).
Poi in merito a quanto scrivi "..ma moticiclisti accorti che cercano di fare acquisti accurati per ciò che riguarda protezioni e caschi e che non si limitano a dire: il casco "X" è omologato quindi è pari ad "arai". "

Bè mi spiace ma se gli acquisti accurati sono fatti sulla base di convinzioni di quel genere ...mi spiace per voi....avete preso delle sole. Ovvero non dico che un casco Jap sia da buttare tutt'altro..ma andiamoci piano a fare certe affermazioni del tipo "..IN ASSOLUTO UN CASCO IN FIBRA E' MEGLIO DI UNO IN POLICARBONATO" andiamoci piano.

Buon viaggio.

luke
14-07-2005, 11:40
Ecco qua uno soddisfatto :lol: :lol: :lol:
Quasi 70.000 km col 4 evo e mai un problema, l'imbottitura non cede, la guarnizione non e' rovinata, il sottogola e' consumato compatibilmente con l'eta' del casco, entra aria .....se tengo la mentoniera sollevata :lol: :lol:

Idem...quei problemi io li ho avuti col Nolan N100...non col System 4.

Anz
14-07-2005, 11:48
Scusami ma non mi hai detto nulla....
Che significa quella ppardella su quel tuo "amico" che ha lavorato in Ducati ?
Ti dico di darmi una motivazione VALIDA per preferire un casco in fibra a quello in policarbonato..tutto qui. (che non sia il solo peso perchè questo già lo so).
Poi in merito a quanto scrivi "..ma moticiclisti accorti che cercano di fare acquisti accurati per ciò che riguarda protezioni e caschi e che non si limitano a dire: il casco "X" è omologato quindi è pari ad "arai". "

Bè mi spiace ma se gli acquisti accurati sono fatti sulla base di convinzioni di quel genere ...mi spiace per voi....avete preso delle sole. Ovvero non dico che un casco Jap sia da buttare tutt'altro..ma andiamoci piano a fare certe affermazioni del tipo "..IN ASSOLUTO UN CASCO IN FIBRA E' MEGLIO DI UNO IN POLICARBONATO" andiamoci piano.

Buon viaggio.

la pappardella vuol dire, duepunti apertevirgolette:
visto che io non sono esperto, oltre a essermi documentato da me, mi sono fidato di amici che sono esperti.

POI tu mi hai chiesto la credenziali di queste persone (ti sei dimenticato di averlo fatto?) e io, seppur senza il dovere di farlo, te le ho date (chevvuoi i nomi e cognomi e curriculm vitae di ognuno?).

ora ti rifugi chiedendo spiegazioni tecniche che, ho già detto, non sono in grado di dare in modo dettagliato, non almeno a chi ha lavorato in una azienda di caschi (a proposito quale?). rischierei di dire una roba per un altra. anche se, ripeto, mi sono documentato. (cosa che può fare chiunque).

non ho mai detto che in assoluto fibra è meglio di policarbonato (plastica!).
ho detto che "shoei" è meglio di "nolan".
eddai su.

poi ti rispondo a quanto hai scritto:
vedo che l'argomento ti ha proprio colpito nell'intimo essendoti iscritto appositamente per rispondere a "certa gente" ma ti confermo che "certa gente" (io) non ha diffamato nessuno (a meno che tu non ti chiami sig.Nolan Nolan, e cmq nemmeno in quel caso).
Nel caso, fammi avere una diffida dai tuoi avvocati, io mi rieservo di far salvi i miei diritti nei luoghe e nelle sedi opportune.

... certa gente che diffama...
eddai su, fai il bravo.

Gadget
14-07-2005, 11:56
la pappardella vuol dire, duepunti apertevirgolette:
visto che io non sono esperto, oltre a essermi documentato da me, mi sono fidato di amici che sono esperti.

POI tu mi hai chiesto la credenziali di queste persone (ti sei dimenticato di averlo fatto?) e io, seppur senza il dovere di farlo, te le ho date (chevvuoi i nomi e cognomi e curriculm vitae di ognuno?).

ora ti rifugi chiedendo spiegazioni tecniche che, ho già detto, non sono in grado di dare in modo dettagliato, non almeno a chi ha lavorato in una azienda di caschi (a proposito quale?). rischierei di dire una roba per un altra. anche se, ripeto, mi sono documentato. (cosa che può fare chiunque).

non ho mai detto che in assoluto fibra è meglio di policarbonato (plastica!).
ho detto che "shoei" è meglio di "nolan".
eddai su.

poi ti rispondo a quanto hai scritto:
vedo che l'argomento ti ha proprio colpito nell'intimo essendoti iscritto appositamente per rispondere a "certa gente" ma ti confermo che "certa gente" (io) non ha diffamato nessuno (a meno che tu non ti chiami sig.Nolan Nolan, e cmq nemmeno in quel caso).
Nel caso, fammi avere una diffida dai tuoi avvocati, io mi rieservo di far salvi i miei diritti nei luoghe e nelle sedi opportune.

... certa gente che diffama...
eddai su, fai il bravo.

Carissimo io non ti ho chiesto le credenziali di nessuno...ho solo chiesto da cosa venivano i tuoi "convincimenti".
Ti RICHIEDO dammi solo un motivo per preferire Shoei a Nolan.
Si l'argomento mi ha colpito perchè è da un pò che vado a spasso sui forum dove si parla di caschi ,lavorando nell'ufficio progettazione ti posso dire che la concorrenza la conosco bene e ti posso dire chiaramente che non è tutto oro quello che luccica e si paga a peso.
Non voglio assolutamente arrabbiarmi...certo non mi va giù che girino certe convinzioni sbagliate.Perchè ho a cuore il lavoro che faccio e ci sforziamo di farlo sempre meglio.

Anonimo
14-07-2005, 12:04
uesto è vero....lungi da me innescare alcuna polemica, devo confermare che i caschi in policarbonato (materia plastica relativamente poco costosa e tra le più utilizzate in moltissimi settori) vengono stampati ad iniezione mediante presse per stampaggio plastica. Io di mestiere faccio proprio questo (stampaggio gomma e plastica) ed in passato ho prodotto anche caschi per una marchio italiano molto noto..
Da un casco all'altro, premesso che devono rispettare comunque severe normative, possono cambiare gli spessori della calotta ma non i metodi di stampaggio che sono quindi sempre congrui alla qualità del prodotto da realizzare (vedi tempi di raffreddamento all'interno dello stampo, pressioni di iniezione etc etc...)

Anz
14-07-2005, 12:13
Si l'argomento mi ha colpito perchè è da un pò che vado a spasso sui forum dove si parla di caschi ,lavorando nell'ufficio progettazione ti posso dire che la concorrenza la conosco bene e ti posso dire chiaramente che non è tutto oro quello che luccica e si paga a peso.
Non voglio assolutamente arrabbiarmi...certo non mi va giù che girino certe convinzioni sbagliate.Perchè ho a cuore il lavoro che faccio e ci sforziamo di farlo sempre meglio.

francamente credo che al massimo, visto il lavoro che fai e che giustamente ti sforzi di fare al meglio, dovresti essere TU a convincermi del contrario...

Il fatto che "shoei" (chiamiamolo A) è meglio di "nolan" (chiamiamolo B) è opinione diffusa anche (e dico ANCHE non "SOLO") per elementi "minori" tipo il richiamo del "marchio", il prezzo del prodotto, il marketing, ecc.
elementi cioè, alla portata di qualsiasi conusmatore medio.

va da sè che deve essere, nella fattispecie, B che convince il consumatore di essere meglio di A. non il contrario.

e se sei professionalmente onesto come credo, ammetterai che ciò che abbiamo chiamato A è meglio di ciò che abbiamo chiamato B.
restando valido che non è un concetto che vale in assoluto sui due materiali. io infatti ho fatto nomi di marchi precisi.

il casco che vendono all'Iper a 35 euro, omologato secondo le prescrizioni di legge, se permetti mi da meno fiducia di un Arai, ma anche meno di un Nolan da 100 euro...
non so se sono stato spiegato...

Gadget
14-07-2005, 12:14
uesto è vero....lungi da me innescare alcuna polemica, devo confermare che i caschi in policarbonato (materia plastica relativamente poco costosa e tra le più utilizzate in moltissimi settori) vengono stampati ad iniezione mediante presse per stampaggio plastica. Io di mestiere faccio proprio questo (stampaggio gomma e plastica) ed in passato ho prodotto anche caschi per una marchio italiano molto noto..
Da un casco all'altro, premesso che devono rispettare comunque severe normative, possono cambiare gli spessori della calotta ma non i metodi di stampaggio che sono quindi sempre congrui alla qualità del prodotto da realizzare (vedi tempi di raffreddamento all'interno dello stampo, pressioni di iniezione etc etc...)


Sono felice di sentire che qualcun'altro dice la sua...meno male.
Poi a dirla tutta non è poi così vero che il policarbonato è così economico, tante case producono caschi anche in ABS un materiale molto meno costoso del policarbonato.
vedete che le cose bisogna conoscerle tutte...non perndetevela se qualcuno fa un appunto era solo per mettere un pò di chiarezza dove sembra ce ne sia poca.
Poi uno è liberissimo di spendere 500-600 euro per un cassco in fibra piuttosto che 2-300 per uno in policarbonato ma non motiviamolo per la sicurezza perchè è tutto falso.

gpboxer
14-07-2005, 12:16
Premetto che non sono un esperto del settore e quindi quanto scrivo si basa su letture sulle riviste specializzate (credo che d'ora in avanti sarebbe meglio che ognuno di noi indichi se la fonte di ciò che dice su certi argomenti sono sue idee personali o elemnti oggettivi).


Ho sempre letto che, contrariamente a quanto spesso si dica, un casco in fibra non é necessariamente più sicuro di un casco in policarbonato...ciò vuol dire che non é la fibra in sé a rendere il casco più sicuro: la fibra ha nel minor peso il suo principale vantaggio rispetto al policarbonato.

La sicurezza dipende dagli standard che ogni costruttore si impone (al di sopra di quanto previsto come soglia per l'omologazione ogni costruttore può spingersi oltre a proprio piacimento).

Uno dei fattori più importanti per la sicurezza sembra essere il fatto di adottare calotte di diversa misura in base alla taglia da realizzare: in questo modo dalla tagli aminima alla massima si garantisce la stessa "imbottitura" (protezione), mentre utilizzando la stessa calotta per tutte le taglie si "risparmia" imbottitura/protezione sulle taglie più grandi...é pur vero che generalmente i caschi in policarbonato usano un'unica calotta (contenimento dei costi) ma non é il materiale in sé a fare la differenza.

Anz
14-07-2005, 12:30
solo uno spunto, visto che giustamente si dice di citare le fonti:

FIBER REINFORCED COMPOSITES
Ovviamente la scelta del materiale non si può basare solo sul valore della densità, ma deve tenere conto di molti altri parametri, primo tra tutti la resistenza meccanica. Nella seguente figura viene paragonata, in modo qualitativo, la sollecitazione che un materiale può sopportare con quello che è il relativo allungamento elastico.


Fig. - Confronto tra resistenza e deformabilità elastica dei vari materiali.

Dall'esame di tale figura si vede come i materiali polimerici abbiano una rigidità (modulo elastico) decisamente inferiore a quelli che siamo abituati ad incontrare nei metalli, e solo rinforzandoli con fibre, cioè realizzando dei compositi, possiamo riacquisire tali prestazioni. Il raggiungimento di questo risultato è però accompagnato da una maggiore complessità del processo produttivo e da un aumento del costo delle materie prime.

I materiali polimerici possono essere classificati in due grandi classi: i polimeri termoplastici (la "plastica"comunemente intesa) e i polimeri termoindurenti (generalmente usati per la realizzazione dei compositi). Per la costruzione dei caschi sono comunemente utilizzati entrambi i tipi di polimeri.

I termoplastici sono materiali che, come suggerisce il nome, risultano facilmente formabili mediante un aumento di temperatura. Infatti, quando vengono riscaldati fino ad una opportuna temperatura, che dipende dal tipo di polimero, rammolliscono fino a trasformarsi in un liquido più o meno viscoso, che può essere agevolmente iniettato all'interno di uno stampo di forma desiderata. Appena il materiale, entro lo stampo, si raffredda riacquista l'originale rigidezza, senza che si siano verificati dei cambiamenti di tipo chimico e l'oggetto è pronto. In generale non vi sono limiti (almeno teorici), al numero di volte in cui tale processo può essere ripetuto, anche se occorre fare molta attenzione a non innescare processi di degradazione termica che portano ad un peggioramento della proprietà del materiale stesso. Queste caratteristiche derivano dalla struttura molecolare del polimero termoplastico, che è costituito da catene lineari, o poco ramificate, sulle quali agiscono due tipi di legame chimico. Uno è il forte legame covalente Carbonio-Carbonio che agisce lungo la catena e che determina la struttura chimica e le caratteristiche resistenziali del polimero quali gli sono state conferite al momento della polimerizzazione nei reattori degli impianti di produzione. L'altro tipo sono i deboli legami tipo Van der Waals che agiscono tra le catene molecolari e che facilmente si rompono quando la temperatura sale, diventando quindi i responsabili dello stato di aggregazione del materiale in funzione della temperatura stessa.
È evidente che la citata tecnologia di trasformazione di un polimero termoplastico, cioè la presso iniezione, è molto semplice, con cicli di lavorazione brevi, per cui risulta adatta a produzioni in grande serie, sulle quali si possono realizzare delle forti economie di esercizio. Da non sottovalutare la possibilità di riciclo degli sfridi di lavorazione che riduce, se non elimina, i costi del loro smaltimento.

I polimeri termoindurenti sono materiali che durante il processo di formatura finale subiscono un cambiamento di tipo chimico che li rende insolubili ed infusibili in modo permanente. In certi casi, a seguito di riscaldamento, possono trasformarsi da uno stato di solido rigido ad uno stato gommoso, ma non possono mai assumere un comportamento da fluido tale da consentire una nuova iniezione in stampo. A livello della struttura molecolare i termoindurenti sono anch'essi costituiti da catene molecolari, che però, durante il processo di formatura o indurimento, si collegano tra di loro attraverso forti legami covalenti, dando luogo ad un complesso reticolo tridimensionale. La presenza dei legami trasversali tra le catene impediscono quello scorrimento relativo delle catene polimeriche che porta allo stato fluido e, se viene somministrato parecchio calore, si osserva la degradazione termica piuttosto che la fusione.

I termoindurenti sono alla base dei cosiddetti caschi in fibra.

Infatti tali caschi sono costituiti da un materiale composito ottenuto disperdendo nella matrice termoindurente un rinforzo a fibre lunghe.

In tal modo si ha la possibilità di aumentare significativamente la resistenza delle resine (anche a caldo), senza penalizzare la caratteristica di leggerezza.

I tempi di lavorazione sono ovviamente prolungati e il costo della manodopera elevato. L'introduzione del rinforzo a fibre lunghe nel composito provoca un forte cambiamento del comportamento meccanico del materiale.
La resistenza a trazione è la prima proprietà meccanica che viene in mente di osservare, quando si devono confrontare materiali diversi, in quanto è da questa caratteristica che dipendono, in prima approssimazione, gli spessori dei manufatti da produrre. Nella tabella sono riportati alcuni valori relativi a materiali polimerici termoplastici (senza rinforzo) e ai più comuni compositi.

Materiale Resistenza a trazione (MPa)
Polietilene 32
Polistirene 40
ABS 38
Policarbonato 65
Epoxy 70
Vetroresina (poliestere) 140 ¸ 690
Epoxy-VetroE 600 ¸ 1100
Epoxy-Carbonio 400 ¸ 1400
Epoxy-Kevlar 600 ¸ 1300

Dall'esame di tale tabella si nota immediatamente come la presenza delle fibre innalzi notevolmente (oltre dieci volte) la resistenza del materiale base.


Anche il comportamento a frattura del materiale cambia notevolmente con l'introduzione del rinforzo in fibra.
Quando un materiale polimerico subisce una frattura vi deve chiaramente essere la formazione di due nuove superfici, e questo può avvenire solo attraverso la rottura di legami chimici sia primari che secondari. In modo molto semplice possiamo dire che, una volta innescata la cricca, un materiale si comporterà in maniera fragile, se l'avanzamento della cricca risulta agevole. Al contrario se vi saranno dei processi che, assorbendo energia, renderanno difficoltoso il propagarsi della frattura, il materiale risulterà tenace. È su questi meccanismi dissipativi che va focalizzata l'attenzione per comprendere quale materiale è capace di prestazioni migliori.
È stato riconosciuto che, a seguito dell'applicazione di una forte sollecitazione, si genera, attraverso la rottura dei legami, dei microvuoti che accrescendosi portano alla vera e propria fessurazione del materiale fino alla sua completa frattura. Questo meccanismo di inizio frattura può essere ritenuto comune a tutti i polimeri, e solo nella seconda fase di propagazione possiamo riconoscere dei comportamenti diversi che ci fanno classificare i materiali in fragili o in duttili. Infatti è proprio in questa seconda fase che i materiali rinforzati con fibre hanno un comportamento è decisamente diverso da quelli monolitici.
In generale i materiali compositi hanno la capacità di accumulare e immagazzinare i difetti che insorgono durante la deformazione e, solo dopo che il grado di danneggiamento ha raggiunto un valore sufficientemente elevato, si osserva frattura per propagazione di una cricca. Inoltre, la propagazione di tate cricca si realizza in modo più complesso rispetto a quanto si osserva normalmente nel caso dei materiali tradizionali monolitici.
Infatti la crescita della cricca è inibita dalla presenza di interfacce, sia a livello microstrutturale, tra fibre e matrice, sia a livello macrostrutturale, tra lamine diverse nel caso di un multistrato. Quindi la frattura di un composito non coinvolge solo la frattura delle fibre e della matrice (peraltro in molti casi poco resistente), ma anche un complesso sistema di deflessione della cricca in corrispondenza di queste interfacce. Per questo motivo, anche compositi costituiti da fibre fragili immerse in una matrice fragile possono presentare valori di tenacità di un ordine di grandezza superiore rispetto a quelle caratteristiche delle matrici non rinforzate.
Riguardo ai compositi a matrice di resina (fragile) e a rinforzo di fibre lunghe si possono avere due eventualità. Nel caso in cui le fibre possano essere definite loro stesse tenaci (fibre poliestere o aramidiche), esse contribuiscono alla tenacità del composito in virtù del loro elevato lavoro di frattura, attraverso meccanismi di deformazione plastica o di fenomeni di scorrimento relativo dei singoli filamenti che la compongono. Nel caso di fibre fragili, come quelle di vetro, si ha ugualmente un effetto tenacizzante, in quanto essendo soggette a fratturarsi in più punti, contribuiscono a distribuire il danneggiamento in varie parti del composito, concorrendo a rendere complesso il cammino delle cricche nel materiale.

In fig. sono poste a confronto le curve sforzo/deformazione nei casi monolitico fragile, monolitico tenace, composito. Sotto l'effetto del carico applicato crescente si possono osservare fratture multiple delle singole fibre, prima che il numero di fibre integre residue su una sezione resistente diventi insufficiente per sostenere il carico applicato. Ne deriva che l'area sottesa dalla curva sforzo/deformazione (che è correlata al lavoro di frattura) può in quest'ultimo caso essere anche molto ampia, indicando che il composito ha comportamento tenace.


Fig. - Andamento schematico delle curve Sforzo/Deformazione di vari tipi di materiali (i valori di smax non sono in scala)

In conclusione, da queste poche considerazioni esposte ci si può facilmente rendere conto del diverso comportamento di un manufatto in materiale polimerico monolitico rispetto ad uno in composito a rinforzo fibroso.

Il monolitico, avendo una resistenza meccanica specifica inferiore ed una minore rigidità, necessita, a parità di carico, di spessori maggiori. Inoltre, una volta che sia innescata una frattura, questa avanza in modo abbastanza agevole. Infatti, in questi materiali i processi dissipativi che ne determinano la tenacità (diversi polimeri sono definiti antiurto), sono più efficienti nel prevenire l'innesco della cricca più che nell'ostacolarne la crescita.
Nel composito la presenza delle fibre porta ad un notevole aumento, sia del carico di rottura, sia della rigidità, cosa che permette di adottare spessori ridotti, mentre, riguardo ai meccanismi di frattura, vi sono dei processi di interazione tra fibra e matrice che portano ad ostacolare in maniera efficace l'avanzamento delle cricche. Questo viene però pagato con una maggiore complessità del processo produttivo con un conseguente aumento dei relativi costi.

CMB
14-07-2005, 12:31
Mentre vi scannate riporto in sintesi i dati di un test di 7 caschi modulari ( Arrow Mono Convertible, HJC Symax, Lazer Century, Nolan N100, Schuberth Concept, Shoei Syncrotec, e Zeus ZS-508 ) che potete trovare qui: http://motorcyclecruiser.com/accessoriesandgear/fliphelmets/

Test resistenza parte frontale (che nei modulari è la parte più critica) - max 60mm:
HJC, Lazer, Shoei 28mm
Schubert 43mm
Arrow 47mm

Test impatto zona frontale - max 200g per 2 millisecondi
(primo impatto)
Lazer 142g
Shoei 144g
Arrow 158g
Nolan 163g
HJC 168g
Zeus 183g
Schubert 210g, 0.8ms

(secondo impatto)
Lazer 166g
Shoei 178g
HJC 196g
Nolan 205g, 0.8ms
Zeus 207g, 1.1ms
Arrow 209g, 1.2ms
Schubert 237g, 2.1ms

Lo scarso risultato dello Schubert dipende quasi sicuramente dal fatto che nella zona dell'impatto (la parte frontale superiore) alloggia il visierino parasole, che quindi, pur essendo notevolmente comodo, risulta un punto a sfavore per quanto riguarda la sicurezza.

Test impatto zona sinistra
(primo impatto)
Shoei 174g
HJC 184g
Nolan 192g
Lazer 202g, 0.4ms
Zeus 204g, 0.3ms
Arrow 209g, 0.8ms
Schubert 209g, 1.1ms

(secondo impatto)
Shoei 177g
Lazer 189g
Schubert 197g
HJC 218g, 1.7ms
Nolan 220g, 1.6ms
Arrow 233g, 1.5ms
Zeus 234g, 1.9ms

Al termine i tre marchi che si distinguono sono Nolan, Lazer e Shoei ma gli altri sono comunque di buon livello. ;)

Anonimo
14-07-2005, 12:32
Voglio esagerare... ;o) oggi un policarbonato da disfenolo A (inteso come un polimero termoplastico e NON termoindurente), colorazione naturale, si aggira sui 2,4-2,5 €. al KG, mentre l'ABS (Acrilonitrile-butadiene-stirene) anch'esso colorazione naturale si acquista intorno ad 1,70 €. al Kg....

Gadget
14-07-2005, 12:33
francamente credo che al massimo, visto il lavoro che fai e che giustamente ti sforzi di fare al meglio, dovresti essere TU a convincermi del contrario...

Il fatto che "shoei" (chiamiamolo A) è meglio di "nolan" (chiamiamolo B) è opinione diffusa anche (e dico ANCHE non "SOLO") per elementi "minori" tipo il richiamo del "marchio", il prezzo del prodotto, il marketing, ecc.
elementi cioè, alla portata di qualsiasi conusmatore medio.

va da sè che deve essere, nella fattispecie, B che convince il consumatore di essere meglio di A. non il contrario.

e se sei professionalmente onesto come credo, ammetterai che ciò che abbiamo chiamato A è meglio di ciò che abbiamo chiamato B.
restando valido che non è un concetto che vale in assoluto sui due materiali. io infatti ho fatto nomi di marchi precisi.

il casco che vendono all'Iper a 35 euro, omologato secondo le prescrizioni di legge, se permetti mi da meno fiducia di un Arai, ma anche meno di un Nolan da 100 euro...
non so se sono stato spiegato...

Io non devo convincere nessuno.
Se tu sei convinto di aver fatto un ottimo acquisto preferendo il tipo A a quello B, bè contento tu.
hai detto bene tu "...è opinione diffusa anche (e dico ANCHE non "SOLO") per elementi "minori" tipo il richiamo del "marchio", il prezzo del prodotto, il marketing, ecc.
elementi cioè, alla portata di qualsiasi conusmatore medio." elementi minori allora non è la sicurezza che interessa solamente.Se la metti su questo piano bè posso essere d'accordo.Ma il casco in sè è un elemento di sicurezza e la prima cosa da evidenziare è quella se poi è sicuro e anche bello ben venga.
Non sono d'accordo con te quando affermi ".. se sei professionalmente onesto come credo, ammetterai che ciò che abbiamo chiamato A è meglio di ciò che abbiamo chiamato B." .

Continuo a chiederti una motivazione VALIDA che non è il marchio, il marketing (non parlo del prezzo perchè sennò vince il casco B alla grande) per scegliere Shoei piuttosto che Nolan ma vedo che non ne conosci.Mi spiace.
Bè sui caschi che vendono all' Iper potremmo parlarne.Perchè anche lì ci sono caschi buoni e caschi sole.Voglio solo dirti che tempo fa quando venne fuori quel cancan con "Striscia la notizia" sui caschi ...bene sono stati ritirati dal mercato caschi omologati per CICLO (con tanto di dicitura sulla confezione)che venivano venduti per MOTO e non all'Iper ma dai rivenditori di moto, solo perchè faceva molto caldo e quelli erano l'ideale perchè facevano girare parecchia aria...fai un pò tu.

Gadget
14-07-2005, 12:35
Premetto che non sono un esperto del settore e quindi quanto scrivo si basa su letture sulle riviste specializzate (credo che d'ora in avanti sarebbe meglio che ognuno di noi indichi se la fonte di ciò che dice su certi argomenti sono sue idee personali o elemnti oggettivi).


Ho sempre letto che, contrariamente a quanto spesso si dica, un casco in fibra non é necessariamente più sicuro di un casco in policarbonato...ciò vuol dire che non é la fibra in sé a rendere il casco più sicuro: la fibra ha nel minor peso il suo principale vantaggio rispetto al policarbonato.

La sicurezza dipende dagli standard che ogni costruttore si impone (al di sopra di quanto previsto come soglia per l'omologazione ogni costruttore può spingersi oltre a proprio piacimento).

Uno dei fattori più importanti per la sicurezza sembra essere il fatto di adottare calotte di diversa misura in base alla taglia da realizzare: in questo modo dalla tagli aminima alla massima si garantisce la stessa "imbottitura" (protezione), mentre utilizzando la stessa calotta per tutte le taglie si "risparmia" imbottitura/protezione sulle taglie più grandi...é pur vero che generalmente i caschi in policarbonato usano un'unica calotta (contenimento dei costi) ma non é il materiale in sé a fare la differenza.

Bene !!!!!!!!!!!!!!!11..ti applaudo alla grande.....così si fa.

Flying*D
14-07-2005, 12:36
Poi uno è liberissimo di spendere 500-600 euro per un cassco in fibra piuttosto che 2-300 per uno in policarbonato ma non motiviamolo per la sicurezza perchè è tutto falso.
Senza poi contare che i 6/700 euro per la marca X non corrisponde affatto ad un livello di sicurezza maggiore di tale marca.. il prezzo lo fa in parte la monodopera in parte i materiali utilizzati e grandemente la fama di tale marca non sempre giustificata..

Ripeto, probabilmente lo Shoei modulare che ho provato alla fine sara' sicuramente 1 gradino piu' in alto del Nolan N101 come rumorosita'/materiali/comfort ma non in sicurezza e i 170 euro di differenza non giustificano tutto cio'....

Poi ognuno con i soldi suoi compra quello che gli pare, ma trovo ridicolo sottolineare che un casco che costa meno sia meno sicuro, forse quelli del supermercato, non di certo quelli prodotti e venduti seriamente..

PS: non lavoro alla Nolan.. :lol: :lol: e prossimamente arrivera' un'ARAI XD spero a prezzo umano ma solo perche' mi piace il modello, non per la marca ;)

gpboxer
14-07-2005, 12:39
E' sempre bene informarsi e fare scelte oculate prò...diciamocela tutta...bisogna sempre sperare di non doverlo mai testare di persona, perché quando accade integrale o modulare, fibra o policarbonato...sono volatili per diabetici!

Gadget
14-07-2005, 12:43
solo uno spunto, visto che giustamente si dice di citare le fonti:

FIBER REINFORCED COMPOSITES
Ovviamente la scelta del materiale non si può basare solo sul valore della densità, ma deve tenere conto di molti altri parametri, primo tra tutti la resistenza meccanica. Nella seguente figura viene paragonata, in modo qualitativo, la sollecitazione che un materiale può sopportare con quello che è il relativo allungamento elastico.


Fig. - Confronto tra resistenza e deformabilità elastica dei vari materiali.

Dall'esame di tale figura si vede come i materiali polimerici abbiano una rigidità (modulo elastico) decisamente inferiore a quelli che siamo abituati ad incontrare nei metalli, e solo rinforzandoli con fibre, cioè realizzando dei compositi, possiamo riacquisire tali prestazioni. Il raggiungimento di questo risultato è però accompagnato da una maggiore complessità del processo produttivo e da un aumento del costo delle materie prime.

I materiali polimerici possono essere classificati in due grandi classi: i polimeri termoplastici (la "plastica"comunemente intesa) e i polimeri termoindurenti (generalmente usati per la realizzazione dei compositi). Per la costruzione dei caschi sono comunemente utilizzati entrambi i tipi di polimeri.

I termoplastici sono materiali che, come suggerisce il nome, risultano facilmente formabili mediante un aumento di temperatura. Infatti, quando vengono riscaldati fino ad una opportuna temperatura, che dipende dal tipo di polimero, rammolliscono fino a trasformarsi in un liquido più o meno viscoso, che può essere agevolmente iniettato all'interno di uno stampo di forma desiderata. Appena il materiale, entro lo stampo, si raffredda riacquista l'originale rigidezza, senza che si siano verificati dei cambiamenti di tipo chimico e l'oggetto è pronto. In generale non vi sono limiti (almeno teorici), al numero di volte in cui tale processo può essere ripetuto, anche se occorre fare molta attenzione a non innescare processi di degradazione termica che portano ad un peggioramento della proprietà del materiale stesso. Queste caratteristiche derivano dalla struttura molecolare del polimero termoplastico, che è costituito da catene lineari, o poco ramificate, sulle quali agiscono due tipi di legame chimico. Uno è il forte legame covalente Carbonio-Carbonio che agisce lungo la catena e che determina la struttura chimica e le caratteristiche resistenziali del polimero quali gli sono state conferite al momento della polimerizzazione nei reattori degli impianti di produzione. L'altro tipo sono i deboli legami tipo Van der Waals che agiscono tra le catene molecolari e che facilmente si rompono quando la temperatura sale, diventando quindi i responsabili dello stato di aggregazione del materiale in funzione della temperatura stessa.
È evidente che la citata tecnologia di trasformazione di un polimero termoplastico, cioè la presso iniezione, è molto semplice, con cicli di lavorazione brevi, per cui risulta adatta a produzioni in grande serie, sulle quali si possono realizzare delle forti economie di esercizio. Da non sottovalutare la possibilità di riciclo degli sfridi di lavorazione che riduce, se non elimina, i costi del loro smaltimento.

I polimeri termoindurenti sono materiali che durante il processo di formatura finale subiscono un cambiamento di tipo chimico che li rende insolubili ed infusibili in modo permanente. In certi casi, a seguito di riscaldamento, possono trasformarsi da uno stato di solido rigido ad uno stato gommoso, ma non possono mai assumere un comportamento da fluido tale da consentire una nuova iniezione in stampo. A livello della struttura molecolare i termoindurenti sono anch'essi costituiti da catene molecolari, che però, durante il processo di formatura o indurimento, si collegano tra di loro attraverso forti legami covalenti, dando luogo ad un complesso reticolo tridimensionale. La presenza dei legami trasversali tra le catene impediscono quello scorrimento relativo delle catene polimeriche che porta allo stato fluido e, se viene somministrato parecchio calore, si osserva la degradazione termica piuttosto che la fusione.

I termoindurenti sono alla base dei cosiddetti caschi in fibra.

Infatti tali caschi sono costituiti da un materiale composito ottenuto disperdendo nella matrice termoindurente un rinforzo a fibre lunghe.

In tal modo si ha la possibilità di aumentare significativamente la resistenza delle resine (anche a caldo), senza penalizzare la caratteristica di leggerezza.

I tempi di lavorazione sono ovviamente prolungati e il costo della manodopera elevato. L'introduzione del rinforzo a fibre lunghe nel composito provoca un forte cambiamento del comportamento meccanico del materiale.
La resistenza a trazione è la prima proprietà meccanica che viene in mente di osservare, quando si devono confrontare materiali diversi, in quanto è da questa caratteristica che dipendono, in prima approssimazione, gli spessori dei manufatti da produrre. Nella tabella sono riportati alcuni valori relativi a materiali polimerici termoplastici (senza rinforzo) e ai più comuni compositi.

Materiale Resistenza a trazione (MPa)
Polietilene 32
Polistirene 40
ABS 38
Policarbonato 65
Epoxy 70
Vetroresina (poliestere) 140 ¸ 690
Epoxy-VetroE 600 ¸ 1100
Epoxy-Carbonio 400 ¸ 1400
Epoxy-Kevlar 600 ¸ 1300

Dall'esame di tale tabella si nota immediatamente come la presenza delle fibre innalzi notevolmente (oltre dieci volte) la resistenza del materiale base.


Anche il comportamento a frattura del materiale cambia notevolmente con l'introduzione del rinforzo in fibra.
Quando un materiale polimerico subisce una frattura vi deve chiaramente essere la formazione di due nuove superfici, e questo può avvenire solo attraverso la rottura di legami chimici sia primari che secondari. In modo molto semplice possiamo dire che, una volta innescata la cricca, un materiale si comporterà in maniera fragile, se l'avanzamento della cricca risulta agevole. Al contrario se vi saranno dei processi che, assorbendo energia, renderanno difficoltoso il propagarsi della frattura, il materiale risulterà tenace. È su questi meccanismi dissipativi che va focalizzata l'attenzione per comprendere quale materiale è capace di prestazioni migliori.
È stato riconosciuto che, a seguito dell'applicazione di una forte sollecitazione, si genera, attraverso la rottura dei legami, dei microvuoti che accrescendosi portano alla vera e propria fessurazione del materiale fino alla sua completa frattura. Questo meccanismo di inizio frattura può essere ritenuto comune a tutti i polimeri, e solo nella seconda fase di propagazione possiamo riconoscere dei comportamenti diversi che ci fanno classificare i materiali in fragili o in duttili. Infatti è proprio in questa seconda fase che i materiali rinforzati con fibre hanno un comportamento è decisamente diverso da quelli monolitici.
In generale i materiali compositi hanno la capacità di accumulare e immagazzinare i difetti che insorgono durante la deformazione e, solo dopo che il grado di danneggiamento ha raggiunto un valore sufficientemente elevato, si osserva frattura per propagazione di una cricca. Inoltre, la propagazione di tate cricca si realizza in modo più complesso rispetto a quanto si osserva normalmente nel caso dei materiali tradizionali monolitici.
Infatti la crescita della cricca è inibita dalla presenza di interfacce, sia a livello microstrutturale, tra fibre e matrice, sia a livello macrostrutturale, tra lamine diverse nel caso di un multistrato. Quindi la frattura di un composito non coinvolge solo la frattura delle fibre e della matrice (peraltro in molti casi poco resistente), ma anche un complesso sistema di deflessione della cricca in corrispondenza di queste interfacce. Per questo motivo, anche compositi costituiti da fibre fragili immerse in una matrice fragile possono presentare valori di tenacità di un ordine di grandezza superiore rispetto a quelle caratteristiche delle matrici non rinforzate.
Riguardo ai compositi a matrice di resina (fragile) e a rinforzo di fibre lunghe si possono avere due eventualità. Nel caso in cui le fibre possano essere definite loro stesse tenaci (fibre poliestere o aramidiche), esse contribuiscono alla tenacità del composito in virtù del loro elevato lavoro di frattura, attraverso meccanismi di deformazione plastica o di fenomeni di scorrimento relativo dei singoli filamenti che la compongono. Nel caso di fibre fragili, come quelle di vetro, si ha ugualmente un effetto tenacizzante, in quanto essendo soggette a fratturarsi in più punti, contribuiscono a distribuire il danneggiamento in varie parti del composito, concorrendo a rendere complesso il cammino delle cricche nel materiale.

In fig. sono poste a confronto le curve sforzo/deformazione nei casi monolitico fragile, monolitico tenace, composito. Sotto l'effetto del carico applicato crescente si possono osservare fratture multiple delle singole fibre, prima che il numero di fibre integre residue su una sezione resistente diventi insufficiente per sostenere il carico applicato. Ne deriva che l'area sottesa dalla curva sforzo/deformazione (che è correlata al lavoro di frattura) può in quest'ultimo caso essere anche molto ampia, indicando che il composito ha comportamento tenace.


Fig. - Andamento schematico delle curve Sforzo/Deformazione di vari tipi di materiali (i valori di smax non sono in scala)

In conclusione, da queste poche considerazioni esposte ci si può facilmente rendere conto del diverso comportamento di un manufatto in materiale polimerico monolitico rispetto ad uno in composito a rinforzo fibroso.

Il monolitico, avendo una resistenza meccanica specifica inferiore ed una minore rigidità, necessita, a parità di carico, di spessori maggiori. Inoltre, una volta che sia innescata una frattura, questa avanza in modo abbastanza agevole. Infatti, in questi materiali i processi dissipativi che ne determinano la tenacità (diversi polimeri sono definiti antiurto), sono più efficienti nel prevenire l'innesco della cricca più che nell'ostacolarne la crescita.
Nel composito la presenza delle fibre porta ad un notevole aumento, sia del carico di rottura, sia della rigidità, cosa che permette di adottare spessori ridotti, mentre, riguardo ai meccanismi di frattura, vi sono dei processi di interazione tra fibra e matrice che portano ad ostacolare in maniera efficace l'avanzamento delle cricche. Questo viene però pagato con una maggiore complessità del processo produttivo con un conseguente aumento dei relativi costi.


Bene dopo questo bel "COPIA-INCOLLA" da qualche manuale..nessuno dice che il doppio impatto per un casco in fibra in alcuni casi può essere critico pià che sul casco in policarbonato? e il doppio impatto qualche costruttore (forse quello dei caschi in fibra?) vuole eliminarlo.

Anz
14-07-2005, 12:47
mai detto che spendere il massimo significa spendere meglio.

dico che acquistando Shoei o Arai si ha la certezza di acquistare un ottimo prodotto.
magari con un costo molto alto, dovuto anche dal "nome", ma tant'è e resta un ottimo prodotto.
sicuramente meglio di altri, che magari sono buoni o molto buoni.
poi, probabile che ci siano prodotti di qualità equivalente ad un prezzo minore (attenzione però, non troppo minore, diffido di caschi troppo "economici").

per chi poi è nteressato alle robe tecniche, nei post precedenti si riportanto motivazioni e un test con valori e numeri.

Gadget
14-07-2005, 12:47
Senza poi contare che i 6/700 euro per la marca X non corrisponde affatto ad un livello di sicurezza maggiore di tale marca.. il prezzo lo fa in parte la monodopera in parte i materiali utilizzati e grandemente la fama di tale marca non sempre giustificata..

Ripeto, probabilmente lo Shoei modulare che ho provato alla fine sara' sicuramente 1 gradino piu' in alto del Nolan N101 come rumorosita'/materiali/comfort ma non in sicurezza e i 170 euro di differenza non giustificano tutto cio'....

Poi ognuno con i soldi suoi compra quello che gli pare, ma trovo ridicolo sottolineare che un casco che costa meno sia meno sicuro, forse quelli del supermercato, non di certo quelli prodotti e venduti seriamente..

PS: non lavoro alla Nolan.. :lol: :lol: e prossimamente arrivera' un'ARAI XD spero a prezzo umano ma solo perche' mi piace il modello, non per la marca ;)

Bene..bene mi piace parlare con la gente che usa la testa sua e non quella di altri.
Rimane il fatto poi che se la soglia per passare i test omologativi sia ( per esempio un numero a caso) 100 niente vieta ad un costruttore di arrivare fino a 500 ma sarebbe come andare con una Ferrari da 300 km/h in centro Napoli che te ne fai di quei cavalli sotto il culo?

Anz
14-07-2005, 12:52
Bene dopo questo bel "COPIA-INCOLLA" da qualche manuale..nessuno dice che il doppio impatto per un casco in fibra in alcuni casi può essere critico pià che sul casco in policarbonato? e il doppio impatto qualche costruttore (forse quello dei caschi in fibra?) vuole eliminarlo.

scusa ma mi pare ovvio che sia un copia-incolla...
dovevo scriverlo o qualcuna ha avuto il dubbio che fosse farina del mio sacco?
mah.

ho altri copia-incolla da fare (come dicevo ho cercato di documentarmi per quanto potevo), se vuoi te ne mando qualcuno in privato perchè onestamente annoiano un pò.

mi pare che leggendo questo (e molti altri) ariticoli più o meno "interessati", si evince che IN GENERALE c'ho ragione e i fatti mi cosano! (cit. Palmiro Cangini).
;-)

X-lite è più sicuro di Nolan (son sempre loro no?) o è solo più leggero?
mi pareva di aver capito che era anche più sicuro.

Rado
14-07-2005, 12:56
Eh... i forum sono belli ed è anche giusto divagare.. oppure scrivere enciclopedie... ma fino un certo punto!

Comunque la discussione mi è servita perchè mi ha stimolato a cercare qualche informazione in più, di cui poi do i riferimenti: test, dati ufficiali, non di riviste... insomma come diceva quello.. fatti non pugnette.

Prima la parte frivola: alla fine ho preso l'N101 VPS, che avrò modo di collaudare questa estate con un lungo viaggio. Mi sembra ottima quanto semplice l'idea italiana della visierina esterna parasole. Certo che, come diversi hanno detto, molto dipende da come un casco ti calza. Infatti il Bmw system 5 mi piace molto più del Nolan (a parte il prezzo), solo che poi dovrei portarlo in testa, e ha fallito nella prova soggettiva di calzata.

Due precisazioni. In genere i caschi in fibra pesano meno, ma per i modulari non è così. Gli X-lite modulari pesano quanto quelli in "termoplastica". Il Bmw System 5, in fibre, pesa più del Nolan che ho acquistato. Attenzione poi che la dicitura in "fibra" si riferisce (per i modulari) alla calotta, non alle mentoniere, che possono essere in plastica (niente di male di per se). Per me lo Shoei Syncrotec, ad es., ha la mentoniera in plastica (non sono sicuro al 100%, ma l'ho esaminata è mi è sembrata proprio stampata).

Veniamo ai dati. Negli USA ogni anno la NHTSA (Agenzia governativa per la sicurezza stradale) fa dei test sui caschi. QUI (http://www.nhtsa.dot.gov/cars/testing/comply/fmvss218/) trovate i test. Molte marche da noi non ci sono, ma ad es. nel 2004 c'è un Vemar che non superato le prove di impatto. Due anni prima c'è il dato sullo HJC Sy-Max, anch'esso bocciato. SONO DATI CHE NON TROVATE SULLE RIVISTE ITALIANE, che vivono anche di pubblicità.

E' utile sapere a questo punto come funzionano il sistema americano e quello italiano di omologazione e verifica.

Il sistema americano. Ogni costruttore può autocertificare il rispetto della normativa DOT
(Department Of Transportation), apponendo la relativa etichetta dopo aver effettuato i test. Però poi gli uffici ministeriali sottopongono a verifica una quarantina

di caschi ogni anno, anche dopo aver letto la stampa e i forum (!) per cercare modelli oggetto di critiche. Il mancato superamento dei test non comporta il ritiro automatico dal mercato. Il motivo infatti può essere banale (etichetta non conforme) oppure sostanziale (performance di impatto). I risultati in ogni caso sono pubblici.

Il sistema italiano. L’omologazione avviene SOLO a cura del ministero dei Trasporti, che fa fare i test su prototipi forniti dai produttori e li ripete su caschi prelevati direttamente in fabbrica dal primo lotto di produzione. Nessun controllo successivo (prelevando il
prodotto dal punto vendita come negli USA) viene realizzato . Così, "L’omologazione diventa un lasciapassare che in qualche caso non garantisce che prodotti pericolosi possano essere messi in vendita e arrivare al consumatore" (cito Altroconsumo).

Quindi, motociclista avvisato...

Anz
14-07-2005, 12:59
Bene..bene mi piace parlare con la gente che usa la testa sua e non quella di altri.
Rimane il fatto poi che se la soglia per passare i test omologativi sia ( per esempio un numero a caso) 100 niente vieta ad un costruttore di arrivare fino a 500 ma sarebbe come andare con una Ferrari da 300 km/h in centro Napoli che te ne fai di quei cavalli sotto il culo?


aparte la considerazione iniziale che già ti qualifica... (ti piace ragionare con chi ti da ragione, bravo).

hai riletto quello che hai scritto o no?
...zzo centra la Ferrari ai 300 in centro a Napoli?
ma tu al reparto progettazione porti la cancelleria e il caffè ai progettisti?

secondo te basta passare la soglia dei test omologativi per avere una qualità paragonabile a chi li supera abbondantemente?

è come dire che visto che ho preso 18 all'eame di analisi sono preparato in matematica come chi ha unbel 30 e lode.
siamo promossi entrambi ma c'è una bella differenza!

Rado
14-07-2005, 13:33
I diversi valori di resistenza dei caschi non possono essere paragonati alla diversa preparazione di due studenti che superano un esame con punteggi diversi.

Sotto il casco c'è la testa di un mammifero. Questa resiste fino a certe decelerazioni e non oltre (e lo smorzamento della decelerazione è principalmente dovuto alla calotta INTERNA: parliamo di materiali poco costosi che richiedono molti test). Per avere sostanziali differenze di riduzione della decelerazione bisognerebbe costruire caschi enormi.

Credo che grosso modo sia giusto dire che l'importante è superare pienamente i test.
Se poi un casco molto caro e molto jap dopo un forte impatto ha la calotta ESTERNA integra, mentre quello in policarbonato ce l'ha incrinata, questa potrebbe essere una bella differenza...
... solo che in entrambi i caso il mammifero è andato all'altro mondo e i caschi sono da buttare.

Torno all'inizio del topic: i motociclisti americani sono più concreti e valutano caschi europei o giapponesi alla pari, sulla base del miglior rapporto qualità prezzo, sapendo che tutti quelli che realmente superano i test offrono una sicurezza analoga.
Dopodichè io, che sono italiano, avrei preso il Bmw, spendendo ingiustificatamente (almeno in termini di sicurezza) il doppio, se solo mi calzava bene...

cidi
14-07-2005, 13:45
in tutto 'sto casino si perdono le informazioni interessanti!!!


invece di fare dei lunghissimi, noiosi ed illeggibili copia ed incolla,
postate solo i link, cosi' si ha anche l'origine dei documenti.


i riferimenti tecnici citati sopra sono interessanti visto che il 'cappello'
lo usiamo tutti e speriamo non debba mai servirci per quello per cui e'
progettato (SGRATT, SGRATT)

un topic di riassunto con appunto i link dei documenti tecnici
meriterebbe di essere messo in evidenza, ma senza l'inquinamento
delle diatribe fra i singoli.

grazie.

Gadget
14-07-2005, 13:48
aparte la considerazione iniziale che già ti qualifica... (ti piace ragionare con chi ti da ragione, bravo).

hai riletto quello che hai scritto o no?
...zzo centra la Ferrari ai 300 in centro a Napoli?
ma tu al reparto progettazione porti la cancelleria e il caffè ai progettisti?

secondo te basta passare la soglia dei test omologativi per avere una qualità paragonabile a chi li supera abbondantemente?

è come dire che visto che ho preso 18 all'eame di analisi sono preparato in matematica come chi ha unbel 30 e lode.
siamo promossi entrambi ma c'è una bella differenza!

Io giudico, non conoscendo di persona e vivendoci vicino, quello che ho letto...qualcuno ha scritto "..documentati BENE, vedrai che le differenze ci sono eccome.
la prima e la più intuibile:
i caschi in resina sono fatti da due "metà", due gusci che sono uniti in seguito.
i caschi in fibra hanno una struttura monolitica, una "fusione" unica.
ciò si ripercuote sulla resistenza e sulla trasmissione dell'urto sul nostro capoccione."..il che la dice lunga e mi fermo qua.
Poi in merito alla frase "..ma tu al reparto progettazione porti la cancelleria e il caffè ai progettisti?" non vale nemmelo la replica.

Buon viaggio.

MarcoR
14-07-2005, 14:20
Io solo non capisco perche' dovete farne una polemica personale. Ognuno cita dati, o fonti e poi si vede. Io mi auguro solo che cio' sia venduto sia sicuro.
Personalmente avevo prima un AIROH modulare ed ora ho un C2. Ho speso di piu' per comodita' per turismo e minore rumorosita', dando per scontato che entrambi in caso di impatto mi proteggano a sufficienza, .

lucamarck
14-07-2005, 15:53
:idea1: :idea1: io avrei un idea :idea1: :idea1:

vi mettete uno il casco in fibra e uno in plastica e poi
fate a testate :pain10: :boxing: :violent1: :violent1:

:lol: cosi abbiamo un test valido su cui contare :lol:

;) :D

Gadget
14-07-2005, 16:11
:idea1: :idea1: io avrei un idea :idea1: :idea1:

vi mettete uno il casco in fibra e uno in plastica e poi
fate a testate :pain10: :boxing: :violent1: :violent1:

:lol: cosi abbiamo un test valido su cui contare :lol:

;) :D

Bravo vedo dall'immagine, anche se piccola, che hai un N100...sbaglio?....come va?

lucamarck
14-07-2005, 16:33
Ho anche il nuovo n101 e mi ci trovo bene con tutti e due :)
Avevo risposto all'inizio di questo post prima che la discussione si animasse e avevo dato il mio parere positivo sui modelli nolan. ;)

Anz
14-07-2005, 17:45
altro riferimento tratto da una rivista specializzata (mi pare "supermotard"):


1 : POLICARBONATO ( tecno-polimero di densità costante facente parte delle plastiche tecniche derivate da
associazioni chimiche petrolifere )

2 : FIBRA DI VETRO ( materiale composto da tessuto fibroso a filamento vetroso associato a resine e collageni di
tipo agglomeranti ad effetto indurente ) vedi DYNEEMA

Questi due materiali sono comunemente usati per la costruzione della calotta esterna dei caschi che è la prima parte
a contatto con l’impatto. Il casco integrale ha la funzione di difesa passiva da urti a protezione della testa; La difesa
passiva in questo caso è il materiale interposto fra la superficie d’urto e il materiale longitudinalmente opposto
( la testa ) Nel caso della calotta di un casco la protezione che deve offrire il materiale usato è :
1 : resistenza alla perforazione e alla compressione
2 : assorbimento o dispersione dell’energia cinetica provocata dall’urto

La prima famiglia di caschi sono quelli costruiti con calotta in POLICARBONATO e fanno parte della famiglia più
economica e meno protettiva

IL POLICARBONATO fa parte dei materiali elastici che soggetti ad impatto con altri corpi non assorbono l’energia
cinetica dell’urto ma la disperdono distribuita in forze uguali. Il risultato dell’impatto quindi risulterà trasmettitore diretto
dell’effetto osmotico di collasso; ossia l’onda d’urto trasmessa sul materiale rimarrà invariata, con la conseguente
assenza di dispersione dell’energia di massa.
Questo risultato non è sufficiente per la protezione della testa che a differenza della calotta non felicita di veloci
vibrazioni oscillanti

LA FIBRA DI VETRO a differenza del policarbonato è un composito materiale anaelastico,
così si chiama un materiale che in collisione con un’altro reagisce con una diversa inerzia della dispersione di energia
cineticaperché noto che un materiale anaelastico al momento di un di impatto abbia un’assorbimento di massa
strutturale che fa si che parte dell’energia cinetica iniziale venga spesa per compiere un lavoro di deformazione.
Ne consegue che più energia viene dispersa e minore è l’onda d’urto che riceve il materiale adiacente
(in questo caso la testa )

anche di questa non ho il link... ma solo file salvato sul mio pc.
se "ritrovo" qualche altro link utile lo posto.

lampeggi e buoni km a tutti.

Rado
14-07-2005, 18:38
Con tutto il rispetto, se facciamo taglia-incolla sulle caratteristiche fisiche dei materiali andiamo fuoristrada. A proposito di fuoristrada :lol: , lì io uso un ottimo airoh stelt in fibre composite che è un peso piuma (1050 grammi!)... solo per dire che non faccio scelte a priori sui materiali!

La lezioncina di spermotard comunque lascia il tempo che trova: i policarbonati Lexan e varie resine termoplastiche sono studiati apposta per dissipare energia (li fanno apposta per i caschi, non è la plastica degli accessori per il bagno) e il loro comportamento va considerato INSIEME alla calotta interna con cui sono incollati e con cui fanno TUTT'UNO nella dissipazione dell'energia.

Eppoi, io ho citato finora 3 o 4 test di LABORATORIO, inserendo i link (senza taglia e incolla): chi li vuole leggere troverà diversi caschi in fibra bocciati, altri promossi, idem per quelli in policarbonato. Le riviste non sono in grado di fare alcun test serio (prendendo per buono che si tratti di una rivista e che sia spermotard, si chiama così :lol: ?).

emmegey
14-07-2005, 18:52
Ho un System 4 da 4 anni ed un Shoei Syncrotech III da un paio di mesi e debbo dire che lo Shoei è ben più confortevole del System oltre ad avere la gran comodità degli incavi dell'imbottitura laterale che permettono di indossare gli occhiali da sole con gran comodità e senza nessun fastidio per ore ed ore. Unico inconveniente usandolo con la RT, con la mia statura di 173 cm e con il parabrezza tutto giù, un fastidioso sibilo aerodinamico che passa non appena alzo il parabrezza di 2 cm o, per prova, mi alzo in piedi sulle pedane.
Oltretutto, mi risulta (parola di importatore) che lo Shoei sia l'unico apribile che possiede l'omologazione pari ad un integrale.

Rado
14-07-2005, 21:43
Certo che gli importatori degli Arai e Shoei ci sanno fare con il marketing. Sparano qualche balla (lo Shoei unico modulare omologato come integrale) e ripetono continuamente che sulla testa non si deve risparmiare, che un casco come si deve non può che costare 600 Euro, che questi marchi sono un mondo a parte, ecc. generando apposta la nevrosi del casco più sicuro...

Ma da chi hanno imparato il marketing, da Vanna Marchi? :!:

A me il Syncrotech è sembrato un buon casco come ce ne sono altri, esaminando la mentoniera dall'interno mi è sembrata di termoplastica (non è un difetto).
Mah... hai voglia a dire: ci sarà sempre chi ripeterà la storia di questi marchi unici e prestigiosi ecc. :arrow: E c'è chi fa i salti mortali per risparmiare i 600 Euro del coprizucca di prestigio.
All'inizio del topic vi era un esempio di motociclisti (purtroppo non italiani) che ragionano con la propria testa, soldi o non soldi, al di fuori dei miti. Per quel che serve...

barbasma
14-07-2005, 22:05
questo topic mi ricorda la mia mitica diatriba sulla GHISA dei cerchi in lega.... :confused:

quello che so è che la fibra assorbe gli urti meglio del policarbonato perchè è FIBRA e quindi ripartisce l'urto in modo elastico... quando è composita di vari elementi... ancora meglio... quando è solo carbonio ottieni una leggerezza eccezionale...

esistono ottimi caschi in fibra anche di prezzo umano.... VEMAR... PREMIER...

se poi esistono materiali plastici che sono resistenti come la fibra.... ok... però pesano di più... e la leggerezza è SICUREZZA... perchè stanca meno... perchè in caso di urto è tutto peso che si ripercuote sul collo....

ARAI E SHOEI hanno indiscutibilmente delle finiture e dei materiali interni migliori e più durevoli... e questo è comprovato da tutti...

un casco cross ARAI torni a casa e lo sbatti in un secchio di acqua saponata tutte le settimane... e ti dura anni!!!!!

ARAI si riesce a trovare a prezzi umani o comunque allineati a caschi di altre marche ma di alta gamma... non c'è bisogno di comprare il replica di GIBERNAU...

il mio ARAI cross l'ho pagato come un VEMAR o un AIROH equivalente top di gamma ma è un altro pianeta...

un casco ARAI io lo tengo in testa 8 ore di seguito senza problemi... con altri non riesco...

per il TURISMO e specialmente al freddo comunque SCHUBERTH è il top...

infatti ho ARAI per l'estate e SCHUBERT per il freddo...

pratico anche altri sport e sicuramente per alcune marche si paga il nome... però se per sciare posso permettermi di comprare la roba alla DECATHLON... dato che non vado sull'everest.....quando c'è in ballo la mia testa... non lesino... anche perchè ho verificato che un casco di bassa qualità dura meno e a quel punto perchè spendere 200 euro ogni anno.... invece che averne uno che dura 5 e costa 400 euro e che tenerlo in testa anche con il sudore atroce non fa grattare?????

si spendono tanti di quei soldi in cazzate...

gpboxer
14-07-2005, 23:08
ARAI E SHOEI hanno indiscutibilmente delle finiture e dei materiali interni migliori e più durevoli... e questo è comprovato da tutti...


100% d'accordo su Arai...Shoei mi sembra un po' inferiore e su certi caschi la qualità percepita (rifiniture...per la sicurezza non saprei) é pari a marche più economiche (es. Syncrotech).

MAXR100CS
14-07-2005, 23:56
scusa Gadget ma perchè, invece di giocare a Rischiatutto e limitarti ad individuare le eventuali (probabili ) cazzate che spariamo di volta in volta, non ce lo fai tu un bel post in cui, da addetto ai lavori, ci spieghi differenze, pregi e difetti di materiali, soluzioni tecniche o altro?
Così facciamo prima.


PS
Ho avuto BMW System 2 - System 3 , Vemar e adesso ho lo Schubert C2
Per fortuna non ho testato la sicurezza di nessuno dei 4 (e lo dico mentre mi tocco con vigore le palle) ma per quanto riguarda la silenziosità e la comodità, lo Schubert è su un'altro pianeta rispetto agli altri caschi avuti o provati in 20 anni di motociclismo praticato. Purtroppo si fa pagare :-(

Gianburrasca
14-07-2005, 23:58
Oltretutto, mi risulta (parola di importatore) che lo Shoei sia l'unico apribile che possiede l'omologazione pari ad un integrale.

Il Nolan N101 è omologato come integrale...
Okkio alle parole degli importatori.

Bob Rock
15-07-2005, 00:29
io ho comprato un System EVO 4 lo trovo abbastanza comodo e silenzioso...per la sicurezza credo di aver fatto la scelta giusta dopo che l'ho visto indossare praticamente da tutti gli atleti durante una gara di campionato mondiale di bob a 4.

Ciao

Gadget
15-07-2005, 08:07
scusa Gadget ma perchè, invece di giocare a Rischiatutto e limitarti ad individuare le eventuali (probabili ) cazzate che spariamo di volta in volta, non ce lo fai tu un bel post in cui, da addetto ai lavori, ci spieghi differenze, pregi e difetti di materiali, soluzioni tecniche o altro?
Così facciamo prima.


PS
Ho avuto BMW System 2 - System 3 , Vemar e adesso ho lo Schubert C2
Per fortuna non ho testato la sicurezza di nessuno dei 4 (e lo dico mentre mi tocco con vigore le palle) ma per quanto riguarda la silenziosità e la comodità, lo Schubert è su un'altro pianeta rispetto agli altri caschi avuti o provati in 20 anni di motociclismo praticato. Purtroppo si fa pagare :-(

Buongiorno a tutti.
Sia ben chiaro io non voglio fare il rompiballe della situazione, ma chiunque di voi avesse a cuore quello che fa e vedesse ,che in un forum, le notizie vengono distorte si sentirebbe in cuor suo di far presente come stanno le cose.
Premesso questo facciamo un pò di chiarezza.
La diatriba tra caschi in fibra e caschi in policarbonato esiste ed esisterà sempre, prendiamolo come un dato di fatto.
Per essere chiari parliamo di caschi di una certa gamma (non di certi modelli provenienti da luoghi sconosciuti dell' Est) e serietà riconosciuta da tutti, bene ...un buon casco in policarbonato non ha nulla da invidiare in termini di sicurezza da un casco in fibra.
Poi noi diciamo policarbonato ma dovreste sapere che pò pò di studi e prove ci sono dietro queste grosse multinazionali che producono questo materiale, non è comune "plastica" che si può trovare su un elettrodomestico. Essendo il casco un elemento di sicurezza non si può tralasciare nulla, nulla è lasciato al caso ,ne andrebbe della pelle di qualcuno.
Ora io non voglio sicuramente portare acqua al mio mulino ,come si suol dire, ma forse l'unico vantaggio che ha la fibra rispetto alla "plastica" è il peso, che non è poco.
Poi elementi come il confort, la grafica, il marketing...bè questo esula dagli aspetti di sicurezza.
Me ne guarderei bene dal prendere come oro colato quello che dice un importatore....non che siano tutte frottole ma verificherei con mano (vedi omologazione unica per integrali sui caschi Shoei), perchè dopo certe "sparate" è messa in discussione la serietà o perlomeno la conoscenza di quella persona.
Detto questo ognuno è libero di acquistare quello che vuole...anche perchè a me pò essere perfetto un Araj mentre per un altro può essere meglio un Vemar (tralascio la sicurezza perchè entrambi lo saranno), perchè a parità di taglia la morfologia di ogni testa è diversa dall'altra.

Buon viaggio.

Rado
15-07-2005, 09:38
Concordo con Gadget, che a quanto sembra è un addetto ai lavori.

Nessuna superiorità dimostrata in fatto di sicurezza tra fibre e resine termoplastiche. Queste ultime sono oggi materiali avanzati prodotti da aziende come General Electric. Per favore non parliamo di caschi come si parla di donne: la fibra qua, le tette la... ci sono i test di laboratorio (che giustamente con le donne non si fanno, anche perchè poi sono loro che ti testano :lol: )

Vera la questione del peso, ma non vale per i modulari. Il Nolan che ho preso è di 1690 grammi, analogo al bmw in fibra, allo X-lite della stessa nolan, un po' meno (se non ricordo male) dello Schubert. Per me è un peso esagerato, ma questo offre oggi il mercato. Ci sarebbe il modulare Project, italiano, con 2 etti in meno, ma non l'ho potuto provare. La Nolan esporta in tutto il mondo, vedremo quanto dura, è solo quello che mi calzava meglio.

Per il fuoristrada invece ho preso un casco in fibra proprio per questioni di peso. E' italiano (Airoh Stelt), comodo e ultra-aereato, gli interni, come del resto per il nolan, sono amovibili e con i migliori materiali sul mercato, li lavo ogni volta e mi sembra come nuovo. Non vedo perchè dovrei rivolgermi a importatori che lanciano messaggi alla Vanna Marchi...
Certo che fra un mese, due, tre... ci sarà sempre quello che nei topic dirà che con gli Arai e gli Shoei non c'è confronto, che il Syncrotec è l'unico omologato integrale ecc.:mad: