trottalemme
01-03-2012, 19:52
Tre giorni fa, nel mio blog trovo un commento.
“Per 15 anni, dal 1980 al 1995, ho organizzato le GRANDI MOTOVACANZE BMW, realizzando i più esclusivi "sogni nel cassetto" miei e di oltre 600 equipaggi che ho portato sulle strade più affascianti dei cinque continenti. Da Capo Nord al Capo di Buona speranza, dall'Alaska alla Terra del fuoco, India, Australia, Nuova Zelanda, Un amico mi ha chiesto un itinerario in Scozia, e sono entrato nel tuo sito. Così mi sono fatto prendere da ricordi che sono stratificati nella mia lunga esperienza di viaggi in moto e per le moto. Mi farà piacere scambiare emozioni con chi sa fare della moto , soprattutto se BMW, una straordinaria compagna di avventure d'anima. A presto. Mario”.
Mi sento confuso e onorato che una persona con tanta esperienza di mototurismo trovi qualcosa che valga la pena sottolineare e ricordare nei miei ricordi viaggio.
Il giorno dopo, trovo un altro messaggio.
“Di Spagna e Portogallo, che fu la prima Grande Motovacanza BMW, ricordavo nei giorni scorsi episodi spassosi con Roberto Cattone, mio coequiper e grande fotografo in tanti Top Dream.
A Spagna e Potogallo seguirono il primo CAPO NORD, poi NORDAFRICA, GRECIA e TURCHIA, INGHILTERRA-SCOZIA-IRLANDA, CANADA EST - USA WEST .- ARTIKA 2 - AUSTRALIA -
ALASKA+ YUKON , MEXICO - BAJA CALFORNIA , NUOVA ZELANDA , SUDAFRICA, NAMIBIA, INDIA, EGITTO , MAROCCO, PATAGONIA e TERRA DEL FUOCO..+ gli itinerari "brevi " in Italia ed Europa...
Un film infinito di ricordi, una galleria di volti e di sorrisi, di persone che con me hanno vissuto il vero piacere dell'andare in moto e di scoprire il mondo attraverso le vie più spettacolari, segrete e suggestive.
Ecco, Giulio mi ha ridato il piacere di rimettermi in sella, per affrontare senza angoscia il mio ultimo percorso. ( per questo itinerario non programmato vai sul sito " Perunavitacomeprima" / storie/storia di mario)
Grazie a Giulio ed ad Alfonso.
Di motovacanzieri mantovani ricordo anche Riccardo Pezzo, Salvadori, i fratelli Secci, Castelli..)
Mario Grazioli”
Il secondo messaggio mi confonde ancora di più e allora vado a cercare quel sito che Mario segnala e trovo la lettera che segue.
150!
La storia, non solo d’Italia, continua.
150. Era un traguardo augurale, scaramantico, forse utopistico.
Pensare di raggiungere quota 150 terapie, di aggiungere altri quindici mesi al mio già fortunato carnet della vita strappata era soprattutto un augurio per un’impresa che forse non ha molti precedenti.
Ci siamo arrivati.
Abbiamo stabilito un altro Campo nella scalata di una montagna virtuale che ha pareti aspre e la cima invisibile, negata da uno strato impenetrabile di nubi nere.
E’ la performance di una cordata che ha trovato una straordinaria sintonia nella caparbia volontà di un excelsior che è più vicino ad una ricerca di no limits che alla lirica di Henry Longfellow.*
Medici ed infermiere sono stati guide impeccabili e sapienti nel miglior utilizzo degli strumenti a disposizione per affrontare e proseguire nel percorso scelto, nel trovare ogni appiglio utile a seguire la via direttissima. Messo in sicurezza tra loro, li ho seguiti con estrema fiducia, affrontando ogni nuovo passaggio in serena consapevolezza.
Sono cosciente di non avere nessuna chance per raggiungere una vetta negata, ma sapevo, fin dal primo tiro di corda, che questa si sarebbe logorata con il tempo, e so che un giorno questa corda frusta cederà all’ultimo strappo.
Allora forse si apriranno le ali e veleggerò, con un ampio, eterno volo d’aquila, su un mondo nuovo, ai confini di un universo che mi ha sempre affascinato di angoscia sottile d’infinito.
Mario Grazioli
Un grazie di cuore ( e di rene ) a tutti. E se qualcuno trova in queste parole segnali per sperare in una sopravvivenza lunga e dignitosa, sarò lieto di essere stato un testimonial credibile del continuo progresso della medicina, dell’efficacia dei nuovi farmaci e di una struttura sanitria di alto livello professionale e di elevato spessore umano.”
Mi sono chiesto se era giusto rendere pubblici questi generosi messaggi di Mario e alla fine ho ritenuto di si. In fondo, Mario stesso li ha resi pubblici e mi pare un gesto altrettanto generoso condividere con voi la strada che Mario, sommessamente, ha indicato a me.
Non ti conosco, ma ti ringrazio Mario, caro Mario, per la lezione e spero di avere almeno un po' del tuo coraggio quando la vita mi sfiderà a non gettare la spugna.
“Per 15 anni, dal 1980 al 1995, ho organizzato le GRANDI MOTOVACANZE BMW, realizzando i più esclusivi "sogni nel cassetto" miei e di oltre 600 equipaggi che ho portato sulle strade più affascianti dei cinque continenti. Da Capo Nord al Capo di Buona speranza, dall'Alaska alla Terra del fuoco, India, Australia, Nuova Zelanda, Un amico mi ha chiesto un itinerario in Scozia, e sono entrato nel tuo sito. Così mi sono fatto prendere da ricordi che sono stratificati nella mia lunga esperienza di viaggi in moto e per le moto. Mi farà piacere scambiare emozioni con chi sa fare della moto , soprattutto se BMW, una straordinaria compagna di avventure d'anima. A presto. Mario”.
Mi sento confuso e onorato che una persona con tanta esperienza di mototurismo trovi qualcosa che valga la pena sottolineare e ricordare nei miei ricordi viaggio.
Il giorno dopo, trovo un altro messaggio.
“Di Spagna e Portogallo, che fu la prima Grande Motovacanza BMW, ricordavo nei giorni scorsi episodi spassosi con Roberto Cattone, mio coequiper e grande fotografo in tanti Top Dream.
A Spagna e Potogallo seguirono il primo CAPO NORD, poi NORDAFRICA, GRECIA e TURCHIA, INGHILTERRA-SCOZIA-IRLANDA, CANADA EST - USA WEST .- ARTIKA 2 - AUSTRALIA -
ALASKA+ YUKON , MEXICO - BAJA CALFORNIA , NUOVA ZELANDA , SUDAFRICA, NAMIBIA, INDIA, EGITTO , MAROCCO, PATAGONIA e TERRA DEL FUOCO..+ gli itinerari "brevi " in Italia ed Europa...
Un film infinito di ricordi, una galleria di volti e di sorrisi, di persone che con me hanno vissuto il vero piacere dell'andare in moto e di scoprire il mondo attraverso le vie più spettacolari, segrete e suggestive.
Ecco, Giulio mi ha ridato il piacere di rimettermi in sella, per affrontare senza angoscia il mio ultimo percorso. ( per questo itinerario non programmato vai sul sito " Perunavitacomeprima" / storie/storia di mario)
Grazie a Giulio ed ad Alfonso.
Di motovacanzieri mantovani ricordo anche Riccardo Pezzo, Salvadori, i fratelli Secci, Castelli..)
Mario Grazioli”
Il secondo messaggio mi confonde ancora di più e allora vado a cercare quel sito che Mario segnala e trovo la lettera che segue.
150!
La storia, non solo d’Italia, continua.
150. Era un traguardo augurale, scaramantico, forse utopistico.
Pensare di raggiungere quota 150 terapie, di aggiungere altri quindici mesi al mio già fortunato carnet della vita strappata era soprattutto un augurio per un’impresa che forse non ha molti precedenti.
Ci siamo arrivati.
Abbiamo stabilito un altro Campo nella scalata di una montagna virtuale che ha pareti aspre e la cima invisibile, negata da uno strato impenetrabile di nubi nere.
E’ la performance di una cordata che ha trovato una straordinaria sintonia nella caparbia volontà di un excelsior che è più vicino ad una ricerca di no limits che alla lirica di Henry Longfellow.*
Medici ed infermiere sono stati guide impeccabili e sapienti nel miglior utilizzo degli strumenti a disposizione per affrontare e proseguire nel percorso scelto, nel trovare ogni appiglio utile a seguire la via direttissima. Messo in sicurezza tra loro, li ho seguiti con estrema fiducia, affrontando ogni nuovo passaggio in serena consapevolezza.
Sono cosciente di non avere nessuna chance per raggiungere una vetta negata, ma sapevo, fin dal primo tiro di corda, che questa si sarebbe logorata con il tempo, e so che un giorno questa corda frusta cederà all’ultimo strappo.
Allora forse si apriranno le ali e veleggerò, con un ampio, eterno volo d’aquila, su un mondo nuovo, ai confini di un universo che mi ha sempre affascinato di angoscia sottile d’infinito.
Mario Grazioli
Un grazie di cuore ( e di rene ) a tutti. E se qualcuno trova in queste parole segnali per sperare in una sopravvivenza lunga e dignitosa, sarò lieto di essere stato un testimonial credibile del continuo progresso della medicina, dell’efficacia dei nuovi farmaci e di una struttura sanitria di alto livello professionale e di elevato spessore umano.”
Mi sono chiesto se era giusto rendere pubblici questi generosi messaggi di Mario e alla fine ho ritenuto di si. In fondo, Mario stesso li ha resi pubblici e mi pare un gesto altrettanto generoso condividere con voi la strada che Mario, sommessamente, ha indicato a me.
Non ti conosco, ma ti ringrazio Mario, caro Mario, per la lezione e spero di avere almeno un po' del tuo coraggio quando la vita mi sfiderà a non gettare la spugna.