el Pantera
06-07-2005, 17:38
Secondo Giorno (Venerdi)
..il mattino mi alzo con tutta calma,la notte ho dormito cosi cosà,scendo tutto sbragato alla sala ristorante per la colazione,sandali aperti, arrivo alla zona buffèt,carico il vassoio come una cariola,e vai…mi alzo che sul tavolo non rimane nulla,solo qualche briciola,risalgo con la mia calma calmetta,una bella doccia e mi vesto già un po’pesantino,mi porto via solo l’equipaggiamento essenziale per un giro sui passi alpini del Trilagv,che avevo pianificato col cameriere della cena del giorno prima,poi giù alla Recepicion.
Saluto il tizio alla recepicion ed esco.Mentre stò per uscire il tizio mi chiama,con molta discrezione mi fa:”Mi scusi!!! lei è il sign. B……..??” …”SI…”gli rispondo …”ah,bene,volevo solo informarla che lei ha l’appuntamento alle 14:00 qui alla recepcion,con l’istruttore per andare a fare il Rafting”…con entusiasmo gli rispondo”ah,giusto,me lo ero dimenticato,pefetto,grazie,cosi mi regolo con i tempi” sorriso di cortesia,risaluto e riesco dall’albergo….
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La Cruiserona è la,parcheggiata proprio d’avanti all’uscita,più bella che mai.
Carico le poche cose,giro la chiave e vai ……destinazione Passo Virsic’(1611m.)
Andatura più che lenta per dare il tempo necessario al motore che si porti in temperatura e neanche a dirlo la strada è una goduria da subito,con gioia,incontro poco dopo il grande amico Soca (Isonzo per gli Italiani) anche lui un po’assonnato che si stà togliendo pian piano la leggera nebbiolina che lo copre con la solita delicatezza,percorrendo la strada salgo sempre più di quota,solo curve e corvette,dolci e ondeggianti,la strada per il passo costeggia sempre il fiume,
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molti ponticelli lo attraversano,anche ponti pedonali,fatti con travette per camminarci e funi per appoggiarsi,credo al massimo siano transitabili in bicicletta,però quello che mi stupisce e mi preoccupa è che in nessuno di questi ponti ce il cartello con la portata massima di transito,questa è una cosa che in un certo senso mi impressiona….
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Ma un ponte mi colpisce particolarmente,un ponte che durante il transito delle macchine saltella da paura,ci vado sopra e mi accorgo che oltre a saltellare in verticale si sposta incredibilmente anche in orizzontale,fà veramente impressione,sembra che si stacchi tutto da un momento all’altro,le vertigini per chi non è abituato a una cosa del genere sono garantite.
Mentre mi stò divertendo con la strana giostra,una macchina spunta fuori dal bosco,che appena appoggia le ruote anteriori sul ponte mi fa saltellare di mezzometro,il ponte ondeggia,temo che la moto cada dal cavalletto,e io che sono costretto a tenermi alla fune,per le vertigini.
Nel ponte si passa un veicolo alla volta,vedo un volto femminile alla guida,giovane o vecchia non importa,bisogna portare alto lo stile del gentiluomo italiano che tanto ha conquistato nel mondo,quindi prendo la moto e a spinta faccio marcia indietro,la femmina (piuttosto giovane) passa e mi ringrazia con un bel sorriso,talmente radioso che mi sembra quasi un invito a seguirla…tra me e me”dai…dai,non perditi nelle solite stupidaggini ce un bel po’ di strada da fare e alle 14:00 hai l’appuntamento all’hotel”
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Da notare quel condotto che si vede sotto il ponte non centra nulla con il sistema di sostegno del ponte,quella è una semplice conduttura d’acqua che anch’essa è sostenuta da un esile fune,la stessa tecnica è usata per il ponte….mah…mai visto in vita mia!!!!!!!!!
Uscito dal ponte,penso che con quella sballottata che ha preso al passaggio della macchina,chissà che stress avranno preso le corde,magari ci risalgo sopra con 300kg di moto e 75 di miei,faccio un bel patatrac e tutti a mollo dentro il Soca (Isonzo per gli Italiani)….tra me e me “no …no …via via da stò ponte!!!”
Rimonto in moto e riprendo a salire per la montagna.
Poco dopo il primo spavento,in una curva a velocità ridicola,quasi a passo d’uomo,il muso della moto va dritto anche se ho il manubrio discretamente sterzato (giusto per fare la curva),prendo del brecciolino stramaledetto che non ho neanche visto,abbagliato dai raggi del sole che avevo dritto negl’occhi, d’istinto dò una zampata a terra (potente come quella di un elefante) per dagli il colpo contrario e sperare di riprendere l’equlibrio,evitando cosi la caduta di striscio,la forza ed il momento della zampata sono perfetti,riprendo la moto e la porto dritta,mi ritrovo a moto ferma completamete nel senso contrario,se soppragiungeva un veicolo il frontale era assicurato,mi fermo un’attimo,ho il cuore a manetta,prendo qualche respiro per calmarmi e riprendere la concentrazione e poi in marcia.
Proprio in quel momento 3 GS mi sorpassano esattamente in quella curva a velocita pistaiola…
Arrivo a Trenta,un paese molto importante per la zona,dove si trova il famoso Museo del Parco Nazionale del Trilagv,sosta obbligata per un grande amante della natura come me.
La visita al museo,è straordinaria,capisco molte cose che non mi immaginavo,oltre a tutta una spiegazione di flora e di fauna presenti nel Trilagv,spiega che alcuni esemplari di fiori addirittura esistono solo in questo delicatissimo ecosistema e in nessunissima parte del mondo crescono,molte di queste specie (anche alcuni animali) sono in pericolo d’estinzione per i soliti motivi che tutti sappiamo.
Poi imparo che il Carso Sloveno è pieno di inghiottitoi (nome alquanto inquietante),abissi,laghi periodici e grotte sotterranee,sono presenti 100 grotte carsiche,di cui 25 aperte al pubblico,per visite turistiche, per questi fenomeni presenti solo in questo posto con le loro uniche caratteristiche hanno dato nome anche ad una branchia della scienza speleologica:La Carsologia.
Durante questa interessantissima visita al Museo,che mi ha arrichito di non poco,vengo affascinato dalla spiegazione geologica dalla grotta più grande del mondo,che penso tutti conoscono La Grotta di Postumia,cosi mi viene la prima idea,mi propongo che nel viaggio potrei fare benissimo un bella visitina a Postumia e vedere questa benedetta grotta,che da sempre ho sentito parlare…..
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Dopo la visita,mi rimetto in marcia per il passo Vrsic’,sempre in costante compagnia con il grande amico Soca (Isonzo per gli Italiani),che ormai a tarda mattinata bello sveglio e completamente scoperto dalla nebbiolina della notte,e sempre un piacere guardarlo riesce sempre ad emozionarmi….con cime rocciose che sovrastano maestose tutt’attorno.
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Da una sosta forzata per motivi fisiologici,ne approfitto per vestirmi più pesantemente,l’aria anche se siamo in tarda mattinata,è bella fresca per via dell’altitudine,sento l’esigenza addirittura del sottocasco.
Ad ogni tornate sono presenti nei cartelli i metri di altitudine,a oltre 1500m. mi accodo a un tedesco che anche lui con la sua calma si avvia a fare il passo,quasi in cima un gregge di pecore pascola serenamente,ci taglia la strada,obbligandoci allo stop,il pastore ci saluta,noi contraccambiamo,non ce anima,pace assoluta,passato il gregge ci avviamo al passo ormai vicinissimo.
Arrivati,ci fermiamo entrambi,sul parcheggio ed entriamo nel ristorante prorio in cima al passo e ci regaliamo un bel drink…
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Ce la ridiamo,io non parlo il tedesco,lui non parla l’italiano,ma ce la ridiamo,contenti entrambi di essere in quel meraviglioso posto di pace.
Fatta la siesta,ci rimettiamo in marcia per la discesa stavolta.
Strada ancora fantastica,curve strettissime,sempre montagne che vigilano in silenzio,dopo poco arrivo a Kranjska Gora,mi fermo al supermercato e mi faccio una bella scorta di viveri e puttanerie varie,mi siedo nella piazza del centro,la cittadina è stupenda,pulitissima,ben fatta anche urbanisticamente,hotel eleganti ovunque,anche uno con un casinò,carrozze di cavalli che portano a spasso i vecchietti e non…veramente bello,un’atmosfera molto positiva…..mi ricordo di colpo che ho l’appuntamento alle 14:00 all’hotel,di scatto mi alzo e mi rimetto in marcia
Per la strada vedo laghetti bellissimi,belli da cartolina,su questo vado con la moto proprio vicino alla riva e metto la ruota anteriore nell’acqua,limpidissima,poi giro la moto con una derapata e riparto.
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Sempre durante la discesa,vedo un bordello di autobus ammassate in un miniparcheggio,sono 3 ore che giro per le montagne e non ho visto anima (a parte il tedesco sopra il passo) e qui tutti questi autobus,tra me e me “aspetta…. aspetta…che qui ce qualcosa!!!”
Parcheggio la Cruiserona vicino agli autobus,nel tempo che mi tolgo il casco con sottocasco,mi ritrovo circondato da simpatici vecchietti,che sorridono e guardano ammirati la moto,chiaro che mi vien da ridere anche a me,sono tedeschi,tutti col sorriso ma nessuno dice nulla,non so perchè……forse nessuno parlava l’italiano!!!...
Guardo bene in giro e vedo una marea umana che discende da una rupe nel bosco e intravedo una bizzarra costruzione.
Mi metto sul sentiero e risalgo la rupe,la bizzarra costruzione prende la forma stupenda di una chiesa ortodossa Russa,tutta fatta interamente in legno,all’ultimo turista che stà per scendere gli metto la macchina fotografica in mano e mi faccio fare una foto,lo ringrazio e ciao,lui scende agli autobus e io salgo per la visita alla chiesetta.
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Terminata la visita di quella strana costruzione,riscendo al parcheggio,gli autobus erano tutti pronti a partire,i vecchietti che mi guardavano dai finestrini e mi indicavano con il dito.
Ma altri autobus stavano già arrivando….riprendo la strada e mi porto molto più a valle ed’esco dalla Slovenia,un giro in Italia di pochi chilometri quasi fino a Tarvisio e riprendo una strada in salita che ritorna in Slovenia.
Prima del confine Sloveno un altro meraviglioso laghetto,mi fermo anche qui,spengo la moto e scendo sulla riva a guardare,in mezzo al lago ce un tizio che va in bicicletta,mai visto!!!!!....una bicicletta fatta apposta per pedalare sopra all’acqua,con due piccole canoe sotto,una per lato,lui completamete fuori dall’acqua che pedala e si fa una passeggiata per tutto il lago,beh …..mi rimetto in marcia che è tardi.
Nei pressi della frontiera Italiana,un fantastico Bunker (o fortino non so esattamente),anche se sopra ce la bandiera Italiana che sventola,molto probabile che sia dell’impero austriaco della prima guerra mondiale,anche perché è messo in una posizione di facile lettura storica,cioè in terreno Italiano ma che domina completamente la vallata Italiana,molto suggestivo….facile con un po’ di fantasia,immaginare le battaglie che succedevano quassù.
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La veduta dalla parte anteriore,prorio dove erano situata le bocche di fuoco più potenti si capisce che era fortino contro gli Italiani e che presidiava tutta la vallata,addirittura si vede il laghetto dove cera l’uomo con la bicicletta che pedalava nel lago,tranquillamente con cannoni da 40,le granate arrivavano fino a Tarvisio,mi immagino che risalire la valle era un’impresa per non venire massacrati o falciati dalle mitragliatrici di questo fortino.
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Pensando all’appuntameto prendo su la moto e scappo,pochi metri e sono già alla dogana italiana e dopo il solito centinaio di metri quella Slovena,tutt’eddue proprio in cima ad un passo di montagna,il Passo Predilj (1500m. circa).
una bella scorrazzata con andatura brillante e sono a Bovec con una bella oretta e più di anticipo,ne approfitto per un po’ di relax in camera.
Scendo qualche minuto prima delle 14:00 che già vedo un omone che parla col tizio della recepcion,penso che questo l’istruttore che mi porterà a fare il Rafting.
Con sopresa,finalmente uno che parla Italiano,presentazione con stretta di mano:”Ivic-Michele”,mi dice cosa portarmi e partiamo con l’essenziale,costume da bagno e asciugamano.
Salgo d’avanti al suo mercedes e ci dirigiamo nella sua casa-azienda
È falcile intuire che il titolare di tutto è lui e non è certo lui che mi porterà a fare il Rafting.
Insieme ad un giovane ragazzo,(che poi sarà lui il nostro istruttore) scelgono il mio equipaggiamento,muta da sub,scarpette da sub,salvagente ed elmetto,tutti e 3 ci dirigiamo all’imbarco dei gommoni.
Arriviamo su una spianata in riva al fiume,ci sono già diversi gommoni che si stanno preparando alla partenza anche di altre ditte,noi siamo in 2 gommoni e 5 persone per gommone,dopo i preparativi di tutti,prima della partenza insisto per una foto di gruppo.
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L’atmosfera tra di noi è fantastica,tutti pieni d’entusiasmo,ci divertiamo solo a guardarci per come eravamo vestiti,tutti come me erano alla loro prima volta.
Prima di partire i 2 istruttori cominciano a darci delle spiegazioni di base,indispensabili per goderci al meglio l’esperienza,ogni istruttore si prende la sua ciurma di 5 componeti e comincia la romanzina tutti in silenzio ad ascoltare,Nek è l’istruttore del mio gommone,quello in foto a petto nudo,con i capelli rossi e remo in mano,ragazzo simpaticissimo….per quel poco che l’ho conosciuto.
Dopo il piccolo corso dei fondamentali da usare nel Rafting,ogni gruppo si prende il suo gommone a braccia e lo trasporta alla riva,nel mio eravamo in 5 e tutti di nazionalità diversa,c’era una coppia di lei canadese e lui scozzese e l’altra coppia lui Ceco e lei Croata,l’italiano che ero io….e l’istruttore (Nek) che era Sloveno,la lingua ufficiale del gommone era l’inglese,ma le abbiamo usate tutte anche quella dei Cheyenne!!!
Bene,qui faccio il più grande errore di tutto il viaggio,mentre stò per mettere via la macchina digitale,Ivic mi si avvicina,suggerendomi che se voglio ho la possibilità di portarla con me durante il Rafting,mi fà vedere una speciale custodia subacquea con tanto di guarnizione ermetica,mi dice che è studiata apposta,la guardo,ma pensando all’acqua e i 480,00 del costo della macchina,decido di non rischiare,pensando che non posso fare un errore del genere perdere,la possibilità di fare foto per tutto il resto del viaggio e quello sarà un grandissimo errore,perché poi capirò che si poteva portare benissimo o anche consegnata a Nek che stava a poppa e non ha mai partecipato ai giochi acquatici che facevamo durante la discesa del fiume,per vigilare sulle nostre vite,perché anche se il fiume era tranquillo con una modesta portata d’acqua per via delle poche pioggie,mi spiegava che non va mai e poi mai sottovalutato o viceversa sopravalutare le proprie capacità……me ne pento,perché avrei fatto delle foto da enciclopedia,abbiamo fatto cose pazzesche,ci siamo divertiti come matti……le possibilità cerano tutte per fare delle gran foto…..pazienza dai…sarà per la prossima volta….
La discesa ha inizio,l’emozione ci zittisce di colpo tutti quanti,tutti coi remi in’acqua a remare anche se non c’era bisogno,tanto era la corrente che ci faceva fare quello che voleva,noi al massimo aggiustavamo di poco la rotazione del gommone,la corrente ci spinge,ci infiltriamo su un paesaggio magnifico,l’acqua pure,l’istruttore si prende col palmo della mano un po’ d’acqua dal fiume e la beve,tutti noi a emulare il gesto,……..buonissima!!! e la soddisfazione di bere l’acqua da un fiume di montagna è enorme,mi si sveglia,quel poco di uomo di neanderthal che è rimasto in me,si sveglia….e apre gli occhi dell’anima!!!
Le prime rapide,alcune grida,i gommoni vanno fortino,il fiume scorre a serpentina,bisogna remare per raddrizzare il gommone e infilarci dritti nella gola,altrimenti se ci presentiamo di traverso ci schiantiamo sulle rocce,le rapide a volte sono improvvise,accompagnate sempre da grida durante la loro attraversata,poi a metà percorso parcheggiamo i gommoni in una zona dove la corrente è minore e saliamo tutti sopra un masso alto circa 3 metri e via tuffi di testa,di schiena,di pancia,risa,quei farabutti mi chiamano …..Maccheroni….l’unica parola che sapevano d’italiano,ce la ridiamo tutti,ci divertiamo come pazzi…
Ma una diabolica mente,stà per elaborare un’altrettanto diabolica invenzione!!!!
Essendo muniti di salvagente si stà a galla per forza,faccio il morto e mi lascio trascinare dalla corrente per diversi metri lontano da loro …è una figata,porto la gambe in avanti come mi ha insegnato l’istruttore per non sbattere la testa nelle roccie,lo faccio per 2-3 volte e ogni volta mi allontano sempre di più dalla zona tuffi,gli altri da sopra lo scoglio,mi guardano stupiti,ad un certo punto nessuno sale sopra lo scoglio e tutti a fare i morti,lasciandosi trasportare dalla corrente,dieci persone che sembrano tronchi d’albero che vengono trasportati via dalla corrente ……è una figata!!!!
Gli istruttori vanno i agitazione (giustamente la scena era nuova per loro ,10 persone che si lasciano trasportare alla deriva dalla corrente,non è una situazione facile da gestire) con voce seria, leggermente preoccupati,ci urlano di ritornare e fanno cenno di fermare immediatamente quello che stavamo facendo e ritornare ai gommoni……Nek mi tira una fucilata con gli occhi….
Finiti i giochi si continua la discesa,gole improvvise e strette,noi siamo bravi riusciamo a fare entrare sempre il gommone di muso e prendere la rapida in maniera corretta è successo però in alcuni punti di perdere il controllo e prendere con il fianco del gommone una roccia,alta come un furgone,la corrente non sembrava forte,ma dal colpo che prendiamo fa capire l’esatto contrario.
Nella discesa ci sono momenti di calma (giusti per prendere energie e per dire qualche cazzata,) e momenti dinamici,tutti a remare con grida e tanta soddisfazione.
E cosi ci passiamo via quasi 2 orette,senza accorgesene,poi vediamo un ragazzo in lontananza su una sponda e gli istruttori cominciano a parlargli in slavo,è il ragazzo addetto a bloccare i gommoni e trascinarci tutti a riva,la nostra corsa era giunta al termine.
Ma non è finita,pensavamo tutti di finire cosi facilmente,invece tutte e due le ciurme,ci siamo presi ognuno,il proprio gommone,ce lo siamo messi in testa e abbiamo risalito una rupe,il breve tratto ci toglie il respiro a tutti,la fatica è bestiale,portato su,in un parcheggio dove cerano delle macchine con carretto a traino,addette a riportarli a monte e cera anche Ivic che mi aspettava.
La prima cosa che gli ho detto “maledetta quella volta che non ti ho ascoltato,potevo portare via benissimo la macchina fotografica”…lui sorride con soddisfazione,quasi per dirmi “la prossima volta avrai più fiducia di quello che ti dico”….porco cane che errore che ho fatto!!!!!
Tolto l’equipaggiamento,ci asciughiamo,saluto tutti e salgo sulla mercedes di Ivic e facciamo ritorno all’hotel,entusiasta dell’esperienza comincio a chiedergli se ci sono altri sport da fare,magari per domani che è sabato,beh me ne elenca una marea,di tutti quelli che mi racconta,molti ci vogliono una preparazione di minimo 3 giorni,ma uno mi dice che potrei farlo benissimo e non serve scuola di preparazione basta solo un po’ di prestanza fisica adatta,beh…penso “un po’ di palestra a volte la faccio”…mi parla del Canyoning,io dalla parola associo con ignorante ingenuità al Kayak e invece tutt’altro…..
Arrivato all’hotel,ci salutiamo e ci mettiamo d’accordo per domani (Sabato) che mi riviene a prendere alle 11:00 per fare questo Canyoning….
L’orario è ancora prestino,salgo per una doccia,una po’ di relax in camera per recuperare un po’ d’energie e poi via con la moto
Stavolta faccio la strada dalla quale sono arrivato a Bovec verso Caporetto,a vedere questa particolare e spettacolare cascata,è la più alta della Slovenia,particolare perché non è un fiume classico che scorre nel suo letto e poi cade nel precipizio,ma è un fiume sotterraneo,che scorre dentro la montagna e che esce da questo punto,Ivic mi diceva che quando piove la pressione d’uscita dell’acqua è spettacolare,si può sentire il rumore anche a molta distanza.
Spengo la moto e me la guardo con molta attenzione,purtroppo dalla strada non sono molto vicino,ma andare li a piedi e lasciare la moto parcheggiata non me la sento,anche perché non è cosi semplice arrivare fino li….fantastico è il fragore della caduta dell’acqua……….STUPENDO!!!
Risalgo in moto proseguo fino Caporetto,faccio un girello per il paese e poi ritorno all’hotel!!!!
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Sorpresa!!!...nelle 2 orette d’assenza,mi ritrovo il parcheggio dell’hotel (nella zona moto) impestato di moto,a fatica trovo posto,vedo targhe Austriache,Tedesche,poi mi si avvicinano 2 BMWisti appena arrivati dal Lussenburgo,con la faccia stravolta dal viaggio,però con la gioia nel sorriso e nel modo di comunicare,non parliamo le stesse lingue,ma stiamo li a parlare di moto per diversi minuti….andiamo avanti a gesti,la Cruiserona sempre ammirata ….
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È ora di cena,stranamente nella sala ristorante ce pochissimo movimento,pensavo di incontrare i motociclisti appena arrivati,gli sarei andato incontro minimo con un saluto,ma non si è fatto vivo nessuno….boh,saranno tutti cotti dal viaggio,o mangeranno nei ristoranti fuori dall’albergo!!!!
Salgo in camera (circa le 20:00) sento musica e urla che arrivano dalla piazzetta sotto la mia camera,tra me e me “che cavolo succede???” mi affaccio e vedo stà storia,un gruppo di artisti in costume locale che se la canta,mi preparo in fretta e furia,vado giù a godermi lo spettacolo.
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È venerdi sera in piazza ci sono 4 gatti,però è divertente la musica sembra roba Russa,mah……sono stanco un po’ prima che finisca tutto risalgo e mi guardo un po’ di TV prima di mettermi a dormire.
..il mattino mi alzo con tutta calma,la notte ho dormito cosi cosà,scendo tutto sbragato alla sala ristorante per la colazione,sandali aperti, arrivo alla zona buffèt,carico il vassoio come una cariola,e vai…mi alzo che sul tavolo non rimane nulla,solo qualche briciola,risalgo con la mia calma calmetta,una bella doccia e mi vesto già un po’pesantino,mi porto via solo l’equipaggiamento essenziale per un giro sui passi alpini del Trilagv,che avevo pianificato col cameriere della cena del giorno prima,poi giù alla Recepicion.
Saluto il tizio alla recepicion ed esco.Mentre stò per uscire il tizio mi chiama,con molta discrezione mi fa:”Mi scusi!!! lei è il sign. B……..??” …”SI…”gli rispondo …”ah,bene,volevo solo informarla che lei ha l’appuntamento alle 14:00 qui alla recepcion,con l’istruttore per andare a fare il Rafting”…con entusiasmo gli rispondo”ah,giusto,me lo ero dimenticato,pefetto,grazie,cosi mi regolo con i tempi” sorriso di cortesia,risaluto e riesco dall’albergo….
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La Cruiserona è la,parcheggiata proprio d’avanti all’uscita,più bella che mai.
Carico le poche cose,giro la chiave e vai ……destinazione Passo Virsic’(1611m.)
Andatura più che lenta per dare il tempo necessario al motore che si porti in temperatura e neanche a dirlo la strada è una goduria da subito,con gioia,incontro poco dopo il grande amico Soca (Isonzo per gli Italiani) anche lui un po’assonnato che si stà togliendo pian piano la leggera nebbiolina che lo copre con la solita delicatezza,percorrendo la strada salgo sempre più di quota,solo curve e corvette,dolci e ondeggianti,la strada per il passo costeggia sempre il fiume,
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molti ponticelli lo attraversano,anche ponti pedonali,fatti con travette per camminarci e funi per appoggiarsi,credo al massimo siano transitabili in bicicletta,però quello che mi stupisce e mi preoccupa è che in nessuno di questi ponti ce il cartello con la portata massima di transito,questa è una cosa che in un certo senso mi impressiona….
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Ma un ponte mi colpisce particolarmente,un ponte che durante il transito delle macchine saltella da paura,ci vado sopra e mi accorgo che oltre a saltellare in verticale si sposta incredibilmente anche in orizzontale,fà veramente impressione,sembra che si stacchi tutto da un momento all’altro,le vertigini per chi non è abituato a una cosa del genere sono garantite.
Mentre mi stò divertendo con la strana giostra,una macchina spunta fuori dal bosco,che appena appoggia le ruote anteriori sul ponte mi fa saltellare di mezzometro,il ponte ondeggia,temo che la moto cada dal cavalletto,e io che sono costretto a tenermi alla fune,per le vertigini.
Nel ponte si passa un veicolo alla volta,vedo un volto femminile alla guida,giovane o vecchia non importa,bisogna portare alto lo stile del gentiluomo italiano che tanto ha conquistato nel mondo,quindi prendo la moto e a spinta faccio marcia indietro,la femmina (piuttosto giovane) passa e mi ringrazia con un bel sorriso,talmente radioso che mi sembra quasi un invito a seguirla…tra me e me”dai…dai,non perditi nelle solite stupidaggini ce un bel po’ di strada da fare e alle 14:00 hai l’appuntamento all’hotel”
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Da notare quel condotto che si vede sotto il ponte non centra nulla con il sistema di sostegno del ponte,quella è una semplice conduttura d’acqua che anch’essa è sostenuta da un esile fune,la stessa tecnica è usata per il ponte….mah…mai visto in vita mia!!!!!!!!!
Uscito dal ponte,penso che con quella sballottata che ha preso al passaggio della macchina,chissà che stress avranno preso le corde,magari ci risalgo sopra con 300kg di moto e 75 di miei,faccio un bel patatrac e tutti a mollo dentro il Soca (Isonzo per gli Italiani)….tra me e me “no …no …via via da stò ponte!!!”
Rimonto in moto e riprendo a salire per la montagna.
Poco dopo il primo spavento,in una curva a velocità ridicola,quasi a passo d’uomo,il muso della moto va dritto anche se ho il manubrio discretamente sterzato (giusto per fare la curva),prendo del brecciolino stramaledetto che non ho neanche visto,abbagliato dai raggi del sole che avevo dritto negl’occhi, d’istinto dò una zampata a terra (potente come quella di un elefante) per dagli il colpo contrario e sperare di riprendere l’equlibrio,evitando cosi la caduta di striscio,la forza ed il momento della zampata sono perfetti,riprendo la moto e la porto dritta,mi ritrovo a moto ferma completamete nel senso contrario,se soppragiungeva un veicolo il frontale era assicurato,mi fermo un’attimo,ho il cuore a manetta,prendo qualche respiro per calmarmi e riprendere la concentrazione e poi in marcia.
Proprio in quel momento 3 GS mi sorpassano esattamente in quella curva a velocita pistaiola…
Arrivo a Trenta,un paese molto importante per la zona,dove si trova il famoso Museo del Parco Nazionale del Trilagv,sosta obbligata per un grande amante della natura come me.
La visita al museo,è straordinaria,capisco molte cose che non mi immaginavo,oltre a tutta una spiegazione di flora e di fauna presenti nel Trilagv,spiega che alcuni esemplari di fiori addirittura esistono solo in questo delicatissimo ecosistema e in nessunissima parte del mondo crescono,molte di queste specie (anche alcuni animali) sono in pericolo d’estinzione per i soliti motivi che tutti sappiamo.
Poi imparo che il Carso Sloveno è pieno di inghiottitoi (nome alquanto inquietante),abissi,laghi periodici e grotte sotterranee,sono presenti 100 grotte carsiche,di cui 25 aperte al pubblico,per visite turistiche, per questi fenomeni presenti solo in questo posto con le loro uniche caratteristiche hanno dato nome anche ad una branchia della scienza speleologica:La Carsologia.
Durante questa interessantissima visita al Museo,che mi ha arrichito di non poco,vengo affascinato dalla spiegazione geologica dalla grotta più grande del mondo,che penso tutti conoscono La Grotta di Postumia,cosi mi viene la prima idea,mi propongo che nel viaggio potrei fare benissimo un bella visitina a Postumia e vedere questa benedetta grotta,che da sempre ho sentito parlare…..
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Dopo la visita,mi rimetto in marcia per il passo Vrsic’,sempre in costante compagnia con il grande amico Soca (Isonzo per gli Italiani),che ormai a tarda mattinata bello sveglio e completamente scoperto dalla nebbiolina della notte,e sempre un piacere guardarlo riesce sempre ad emozionarmi….con cime rocciose che sovrastano maestose tutt’attorno.
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Da una sosta forzata per motivi fisiologici,ne approfitto per vestirmi più pesantemente,l’aria anche se siamo in tarda mattinata,è bella fresca per via dell’altitudine,sento l’esigenza addirittura del sottocasco.
Ad ogni tornate sono presenti nei cartelli i metri di altitudine,a oltre 1500m. mi accodo a un tedesco che anche lui con la sua calma si avvia a fare il passo,quasi in cima un gregge di pecore pascola serenamente,ci taglia la strada,obbligandoci allo stop,il pastore ci saluta,noi contraccambiamo,non ce anima,pace assoluta,passato il gregge ci avviamo al passo ormai vicinissimo.
Arrivati,ci fermiamo entrambi,sul parcheggio ed entriamo nel ristorante prorio in cima al passo e ci regaliamo un bel drink…
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Ce la ridiamo,io non parlo il tedesco,lui non parla l’italiano,ma ce la ridiamo,contenti entrambi di essere in quel meraviglioso posto di pace.
Fatta la siesta,ci rimettiamo in marcia per la discesa stavolta.
Strada ancora fantastica,curve strettissime,sempre montagne che vigilano in silenzio,dopo poco arrivo a Kranjska Gora,mi fermo al supermercato e mi faccio una bella scorta di viveri e puttanerie varie,mi siedo nella piazza del centro,la cittadina è stupenda,pulitissima,ben fatta anche urbanisticamente,hotel eleganti ovunque,anche uno con un casinò,carrozze di cavalli che portano a spasso i vecchietti e non…veramente bello,un’atmosfera molto positiva…..mi ricordo di colpo che ho l’appuntamento alle 14:00 all’hotel,di scatto mi alzo e mi rimetto in marcia
Per la strada vedo laghetti bellissimi,belli da cartolina,su questo vado con la moto proprio vicino alla riva e metto la ruota anteriore nell’acqua,limpidissima,poi giro la moto con una derapata e riparto.
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Sempre durante la discesa,vedo un bordello di autobus ammassate in un miniparcheggio,sono 3 ore che giro per le montagne e non ho visto anima (a parte il tedesco sopra il passo) e qui tutti questi autobus,tra me e me “aspetta…. aspetta…che qui ce qualcosa!!!”
Parcheggio la Cruiserona vicino agli autobus,nel tempo che mi tolgo il casco con sottocasco,mi ritrovo circondato da simpatici vecchietti,che sorridono e guardano ammirati la moto,chiaro che mi vien da ridere anche a me,sono tedeschi,tutti col sorriso ma nessuno dice nulla,non so perchè……forse nessuno parlava l’italiano!!!...
Guardo bene in giro e vedo una marea umana che discende da una rupe nel bosco e intravedo una bizzarra costruzione.
Mi metto sul sentiero e risalgo la rupe,la bizzarra costruzione prende la forma stupenda di una chiesa ortodossa Russa,tutta fatta interamente in legno,all’ultimo turista che stà per scendere gli metto la macchina fotografica in mano e mi faccio fare una foto,lo ringrazio e ciao,lui scende agli autobus e io salgo per la visita alla chiesetta.
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Terminata la visita di quella strana costruzione,riscendo al parcheggio,gli autobus erano tutti pronti a partire,i vecchietti che mi guardavano dai finestrini e mi indicavano con il dito.
Ma altri autobus stavano già arrivando….riprendo la strada e mi porto molto più a valle ed’esco dalla Slovenia,un giro in Italia di pochi chilometri quasi fino a Tarvisio e riprendo una strada in salita che ritorna in Slovenia.
Prima del confine Sloveno un altro meraviglioso laghetto,mi fermo anche qui,spengo la moto e scendo sulla riva a guardare,in mezzo al lago ce un tizio che va in bicicletta,mai visto!!!!!....una bicicletta fatta apposta per pedalare sopra all’acqua,con due piccole canoe sotto,una per lato,lui completamete fuori dall’acqua che pedala e si fa una passeggiata per tutto il lago,beh …..mi rimetto in marcia che è tardi.
Nei pressi della frontiera Italiana,un fantastico Bunker (o fortino non so esattamente),anche se sopra ce la bandiera Italiana che sventola,molto probabile che sia dell’impero austriaco della prima guerra mondiale,anche perché è messo in una posizione di facile lettura storica,cioè in terreno Italiano ma che domina completamente la vallata Italiana,molto suggestivo….facile con un po’ di fantasia,immaginare le battaglie che succedevano quassù.
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La veduta dalla parte anteriore,prorio dove erano situata le bocche di fuoco più potenti si capisce che era fortino contro gli Italiani e che presidiava tutta la vallata,addirittura si vede il laghetto dove cera l’uomo con la bicicletta che pedalava nel lago,tranquillamente con cannoni da 40,le granate arrivavano fino a Tarvisio,mi immagino che risalire la valle era un’impresa per non venire massacrati o falciati dalle mitragliatrici di questo fortino.
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Pensando all’appuntameto prendo su la moto e scappo,pochi metri e sono già alla dogana italiana e dopo il solito centinaio di metri quella Slovena,tutt’eddue proprio in cima ad un passo di montagna,il Passo Predilj (1500m. circa).
una bella scorrazzata con andatura brillante e sono a Bovec con una bella oretta e più di anticipo,ne approfitto per un po’ di relax in camera.
Scendo qualche minuto prima delle 14:00 che già vedo un omone che parla col tizio della recepcion,penso che questo l’istruttore che mi porterà a fare il Rafting.
Con sopresa,finalmente uno che parla Italiano,presentazione con stretta di mano:”Ivic-Michele”,mi dice cosa portarmi e partiamo con l’essenziale,costume da bagno e asciugamano.
Salgo d’avanti al suo mercedes e ci dirigiamo nella sua casa-azienda
È falcile intuire che il titolare di tutto è lui e non è certo lui che mi porterà a fare il Rafting.
Insieme ad un giovane ragazzo,(che poi sarà lui il nostro istruttore) scelgono il mio equipaggiamento,muta da sub,scarpette da sub,salvagente ed elmetto,tutti e 3 ci dirigiamo all’imbarco dei gommoni.
Arriviamo su una spianata in riva al fiume,ci sono già diversi gommoni che si stanno preparando alla partenza anche di altre ditte,noi siamo in 2 gommoni e 5 persone per gommone,dopo i preparativi di tutti,prima della partenza insisto per una foto di gruppo.
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L’atmosfera tra di noi è fantastica,tutti pieni d’entusiasmo,ci divertiamo solo a guardarci per come eravamo vestiti,tutti come me erano alla loro prima volta.
Prima di partire i 2 istruttori cominciano a darci delle spiegazioni di base,indispensabili per goderci al meglio l’esperienza,ogni istruttore si prende la sua ciurma di 5 componeti e comincia la romanzina tutti in silenzio ad ascoltare,Nek è l’istruttore del mio gommone,quello in foto a petto nudo,con i capelli rossi e remo in mano,ragazzo simpaticissimo….per quel poco che l’ho conosciuto.
Dopo il piccolo corso dei fondamentali da usare nel Rafting,ogni gruppo si prende il suo gommone a braccia e lo trasporta alla riva,nel mio eravamo in 5 e tutti di nazionalità diversa,c’era una coppia di lei canadese e lui scozzese e l’altra coppia lui Ceco e lei Croata,l’italiano che ero io….e l’istruttore (Nek) che era Sloveno,la lingua ufficiale del gommone era l’inglese,ma le abbiamo usate tutte anche quella dei Cheyenne!!!
Bene,qui faccio il più grande errore di tutto il viaggio,mentre stò per mettere via la macchina digitale,Ivic mi si avvicina,suggerendomi che se voglio ho la possibilità di portarla con me durante il Rafting,mi fà vedere una speciale custodia subacquea con tanto di guarnizione ermetica,mi dice che è studiata apposta,la guardo,ma pensando all’acqua e i 480,00 del costo della macchina,decido di non rischiare,pensando che non posso fare un errore del genere perdere,la possibilità di fare foto per tutto il resto del viaggio e quello sarà un grandissimo errore,perché poi capirò che si poteva portare benissimo o anche consegnata a Nek che stava a poppa e non ha mai partecipato ai giochi acquatici che facevamo durante la discesa del fiume,per vigilare sulle nostre vite,perché anche se il fiume era tranquillo con una modesta portata d’acqua per via delle poche pioggie,mi spiegava che non va mai e poi mai sottovalutato o viceversa sopravalutare le proprie capacità……me ne pento,perché avrei fatto delle foto da enciclopedia,abbiamo fatto cose pazzesche,ci siamo divertiti come matti……le possibilità cerano tutte per fare delle gran foto…..pazienza dai…sarà per la prossima volta….
La discesa ha inizio,l’emozione ci zittisce di colpo tutti quanti,tutti coi remi in’acqua a remare anche se non c’era bisogno,tanto era la corrente che ci faceva fare quello che voleva,noi al massimo aggiustavamo di poco la rotazione del gommone,la corrente ci spinge,ci infiltriamo su un paesaggio magnifico,l’acqua pure,l’istruttore si prende col palmo della mano un po’ d’acqua dal fiume e la beve,tutti noi a emulare il gesto,……..buonissima!!! e la soddisfazione di bere l’acqua da un fiume di montagna è enorme,mi si sveglia,quel poco di uomo di neanderthal che è rimasto in me,si sveglia….e apre gli occhi dell’anima!!!
Le prime rapide,alcune grida,i gommoni vanno fortino,il fiume scorre a serpentina,bisogna remare per raddrizzare il gommone e infilarci dritti nella gola,altrimenti se ci presentiamo di traverso ci schiantiamo sulle rocce,le rapide a volte sono improvvise,accompagnate sempre da grida durante la loro attraversata,poi a metà percorso parcheggiamo i gommoni in una zona dove la corrente è minore e saliamo tutti sopra un masso alto circa 3 metri e via tuffi di testa,di schiena,di pancia,risa,quei farabutti mi chiamano …..Maccheroni….l’unica parola che sapevano d’italiano,ce la ridiamo tutti,ci divertiamo come pazzi…
Ma una diabolica mente,stà per elaborare un’altrettanto diabolica invenzione!!!!
Essendo muniti di salvagente si stà a galla per forza,faccio il morto e mi lascio trascinare dalla corrente per diversi metri lontano da loro …è una figata,porto la gambe in avanti come mi ha insegnato l’istruttore per non sbattere la testa nelle roccie,lo faccio per 2-3 volte e ogni volta mi allontano sempre di più dalla zona tuffi,gli altri da sopra lo scoglio,mi guardano stupiti,ad un certo punto nessuno sale sopra lo scoglio e tutti a fare i morti,lasciandosi trasportare dalla corrente,dieci persone che sembrano tronchi d’albero che vengono trasportati via dalla corrente ……è una figata!!!!
Gli istruttori vanno i agitazione (giustamente la scena era nuova per loro ,10 persone che si lasciano trasportare alla deriva dalla corrente,non è una situazione facile da gestire) con voce seria, leggermente preoccupati,ci urlano di ritornare e fanno cenno di fermare immediatamente quello che stavamo facendo e ritornare ai gommoni……Nek mi tira una fucilata con gli occhi….
Finiti i giochi si continua la discesa,gole improvvise e strette,noi siamo bravi riusciamo a fare entrare sempre il gommone di muso e prendere la rapida in maniera corretta è successo però in alcuni punti di perdere il controllo e prendere con il fianco del gommone una roccia,alta come un furgone,la corrente non sembrava forte,ma dal colpo che prendiamo fa capire l’esatto contrario.
Nella discesa ci sono momenti di calma (giusti per prendere energie e per dire qualche cazzata,) e momenti dinamici,tutti a remare con grida e tanta soddisfazione.
E cosi ci passiamo via quasi 2 orette,senza accorgesene,poi vediamo un ragazzo in lontananza su una sponda e gli istruttori cominciano a parlargli in slavo,è il ragazzo addetto a bloccare i gommoni e trascinarci tutti a riva,la nostra corsa era giunta al termine.
Ma non è finita,pensavamo tutti di finire cosi facilmente,invece tutte e due le ciurme,ci siamo presi ognuno,il proprio gommone,ce lo siamo messi in testa e abbiamo risalito una rupe,il breve tratto ci toglie il respiro a tutti,la fatica è bestiale,portato su,in un parcheggio dove cerano delle macchine con carretto a traino,addette a riportarli a monte e cera anche Ivic che mi aspettava.
La prima cosa che gli ho detto “maledetta quella volta che non ti ho ascoltato,potevo portare via benissimo la macchina fotografica”…lui sorride con soddisfazione,quasi per dirmi “la prossima volta avrai più fiducia di quello che ti dico”….porco cane che errore che ho fatto!!!!!
Tolto l’equipaggiamento,ci asciughiamo,saluto tutti e salgo sulla mercedes di Ivic e facciamo ritorno all’hotel,entusiasta dell’esperienza comincio a chiedergli se ci sono altri sport da fare,magari per domani che è sabato,beh me ne elenca una marea,di tutti quelli che mi racconta,molti ci vogliono una preparazione di minimo 3 giorni,ma uno mi dice che potrei farlo benissimo e non serve scuola di preparazione basta solo un po’ di prestanza fisica adatta,beh…penso “un po’ di palestra a volte la faccio”…mi parla del Canyoning,io dalla parola associo con ignorante ingenuità al Kayak e invece tutt’altro…..
Arrivato all’hotel,ci salutiamo e ci mettiamo d’accordo per domani (Sabato) che mi riviene a prendere alle 11:00 per fare questo Canyoning….
L’orario è ancora prestino,salgo per una doccia,una po’ di relax in camera per recuperare un po’ d’energie e poi via con la moto
Stavolta faccio la strada dalla quale sono arrivato a Bovec verso Caporetto,a vedere questa particolare e spettacolare cascata,è la più alta della Slovenia,particolare perché non è un fiume classico che scorre nel suo letto e poi cade nel precipizio,ma è un fiume sotterraneo,che scorre dentro la montagna e che esce da questo punto,Ivic mi diceva che quando piove la pressione d’uscita dell’acqua è spettacolare,si può sentire il rumore anche a molta distanza.
Spengo la moto e me la guardo con molta attenzione,purtroppo dalla strada non sono molto vicino,ma andare li a piedi e lasciare la moto parcheggiata non me la sento,anche perché non è cosi semplice arrivare fino li….fantastico è il fragore della caduta dell’acqua……….STUPENDO!!!
Risalgo in moto proseguo fino Caporetto,faccio un girello per il paese e poi ritorno all’hotel!!!!
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Sorpresa!!!...nelle 2 orette d’assenza,mi ritrovo il parcheggio dell’hotel (nella zona moto) impestato di moto,a fatica trovo posto,vedo targhe Austriache,Tedesche,poi mi si avvicinano 2 BMWisti appena arrivati dal Lussenburgo,con la faccia stravolta dal viaggio,però con la gioia nel sorriso e nel modo di comunicare,non parliamo le stesse lingue,ma stiamo li a parlare di moto per diversi minuti….andiamo avanti a gesti,la Cruiserona sempre ammirata ….
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È ora di cena,stranamente nella sala ristorante ce pochissimo movimento,pensavo di incontrare i motociclisti appena arrivati,gli sarei andato incontro minimo con un saluto,ma non si è fatto vivo nessuno….boh,saranno tutti cotti dal viaggio,o mangeranno nei ristoranti fuori dall’albergo!!!!
Salgo in camera (circa le 20:00) sento musica e urla che arrivano dalla piazzetta sotto la mia camera,tra me e me “che cavolo succede???” mi affaccio e vedo stà storia,un gruppo di artisti in costume locale che se la canta,mi preparo in fretta e furia,vado giù a godermi lo spettacolo.
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È venerdi sera in piazza ci sono 4 gatti,però è divertente la musica sembra roba Russa,mah……sono stanco un po’ prima che finisca tutto risalgo e mi guardo un po’ di TV prima di mettermi a dormire.