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http://www.moto.it/news/massimo-clarke-cosa-ce-su-quei-metalli.html
aspes....aspetto commenti
chuckbird
28-10-2011, 09:24
Lo sto leggendo proprio ora...grande Massimo Clarke :)
Molto interessante
thanks
In una vita lavorativa precedente ( 11 anni fà ) mi occupavo anche di rivestimenti PVD: all'epoca volevo far rivestire le canne forcella, poi la MV mi ha bruciato l'idea sul tempo.
I rivestimenti PVD sono una figata, hanno costi accessibili, tuttavia ci sono delle difficoltà su pezzi meccanici, legati alle dimensioni, alla forma, alle temperature di rinvenimento del materiale, nonchè ai punti di ancoraggio del pezzo all'interno del forno ( una sfera non potrà essere rivestita, poichè non si riesce a fissarla senza andare a "ricoprire" almeno due punti che andrebbero invece rivestiti ).
Il pezzo viene "rivestito" all'interno di un forno vero e proprio, quindi le temperature in gioco sono tali da poter provocare trasformazioni del materiale di base. Inoltre forme concave possono non venire rivestite adeguatamente.
Il TiN è il rivestimento più sfigato, o meglio, lo era 11 anni fà, quindi figurati oggi. :)
il commento e' molto semplice, la metallurgia mi ha sempre affascinato sebbene meno della termodinamica e fluidodinamica (ecco perche' mi piacciono i pipponi sulla disposizione dei cilindri e relativi condotti..). Ma siccome guardo al risultato mi sarebbe piaciuto leggere una postilla: con i trattaemnti superficiali e' ABOLITO il controllo del gioco valvole per tutta la vita del motore . Secondo me ci siamo vicini se vogliono...come ci sono le candele da 100.000 km ma anche se io non amo la dietrologia credo che stavolta un pochino ci possa stare....perche' togliere il pane alle assistenze e togliere il terrore dei tagliandi ai clienti piu' ingenui?
ps: se si guarda a fianco e si seleziona "massimo clarke" dall'archivio , si trovano 54 articoli di cui alcuni darebbero risposte definitive ai ricorrenti pippotti su olio, benzine, coppia, etc....
Tecnicamente i rivestimenti possono arrivare a moltiplicare per 5 ( o più, dipende dal tipo di usura ) la durata all'usura da sfregamento di un pezzo meccanico, tuttavia in una distribuzione gli organi in gioco sono molteplici e non tutti rivestibili.
Comunque, il costo, anche a livello industriale, di tali rivestimenti non è trascurabile come quello di altri particolari sui quali le case vanno comunque al risparmio: se si mettono OR scadenti, con risparmi secondo noi utenti ridicoli che però compromettono la durata di un organo meccanico, credi che le case spenderebbero per il PVD?
Nelle corse sicuramente, ed infatti sono anni che si usano, ma nelle produzioni di serie?
Orami sia il PVD che il CVD, oltre a plasma sotto vuoto o a pressione atmosferica, sono diventati di uso abbastanza comune e i costi di impianto a livello industriale non sono più inaccessibili come fino a pochi anni fa. Pensate che, ad esempio in campo tessile, settore relativamente "tecnologico", la sperimentazione condotta fino a qualche anno fa sui tessuti speciali (areonautica, spazio, sport agonistico) è stata trasferita abbastanza pesantemente sulla produzione in serie per cui tecnologie come il plasma freddo, che consente ad esempio di migliorare la tenuta dei colori sui tessuti, modificarne la idrofobicità/idrofilia, funzionalizzare la superficie con agenti antibatterici o con agenti che migliorano la resistenza all'abrasione, sono diventate abbastanza diffuse.
Dal mio punto di vista, come ricercatore che si occupa anche delle applicazioni di queste tecnologie a livello industriale, il problema è proprio quello che ha sottolineato molto chiaramente ASPES.... Infatti, la tecnologia, anzi l'innovazione tecnologica disponibile (vendibile) sul mercato fa passi da gigante la dove l'oggetto tecnologico diventa obsoleto dopo 6 mesi dall'acquisto.... La stessa innovazione spesso può avere ampi risvolti anche in settori affini ma non viene impiegata per motivi di marketing.... E qui mi fermo sennò il discorso diventa complesso e soprattutto "politico"...
infatti, e karim dice alla fine le stesse cose, il costo di queste caratteristiche non solo non viene compensato da un apprezzamento maggiore dal pubblico che magari e' piu' sensibile a un cruscotto con il colore dello sfondo regolabile dal fuxia al blu, ma addirittura compromette la possibilita' di spennarlo ai tagliandi. Dove peraltro la regolazione delle valvole viene gia' fatta una volta ogni 5 in cui la si fattura.....
anche senza i riporti metallurgici spaziali.
Per le candele il mio esempio non era a caso, le candele da 100.000 km uscirono perche' era una richiesta di certe case automobilistiche per modelli in cui levare una candela comportava smontaggi assurdi. Ma se tutte le moto montassero queste candele, non dovessero fare UFFICIALMENTE piu' la regolazione valvole e tutto quel che c'e' da fare fosse la sostituzione di liquidi,filtri e pastiglie...la rete ufficiale potrebbe chiudere, meta' utenti farebbero da se, gli altri andrebbero dal primo marocchino sotto casa che tanto sarebbe piu' che sufficiente.
harry potter
29-10-2011, 02:56
Nelle corse sicuramente, ed infatti sono anni che si usano, ma nelle produzioni di serie?
appunto mi chiedo che senso ha il titolo dell'articolo , perchè non mi sembra una rivoluzione , ma casomai (in rari casi) abbassamento costi industriali= uso su mezzi stradali.
anche se ora come ora per mè puntano a rifilare mezzi che han più difetti che altro , per la gioia dell'aci-elettrauto-meccanici
una cosa che sanno fare bene le case ora, è fare delle belle cartelle stampa
negli anni 70-80 (quelle che ho visto fin'ora) erano più verso la sostanza
ora ti mettono in cartella anche se han usato viti in plastica simil alluminio
per dire, la kawasaki nel 1989 produsse la ZXR 750 H :!:
sulla base del vecchio motore GPX , bè non vorrei dire una cazzata ma penso sia stata la prima stradale ad aver la frizione antisaltellamento di serie
eppure ho la cartella stampa e mica c'è scritto , mi sono accorto che guidandola non aveva freno motore nelle staccate secche :rolleyes:
poi visto il manuale ho capito :!:
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