Visualizza la versione completa : Dainese? Da!
Gianburrasca
02-07-2005, 00:21
Oggi per altre questioni mi trovavo a Genova e ho ucciso una scimmiozza che mi accompagnava da tempo, complice la graziosa commessa del locale Dainese Store.
Me ne torno a casa tutto contento con la mia bella giaccazza in pelle G. Charger - per la quale mi hanno applicato un extra del 10% sul listino per la taglia extra large (giuro, davvero, non è una battuta...) - e come ho un attimo di tempo mi metto a leggere note, noterelle, istruzioni etc., e a rimirare il mio acquisto.
Trovo l'etichetta interna con le omologazioni e leggo un bellissimo 'Made in Ukraina'... Bello scherzo, per uno che non ha comprato più AGV perchè hanno trasferito la fabbrica in Cina e licenziato le maestranze italiane... Però da Dainese non me l'aspettavo.
So che ormai è normale. Però un marchio che fa della sua italianità una bandiera di qualità potrebbe evitarselo... Non fraintendete... Non ne faccio una crociata; però per questi scherzetti non ci saranno i soldi per pagarmi la pensione, e qualcuno invece sarà alle Hawaii circondato da servizievoli mulatte. E ciò mi peggiora il carattere.
E non mi venite a dire che così la roba costa meno; in realtà, in questo modo l'unica cosa che succede è che chi la vende guadagna di più.
Lo so, sono un dinosauro... Però... Mappensatè... Ormai se anche sei intenzionato a comprare roba italiana non ci riesci...
pidienne
02-07-2005, 00:35
dainese imatra: made in tunisia
dainese ttr: made in romania
dainese beaumont: made in romania
...
softcase bmw: made in ukraine
portachiavi bmw: made in china
giacca club bmw: made in bosnia
... continuo? :(
Non si puo' criticare troppo chi fabbrica in ukraina-cina-romania...ci guadagnano il triplo! Non mi venite a dire che voi non fareste altrettanto,non ci credo...E' lo scotto da pagare per gli stipendi mooolto piu' alti in EUROPA.
State a vedere che fra poco il GS lo faranno in Romania,dove un medico prende 150 euro al mese,e il bello è che costera' UGUALE ad adesso!
ilmaglio
02-07-2005, 06:52
dainese imatra: made in tunisia
dainese ttr: made in romania
dainese beaumont: made in romania
...
softcase bmw: made in ukraine
portachiavi bmw: made in china
giacca club bmw: made in bosnia
... continuo? :(
Più o meno lo stesso bmw. Le scarpe, però, in Italia: ne dobbiamo essere orgogliosi? Però auto e moto bmw montano componenti, anche del motore, fabbricate in Italia.
:wave:
pidienne
02-07-2005, 10:05
Più o meno lo stesso bmw. Le scarpe, però, in Italia: ne dobbiamo essere orgogliosi? Però auto e moto bmw montano componenti, anche del motore, fabbricate in Italia.
:wave:
ma sì, si sa che in italia facciamo le cose con i piedi, per cui mi sembra più che sensato fare anche le scarpe! :cool:
pidienne
02-07-2005, 10:29
Non si puo' criticare troppo chi fabbrica in ukraina-cina-romania...ci guadagnano il triplo! Non mi venite a dire che voi non fareste altrettanto,non ci credo...E' lo scotto da pagare per gli stipendi mooolto piu' alti in EUROPA.
State a vedere che fra poco il GS lo faranno in Romania,dove un medico prende 150 euro al mese,e il bello è che costera' UGUALE ad adesso!
nessuna intenzione di criticare gli imprenditori che, concordo, fanno bene ad avviare produzioni all'estero, quanto meno per far girare dei bilanci interessanti. ed è anche vero che, una volta che hanno guadagnato una posizione sul mkt, e come azienda e come brand, nn hanno nessuna voglia di riposizionarsi, magari rivisitando al ribasso i prezzi o ridefinendo la distribuzione al dettaglio. il loro timore è che il prodotto stesso possa essere percepito come 'ridimensionato', meno 'buono'. certo è che, spesso, le voci in positivo dei bilanci nn vengono spostate sulla qualità dei prodotti. se è noto che le pelli tunisine sono ottime, nn è altrettanto noto che i tunisini siano degli abili lavoratori sulle linee e gamme della dainese, che cmq vengono progettate dove continua a risiedere l'intelligence dell'azienda. è sotto gli occhi di tutti il caso nike, che tra l'altro ha sollevato anche altre problematiche oltre a quella della qualità dei prodotti.
nn mi scandalizza di certo se l'italia tutta rinuncia a tenere in casa la produzione in generale, anzi, sono un convinto sostenitore dell'importanza di spingere l'italia verso la ricerca e la 'produzione di innovazione', ma è anche certo che sarebbe quanto meno desiderabile continuare ad avere prodotti qualitativamente impeccabili.
Gianburrasca
02-07-2005, 23:46
per quel che mi riguarda questa politica non premia; su tutta la linea.
Magari regala dei bei bilancioni a breve a pochi, ma a lungo termine frega tutti.
E, se tutti fossero come me, non pagherebbe nemmeno a breve. Se anche risparmio due lire ora in futuro ce le rimetto con gli interessi a causa dell'economia nazionale a rotoli che non può più erogare nemmeno i servizi essenziali. Un affarone davvero...
che ormai si faccia fabbricare all'estero purtroppo è irreversibile...lo faremmo tutti se avessimo un'aziendina...
quello che vorrei è che comunque il prodotto italiano (fabbricato in Italia o all'estero) sia di alto livello e mantenga le peculiarità per le quali è divenuto famoso...penso ai freni della Brembo: i migliori in assoluto, non si discute...
probabile che un giorno (se non accade già oggi) li faranno in Oriente...l'inmportante è che restino i migliori...solo così l'azienda Italia continuerà (o meglio ricomincerà) a tirare...
anche gli stivaletti Alpine Star sono fatti in Romania...dopotutto è sempre Europa.....mah....siamo globali, no ? :-o
Condivido in pieno l'opinione di Giamburrasca: spostare la produzione all'estero per lucrare sui minori costi comporta il crollo dell'occupazione interna e la conseguente scomparsa della relativa contribuzione previdenziale e assistenziale, oltre che del gettito fiscale. Tutto questo significa meno pensioni e meno servizi.
La contropartita è una riduzione dei costi, che può portare ad un minor prezzo di vendita (anche se in genere si trasforma, almeno in parte, in un aumento degli utili per l'imprenditore).
Ma questa riduzione del prezzo, serve davvero?
La globalizzazione genera una forma di dumping, le merci costano molto meno di quanto dovrebbero, perché prodotte in paesi sottosviluppati da manodopera priva di diritti e ridotta in una condizione simile alla schiavitù.
Questo dumping ci consente di acquistare molte più cose di una volta. Ma questo è veramente un bene?
Su quest'argomento si potrebbero scrivere libri interi.
pidienne
03-07-2005, 01:13
è anche vero però che i paesi che nn hanno capacità proprie per avviare uno sviluppo sostanziale spesso traggono beneficio dalle iniziative di internazionalizzazione delle aziende.
l'approccio alla sostenibilità dovrebbe essere proprio di un coordinamento mondiale, con tanto di discussione, regolamentazione e monitoraggio.
l'imprenditore nn può farsi carico più di tanto degli effetti che genera la sua scelta di andare all'estero. il fine dell'organizzazione è la sopravvivenza, e se qst è al di là del danubio poco importa.
in verità, almeno per quel che riguarda il settore accessori moto, la produzione all'estero nn ha al momento portato granché benefici ai consumatori finali. sono in primo luogo le aziende a trarre giovamento dalla situazione, fermo restando che sopportano cmq spese impensabili per avviare le attività ed addestrare il personale in loco.
ilmaglio
03-07-2005, 19:56
Aspetto che i cinesi freghino il know how a bmw per fabbricare in proprio splendido abbigliamento motociclistico (spero che facciano presto). Come hanno fatto i giapponesi, che hanno distrutto l'industra motociclistica e ottica europea, eliminando per prima cosa i trasudi d'olio!
Se alcune fabbriche non spostano la produzione, falliscono, e allora addio gettiti fiscali e occupazione.
:wave:
ilmaglio
03-07-2005, 19:59
Certi alti prezzi sono del tutto sproporzionati rispetto al valore intrinseco dei beni. Il benessere del popolo si regge del consumismo: è orrido? Sarei d'accordo, ma in pratica ... Autarchia? Non funziona.
:wave:
KappaElleTi
03-07-2005, 20:02
Su quest'argomento si potrebbero scrivere libri interi.
oppure scrivere 100%
p.s. certo che da uno che ha appena dato via il Gt di un anno.... :cool:
p.s. certo che da uno che ha appena dato via il Gt di un anno.... :cool:Già. Infatti questa volta non mi sentirete dichiarare "questa me la tengo per tutta la vita", come ho fatto per le precedenti.
Se non altro, è made in Europe (almeno in gran parte) e costa più di quello che dovrebbe.
ilmaglio
03-07-2005, 20:13
mi permetto umilmente di assolvere Wotan: importante non è cosa fai ma la consapevolezza di ciò che fai. Se vendere bmw come nuove e comprarne di nuovissime e di più grosse è consapevole, puro sfizio, rinunciabile (in teoria), come certo è per il Grande Wotan, Wotan è esente da ogni pecca.
:wave:
ilmaglio
03-07-2005, 20:18
avete visto la pubblicità delle motociclettine cinesi? Sarebbe un bel abbinamento: una bmw e una cinese. Very against.
:wave:
KappaElleTi
03-07-2005, 20:19
figurati se posso parlare io che non ho messo mano ad una serie di riparazioni che dovevo fare sul mio Klt per tirarmi in casa una R-Rt, peraltro notevolmente inferiore per dotazioni e classe di moto
Chissà se nelle nostre moto ci sono componenti made in Terzo Mondo.
Produrre all'estero fa solo la ricchezza del paese dove si impianta la fabbrica e dell'IMPRENDITORE,non certo dell'Italia o degli italiani...ma non c'è SCELTA,l'unica sarebbe REGOLAMENTARE la questione per i paesi in via di sviluppo(DIFFICILE),oppure produrre beni ad ALTA TECNOLOGIA,che mal si prestano ad essere copiati(COME LE SCARPE!!!) o ad essere prodotti in questi paesi perchè necessitano di maestranze di alto livello.In Italia facciamo ABBIGLIAMENTO MOTO,MODA,SCARPE,e vai con la scopiazzatura e la produz.all'estero!In FINLANDIA invece,guarda un po',si sono specializzati nella produz.di CIRCUITI STAMPATI ED ELETTRONICA,un po'difficili da copiare...
A proposito,ma HEIN GERICKE dove produce?La sede è a Dusseldorf...
ilmaglio
03-07-2005, 22:41
L'imprenditore italiano è il primo paladino della concorrenza, per gli altri. Oggi la concorrenza è globale e - dato che non siamo la Finlandia - speriamo che duri il nostro design per occhiali e moda! Non sono più possibili le politiche protezionistiche di una volta e le svalutazioni che servivavo a mantenerci concorrenziali senza migliorare la nostra concorrenzialità sostanziale.
Si arricchiscono i paesi dove viene traferita la produzione? Così poi, chi può, gli vende armi, medicinali, impianti..
Arriverà presto il momento in cui questi paesi non produrranno più "per conto terzi" ma in proprio.
:wave:
Gianburrasca
03-07-2005, 23:01
Ma infatti il problema non è il protezionismo o il sottosviluppo dei paesi potenzialmente concorrenti.
Il problema vero è che la concorrenza - per dare qualche beneficio - deve essere a parità di regole; se no è solo una truffa in cui molti pagano e pochi si arricchiscono, col risultato finale di mandare tutto a catafascio.
In teoria di questo si sarebbe dovuto occupare il WTO, che invece adesso è diventato qualcosa di molto simile a una simpatica combriccola di mafiosetti dediti al proprio immediato tornaconto.
Non è solo spregiudicatezza. E' stupidità bella e buona. La storia è stracolma di esempi in cui l'eccessiva avidità 'a breve termine' alla fine ha portato a rivoluzioni e disastri vari. E quelli che pensavano di essere i più furbi in genere hanno fatto una pessima fine. Se non loro, i loro figli...
Il bello è che personalmente sono tutto meno che no-global... Solo che la globalizzazione non andrebbe intesa a metà, certe cose si e altre no, la libera circolazione dei capitali si e la legislazione sociale no, gli investimenti si e i diritti umani no etc. etc.
Per cui, l'unica arma che mi rimane come individuo è - nei limiti del possibile - non premiare questo tipo di iniziative; se tutti facessero come me, forse anche la pretesa convenienza a chiudere le fabbriche in Italia sarebbe un po' meno evidente...
Vabbeh, lasciamo stare, vah, che tanto la storia la fanno gli altri e sempre senza conscerla...
jaygalloway
04-07-2005, 09:17
Mia moglie ha un paio di guanti BMW gore-tex (nn so il modello), made in Korea.
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