Iorek
10-10-2011, 14:40
147 pag., 11,00 euro - Einaudi
Una raccolta di tre racconti sulla figura del giudice, uno per autore.
Non riassumo le trame per non togliere il piacere della lettura.
Solo i miei giudizi sintetici:
1. Andrea Camilleri, Il giudice Surra: un apologo, senza troppe pretese di verosimiglianza, sui rapporti fra stato e mafia alla nascita dello stato unitario. E assieme una riflessione sulla figura della giustizia "bendata", del giudice come applicatore quasi "ingenuo" (nel senso anglosassone del termine) delle leggi e delle procedure. Carino ma non molto coinvolgente, e lo dico da avido lettore di Camilleri.
2. Carlo Lucarelli, La Bambina: un giudice "ragazzino" (anzi, "ragazzina") e il suo agente di scorta si trovano coinvolti in un gioco piu' grande di loro nella Bologna (e nell'Italia) dell'estate 1980. A gusto mio, di gran lunga il pezzo migliore in termini di trama e profondita' di analisi, vale l'intero libro.
3. Giancarlo De Cataldo, Il triplo sogno del procuratore: ancora una specie di apologo senza pretese di verosimiglianza sul contrasto fra la democrazia piegata ad interessi personali attraverso il populismo e la difesa (senza speranza?) della legalita'. Senz'altro il pezzo piu' "politico" fra i tre, messaggio trasparente, forse anche un po' scontato.
Per gli espedienti (il sogno e la quotidianita' che si intrecciano) mi ha ricordato certi racconti di Buzzati, ma dove in Buzzati c'era una prosa esemplare qui scrittura e trama (a gusto mio) sono un po' tortuose.
Una raccolta di tre racconti sulla figura del giudice, uno per autore.
Non riassumo le trame per non togliere il piacere della lettura.
Solo i miei giudizi sintetici:
1. Andrea Camilleri, Il giudice Surra: un apologo, senza troppe pretese di verosimiglianza, sui rapporti fra stato e mafia alla nascita dello stato unitario. E assieme una riflessione sulla figura della giustizia "bendata", del giudice come applicatore quasi "ingenuo" (nel senso anglosassone del termine) delle leggi e delle procedure. Carino ma non molto coinvolgente, e lo dico da avido lettore di Camilleri.
2. Carlo Lucarelli, La Bambina: un giudice "ragazzino" (anzi, "ragazzina") e il suo agente di scorta si trovano coinvolti in un gioco piu' grande di loro nella Bologna (e nell'Italia) dell'estate 1980. A gusto mio, di gran lunga il pezzo migliore in termini di trama e profondita' di analisi, vale l'intero libro.
3. Giancarlo De Cataldo, Il triplo sogno del procuratore: ancora una specie di apologo senza pretese di verosimiglianza sul contrasto fra la democrazia piegata ad interessi personali attraverso il populismo e la difesa (senza speranza?) della legalita'. Senz'altro il pezzo piu' "politico" fra i tre, messaggio trasparente, forse anche un po' scontato.
Per gli espedienti (il sogno e la quotidianita' che si intrecciano) mi ha ricordato certi racconti di Buzzati, ma dove in Buzzati c'era una prosa esemplare qui scrittura e trama (a gusto mio) sono un po' tortuose.