Paro
30-08-2011, 11:32
Gottileb Daimler brevettava la motocicletta!!!
http://media.wired.it/uploads/599x337/201135/reitrad_7495.jpg
Grazie Gott!!! :!:
da wired.it (http://daily.wired.it/news/tech/2011/08/30/prima-motocicletta-14179.html?page=1#content)
Senza di lei non ci sarebbero le mirabolanti acrobazie del moto-freestyle, né i sorpassi mozzafiato di Valentino Rossi, Casey Stoner e compagnia. E nessuno proverebbe l’emozione di una strada piena di curve o di uno stacco da brividi in rettilineo. Senza il primo modello di motocicletta a benzina, messo a punto da Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, potremmo dimenticarci di tutto questo. Per fortuna, invece, il 30 agosto 1885 Daimler brevettò il suo cavallo a motore dando il via alla passione dei centauri.
Erano passati ben 68 anni dalla draisenne – la prima bicicletta, messa a punto dal Barone Von Drais il 17 febbraio 1817 – e un primo tentativo era già stato portato a termine dallo statunitense Sylvester Roper, all’indomani della fine della Guerra civile americana. Nel 1867, infatti, Roper aveva realizzato una motocicletta a motore, alimentata a vapore. Secondo molti è a lui che andrebbe il primato, ma la benzina, un motore a due cilindri e la commercializzazione del suo modello (e di molti altri, anche di automobili) hanno permesso a Gottlieb di passare alla storia.
Del resto la benzina è un leit-motiv nella vita di Daimler: l’ingegnere tedesco (veniva da Schorndorf, vicino Stoccarda, nello Stato del Wurttemberg) era nato infatti nello stesso anno - il 1834 - in cui è ufficialmente fissata anche la nascita del combustibile. Sin da piccolo poi, Gottlieb aveva mostrato di avere una passione per la meccanica, ma anche una mente aperta e poliedrica, in grado di integrare nozioni e competenze appartenenti a diverse discipline. L’amore per i mezzi di trasporto era cominciato negli anni 50 dell’800 grazie al suo primo impiego presso la Armstrong Whitworth, azienda britannica che produceva locomotive.
Finalmente, nel 1861, Daimler ebbe la possibilità, trasferendosi a Parigi, di studiare da vicino il motore a combustione interna e a due tempi messo a punto da Etienne Lenoir. Non sarà però questo il motore usato come base di partenza per la sua motocicletta, bensì quello realizzato dall’ingegnere Nicolaus Otto nel 1876. A quel tempo Gottlieb aveva conosciuto il giovane Maybach, con il quale aveva stretto un legame di amicizia fraterna. I due lavoravano entrambi presso la Deutz Gasmotorenfabrik AG di Colonia, fondata proprio da Otto. Un’esperienza, quella presso la Deutz, non particolarmente positiva sotto l’aspetto umano (Otto si scontrava spesso con i due impiegati e approfittava senza troppi scrupoli del loro lavoro), ma certamente fondamentale dal punto di vista tecnico, perché consentì a Daimler di migliorare le sue competenze e mettere alla prova le sue intuizioni.
Nel 1882 Gottlieb e Wilhelm si licenziarono per cominciare a lavorare alla loro creatura, riuscendo a modificare il motore di Otto (alleggerendolo e rendendolo molto più piccolo) così da aggirare il complesso brevetto dal quale era protetto.
Nell’ex-serra di casa Daimler, trasformata in un’officina, in meno di tre anni i due misero a punto la Reitrad: telaio in legno, motore bicilindrico, niente pedali. Brevettata il 29 agosto 1885, la proto-motocicletta venne messa in vendita il 10 novembre dello stesso anno. A mostrare l’affidabilità del veicolo, quello stesso giorno, fu un test effettuato da Paul, il figlio di Daimler.
Dal 1885 a oggi l’evoluzione della moto è stata costante e sorprendente sin dai modelli di poco successivi alla Reitrad, come quelli dei primi del Novecento a opera di William Harley e dei fratelli Davidson, che hanno dato origine a quella che è forse la marca di motociclette più famosa al mondo. In Italia il cavallo a motore è arrivato nel 1909, con la fondazione della Gilera e il rilascio del modello VT 317. Da allora il nostro paese è sempre stato considerato uno dei principali produttori e innovatori nel campo delle due ruote a motore. Per confermarlo bastano pochi nomi: Guzzi, Piaggio, Aprilia e, ovviamente, Ducati.
http://media.wired.it/uploads/599x337/201135/reitrad_7495.jpg
Grazie Gott!!! :!:
da wired.it (http://daily.wired.it/news/tech/2011/08/30/prima-motocicletta-14179.html?page=1#content)
Senza di lei non ci sarebbero le mirabolanti acrobazie del moto-freestyle, né i sorpassi mozzafiato di Valentino Rossi, Casey Stoner e compagnia. E nessuno proverebbe l’emozione di una strada piena di curve o di uno stacco da brividi in rettilineo. Senza il primo modello di motocicletta a benzina, messo a punto da Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, potremmo dimenticarci di tutto questo. Per fortuna, invece, il 30 agosto 1885 Daimler brevettò il suo cavallo a motore dando il via alla passione dei centauri.
Erano passati ben 68 anni dalla draisenne – la prima bicicletta, messa a punto dal Barone Von Drais il 17 febbraio 1817 – e un primo tentativo era già stato portato a termine dallo statunitense Sylvester Roper, all’indomani della fine della Guerra civile americana. Nel 1867, infatti, Roper aveva realizzato una motocicletta a motore, alimentata a vapore. Secondo molti è a lui che andrebbe il primato, ma la benzina, un motore a due cilindri e la commercializzazione del suo modello (e di molti altri, anche di automobili) hanno permesso a Gottlieb di passare alla storia.
Del resto la benzina è un leit-motiv nella vita di Daimler: l’ingegnere tedesco (veniva da Schorndorf, vicino Stoccarda, nello Stato del Wurttemberg) era nato infatti nello stesso anno - il 1834 - in cui è ufficialmente fissata anche la nascita del combustibile. Sin da piccolo poi, Gottlieb aveva mostrato di avere una passione per la meccanica, ma anche una mente aperta e poliedrica, in grado di integrare nozioni e competenze appartenenti a diverse discipline. L’amore per i mezzi di trasporto era cominciato negli anni 50 dell’800 grazie al suo primo impiego presso la Armstrong Whitworth, azienda britannica che produceva locomotive.
Finalmente, nel 1861, Daimler ebbe la possibilità, trasferendosi a Parigi, di studiare da vicino il motore a combustione interna e a due tempi messo a punto da Etienne Lenoir. Non sarà però questo il motore usato come base di partenza per la sua motocicletta, bensì quello realizzato dall’ingegnere Nicolaus Otto nel 1876. A quel tempo Gottlieb aveva conosciuto il giovane Maybach, con il quale aveva stretto un legame di amicizia fraterna. I due lavoravano entrambi presso la Deutz Gasmotorenfabrik AG di Colonia, fondata proprio da Otto. Un’esperienza, quella presso la Deutz, non particolarmente positiva sotto l’aspetto umano (Otto si scontrava spesso con i due impiegati e approfittava senza troppi scrupoli del loro lavoro), ma certamente fondamentale dal punto di vista tecnico, perché consentì a Daimler di migliorare le sue competenze e mettere alla prova le sue intuizioni.
Nel 1882 Gottlieb e Wilhelm si licenziarono per cominciare a lavorare alla loro creatura, riuscendo a modificare il motore di Otto (alleggerendolo e rendendolo molto più piccolo) così da aggirare il complesso brevetto dal quale era protetto.
Nell’ex-serra di casa Daimler, trasformata in un’officina, in meno di tre anni i due misero a punto la Reitrad: telaio in legno, motore bicilindrico, niente pedali. Brevettata il 29 agosto 1885, la proto-motocicletta venne messa in vendita il 10 novembre dello stesso anno. A mostrare l’affidabilità del veicolo, quello stesso giorno, fu un test effettuato da Paul, il figlio di Daimler.
Dal 1885 a oggi l’evoluzione della moto è stata costante e sorprendente sin dai modelli di poco successivi alla Reitrad, come quelli dei primi del Novecento a opera di William Harley e dei fratelli Davidson, che hanno dato origine a quella che è forse la marca di motociclette più famosa al mondo. In Italia il cavallo a motore è arrivato nel 1909, con la fondazione della Gilera e il rilascio del modello VT 317. Da allora il nostro paese è sempre stato considerato uno dei principali produttori e innovatori nel campo delle due ruote a motore. Per confermarlo bastano pochi nomi: Guzzi, Piaggio, Aprilia e, ovviamente, Ducati.