gspollo
14-09-2010, 23:44
9 e 10 Settembre 2010
http://img835.imageshack.us/img835/6171/viadelsale.jpg (http://img835.imageshack.us/i/viadelsale.jpg/)
E' da un anno ormai che arc.ste me la menava con 'sta benedetta via del sale. Lui un anno fa aveva appena avuto l'occasione di un bel ghisone nero 1150 adventure e non stava più nella pelle per provare su strade bianche quello che sulla carta è di tutto tranne che una dueruote da fuoristrada. Io gli ricordavo che era troppo presto, doveva prendere confidenza con la moto prima di affrontare certi percorsi, così mi strappò la promessa che, tempo un anno, lo avrei accompagnato su questo famigerato percorso a cavallo tra Francia e Italia. Nel frattempo avrebbe fatto esperienza di guida e conosciuto un po' più a fondo la moto. Ovviamente tutto questo riguardava anche me, avevo letto un po' qua e là sulla via del sale dei monti liguri e mi ero fatto un'idea di un'avventura un po' al di sopra delle mie possibilità e della mia esperienza di guida in fuoristrada. Avere un anno di tempo in più fra le mani e sotto il sedere la mukkona non fa mai male, anche perchè in mezzo ci ho messo dentro il mio viaggio a Samarcanda nel mese di maggio, e devo dire che mi è servito per avere una ottima sintonia col mezzo.
Intanto il tempo passa, arc.ste torna alla carica e quindi via, si comincia a giugno a sfogliare forum e articoli e esperienze di chi ci è stato di recente. Decidiamo che il nostro turno sarà a settembre, in giorni infrasettimanali per non avere troppo traffico in mezzo alle ruote.
QdE si rivela la fonte principale di informazioni e contatto sylver65 che mi sembra di capire ha già fatto diverse volte il giro, è della zona e quindi conosce senz'altro il percorso a menadito. Dalla fine di agosto teniamo sott'occhio le previsioni meteo, dobbiamo prendere assolutamente due giorni di sole e bel tempo. A dirlo così sembra facile ma sono già tante le variabili da mettere a sistema: il tempo meteorologico in primis, il lavoro e poi arc.ste ha moglie e bimbe piccole. Alla fine decidiamo per il 9 e 10 settembre: il tempo dovrebbe volgere rapidamente al bello dopo qualche giorno precedente perturbato. Non è il massimo, potremmo trovare il percorso bagnato o del fango nei tratti nel bosco, vabbè, si parte! In rete trovo anche un pezzo di via del sale poco conosciuto posto più a sud del percorso classico: va dal passo del cane nel comune di Rocchetta Nervina e arriva al passo di Gouta, appena sotto il più noto passo del Muratone, nel comune di Pigna. A sentire alcune scarne recensioni sembrerebbe poco accessibile alle moto, poi trovo un sito di accompagnatori che ce l'hanno in programma, per cui penso che se ci portano dei clienti lì sopra, non deve essere poi tanto rischioso... decidiamo di fare anche questo.
Partiamo giovedi 9, al mattino di buon'ora usciamo dall'autostrada a Ventimiglia e prendiamo la strada statale 20 per Tende in Francia e dopo pochi chilometri deviamo a dx per Verrandi, una stradina stretta e tortuosa che si inerpica subito a raggiungere il crinale dello spartiacque tra la valle Roia e la valle Nervia. Il panorama comincia a farsi interessante
http://img801.imageshack.us/img801/5444/img1074a.jpg (http://img801.imageshack.us/i/img1074a.jpg/)
http://img823.imageshack.us/img823/1002/img1075z.jpg (http://img823.imageshack.us/i/img1075z.jpg/)
Poco dopo il crinale con svolta a sx per Gouta, imbocchiamo la strada che ben presto diventerà sterrata, all'inizio facile, poi sempre più rotta e con grossi blocchi mobili, gradini e rocce sporgenti anche di 20 cm e sassi rotti che rendono difficoltoso avanzare con il GS. Attimi di panico, poi si deve imparare in fretta come fare, c'è un solo sistema: tenere sempre in tiro il motore e la ruota posteriore. L'unico modo di riprendere le chiusure dell'anteriore che sbatacchia a destra e sinistra è dare dolcemente gas, allora il GS diventa un mulo, si rialza e riprende la traiettoria stabilita dal pilota. Ovviamente tutto questo in piedi sulle pedane, seduti sulla sella non si fa niente di meglio che ritrovarsi per terra...
Spesso si incontrano i resti delle fortificazioni della seconda guerra mondiale, ormai abbandonati, qualcuno riadattato per un uso civico da parte di qualche pastore.
http://img696.imageshack.us/img696/6580/img1079qk.jpg (http://img696.imageshack.us/i/img1079qk.jpg/)
http://img820.imageshack.us/img820/9696/img1080hh.jpg (http://img820.imageshack.us/i/img1080hh.jpg/)
Alla fine saranno 19 km di sterro impegnativo e arriviamo a Gouta abbastanza stanchi.
http://img684.imageshack.us/img684/2264/img1085w.jpg (http://img684.imageshack.us/i/img1085w.jpg/)
Al passo di Gouta decidiamo di spingerci fino al passo del Muratone
http://img841.imageshack.us/img841/1416/img1086q.jpg (http://img841.imageshack.us/i/img1086q.jpg/)
Poche decine di metri dopo il passo si incontra il rifugio Muratone
http://img192.imageshack.us/img192/1307/img1088sk.jpg (http://img192.imageshack.us/i/img1088sk.jpg/)
ma poco oltre la mulattiera finisce e non si ha possibilità di continuare, torniamo pertanto sui nostri passi. Dal passo di Gouta riprende l'asfalto e si scende per divertenti curve e controcurve fino a Pigna e da qui si prende per la colla di Langan. Intanto il cielo si è ingrigito e comincia anche a borbottare, probabilmente tra qualche ora l'acquazzone non ce lo leva nessuno.
Il programma della giornata prevede di salire a colla Melosa e fare la prima parte di via del sale fino ai balconi di Marta, dove io ho forte interesse a visitare a piedi le fortificazioni della seconda guerra mondiale, uno dei più estesi sistemi difensivi delle alpi occidentali con numerose batterie in caverna. Per chi fosse interessato qui ci sono informazioni
http://valloalpino.altervista.org/bunker/mroj/bdm/bdm-cp01.htm
Per la visita bisogna calcolare un'ora di avvicinamento a piedi da dove si lascia la moto, un'ora e mezza di visita e un'altra ora per ritornare alla moto, in tutto 3 ore e mezza. Poi proseguiremmo fino alla colla di Sanson e poi giù a Triora, il paese medievale delle streghe. Qui ho trovato un bed and breakfast veramente confortevole, ubicato in una delle cosiddette case-torri tipiche del paesino.
Arriviamo a Melosa con le nuvole basse che salgono in quota strisciando contro il versante sud est dei contrafforti della valle Argentina, tempo mezz'ora e siamo immersi nelle nubi. Che fare? Proseguire non ha molto senso, panorama zero, nebbia, umido... a Melosa c'è un rifugio del CAI e un albergo ristorante, vista l'ora di pranzo decidiamo di entrare al ristorante e mettere qualcosa sotto i denti, con la speranza che il tempo migliori. Speranza vana. Di lì a poco viene giù il diluvio universale, alla fine, dopo qualche ora l'intensità della precipitazione diminuisce ma non ce la sentiamo di continuare, la strada è bagnata, il tempo per visitare le fortificazioni non c'è più, così prendiamo la strada in discesa e dirigiamo a Triora dove avevo prenotato per dormire. Ci avanza il tardo pomeriggio per visitare il paesino, non è tempo buttato via, è veramente bello e suggestivo e merita una veloce visita a piedi.
http://img266.imageshack.us/img266/1116/img1091b.jpg (http://img266.imageshack.us/i/img1091b.jpg/)
http://img831.imageshack.us/img831/8286/img1096by.jpg (http://img831.imageshack.us/i/img1096by.jpg/)
Nel frattempo mi sento con sylver65, ci raggiunge a cena con la moglie, passiamo una bella serata, io ho molte informazioni sul percorso da fare l'indomani mattina, veniamo a conoscenza che le previsioni meteo danno una bella giornata per domani. Speriamo.
In effetti il mattino dopo si presenta con un cielo completamente azzurro e limpido, una giornata da moto, insomma. Sono le 7.30, io sono sveglio da poco e improvvisamente squilla il telefonino: "Pronto Paolo, ciao sono sylver65, siete già partiti? No? Bene, aspettate che vengo anch'io!"
Alle 8.40 ci troviamo all'ingresso del paese, poco dopo 3 matti sono sulla strada per colle Melosa pronti a percorrere circa 70km di sterro fino al colle di Tenda. Dopo una breve sosta caffè a Melosa al ristorante dove abbiamo pranzato il giorno prima, si comincia l'avventura. Questo il panorama che ci circonda
http://img697.imageshack.us/img697/8522/img1101h.jpg (http://img697.imageshack.us/i/img1101h.jpg/)
http://img843.imageshack.us/img843/3167/img1105lq.jpg (http://img843.imageshack.us/i/img1105lq.jpg/)
La prima parte dello sterrato è in discreta pendenza, ma il fondo è buono, si sale fino alla quota del rifugio monte Grai, poi la strada spiana ed è un tranquillo saliscendi fino al passo di Collardente.
http://img444.imageshack.us/img444/2952/img1102q.jpg (http://img444.imageshack.us/i/img1102q.jpg/)
Poi si perde quota fino alla omonima galleria
http://img255.imageshack.us/img255/4822/img1104c.jpg (http://img255.imageshack.us/i/img1104c.jpg/)
e poi risale ancora con buona pendenza e con fondo più irregolare fino alla galleria del Garezzo, passando per il passo della Guardia
http://img8.imageshack.us/img8/5742/img1112b.jpg (http://img8.imageshack.us/i/img1112b.jpg/)
http://img72.imageshack.us/img72/6867/img1107bg.jpg (http://img72.imageshack.us/i/img1107bg.jpg/)
http://img375.imageshack.us/img375/1332/img1109r.jpg (http://img375.imageshack.us/i/img1109r.jpg/)
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http://img405.imageshack.us/img405/1034/img1114wn.jpg (http://img405.imageshack.us/i/img1114wn.jpg/)
Dopo il Garezzo lo sterrato scende fino alla colla di San Bernardo, dove si ritrova l'asfalto fino a sopra l'abitato di Monesi. Dopo aver attraversato le piste da sci, riprende lo sterrato in falsopiano fino ad attraversare tutto il magnifico bosco delle Navette. Si guadagna quota
http://img266.imageshack.us/img266/6320/img1116ui.jpg (http://img266.imageshack.us/i/img1116ui.jpg/)
fino ai 2179 metri del passo Framargal
http://img833.imageshack.us/img833/9255/img1118mz.jpg (http://img833.imageshack.us/i/img1118mz.jpg/)
dove incontriamo due simpatici bikers svizzeri di Lucerna, con cui ci fermeremo a pranzo poco dopo al rifugio Barbera e coi quali faremo il resto del giro insieme.
Qui il paesaggio è spettacolare, quasi lunare. Siamo nel sistema carsico del massiccio del Marguareis, paradiso della speleologia.
http://img193.imageshack.us/img193/4880/img1120u.jpg (http://img193.imageshack.us/i/img1120u.jpg/)
http://img810.imageshack.us/img810/4682/img1121k.jpg (http://img810.imageshack.us/i/img1121k.jpg/)
La via del sale prosegue in discesa fino al colle dei signori scavata nella parete della roccia
http://img525.imageshack.us/img525/1733/img1122l.jpg (http://img525.imageshack.us/i/img1122l.jpg/)
Al colle una deviazione a destra conduce in poche decine di metri al rifugio Don Barbera, dove ci siamo fermati a mettere qualcosa sotto i denti. Il gestore e la figlia sono persone veramente squisite, come del resto era squisito il piattone di pasta al pomodoro e capperi che ci hanno preparato.
http://img163.imageshack.us/img163/8164/img1124t.jpg (http://img163.imageshack.us/i/img1124t.jpg/)
Da qui in poi ci aspetta il tratto più ostico: sassi smossi, strada esposta e stretta, gradini anche di 20/25 cm.
http://img213.imageshack.us/img213/9651/img1128v.jpg (http://img213.imageshack.us/i/img1128v.jpg/)
http://img201.imageshack.us/img201/9311/img1129i.jpg (http://img201.imageshack.us/i/img1129i.jpg/)
Io non sono un esperto ma mi sembra di aver capito che non devo mollare mai il gas e infatti pian pianino si passa e si avanza, il grip con le gomme tassellate è ottimo, la strada è bella asciutta, nonostante il diluvio del giorno prima, la soddisfazione è tanta. Anche la fatica si fa sentire, non sembra ma stare in piedi sulle pedane e dirigere tra un sasso e l'altro un bisonte di 250kg richiede uno sforzo non da poco. Finalmente si arriva al colle della Boaria dove dovrebbe finire il pezzo "brutto". In realtà c'è ancora qualche centinaio di metri da sudare, si deve superare in salita un tratto molto esposto con un tornantino, poi tutto passa e diventa una pura goduria.
http://img13.imageshack.us/img13/9056/img1130zb.jpg (http://img13.imageshack.us/i/img1130zb.jpg/)
http://img638.imageshack.us/img638/9161/img1132q.jpg (http://img638.imageshack.us/i/img1132q.jpg/)
http://img201.imageshack.us/img201/4770/img1134ox.jpg (http://img201.imageshack.us/i/img1134ox.jpg/)
Questa la parte finale nei pressi del colle di Tenda
http://img163.imageshack.us/img163/8595/img1137h.jpg (http://img163.imageshack.us/i/img1137h.jpg/)
e poi il forte
http://img811.imageshack.us/img811/6093/img1139r.jpg (http://img811.imageshack.us/i/img1139r.jpg/)
Nel forte centrale la strada passa in mezzo al forte
http://img138.imageshack.us/img138/4922/img1142uo.jpg (http://img138.imageshack.us/i/img1142uo.jpg/)
http://img843.imageshack.us/img843/6000/img1143du.jpg (http://img843.imageshack.us/i/img1143du.jpg/)
Siamo arrivati al colle di Tenda alle 16.00 circa, il giro avrebbe previsto la discesa a Tende lungo la sterrata francese per la baisse de Peyrafique e la baisse d'Ourne, ma avremmo fatto troppo tardi col rientro a casa. Per oggi siamo già abbastanza contenti, soddisfatti e stanchi, perciò, dopo una sosta ristoratrice al bar, io e arc.ste salutiamo l'amico sylver65 e facciamo rientro a casa. Ci aspettano ancora 270km di noiosa sardostrada.
Grazie della compagnia a sylver65 e arc.ste e un saluto agli amici svizzeri che hanno condiviso con noi buona parte di strada.
Alla prossima!!
PS: chi fosse interessato alle tracce GPS Garmin e al file .kmz di GoogleEarth mi contatti via mail o mp, lasciando la propria mail.
http://img835.imageshack.us/img835/6171/viadelsale.jpg (http://img835.imageshack.us/i/viadelsale.jpg/)
E' da un anno ormai che arc.ste me la menava con 'sta benedetta via del sale. Lui un anno fa aveva appena avuto l'occasione di un bel ghisone nero 1150 adventure e non stava più nella pelle per provare su strade bianche quello che sulla carta è di tutto tranne che una dueruote da fuoristrada. Io gli ricordavo che era troppo presto, doveva prendere confidenza con la moto prima di affrontare certi percorsi, così mi strappò la promessa che, tempo un anno, lo avrei accompagnato su questo famigerato percorso a cavallo tra Francia e Italia. Nel frattempo avrebbe fatto esperienza di guida e conosciuto un po' più a fondo la moto. Ovviamente tutto questo riguardava anche me, avevo letto un po' qua e là sulla via del sale dei monti liguri e mi ero fatto un'idea di un'avventura un po' al di sopra delle mie possibilità e della mia esperienza di guida in fuoristrada. Avere un anno di tempo in più fra le mani e sotto il sedere la mukkona non fa mai male, anche perchè in mezzo ci ho messo dentro il mio viaggio a Samarcanda nel mese di maggio, e devo dire che mi è servito per avere una ottima sintonia col mezzo.
Intanto il tempo passa, arc.ste torna alla carica e quindi via, si comincia a giugno a sfogliare forum e articoli e esperienze di chi ci è stato di recente. Decidiamo che il nostro turno sarà a settembre, in giorni infrasettimanali per non avere troppo traffico in mezzo alle ruote.
QdE si rivela la fonte principale di informazioni e contatto sylver65 che mi sembra di capire ha già fatto diverse volte il giro, è della zona e quindi conosce senz'altro il percorso a menadito. Dalla fine di agosto teniamo sott'occhio le previsioni meteo, dobbiamo prendere assolutamente due giorni di sole e bel tempo. A dirlo così sembra facile ma sono già tante le variabili da mettere a sistema: il tempo meteorologico in primis, il lavoro e poi arc.ste ha moglie e bimbe piccole. Alla fine decidiamo per il 9 e 10 settembre: il tempo dovrebbe volgere rapidamente al bello dopo qualche giorno precedente perturbato. Non è il massimo, potremmo trovare il percorso bagnato o del fango nei tratti nel bosco, vabbè, si parte! In rete trovo anche un pezzo di via del sale poco conosciuto posto più a sud del percorso classico: va dal passo del cane nel comune di Rocchetta Nervina e arriva al passo di Gouta, appena sotto il più noto passo del Muratone, nel comune di Pigna. A sentire alcune scarne recensioni sembrerebbe poco accessibile alle moto, poi trovo un sito di accompagnatori che ce l'hanno in programma, per cui penso che se ci portano dei clienti lì sopra, non deve essere poi tanto rischioso... decidiamo di fare anche questo.
Partiamo giovedi 9, al mattino di buon'ora usciamo dall'autostrada a Ventimiglia e prendiamo la strada statale 20 per Tende in Francia e dopo pochi chilometri deviamo a dx per Verrandi, una stradina stretta e tortuosa che si inerpica subito a raggiungere il crinale dello spartiacque tra la valle Roia e la valle Nervia. Il panorama comincia a farsi interessante
http://img801.imageshack.us/img801/5444/img1074a.jpg (http://img801.imageshack.us/i/img1074a.jpg/)
http://img823.imageshack.us/img823/1002/img1075z.jpg (http://img823.imageshack.us/i/img1075z.jpg/)
Poco dopo il crinale con svolta a sx per Gouta, imbocchiamo la strada che ben presto diventerà sterrata, all'inizio facile, poi sempre più rotta e con grossi blocchi mobili, gradini e rocce sporgenti anche di 20 cm e sassi rotti che rendono difficoltoso avanzare con il GS. Attimi di panico, poi si deve imparare in fretta come fare, c'è un solo sistema: tenere sempre in tiro il motore e la ruota posteriore. L'unico modo di riprendere le chiusure dell'anteriore che sbatacchia a destra e sinistra è dare dolcemente gas, allora il GS diventa un mulo, si rialza e riprende la traiettoria stabilita dal pilota. Ovviamente tutto questo in piedi sulle pedane, seduti sulla sella non si fa niente di meglio che ritrovarsi per terra...
Spesso si incontrano i resti delle fortificazioni della seconda guerra mondiale, ormai abbandonati, qualcuno riadattato per un uso civico da parte di qualche pastore.
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http://img820.imageshack.us/img820/9696/img1080hh.jpg (http://img820.imageshack.us/i/img1080hh.jpg/)
Alla fine saranno 19 km di sterro impegnativo e arriviamo a Gouta abbastanza stanchi.
http://img684.imageshack.us/img684/2264/img1085w.jpg (http://img684.imageshack.us/i/img1085w.jpg/)
Al passo di Gouta decidiamo di spingerci fino al passo del Muratone
http://img841.imageshack.us/img841/1416/img1086q.jpg (http://img841.imageshack.us/i/img1086q.jpg/)
Poche decine di metri dopo il passo si incontra il rifugio Muratone
http://img192.imageshack.us/img192/1307/img1088sk.jpg (http://img192.imageshack.us/i/img1088sk.jpg/)
ma poco oltre la mulattiera finisce e non si ha possibilità di continuare, torniamo pertanto sui nostri passi. Dal passo di Gouta riprende l'asfalto e si scende per divertenti curve e controcurve fino a Pigna e da qui si prende per la colla di Langan. Intanto il cielo si è ingrigito e comincia anche a borbottare, probabilmente tra qualche ora l'acquazzone non ce lo leva nessuno.
Il programma della giornata prevede di salire a colla Melosa e fare la prima parte di via del sale fino ai balconi di Marta, dove io ho forte interesse a visitare a piedi le fortificazioni della seconda guerra mondiale, uno dei più estesi sistemi difensivi delle alpi occidentali con numerose batterie in caverna. Per chi fosse interessato qui ci sono informazioni
http://valloalpino.altervista.org/bunker/mroj/bdm/bdm-cp01.htm
Per la visita bisogna calcolare un'ora di avvicinamento a piedi da dove si lascia la moto, un'ora e mezza di visita e un'altra ora per ritornare alla moto, in tutto 3 ore e mezza. Poi proseguiremmo fino alla colla di Sanson e poi giù a Triora, il paese medievale delle streghe. Qui ho trovato un bed and breakfast veramente confortevole, ubicato in una delle cosiddette case-torri tipiche del paesino.
Arriviamo a Melosa con le nuvole basse che salgono in quota strisciando contro il versante sud est dei contrafforti della valle Argentina, tempo mezz'ora e siamo immersi nelle nubi. Che fare? Proseguire non ha molto senso, panorama zero, nebbia, umido... a Melosa c'è un rifugio del CAI e un albergo ristorante, vista l'ora di pranzo decidiamo di entrare al ristorante e mettere qualcosa sotto i denti, con la speranza che il tempo migliori. Speranza vana. Di lì a poco viene giù il diluvio universale, alla fine, dopo qualche ora l'intensità della precipitazione diminuisce ma non ce la sentiamo di continuare, la strada è bagnata, il tempo per visitare le fortificazioni non c'è più, così prendiamo la strada in discesa e dirigiamo a Triora dove avevo prenotato per dormire. Ci avanza il tardo pomeriggio per visitare il paesino, non è tempo buttato via, è veramente bello e suggestivo e merita una veloce visita a piedi.
http://img266.imageshack.us/img266/1116/img1091b.jpg (http://img266.imageshack.us/i/img1091b.jpg/)
http://img831.imageshack.us/img831/8286/img1096by.jpg (http://img831.imageshack.us/i/img1096by.jpg/)
Nel frattempo mi sento con sylver65, ci raggiunge a cena con la moglie, passiamo una bella serata, io ho molte informazioni sul percorso da fare l'indomani mattina, veniamo a conoscenza che le previsioni meteo danno una bella giornata per domani. Speriamo.
In effetti il mattino dopo si presenta con un cielo completamente azzurro e limpido, una giornata da moto, insomma. Sono le 7.30, io sono sveglio da poco e improvvisamente squilla il telefonino: "Pronto Paolo, ciao sono sylver65, siete già partiti? No? Bene, aspettate che vengo anch'io!"
Alle 8.40 ci troviamo all'ingresso del paese, poco dopo 3 matti sono sulla strada per colle Melosa pronti a percorrere circa 70km di sterro fino al colle di Tenda. Dopo una breve sosta caffè a Melosa al ristorante dove abbiamo pranzato il giorno prima, si comincia l'avventura. Questo il panorama che ci circonda
http://img697.imageshack.us/img697/8522/img1101h.jpg (http://img697.imageshack.us/i/img1101h.jpg/)
http://img843.imageshack.us/img843/3167/img1105lq.jpg (http://img843.imageshack.us/i/img1105lq.jpg/)
La prima parte dello sterrato è in discreta pendenza, ma il fondo è buono, si sale fino alla quota del rifugio monte Grai, poi la strada spiana ed è un tranquillo saliscendi fino al passo di Collardente.
http://img444.imageshack.us/img444/2952/img1102q.jpg (http://img444.imageshack.us/i/img1102q.jpg/)
Poi si perde quota fino alla omonima galleria
http://img255.imageshack.us/img255/4822/img1104c.jpg (http://img255.imageshack.us/i/img1104c.jpg/)
e poi risale ancora con buona pendenza e con fondo più irregolare fino alla galleria del Garezzo, passando per il passo della Guardia
http://img8.imageshack.us/img8/5742/img1112b.jpg (http://img8.imageshack.us/i/img1112b.jpg/)
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Dopo il Garezzo lo sterrato scende fino alla colla di San Bernardo, dove si ritrova l'asfalto fino a sopra l'abitato di Monesi. Dopo aver attraversato le piste da sci, riprende lo sterrato in falsopiano fino ad attraversare tutto il magnifico bosco delle Navette. Si guadagna quota
http://img266.imageshack.us/img266/6320/img1116ui.jpg (http://img266.imageshack.us/i/img1116ui.jpg/)
fino ai 2179 metri del passo Framargal
http://img833.imageshack.us/img833/9255/img1118mz.jpg (http://img833.imageshack.us/i/img1118mz.jpg/)
dove incontriamo due simpatici bikers svizzeri di Lucerna, con cui ci fermeremo a pranzo poco dopo al rifugio Barbera e coi quali faremo il resto del giro insieme.
Qui il paesaggio è spettacolare, quasi lunare. Siamo nel sistema carsico del massiccio del Marguareis, paradiso della speleologia.
http://img193.imageshack.us/img193/4880/img1120u.jpg (http://img193.imageshack.us/i/img1120u.jpg/)
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La via del sale prosegue in discesa fino al colle dei signori scavata nella parete della roccia
http://img525.imageshack.us/img525/1733/img1122l.jpg (http://img525.imageshack.us/i/img1122l.jpg/)
Al colle una deviazione a destra conduce in poche decine di metri al rifugio Don Barbera, dove ci siamo fermati a mettere qualcosa sotto i denti. Il gestore e la figlia sono persone veramente squisite, come del resto era squisito il piattone di pasta al pomodoro e capperi che ci hanno preparato.
http://img163.imageshack.us/img163/8164/img1124t.jpg (http://img163.imageshack.us/i/img1124t.jpg/)
Da qui in poi ci aspetta il tratto più ostico: sassi smossi, strada esposta e stretta, gradini anche di 20/25 cm.
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Io non sono un esperto ma mi sembra di aver capito che non devo mollare mai il gas e infatti pian pianino si passa e si avanza, il grip con le gomme tassellate è ottimo, la strada è bella asciutta, nonostante il diluvio del giorno prima, la soddisfazione è tanta. Anche la fatica si fa sentire, non sembra ma stare in piedi sulle pedane e dirigere tra un sasso e l'altro un bisonte di 250kg richiede uno sforzo non da poco. Finalmente si arriva al colle della Boaria dove dovrebbe finire il pezzo "brutto". In realtà c'è ancora qualche centinaio di metri da sudare, si deve superare in salita un tratto molto esposto con un tornantino, poi tutto passa e diventa una pura goduria.
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Questa la parte finale nei pressi del colle di Tenda
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e poi il forte
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Nel forte centrale la strada passa in mezzo al forte
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Siamo arrivati al colle di Tenda alle 16.00 circa, il giro avrebbe previsto la discesa a Tende lungo la sterrata francese per la baisse de Peyrafique e la baisse d'Ourne, ma avremmo fatto troppo tardi col rientro a casa. Per oggi siamo già abbastanza contenti, soddisfatti e stanchi, perciò, dopo una sosta ristoratrice al bar, io e arc.ste salutiamo l'amico sylver65 e facciamo rientro a casa. Ci aspettano ancora 270km di noiosa sardostrada.
Grazie della compagnia a sylver65 e arc.ste e un saluto agli amici svizzeri che hanno condiviso con noi buona parte di strada.
Alla prossima!!
PS: chi fosse interessato alle tracce GPS Garmin e al file .kmz di GoogleEarth mi contatti via mail o mp, lasciando la propria mail.