barbasma
19-05-2005, 16:20
da motonline.com
Presentata a Milano la Dakar
La famosa maratona del deserto prepara la sua 28.ma edizione. Ma la scomparsa di Fabrizio Meoni, uomo simbolo della competizione, è una ferita ancora viva. E un'assenza che pesa
di Paola Baronio
E' stata presentata oggi a Milano la 28.ma edizione della Dakar. La morte di Fabrizio Meoni, è ancora una ferita aperta per il mondo del fuoristrada e l'assenza del campione, scomparso nelle fasi conclusive della gara quando tentava di vincerla alla sua ultima partecipazione, è un fatto con il quale gli organizzatori della competizione devono fare i conti. Una mancanza pesante e incombente. Meoni è stato ricordato con commozione da Franco Acerbis - che con la sua azienda coordina la partecipazione e le operazioni sul versante italiano - e dal direttore della Dakar Etienne Lavigne che ne ha esaltato lo spirito di avventura ma è chiaro che nella percezione di tanti la gara, senza il suo uomo-simbolo non sarà più la stessa.
Nel rispetto del ricordo e della personalità del campione però i suoi organizzatori stanno affrontando una nuova, ennesima edizione della gara del deserto. Lo spettacolo e il mondo va avanti, insomma.
Questa volta la città europea di partenza sarà a Lisbona per il via ufficiale del 31 dicembre poi, dopo due tappe, la carovana approderà in Africa e, attraversando sei Paesi, approderà il 15 gennaio a Dakar, nel Senegal. Un percorso che sarà più breve del consueto ma che dovrebbe essere più tecnico e competitivo.
Le novità essenziali della nuova edizione della Dakar però sono nella direzione della sicurezza. La velocità massima consentita per le moto sarà di 150 km/h con un margine di tolleranza per i sorpassi. Le velocità delle moto saranno controllate dopo ogni tappa dai giudici di gara con un sistema digitale collegato al GPS obbligatorio. Il margine di autonomia carburante è stato inoltre abbassato a 250 chilometri, per obbligare i concorrenti a fare più pause per il rifornimento e consentire loro di guidare moto più leggere e quindi più manovrabili. L'ordine di partenza delle varie tappe a volte verrà variato consentendo agli ultimi arrivati (sempre i partecipanti amatoriali) di partire prima dei professionisti e quindi di non viaggiare la notte.
La gara apparentemente quindi dovrebbe essere meno spietata e dura. E' una tendenza che la competizione segue da tempo e che secondo molti l'ha ormai snaturata. La credibilità della Dakar infatti si gioca su un quilibrio sempre più fragile tra tra avventura e sicurezza. Per non parlare dei problemi di immagine. Viene data quasi sicura per esempio la partecipazione ufficiale di KTM e Yamaha ma ancora gli organizzatori della gara non sono in grado di confermarla. "Il regolamento però da quest'anno apre anche ai 450 cc e potete immaginare quali Case potrebbero essere interessate..." ha dichiarato Acerbis.
Gli organizzatori intanto puntano molto sulla partecipazione amatoriale con un trattamento di favore per i primi aderenti: chi si iscrive entro il 18 luglio pagherà "solo" 9.500 euro invece delle 11.700 dei ritardatari che lo faranno entro il 15 novembre. La moto invece costa sempre 3.500 euro.
Tra i convenuti oggi a Milano anche Edi Orioli, vincitore della gara su moto per 4 volte, da tempo passato alla quattro ruote. Sarà l'ambasciatore della Dakar per l'Italia. Invenitabile chiedergli la differenza tra correrla da motocilista o da automobilista. Orioli, nonostante la nuova veste, non ha ancora fortunatamante appreso la diplomazia: "Il vero dakariano va in moto. Passare dalle moto all'auto per me è stata una vacanza. Forse è stato inevitabile con l'aumentare dell'età. E magari il prossimo passaggio saranno i camion...".
(18.05.05)
Presentata a Milano la Dakar
La famosa maratona del deserto prepara la sua 28.ma edizione. Ma la scomparsa di Fabrizio Meoni, uomo simbolo della competizione, è una ferita ancora viva. E un'assenza che pesa
di Paola Baronio
E' stata presentata oggi a Milano la 28.ma edizione della Dakar. La morte di Fabrizio Meoni, è ancora una ferita aperta per il mondo del fuoristrada e l'assenza del campione, scomparso nelle fasi conclusive della gara quando tentava di vincerla alla sua ultima partecipazione, è un fatto con il quale gli organizzatori della competizione devono fare i conti. Una mancanza pesante e incombente. Meoni è stato ricordato con commozione da Franco Acerbis - che con la sua azienda coordina la partecipazione e le operazioni sul versante italiano - e dal direttore della Dakar Etienne Lavigne che ne ha esaltato lo spirito di avventura ma è chiaro che nella percezione di tanti la gara, senza il suo uomo-simbolo non sarà più la stessa.
Nel rispetto del ricordo e della personalità del campione però i suoi organizzatori stanno affrontando una nuova, ennesima edizione della gara del deserto. Lo spettacolo e il mondo va avanti, insomma.
Questa volta la città europea di partenza sarà a Lisbona per il via ufficiale del 31 dicembre poi, dopo due tappe, la carovana approderà in Africa e, attraversando sei Paesi, approderà il 15 gennaio a Dakar, nel Senegal. Un percorso che sarà più breve del consueto ma che dovrebbe essere più tecnico e competitivo.
Le novità essenziali della nuova edizione della Dakar però sono nella direzione della sicurezza. La velocità massima consentita per le moto sarà di 150 km/h con un margine di tolleranza per i sorpassi. Le velocità delle moto saranno controllate dopo ogni tappa dai giudici di gara con un sistema digitale collegato al GPS obbligatorio. Il margine di autonomia carburante è stato inoltre abbassato a 250 chilometri, per obbligare i concorrenti a fare più pause per il rifornimento e consentire loro di guidare moto più leggere e quindi più manovrabili. L'ordine di partenza delle varie tappe a volte verrà variato consentendo agli ultimi arrivati (sempre i partecipanti amatoriali) di partire prima dei professionisti e quindi di non viaggiare la notte.
La gara apparentemente quindi dovrebbe essere meno spietata e dura. E' una tendenza che la competizione segue da tempo e che secondo molti l'ha ormai snaturata. La credibilità della Dakar infatti si gioca su un quilibrio sempre più fragile tra tra avventura e sicurezza. Per non parlare dei problemi di immagine. Viene data quasi sicura per esempio la partecipazione ufficiale di KTM e Yamaha ma ancora gli organizzatori della gara non sono in grado di confermarla. "Il regolamento però da quest'anno apre anche ai 450 cc e potete immaginare quali Case potrebbero essere interessate..." ha dichiarato Acerbis.
Gli organizzatori intanto puntano molto sulla partecipazione amatoriale con un trattamento di favore per i primi aderenti: chi si iscrive entro il 18 luglio pagherà "solo" 9.500 euro invece delle 11.700 dei ritardatari che lo faranno entro il 15 novembre. La moto invece costa sempre 3.500 euro.
Tra i convenuti oggi a Milano anche Edi Orioli, vincitore della gara su moto per 4 volte, da tempo passato alla quattro ruote. Sarà l'ambasciatore della Dakar per l'Italia. Invenitabile chiedergli la differenza tra correrla da motocilista o da automobilista. Orioli, nonostante la nuova veste, non ha ancora fortunatamante appreso la diplomazia: "Il vero dakariano va in moto. Passare dalle moto all'auto per me è stata una vacanza. Forse è stato inevitabile con l'aumentare dell'età. E magari il prossimo passaggio saranno i camion...".
(18.05.05)