Giovek
08-09-2010, 15:37
Sulla Strada
Jack Kerouac
Oscar Mondadori
1957
Mi ha stupito non trovarlo tra i libri recensiti... almeno non l'ho trovato.
Come molto spesso capita nella lettura dei "classici", è un libro che ha vegetato a lungo sul comodino... non riuscivo a leggere più di due pagine senza addormentarmi. Poi, con l'estate, ho trovato il tempo per finirlo.
E' un libro scritto in gran parte sotto l'effetto di droghe e alcol. Non ha trama, o meglio, è bene leggerlo pensando che non ce l'abbia. Spesso è delirante ma considerata l'epoca in cui è stato scritto, è sorprendentemente attuale e moderno.
La cosa che mi è piaciuta di più sono le parti in cui parla di musica. Scrive in modo talmente ritmato e coinvolgente che ti sembra di ascoltare contrabbassi, trombe e bonghi.
Non a caso Kerouac scriveva su rulli di fogli per non perdere il ritmo nella sostituzione dei fogli mentre batteva i tasti.
Consigliato per chi ha voglia di una lettura un po' impegnativa ma che poi ti lascia una bella sensazione.
Ah... dimenticavo.
Ci sono trenta pagine di prefazione di Fernanda Piovano : non leggerle, classico intervento dell'intellettuale di turno per dire "guardate che esisto anche io"!!!
Jack Kerouac
Oscar Mondadori
1957
Mi ha stupito non trovarlo tra i libri recensiti... almeno non l'ho trovato.
Come molto spesso capita nella lettura dei "classici", è un libro che ha vegetato a lungo sul comodino... non riuscivo a leggere più di due pagine senza addormentarmi. Poi, con l'estate, ho trovato il tempo per finirlo.
E' un libro scritto in gran parte sotto l'effetto di droghe e alcol. Non ha trama, o meglio, è bene leggerlo pensando che non ce l'abbia. Spesso è delirante ma considerata l'epoca in cui è stato scritto, è sorprendentemente attuale e moderno.
La cosa che mi è piaciuta di più sono le parti in cui parla di musica. Scrive in modo talmente ritmato e coinvolgente che ti sembra di ascoltare contrabbassi, trombe e bonghi.
Non a caso Kerouac scriveva su rulli di fogli per non perdere il ritmo nella sostituzione dei fogli mentre batteva i tasti.
Consigliato per chi ha voglia di una lettura un po' impegnativa ma che poi ti lascia una bella sensazione.
Ah... dimenticavo.
Ci sono trenta pagine di prefazione di Fernanda Piovano : non leggerle, classico intervento dell'intellettuale di turno per dire "guardate che esisto anche io"!!!