Visualizza la versione completa : Educare, questo forse potrebbe servire...
Ho appena letto un interessante articolo QUESTO (http://www.repubblica.it/2005/e/motori/amaggio2005/lezionechoc/lezionechoc.html) che mi ha fatto pensare a tutti i discorsi che abbiamo fatto in questi giorni in merito alla drammatica situazione incidenti cui assistiamo con frequenza.
Non dico nulla dell'articolo (leggetevelo, no :wink: ) ma penso che FORSE una simile iniziativa possa davvero fare qualcosa proprio per il target cui mira che forse è il più esposto a questo problema.
indianlopa
07-05-2005, 09:09
:wink:
Ho appena letto un interessante articolo QUESTO (http://www.repubblica.it/2005/e/motori/amaggio2005/lezionechoc/lezionechoc.html) che mi ha fatto pensare a tutti i discorsi che abbiamo fatto in questi giorni in merito alla drammatica situazione incidenti cui assistiamo con frequenza.
Non dico nulla dell'articolo (leggetevelo, no :wink: ) ma penso che FORSE una simile iniziativa possa davvero fare qualcosa proprio per il target cui mira che forse è il più esposto a questo problema.
Bello e...commovente.
Farò leggere alla mia figliola.
Grazie.
I ragazzi non hanno paura della morte, per loro semplicemente non esiste. Da noi le scuole vengono a gruppi in rianimazione a vedere e toccare, ma non credo serva, è una giungla. Solo i forti e i fortunati resistono gli altri soccombono, rien a faire :mad: :mad:
I ragazzi non hanno paura della morte, per loro semplicemente non esiste. Da noi le scuole vengono a gruppi in rianimazione a vedere e toccare, ma non credo serva, è una giungla. Solo i forti e i fortunati resistono gli altri soccombono, rien a faire :mad: :mad:
Credo che tu abbia ragione. La consapevolezza del pericolo e della morte sopravviene più tardi, quando magari hai qualcuno a cui pensare, o quando le esperienze personali o riflesse arrivano al punto di toccarti dentro in maniera indelebile.
Questo non significa che tentare sia sbagliato, ma non che non ci si debba illudere che ci sia molto da aspettarsi, quello si.
Attraverso le mie esperienze personali, e la mia professione soprattutto, sono arrivato purtroppo a certe conclusioni.
Ricordo vagamente un'intervista a Kevin Schwantz dopo l'ennesima botta che era il preludio al ritiro dalle corse, e recitava più o meno così: "dieci anni fa mi sentivo alto 2 metri, camminavo a mezz'aria ed ero invulnerabile. Adesso sono solo alto 2 metri"
Bell'articolo davvero...e soprattutto interessante! :smile:
Personalmente io ho sempre messo il casco...fin dai primi tempi con il 50ino anche per fare solo 200m in una strada dove le macchine non possono passare...Purtroppo non tutti fanno così... :? :evil:
I ragazzi non hanno paura della morte, per loro semplicemente non esiste. Da noi le scuole vengono a gruppi in rianimazione a vedere e toccare, ma non credo serva, è una giungla. Solo i forti e i fortunati resistono gli altri soccombono, rien a faire :mad: :mad:
Non mi pare un atteggiamento molto costruttivo.
Io, invece, penso che parlare di certe cose serva.
Come da topic: è una questione di educazione (stradale)...
:|
mahh che dire......
fa parte della statistica
alcuni sono più prudenti altri meno
finchè ci saranno mostri sempre più potenti e campioni come vale
poveretto non ne ha colpa
ci saranno sempre i più deboli che si faranno coinvolgere eccessivamente
I ragazzi non hanno paura della morte, per loro semplicemente non esiste. Da noi le scuole vengono a gruppi in rianimazione a vedere e toccare, ma non credo serva, è una giungla. Solo i forti e i fortunati resistono gli altri soccombono, rien a faire :mad: :mad:
Non mi pare un atteggiamento molto costruttivo.
Io, invece, penso che parlare di certe cose serva.
Come da topic: è una questione di educazione (stradale)...
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Guanaco ben venga parlarne! Ma la mentalità dipende da molto altro, decisamente più forte e penetrante della cultura della paura e meno male che è così, si potrebbe perfino dire che i decessi da trauma della strada sono solo effetti collaterali, terribili singolarmente ma insignificanti secondo una visione ampia del nostro vivere, che poi è ciò a cui non possiamo sfuggire in alcun modo, per ora almeno...
I ragazzi non hanno paura della morte, per loro semplicemente non esiste. Da noi le scuole vengono a gruppi in rianimazione a vedere e toccare, ma non credo serva, è una giungla. Solo i forti e i fortunati resistono gli altri soccombono, rien a faire :mad: :mad:
Sono d'accordo con Guido,io tutti i giorni per andare al lavoro(dialisi) incontro alcuni pazienti della Neuroriabilitazione e fra di loro ve ne sono molti parzialmente o totalmente paralizzati(traumi stradali),alcuni con vari sbreghi sul cranio e lo sguardo "altrove",mi fanno sempre riflettere ma al momento.....poi esco dal lavoro e magari mi faccio una smanettata,certamente non da scavezzacollo ma potenzialmente pericolosa,è insito nell'uomo il rifiuto della morte e (come la chiamo io) la "sindrome dell'invulnerabilità",ancora più accentuata nei giovani. :|
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