Il Maiale
27-04-2005, 12:12
Cronistoria di un viaggio/raid di 28 moto e 30 pazzi che non scorderanno mai più questi momenti.
13/4/2005 la partenza
Parto di buon ora da Bergamo per ritrovarmi alla barriera sud di Milano verso Genova con Raoul e altri partecipanti, fa piuttosto freddo.
Appoggio il mio nuovo arai da cross sulla moto e questo ruzzola per terra rovinando lo spoiler posteriore. Iniziamo bene penso…
Arrivano tutti e si parte verso Genova, siamo gasatissimi.
Arriviamo al porto e alcuni sono già sul posto, io raoul e vigliac distribuiamo il materiale ai partecipanti:
- adesivi moto con numero per cupolino e fiancatine
- adesivi sponsor che ci hanno dato soldi per la scuola di Meoni a Dakar
- gadget vari (cappellino, portadocumenti stagno, calze SIDI, cappellini LEOVINCE, tubo foulard SMOTARD e la favolosa maglia da enduro UFO personalizzata per l’occasione e la maglietta del viaggio con il logo)
- programma del viaggio, mappe giornaliere e tracce gps (che verranno poi scaricate sulla nave sui gps dei partecipanti)
Tutti i partecipanti hanno portato enormi borsoni e già ci arrovelliamo su come faremo a farci stare tutto nel carrellino e sulla landrover di raoul.
Fa un bel caldo e c’è un bel sole.
Man mano che arrivano tutti i partecipanti ci salutiamo con grossi abbracci.
Arrivano anche i 5 teutonici conosciuti al corso del Ciocco e il mitico SCHRADT (www.schradt.net) un ragazzo tedesco con valige di alluminio e gomme caricate sopra che si è sparato il trasferimento di 1300 km senza manco fare autostrada. Scopriremo presto che è un vero mito, l’incarnazione del motociclista tedesco tuttofare poche pugnette e tanta concretezza e soprattutto un vero mostro sulla sabbia.
Io sono lì che mi godo l’atmosfera mentre alcuni mi fanno notare che la mia moto perde olio… vedo se ne perde molto ma sono solo poche gocce…evvaii…grrrr… si continua beneeee….
Io e raoul sbrighiamo le pratiche doganali per tutti e ritiriamo i biglietti.
L’imbarco avviene in orario e molto velocemente la nave è semivuota, in moto solo noi e una coppia di italiani con GS1200 e F650.
Il viaggio in nave passa velocemente perché grazie ai continui briefing sul viaggio e alle cazzate sparate a raffica non si ha il tempo di annoiarsi.
14/4/2005 arrivo a Tunisi
Scendiamo dalla nave e inizia la pantomima assurda delle pratiche doganali tunisine.
Per chi non le ha mai affrontate, bisogna compilare almeno 5 questionari con gli stessi dati, tutti questi vengono tibrati e vistati da 5 uffici diversi con relative code, ad ogni passaggio uno sbirro controlla che abbiate i documenti timbrati e alla fine un altro ritira la copia di tutti. Ci passiamo almeno un ora!!! Ci tocca pure versare la tangente perché ci dicono che non si possono importare più di 20 gps, cazzata immane ma cosa si può dire per non rimanere bloccati per ore?
Arriviamo al nostro albergo e dopo esserci cambiati andiamo nella zona più bella di Tunisi per cenare.
Primo contatto dei partecipanti con la cucina tunisina, i teutonici chiedono birra ma in tunisina è come chiedere acqua in mezzo al deserto. Ahahah
Ritorniamo in albergo.
15/4/2005 Tunisi – Star Wars
Oggi ci aspettano più di 500 km di asfalto per raggiungere la pista che da Tozeur ci porta al villaggio di STAR WARS.
Io mi porto davanti e guido il gruppo, il viaggio è pallosissimo ma siamo tutti gasati e non vediamo l’ora di sporcare le ruote.
Arriviamo in un paesello per fare pranzo e Frasfax subisce i danni provocati da un incauto cambio olio frizione con OLIO FRENI!!! Le guarnizioni sono grippate e Vigliac inizia a mettere mani sulle moto, passerà così l’intero pranzo.
Il caldo inizia a farsi sentire, ci sono più di 30 gradi.
Arriviamo finalmente a Tozeur e incontriamo Abdallah e il gruppo di guide che ci accompagneranno tutto il viaggio.
Si parte con la prima traccia GPS, ci dividiamo in gruppi e dobbiamo raggiungere da soli STAR WARS.
Tempo 5 minuti e ci siamo già persi in una oasi!!!! D’altronde la freccia tira dritto in mezzo alle palme!!!
Dopo aver fatto numerose inversioni nella vegetazione usciamo dal villaggio grazie a SCHRADT che ha le piste precaricate sul GPS e troviamo la pista principale che ci porta a destinazione.
Primo contatto con la sabbia e il toule ondulee, i teutonici schizzano a oltre 120 kmh, noi li seguiamo e ci fermiamo ad un WP preassegnato. Gli altri non si vedono e contattato raoul proseguiamo verso il villaggio.
Il paesaggio inizia ad essere conosciuto, ripasso sul tragico luogo dove 2 anni fa ha visto la fine della mia avventura, ma quest’anno il chott è durissimo e non si sfonda, comunque me ne tengo ben lontano e avverto anche gli altri.
Arriviamo al villaggio e incontriamo i primi.
Iniziamo a giocare sulla sabbia ma dobbiamo trovare le guide che hanno fatto campo.
Io, joe e andrealuca facciamo un giro sulle dune circostanti e vediamo finalmente le sagome dei pickup.
Le ricetrasmittenti che abbiamo richiesto ai partecipanti iniziano a rivelarsi utilissime, diamo le istruzioni agli altri per raggiungerci.
Il sole cala e tutti montano le tende mentre le guide fanno da mangiare, fa un bel caldo.
Dopo la cena SCHRADT si esibisce in un cambio gomme lampo (è arrivato fino a lì con le stradali e le valige di alluminio!!!! Dune comprese!!!) mentre Vigliac rimette a posto le guarnizioni frizione a MARCOVIS che ha avuto anche lui lo stesso problema di FRASFAX con l’olio freni nella vaschetta frizione.
Andiamo tutti a dormire e il vento disturba il sonno con le sue raffiche ben più del russare e delle scorregge generali ahahahah
Io passo la prima notte con Vigliac in tenda che si lamenta dei lividi causati dal volo incredibile che ha fatto su asfalto prima di partire per il viaggio.
16/4/2005 STAR WARS – DOUZ
Ci svegliamo in un paesaggio splendido, sole e dune.
Ci dirigiamo verso le grandi dune vicine dove Vigliac farà il primo corso di guida su sabbia.
Mette giù 3 paletti e dobbiamo girarci intorno derapando in curva il più stretto possibile, uno dei tre è in controtendenza su una duna e sarà la prima sdraiata per tutti ahahah
Finito il giochetto ognuno sale e riscende dalle dune circostanti, la sabbia tiene piuttosto bene, ci si insabbia ma si esce abbastanza facilmente.
SCHRADT sale sulle dune più alte con una facilità disarmante.
Ci dividiamo in gruppi per capacità e si parte per la prima tappa in navigazione libera con meta NEFTA, circa 15 km di herbes a chameaux.
Creiamo un gruppetto di audaci e ci buttiamo, davanti SCHRADT e dietro JOE che sono collegati con ricetrasmittenti nel casco.
Il percorso è bellissimo, continui slalom tra i ciuffi di erba e salti improvvisi, la sabbia è bassa e non si sprofonda, incontriamo un branco di dromedari e ogni tanto ci raggruppiamo per rinsaldare il gruppo di 10.
Arriviamo a NEFTA poco dopo e adesso si inizia a fare sul serio, la tappa successiva di navigazione è di circa 70 km dei quali 5 sono di dune, herbes a chameaux e dislivelli vari.
La pista è un sentiero sabbioso che poi diventa una carraia pietrosa intervallata da lingue di sabbia insidiosissime.
Il gruppo audaci parte di tromba e come al solito SCHRADT che segue il freccione senza alzare mai la testa si infila in una oasi senza considerare che la pista gli gira intorno.
Il nostro gruppo odia l’asfalto e facciamo un pista che costeggia il CHOTT EL DJERID, avverto tutti di stare ben sul duro ed evitare di uscire, la pista è velocissima e come nulla si possono raggiungere i 150kmh e come al solito i teutonici scattano in avanti.
All’orizzone il classico miraggio fa sembrare acqua quella che è invece la rifrazione dell’aria.
Arriviamo in una curva e GERT è a terra, è arrivato velocissimo ed è uscito dalla pista mettendo le ruote nel fango che sotto lo strato di sale è COME GHIACCIO.
E’ indolenzito ma vuole continuare.
Prendiamo la pista che ci porta verso la navigazione, e ci buttiamo nel nulla.
Il terreno qui è più faticoso, i ciuffi sono più alti, la sabbia più fonda e ci sono degli avvallamenti. Gert inizia a risentire dell’infortunio, continua a cadere e io e SCHRADT gli tiriamo su la moto in continuazione.
Non può proseguire e contattiamo Raoul per avere il punto di ritrovo più vicino, lui ci dà il WP38, arriviamo al punto decimati, RIMBO ha la schiena dolorante per aver rialzato la moto da solo, GERT non può guidare.
Arriviamo sul posto e troviamo RAOUL che assiste ALESSANDO che ha un principio di insolazione. Ci sono 37 gradi e con quella fatica.
Arriva JENK e pare un fantasma si accascia all’ombra di un cespuglio. GALAXI è messo uguale e VIGLIAC e ALBI fanno la spola per andare a riprendere le moto lasciate sole.
Io e altri distribuiamo acqua e ci infiliamo come lucertole sotto qualsiasi ombra.
Infradicio il mio foulard e me lo caccio in testa e rovescio una bottiglia di acqua nel casco.
ALEX il nostro addetto prontosoccorso inizia il suo prezioso lavoro.
SCHRADT e JOE vanno in avanscoperta e dicono che la pista dura inizia a circa mezzo km quindi decidiamo di portarci tutti lì.
Il pickup delle guide accompagna alcuni a riprendere le moto.
Inizia la pista dura e tutti si rinfrancano, è una carraia pietrosa con dei dossi piuttosto pericolosi se presi in velocità.
Raoul ci precede con il suo LAND.
ALBI scatta veloce e VIGLIAC e SISCA lo seguono, io tengo il mio ritmo tranquillo perché sono piuttosto stanco.
Arrivo ad una discesa ed ad un certo punto SPUT SPUT SPUT…. SPUTTTTTT… la moto si spegne in corsa…. MA PORCA…. Scendo dalla moto…. Non si avvia.. appena do contatto salta tutto.
SCHRADT che mi stava vicino mi dice al volo che deve essere un problema elettrico, non arriva corrente è capitato anche a lui varie volte.
Controlliamo il rele principale ma pare a posto, la batteria però non dà segni di vita.
Io mando alcuni avanti ad avvisare del mio problema e rimango solo più di un ora con la mia moto in mezzo al nulla.
Ad un certo punto arriva Vigliac dicendomi che la LAND di RAOUL ha avuto un problema all’idroguida (solo un tubo tagliato) dopo un saltone preso un po’ allegro eheheh
Proviamo con Vigliac a capire cosa abbia la mia moto, lui dice che sono i contatti degli spinotti del relè principale che sono ossidati e la moto dopo varie peripezie riparte ma rimuore dopo poco e il pickup delle guide di raggiunge per caricarla.
Ho il morale a terra, Raoul mi raggiunge con un camion e ci facciamo 130 km di asfalto sdraiati sul cassone tra desert e valige.
Arriviamo all’hotel Tuareg e troviamo altri LC8 del gruppo romano guidati da CAPTAIN2005.
Tutti sono devastati dalla fatica del giorno prima e decidiamo di dedicare il giorno successivo al riposo e giri sulle dune intorno a Douz.
17/4/2005 Giornata di Riposo
Il mattino successivo ci si sveglia quando si vuole ma nessuno vuole rinunciare alle dune e in gruppetti ci si divide in tracciato facile e difficile, io me ne rimango a DOUZ attendendo che TAFIk rimedi al mio problema.
GERT ha la spalla malandata e ritornerà a casa in aereo e l’assicurazione sbrigherà tutte le pratiche relative al rimpatrio della sua moto.
Il buon Tafik fa ripartire la moto e sono tranquillo per il momento, il cavo batteria viene rifatto almeno so quale è il problema, abbiamo tutti i ricambi del mondo ma nessuno andava a pensare ad un problema elettrico su una moto che di elettrico ha pochissimo!!!
Quindi alcuni so dirigono verso la pista che porta a KSAR GHILANE attraverso le dune fino al CAFE’ DU DESERT altri vanno verso il CAFE’ TARZAN.
Penso al giorno dopo dove dovrò finalmente affrontare la giornata più difficile ma bella, l’arrivo a KSAR GHILANE attraverso le dune.
MRHIDE provvede al giusto terrorismo psicologico e di 28 moto solo 10 fanno quel tracciato gli altri ci arriveranno attraverso la PIPE LINE.
18/4/2005 KSAR GHILANE
Alle 7 di mattina siamo già tutti in moto ma appena usciti dall’albergo ognuno fa la sua strada e io e Vigliac ci ritroviamo soli e incazzati. Decidiamo di procedere verso il primo WP dove tutti ci ritroveremo.
Altro che seguire il GPS qui lo seguono tutti a testa bassa senza considerare il gruppo e che siamo in mezzo al nulla!!!
Vigliac tiene un ritmo allegro.. 80-90kmh su una pista piena di solchi sabbiosi e io non riesco a stargli dietro.
Ad un certo punto… SPUT SPUT SPUUUUUTTT… OCCACCCHHHIOOOOO… il sensore della folle del cavalletto è andato, l’olio che cola dal motore, crea una poltiglia sabbiosa, Vigliac torna indietro e taglia il cavo e fa un ponticello. Ma la moto muore di nuovo, cavo batteria tranciato....…. A piedi di nuovo!!!
Chiamiamo Raoul che manda un pickup a prendere la mia moto.
Tafik rimedia di nuovo al tutto e decidiamo con Vigliac di raggiungere il gruppo che fa la via più facile al CAFE’ TARZAN.
Lì con alcuni prendiamo una pista che taglia fino alla PIPE LINE ma dopo un KM la moto mi muore di nuovo!!! Il cavo batteria si è rotto ancora!!!
Vigliac tra 1000 bestemmie si china di nuovo sotto la mia moto per porre rimedio in qualche modo. Rattoppa il cavo e isola uno spinotto sul relè principale con nastro americano e GOMMA DA MASTICARE!!!
Ripartiamo sulla pista senza problemi. È pietrosa con numerose lingue di sabbia circa 30 km prima di ritrovare gli altri a BIR SOLTAINE.
Arriviamo e FALBALA’ e LUANA sono infortunate causa cadute però riescono a proseguire.
L’inossidabile SIMONA con la sua AT invece prosegue senza problemi.
Ad un certo punto sulla pista incontriamo un 950 con valige di alluminio insieme ad un LC4, ci fermiamo a salutarci e uno di questi guarda la mia moto e mi fa… BUT....YOU ARE BARBASMA!!!! AHAHAHAHAHAH sono due forumisti greci di ADVRIDER!!! Mitici!!!! Alexis e Jorgi ci fermiamo a chiacchierare e facciamo delle foto di gruppo. Loro hanno tentato di entrare in libia ma gli servono i permessi militare e devono tornare a Douz per ottenerli.
Si riparte verso KSAR GHILANE arriviamo all’oasi e il gruppo delle dune è già lì da ore che si bea della pozza calda termale.
Dicono che è stata dura ma molto bella, la sabbia teneva, alla faccia di chi dice che con le bicilindriche non si fanno le dune!!!
Facciamo campo nell’oasi stanchi ma gasatissimi, siamo in mezzo al deserto, quello vero.
La sera Vigliac si esibisce prima nella saldatura del supporto motore del LAND di raoul e poi nello smontaggio del GENERATORE DI CORRENTE che non ne vuole sapere di ripartire.
Insomma un viaggio sempre con le mani sporche di grasso, che bella vacanza per il PATACCA ahahah
19/4/2005 KSAR GHILANE – DOUZ
Alla mattina è in programma una piccola speciale intorno all’oasi ma prima dobbiamo fare le foto di rito in ricordo di FABRIZIO.
Ci mettiamo in fila su una duna e formiamo un gruppone, il sole che splende le dune come sfondo, uno scenario splendido. CIAO FABRIZIO!!!
Si parte per la speciale, alcuni WP intorno all’oasi ma scopriamo presto che le condizioni della sabbia sono mutate da un giorno all’altro.
Si sfonda alla grande, è dura persino arrivare al FORTINO, la speciale si rivela un disastro e tutti ritornano richiamati perché sulle dune è un calvario.
Vigliac stanchissimo si impianta con la moto in verticale su una duna e io e SCHRADT lo aiutiamo a tirarla fuori.
Decidiamo di sospendere tutto e ributtarci nella pozza termale.
Si riparte verso DOUZ via PIPE LINE, lungo rifornimento benzina dalle taniche delle baracche del posto e via.
C’è un breve tratto di asfalto prima della pista dove SCHARDT non trova di meglio che investire una pecora rischiando grosso.
Io torno indietro e la trattativa con il pastore e una guida del posto ci porta a pagare circa 70 euro, meno male.
Si riparte… arriviamo sulla pista e la mia moto…. SPUTTTTTT SPUTTTTTTT…. ELLAMADONNAAAAAAA…. Cavo batteria andato di nuovo… Vigliac tra un po’ brucia la mia moto… corre avanti ad avvisare Raoul ma SCHRADT fissa il mio cavo in modo robusto e proseguiamo fino a BIR SOLTAINE…. Arrivato mi ritrovo ad essere costretto da RAOUL a caricare la mia moto sul pickup onde evitare problemi e mi passano la F650 di LUANA che era sul pickup per il suo infortunio. Roba da pazzi.
Per altro quella moto ha già una perdita nel circuito di raffreddamento. Direi che non è proprio la moto adatta a fare fuoristrada.
Sulla PIPE LINE pur andando piano con le vibrazioni il portatarga che è fissato in moto osceno si allenta e la targa viene tritata dalla ruota posteriore…. LE BESTEMMIE… rimettiamo a posto il tutto e finalmente raggiungiamo DOUZ.
In albergo scopriamo che per rimontare il gruppo faro portatarga dell’F650 bisogna smontare quasi l’intero retrotelaio!!! Ci mettiamo oltre un ora!!! MA CHE CAZZO PENSANO ALLA BMVV???
In albergo ritroviamo i greci e il gruppo romano dove CAPTAIN2005 ha avuto un problema grave alla moto, solito dado sul volano allentato che pareva fosse risolto dopo l’apposito richiamo. Anche lui è avvilito.
20/4/2005 DOUZ – PORT EL CONTAUI
Purtroppo si ritorna verso nord su asfalto, soliti 500 km fino alla costa turistica tunisina, ci aspetta il lusso dell’albergo HASDRUBAL con piscina e idromassaggio, beh giusta conclusione di un viaggio faticoso.
Alla sera cena a base di pesce e premiazione con attestati e ringraziamenti.
Tutti sono consci che l’avventura sta finendo, si è formato un bellissimo gruppo.
Io, Raoul e Vigliac siamo soddisfatti di come tutto sia andato bene considerando che portare quasi 30 moto con persone mai andate in africa e poco allenate era davvero dura. Avevamo preso tutte le precauzioni necessarie.
Tutti sono contenti ed è il nostro miglior ringraziamento.
Assistiamo inoltre alla nascita di un nuovo mito… le ricetrasmittenti ormai sono diventate indispensabili anche per comunicare a 2 metri di distanza… il gergo CB ormai dilaga tra pantomime e risate generali, è la nuova supecazzola… CAMBIO… NON TI COPIO… RICEVUTO E VIA…
21/4/2005 TUNISI – GENOVA
Le pratiche doganali del ritorno sono più veloci, si tratta di riconsegnare alcune cose ritirare all’andata.
Saliamo in nave e già gettiamo scompiglio tra l’equipaggio.
Vigliac dispensa supercazzole a destra e a manca, Berta e gli altri comunicano via radio ad un metro l’uno dall’altro.
Io entro in cabina e riuscendo mi dimentico il numero e devo chiamare Vigliac per venirmi a prendere HAHAHAHA
Ormai anche evacuare al cesso o pranzare al self service…diventa argomento di conversazione CB AHAHAHAHAAH
Sulla nave passiamo il tempo a scaricare le foto sul PC di raoul e schradt e si continua con le radio.
Arriviamo a Genova al buio e al freddo commossi sapendo che dovremo lasciarci.
SIETE STATI GRANDI… PASSO E CHIUDO!!!
Ps: la ricetrasmittente sarà obbligatoria in ogni prossimo giro!!!!
13/4/2005 la partenza
Parto di buon ora da Bergamo per ritrovarmi alla barriera sud di Milano verso Genova con Raoul e altri partecipanti, fa piuttosto freddo.
Appoggio il mio nuovo arai da cross sulla moto e questo ruzzola per terra rovinando lo spoiler posteriore. Iniziamo bene penso…
Arrivano tutti e si parte verso Genova, siamo gasatissimi.
Arriviamo al porto e alcuni sono già sul posto, io raoul e vigliac distribuiamo il materiale ai partecipanti:
- adesivi moto con numero per cupolino e fiancatine
- adesivi sponsor che ci hanno dato soldi per la scuola di Meoni a Dakar
- gadget vari (cappellino, portadocumenti stagno, calze SIDI, cappellini LEOVINCE, tubo foulard SMOTARD e la favolosa maglia da enduro UFO personalizzata per l’occasione e la maglietta del viaggio con il logo)
- programma del viaggio, mappe giornaliere e tracce gps (che verranno poi scaricate sulla nave sui gps dei partecipanti)
Tutti i partecipanti hanno portato enormi borsoni e già ci arrovelliamo su come faremo a farci stare tutto nel carrellino e sulla landrover di raoul.
Fa un bel caldo e c’è un bel sole.
Man mano che arrivano tutti i partecipanti ci salutiamo con grossi abbracci.
Arrivano anche i 5 teutonici conosciuti al corso del Ciocco e il mitico SCHRADT (www.schradt.net) un ragazzo tedesco con valige di alluminio e gomme caricate sopra che si è sparato il trasferimento di 1300 km senza manco fare autostrada. Scopriremo presto che è un vero mito, l’incarnazione del motociclista tedesco tuttofare poche pugnette e tanta concretezza e soprattutto un vero mostro sulla sabbia.
Io sono lì che mi godo l’atmosfera mentre alcuni mi fanno notare che la mia moto perde olio… vedo se ne perde molto ma sono solo poche gocce…evvaii…grrrr… si continua beneeee….
Io e raoul sbrighiamo le pratiche doganali per tutti e ritiriamo i biglietti.
L’imbarco avviene in orario e molto velocemente la nave è semivuota, in moto solo noi e una coppia di italiani con GS1200 e F650.
Il viaggio in nave passa velocemente perché grazie ai continui briefing sul viaggio e alle cazzate sparate a raffica non si ha il tempo di annoiarsi.
14/4/2005 arrivo a Tunisi
Scendiamo dalla nave e inizia la pantomima assurda delle pratiche doganali tunisine.
Per chi non le ha mai affrontate, bisogna compilare almeno 5 questionari con gli stessi dati, tutti questi vengono tibrati e vistati da 5 uffici diversi con relative code, ad ogni passaggio uno sbirro controlla che abbiate i documenti timbrati e alla fine un altro ritira la copia di tutti. Ci passiamo almeno un ora!!! Ci tocca pure versare la tangente perché ci dicono che non si possono importare più di 20 gps, cazzata immane ma cosa si può dire per non rimanere bloccati per ore?
Arriviamo al nostro albergo e dopo esserci cambiati andiamo nella zona più bella di Tunisi per cenare.
Primo contatto dei partecipanti con la cucina tunisina, i teutonici chiedono birra ma in tunisina è come chiedere acqua in mezzo al deserto. Ahahah
Ritorniamo in albergo.
15/4/2005 Tunisi – Star Wars
Oggi ci aspettano più di 500 km di asfalto per raggiungere la pista che da Tozeur ci porta al villaggio di STAR WARS.
Io mi porto davanti e guido il gruppo, il viaggio è pallosissimo ma siamo tutti gasati e non vediamo l’ora di sporcare le ruote.
Arriviamo in un paesello per fare pranzo e Frasfax subisce i danni provocati da un incauto cambio olio frizione con OLIO FRENI!!! Le guarnizioni sono grippate e Vigliac inizia a mettere mani sulle moto, passerà così l’intero pranzo.
Il caldo inizia a farsi sentire, ci sono più di 30 gradi.
Arriviamo finalmente a Tozeur e incontriamo Abdallah e il gruppo di guide che ci accompagneranno tutto il viaggio.
Si parte con la prima traccia GPS, ci dividiamo in gruppi e dobbiamo raggiungere da soli STAR WARS.
Tempo 5 minuti e ci siamo già persi in una oasi!!!! D’altronde la freccia tira dritto in mezzo alle palme!!!
Dopo aver fatto numerose inversioni nella vegetazione usciamo dal villaggio grazie a SCHRADT che ha le piste precaricate sul GPS e troviamo la pista principale che ci porta a destinazione.
Primo contatto con la sabbia e il toule ondulee, i teutonici schizzano a oltre 120 kmh, noi li seguiamo e ci fermiamo ad un WP preassegnato. Gli altri non si vedono e contattato raoul proseguiamo verso il villaggio.
Il paesaggio inizia ad essere conosciuto, ripasso sul tragico luogo dove 2 anni fa ha visto la fine della mia avventura, ma quest’anno il chott è durissimo e non si sfonda, comunque me ne tengo ben lontano e avverto anche gli altri.
Arriviamo al villaggio e incontriamo i primi.
Iniziamo a giocare sulla sabbia ma dobbiamo trovare le guide che hanno fatto campo.
Io, joe e andrealuca facciamo un giro sulle dune circostanti e vediamo finalmente le sagome dei pickup.
Le ricetrasmittenti che abbiamo richiesto ai partecipanti iniziano a rivelarsi utilissime, diamo le istruzioni agli altri per raggiungerci.
Il sole cala e tutti montano le tende mentre le guide fanno da mangiare, fa un bel caldo.
Dopo la cena SCHRADT si esibisce in un cambio gomme lampo (è arrivato fino a lì con le stradali e le valige di alluminio!!!! Dune comprese!!!) mentre Vigliac rimette a posto le guarnizioni frizione a MARCOVIS che ha avuto anche lui lo stesso problema di FRASFAX con l’olio freni nella vaschetta frizione.
Andiamo tutti a dormire e il vento disturba il sonno con le sue raffiche ben più del russare e delle scorregge generali ahahahah
Io passo la prima notte con Vigliac in tenda che si lamenta dei lividi causati dal volo incredibile che ha fatto su asfalto prima di partire per il viaggio.
16/4/2005 STAR WARS – DOUZ
Ci svegliamo in un paesaggio splendido, sole e dune.
Ci dirigiamo verso le grandi dune vicine dove Vigliac farà il primo corso di guida su sabbia.
Mette giù 3 paletti e dobbiamo girarci intorno derapando in curva il più stretto possibile, uno dei tre è in controtendenza su una duna e sarà la prima sdraiata per tutti ahahah
Finito il giochetto ognuno sale e riscende dalle dune circostanti, la sabbia tiene piuttosto bene, ci si insabbia ma si esce abbastanza facilmente.
SCHRADT sale sulle dune più alte con una facilità disarmante.
Ci dividiamo in gruppi per capacità e si parte per la prima tappa in navigazione libera con meta NEFTA, circa 15 km di herbes a chameaux.
Creiamo un gruppetto di audaci e ci buttiamo, davanti SCHRADT e dietro JOE che sono collegati con ricetrasmittenti nel casco.
Il percorso è bellissimo, continui slalom tra i ciuffi di erba e salti improvvisi, la sabbia è bassa e non si sprofonda, incontriamo un branco di dromedari e ogni tanto ci raggruppiamo per rinsaldare il gruppo di 10.
Arriviamo a NEFTA poco dopo e adesso si inizia a fare sul serio, la tappa successiva di navigazione è di circa 70 km dei quali 5 sono di dune, herbes a chameaux e dislivelli vari.
La pista è un sentiero sabbioso che poi diventa una carraia pietrosa intervallata da lingue di sabbia insidiosissime.
Il gruppo audaci parte di tromba e come al solito SCHRADT che segue il freccione senza alzare mai la testa si infila in una oasi senza considerare che la pista gli gira intorno.
Il nostro gruppo odia l’asfalto e facciamo un pista che costeggia il CHOTT EL DJERID, avverto tutti di stare ben sul duro ed evitare di uscire, la pista è velocissima e come nulla si possono raggiungere i 150kmh e come al solito i teutonici scattano in avanti.
All’orizzone il classico miraggio fa sembrare acqua quella che è invece la rifrazione dell’aria.
Arriviamo in una curva e GERT è a terra, è arrivato velocissimo ed è uscito dalla pista mettendo le ruote nel fango che sotto lo strato di sale è COME GHIACCIO.
E’ indolenzito ma vuole continuare.
Prendiamo la pista che ci porta verso la navigazione, e ci buttiamo nel nulla.
Il terreno qui è più faticoso, i ciuffi sono più alti, la sabbia più fonda e ci sono degli avvallamenti. Gert inizia a risentire dell’infortunio, continua a cadere e io e SCHRADT gli tiriamo su la moto in continuazione.
Non può proseguire e contattiamo Raoul per avere il punto di ritrovo più vicino, lui ci dà il WP38, arriviamo al punto decimati, RIMBO ha la schiena dolorante per aver rialzato la moto da solo, GERT non può guidare.
Arriviamo sul posto e troviamo RAOUL che assiste ALESSANDO che ha un principio di insolazione. Ci sono 37 gradi e con quella fatica.
Arriva JENK e pare un fantasma si accascia all’ombra di un cespuglio. GALAXI è messo uguale e VIGLIAC e ALBI fanno la spola per andare a riprendere le moto lasciate sole.
Io e altri distribuiamo acqua e ci infiliamo come lucertole sotto qualsiasi ombra.
Infradicio il mio foulard e me lo caccio in testa e rovescio una bottiglia di acqua nel casco.
ALEX il nostro addetto prontosoccorso inizia il suo prezioso lavoro.
SCHRADT e JOE vanno in avanscoperta e dicono che la pista dura inizia a circa mezzo km quindi decidiamo di portarci tutti lì.
Il pickup delle guide accompagna alcuni a riprendere le moto.
Inizia la pista dura e tutti si rinfrancano, è una carraia pietrosa con dei dossi piuttosto pericolosi se presi in velocità.
Raoul ci precede con il suo LAND.
ALBI scatta veloce e VIGLIAC e SISCA lo seguono, io tengo il mio ritmo tranquillo perché sono piuttosto stanco.
Arrivo ad una discesa ed ad un certo punto SPUT SPUT SPUT…. SPUTTTTTT… la moto si spegne in corsa…. MA PORCA…. Scendo dalla moto…. Non si avvia.. appena do contatto salta tutto.
SCHRADT che mi stava vicino mi dice al volo che deve essere un problema elettrico, non arriva corrente è capitato anche a lui varie volte.
Controlliamo il rele principale ma pare a posto, la batteria però non dà segni di vita.
Io mando alcuni avanti ad avvisare del mio problema e rimango solo più di un ora con la mia moto in mezzo al nulla.
Ad un certo punto arriva Vigliac dicendomi che la LAND di RAOUL ha avuto un problema all’idroguida (solo un tubo tagliato) dopo un saltone preso un po’ allegro eheheh
Proviamo con Vigliac a capire cosa abbia la mia moto, lui dice che sono i contatti degli spinotti del relè principale che sono ossidati e la moto dopo varie peripezie riparte ma rimuore dopo poco e il pickup delle guide di raggiunge per caricarla.
Ho il morale a terra, Raoul mi raggiunge con un camion e ci facciamo 130 km di asfalto sdraiati sul cassone tra desert e valige.
Arriviamo all’hotel Tuareg e troviamo altri LC8 del gruppo romano guidati da CAPTAIN2005.
Tutti sono devastati dalla fatica del giorno prima e decidiamo di dedicare il giorno successivo al riposo e giri sulle dune intorno a Douz.
17/4/2005 Giornata di Riposo
Il mattino successivo ci si sveglia quando si vuole ma nessuno vuole rinunciare alle dune e in gruppetti ci si divide in tracciato facile e difficile, io me ne rimango a DOUZ attendendo che TAFIk rimedi al mio problema.
GERT ha la spalla malandata e ritornerà a casa in aereo e l’assicurazione sbrigherà tutte le pratiche relative al rimpatrio della sua moto.
Il buon Tafik fa ripartire la moto e sono tranquillo per il momento, il cavo batteria viene rifatto almeno so quale è il problema, abbiamo tutti i ricambi del mondo ma nessuno andava a pensare ad un problema elettrico su una moto che di elettrico ha pochissimo!!!
Quindi alcuni so dirigono verso la pista che porta a KSAR GHILANE attraverso le dune fino al CAFE’ DU DESERT altri vanno verso il CAFE’ TARZAN.
Penso al giorno dopo dove dovrò finalmente affrontare la giornata più difficile ma bella, l’arrivo a KSAR GHILANE attraverso le dune.
MRHIDE provvede al giusto terrorismo psicologico e di 28 moto solo 10 fanno quel tracciato gli altri ci arriveranno attraverso la PIPE LINE.
18/4/2005 KSAR GHILANE
Alle 7 di mattina siamo già tutti in moto ma appena usciti dall’albergo ognuno fa la sua strada e io e Vigliac ci ritroviamo soli e incazzati. Decidiamo di procedere verso il primo WP dove tutti ci ritroveremo.
Altro che seguire il GPS qui lo seguono tutti a testa bassa senza considerare il gruppo e che siamo in mezzo al nulla!!!
Vigliac tiene un ritmo allegro.. 80-90kmh su una pista piena di solchi sabbiosi e io non riesco a stargli dietro.
Ad un certo punto… SPUT SPUT SPUUUUUTTT… OCCACCCHHHIOOOOO… il sensore della folle del cavalletto è andato, l’olio che cola dal motore, crea una poltiglia sabbiosa, Vigliac torna indietro e taglia il cavo e fa un ponticello. Ma la moto muore di nuovo, cavo batteria tranciato....…. A piedi di nuovo!!!
Chiamiamo Raoul che manda un pickup a prendere la mia moto.
Tafik rimedia di nuovo al tutto e decidiamo con Vigliac di raggiungere il gruppo che fa la via più facile al CAFE’ TARZAN.
Lì con alcuni prendiamo una pista che taglia fino alla PIPE LINE ma dopo un KM la moto mi muore di nuovo!!! Il cavo batteria si è rotto ancora!!!
Vigliac tra 1000 bestemmie si china di nuovo sotto la mia moto per porre rimedio in qualche modo. Rattoppa il cavo e isola uno spinotto sul relè principale con nastro americano e GOMMA DA MASTICARE!!!
Ripartiamo sulla pista senza problemi. È pietrosa con numerose lingue di sabbia circa 30 km prima di ritrovare gli altri a BIR SOLTAINE.
Arriviamo e FALBALA’ e LUANA sono infortunate causa cadute però riescono a proseguire.
L’inossidabile SIMONA con la sua AT invece prosegue senza problemi.
Ad un certo punto sulla pista incontriamo un 950 con valige di alluminio insieme ad un LC4, ci fermiamo a salutarci e uno di questi guarda la mia moto e mi fa… BUT....YOU ARE BARBASMA!!!! AHAHAHAHAHAH sono due forumisti greci di ADVRIDER!!! Mitici!!!! Alexis e Jorgi ci fermiamo a chiacchierare e facciamo delle foto di gruppo. Loro hanno tentato di entrare in libia ma gli servono i permessi militare e devono tornare a Douz per ottenerli.
Si riparte verso KSAR GHILANE arriviamo all’oasi e il gruppo delle dune è già lì da ore che si bea della pozza calda termale.
Dicono che è stata dura ma molto bella, la sabbia teneva, alla faccia di chi dice che con le bicilindriche non si fanno le dune!!!
Facciamo campo nell’oasi stanchi ma gasatissimi, siamo in mezzo al deserto, quello vero.
La sera Vigliac si esibisce prima nella saldatura del supporto motore del LAND di raoul e poi nello smontaggio del GENERATORE DI CORRENTE che non ne vuole sapere di ripartire.
Insomma un viaggio sempre con le mani sporche di grasso, che bella vacanza per il PATACCA ahahah
19/4/2005 KSAR GHILANE – DOUZ
Alla mattina è in programma una piccola speciale intorno all’oasi ma prima dobbiamo fare le foto di rito in ricordo di FABRIZIO.
Ci mettiamo in fila su una duna e formiamo un gruppone, il sole che splende le dune come sfondo, uno scenario splendido. CIAO FABRIZIO!!!
Si parte per la speciale, alcuni WP intorno all’oasi ma scopriamo presto che le condizioni della sabbia sono mutate da un giorno all’altro.
Si sfonda alla grande, è dura persino arrivare al FORTINO, la speciale si rivela un disastro e tutti ritornano richiamati perché sulle dune è un calvario.
Vigliac stanchissimo si impianta con la moto in verticale su una duna e io e SCHRADT lo aiutiamo a tirarla fuori.
Decidiamo di sospendere tutto e ributtarci nella pozza termale.
Si riparte verso DOUZ via PIPE LINE, lungo rifornimento benzina dalle taniche delle baracche del posto e via.
C’è un breve tratto di asfalto prima della pista dove SCHARDT non trova di meglio che investire una pecora rischiando grosso.
Io torno indietro e la trattativa con il pastore e una guida del posto ci porta a pagare circa 70 euro, meno male.
Si riparte… arriviamo sulla pista e la mia moto…. SPUTTTTTT SPUTTTTTTT…. ELLAMADONNAAAAAAA…. Cavo batteria andato di nuovo… Vigliac tra un po’ brucia la mia moto… corre avanti ad avvisare Raoul ma SCHRADT fissa il mio cavo in modo robusto e proseguiamo fino a BIR SOLTAINE…. Arrivato mi ritrovo ad essere costretto da RAOUL a caricare la mia moto sul pickup onde evitare problemi e mi passano la F650 di LUANA che era sul pickup per il suo infortunio. Roba da pazzi.
Per altro quella moto ha già una perdita nel circuito di raffreddamento. Direi che non è proprio la moto adatta a fare fuoristrada.
Sulla PIPE LINE pur andando piano con le vibrazioni il portatarga che è fissato in moto osceno si allenta e la targa viene tritata dalla ruota posteriore…. LE BESTEMMIE… rimettiamo a posto il tutto e finalmente raggiungiamo DOUZ.
In albergo scopriamo che per rimontare il gruppo faro portatarga dell’F650 bisogna smontare quasi l’intero retrotelaio!!! Ci mettiamo oltre un ora!!! MA CHE CAZZO PENSANO ALLA BMVV???
In albergo ritroviamo i greci e il gruppo romano dove CAPTAIN2005 ha avuto un problema grave alla moto, solito dado sul volano allentato che pareva fosse risolto dopo l’apposito richiamo. Anche lui è avvilito.
20/4/2005 DOUZ – PORT EL CONTAUI
Purtroppo si ritorna verso nord su asfalto, soliti 500 km fino alla costa turistica tunisina, ci aspetta il lusso dell’albergo HASDRUBAL con piscina e idromassaggio, beh giusta conclusione di un viaggio faticoso.
Alla sera cena a base di pesce e premiazione con attestati e ringraziamenti.
Tutti sono consci che l’avventura sta finendo, si è formato un bellissimo gruppo.
Io, Raoul e Vigliac siamo soddisfatti di come tutto sia andato bene considerando che portare quasi 30 moto con persone mai andate in africa e poco allenate era davvero dura. Avevamo preso tutte le precauzioni necessarie.
Tutti sono contenti ed è il nostro miglior ringraziamento.
Assistiamo inoltre alla nascita di un nuovo mito… le ricetrasmittenti ormai sono diventate indispensabili anche per comunicare a 2 metri di distanza… il gergo CB ormai dilaga tra pantomime e risate generali, è la nuova supecazzola… CAMBIO… NON TI COPIO… RICEVUTO E VIA…
21/4/2005 TUNISI – GENOVA
Le pratiche doganali del ritorno sono più veloci, si tratta di riconsegnare alcune cose ritirare all’andata.
Saliamo in nave e già gettiamo scompiglio tra l’equipaggio.
Vigliac dispensa supercazzole a destra e a manca, Berta e gli altri comunicano via radio ad un metro l’uno dall’altro.
Io entro in cabina e riuscendo mi dimentico il numero e devo chiamare Vigliac per venirmi a prendere HAHAHAHA
Ormai anche evacuare al cesso o pranzare al self service…diventa argomento di conversazione CB AHAHAHAHAAH
Sulla nave passiamo il tempo a scaricare le foto sul PC di raoul e schradt e si continua con le radio.
Arriviamo a Genova al buio e al freddo commossi sapendo che dovremo lasciarci.
SIETE STATI GRANDI… PASSO E CHIUDO!!!
Ps: la ricetrasmittente sarà obbligatoria in ogni prossimo giro!!!!