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Visualizza la versione completa : Benelli Tornado


Acrostico
04-11-2009, 14:00
Sabato ho fatto un tour a Pesaro, alla Mototeca storica Benelli.

http://img.photobucket.com/albums/v315/Tarantola/311020091111.jpg
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Il Sig. Benelli in persona.

http://img.photobucket.com/albums/v315/Tarantola/311020091121.jpg
magazzino, in attesa di trovare spazio espositivo.

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http://img.photobucket.com/albums/v315/Tarantola/311020091132.jpg

http://img.photobucket.com/albums/v315/Tarantola/311020091127.jpg

suonare please.

Insomma, che belle moto! sarà che assomigliano un poco alle inglesi anni 60, ma a me piacciono parecchio.
Comunque l'attenzione era per il modello Tornado, nelle varie serie uscite negli anni 70/80.
Le vedremo su Nuvolari TV a Gennaio.

utente cancellato_
04-11-2009, 14:04
Grazie per il servizio fotografico !
Molto bello !
**p

logospass
04-11-2009, 14:05
E' proprio la moto per te............:eek::eek::lol::lol:

nicola66
04-11-2009, 14:06
moto famosa per auto-demolirsi dalle vibrazioni.

PERANGA
04-11-2009, 15:35
L'aveva il mio amico parecchi anni fà.
Aveva fatto mettere il comando del cambio sulla sinistra ( operazione artigianale con uniball ) e andava abbastanza bene.
I freni erano un pò...approssimativi, ma il motore, a parte le vibrazioni , aveva una discreta grinta.
Bella moto, copia italiana delle più blasonate inglesi ( però fatta in epoca in cui stavano già tramontando )

Acrostico
04-11-2009, 18:24
E' proprio la moto per te............:eek::eek::lol::lol:
vero in parte, mi piace molto anche con le cosiddette vibrazioni, ma la prigrizia e la ricerca della comodità mi fanno scegliere altro.
ciao burdel.

LOLLO
06-11-2009, 14:49
......UNA MOTO BELLISSIMA...LEGGETE!!!


4 anni. Tanto ci volle, dopo la presentazione del prototipo nel 1967, per vedere questa bicilindrica della Casa di Pesaro nelle vetrine dei concessionari. Una moto con tante buone qualità che “perse il treno” del successo soprattutto perché arrivata in ritardo rispetto alla concorrenza.

Nei primi anni Sessanta, l’enorme successo dell’automobile utilitaria mise in crisi l’industria motociclistica. Per sopravvivere, le Case italiane si concentrarono nella produzione di ciclomotori. A complicare le cose ci si mise però Piaggio che, già in vetta alle vendite con la Vespa, “inventò” il Ciao, da subito apprezzatissimo e vendutissimo. Per fortuna, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, ci furono i primi segnali di ripresa per le immatricolazioni del “targato” ma, soprattutto, si volse lo sguardo al mercato USA, in mano a giapponesi ed inglesi rispettivamente per le piccole, medie e grosse cilindrate. Il futuro erano le maxi, così a Pesaro capirono che era il momento di sfondare il tetto dei 250 cc, fino ad allora massima cilindrata prodotta. Era un passo decisivo per evitare il peggio.
In quel periodo la Benelli-Motobi (quest'ultima fondata nel 1949 da Giuseppe Benelli a causa di disaccordi con i fratelli e successivamente confluita nella Casa madre dopo la soluzione dei problemi familiari) era un’azienda di medio-grandi dimensioni con tante idee e voglia di crescere. La decisione di produrre una 650 biclindrica non arrivò subito. In un primo momento si pensò ad una 350 cc bicilindrica, cilindrata molto in voga negli USA.
Filippo Benelli si rivolge a Piero Prampolini, ex MotoBi ed allora in forze alla Omer, per chiedergli di tornare in Benelli a progettare il nuovo motore. Prampolini aveva già cominciato il progetto quando Luigi Benelli gli chiese addirittura un 4 cilindri in linea di 500 cc. Ipotesi scartata in breve tempo perché troppo oneroso da produrre. La decisione definitiva arrivò nel 1966, “suggerita” dalla mossa della Laverda che al Salone di Londra presentò la sua 650 cc.
L’azienda pose a Prampolini alcuni vincoli di progetto: niente soluzioni ardite, cilindrata di 650 cc e due cilindri per porsi in diretta concorrenza con Laverda, Triumph e BSA. Il progettista realizzò un motore compatto e leggero, affidabile e di buone prestazioni. Scartata la distribuzione monoalbero in testa ed il contralbero, il motore era tutto in alluminio, aveva misure interne superquadre, un’inclinazione tra le valvole di 58° ed un basamento molto robusto apribile secondo un piano orizzontale.

Particolare l’impianto di lubrificazione, con i condotti costituiti da tubetti annegati nella fusione all’interno dei carter stessi anziché ricavati di lavorazione, scongiurando così eventuali trafilaggi. Il manovellismo dell’albero motore era a 360° e l’albero a camme fu posizionato nella parte anteriore del motore, con le aste che salivano lateralmente ed in obliquo. 4 cuscinetti di banco per l’albero motore e cambio a 5 rapporti in presa diretta (anziché in cascata) per ridurre gli ingombri. I due carburatori da 29 mm erano inclinati per lasciare spazio al magnete.

Con un telaio pregettato da Luigi Benelli, i prototipi della Tornado 650 erano in strada per i necessari collaudi già nel 1967. Il motore non diede problemi, venne provato nelle versioni ad uno e due carburatori, prima da 27 e poi da 29 mm. Vibrava però molto, tanto da causare alcune rotture nella parte anteriore del telaio, subito irrobustito. Le sospensioni erano Marzocchi per la forcella e Ceriani per gli ammortizzatori.

A dare il suo parere sulla Tornado 650 intervenne anche Steve McQueen, che come tutti sanno era un grande appassionato di moto ed essendo sotto contratto con la Cosmopolitan Motors (importatore Benelli-MotoBi per gli USA) chiese, per la promozione della Tornado, di poterla provare. Volò così a Pesaro e dopo qualche bel “numero” chiese che venisse adottato un telaio tipo Metisse di cui era estimatore. Lo accontentarono e così per gli USA la Tornado aveva telaio e veste estetica diverse.

Ma perché, se nel 1967 era sostanzialmente definita nell’estetica e nella meccanica, la Tornado arrivò nelle vetrine solo nel 1971? E’ lo stesso Prampolini a spiegarcelo. Nel 1968 Benelli era pronta alla produzione, ma essendo un progetto completamente nuovo occorrevano nuovi e complessi macchinari. Furono ordinati ma non arrivarono prima del 1970, anno in cui vennero assemblati i primi esemplari per gli USA e successivamente, nel 1971, quelli per l’Europa e l’Italia.

Oltretutto i grossi contrasti interni alla numerosa famiglia Benelli rendevano difficile prendere le decisioni importanti in tempi brevi. E poi? E poi ci si mise la Honda, che nel 1969 lanciò la sua CB 750 a 4 cilindri: nasceva con lei una nuova generazione di maximoto. Nonostante questo, l’accoglienza del mercato nei confronti della Tornado 650, in vendita dai primi mesi del 1971, fu positiva. Certo, la Honda CB, le Kawasaki 2 tempi a 3 cilindri e la Laverda, che nel frattempo era diventata 750, facevano proseliti, ma la Tornado seppe ritagliarsi una sua nicchia di acquirenti, riuscendo almeno nell’intento di vendere più di Triumph, BSA, BMW e Norton.

Prampolini era comunque pronto, già nel 1970, con una versione aggiornata, la Tornado S, migliorata sotto diversi aspetti. Innanzitutto aveva l’avviamento elettrico (della Bosch), l’albero motore riequilibrato (sopra i 4.000 giri la prima versione scuoteva anche le ossa), un diagramma di distribuzione rivisto ed il rapporto di compressione aumentato. Modificò anche la carburazione, l’impianto di scarico ed i rapporti del cambio, con il risultato di passare da 50 a 52 CV e da una velocità massima di 176 km/h a 190 km/h.

La guida inoltre era molto più piacevole e meno impegnativa. Anche questa versione “S” venne però offerta in ritardo. I debiti della Benelli erano altissimi e così la famiglia dovette vendere l’azienda all’imprenditore argentino Alejandro de Tomaso.

I nuovi flussi finanziari permisero di produrre la Tornado S che debuttò nel 1972 con ulteriori modifiche a strumentazione, manubrio e sella oltre che con una grafica più accattivante.


In conclusione.....moto bellissima, specialmente la S2 di cui sono possessore, anche se nelle foto pubblicate non è stata fotografata; peccato i tempi lunghi di consegna...ma un motore fantastico, pensando che nelle prove della casa sul tratto pesaro fano aveva toccato i 200 km/h fregando la laverda 750.

Vedrete il servizio completo su nuvolari a gennaio!!!!
Non perdetevelo!!

Acrostico
06-11-2009, 15:10
Ciao LOLLO, ho la foto della tua moto con te che parli con il giornalista, se vuoi la inserisco, a me piace molto.
Se non ricordo male tu hai anche restaurato quella bellissima R80GSp/d...

Acrostico
12-11-2009, 19:24
http://img.photobucket.com/albums/v315/Tarantola/311020091118-1.jpg

Alvit
12-11-2009, 20:03
Acrostico, magari, dato che sei vicino, potresti anche fare un servizio fotografico del museo Morbidelli???

Acrostico
13-11-2009, 00:09
Acrostico, magari, dato che sei vicino, potresti anche fare un servizio fotografico del museo Morbidelli???
Per vicinanza è molto più vicino l'amico Logospass......, che poteva anche sprecarsi e tirare fuori il cellulare come ho fatto io alla Benelli, ma è un vecchio pigrone.
Se capita di sicuro, io fotografo e documento tutto.
http://img.photobucket.com/albums/v315/Tarantola/121120091166.jpg

anche la gomma bucata di oggi.....:mad:

motopao
13-11-2009, 01:01
......UNA MOTO BELLISSIMA...LEGGETE!!!


In conclusione.....moto bellissima, specialmente la S2 di cui sono possessore, anche se nelle foto pubblicate non è stata fotografata; peccato i tempi lunghi di consegna...ma un motore fantastico, pensando che nelle prove della casa sul tratto pesaro fano aveva toccato i 200 km/h fregando la laverda 750.

Vedrete il servizio completo su nuvolari a gennaio!!!!
Non perdetevelo!!

221 cronometrati, per la precisione ! Una versione preparata dal reparto esperienze BENELLI per una delle prime gare destinate alle moto derivate dalla serie che si svolgevano in quegli anni.

E chi lo dice è uno moolto più vicino al tuo tornado di quello che puoi immaginare........

logospass
13-11-2009, 11:47
Acrostico, magari, dato che sei vicino, potresti anche fare un servizio fotografico del museo Morbidelli???

:!::!:.Provvederò quanto prima.:!::!:

LOLLO
21-01-2010, 12:26
Grazie mille per la foto......per caso ne hai altre????
mi interesserebbe anche il filmato...

...a presto

cidi
21-01-2010, 13:44
qualche foto al museo morbidelli le avevano fatte Cecco e Killarney in occasione del primo kurve e bakkala', cercando nel forum potrebbero saltar fuori.