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Visualizza la versione completa : Ritorno dalla Bretagna, Agosto 2009 (lunghetto)


MaxTheDoc
14-08-2009, 15:03
Bretagna: 27 luglio – 8 agosto 2009

27 luglio - Lunedì. Finalmente si parte; sembra incredibile ma è tutto pronto. Ho lavorato anche parte della domenica, ultimi casini da risolvere in ospedale, ultime e-mail da mandare. Le borse laterali sono pronte e chiuse e.. miracolo siamo riusciti a non usare i soffietti, avremo spazio per qualche acquisto, il bauletto e la borsa da serbatoio anche. Orario di partenza previsto: le 7.
Alle 6 e 30 fa già caldo mentre mi incammino verso il garage (non propriamente dietro l’angolo). Ore 6 e 45: tolgo il bloccadisco, salgo sulla moto tiro fuori le chiavi e anziché l’elica della BMW mi trovo in mano la K della Kia…. Cominciamo bene…. Telefono a mia moglie e le chiedo di venirmi incontro con le chiavi della motoperchè ho preso quelle della macchina.. Lei per tutta risposta mi fa: “ma sei sicuro di voler partire per la Bretagna? Se andassimo in aereo e affittassimo una macchina???”..
Vabbè, alle 7 e 15 sono sotto casa, ultimi controlli e via, fa già così caldo che anche con le giacche traforate sudiamo. Solita A10 fino a Savona poi A6 verso Mondovì. Poco dopo aver imboccato l’A6 indossiamo i sottogiacca in windstopper perché fa freddino. Li terremo fin dopo il colle del Lautaret nella discesa verso Grenoble.
Di nuovo in Valle Stura verso il Colle della Maddalena. Strada perfetta (si sente odore di strada Francese), niente traffico, temperatura ideale, è uno dei miei tragitti preferiti, ogni volta rimango sorpreso della bellezza del percorso. Ci fermiamo ad Argentera a salutare la simpaticissima signora dell’albergo dove l’anno scorso abbiamo pernottato durante il nostro giro sulle alpi francesi.
I tornanti dopo Argentera sembrano disegnati da un motociclista… tranne il N. 17, l’ho fatto tante volte e ogni volta mi sono trovato largo in uscita.

Prime considerazioni sulla moto: Siamo in due, carichi, in montagna e la moto tira sempre. Mi succede di prendere i tornanti in 2a e qualcuno anche in 3a e non ho mai l’impressione che il motore stia per mollarmi in mezzo alla curva. Anche a basso numero di giri la coppia è sempre così rassicurante da farti dimenticare l’uso del cambio. Sembra una moto fatta per la montagna.

La discesa verso Guillestre e la risalita del Colle di Vars non hanno storia. Il Lautaret si. Bellissimo !!!! panorami fantastici e per la prima volta vedo le Ecrins e la Mejie che per un vecchio alpinista come me rappresentano simboli che hanno fatto la storia di questo sport.
Nella discesa verso Grenoble inizia a fare caldo.. gli ultimi 30 km sono soffocanti. All’ultimo momento ho prenotato un Logis con piscina a Claix, poco fuori Grenoble. Ci arriviamo nel primo pomeriggio di una giornata bollente, gli ultimi chilometri ci hanno disidratato. Doccia e tuffo (anche se la piscina è poco più di una “grande vasca da bagno”).
E oggi sono stati 400 km con tre passi alpini e una breve visita al centro storico di Briancon.

28 Luglio – Martedì. Partiamo presto, Oggi ci attende una tappa di trasferimento fino a Blois, nel centro della valle della Loira. Saranno più di 600 km e dobbiamo scegliere se farceli tutti in sardostrada o se deviare per strade secondarie. Optiamo per qualcosa di intermedio fin dopo Lione in autostrada poi strade secondarie fino a Burges e poi autostrada e strada normale fino a Blois. Ho prenotato una “scatoletta” nel PremierClasse (??!!!) di Blois quindi sono tranquillo, possiamo arrivare tardi senza l’ansia di cercare un albergo. In autostrada tutto OK. Come sempre rimango stupefatto dall’assenza di traffico e dall’esemplare comportamento di automobilisti e motociclisti francesi…. E ovviamente delle strade francesi: praticamente dei biliardi.
Poco dopo Lione usciamo e ci avventuriamo per le strade secondarie… pessima scelta. Non me ne abbiano i “padani” ma è come andare a fare del turismo nella pianura padana in agosto… Caldo, zanzare di tutte le dimensioni e forme e odore di fertilizzanti… Sarà così ininterrottamente fin dopo Moulins quando riusciamo a fermarci per pranzo a La Palisse, proprio davanti al castello del famoso Monsieur….. Purtroppo il castello è chiuso fino alle 16 (per il caldo??) così procediamo, imbocco una strada che attraversa una foresta alla ricerca di qualche percorso un po’ meno monotono, lo troviamo ma a prezzo di gran perdite di tempo, di un numero incredibile di zanzare e con scarso refrigerio.. fa sempre un caldo boia….
Verso le 18 imbocchiamo l’autostrada e qui faccio la CA@@ATA… ad un distributore, ricevo una telefonata di lavoro mentre sto per scegliere il carburante e penso bene di fare benzina con… premium.. diesel… ARGHHHHHH !!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Per fortuna mia moglie se ne accorge prima che abbia completato di finire il rabbocco ma 3 o 4 litri di gasolio sono finiti nel serbatoio.
Spingo la moto e mi attacco al telefono con l’assicurazione, dopo un’ora di attesa sotto il sole cocente arriva il carro attrezzi che ci trasporta fino a Vierzon dove un efficientissimo meccanico fa la “lavanda gastrica” alla R e le lava tre o quattro volte il pancino con della bella benzina verde…. Tre o quattro pieni buttati. Finalmente il tipo è soddisfatto da quello che ha aspirato dal serbatoio e accende.. temo uno sputazzo di fumo e invece no, tutto OK. Scherzo costato 227 € (rimborsati dall’assicurazione) e 3 ore di tempo.. alla fine ci muoviamo verso Blois dopo le 21 e abbiamo altri 80 km da fare…
Non trovo l’imbocco dell’autostrada, mi perdo e alla fine arriviamo a Blois alle 22 e 30.. giusto in tempo per la chiusura dei ristoranti (non siamo a Parigi)… Ricerca disperata dell’albergo, ci danno indicazioni di tutti i tipi e alla fine ci arrendiamo, decidiamo di cercarne un altro…. più facile a dirsi che a farsi. Provo tre o quattro alberghi e non c’è posto. Nuovo giro dei sobborghi alla ricerca del PremierClasse, alla fine vedo con la coda dell’occhio l’insegna di un albergo “Campanile”, mi ricordo che appartengono alla stessa catena e infatti a pochi metri trovo il maledetto albergo. Confesso che pur odiando i navigatori questa sera l’ho desiderato… Entriamo in albergo che è passata la mezzanotte.. Cena? Meno male che a poche centinaia di metri c’è un MacDonald che anche in Francia fa schifo come nel resto del mondo…. Ma meglio di niente..

29 luglio – Mercoledì… Finalmente la Bretagna!!!! La mattina di mercoledì, ancora un po’ sconquassati dalla giornata precedente ci alziamo appena in tempo per il “petit dejuneur”, oggi ci attende un percorso di circa 250 km fino a Vitrè, città medioevale in Bretagna in cui ho prenotato una stanza nell’invitante Logis “du Chateau”. Prima di partire facciamo un giro per il centro di Blois che si rivela essere una bellissima città (ieri non avevamo avuto questa impressione ma ci sarebbe sembrata brutta pure Parigi…). Dopo le foto di rito via sulla Loira. Al posto della strada principale sulla riva destra del fiume scelgo la strada secondaria (d751) che scorre sulla riva sinistra. Si rivelerà una scelta azzeccatissima: traffico meno di 0, invitanti cantine, case e paesaggi bellissimi. La tappa prevista è Amboise e rimaniamo affascinati sia dalla città che dal castello. Abbiamo deciso di escludere le “grandi città” dal nostro giro perché abbiamo pochi giorni e per assaporare lo spirito della Bretagna abbiamo bisogno di tempo. A malincuore giriamo attorno a Tours e imbocchiamo la d938 e poi la d959 e poi una serie di alre strade dipartimentali. che ci portano verso il cuore della Bretagna. Il paesaggio inizia a cambiare e iniziamo a percepire la sensazione di trovarci in una terra “diversa”, un’isola all’interno di un grande Paese, sensazione che si amplificherà quando finalmente arriveremo nel Finistere.
Dopo poco più di 4 ore (con diverse soste) arriviamo finalmente a Vitrè, incantevole città medioevale dove l’intelligenza degli amministratori ha messo al bando i negozi di souvenir e i ristoranti da quattro soldi (una costante che purtroppo riscontreremo in tanti altri posti). L’albergo è bellissimo, “caldo”, umano e confortevole. La padrona, gentilissima, mi fa parcheggiare la R nel suo garage. Le strade della città sono tranquille con negozi molto belli e angoli indimenticabili… e poi il castello… I disegnatori della Disney quando hanno preparato “la bella addormentata” devono essersi ispirati al castello di Vitrè… Assolutamente incredibile… Ottima cena alla “Butte Doreè” dove facciamo il primo incontro ravvicinato con i crostacei Bretoni.
Per la prima volta indossiamo l’interno delle giacche (senza l’esterno) perché fa freddino…

30 luglio – Giovedì – Sveglia con calma e colazione in albergo. In fondo siamo una rispettabile coppia ampiamente oltre la “mezza età” (orrida definizione…. Spesso mi sento più giovane di tanti ragazzi che lavorano con me…). Altro giro per Vitrè e per il castello che è assolutamente AFFASCINANTE. Nella tarda mattinata siamo in moto per una breve tappa di trasferimento (una 80ina di km) che ci porterà a Le Vivier sur Mer dove c’è l’ultimo degli alberghi che ho prenotato (La Bretagne, anche questo un Logis). Viaggiamo con giacca e imbottitura, non toglieremo più l’imbottitura fino a Concarneau, qualche giorno dopo. Arriviamo prima di pranzo e siamo un po’ delusi. Le Vivier è un paesetto un po’ triste e l’albergo non ci entusiasma anche se è pulitissimo e il padrone molto gentile. Partiamo subito per Mt S. Michel, è una di quelle cose che “devono” essere fatte… perché???? L’avvicinamento è bellissimo ma quando arriviamo al parcheggio capiamo che tutto quello che ci hanno raccontato di brutto è VERO…. Entriamo a spinta nella città passando tra gruppi turistici che arrivano da tutto il mondo. Nella stretta strada in salita si alternano ristoranti di dubbia qualità da cui emana un sospetto odore di burro fritto (e sono le tre di pomeriggio), alberghi dai prezzi inverosimili e negozi di souvenir che vendono di tutto…. Da spadoni in puro acciaio inox a kit da cavaliere con alabarda e scudo di plastica oltre alle immancabili bocce di vetro con l’abbazia sotto la neve…. Ma anche con la Tour Eiffel….)… Orrore orrore… arrivati all’ingresso dell’abbazia io e Antonella ci guardiamo in faccia e ci chiediamo se abbiamo veramente voglia di aspettare un’ora per entrare assieme al prossimo gruppo di 200 persone…. Via.. fuggire da questo luogo di perdizione al più presto…
Giriamo la moto e ci dirigiamo verso Ovest. Meta Cancale, la “fabbrica delle ostriche”.. il tempo ha iniziato a guastarsi e fuggendo da Mt S. Michel godiamo della vista della rocca attraveso una sottile nebbiolina. La strada costiera che da Le Vivier porta a Cancale è bellissima, passa attraverso incantevoli paesini di marinai con bellissimi mulini a vento e poi Cancale è un posto incantevole. Peccato non aver trovato posto qui. Ci accorgiamo presto che gli alberghi sono mezzo vuoti ma ormai abbiamo lasciato le nostre cose a Le Vivier.
Giro fino alla punta Grouin (molto bella) e poi cena a base di crostacei in uno dei tanti posti sul porto

31 luglio – Venerdì – Da oggi non abbiamo più alberghi prenotati dall’Italia. Preferiamo viaggiare alla ventura scegliendo i nostri ritmi. Ci affidiamo alla catena dei Logis de France e alle Chambre d’Hotes (e la scelta sarà premiante).
Oggi la nostra meta d’obbligo è il faro di Cap Frahel, dopo la sosta d’obbligo a St. Malò. Il centro di St Malò è molto bello (anche se ampiamente ricostruito dopo la guerra), non è particolarmente agevole in moto dato che la pavimentazione è a ciotoli molto irregolari, noi entriamo lo stesso e faccio un po’ di numeri d’equilibrismo.
Bella città, parecchi turisti ma via, rispetto a Mont San Michel è il deserto.
Oggi seguiremo tutta la costa e sorprendentemente non troviamo assolutamente traffico.

Osservazione sui viaggiatori: pensavo di trovare orde di mototuristi e invece no. La gente che fa turismo in moto in Bretagna è veramente poca specialmente in confronto a quanti girano in bicicletta.
Altra annotazione: di BMW se ne vedono veramente poche. Dopo il primo giorno sui passi alpini dove la concentrazione di BMWisti italiani e non è molto alta, sulle strade francesi si vedono molte, moltissime Bandit di tutti i tipi 600, 650, 1200 motorone aria/olio, il nuovo motore raffreddato a liquido, semicarenate, con carena completa aggiunta, nude… mai viste tante Bandit tutte assieme. La seconda moto più diffusa è la Honda CBF, anche qui di tutti i tipi e modelli con personalizzazioni di tutti i tipi. Ci sono poi i soliti saponettari con bella figliola al seguito che però sono molto più “discreti” degli smanettoni italiani.
Di scooter neanche l’ombra…. I francesi chiaramente preferiscono le moto, anche 125 e 250 cc (che chiaramente continuano ad essere importate) alle vasche da bagno.

Zigzaghiamo sulla costa fino a Cap Frahel (bellissimo) e poi imbocchiamo l’autostrada (gratis) per saltare St-Brieuc il cui pregio principale è proprio quello di avere una autostrada che permette di saltar via la città…
Rientriamo sulla costa e poi ci entriamo a Binic (da me chiamato Bic-Superclic), incantevole paese di mare. Nell’unico albergo non c’è posto ma troviamo facilmente una Chambre d’Hote molto carina. Passeggiata sul porto, cena di pesce seguita da un ottimo Calvados, musica e poi a nanna.

1 agosto – sabato – Ieri il cielo era a “pecorelle” e oggi si presenta plumbeo, Partiamo ottimisti senza l’antipioggia (ma con le imbottiture termiche e impermeabili sotto le giacche)… non durerà molto: dopo la visita ad una delle tantissime chiese di uno degli innumerevoli paesini inizia a piovigginare… giusto il tempo di passare un matrimonio di paese inizia a piovere forte. Trovo una tettoia e via con gli antipioggia. A Paimpol non è più pioggia.. sono secchiate d’acqua. Ci fermiamo in un bar sul porto e aspettiamo che migliori…. L’idea era quella di prendere il traghetto per l’isola di Bréhat dove c’è un bellissimo faro… ma con questo tempo….
Dopo un’oretta il diluvio molla un po’ così ripartiamo saltando però dei tratti di costa dove la combinazione del vento e della pioggia forma una meravigliosa patina di salsedine e terriccio sull’asfalto……
All’altezza di Perros-Guirec rientriamo verso il mare per andare sulla Costa di Granito Rosa ma a Ploumanach riprende a diluviare. Non rimane che fermarsi a pranzo. Troviamo un bellissimo Logis (il “Phare”) dove riempiamo la pancia e riduciamo l’umidità. Dopo pranzo c’è un leggero miglioramento, passeggiata al Faro e vista sulla Costa che vista la pioggia e il cielo plumbeo è tutt’altro che rosa….
Decidiamo di procedere verso Roscoff e pioggia o non pioggia continuiamo per la costa verso Tregastel.
A Morlaix Prendiamo la bellissima d73 che segue la rada di Morlaix.. in realtà un incantevole fiordo. A Carantec il vento che era stato forte tutto il giorno inizia a farsi impetuoso con raffiche a 60-70 km/h e il tempo migliora, finalmente qualche sprazzo di sole. La R continua a stupirmi, pur offrendo un considerevole ingombro laterale l’effetto vela è ridotto e, complice il lungo interasse la guidabilità continua ad essere ottima. Inizio ad avere freddino alle mani (i guanti ormai non tengono più) e mi ricordo di avere le manopole riscaldate…. WOW.. che lusso :)…. 110 € che ti cambiano la vita.
Finalmente arriviamo a Roscoff e ne rimaniamo ESTASIATI… la zona del porto antico è incantevole.. le parole non possono descrivere questa cittadina esclusa dal turismo di massa e che suscita sensazioni bellissime.
Il Logis de France di Roscoff è vicino al nuovo porto traghetti, lontano dal centro, così andiamo all’Ufficio Turistico che in 5 minuti ci trova una stanza dietro il porto all’Hotel D’Angleterre. L’albergo dal di fuori è molto carino, economico ma gli impianti idraulici probabilmente risalgono a quando Maria Stuarda sbarcò a Roscoff….
Paese stupendo, cena a base di cozze, passeggiata sull’incredibile molo di 400 metri che si lancia nell’oceano reggendosi bene ai corrimano per resistere al vento e migliaia di gabbiani che si rincorrono in cielo.

2 agosto – Domenica – Lasciamo a malincuore Roscoff dopo un altro giretto per la città. La giornata oggi è radiosa ma appena saliamo in moto, di nuovo cielo plumbeo, vento e freddo. Prossima tappa il faro dell’Ile Vierge a cui arriviamo sempre sulla costa. Proseguiamo poi verso la “perla dei fari” accessibili ai comuni mortali: Pointe de St-Mathieu al quale arriviamo con innumerevoli zig-zag dentro e fuori i numerosi “abers” del Finistere.
Siamo a Le Conquet all’ora di pranzo e poco dopo a St-Mathieu…. Incantevole… un faro trasportato nell’abbazia di San Galgano.. anche qui le parole non riescono ad esprimere l’incanto di questo posto e anche se è domenica e siamo vicini a Brest non c’è troppa gente.
Scavalchiamo Brest ma il tempo si fa sempre più incerto e tiriamo dritti verso la Point Du Raz e la Baia dei Trapassati ma a Dournenez ne abbiamo piene le scatole e cerchiamo un posto per dormire. Come al solito la Bretagna rivela delle belle sorprese… Dournenez ha un bellissimo porto-museo e troviamo un Logis, il Keriolet, con stanze modernissime dove mangiamo benissimo.

3 agosto – Lunedì – La giornata butta male e partiamo già con l’antipioggia. Appena fuori Dournenez inizia pure il vento ma procediamo imperterriti lungo la costa verso la Pointe du Van. La strada è bellissima anche se terribilmente viscida, arriviamo alla punta ma non si vede nulla, oltre alla pioggia e al vento c’è pure la nebbia… Scendiamo lentamente verso la Baia dei Trapassati che anche con questo tempo è bellissima anche se irreale. Nella nebbia che si sta diradando si intravede il faro della Vieille che riesco a fotografare in un mare che fa paura nel quale un gruppo di surfisti con la muta fa tranquillamente il bagno…..
Decidiamo di saltare la Pointe Du Raz… lo so che è il punto più ad ovest, il vero Finistere, ma con questa pioggia e con questo vento francamente il km a piedi fino alla punta immersa nella nebbia proprio non ci attira.
Next stop Penmarc’h e il faro di Eckmul. Bello anche questo ma dopo Pointe St-Mathieu….. Simpatico incontro con un “Vieux Motard” che dimostra di apprezzare molto le nuove BMW coi cilindri che guardano il cielo….
Proseguiamo lungo la costa con l’intento di spingerci il più possibile verso Vannes, i giorni sono pochi e vorremmo riuscire a visitare l’interno della Bretagna. Invece a Concarneau la pioggia battente e le raffiche di vento ci fanno desistere. Ci troviamo in un ingorgo sotto l’acqua e decido di fare l’”itagliano”. Con uno zig zag tra le macchine degno di un 50ino (correndo il rischio di finire per terra un paio di volte (santo ABS) raggiungiamo l’Ufficio Turistico che in 5 minuti ci trova una stanza all’ Oceanides, non è un Logis ma il suo ristorante è raccomandato dalle guide (e come sperimenteremo hanno ragione). Doccia bollente, bucato steso ad asciugare sul riscaldamento (acceso) e giretto per la Ville Close di Concarneau sotto una fine pioggia…. Mooolto bella (non la pioggia) ma di nuovo quei maledetti negozi di souvenir con gli spadoni e le alabarde di plastica…..
Come vedremo meglio domani, da questo punto la Bretagna diventa molto turistica e perde quel fascino irreale che abbiamo trovato nella costa Nord e in tutto il Finistere…
Questa sera dobbiamo decidere cosa fare e come tornare. La giornata di oggi è stata in parte persa perché il maltempo ci ha fatto percorrere meno di 150 km. Nostra figlia e il mio lavoro ci aspettano a Genova e quindi a malincuore lasciamo perdere l’interno anche a causa delle secchiate d’acqua che vengono giù. Io vorrei tornare per il Nord e rientrare per la Svizzera e il Gran San Bernardo. Mia moglie preferirebbe la costa atlantica e il Sud della Francia.. Non sono convinto ma accetto il suo itinerario… me ne pentirò ;)..

4 agosto – Martedì – Ultimo giorno in Bretagna, Tanto per cambiare è brutto tempo ma la temperatura si è alzata e finalmente togliamo le imbottiture dalle giacche. Puntiamo dritti verso Carnac (anche se l’istinto mi spingerebbe a puntare verso il Nord della Bretagna) dove finalmente esce il sole accompagnato da nugoli abbastanza fastidiosi di turisti vocianti… Suggestiva.. ma troppa, troppa gente. Ci fermiamo a Vannes per uno spuntino e per prenotare un Logis vicino Nantes (La Closerie a Thouare sur Loire), nel mezzo del nulla, ma molto bello e con un ottimo ristorante. Ora mi sento veramente sulla strada del ritorno e sono un po’ triste per aver lasciato la Bretagna. Quell’ambiente mi ha stregato e la voglia di tornarci è veramente tanta.

5-8 Agosto – Rientro a Genova…. È stato un rientro faticoso per il gran caldo e per il traffico. Assolutamente sconsigliabile in piena estate. Uniche cose notevoli: perdersi tra le vigne e gli Chateau attorno a Bordeaux, Arles e l’albergo con piscina di Carcassonne che ci ha permesso di rinfrescarci dopo una giornata in moto con quasi 40° C. Di Carcassonne non parlo pensare ad un così bel castello distrutto dai negozi di souvenir (sempre i soliti spadoni e le alabarde di plastica) e da pessimi ristoranti mi f VERAMENTE INCA@@RE……
Da queste parti ricompaiono gli scooter (T-Max/caschi Momo inclusi) e la guida dei francesi non è più così attenta… ci stiamo avvicinando all’Itaglia..

Trip 1 - Km alla partenza: 1440; Km all’arrivo 5788

Considerazioni:
Attrezzatura – abbiamo intrapreso il viaggio con il tris di borse BMW e la borsa da serbatoio BMW da 14-17 litri. Le borse laterali sono state sempre tenute al minimo (17 litri) e contenevano l’abbigliamento personale. Il bauletto conteneva le scarpe i guanti di ricambio caricabatteria vari, medicinali e materiale da bagno. Cè stato spazio per qualche acquisto. La borsa da serbatoio conteneva le imbottiture delle giacche, gli antipioggia le guide e le cartine.
Dato che nel viaggio avremmo incontrato temperature alte, ma anche freddo e pioggia abbiamo curato al massimo l’abbigliamento tecnico attingendo abbondantemente da quello “escursionistico”, traspirante e facilmente asciugabile (bucato ogni due sere). Come giacche abbiamo acquistato due NetWin della Spidi. Sono giacche 3 stagioni (in inverno secondo me sono troppo fredde); sono in rete ma hanno una giacca interna impermeabile, traspirante e imbottita che può essere tolta e utilizzata come normale giacca. Questo ci ha permesso di non portare golf o piles. Avevamo anche due sottogiacca completi di windstop (OJ e Spike) per coprirsi modularmene.
Come pantaloni io avevo i Dainese Drake Tex apribili sulle cosce e mia moglie un paio di jeans tecnici Dainese.
Come antipioggia abbiamo sperimentato i Nano Rain della Tucano. Non ci avrei mai creduto ma tengono veramente l’acqua. Passa solo un po’ di umidità sul sedere dopo aver guidato a lungo sotto il diluvio.
Stivaletti tecnici impermeabili
Per il resto due paia di pantaloni tre polo e un paio di scarpe (mia moglie due).

Alberghi – non abbiamo mai avuto problemi a trovare posto. Abbiamo dato la preferenza alla catena indipendente dei Logis de France trovandoci benissimo. Mediamente ogni giorno abbiamo speso in due circa 120-130 € che comprendevano pernottamento, cena e prima colazione.

E per finire… la F800R. Si è dimostrata una ottima moto da viaggio. La posizione di guida è molto comoda, minimamente caricata non stanca gli avambracci. Anche il passeggero sta molto bene. In questo è una vera BMW, moto eclettica con cui fare di tutto.. e ne’ io ne’ mia moglie siamo dei ragazzi anzi un po’ di mal di schiena sarebbe stato “fisiologico”, invece mai un problema.
La grande coppia e l’elasticità del motore rendono poco affaticante la guida perché non sei obbligato a cambiare continuamente, anzi mi sono trovato a fare sorpassi in 5a o in 6a senza neanche accorgermi di essere in una marcia alta. Basta stare oltre i 2000 giri e lei va.
La montagna sembra il suo ambiente ideale. Sono sempre più convinto che la distinzione di moto “da viaggio”, “da città”, “da giretto fuori porta” sia solo una etichetta che viene data tenendo conto delle operazioni di marketing delle industrie.
Come consumi si è attestata attorno ai 19-20 km/l.
Le M3 di primo equipaggiamento si sono comportate benissimo, Oggi l’ho portata dal Concessionario per consigli sulla eventuale sostituzione e lui si è messo a ridere: “con quelle ci fai altri 4000 km…”

Spero di non avervi annoiati troppo

Abbiamo fatto circa 1000 foto… per chi volesse vederne 64 l’indirizzo è questo:

http://picasaweb.google.com/doc.ricciomax/Bretagna2009#

Lamps

nathan
14-08-2009, 18:46
ho letto tutto il tuo lunghissimo post,veramente esauriente e ben dettagliato,ho visto anche le foto,che dirti,provo un po di sana invidia per non esserci stato io.
In ogni caso è stata veramente una bella avventura.:D:D:D

pv1200
14-08-2009, 18:57
dopo la lettura del report e le foto son decisamente contento, sono posti in cui sono andato qualche tempo fa e non farei fatica a ritornarci domani, poi la Francia è un grande paese chi è stato in Bretagna ha fatto 1000 itinerari diversi e non c'è ne uno dal gradimento insufficiente.. certo il tempo non sempre dice bene ma fa da giusto contorno alle avventure dei girovaghi come noi Salut

Alvit
14-08-2009, 22:04
Non male, non male, le foto buone e ottimo l'averle messe su picasa, ma.... si vede non son fatte con una ...reflex :)

yankee66
14-08-2009, 23:30
Complimenti per il bel "giretto" che vi siete fatti e per l'ottimo report!:D:D:D Io ci sono stato circa 20 giorni prima di voi ed ho preso si e no un quarto d'ora di pioggia in tutto, altrimenti.....tempo dall'accettabile al bello. Che dire della Bretagna............ che bisogna ritornarci sicuramente. ;)

rickyricky
15-08-2009, 00:37
Non ci sono parole ma solo.....:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D: D:D:D:D

Rafagas
15-08-2009, 08:13
bel report e belle foto; grazie per gli spunti!

Bubez
15-08-2009, 15:38
E' sempre un'emozione sentire parlare e vedere immagini della Bretagna... peccato che abbiate dovuto saltare il Point du Raz... un luogo dal fascino incommensurabile...

ma è la scusa buona per tornare un'altra volta ;)

smile50
15-08-2009, 19:42
Grazie per avermi regalato 10 minuti di fantasticherie.
Sempre bella (e piovosa) la Bretagna.

rolemans
16-08-2009, 05:09
bretagna e normandia sono paese da sogno, ogni volta che ci torno (sempre in moto) mi si apre l'anima,,,, e l'immancabile pioggia la purifica
mi hai fatto venire nostalgia

charlyno
16-08-2009, 11:10
...haaaaaaaaa la Bretagna ne sono rimasto incantato, insieme alla Normandia ed i Castelli della Loira. Ci sono stato nel 2005. (http://www.francescoinviaggio.it/REPORT%20VIAGGI%20IN%20MOTO/NORMANDIA%20BRETAGNA%20R%20CASTELLI%20DELLA%20LOIR A%202005.htm) Molti dei posti che hai visitato li conosco..e ci tornerei volentieri. Complimenti per il report, dettagliato, preciso e con tanti riferimenti utili per noi mototuristi.
Lamps dalla Svezia

SirJon
19-08-2009, 10:34
Che dire...complimenti per il viaggio e complimenti per il report. Personalmente è esattamente quello che vorrei sempre leggere di esperienze del genere. Sono in procinto di acquistare la mia prima BMW ed ho provato la F800R che ho trovato veramente notevole. Quoto, pur con i grossi limiti della mia prova, quanto hai descritto circa le caratteristiche della F800R. Quello che non potevo provare erano le sue capacità sui viaggi di coppia (capacità di carico, comfort, passeggero, etc) e, leggo con piacere che sia una "moto eclettica" in tutti questi sensi.
Avrei mille domande...;)

teodoro gabrieli
19-08-2009, 13:33
:D:D:D
bravissimi....

jocanguro
19-08-2009, 14:32
Bellissimo. interessante, ci sono stato alcune volte anni fa e mi era piaciuta molto !!!!

:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D

bel report !!!!!!
complimenti !!:D:D:D:D:D


(solo una domanda tecnica, me se ci viaggiate tanto con le moto perchè comprate le R -naked- e non le s o st ?? anche per le altre cilindrate, ovvio !!)

MaxTheDoc
19-08-2009, 16:10
Per SirJon: fai pure le domande, se vuoi anche in pvt

Per jocanguro: bella la tua domanda tecnica.... perchè, per me le moto si comprano col cuore e non solo col portafogli e quando l'ho vista la R mi ha fatto battere il cuore. Per me (che... diciamo ho una certa età...) le moto sono nate "naked" e quindi istintivamente le preferisco alle carenate, pur con tutti i difetti nelle lunghe trasferte autostradali (comunque fino ai 130 non ci sono certo problemi e poi l'aria in faccia mi piace).
Inoltre i 2000 € di differenza tra R e ST, se vuoi la moto full optional come la mia, fanno una certa differenza.
In fondo da giovane viaggiavo con una 125 e una volta ho fatto pure un viaggio con la Kawa 500 Mach III di un mio amico, la mitica "bara volante"..... da giovani si è incoscienti ;) (in due impennava anche in folle.....)

ziozago
19-08-2009, 16:20
Complimenti, bel giro e posso immaginare paesaggi fantastici.

jocanguro
20-08-2009, 09:56
per Maxthedoc:

mbe' si effettivamente 2000 euri non son pochi...:mad:
comunque anch'io ho una certa.... 48 anni !
e anch'io ho visto le moto iniziali naked, ma poi quando ho provato le carenate !!! mi si è aperto un mondo...per l'aria in faccia , anch'io quando ho molto caldo abbasso al massimo il vetro cupolino, ma mi restano sempre diversi metri quadri di carena....:arrow:

...cavolate di gioventu' ????... feci un roma-l'aquila in autostrada (camminando ) senza caschi !!! (era il 1983...)


p.s.
scusatemi. ritorniamo in topic !!!

MaxTheDoc
20-08-2009, 11:49
48 ANNI !!!!!!!:D:D:D:D

ma sei un giovincello :lol::lol::lol: ;););)

jocanguro
21-08-2009, 10:34
giusto, bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo pieno !!!:D:D
ho almeno altri 48 anni di moto davanti a me !!!!:lol::arrow:

KappaPower
23-08-2009, 18:43
Complimenti per il giro,
fatta Normandia e Bretagna dal 10 al 16 agosto... noi eravamo un po' più carichi. il tempo non tanto diverso meno pioggia, ho sentio altri che l'anno fatta dopo ferragosto e hanno trovato più di 30°, se devo scegliere meglio 18 che 38! (trovati al ritorno vicino a Vierzon).
Noi al ritorno abbiamo fatto una sola sosta con tragitto quasi "in linea diretta" passando sotto Le Mans e rientrando in Svizzera dalla Losanna per poi fare il Grand San Bernardo.
ancora complimenti!

daniele1341
23-08-2009, 19:05
Io da masochista partirò il 5 settembre, o mi spunteranno le pinne o sarà fantastico

utente cancellato_
23-08-2009, 19:06
Bravo Francesco, bellissime foto, ci son passato anch'io, ho rivisto i posti.
Grazie **p

Murdoch
23-08-2009, 19:25
Complimenti! io ho fatto un itinerario simile con l'aggiunta della normandia. Beh posti incantevoli ma la meteo non è stata del tutto favorevole. Per fortuna eravamo in macchina. Insomma dal 7 agosto al 17 agosto abbiamo visto solo un tre / quattro giornate di sole npn di più. La notte in normandia mi è capitato di vedere i 15 gradi con la nebbia ma che dire... paesini bellissimi, storia, gente cordiale, autostrade perfette aggratiss, insomma tante tante note positive. Alla fine abbiamo totalizzato 5985 Km....con grande soddisfazione!

rufus.eco
23-08-2009, 21:24
Bretagna: 27 luglio – 8 agosto 2009

27 luglio - Lunedì. Finalmente si parte; sembra incredibile ma è tutto pronto. Ho lavorato anche parte della domenica, ultimi casini da risolvere in ospedale, ultime e-mail da mandare. Le borse laterali sono pronte e chiuse e.. miracolo siamo riusciti a non usare i soffietti, avremo spazio per qualche acquisto, il bauletto e la borsa da serbatoio anche. Orario di partenza previsto: le 7.
Alle 6 e 30 fa già caldo mentre mi incammino verso il garage (non propriamente dietro l’angolo). Ore 6 e 45: tolgo il bloccadisco, salgo sulla moto tiro fuori le chiavi e anziché l’elica della BMW mi trovo in mano la K della Kia…. Cominciamo bene…. Telefono a mia moglie e le chiedo di venirmi incontro con le chiavi della motoperchè ho preso quelle della macchina.. Lei per tutta risposta mi fa: “ma sei sicuro di voler partire per la Bretagna? Se andassimo in aereo e affittassimo una macchina???”..
Vabbè, alle 7 e 15 sono sotto casa, ultimi controlli e via, fa già così caldo che anche con le giacche traforate sudiamo. Solita A10 fino a Savona poi A6 verso Mondovì. Poco dopo aver imboccato l’A6 indossiamo i sottogiacca in windstopper perché fa freddino. Li terremo fin dopo il colle del Lautaret nella discesa verso Grenoble.
Di nuovo in Valle Stura verso il Colle della Maddalena. Strada perfetta (si sente odore di strada Francese), niente traffico, temperatura ideale, è uno dei miei tragitti preferiti, ogni volta rimango sorpreso della bellezza del percorso. Ci fermiamo ad Argentera a salutare la simpaticissima signora dell’albergo dove l’anno scorso abbiamo pernottato durante il nostro giro sulle alpi francesi.
I tornanti dopo Argentera sembrano disegnati da un motociclista… tranne il N. 17, l’ho fatto tante volte e ogni volta mi sono trovato largo in uscita.

Prime considerazioni sulla moto: Siamo in due, carichi, in montagna e la moto tira sempre. Mi succede di prendere i tornanti in 2a e qualcuno anche in 3a e non ho mai l’impressione che il motore stia per mollarmi in mezzo alla curva. Anche a basso numero di giri la coppia è sempre così rassicurante da farti dimenticare l’uso del cambio. Sembra una moto fatta per la montagna.

La discesa verso Guillestre e la risalita del Colle di Vars non hanno storia. Il Lautaret si. Bellissimo !!!! panorami fantastici e per la prima volta vedo le Ecrins e la Mejie che per un vecchio alpinista come me rappresentano simboli che hanno fatto la storia di questo sport.
Nella discesa verso Grenoble inizia a fare caldo.. gli ultimi 30 km sono soffocanti. All’ultimo momento ho prenotato un Logis con piscina a Claix, poco fuori Grenoble. Ci arriviamo nel primo pomeriggio di una giornata bollente, gli ultimi chilometri ci hanno disidratato. Doccia e tuffo (anche se la piscina è poco più di una “grande vasca da bagno”).
E oggi sono stati 400 km con tre passi alpini e una breve visita al centro storico di Briancon.

28 Luglio – Martedì. Partiamo presto, Oggi ci attende una tappa di trasferimento fino a Blois, nel centro della valle della Loira. Saranno più di 600 km e dobbiamo scegliere se farceli tutti in sardostrada o se deviare per strade secondarie. Optiamo per qualcosa di intermedio fin dopo Lione in autostrada poi strade secondarie fino a Burges e poi autostrada e strada normale fino a Blois. Ho prenotato una “scatoletta” nel PremierClasse (??!!!) di Blois quindi sono tranquillo, possiamo arrivare tardi senza l’ansia di cercare un albergo. In autostrada tutto OK. Come sempre rimango stupefatto dall’assenza di traffico e dall’esemplare comportamento di automobilisti e motociclisti francesi…. E ovviamente delle strade francesi: praticamente dei biliardi.
Poco dopo Lione usciamo e ci avventuriamo per le strade secondarie… pessima scelta. Non me ne abbiano i “padani” ma è come andare a fare del turismo nella pianura padana in agosto… Caldo, zanzare di tutte le dimensioni e forme e odore di fertilizzanti… Sarà così ininterrottamente fin dopo Moulins quando riusciamo a fermarci per pranzo a La Palisse, proprio davanti al castello del famoso Monsieur….. Purtroppo il castello è chiuso fino alle 16 (per il caldo??) così procediamo, imbocco una strada che attraversa una foresta alla ricerca di qualche percorso un po’ meno monotono, lo troviamo ma a prezzo di gran perdite di tempo, di un numero incredibile di zanzare e con scarso refrigerio.. fa sempre un caldo boia….
Verso le 18 imbocchiamo l’autostrada e qui faccio la CA@@ATA… ad un distributore, ricevo una telefonata di lavoro mentre sto per scegliere il carburante e penso bene di fare benzina con… premium.. diesel… ARGHHHHHH !!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Per fortuna mia moglie se ne accorge prima che abbia completato di finire il rabbocco ma 3 o 4 litri di gasolio sono finiti nel serbatoio.
Spingo la moto e mi attacco al telefono con l’assicurazione, dopo un’ora di attesa sotto il sole cocente arriva il carro attrezzi che ci trasporta fino a Vierzon dove un efficientissimo meccanico fa la “lavanda gastrica” alla R e le lava tre o quattro volte il pancino con della bella benzina verde…. Tre o quattro pieni buttati. Finalmente il tipo è soddisfatto da quello che ha aspirato dal serbatoio e accende.. temo uno sputazzo di fumo e invece no, tutto OK. Scherzo costato 227 € (rimborsati dall’assicurazione) e 3 ore di tempo.. alla fine ci muoviamo verso Blois dopo le 21 e abbiamo altri 80 km da fare…
Non trovo l’imbocco dell’autostrada, mi perdo e alla fine arriviamo a Blois alle 22 e 30.. giusto in tempo per la chiusura dei ristoranti (non siamo a Parigi)… Ricerca disperata dell’albergo, ci danno indicazioni di tutti i tipi e alla fine ci arrendiamo, decidiamo di cercarne un altro…. più facile a dirsi che a farsi. Provo tre o quattro alberghi e non c’è posto. Nuovo giro dei sobborghi alla ricerca del PremierClasse, alla fine vedo con la coda dell’occhio l’insegna di un albergo “Campanile”, mi ricordo che appartengono alla stessa catena e infatti a pochi metri trovo il maledetto albergo. Confesso che pur odiando i navigatori questa sera l’ho desiderato… Entriamo in albergo che è passata la mezzanotte.. Cena? Meno male che a poche centinaia di metri c’è un MacDonald che anche in Francia fa schifo come nel resto del mondo…. Ma meglio di niente..

29 luglio – Mercoledì… Finalmente la Bretagna!!!! La mattina di mercoledì, ancora un po’ sconquassati dalla giornata precedente ci alziamo appena in tempo per il “petit dejuneur”, oggi ci attende un percorso di circa 250 km fino a Vitrè, città medioevale in Bretagna in cui ho prenotato una stanza nell’invitante Logis “du Chateau”. Prima di partire facciamo un giro per il centro di Blois che si rivela essere una bellissima città (ieri non avevamo avuto questa impressione ma ci sarebbe sembrata brutta pure Parigi…). Dopo le foto di rito via sulla Loira. Al posto della strada principale sulla riva destra del fiume scelgo la strada secondaria (d751) che scorre sulla riva sinistra. Si rivelerà una scelta azzeccatissima: traffico meno di 0, invitanti cantine, case e paesaggi bellissimi. La tappa prevista è Amboise e rimaniamo affascinati sia dalla città che dal castello. Abbiamo deciso di escludere le “grandi città” dal nostro giro perché abbiamo pochi giorni e per assaporare lo spirito della Bretagna abbiamo bisogno di tempo. A malincuore giriamo attorno a Tours e imbocchiamo la d938 e poi la d959 e poi una serie di alre strade dipartimentali. che ci portano verso il cuore della Bretagna. Il paesaggio inizia a cambiare e iniziamo a percepire la sensazione di trovarci in una terra “diversa”, un’isola all’interno di un grande Paese, sensazione che si amplificherà quando finalmente arriveremo nel Finistere.
Dopo poco più di 4 ore (con diverse soste) arriviamo finalmente a Vitrè, incantevole città medioevale dove l’intelligenza degli amministratori ha messo al bando i negozi di souvenir e i ristoranti da quattro soldi (una costante che purtroppo riscontreremo in tanti altri posti). L’albergo è bellissimo, “caldo”, umano e confortevole. La padrona, gentilissima, mi fa parcheggiare la R nel suo garage. Le strade della città sono tranquille con negozi molto belli e angoli indimenticabili… e poi il castello… I disegnatori della Disney quando hanno preparato “la bella addormentata” devono essersi ispirati al castello di Vitrè… Assolutamente incredibile… Ottima cena alla “Butte Doreè” dove facciamo il primo incontro ravvicinato con i crostacei Bretoni.
Per la prima volta indossiamo l’interno delle giacche (senza l’esterno) perché fa freddino…

30 luglio – Giovedì – Sveglia con calma e colazione in albergo. In fondo siamo una rispettabile coppia ampiamente oltre la “mezza età” (orrida definizione…. Spesso mi sento più giovane di tanti ragazzi che lavorano con me…). Altro giro per Vitrè e per il castello che è assolutamente AFFASCINANTE. Nella tarda mattinata siamo in moto per una breve tappa di trasferimento (una 80ina di km) che ci porterà a Le Vivier sur Mer dove c’è l’ultimo degli alberghi che ho prenotato (La Bretagne, anche questo un Logis). Viaggiamo con giacca e imbottitura, non toglieremo più l’imbottitura fino a Concarneau, qualche giorno dopo. Arriviamo prima di pranzo e siamo un po’ delusi. Le Vivier è un paesetto un po’ triste e l’albergo non ci entusiasma anche se è pulitissimo e il padrone molto gentile. Partiamo subito per Mt S. Michel, è una di quelle cose che “devono” essere fatte… perché???? L’avvicinamento è bellissimo ma quando arriviamo al parcheggio capiamo che tutto quello che ci hanno raccontato di brutto è VERO…. Entriamo a spinta nella città passando tra gruppi turistici che arrivano da tutto il mondo. Nella stretta strada in salita si alternano ristoranti di dubbia qualità da cui emana un sospetto odore di burro fritto (e sono le tre di pomeriggio), alberghi dai prezzi inverosimili e negozi di souvenir che vendono di tutto…. Da spadoni in puro acciaio inox a kit da cavaliere con alabarda e scudo di plastica oltre alle immancabili bocce di vetro con l’abbazia sotto la neve…. Ma anche con la Tour Eiffel….)… Orrore orrore… arrivati all’ingresso dell’abbazia io e Antonella ci guardiamo in faccia e ci chiediamo se abbiamo veramente voglia di aspettare un’ora per entrare assieme al prossimo gruppo di 200 persone…. Via.. fuggire da questo luogo di perdizione al più presto…
Giriamo la moto e ci dirigiamo verso Ovest. Meta Cancale, la “fabbrica delle ostriche”.. il tempo ha iniziato a guastarsi e fuggendo da Mt S. Michel godiamo della vista della rocca attraveso una sottile nebbiolina. La strada costiera che da Le Vivier porta a Cancale è bellissima, passa attraverso incantevoli paesini di marinai con bellissimi mulini a vento e poi Cancale è un posto incantevole. Peccato non aver trovato posto qui. Ci accorgiamo presto che gli alberghi sono mezzo vuoti ma ormai abbiamo lasciato le nostre cose a Le Vivier.
Giro fino alla punta Grouin (molto bella) e poi cena a base di crostacei in uno dei tanti posti sul porto

31 luglio – Venerdì – Da oggi non abbiamo più alberghi prenotati dall’Italia. Preferiamo viaggiare alla ventura scegliendo i nostri ritmi. Ci affidiamo alla catena dei Logis de France e alle Chambre d’Hotes (e la scelta sarà premiante).
Oggi la nostra meta d’obbligo è il faro di Cap Frahel, dopo la sosta d’obbligo a St. Malò. Il centro di St Malò è molto bello (anche se ampiamente ricostruito dopo la guerra), non è particolarmente agevole in moto dato che la pavimentazione è a ciotoli molto irregolari, noi entriamo lo stesso e faccio un po’ di numeri d’equilibrismo.
Bella città, parecchi turisti ma via, rispetto a Mont San Michel è il deserto.
Oggi seguiremo tutta la costa e sorprendentemente non troviamo assolutamente traffico.

Osservazione sui viaggiatori: pensavo di trovare orde di mototuristi e invece no. La gente che fa turismo in moto in Bretagna è veramente poca specialmente in confronto a quanti girano in bicicletta.
Altra annotazione: di BMW se ne vedono veramente poche. Dopo il primo giorno sui passi alpini dove la concentrazione di BMWisti italiani e non è molto alta, sulle strade francesi si vedono molte, moltissime Bandit di tutti i tipi 600, 650, 1200 motorone aria/olio, il nuovo motore raffreddato a liquido, semicarenate, con carena completa aggiunta, nude… mai viste tante Bandit tutte assieme. La seconda moto più diffusa è la Honda CBF, anche qui di tutti i tipi e modelli con personalizzazioni di tutti i tipi. Ci sono poi i soliti saponettari con bella figliola al seguito che però sono molto più “discreti” degli smanettoni italiani.
Di scooter neanche l’ombra…. I francesi chiaramente preferiscono le moto, anche 125 e 250 cc (che chiaramente continuano ad essere importate) alle vasche da bagno.

Zigzaghiamo sulla costa fino a Cap Frahel (bellissimo) e poi imbocchiamo l’autostrada (gratis) per saltare St-Brieuc il cui pregio principale è proprio quello di avere una autostrada che permette di saltar via la città…
Rientriamo sulla costa e poi ci entriamo a Binic (da me chiamato Bic-Superclic), incantevole paese di mare. Nell’unico albergo non c’è posto ma troviamo facilmente una Chambre d’Hote molto carina. Passeggiata sul porto, cena di pesce seguita da un ottimo Calvados, musica e poi a nanna.

1 agosto – sabato – Ieri il cielo era a “pecorelle” e oggi si presenta plumbeo, Partiamo ottimisti senza l’antipioggia (ma con le imbottiture termiche e impermeabili sotto le giacche)… non durerà molto: dopo la visita ad una delle tantissime chiese di uno degli innumerevoli paesini inizia a piovigginare… giusto il tempo di passare un matrimonio di paese inizia a piovere forte. Trovo una tettoia e via con gli antipioggia. A Paimpol non è più pioggia.. sono secchiate d’acqua. Ci fermiamo in un bar sul porto e aspettiamo che migliori…. L’idea era quella di prendere il traghetto per l’isola di Bréhat dove c’è un bellissimo faro… ma con questo tempo….
Dopo un’oretta il diluvio molla un po’ così ripartiamo saltando però dei tratti di costa dove la combinazione del vento e della pioggia forma una meravigliosa patina di salsedine e terriccio sull’asfalto……
All’altezza di Perros-Guirec rientriamo verso il mare per andare sulla Costa di Granito Rosa ma a Ploumanach riprende a diluviare. Non rimane che fermarsi a pranzo. Troviamo un bellissimo Logis (il “Phare”) dove riempiamo la pancia e riduciamo l’umidità. Dopo pranzo c’è un leggero miglioramento, passeggiata al Faro e vista sulla Costa che vista la pioggia e il cielo plumbeo è tutt’altro che rosa….
Decidiamo di procedere verso Roscoff e pioggia o non pioggia continuiamo per la costa verso Tregastel.
A Morlaix Prendiamo la bellissima d73 che segue la rada di Morlaix.. in realtà un incantevole fiordo. A Carantec il vento che era stato forte tutto il giorno inizia a farsi impetuoso con raffiche a 60-70 km/h e il tempo migliora, finalmente qualche sprazzo di sole. La R continua a stupirmi, pur offrendo un considerevole ingombro laterale l’effetto vela è ridotto e, complice il lungo interasse la guidabilità continua ad essere ottima. Inizio ad avere freddino alle mani (i guanti ormai non tengono più) e mi ricordo di avere le manopole riscaldate…. WOW.. che lusso :)…. 110 € che ti cambiano la vita.
Finalmente arriviamo a Roscoff e ne rimaniamo ESTASIATI… la zona del porto antico è incantevole.. le parole non possono descrivere questa cittadina esclusa dal turismo di massa e che suscita sensazioni bellissime.
Il Logis de France di Roscoff è vicino al nuovo porto traghetti, lontano dal centro, così andiamo all’Ufficio Turistico che in 5 minuti ci trova una stanza dietro il porto all’Hotel D’Angleterre. L’albergo dal di fuori è molto carino, economico ma gli impianti idraulici probabilmente risalgono a quando Maria Stuarda sbarcò a Roscoff….
Paese stupendo, cena a base di cozze, passeggiata sull’incredibile molo di 400 metri che si lancia nell’oceano reggendosi bene ai corrimano per resistere al vento e migliaia di gabbiani che si rincorrono in cielo.

2 agosto – Domenica – Lasciamo a malincuore Roscoff dopo un altro giretto per la città. La giornata oggi è radiosa ma appena saliamo in moto, di nuovo cielo plumbeo, vento e freddo. Prossima tappa il faro dell’Ile Vierge a cui arriviamo sempre sulla costa. Proseguiamo poi verso la “perla dei fari” accessibili ai comuni mortali: Pointe de St-Mathieu al quale arriviamo con innumerevoli zig-zag dentro e fuori i numerosi “abers” del Finistere.
Siamo a Le Conquet all’ora di pranzo e poco dopo a St-Mathieu…. Incantevole… un faro trasportato nell’abbazia di San Galgano.. anche qui le parole non riescono ad esprimere l’incanto di questo posto e anche se è domenica e siamo vicini a Brest non c’è troppa gente.
Scavalchiamo Brest ma il tempo si fa sempre più incerto e tiriamo dritti verso la Point Du Raz e la Baia dei Trapassati ma a Dournenez ne abbiamo piene le scatole e cerchiamo un posto per dormire. Come al solito la Bretagna rivela delle belle sorprese… Dournenez ha un bellissimo porto-museo e troviamo un Logis, il Keriolet, con stanze modernissime dove mangiamo benissimo.

3 agosto – Lunedì – La giornata butta male e partiamo già con l’antipioggia. Appena fuori Dournenez inizia pure il vento ma procediamo imperterriti lungo la costa verso la Pointe du Van. La strada è bellissima anche se terribilmente viscida, arriviamo alla punta ma non si vede nulla, oltre alla pioggia e al vento c’è pure la nebbia… Scendiamo lentamente verso la Baia dei Trapassati che anche con questo tempo è bellissima anche se irreale. Nella nebbia che si sta diradando si intravede il faro della Vieille che riesco a fotografare in un mare che fa paura nel quale un gruppo di surfisti con la muta fa tranquillamente il bagno…..
Decidiamo di saltare la Pointe Du Raz… lo so che è il punto più ad ovest, il vero Finistere, ma con questa pioggia e con questo vento francamente il km a piedi fino alla punta immersa nella nebbia proprio non ci attira.
Next stop Penmarc’h e il faro di Eckmul. Bello anche questo ma dopo Pointe St-Mathieu….. Simpatico incontro con un “Vieux Motard” che dimostra di apprezzare molto le nuove BMW coi cilindri che guardano il cielo….
Proseguiamo lungo la costa con l’intento di spingerci il più possibile verso Vannes, i giorni sono pochi e vorremmo riuscire a visitare l’interno della Bretagna. Invece a Concarneau la pioggia battente e le raffiche di vento ci fanno desistere. Ci troviamo in un ingorgo sotto l’acqua e decido di fare l’”itagliano”. Con uno zig zag tra le macchine degno di un 50ino (correndo il rischio di finire per terra un paio di volte (santo ABS) raggiungiamo l’Ufficio Turistico che in 5 minuti ci trova una stanza all’ Oceanides, non è un Logis ma il suo ristorante è raccomandato dalle guide (e come sperimenteremo hanno ragione). Doccia bollente, bucato steso ad asciugare sul riscaldamento (acceso) e giretto per la Ville Close di Concarneau sotto una fine pioggia…. Mooolto bella (non la pioggia) ma di nuovo quei maledetti negozi di souvenir con gli spadoni e le alabarde di plastica…..
Come vedremo meglio domani, da questo punto la Bretagna diventa molto turistica e perde quel fascino irreale che abbiamo trovato nella costa Nord e in tutto il Finistere…
Questa sera dobbiamo decidere cosa fare e come tornare. La giornata di oggi è stata in parte persa perché il maltempo ci ha fatto percorrere meno di 150 km. Nostra figlia e il mio lavoro ci aspettano a Genova e quindi a malincuore lasciamo perdere l’interno anche a causa delle secchiate d’acqua che vengono giù. Io vorrei tornare per il Nord e rientrare per la Svizzera e il Gran San Bernardo. Mia moglie preferirebbe la costa atlantica e il Sud della Francia.. Non sono convinto ma accetto il suo itinerario… me ne pentirò ;)..

4 agosto – Martedì – Ultimo giorno in Bretagna, Tanto per cambiare è brutto tempo ma la temperatura si è alzata e finalmente togliamo le imbottiture dalle giacche. Puntiamo dritti verso Carnac (anche se l’istinto mi spingerebbe a puntare verso il Nord della Bretagna) dove finalmente esce il sole accompagnato da nugoli abbastanza fastidiosi di turisti vocianti… Suggestiva.. ma troppa, troppa gente. Ci fermiamo a Vannes per uno spuntino e per prenotare un Logis vicino Nantes (La Closerie a Thouare sur Loire), nel mezzo del nulla, ma molto bello e con un ottimo ristorante. Ora mi sento veramente sulla strada del ritorno e sono un po’ triste per aver lasciato la Bretagna. Quell’ambiente mi ha stregato e la voglia di tornarci è veramente tanta.

5-8 Agosto – Rientro a Genova…. È stato un rientro faticoso per il gran caldo e per il traffico. Assolutamente sconsigliabile in piena estate. Uniche cose notevoli: perdersi tra le vigne e gli Chateau attorno a Bordeaux, Arles e l’albergo con piscina di Carcassonne che ci ha permesso di rinfrescarci dopo una giornata in moto con quasi 40° C. Di Carcassonne non parlo pensare ad un così bel castello distrutto dai negozi di souvenir (sempre i soliti spadoni e le alabarde di plastica) e da pessimi ristoranti mi f VERAMENTE INCA@@RE……
Da queste parti ricompaiono gli scooter (T-Max/caschi Momo inclusi) e la guida dei francesi non è più così attenta… ci stiamo avvicinando all’Itaglia..

Trip 1 - Km alla partenza: 1440; Km all’arrivo 5788

Considerazioni:
Attrezzatura – abbiamo intrapreso il viaggio con il tris di borse BMW e la borsa da serbatoio BMW da 14-17 litri. Le borse laterali sono state sempre tenute al minimo (17 litri) e contenevano l’abbigliamento personale. Il bauletto conteneva le scarpe i guanti di ricambio caricabatteria vari, medicinali e materiale da bagno. Cè stato spazio per qualche acquisto. La borsa da serbatoio conteneva le imbottiture delle giacche, gli antipioggia le guide e le cartine.
Dato che nel viaggio avremmo incontrato temperature alte, ma anche freddo e pioggia abbiamo curato al massimo l’abbigliamento tecnico attingendo abbondantemente da quello “escursionistico”, traspirante e facilmente asciugabile (bucato ogni due sere). Come giacche abbiamo acquistato due NetWin della Spidi. Sono giacche 3 stagioni (in inverno secondo me sono troppo fredde); sono in rete ma hanno una giacca interna impermeabile, traspirante e imbottita che può essere tolta e utilizzata come normale giacca. Questo ci ha permesso di non portare golf o piles. Avevamo anche due sottogiacca completi di windstop (OJ e Spike) per coprirsi modularmene.
Come pantaloni io avevo i Dainese Drake Tex apribili sulle cosce e mia moglie un paio di jeans tecnici Dainese.
Come antipioggia abbiamo sperimentato i Nano Rain della Tucano. Non ci avrei mai creduto ma tengono veramente l’acqua. Passa solo un po’ di umidità sul sedere dopo aver guidato a lungo sotto il diluvio.
Stivaletti tecnici impermeabili
Per il resto due paia di pantaloni tre polo e un paio di scarpe (mia moglie due).

Alberghi – non abbiamo mai avuto problemi a trovare posto. Abbiamo dato la preferenza alla catena indipendente dei Logis de France trovandoci benissimo. Mediamente ogni giorno abbiamo speso in due circa 120-130 € che comprendevano pernottamento, cena e prima colazione.

E per finire… la F800R. Si è dimostrata una ottima moto da viaggio. La posizione di guida è molto comoda, minimamente caricata non stanca gli avambracci. Anche il passeggero sta molto bene. In questo è una vera BMW, moto eclettica con cui fare di tutto.. e ne’ io ne’ mia moglie siamo dei ragazzi anzi un po’ di mal di schiena sarebbe stato “fisiologico”, invece mai un problema.
La grande coppia e l’elasticità del motore rendono poco affaticante la guida perché non sei obbligato a cambiare continuamente, anzi mi sono trovato a fare sorpassi in 5a o in 6a senza neanche accorgermi di essere in una marcia alta. Basta stare oltre i 2000 giri e lei va.
La montagna sembra il suo ambiente ideale. Sono sempre più convinto che la distinzione di moto “da viaggio”, “da città”, “da giretto fuori porta” sia solo una etichetta che viene data tenendo conto delle operazioni di marketing delle industrie.
Come consumi si è attestata attorno ai 19-20 km/l.
Le M3 di primo equipaggiamento si sono comportate benissimo, Oggi l’ho portata dal Concessionario per consigli sulla eventuale sostituzione e lui si è messo a ridere: “con quelle ci fai altri 4000 km…”

Spero di non avervi annoiati troppo

Abbiamo fatto circa 1000 foto… per chi volesse vederne 64 l’indirizzo è questo:

http://picasaweb.google.com/doc.ricciomax/Bretagna2009#

Lamps
bellissimo giro noi l'abbiamo fatto dall'8 al 20 .non abbiamo preso una goccia d'acqua se non alla partenza in Italia complimenti x gli acquisti ..........di la verita' è uno spadone :mad::mad: ho notato anchio troppi souvenir di c...a ma anche un comportamento esemplare da parte dei Francesi nei confronti dei motociclisti .....ne è valsa veramente la pena fare 5000 km ciao

smile50
23-08-2009, 21:33
Fa sempre piacere rileggere.