mat.falc
16-03-2009, 17:54
Non pensavo.
Seriamente non credevo, a questo strano fenomeno.
Non pensavo, fossero cosi, i giorni prima della magia.
Non riuscivo ad immaginarmeli, gli istanti dell’attesa.
Quei minuti, in cui continui a guardare il Desktop del tuo pc, uguale a se stesso da non so quanti anni…
No, bugia.. che io il desktop l’avrò cambiato 40 volte negli ultimi 6 mesi. 40 foto diverse, confesso.
Ma tutte con lo stesso oggetto metallico, con due ruote, e un serbatoio blu.
E una scritta fatta di una lettera, 4 numeri e un’altra lettera.
Dicevo dei minuti dell’attesa.
Di anni passati a sognare, da dietro i banchi di un liceo.
O a sbavare nel parcheggio dell’università davanti alla sella della moto del classico figlio di papà già al quarto cambio moto a 22 anni.
Istanti troppo lunghi, quelli di questi giorni, lunghi ma meravigliosi, passati ad aspettare che finalmente, dopo troppi anni, quella meraviglia ferrosa, salti fuori dallo schermo di questo pc, e si materializzi davanti ai miei piedi.
Non è paragonabile ad altre emozioni.
Non c’è bacio della tua donna che tenga, è vero.
Non credo ci sia vagito del proprio bimbo nel cuore della notte che valga altrettanto. Sono d’accordo...
Ma questa rimane cmq una sensazione a se, diversa ed irripetibile.
Che magari mi comprerò altre 1000 moto. Ma l’attesa della PRIMA moto, a poche ore dal suo arrivo nel mio garage, non credo riuscirò mai a scordarla.
Seriamente non credevo, a questo strano fenomeno.
Non pensavo, fossero cosi, i giorni prima della magia.
Non riuscivo ad immaginarmeli, gli istanti dell’attesa.
Quei minuti, in cui continui a guardare il Desktop del tuo pc, uguale a se stesso da non so quanti anni…
No, bugia.. che io il desktop l’avrò cambiato 40 volte negli ultimi 6 mesi. 40 foto diverse, confesso.
Ma tutte con lo stesso oggetto metallico, con due ruote, e un serbatoio blu.
E una scritta fatta di una lettera, 4 numeri e un’altra lettera.
Dicevo dei minuti dell’attesa.
Di anni passati a sognare, da dietro i banchi di un liceo.
O a sbavare nel parcheggio dell’università davanti alla sella della moto del classico figlio di papà già al quarto cambio moto a 22 anni.
Istanti troppo lunghi, quelli di questi giorni, lunghi ma meravigliosi, passati ad aspettare che finalmente, dopo troppi anni, quella meraviglia ferrosa, salti fuori dallo schermo di questo pc, e si materializzi davanti ai miei piedi.
Non è paragonabile ad altre emozioni.
Non c’è bacio della tua donna che tenga, è vero.
Non credo ci sia vagito del proprio bimbo nel cuore della notte che valga altrettanto. Sono d’accordo...
Ma questa rimane cmq una sensazione a se, diversa ed irripetibile.
Che magari mi comprerò altre 1000 moto. Ma l’attesa della PRIMA moto, a poche ore dal suo arrivo nel mio garage, non credo riuscirò mai a scordarla.