NICOTACOS
02-03-2009, 11:13
Sabato 28 febbraio, dietro invito di un amico, sono uscito con un gruppo abbastanza numeroso di motari che non conoscevo. In un lasso di tempo di un paio d'ore ho visionato tutto il campionario di ciò che non sopporto dei comportamenti di quelli che, per semplificare, definirò "smanettoni".
Iniziamo dal principio.
- Appuntamento alle ore 14 davanti a un Bar alla moda. Essendo alla moda e, mi si dice, frequentato da gente molto più contenta di me, cioè molto gaia , non sapevo bene dove fosse. ;) Sono riuscito comunque ad arrivare puntuale per ritrovarmi in perfetta solitudine. Avrò sbagliato posto? Dopo 10 minuti iniziano gli arrivi scaglionati. Qualche impennata e molte sgasate. In confronto alla moto più silenziosa del gruppo la mia sembrava una bici elettrica. Ogni arrivo, invece di preludere, finalmente, alla partenza, annunciava che c'era qualche altro ritardatario da aspettare. Al momento di partire, un'ora dopo, altra attesa per chi si "accorge" che deve fare benzina.
- Attraversamento della città in pieno stile teppistico. Automobilisti, pedoni e ciclisti terrorizzati e/o che ci mandano a cagare. Prime defezioni. Sosta forzata. Via i caschi, sigarette accese e via alla ricerca al cellulare. Ci si conta. Ma i presenti ci sono tutti :) Si iniziano a formulare teorie scientifiche su come si va in moto in gruppo. Il risultato è che invariabilmente gli assenti hanno torto.
- Prendo l'iniziativa e piloto il gruppo per strade alternative e non trafficate. Capirò in seguito di aver fatto male, perché lo smanettone ama il traffico. Per lui le automobili non sono ostacoli all'esercizio del piacere della guida, ma un'opportunità da sfruttare. Il massimo è un sorpasso azzardato, fatto all'ultimo momento per levare la stessa possibilità alla moto che segue, sfruttando poi il blocco per tentare la fuga.
- Lo smanettone ama più di tutto mettere in difficoltà gli altri. In gruppo l'attenzione alla velocità ed a ciò che accade davanti a te passa in secondo piano rispetto all'attenzione che bisogna avere per ciò che accade alle proprie spalle. Infatti, specie quando si procede incolonnati a velocità non troppo sostenuta e si ha la debolezza di stare nella propria corsia, lo smanettone ti passa. Se poi è uno smanettone particolarmente lento difende la posizione conquistata stando a centro strada.
- Lo smanettone non fa alcuna distinzione tra attraversamento di centro abitato e strada aperta. Anzi il centro abitato gli fa un po' lo stesso gioco dell'auto sorpassata.
- Dopo "ben" 20 km. filati prima sosta "ufficiale". Ho visto almeno 3 o 4 incidenti con scontro frontale... Per fortuna erano solo film che ho visto solo io ;)
- Durante la sosta lo smanettone non parla del genere di porcate che ha appena fatto. Ostenta indifferenza. Parla del clima. In effetti il giubbino , il jeans a vita bassa e le scarpe da ginnastica non sono l'abbigliamento ideale per andare in moto a fine inverno. Diciamo pure che non lo sono mai se guidi una GSXR 1000 :) Al limite fa una considerazione sul grip. Qualche cosa del tipo: "mentre ti stavo superando ho sentito il posteriore andarmi via" :lol:
- Un po' ferito nell'orgoglio e parecchio stufo della tensione che comporta la guida in gruppo all'avvicinarsi delle curve vere mi dico (cito a memoria): "Vaffanculo ora vado avanti io e vediamo quali sono i veri valori in campo". D'altra parte con il casco che mi strige le tempie più della metà dei miei neuroni smette di funzionare. Smettono di funzionare proprio quelli che mentre mi preparavo a partire mi dicevano: "le strade sono sporche, l'asfalto è freddo, devi riprendere le misure alla guida in moto, l'inizio della stagione è il periodo più pericoloso, occhio!". Inizio la risalita del gruppo e proprio quando sto per passare in testa una svolta inattesa ad un bivio mi coglie di sorpresa e tiro dritto. Ritornato sui miei passi non faccio nemmeno in tempo a capire il perché di questo modifica nel percorso che dopo un po' di curve siamo di nuovo fermi. E' stato tutto un equivoco. La vera meta è quella. Un'occhiata al conta chilometri mi dice ne abbiamo fatti 60 dal luogo del ritrovo. Facevo a meno di rabboccare la benzina... Dopo questa "sfacchinata" è giunto il momento del caffè.
-Siamo rimasti in pochi. Giro di telefonate e si scopre che una parte del gruppo è rimasta attardata perché un di "noi" ha avuto un incidente. Si vocifera che un furgone gli sia andato addosso. Si scoprirà invece che, ripartendo dal luogo della precedente sosta si sono toccati in due quasi da fermi. Niente danni fisici ma un po' di pezzi in carbonio, di pedane in Ergal e altre amenità da sostituire.
- Lascio gli amici ad aspettare altri amici e decido che è il momento di tornare a casa seguito da due compari. Parto davanti per evitarmi altri guai. Conosco la strada a memoria e dopo un paio di curve non li vedo più negli specchietti. Levo un pelo il gas per ricompattare il gruppo e vedo che stanno arrivando. In un momento di distrazione, senza guardarmi alle spalle, su un lungo rettilineo un missile mi sorpassa. Dilettante! Non imparerò mai. :lol::lol::lol:
Iniziamo dal principio.
- Appuntamento alle ore 14 davanti a un Bar alla moda. Essendo alla moda e, mi si dice, frequentato da gente molto più contenta di me, cioè molto gaia , non sapevo bene dove fosse. ;) Sono riuscito comunque ad arrivare puntuale per ritrovarmi in perfetta solitudine. Avrò sbagliato posto? Dopo 10 minuti iniziano gli arrivi scaglionati. Qualche impennata e molte sgasate. In confronto alla moto più silenziosa del gruppo la mia sembrava una bici elettrica. Ogni arrivo, invece di preludere, finalmente, alla partenza, annunciava che c'era qualche altro ritardatario da aspettare. Al momento di partire, un'ora dopo, altra attesa per chi si "accorge" che deve fare benzina.
- Attraversamento della città in pieno stile teppistico. Automobilisti, pedoni e ciclisti terrorizzati e/o che ci mandano a cagare. Prime defezioni. Sosta forzata. Via i caschi, sigarette accese e via alla ricerca al cellulare. Ci si conta. Ma i presenti ci sono tutti :) Si iniziano a formulare teorie scientifiche su come si va in moto in gruppo. Il risultato è che invariabilmente gli assenti hanno torto.
- Prendo l'iniziativa e piloto il gruppo per strade alternative e non trafficate. Capirò in seguito di aver fatto male, perché lo smanettone ama il traffico. Per lui le automobili non sono ostacoli all'esercizio del piacere della guida, ma un'opportunità da sfruttare. Il massimo è un sorpasso azzardato, fatto all'ultimo momento per levare la stessa possibilità alla moto che segue, sfruttando poi il blocco per tentare la fuga.
- Lo smanettone ama più di tutto mettere in difficoltà gli altri. In gruppo l'attenzione alla velocità ed a ciò che accade davanti a te passa in secondo piano rispetto all'attenzione che bisogna avere per ciò che accade alle proprie spalle. Infatti, specie quando si procede incolonnati a velocità non troppo sostenuta e si ha la debolezza di stare nella propria corsia, lo smanettone ti passa. Se poi è uno smanettone particolarmente lento difende la posizione conquistata stando a centro strada.
- Lo smanettone non fa alcuna distinzione tra attraversamento di centro abitato e strada aperta. Anzi il centro abitato gli fa un po' lo stesso gioco dell'auto sorpassata.
- Dopo "ben" 20 km. filati prima sosta "ufficiale". Ho visto almeno 3 o 4 incidenti con scontro frontale... Per fortuna erano solo film che ho visto solo io ;)
- Durante la sosta lo smanettone non parla del genere di porcate che ha appena fatto. Ostenta indifferenza. Parla del clima. In effetti il giubbino , il jeans a vita bassa e le scarpe da ginnastica non sono l'abbigliamento ideale per andare in moto a fine inverno. Diciamo pure che non lo sono mai se guidi una GSXR 1000 :) Al limite fa una considerazione sul grip. Qualche cosa del tipo: "mentre ti stavo superando ho sentito il posteriore andarmi via" :lol:
- Un po' ferito nell'orgoglio e parecchio stufo della tensione che comporta la guida in gruppo all'avvicinarsi delle curve vere mi dico (cito a memoria): "Vaffanculo ora vado avanti io e vediamo quali sono i veri valori in campo". D'altra parte con il casco che mi strige le tempie più della metà dei miei neuroni smette di funzionare. Smettono di funzionare proprio quelli che mentre mi preparavo a partire mi dicevano: "le strade sono sporche, l'asfalto è freddo, devi riprendere le misure alla guida in moto, l'inizio della stagione è il periodo più pericoloso, occhio!". Inizio la risalita del gruppo e proprio quando sto per passare in testa una svolta inattesa ad un bivio mi coglie di sorpresa e tiro dritto. Ritornato sui miei passi non faccio nemmeno in tempo a capire il perché di questo modifica nel percorso che dopo un po' di curve siamo di nuovo fermi. E' stato tutto un equivoco. La vera meta è quella. Un'occhiata al conta chilometri mi dice ne abbiamo fatti 60 dal luogo del ritrovo. Facevo a meno di rabboccare la benzina... Dopo questa "sfacchinata" è giunto il momento del caffè.
-Siamo rimasti in pochi. Giro di telefonate e si scopre che una parte del gruppo è rimasta attardata perché un di "noi" ha avuto un incidente. Si vocifera che un furgone gli sia andato addosso. Si scoprirà invece che, ripartendo dal luogo della precedente sosta si sono toccati in due quasi da fermi. Niente danni fisici ma un po' di pezzi in carbonio, di pedane in Ergal e altre amenità da sostituire.
- Lascio gli amici ad aspettare altri amici e decido che è il momento di tornare a casa seguito da due compari. Parto davanti per evitarmi altri guai. Conosco la strada a memoria e dopo un paio di curve non li vedo più negli specchietti. Levo un pelo il gas per ricompattare il gruppo e vedo che stanno arrivando. In un momento di distrazione, senza guardarmi alle spalle, su un lungo rettilineo un missile mi sorpassa. Dilettante! Non imparerò mai. :lol::lol::lol: