FOX
03-08-2008, 10:59
Eccomi qui a raccontare tutto intero un "incidente" che avrebbe potuto avere ben altre conseguenze.
Ieri pomeriggio si parte verso la Val Brembana, dove avremmo trascorso il weekend all'insegna del relax e della moto.
arrivati a casa ci liberiamo della zavorrina (mia mamma) e io e papino partiamo per un breve giretto fino alle Baite di Mezzeno (per chi conosce la zona).
E' una decina di chilometri di belle curve, molti tornanti, ormai diventata una palestra per affinare un po' la guida nel misto stretto (con l'ultimo pezzo in strada bianca, giusto per assaggiare un po' di enduro amatoriale).
si va piano, senza esagerare e guidando rotondi e puliti.
Arriviamo alla fine della strada, pausa e si riparte in discesa verso casa.
All'altezza del comune di Roncobello affronto una curva a velocità tranquilla (30 km/h) quando a un camioncino che viene in senso opposto al mio si sgancia improvvisamente la sponda posteriore del cassone, si apre a libro e invade la mia corsia passandomi a 10 cm dal casco e colpendo la manopola sinistra.
riesco a mantenere il controllo del fantic e mi fermo sulla destra per "valutare" i danni.
specchietto rotto, paramano piegato e scheggiato e dito mignolo gonfio e viola, piccolo controllo anti-rottura (riuscivo a muoverlo senza troppo dolore) e si riparte incazzati verso il camioncino.
era un veicolo del comune (guidato da alpini) che stava trasportando dell'attrezzatura a 200 metri dal luogo dell'impatto.
ovviamente spaventati e rammaricati si sono scusati facendosi carico delle spese di sostituzione delle parti rotte.
direi che nella sfiga di centrare una sponda di un camion mi è andata più che bene, calcolando che se ero avanti mezzo metro mi avrebbe sicuramente colpito in testa.
Forse Alberto (il mio compagno di classe morto in moto il 3 di luglio) da lassù ha fatto in modo che tutto si risolvesse in un amen, evitando serie conseguenze.
morale della favola: attenzione sempre, e un pizzico di culo che non guasta mai
Andrea
Ieri pomeriggio si parte verso la Val Brembana, dove avremmo trascorso il weekend all'insegna del relax e della moto.
arrivati a casa ci liberiamo della zavorrina (mia mamma) e io e papino partiamo per un breve giretto fino alle Baite di Mezzeno (per chi conosce la zona).
E' una decina di chilometri di belle curve, molti tornanti, ormai diventata una palestra per affinare un po' la guida nel misto stretto (con l'ultimo pezzo in strada bianca, giusto per assaggiare un po' di enduro amatoriale).
si va piano, senza esagerare e guidando rotondi e puliti.
Arriviamo alla fine della strada, pausa e si riparte in discesa verso casa.
All'altezza del comune di Roncobello affronto una curva a velocità tranquilla (30 km/h) quando a un camioncino che viene in senso opposto al mio si sgancia improvvisamente la sponda posteriore del cassone, si apre a libro e invade la mia corsia passandomi a 10 cm dal casco e colpendo la manopola sinistra.
riesco a mantenere il controllo del fantic e mi fermo sulla destra per "valutare" i danni.
specchietto rotto, paramano piegato e scheggiato e dito mignolo gonfio e viola, piccolo controllo anti-rottura (riuscivo a muoverlo senza troppo dolore) e si riparte incazzati verso il camioncino.
era un veicolo del comune (guidato da alpini) che stava trasportando dell'attrezzatura a 200 metri dal luogo dell'impatto.
ovviamente spaventati e rammaricati si sono scusati facendosi carico delle spese di sostituzione delle parti rotte.
direi che nella sfiga di centrare una sponda di un camion mi è andata più che bene, calcolando che se ero avanti mezzo metro mi avrebbe sicuramente colpito in testa.
Forse Alberto (il mio compagno di classe morto in moto il 3 di luglio) da lassù ha fatto in modo che tutto si risolvesse in un amen, evitando serie conseguenze.
morale della favola: attenzione sempre, e un pizzico di culo che non guasta mai
Andrea