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marcoexa
10-01-2005, 14:32
Vista la continua e apprezzata consultazione sui viaggi, cosa ne pensate se si facesse un indice e quindi catalogare i viggi , in modo da aver un ordine ad esempio per regioni?

renderebbe la consultazione più veloce e facile!

Fatemi sapere cosa ne pensate!!

LoSkianta
01-02-2005, 10:59
Vi invio un itinerario fatto nel giugno del 2004 dal mio gruppo.
Molte strade montane, bei panorami, spesa giusta.
In realtà abbiamo apportato qualche modifica; la zona del Verdon necessita di un intero giorno.


ITINERARIO “Val d’Aosta - Savoia - Delfinato - Provenza ”


Sab. 5/6 - Pistoia – Autostrada fino a Savona – statale per Cuneo – Busca – Sampeyre – passo dell’Agnello – Briancon - Oulx – PERNOTTAMENTO – Km. 480

Dom. 6/6 – Oulx – Susa – passo del Moncenisio – FRANCIA - Val d’Isere – Passo Piccolo San Bernardo – ITALIA - Courmayeur – visita Monte Bianco PERNOTTAMENTO – Km. 150

Lun. 7/6 – Courmayeur – Tunnel M. Bianco – FRANCIA - Chamonix – SVIZZERA - Martigny – Passo Gran S. Bernardo – IT. - Aosta – Courmayeur – PERNOTTAMENTO - Km. 200

Mar. 8/6 – Courmayeur – Passo P.lo S. Bernardo - FRANCIA – Moutiers – Albertville – Grenoble – Villard de-Lans – PERNOTTAMENTO – Km. 250

Mer. 96 - Villard de-lans – Vercors – Die – Col de la Marignac – Col de la Croix – Col de la Bacchus – Col de la Bataille – Col de la Machine - Combe Laval – Pont-en-Royans – Villard de-Lans - PERNOTTAMENTO – Km. 200

Gio. 10/6 - Villard de-Lans – Grenoble – Vizille – Gap – Barcellonette – PERNOTTAMENTO – Km.220

Ven. 11/6 – Barcellonette – Valle del Verdon – Castellane – Grand canyon del Verdon – Fayence – Frejus – St. Raphael – Costa azzurra – PERNOTTAMENTO – Km. 300

Sab. 12/6 - Nizza – Principato di Monaco - Autostrada – Pistoia – Km. 450



TOTALE KILOMETRI 2.250

Spero che possa interessare qualcuno.
Ciao

marcoexa
12-03-2005, 16:21
SICILIA
Il cuore del Mediterraneo




Molte volte ci si ripromette di tornare in quei luoghi dove si sono trascorse splendide vacanze, posti che lasci con un po’ d’amaro in bocca perché magari non sei riuscito a visitare tutto quello che c’era da vedere, o perché con il tuo viaggio hai scoperto piccoli paesi, talvolta invisibili anche sulla carta geografica, nei quali il ritmo della vita sembra andare a rilento e dove il turista, fermandosi per pochi giorni, trae subito rilassanti benefici.
Ci sono vacanze che vengono dedicate alla quiete e alla natura, altre alla ricerca di opere d’arte e all’architettura, e altre che ti portano a scoprire itinerari nascosti, quelli che sono ancora da svelare del tutto. La Sicilia offre tutto questo, oltre alla squisita ospitalità e cordialità dei suoi abitanti, un popolo vivace ed estroso che ha saputo rendere fantasiosa anche la propria cucina, e basta citare fra i celebri piatti la pasta con le sarde, gli arancini, i cannoli, la cassata, le granite.
È proprio in questi luoghi che esci dalla folla dei viaggiatori distratti e frettolosi per immergerti completamente in un paesaggio dai colori intensi e dagli odori che inebriano.
La Sicilia è un compendio di linguaggi diversi, di paesaggi da ammirare e di un’immensa ricchezza storico-artistica che ha visto succedersi diverse dominazioni, le quali hanno lasciato nell’isola tracce indelebili. È l’isola più estesa del Mediterraneo, ma non è certo così vasta da non poterla percorrere, in lungo e in largo, in moto: i suoi panorami offrono spunti esaltanti in un itinerario sempre pieno di sorprese, spaziando dalla bellezza di Torre Salsa alle sconvolgenti spianate laviche dell’Etna, dai boschi di querce, lecci e faggi dei Nebrodi agli aspri e assolati siti archeologici.
Già da qualche tempo mi frullava per la testa di ripercorrere quelle strade e di rivisitare quei luoghi nel cuore del Mediterraneo, ma mi mancava quell’input che mi portasse a prendere una decisione e mi facesse partire per una seconda volta. Ma ecco che fortuitamente quella spinta la ricevo per davvero alla B.I.T. di Milano: girovago fra gli stand con in mano l’ultimo numero di Mototurismo e proprio in quello della regione Sicilia mi sento battere una mano sulla spalla mentre una voce dall’accento siciliano doc si presenta dicendomi di conoscere molto bene la rivista. È Pierfilippo, un ragazzo dall’aria più che simpatica, pieno di riccioli neri, neri come i suoi occhi e i peli radi della sua barbetta. Mi attira subito per il suo modo di fare dall’aria pacata e mi racconta in poche parole per quale motivo si trovi anche lui alla fiera; intanto mi porge un dépliant su Sant’Angelo Muxaro e la Val di Kam (una località dell’Agrigentino fino a quel momento a me sconosciuta). È un nome insolito per un paese italiano. Pierfilippo dice di far parte dell’Orange Juice, un’associazione di B&B nata da poco più di un anno, che ha dato origine a un vero e proprio circuito capillare in tutta la Sicilia. Interessante! L’abbinamento della Sicilia al B&B, una soluzione che si è soliti trovare solo nei paesi nord europei, mi sembra curioso e interessante.
Pierfilippo mi invita a riflettere con calma sulla proposta che mi ha appena fatto ed eventualmente a ricontattarlo se decidessi di partire. Non sono ancora uscito dalla fiera che già il mio pensiero sta pianificando il viaggio!




Itinerario

L’itinerario che vi proponiamo ha come punto di partenza l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, dove siamo sbarcati dopo avere spedito la nostra moto a Palermo grazie alla TNT. Sarà nostro compito guidarvi da questo punto in poi, dandovi aiuto con informazioni utili e consigli pratici per potervi muovere senza difficoltà e senza perdite di tempo, evidenziando, man mano che procederete, anche punti meno noti che meritano una sosta anche solo per una foto ricordo.
Dall’esterno dell’aeroporto, con l’apposita navetta si raggiunge la vicinissima stazione ferroviaria di Punta Raisi e con un treno locale si arriva alla stazione centrale di Palermo. Se disponete di qualche ora, vi consigliamo di visitare, nelle vicinanze, il giardino orto botanico e di andare a vedere i caratteristici mercati della città, fra cui quello della Vucciria e di Ballarò.
Dal piazzale esterno della stazione centrale, con l’autobus 211 e scendendo alla fermata n. 6 di via Conte Federico, si arriva proprio di fronte alla sede della TNT. Questa linea però ha una scarsa frequenza ed è alquanto imprecisa sugli orari; vi consigliamo pertanto di arrivare in zona con la linea servita dall’autobus 212, più frequente, e, scendendo alla fermata di via Ciaculli, con cinque minuti di camminata lungo una stradina sterrata che passa in mezzo a un agrumeto, si raggiunge il numero 272 di via Conte Federico, sede della TNT.
Recuperata la moto, lasciamo la TNT girando a destra e dirigendoci verso il centro di Palermo, che eviteremo, seguendo le indicazioni per l’aeroporto. Poco prima di Punta Raisi troverete le indicazioni per Isola delle Femmine e, seguendo la direzione del mare, arriverete in uno spiazzo da dove si può fotografare l’omonima riserva naturale.
Procedete poi verso sud-ovest rimanendo sulla statale 113, che lascerete dopo S. Cataldo per procedere verso Castellammare del Golfo lungo la ss 187. Questo piccolo borgo è ben visibile anche dall’alto: rimanendo sulla stessa strada, appena oltrepassato il secondo incrocio che scende nel paese, ci si può fermare ad ammirare il paesaggio da una delle tante piazzole panoramiche. Ancora qualche chilometro verso ovest e si incontra lo svincolo per Scopello. È la nostra prima tappa del circuito Orange Juice.

Prima tappa: Trapani e dintorni

Dirvi quanti giorni soffermarvi in un posto è alquanto difficile: ogni B&B ha infatti caratteristiche diverse, sia per il paesaggio in cui è collocato sia per le attrattive che lo circondano. Scopello vanta di essere in una splendida posizione panoramica a 106 m sul mare e il suo piccolo borgo marinaro offre al turista un’atmosfera di vero relax. Il B&B di Maria si trova esattamente nella piazzetta del paese ed è stato ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio magazzino di botti che, grazie alla sua struttura, rimane sempre fresco anche nelle ore più calde di agosto.
Fra le escursioni giornaliere della zona, a pochi chilometri di distanza dal borgo di Scopello non perdetevi la visita all’interno della riserva naturale dello Zingaro, considerata una delle più belle in Sicilia. Diversi sono gli itinerari per visitarla e si può scegliere se percorrerla a piedi per tutta la sua lunghezza (circa 6 chilometri), visitando i vari musei attinenti alla riserva e dislocati lungo il tragitto, oppure, raggiungere le piccole e spettacolari calette dall’aspetto caraibico, dove passare piacevoli ore in riva di mare.
Un’altra spiaggia isolata è quella di Torre Tuono. Per raggiungerla puntate con la moto in direzione di San Vito lo Capo e, quando arrivate a Castelluzzo, in prossimità di un’evidente curva a destra, proseguite dritto lasciando la strada principale e seguite le indicazioni per Cofano, continuando per un lungo rettilineo che si protrae verso il mare. Quando l’asfalto finisce, girate a sinistra al primo bivio. Uno sterrato, praticabile comunque con qualsiasi moto, porta fino alla vecchia torre, nelle cui vicinanze si trovano anche graziose spiaggette.
Altra escursione da non dimenticare, soprattutto per chi è appassionato di archeologia, ma consigliata comunque a tutti, è quella al tempio di Segesta. Molti sono gli svincoli che indicano il sito e già dalla ss 187 si trovano le indicazioni per raggiungerlo, ma chi guida, purtroppo, non può gustarsi il paesaggio circostante in quanto è costretto a concentrare il proprio sguardo poco più avanti della ruota per non finire a terra, a causa del fondo stradale in pessime condizioni. La visita al sito vi occuperà qualche ora, pertanto vi suggeriamo di mettere nel bauletto un telo e il costume da bagno, visto e considerato che nelle vicinanze esistono due stabilimenti termali: le terme di Alcamo e quelle di Segesta, dalle acque sulfuree. In quest’ultima si può fare il bagno anche all’esterno della struttura attrezzata, grazie all’adiacente pozza naturale originata dal fiume.
Ecco come arrivarci: quando uscite dal parcheggio del sito di Segesta proseguite per il viale alberato della struttura attrezzata e poi seguite le indicazioni per Alcamo sulla ss 113. Sulla stessa, dopo qualche chilometro troverete su un vecchio cartello giallo le indicazioni per lo stabilimento termale di Segesta; proseguite ancora fino a quando un secondo cartello vi indicherà l’ingresso. Pochi metri prima che la stradina cominci a discendere, sulla sinistra, troverete uno sterrato che si inoltra in mezzo a un canneto: percorrete la strada di terra battuta per circa trecento metri fino a quando sulla destra troverete un guado. Se disponete di una moto adatta per oltrepassarlo buon divertimento, altrimenti parcheggiatela dove potete e proseguite a piedi per gli ultimi metri seguendo il sentiero.
Sempre da Scopello, un’altra interessante escursione, da compiere possibilmente verso le ultime ore del giorno, quando la luce del tramonto colora di rosso il candido bianco del sale, è quella che porta alle saline di Trapani. Non trascurate però di passare prima da Erice per gustare gli ottimi cannoli, salendoci da Valderice. Per i golosi: si vocifera che i migliori siano quelli del vicino paese di Dattilo.

Seconda tappa: Agrigento e dintorni

Il nostro itinerario prosegue per raggiungere la seconda tappa del percorso Orange Juice, a Sant’Angelo Muxaro. Essendo la tappa più lunga del circuito, suggeriamo di alzarsi la mattina di buon’ora per non privarsi poi, nell’arco della giornata, delle varie soste consigliate.
Dirigetevi verso Trapani lungo la ss 187, così eviterete il centro della città, e proseguite seguendo le indicazioni per Marsala. Dopo Trapani la strada da prendere è la ss 115, poi a Granatello girate a destra, proseguendo in direzione Isola di Mozia e Riserva dell’Isola dello Stagnone, per raggiungere la strada provinciale che costeggia il mare. Lungo quest’ultima, se continuate in direzione Marsala, giungerete alle saline di Ettore e Infersa, caratteristiche per i mulini a vento, all’interno di uno dei quali è allestito un museo visitabile. Presso le saline è anche possibile prenotare una visita guidata per capire i processi di lavorazione del sale, dal mare fino alla sua macinatura. Noterete che, rispetto a quelle incontrate a Trapani, queste saline sono molto più curate e conservate. Dall’antistante parcheggio del museo partono anche le imbarcazioni per le vicine isole di Mozia e dello Stagnone. Altri punti d’imbarco li trovate scendendo di qualche chilometro verso Marsala. A Marsala è poi d’obbligo una sosta alle cantine Florio, che si trovano sul lungomare della città (vedi box).
Dopo la visita enologica si riparte in direzione sud-est, prendendo la ss 115 fino a Campobello di Mazara, dove si trovano già le indicazioni per la nostra seconda fermata archeologica, Selinunte. Consigliamo, per non ritardare la tabella di marcia, di arrivarci almeno nelle prime ore del pomeriggio anche se le ore ottimali per la visita a questo sito soleggiato sarebbero quelle del mattino. Ripartendo da Selinunte, ci si riporta sulla ss 115, che si percorre fino a Siciliana, da dove si seguono le indicazioni per Raffadali e successivamente per Sant’Arcangelo Muxaro.
Per visitare questa zona è utile appoggiarsi ai ragazzi della Val di Kam che, oltre a gestire la disponibilità dei B&B, offrono anche un ricco programma di escursioni dalle tematiche più bizzarre, che vanno dalla speleologia fino a farvi spiccare il volo a bordo di un gommone per ammirare in maniera alquanto originale la Valle dei Templi d’Agrigento oppure gustare un originalissimo cappuccino.
Oltre a queste stravaganze, tornando indietro sul nostro itinerario, vi segnaliamo altri punti d’interesse naturalistico: Torre Salsa ed Eraclea Minoa. Riteniamo che valga la pena di godersi entrambe almeno per un’intera giornata. Per arrivarci dovete riportarvi laddove la ss 115 interseca la strada provinciale 75, all’altezza di Montallegro, dove si trovano i cartelli segnaletici con sfondo marrone che indicano gli ingressi a queste magnifiche spiagge, che fanno parte di una riserva del WWF. Nelle vicinanze di Porto Empedocle, infine, merita una sosta anche la celebre Scalinata dei Turchi.

Terza tappa: Ragusa e Siracusa

Lasciando a malincuore gli amici della Val di Kam, la terza tappa dell’Orange Juice è nella punta più meridionale della Trinacria. Qui ci sono tre B&B, e si consiglia di visitarli tutti e tre, almeno per una notte ciascuno. In questa punta della Sicilia, fino a pochi anni fa completamente sconosciuta, sono nascosti scorci di rara bellezza, come le perle in stile barocco di Modica e Siracusa, le vicine cave di Ispica e Pantalica e il suggestivo estremo sud dell’isola, Capo Passero.
Ma vediamo per gradi come raggiungere ognuna di queste località: quando si parte da Sant’Angelo Muxaro la direzione da prendere è quella per Agrigento, per poi dirigersi verso Licata e poi Gela. A Gela si può scegliere di percorrere una prima variante girando a sinistra seguendo le indicazioni per Caltagirone, cittadina famosa per le ceramiche e per la sua bella scalinata. Si può poi ritornare sull’itinerario principale con la ss 194 fino a Comiso, oppure proseguire per Vittoria lungo la ss 115: gli ultimi otto chilometri prima di Comiso hanno come scenario vigneti e vecchi mulini ad acqua (ora in disuso, ma che un tempo sfruttavano la corrente del fiume Ippari). Da Comiso la ss 115 comincia a inerpicarsi sulle pendici dei monti Iblei; con una serie di tornanti, e finalmente un asfalto decente che ci fa ritrovare il gusto di andare in moto, si arriva in cima alla collina da cui si possono ammirare Comiso, la valle dell’Ippari e, sullo sfondo, il mar Mediterraneo.
Proseguendo sulla stessa ss 115 si arriva dopo una ventina di chilometri all’incrocio per Modica: è qui che si trova il B&B “I Tetti di Siciliano”, in cui pernotteremo. Si tratta di un complesso risalente agli inizi del ’900, ristrutturato a partire da due antichi edifici del centro storico, provvisto di garage privato per la moto. La posizione è privilegiata ed è vicinissimo alla via principale della città, che merita sicuramente una visita, come del resto il duomo di S. Giorgio, a pochi passi dal B&B. A Modica è bello passeggiare particolarmente dopo il tramonto, quando le viuzze del centro si illuminano di una singolare luce fioca, che dona alla città un fascino da film di inizio secolo. Modica è fra le città più pittoresche della provincia di Ragusa: posta sugli speroni degli Iblei meridionali, è caratterizzata da profonde gole solcate da due torrenti. È divisa in due nuclei urbani: Modica alta, inerpicata sulla roccia, e Modica bassa, disposta sulla valle formata dai due torrenti, sovrastati ora da poderose volte in cemento sulle quali scorrono le due più importanti strade della città. Sono molti gli itinerari nella zona che consigliamo, fra i quali uno è già stato illustrato sul n. 85 di Mototurismo, a cura dello stesso Piero dei “Tetti di Siciliando”.

Itinerario n. 1

Ritornando sulla ss 115 ci si dirige verso Ragusa, per poi seguire le prime indicazioni per Ragusa Ibla, che ci comparirà all’improvviso dietro una curva a sinistra. Questa bella città, dalle sembianze di un castello di carte, richiede inevitabilmente una sosta. Partendo quindi in direzione di Santa Croce Camerina, a circa venti chilometri da Ragusa possiamo raggiungere il castello di Donnafugata, di grande effetto scenografico e per questo più volte utilizzato come set cinematografico. Dal castello ci spostiamo verso la costa di Camarina e, proseguendo verso nord seguendo sempre la costa, si arriva al centro balneare di Scoglitti, corredato dalle sue attrezzate spiagge. Più a nord invece si estendono i famosi “macconi”, alte dune di sabbia sulle quali fioriscono le retane, specie di ginestre dai fiori bianchi e molto profumati, singolari in quanto tipicamente africane (se ne vedono ad esempio lungo la costa tunisina).

Itinerario n. 2

Da Modica ci spostiamo verso Cava d’Ispica, lungo una vallata scavata nella roccia calcarea che corre verso il mare per tredici chilometri. Il termine “cava” è legato alla particolare e suggestiva conformazione del tavolato Ibleo, caratterizzato da moltissime gole profonde, talune con pareti a picco. Lasciata Cava d’Ispica si riprende la ss 115 e si prosegue fino a Ispica. La cittadina domina il mare da un’altura ed è da considerare un interessante luogo di sosta per i ritrovamenti preistorici e archeologici. Dirigendosi da Ispica verso la costa, dopo pochi chilometri si raggiunge Pozzallo, centro marinaro e pescoso, noto anche per la produzione di carrube, esportate perfino all’estero. Interessante è la torre, fatta erigere a protezione delle incursioni dei pirati. Da Pozzallo possiamo continuare lungo il mare alla volta di Marina di Modica, dove, dopo qualche chilometro, subito dietro un dosso, sulla sinistra, un albero di fico fa da punto di riferimento per immettersi su una strada sterrata che porta direttamente sulla costa: anche qui vegetano piante africane e palme nane. Che strano luogo questo, sembra di essere ovunque tranne che in Italia. Si prosegue passando per Sampietri fino a Donnalucata, grazioso paesino di pescatori, per poi dirigersi verso l’interno in direzione Scicli.

Itinerario n. 3

Da Modica si raggiunge Ragusa Ibla per poi procedere lungo la ss 194 fino a Giarratana, il più piccolo centro abitato della provincia di Ragusa. Le indicazioni da seguire da adesso in poi sono per Palazzolo Acreide, che raggiungiamo percorrendo la ss 124. Dopo circa dieci chilometri in direzione nord-est, oltrepassato di circa cento metri l’incrocio sulla destra per Canicattì, giriamo a sinistra in una stradina stretta e pendente, delimitata da alti muretti in pietra che racchiudono veri e propri giardini di agrumi. Si percorre tutta e dopo un piccolo ponticello ci troviamo di fronte a un incrocio a T. Siamo già ai piedi della Riserva Naturale di Pantalica e qualsiasi deviazione ci conduce agli ingressi della riserva.
Il nostro itinerario principale prosegue da Modica verso la vicina Noto, altro punto strategico per effettuare le escursioni proposte con partenza da Modica. Per il pernottamento ci si può rivolgere al B&B L’Arca, inserito nel circuito Orange Juice. Da Noto in poco tempo si raggiunge anche Capo Passero, dove da vedere e fotografare ci sono l’omonimo isolotto, la fatiscente tonnara e il castello. Compiuto il giro di boa ci si dirige verso Siracusa, dove segnaliamo il B&B Arché, una splendida villettina in riva al mare.

Quarta tappa: Catania e dintorni

La nostra prossima tappa è nel catanese, ai piedi dell’Etna. Anche in questa zona abbiamo più soluzioni per il pernottamento: il B&B “Il Vigneto”, in località Trecastagni, e il B&B “Dolina”, nel vicino paese di Tremestieri. Entrambi hanno la possibilità di ricoverare la moto all’interno della proprietà e sono buoni punti logistici per partire con le visite della zona.
Per raggiungere il B&B “Il Vigneto” se non disponete di un GPS, la strada più semplice è quella che arriva da Acireale, dove si trovano già le indicazioni per Trecastagni. Una volta arrivati nel paese, fino a un incrocio dove si gira a sinistra seguire le indicazioni per Etna Sud, e dopo 200 metri sulla destra si arriva al B&B.
Per il B&B “Dolina” riportiamo invece la dettagliatissima spiegazione data dalla proprietaria, Valeria. Si esce a Gravina dall’autostrada Catania-Messina: seguendo la direzione Etna nord si incontreranno lungo il percorso quattro rondò: al quarto seguire la direzione Tremestieri Etneo e al primo stop, dopo 1,3 chilometri, imboccare la direzione Pedara. Dopo altri 1,8 chilometri, all’altezza del civico 566 si diparte, sulla destra, la via Cardinale Francicanava, che percorrerete fino al numero 44.
Per chi ama il mare, la scelta spazia dai faraglioni dei Ciclopi di Aci Castello alla rinomatissima Isola Bella di Taormina. Grazie alla morfologia della zona si può intraprendere un itinerario unico in Europa e forse nel mondo: in poche ore si passa dalla quota zero del mare ai 3.300 m dell’Etna. Molte sono le strade per l’ascesa al “Gigante”, tutte alquanto emozionanti. Fra queste la più bella è senza dubbio quella che parte da Pedara. La strada inizia in mezzo a una vegetazione fatta di alberi ad alto fusto, che andranno dopo poco a sparire, non tanto per l’altitudine ma per le colate laviche che hanno reso il terreno incolto, mentre rimangono ancora per qualche chilometro gli arbusti di ginestre sparsi a macchie in un paesaggio sempre più monocromatico. Raggiunto il bivio della strada che sale da Zafferana Etnea si gira a sinistra costeggiando le pendici dell’Etna e si raggiunge il parcheggio del rifugio Sapienza.
Qui bisogna abbandonare la moto per continuare l’escursione a bordo di una funivia (quando è stato realizzato questo servizio la funivia non era funzionante a causa dell’ultima eruzione e la fine dei lavori della stazione a monte era prevista per il mese di agosto) per poi proseguire a bordo di un fuoristrada fino a quota 2.900. La quota 3.300 è raggiungibile solo a piedi e accompagnati da una guida prenotabile sul posto.

c
redazione@mototurismo.it

Un’altra escursione da non perdere è quella alle Gole dell’Alcantara: si raggiungono dai B&B scendendo a valle, per poi prendere la ss 114 in direzione Messina. Poco prima di Taormina troviamo le indicazioni per Gaggi, che si raggiunge con la ss 185. Superata quest’ultima località si prosegue ancora per una decina di chilometri e sulla sinistra troviamo l’ingresso al parcheggio (concentratevi perché non è ben visibile). Le gole sono raggiungibili, oltre che da strutture private, anche dalla strada comunale che si imbocca dalla ss 185, con una salita di circa duecento scalini. L’accesso, completamente gratuito, permette di scendere fino al fiume, dove d’estate viene allestito pure un servizio di guardia medica turistica. In moto si può ammirare l’Alcantara anche dalla frazione di Fondaco Motta, posizionandosi sul ponte che supera il corso del fiume.
Si prosegue lungo la ss 185 in direzione nord-ovest per circa dieci chilometri, poi si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Randazzo, che raggiungeremo tramite strade provinciali. A Randazzo ci immettiamo sulla ss 120 continuando a costeggiare, ancora per un tratto, il parco naturale dell’Etna. Arrivati a Cesarò si prende la bellissima ss 289. Già dalle gole dell’Alcantara il paesaggio è fra i più belli (c’è sempre l’imponente cono che ti sovrasta), ma di certo quello che inizia da Cesarò e prosegue per 50 chilometri è da segnalare a tutti gli amici come il tratto più splendido. Si entra nel parco naturale più grande della Sicilia mentre la strada continua a salire. L’ambiente è anomalo per essere in Sicilia, tanto che quel grosso polmone verde mi ricorda l’Appennino Tosco-Romagnolo. Il percorso è perfetto, si riesce a instaurare subito quel feeling fra te, il mezzo e la strada, tanto da permettere alla tua moto di cullarti tra una curva e l’altra. La temperatura rimane fresca anche nei mesi estivi, grazie all’altitudine che si raggiunge nei due passi, rispettivamente di 1464 e 1524 m. In poco tempo e in pochi chilometri siamo nuovamente al livello del mare e per la seconda volta partecipiamo a questa completa mutazione del paesaggio.
Si continua lungo la ss 113 in direzione ovest, fermandosi a S. Stefano di Camastra, seconda cittadina del nostro itinerario, famosa per la produzione artigianale di ceramica. Si prosegue quindi fino ad arrivare a Cefalù, ultima tappa del circuito Orange Juice.

Quinta tappa: Palermo e dintorni

Questo tratto di strada costeggia per tutta la sua lunghezza il mar Tirreno, e in alcuni punti l’erosione è talmente avanzata che sembra di passare sopra le onde del mare. Per andare da Maurizio, il proprietario del B&B “Casa Guercio”, non occorre arrivare a Cefalù. Quando si giunge al chilometro 182, sulla sinistra, si trova l’indicazione per Guarneri (indicazione turistica relativa a una chiesa). Percorsi quattro chilometri e arrivati alla chiesetta indicata, si scende giù per la stradina che si trova proprio di fronte alla stessa; a venti metri, sulla destra, c'è il Bed&Breakfast.
Cefalù si trova ai piedi del parco delle Madonie, altra meta di interesse per gli amanti del trekking, che potranno ritirare gratuitamente una carta dei sentieri in scala 1:50.000 direttamente all’ufficio turistico di Castelbuono. Ma il parco delle Madonie richiama l’attenzione anche di altre categorie di appassionati, quelli delle corse automobilistiche, che possono provare l’ebbrezza di percorrere il leggendario circuito della Targa Florio. E come scrisse il pilota Piero Taruffi in una lettera inviata all’ideatore, Vincenzo Florio, “nessun percorso al mondo più della Targa Florio mette in evidenza l’abilità alla guida; un bravo pilota, anche se non sarà al volante di un poderoso mezzo meccanico, avrà sempre maniera di ben figurare e di far registrare dei tempi che daranno a lui la soddisfazione di sentirsi bravo; occorre avere una tecnica perfetta, cuore, resistenza”. La partenza era a Cerda, che si trova sulla ss 120, (considerate che nel 1906, quando si svolse la prima edizione, le strade erano sterrate), si saliva fino a Caltavuturo, si passava da Petralia Sottana e Petralia Soprana e si ridiscendeva passando da Castelbuono, poi si deviava per Isnello, Collesano e Campofelice, per poi ritornare a Cerda, per un totale di 148 chilometri che venivano ripetuti almeno tre volte. Non male! Da questo storico itinerario consigliamo una piccola deviazione da Petralia Sottana per raggiungere Piano Battaglia, dove nelle giornate limpide è possibile ammirare il cono dell’Etna, mentre tutti gli altri giorni si può godere dei piacevoli prati.
Il nostro tour siciliano si è concluso ripartendo da Cefalù e dirigendoci a Palermo con la ss 113; in alternativa, se siete in ritardo sulla tabella di marcia, si può optare per l’autostrada (gratuita). A Palermo abbiamo quindi raggiunto di nuovo la sede della TNT per provvedere con una punta di dispiacere alla rispedizione della moto.


Il bed & breakfast in Sicilia

Orange Juice è un associazione di bed&breakfast dislocati in tutta la Sicilia e nasce da un lunga esperienza maturata nel settore turistico in un territorio quanto mai vario. Sempre più in voga per il rapporto qualità prezzo, questo fenomeno recente è il sistema migliore per quel turista che vuole scoprire gli aspetti più autentici dell’isola.
L’idea di unirsi in un’associazione è stata più che brillante, in quanto l’ospite, fra i tanti vantaggi del B&B, ha la possibilità di conoscere le disponibilità successive di pernottamento e di ricevere materiale informativo sugli altri B&B, chiedere consigli di ogni genere, strade, spiagge, ristoranti, e soprattutto trovare quel calore familiare che l’albergo a cinque stelle non ti potrà mai dare.
Visitando il sito www.orangejuice.it si possono avere preventivi gratuiti ed eventualmente anche la possibilità di prenotarsi. Orange Juice garantisce l’ospitalità autentica, con antiche tradizioni siciliane, sia al singolo mototurista che al gruppo, ma attenzione a non eccedere, perché i posti sono limitati a un massimo di 6-8 persone per notte. info@orangejuice.it

Cantine Florio: un piacere tutto italiano

Intricata e avventurosa, la storia del vino Marsala la possiamo paragonare alla trama di una “soap opera”, in cui nei vari episodi si avvicendano mercanti abili e intraprendenti, belle donne, gentiluomini con il pallino della bella vita e delle corse automobilistiche, dissapori patrimoniali, colpi di scena con tanto di suspense finale. Tutto nasce nel lontano 1770, quando una nave inglese dal nome Elisabeth, condotta dal mercante di Liverpool John Woodhouse, approda sulla costa occidentale della Sicilia per acquistare ceneri di soda. Una volta sbarcato, da buon mercante e marinaio, Mr Woodhouse assaggia il vino locale, lo apprezza e percepisce subito che quel vino può fargli fare fortuna in patria. Decide di importare alcune botti in Inghilterra e, per evitare che nel lungo viaggio (allora ci voleva circa un mese da Marsala a Liverpool) quel vino diventi aceto, aggiunge una certa quantità di alcool. Ha inizio qui la sua grande fortuna: pensate, aveva inventato il Marsala e non lo sapeva!
Il vino a Liverpool va ruba e la richiesta diventa talmente alta che Mr Woodhouse decide di stabilirsi in Sicilia, costruendo nel giro di tre anni cantieri e depositi per la produzione del vino. Addirittura nel 1796 compra una tonnara da cui costruirà il proprio stabilimento enologico, dal nome, alla siciliana, di “Baglio” (in dialetto significa cortile). Il monopolio di Woodhouse dura una decina d’anni, fino a quando nel 1806 arriva un certo Benjamin Ingham (pure lui inglese) il quale, con il pretesto di vendere tessuti di famiglia, reduce da un dissesto finanziario e da una delusione amorosa, impianta, a rispettosa distanza sul lungomare di Marsala, una sua cantina cominciando a esportare l’omonimo vino nelle Americhe.
Nel frattempo Mr Woodhouse è costretto a migliorare le tecnologie di produzione per stare al passo con il suo connazionale. Per mezzo secolo gli inglesi dominano incontrastati il mercato finché appare sulla scena un personaggio tutto italiano, che unisce definitivamente il suo nome al Marsala: Vincenzo Florio. Calabrese, figlio di piccoli bottegai si rivela fin dal primo momento un imprenditore abile e geniale In pochi anni crea la più forte flotta commerciale del Mediterraneo, impianta una fonderia, fonda una banca e acquista tonnare, fino ad avvicinarsi a quel grande affare che è in mano gli inglesi: il Marsala. Nel 1833 Florio getta le basi per la costruzione di un grande stabilimento vinicolo proprio fra quello di Mr Woodhouse e quello di Ingham, mettendosi in competizione con loro. Lo stabilimento diventerà quello che ancora si può visitare a Marsala, con pregiate botti di rovere di Slavonia in cantine che, a differenza di tutte le normali cantine, sono costruite fuori terra.
Vincenzo Florio lascia, morendo nel 1868, una fortuna colossale (si stima in oltre 200 milioni di euro di oggi), che il successore Ignazio riesce a raddoppiare in circa 30 anni. Quando anche costui muore nel 1891, gli succedono gli eredi della terza generazione, che hanno molti soldi da spendere: due cugini, Ignazio (soprannominato il Magnifico) e Vincenzo. Entrambi amano fare vita mondana. Ignazio ama le feste principesche, mentre Vincenzo, agli albori dell’auto, nel 1906 organizza la corsa automobilistica più vecchia e più difficile del mondo: la Targa Florio.
La mancanza di eredi, la prima guerra mondiale e il crollo delle esportazioni fanno però calare il sipario su questa lunga storia di fortune e sperperi smisurati. Nel 1928 le cantine Woodhouse, Ingham, e Florio vengono acquistate in blocco dalla Cinzano, che costituisce una nuova società, la Savi. Successivamente il marchio Florio rinasce grazie alla riunione in consorzio di un gruppo di 24 produttori e alla conquista del DOC. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, nell’antico baglio, costruito oltre un secolo prima da Vincenzo con tufo rosa di Malta, ottimo isolante (con 45 gradi esterni mantiene una temperatura interna costante di 16/17 gradi), invecchiano, accanto a milioni di litri di nuova produzione, circa mille litri di Marsala rimasto invenduto nel 1939. Al momento sembra un danno enorme, ma oggi si sta rivelando un affare inestimabile, perché non esistono altre riserve così antiche. Lo dimostra il fatto che i cancelli delle secolari cantine sono sigillati e il vino di tutti i produttori di Marsala invecchia sotto il controllo dell’Utif: significa che senza il permesso della Finanza nessuno può accedere alle botti.
Considerato uno dei più grandi vini liquorosi del mondo, il Marsala è alla base della produzione delle Cantine Florio. Tra le varie qualità ricordiamo il Marsala Superiore, Riserva, e Vergine (il più pregiato). Il 70% del mercato è riservato a questi prodotti. La caratteristica del Marsala è quella di essere un vino a tutti gli effetti, con la particolarità di essere liquoroso quindi ad alta gradazione; non è quindi un liquore, come erroneamente si crede. La zona tipica di produzione è quella della provincia di Trapani, compresa nella cosiddetta “Fascia del Sole”, che si estende dall’isola di Cipro a Oporto in Portogallo. Fra i prodotti Florio possiamo ricordare i “Magnifici 4”: Terre Arse del 1986, Baglio Florio del 1983, Targa Riserva del 1840, e Vecchio Florio del 1991. Il bicchiere da utilizzare per la degustazione del Marsala è quello a stelo a forma di tulipano. Tutti i vini Marsala, anche i più secchi, sono vini da dessert ma nella tradizione siciliana questo vino si accompagna bene anche con piatti di pesce. Assaporare lì un sorso di “Vergine” è sicuramente un’esperienza irripetibile: basti pensare che il suo profumo ha diffuso la Sicilia in tutto il mondo. Altro che soap opera!
Info: Cantine Florio,
Via Vincenzo Florio 1,
91025 Marsala TP tel.0923781111
info@cantineflorio.it

Moto-Scooter Express

“TNT vi porta la moto in vacanza”. Così si dice nei depliant e noi, spinti dalla curiosità, lo abbiamo sperimentato per voi, per constatare efficienza e prezzi. Le 135 filiali TNT sparse in tutta Italia offrono un buon servizio per la consegna e il ritiro della moto. La moto viene messa in una gabbia delle dimensioni di 220x135x89 cm e bisogna personalmente provvedere alla sistemazione e all’imballaggio. La TNT dovrebbe fornire le cinghie per l’ancoraggio, ma per non rischiare, vi consigliamo di procurarvene quattro con cricchetto, della lunghezza di almeno 1,5 m l’una. Dentro la gabbia è possibile sistemare anche bauletti e caschi. TNT garantisce inoltre la massima sicurezza, poiché la gabbia viene chiusa con un apposito sigillo numerato.
La parte burocratica ci è sembrata non all’altezza del servizio, in quanto i documenti presentatici per la compilazione non erano gli stessi pubblicizzati nel coupon: mancavano molti spazi per la compilazione, e fra questi quelli per la registrazione dei sigilli, la destinazione della cassa e l’assicurazione. Una mancanza grave, ma colmabile facendo compilare a mano il documento di trasporto in tutte le parti.
I tempi di spedizione sono velocissimi: da Bologna a Palermo sono garantiti due giorni lavorativi. I costi per tutta l’Italia, isole comprese, sono di euro 155,00 per sola andata e di euro 295,00 andata e ritorno: molto convenienti e concorrenziali a quelli del viaggio in moto.
Per una volta, dunque, mettete da parte l’orgoglio di percorrere chilometri, evitando di regalare soldi alle autostrade italiane, e fate i ragionieri. Partendo dalla Romagna, con la moto ci sarebbero occorsi almeno due giorni di viaggio fino a Palermo, quindi, oltre a una perdita di tempo, anche il costo di un pernottamento, almeno 50 euro (non abbiamo calcolato i pasti perché, essendo un’esigenza fisiologica, se ne usufruisce anche senza essere in viaggio), il costo dell’autostrada di euro 38,30, il carburante, euro 106,12 (il conto si basa sul prezzo della benzina verde a euro 1,173 per un consumo medio di 15 km/l). A questo vanno aggiunti i costi di manutenzione e deperimento mezzo, valutabili in circa 50 euro. Il totale è dunque di quasi 250 euro per la sola andata.
Per quanto riguarda il vostro trasferimento, vi consigliamo di consultare il sito di Meridiana, dove ci sono offerte a partire da 30 euro più le spese aeroportuali.
Per effettuare la spedizione occorre richiedere on line il coupon di spedizione, oppure ritirarlo presso la filiale TNT più vicina. Per prenotare il servizio occorre chiamare il numero verde 800-254631. Il giorno della spedizione ci si reca presso la filiale TNT convenuta per provvedere personalmente all'imballaggio.
Per ulteriori informazioni relative al servizio Moto-Scooter Express è comunque possibile contattare il numero verde 800-254631.






Motoguida GPS

Per aiutarvi nella pianificazione del viaggio, e anche per facilitarvi l’orientamento, vi forniamo i waypoint di questo itinerario.

Luogo Posizione


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Palermo, filiale TNT N38 04.585 E13 24.857
Palermo, mercato di Ballarò N38 06.699 E13 21.649
Palermo Kalsa N38 06.985 E13 22.400
Punto d’osservazione Isola delle Femmine N38 12.217 E13 14.490
Tonnara di Scopello N38 04.229 E12 49.217
Ingresso Riserva dello Zingaro N38 04.921 E12 48.513
Sito archeologico di Segesta N37 56.586 E12 50.103
Terme Segestane N37 58.368 E12 53.499
Pozza Terme Segestane N37 58.347 E12 53.604
Torre Tuono N38 06.695 E12 40.792
Erice N38 01.750 E12 32.330
Saline di Trapani N37 58.993 E12 29.867
Cantine Florio N37 47.185 E12 26.727
Imbarco per isola di Mozia N37 51.380 E12 28.693
Sito archeologico di Selinunte N37 35.088 E12 50.053
Saline Ettore e Infersa N37 51.758 E12 29.101
Eraclea Minoa N37 23.400 E13 17.604
Torre Salsa N37 22.305 E13 20.757
Punto d’osservazione Scalinata dei Turchi N37 17.439 E13 35.169
Scalinata di Caltagirone N37 14.304 E14 30.752
Ragusa N36 55.531 E14 43.839
Capo Passero N36 40.251 E15 08.142
Rifugio Sapienza N37 42.034 E14 59.893
Sant’Alfio: il castagno dei 100 cavalli N37 44.964 E15 07.871
Aci Trezza, punto d’osservazione dei faraglioni dei Ciclopi
N37 33.814 E15 09.786
Aci Castello N37 33.254 E15 08.878
Taormina (parcheggio moto) N37 51.264 E15 17.425
Gole dell’Alcantara N37 52.744 E15 10.578
B&B Maria (Scopello) N38 04.258 E12 49.081
B&B Sant’Angelo Muxaro, sede della Val di Kam N37 28.896 E13 32.798
B&B Siciliano (Modica) N36 51.877 E14 45.602
B&B Il Vigneto (Trecastagni) N37 37.443 E15 04.792
B&B Dolina (Tremestieri) N37 35.641 E15 04.335
B&B Casa Guercio N38 00.771 E14 05.214

Sarà l'inizio di primavera ma mi è venuta la voglia di parlare di viaggi in moto!

Frankie72
18-04-2005, 12:08
Io sono piuttosto nuovo dei vaiggi in moto ma il tema mi interessa e ho un suggerimento "operativo":
Si potrebbero inseirire i racconti dei viaggi in PDF o comunque in pagine HTML separate e far diventare questo post una sorta di indice che rimanda ai file delle relazioni: Proprio come le FAQ tecniche.
In questo modo la ricerca dei vari viaggi risulta molto facie e si potrebbe inserire un link anche sulla Home page di QdE.
Spero che molti "veterani" inseriscano i loro racconti, ho intenzione di fare un bel po' di viaggi in moto in futuro e mi servono dritte ed idee.
Ciao!

brugola
28-04-2005, 10:37
BURGENSTRASSE + ROMANTICSTRASSE (GERMANIA)
Durata (3 giorni minimo)
Periodo migliore: da Maggio a Settembre
Km da Milano 1700


qui:

http://194.185.224.61/Quellidellelica.com/phpBB2/viewtopic.php?t=38791

fortealamo
04-05-2005, 23:19
Eug :?: , si potrebbe "indicizzare" per zona con sottopagine?

Frankie72
18-05-2005, 12:36
visto che mi interessa "quoto" il giro dei Pirenei proposto da Stuka

I Pirenei li ho fatti piu' volte sono un estimatore della zona anche se nulla di paragonabile alle nostre Alpi. , in Francia esci a PerpignAn e prosegui per Prades - Puigcerda entri in Spagna prosegui per la seu durgel entri in Andorra da vedere e da farci un bel pieno, e' porto franco , prosegui per il Pas de la casa (2400m) Tarascon , st giron, Bagneres, Lourdes, Pau detta anche la terrazza dei Pirenei. Da Pau ti consiglio di proseguire per il Col du Somport (1700m) fino a Jaca. Siamo in Navarra, da qui inzia anche un pezzo di camino di Santiago esattamente fina a Irunea (Pamplona),e' una statale panoramica non eccessivamente trafficata e si costeggia l'invaso artificiale di Yesa lungo piu' di venti chilometri da dove potresti fare una variante e rientro a Pamplona dal Pico D'orhi per il Col de St.Pierre) . Da pamplona per paso Ibaneta e rientri nei paesi Baschi da da Erratzu . Poi vedi se proseguire per Donostia e Bilbao, visitando i bellissimi paesi Baschi dove ti consiglio di stare qualche giorno , per visitare le due sopracitate citta' e le bellissime strade di montagna (usa le strade provinciali) , oppure ripiegare verso la Francia.Questo giro lo fai tranquillamente in 5 giorni,Paesi Baschi esclusi,le tappe puoi decidertele tu tanto i paesi citati sono tutti meritevoli di sosta
Spero di esserti stato utile, ciao.

fortealamo
19-05-2005, 15:27
post ripulito ;-)

euG ... hai news per le pagine html?

marcoexa
28-05-2005, 13:51
ma ragazzi nessuno che possa mettere questo post in evidenza e mettere dei sotto indici con i vari viaggi?

fortealamo
30-05-2005, 17:58
mettere questo post in evidenza


ooooook ... vaaaaaaaaa bene !



e mettere dei sotto indici con i vari viaggi?
eugeeeeeeeeeeeeeeeeeeeenioooooooooogiiiiiiiii ;)

marcoexa
03-06-2005, 11:24
mettere sotto indici non sarebbe male perchè si ripetono molti post : vi faccio un esempio " viaggio a Caponord" si ripete un sacco di volte : basterebbe mettere degli indici con varie cartelle sotto cosi chi vuole cerca nella cartella del viaggio che interessa e se non ci fosse si mette un nuovo post!!

Deleted user
07-06-2005, 19:11
Il link proposto da Brugola non e' disponibile, forse e' andato perduto nel passaggio al nuovo forum?

marcoexa
07-07-2005, 23:16
ma nessuno si muove per fare sto benedetto indice?

Uto
27-08-2005, 15:13
allora? :confused:

CICCIONA
03-10-2005, 15:10
Vista la continua e apprezzata consultazione sui viaggi, cosa ne pensate se si facesse un indice e quindi catalogare i viggi , in modo da aver un ordine ad esempio per regioni?

renderebbe la consultazione più veloce e facile!

Fatemi sapere cosa ne pensate!!
CIAO, IO PENSO SIA UN'OTTIMA IDEA, TANTO VERO CHE STO PROPRIO ORGANIZZANDO UN WEEK END IN TOSCANA E SONO ALLA RICERCA DI AGRITURISMI
DOVE POTER ALLOGGIARE

jack
08-12-2005, 21:33
Se vi puo interessare.....fatto qualche anno fa...uno dei miei viaggi

http://www.moto.it/roadbook/03.asp?EID=156

lakota
28-01-2006, 10:01
Interessante,
conosco la zona del Verdo e sono sicuro che è piacevole da fare in moto.
Una curiosità, per pernottare che tipo di strutture hai scelto?
Lakota

dr.Sauer
06-04-2006, 21:34
Io sono piuttosto nuovo dei vaiggi in moto ma il tema mi interessa e ho un suggerimento "operativo":
Si potrebbero inseirire i racconti dei viaggi in PDF o comunque in pagine HTML separate e far diventare questo post una sorta di indice che rimanda ai file delle relazioni: Proprio come le FAQ tecniche.
In questo modo la ricerca dei vari viaggi risulta molto facie e si potrebbe inserire un link anche sulla Home page di QdE.
Spero che molti "veterani" inseriscano i loro racconti, ho intenzione di fare un bel po' di viaggi in moto in futuro e mi servono dritte ed idee.
Ciao!

idea furba

ci vorrebbe un "volontario" che ci sappia fare con queste macchinacce (tasti, video e topo).

dr.Sauer
10-04-2006, 22:17
ragazzi

quello che si vorrebbe fare qua esiste già fatto (e mi pare fatto bene)

su www.motonline.com

c'è un elenco di giri interessanti, divisi per regione.

io a volte lo uso

nobile73
30-04-2006, 16:57
Buonissima idea e la zona è bellissima la conosco....approfitto qualcuno può consigliarmi un viaggio da fare dal 10 al 14 maggio?

marcoexa
18-09-2006, 20:57
up up

moderatori allora lo facciamo? è cosi impossibile?

EloGS
23-09-2006, 16:39
Vi invio un itinerario fatto nel giugno del 2004 dal mio gruppo.
Molte strade montane, bei panorami, spesa giusta.
In realtà abbiamo apportato qualche modifica; la zona del Verdon necessita di un intero giorno.


ITINERARIO “Val d’Aosta - Savoia - Delfinato - Provenza ”


Sab. 5/6 - Pistoia – Autostrada fino a Savona – statale per Cuneo – Busca – Sampeyre – passo dell’Agnello – Briancon - Oulx – PERNOTTAMENTO – Km. 480

Dom. 6/6 – Oulx – Susa – passo del Moncenisio – FRANCIA - Val d’Isere – Passo Piccolo San Bernardo – ITALIA - Courmayeur – visita Monte Bianco PERNOTTAMENTO – Km. 150

Lun. 7/6 – Courmayeur – Tunnel M. Bianco – FRANCIA - Chamonix – SVIZZERA - Martigny – Passo Gran S. Bernardo – IT. - Aosta – Courmayeur – PERNOTTAMENTO - Km. 200

Mar. 8/6 – Courmayeur – Passo P.lo S. Bernardo - FRANCIA – Moutiers – Albertville – Grenoble – Villard de-Lans – PERNOTTAMENTO – Km. 250

Mer. 96 - Villard de-lans – Vercors – Die – Col de la Marignac – Col de la Croix – Col de la Bacchus – Col de la Bataille – Col de la Machine - Combe Laval – Pont-en-Royans – Villard de-Lans - PERNOTTAMENTO – Km. 200

Gio. 10/6 - Villard de-Lans – Grenoble – Vizille – Gap – Barcellonette – PERNOTTAMENTO – Km.220

Ven. 11/6 – Barcellonette – Valle del Verdon – Castellane – Grand canyon del Verdon – Fayence – Frejus – St. Raphael – Costa azzurra – PERNOTTAMENTO – Km. 300

Sab. 12/6 - Nizza – Principato di Monaco - Autostrada – Pistoia – Km. 450



TOTALE KILOMETRI 2.250

Spero che possa interessare qualcuno.
Ciao


bel giro, grazie dell'idea e della completezza di dettagli.

EloGS
23-09-2006, 16:52
SICILIA
Il cuore del Mediterraneo




Molte volte ci si ripromette di tornare in quei luoghi dove si sono trascorse splendide vacanze, posti che lasci con un po’ d’amaro in bocca perché magari non sei riuscito a visitare tutto quello che c’era da vedere, o perché con il tuo viaggio hai scoperto piccoli paesi, talvolta invisibili anche sulla carta geografica, nei quali il ritmo della vita sembra andare a rilento e dove il turista, fermandosi per pochi giorni, trae subito rilassanti benefici.
Ci sono vacanze che vengono dedicate alla quiete e alla natura, altre alla ricerca di opere d’arte e all’architettura, e altre che ti portano a scoprire itinerari nascosti, quelli che sono ancora da svelare del tutto. La Sicilia offre tutto questo, oltre alla squisita ospitalità e cordialità dei suoi abitanti, un popolo vivace ed estroso che ha saputo rendere fantasiosa anche la propria cucina, e basta citare fra i celebri piatti la pasta con le sarde, gli arancini, i cannoli, la cassata, le granite.
È proprio in questi luoghi che esci dalla folla dei viaggiatori distratti e frettolosi per immergerti completamente in un paesaggio dai colori intensi e dagli odori che inebriano.
La Sicilia è un compendio di linguaggi diversi, di paesaggi da ammirare e di un’immensa ricchezza storico-artistica che ha visto succedersi diverse dominazioni, le quali hanno lasciato nell’isola tracce indelebili. È l’isola più estesa del Mediterraneo, ma non è certo così vasta da non poterla percorrere, in lungo e in largo, in moto: i suoi panorami offrono spunti esaltanti in un itinerario sempre pieno di sorprese, spaziando dalla bellezza di Torre Salsa alle sconvolgenti spianate laviche dell’Etna, dai boschi di querce, lecci e faggi dei Nebrodi agli aspri e assolati siti archeologici.
Già da qualche tempo mi frullava per la testa di ripercorrere quelle strade e di rivisitare quei luoghi nel cuore del Mediterraneo, ma mi mancava quell’input che mi portasse a prendere una decisione e mi facesse partire per una seconda volta. Ma ecco che fortuitamente quella spinta la ricevo per davvero alla B.I.T. di Milano: girovago fra gli stand con in mano l’ultimo numero di Mototurismo e proprio in quello della regione Sicilia mi sento battere una mano sulla spalla mentre una voce dall’accento siciliano doc si presenta dicendomi di conoscere molto bene la rivista. È Pierfilippo, un ragazzo dall’aria più che simpatica, pieno di riccioli neri, neri come i suoi occhi e i peli radi della sua barbetta. Mi attira subito per il suo modo di fare dall’aria pacata e mi racconta in poche parole per quale motivo si trovi anche lui alla fiera; intanto mi porge un dépliant su Sant’Angelo Muxaro e la Val di Kam (una località dell’Agrigentino fino a quel momento a me sconosciuta). È un nome insolito per un paese italiano. Pierfilippo dice di far parte dell’Orange Juice, un’associazione di B&B nata da poco più di un anno, che ha dato origine a un vero e proprio circuito capillare in tutta la Sicilia. Interessante! L’abbinamento della Sicilia al B&B, una soluzione che si è soliti trovare solo nei paesi nord europei, mi sembra curioso e interessante.
Pierfilippo mi invita a riflettere con calma sulla proposta che mi ha appena fatto ed eventualmente a ricontattarlo se decidessi di partire. Non sono ancora uscito dalla fiera che già il mio pensiero sta pianificando il viaggio!




Itinerario

L’itinerario che vi proponiamo ha come punto di partenza l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, dove siamo sbarcati dopo avere spedito la nostra moto a Palermo grazie alla TNT. Sarà nostro compito guidarvi da questo punto in poi, dandovi aiuto con informazioni utili e consigli pratici per potervi muovere senza difficoltà e senza perdite di tempo, evidenziando, man mano che procederete, anche punti meno noti che meritano una sosta anche solo per una foto ricordo.
Dall’esterno dell’aeroporto, con l’apposita navetta si raggiunge la vicinissima stazione ferroviaria di Punta Raisi e con un treno locale si arriva alla stazione centrale di Palermo. Se disponete di qualche ora, vi consigliamo di visitare, nelle vicinanze, il giardino orto botanico e di andare a vedere i caratteristici mercati della città, fra cui quello della Vucciria e di Ballarò.
Dal piazzale esterno della stazione centrale, con l’autobus 211 e scendendo alla fermata n. 6 di via Conte Federico, si arriva proprio di fronte alla sede della TNT. Questa linea però ha una scarsa frequenza ed è alquanto imprecisa sugli orari; vi consigliamo pertanto di arrivare in zona con la linea servita dall’autobus 212, più frequente, e, scendendo alla fermata di via Ciaculli, con cinque minuti di camminata lungo una stradina sterrata che passa in mezzo a un agrumeto, si raggiunge il numero 272 di via Conte Federico, sede della TNT.
Recuperata la moto, lasciamo la TNT girando a destra e dirigendoci verso il centro di Palermo, che eviteremo, seguendo le indicazioni per l’aeroporto. Poco prima di Punta Raisi troverete le indicazioni per Isola delle Femmine e, seguendo la direzione del mare, arriverete in uno spiazzo da dove si può fotografare l’omonima riserva naturale.
Procedete poi verso sud-ovest rimanendo sulla statale 113, che lascerete dopo S. Cataldo per procedere verso Castellammare del Golfo lungo la ss 187. Questo piccolo borgo è ben visibile anche dall’alto: rimanendo sulla stessa strada, appena oltrepassato il secondo incrocio che scende nel paese, ci si può fermare ad ammirare il paesaggio da una delle tante piazzole panoramiche. Ancora qualche chilometro verso ovest e si incontra lo svincolo per Scopello. È la nostra prima tappa del circuito Orange Juice.

Prima tappa: Trapani e dintorni

Dirvi quanti giorni soffermarvi in un posto è alquanto difficile: ogni B&B ha infatti caratteristiche diverse, sia per il paesaggio in cui è collocato sia per le attrattive che lo circondano. Scopello vanta di essere in una splendida posizione panoramica a 106 m sul mare e il suo piccolo borgo marinaro offre al turista un’atmosfera di vero relax. Il B&B di Maria si trova esattamente nella piazzetta del paese ed è stato ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio magazzino di botti che, grazie alla sua struttura, rimane sempre fresco anche nelle ore più calde di agosto.
Fra le escursioni giornaliere della zona, a pochi chilometri di distanza dal borgo di Scopello non perdetevi la visita all’interno della riserva naturale dello Zingaro, considerata una delle più belle in Sicilia. Diversi sono gli itinerari per visitarla e si può scegliere se percorrerla a piedi per tutta la sua lunghezza (circa 6 chilometri), visitando i vari musei attinenti alla riserva e dislocati lungo il tragitto, oppure, raggiungere le piccole e spettacolari calette dall’aspetto caraibico, dove passare piacevoli ore in riva di mare.
Un’altra spiaggia isolata è quella di Torre Tuono. Per raggiungerla puntate con la moto in direzione di San Vito lo Capo e, quando arrivate a Castelluzzo, in prossimità di un’evidente curva a destra, proseguite dritto lasciando la strada principale e seguite le indicazioni per Cofano, continuando per un lungo rettilineo che si protrae verso il mare. Quando l’asfalto finisce, girate a sinistra al primo bivio. Uno sterrato, praticabile comunque con qualsiasi moto, porta fino alla vecchia torre, nelle cui vicinanze si trovano anche graziose spiaggette.
Altra escursione da non dimenticare, soprattutto per chi è appassionato di archeologia, ma consigliata comunque a tutti, è quella al tempio di Segesta. Molti sono gli svincoli che indicano il sito e già dalla ss 187 si trovano le indicazioni per raggiungerlo, ma chi guida, purtroppo, non può gustarsi il paesaggio circostante in quanto è costretto a concentrare il proprio sguardo poco più avanti della ruota per non finire a terra, a causa del fondo stradale in pessime condizioni. La visita al sito vi occuperà qualche ora, pertanto vi suggeriamo di mettere nel bauletto un telo e il costume da bagno, visto e considerato che nelle vicinanze esistono due stabilimenti termali: le terme di Alcamo e quelle di Segesta, dalle acque sulfuree. In quest’ultima si può fare il bagno anche all’esterno della struttura attrezzata, grazie all’adiacente pozza naturale originata dal fiume.
Ecco come arrivarci: quando uscite dal parcheggio del sito di Segesta proseguite per il viale alberato della struttura attrezzata e poi seguite le indicazioni per Alcamo sulla ss 113. Sulla stessa, dopo qualche chilometro troverete su un vecchio cartello giallo le indicazioni per lo stabilimento termale di Segesta; proseguite ancora fino a quando un secondo cartello vi indicherà l’ingresso. Pochi metri prima che la stradina cominci a discendere, sulla sinistra, troverete uno sterrato che si inoltra in mezzo a un canneto: percorrete la strada di terra battuta per circa trecento metri fino a quando sulla destra troverete un guado. Se disponete di una moto adatta per oltrepassarlo buon divertimento, altrimenti parcheggiatela dove potete e proseguite a piedi per gli ultimi metri seguendo il sentiero.
Sempre da Scopello, un’altra interessante escursione, da compiere possibilmente verso le ultime ore del giorno, quando la luce del tramonto colora di rosso il candido bianco del sale, è quella che porta alle saline di Trapani. Non trascurate però di passare prima da Erice per gustare gli ottimi cannoli, salendoci da Valderice. Per i golosi: si vocifera che i migliori siano quelli del vicino paese di Dattilo.

Seconda tappa: Agrigento e dintorni

Il nostro itinerario prosegue per raggiungere la seconda tappa del percorso Orange Juice, a Sant’Angelo Muxaro. Essendo la tappa più lunga del circuito, suggeriamo di alzarsi la mattina di buon’ora per non privarsi poi, nell’arco della giornata, delle varie soste consigliate.
Dirigetevi verso Trapani lungo la ss 187, così eviterete il centro della città, e proseguite seguendo le indicazioni per Marsala. Dopo Trapani la strada da prendere è la ss 115, poi a Granatello girate a destra, proseguendo in direzione Isola di Mozia e Riserva dell’Isola dello Stagnone, per raggiungere la strada provinciale che costeggia il mare. Lungo quest’ultima, se continuate in direzione Marsala, giungerete alle saline di Ettore e Infersa, caratteristiche per i mulini a vento, all’interno di uno dei quali è allestito un museo visitabile. Presso le saline è anche possibile prenotare una visita guidata per capire i processi di lavorazione del sale, dal mare fino alla sua macinatura. Noterete che, rispetto a quelle incontrate a Trapani, queste saline sono molto più curate e conservate. Dall’antistante parcheggio del museo partono anche le imbarcazioni per le vicine isole di Mozia e dello Stagnone. Altri punti d’imbarco li trovate scendendo di qualche chilometro verso Marsala. A Marsala è poi d’obbligo una sosta alle cantine Florio, che si trovano sul lungomare della città (vedi box).
Dopo la visita enologica si riparte in direzione sud-est, prendendo la ss 115 fino a Campobello di Mazara, dove si trovano già le indicazioni per la nostra seconda fermata archeologica, Selinunte. Consigliamo, per non ritardare la tabella di marcia, di arrivarci almeno nelle prime ore del pomeriggio anche se le ore ottimali per la visita a questo sito soleggiato sarebbero quelle del mattino. Ripartendo da Selinunte, ci si riporta sulla ss 115, che si percorre fino a Siciliana, da dove si seguono le indicazioni per Raffadali e successivamente per Sant’Arcangelo Muxaro.
Per visitare questa zona è utile appoggiarsi ai ragazzi della Val di Kam che, oltre a gestire la disponibilità dei B&B, offrono anche un ricco programma di escursioni dalle tematiche più bizzarre, che vanno dalla speleologia fino a farvi spiccare il volo a bordo di un gommone per ammirare in maniera alquanto originale la Valle dei Templi d’Agrigento oppure gustare un originalissimo cappuccino.
Oltre a queste stravaganze, tornando indietro sul nostro itinerario, vi segnaliamo altri punti d’interesse naturalistico: Torre Salsa ed Eraclea Minoa. Riteniamo che valga la pena di godersi entrambe almeno per un’intera giornata. Per arrivarci dovete riportarvi laddove la ss 115 interseca la strada provinciale 75, all’altezza di Montallegro, dove si trovano i cartelli segnaletici con sfondo marrone che indicano gli ingressi a queste magnifiche spiagge, che fanno parte di una riserva del WWF. Nelle vicinanze di Porto Empedocle, infine, merita una sosta anche la celebre Scalinata dei Turchi.

Terza tappa: Ragusa e Siracusa

Lasciando a malincuore gli amici della Val di Kam, la terza tappa dell’Orange Juice è nella punta più meridionale della Trinacria. Qui ci sono tre B&B, e si consiglia di visitarli tutti e tre, almeno per una notte ciascuno. In questa punta della Sicilia, fino a pochi anni fa completamente sconosciuta, sono nascosti scorci di rara bellezza, come le perle in stile barocco di Modica e Siracusa, le vicine cave di Ispica e Pantalica e il suggestivo estremo sud dell’isola, Capo Passero.
Ma vediamo per gradi come raggiungere ognuna di queste località: quando si parte da Sant’Angelo Muxaro la direzione da prendere è quella per Agrigento, per poi dirigersi verso Licata e poi Gela. A Gela si può scegliere di percorrere una prima variante girando a sinistra seguendo le indicazioni per Caltagirone, cittadina famosa per le ceramiche e per la sua bella scalinata. Si può poi ritornare sull’itinerario principale con la ss 194 fino a Comiso, oppure proseguire per Vittoria lungo la ss 115: gli ultimi otto chilometri prima di Comiso hanno come scenario vigneti e vecchi mulini ad acqua (ora in disuso, ma che un tempo sfruttavano la corrente del fiume Ippari). Da Comiso la ss 115 comincia a inerpicarsi sulle pendici dei monti Iblei; con una serie di tornanti, e finalmente un asfalto decente che ci fa ritrovare il gusto di andare in moto, si arriva in cima alla collina da cui si possono ammirare Comiso, la valle dell’Ippari e, sullo sfondo, il mar Mediterraneo.
Proseguendo sulla stessa ss 115 si arriva dopo una ventina di chilometri all’incrocio per Modica: è qui che si trova il B&B “I Tetti di Siciliano”, in cui pernotteremo. Si tratta di un complesso risalente agli inizi del ’900, ristrutturato a partire da due antichi edifici del centro storico, provvisto di garage privato per la moto. La posizione è privilegiata ed è vicinissimo alla via principale della città, che merita sicuramente una visita, come del resto il duomo di S. Giorgio, a pochi passi dal B&B. A Modica è bello passeggiare particolarmente dopo il tramonto, quando le viuzze del centro si illuminano di una singolare luce fioca, che dona alla città un fascino da film di inizio secolo. Modica è fra le città più pittoresche della provincia di Ragusa: posta sugli speroni degli Iblei meridionali, è caratterizzata da profonde gole solcate da due torrenti. È divisa in due nuclei urbani: Modica alta, inerpicata sulla roccia, e Modica bassa, disposta sulla valle formata dai due torrenti, sovrastati ora da poderose volte in cemento sulle quali scorrono le due più importanti strade della città. Sono molti gli itinerari nella zona che consigliamo, fra i quali uno è già stato illustrato sul n. 85 di Mototurismo, a cura dello stesso Piero dei “Tetti di Siciliando”.

Itinerario n. 1

Ritornando sulla ss 115 ci si dirige verso Ragusa, per poi seguire le prime indicazioni per Ragusa Ibla, che ci comparirà all’improvviso dietro una curva a sinistra. Questa bella città, dalle sembianze di un castello di carte, richiede inevitabilmente una sosta. Partendo quindi in direzione di Santa Croce Camerina, a circa venti chilometri da Ragusa possiamo raggiungere il castello di Donnafugata, di grande effetto scenografico e per questo più volte utilizzato come set cinematografico. Dal castello ci spostiamo verso la costa di Camarina e, proseguendo verso nord seguendo sempre la costa, si arriva al centro balneare di Scoglitti, corredato dalle sue attrezzate spiagge. Più a nord invece si estendono i famosi “macconi”, alte dune di sabbia sulle quali fioriscono le retane, specie di ginestre dai fiori bianchi e molto profumati, singolari in quanto tipicamente africane (se ne vedono ad esempio lungo la costa tunisina).

Itinerario n. 2

Da Modica ci spostiamo verso Cava d’Ispica, lungo una vallata scavata nella roccia calcarea che corre verso il mare per tredici chilometri. Il termine “cava” è legato alla particolare e suggestiva conformazione del tavolato Ibleo, caratterizzato da moltissime gole profonde, talune con pareti a picco. Lasciata Cava d’Ispica si riprende la ss 115 e si prosegue fino a Ispica. La cittadina domina il mare da un’altura ed è da considerare un interessante luogo di sosta per i ritrovamenti preistorici e archeologici. Dirigendosi da Ispica verso la costa, dopo pochi chilometri si raggiunge Pozzallo, centro marinaro e pescoso, noto anche per la produzione di carrube, esportate perfino all’estero. Interessante è la torre, fatta erigere a protezione delle incursioni dei pirati. Da Pozzallo possiamo continuare lungo il mare alla volta di Marina di Modica, dove, dopo qualche chilometro, subito dietro un dosso, sulla sinistra, un albero di fico fa da punto di riferimento per immettersi su una strada sterrata che porta direttamente sulla costa: anche qui vegetano piante africane e palme nane. Che strano luogo questo, sembra di essere ovunque tranne che in Italia. Si prosegue passando per Sampietri fino a Donnalucata, grazioso paesino di pescatori, per poi dirigersi verso l’interno in direzione Scicli.

Itinerario n. 3

Da Modica si raggiunge Ragusa Ibla per poi procedere lungo la ss 194 fino a Giarratana, il più piccolo centro abitato della provincia di Ragusa. Le indicazioni da seguire da adesso in poi sono per Palazzolo Acreide, che raggiungiamo percorrendo la ss 124. Dopo circa dieci chilometri in direzione nord-est, oltrepassato di circa cento metri l’incrocio sulla destra per Canicattì, giriamo a sinistra in una stradina stretta e pendente, delimitata da alti muretti in pietra che racchiudono veri e propri giardini di agrumi. Si percorre tutta e dopo un piccolo ponticello ci troviamo di fronte a un incrocio a T. Siamo già ai piedi della Riserva Naturale di Pantalica e qualsiasi deviazione ci conduce agli ingressi della riserva.
Il nostro itinerario principale prosegue da Modica verso la vicina Noto, altro punto strategico per effettuare le escursioni proposte con partenza da Modica. Per il pernottamento ci si può rivolgere al B&B L’Arca, inserito nel circuito Orange Juice. Da Noto in poco tempo si raggiunge anche Capo Passero, dove da vedere e fotografare ci sono l’omonimo isolotto, la fatiscente tonnara e il castello. Compiuto il giro di boa ci si dirige verso Siracusa, dove segnaliamo il B&B Arché, una splendida villettina in riva al mare.

Quarta tappa: Catania e dintorni

La nostra prossima tappa è nel catanese, ai piedi dell’Etna. Anche in questa zona abbiamo più soluzioni per il pernottamento: il B&B “Il Vigneto”, in località Trecastagni, e il B&B “Dolina”, nel vicino paese di Tremestieri. Entrambi hanno la possibilità di ricoverare la moto all’interno della proprietà e sono buoni punti logistici per partire con le visite della zona.
Per raggiungere il B&B “Il Vigneto” se non disponete di un GPS, la strada più semplice è quella che arriva da Acireale, dove si trovano già le indicazioni per Trecastagni. Una volta arrivati nel paese, fino a un incrocio dove si gira a sinistra seguire le indicazioni per Etna Sud, e dopo 200 metri sulla destra si arriva al B&B.
Per il B&B “Dolina” riportiamo invece la dettagliatissima spiegazione data dalla proprietaria, Valeria. Si esce a Gravina dall’autostrada Catania-Messina: seguendo la direzione Etna nord si incontreranno lungo il percorso quattro rondò: al quarto seguire la direzione Tremestieri Etneo e al primo stop, dopo 1,3 chilometri, imboccare la direzione Pedara. Dopo altri 1,8 chilometri, all’altezza del civico 566 si diparte, sulla destra, la via Cardinale Francicanava, che percorrerete fino al numero 44.
Per chi ama il mare, la scelta spazia dai faraglioni dei Ciclopi di Aci Castello alla rinomatissima Isola Bella di Taormina. Grazie alla morfologia della zona si può intraprendere un itinerario unico in Europa e forse nel mondo: in poche ore si passa dalla quota zero del mare ai 3.300 m dell’Etna. Molte sono le strade per l’ascesa al “Gigante”, tutte alquanto emozionanti. Fra queste la più bella è senza dubbio quella che parte da Pedara. La strada inizia in mezzo a una vegetazione fatta di alberi ad alto fusto, che andranno dopo poco a sparire, non tanto per l’altitudine ma per le colate laviche che hanno reso il terreno incolto, mentre rimangono ancora per qualche chilometro gli arbusti di ginestre sparsi a macchie in un paesaggio sempre più monocromatico. Raggiunto il bivio della strada che sale da Zafferana Etnea si gira a sinistra costeggiando le pendici dell’Etna e si raggiunge il parcheggio del rifugio Sapienza.
Qui bisogna abbandonare la moto per continuare l’escursione a bordo di una funivia (quando è stato realizzato questo servizio la funivia non era funzionante a causa dell’ultima eruzione e la fine dei lavori della stazione a monte era prevista per il mese di agosto) per poi proseguire a bordo di un fuoristrada fino a quota 2.900. La quota 3.300 è raggiungibile solo a piedi e accompagnati da una guida prenotabile sul posto.

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redazione@mototurismo.it

Un’altra escursione da non perdere è quella alle Gole dell’Alcantara: si raggiungono dai B&B scendendo a valle, per poi prendere la ss 114 in direzione Messina. Poco prima di Taormina troviamo le indicazioni per Gaggi, che si raggiunge con la ss 185. Superata quest’ultima località si prosegue ancora per una decina di chilometri e sulla sinistra troviamo l’ingresso al parcheggio (concentratevi perché non è ben visibile). Le gole sono raggiungibili, oltre che da strutture private, anche dalla strada comunale che si imbocca dalla ss 185, con una salita di circa duecento scalini. L’accesso, completamente gratuito, permette di scendere fino al fiume, dove d’estate viene allestito pure un servizio di guardia medica turistica. In moto si può ammirare l’Alcantara anche dalla frazione di Fondaco Motta, posizionandosi sul ponte che supera il corso del fiume.
Si prosegue lungo la ss 185 in direzione nord-ovest per circa dieci chilometri, poi si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Randazzo, che raggiungeremo tramite strade provinciali. A Randazzo ci immettiamo sulla ss 120 continuando a costeggiare, ancora per un tratto, il parco naturale dell’Etna. Arrivati a Cesarò si prende la bellissima ss 289. Già dalle gole dell’Alcantara il paesaggio è fra i più belli (c’è sempre l’imponente cono che ti sovrasta), ma di certo quello che inizia da Cesarò e prosegue per 50 chilometri è da segnalare a tutti gli amici come il tratto più splendido. Si entra nel parco naturale più grande della Sicilia mentre la strada continua a salire. L’ambiente è anomalo per essere in Sicilia, tanto che quel grosso polmone verde mi ricorda l’Appennino Tosco-Romagnolo. Il percorso è perfetto, si riesce a instaurare subito quel feeling fra te, il mezzo e la strada, tanto da permettere alla tua moto di cullarti tra una curva e l’altra. La temperatura rimane fresca anche nei mesi estivi, grazie all’altitudine che si raggiunge nei due passi, rispettivamente di 1464 e 1524 m. In poco tempo e in pochi chilometri siamo nuovamente al livello del mare e per la seconda volta partecipiamo a questa completa mutazione del paesaggio.
Si continua lungo la ss 113 in direzione ovest, fermandosi a S. Stefano di Camastra, seconda cittadina del nostro itinerario, famosa per la produzione artigianale di ceramica. Si prosegue quindi fino ad arrivare a Cefalù, ultima tappa del circuito Orange Juice.

Quinta tappa: Palermo e dintorni

Questo tratto di strada costeggia per tutta la sua lunghezza il mar Tirreno, e in alcuni punti l’erosione è talmente avanzata che sembra di passare sopra le onde del mare. Per andare da Maurizio, il proprietario del B&B “Casa Guercio”, non occorre arrivare a Cefalù. Quando si giunge al chilometro 182, sulla sinistra, si trova l’indicazione per Guarneri (indicazione turistica relativa a una chiesa). Percorsi quattro chilometri e arrivati alla chiesetta indicata, si scende giù per la stradina che si trova proprio di fronte alla stessa; a venti metri, sulla destra, c'è il Bed&Breakfast.
Cefalù si trova ai piedi del parco delle Madonie, altra meta di interesse per gli amanti del trekking, che potranno ritirare gratuitamente una carta dei sentieri in scala 1:50.000 direttamente all’ufficio turistico di Castelbuono. Ma il parco delle Madonie richiama l’attenzione anche di altre categorie di appassionati, quelli delle corse automobilistiche, che possono provare l’ebbrezza di percorrere il leggendario circuito della Targa Florio. E come scrisse il pilota Piero Taruffi in una lettera inviata all’ideatore, Vincenzo Florio, “nessun percorso al mondo più della Targa Florio mette in evidenza l’abilità alla guida; un bravo pilota, anche se non sarà al volante di un poderoso mezzo meccanico, avrà sempre maniera di ben figurare e di far registrare dei tempi che daranno a lui la soddisfazione di sentirsi bravo; occorre avere una tecnica perfetta, cuore, resistenza”. La partenza era a Cerda, che si trova sulla ss 120, (considerate che nel 1906, quando si svolse la prima edizione, le strade erano sterrate), si saliva fino a Caltavuturo, si passava da Petralia Sottana e Petralia Soprana e si ridiscendeva passando da Castelbuono, poi si deviava per Isnello, Collesano e Campofelice, per poi ritornare a Cerda, per un totale di 148 chilometri che venivano ripetuti almeno tre volte. Non male! Da questo storico itinerario consigliamo una piccola deviazione da Petralia Sottana per raggiungere Piano Battaglia, dove nelle giornate limpide è possibile ammirare il cono dell’Etna, mentre tutti gli altri giorni si può godere dei piacevoli prati.
Il nostro tour siciliano si è concluso ripartendo da Cefalù e dirigendoci a Palermo con la ss 113; in alternativa, se siete in ritardo sulla tabella di marcia, si può optare per l’autostrada (gratuita). A Palermo abbiamo quindi raggiunto di nuovo la sede della TNT per provvedere con una punta di dispiacere alla rispedizione della moto.


Il bed & breakfast in Sicilia

Orange Juice è un associazione di bed&breakfast dislocati in tutta la Sicilia e nasce da un lunga esperienza maturata nel settore turistico in un territorio quanto mai vario. Sempre più in voga per il rapporto qualità prezzo, questo fenomeno recente è il sistema migliore per quel turista che vuole scoprire gli aspetti più autentici dell’isola.
L’idea di unirsi in un’associazione è stata più che brillante, in quanto l’ospite, fra i tanti vantaggi del B&B, ha la possibilità di conoscere le disponibilità successive di pernottamento e di ricevere materiale informativo sugli altri B&B, chiedere consigli di ogni genere, strade, spiagge, ristoranti, e soprattutto trovare quel calore familiare che l’albergo a cinque stelle non ti potrà mai dare.
Visitando il sito www.orangejuice.it si possono avere preventivi gratuiti ed eventualmente anche la possibilità di prenotarsi. Orange Juice garantisce l’ospitalità autentica, con antiche tradizioni siciliane, sia al singolo mototurista che al gruppo, ma attenzione a non eccedere, perché i posti sono limitati a un massimo di 6-8 persone per notte. info@orangejuice.it

Cantine Florio: un piacere tutto italiano

Intricata e avventurosa, la storia del vino Marsala la possiamo paragonare alla trama di una “soap opera”, in cui nei vari episodi si avvicendano mercanti abili e intraprendenti, belle donne, gentiluomini con il pallino della bella vita e delle corse automobilistiche, dissapori patrimoniali, colpi di scena con tanto di suspense finale. Tutto nasce nel lontano 1770, quando una nave inglese dal nome Elisabeth, condotta dal mercante di Liverpool John Woodhouse, approda sulla costa occidentale della Sicilia per acquistare ceneri di soda. Una volta sbarcato, da buon mercante e marinaio, Mr Woodhouse assaggia il vino locale, lo apprezza e percepisce subito che quel vino può fargli fare fortuna in patria. Decide di importare alcune botti in Inghilterra e, per evitare che nel lungo viaggio (allora ci voleva circa un mese da Marsala a Liverpool) quel vino diventi aceto, aggiunge una certa quantità di alcool. Ha inizio qui la sua grande fortuna: pensate, aveva inventato il Marsala e non lo sapeva!
Il vino a Liverpool va ruba e la richiesta diventa talmente alta che Mr Woodhouse decide di stabilirsi in Sicilia, costruendo nel giro di tre anni cantieri e depositi per la produzione del vino. Addirittura nel 1796 compra una tonnara da cui costruirà il proprio stabilimento enologico, dal nome, alla siciliana, di “Baglio” (in dialetto significa cortile). Il monopolio di Woodhouse dura una decina d’anni, fino a quando nel 1806 arriva un certo Benjamin Ingham (pure lui inglese) il quale, con il pretesto di vendere tessuti di famiglia, reduce da un dissesto finanziario e da una delusione amorosa, impianta, a rispettosa distanza sul lungomare di Marsala, una sua cantina cominciando a esportare l’omonimo vino nelle Americhe.
Nel frattempo Mr Woodhouse è costretto a migliorare le tecnologie di produzione per stare al passo con il suo connazionale. Per mezzo secolo gli inglesi dominano incontrastati il mercato finché appare sulla scena un personaggio tutto italiano, che unisce definitivamente il suo nome al Marsala: Vincenzo Florio. Calabrese, figlio di piccoli bottegai si rivela fin dal primo momento un imprenditore abile e geniale In pochi anni crea la più forte flotta commerciale del Mediterraneo, impianta una fonderia, fonda una banca e acquista tonnare, fino ad avvicinarsi a quel grande affare che è in mano gli inglesi: il Marsala. Nel 1833 Florio getta le basi per la costruzione di un grande stabilimento vinicolo proprio fra quello di Mr Woodhouse e quello di Ingham, mettendosi in competizione con loro. Lo stabilimento diventerà quello che ancora si può visitare a Marsala, con pregiate botti di rovere di Slavonia in cantine che, a differenza di tutte le normali cantine, sono costruite fuori terra.
Vincenzo Florio lascia, morendo nel 1868, una fortuna colossale (si stima in oltre 200 milioni di euro di oggi), che il successore Ignazio riesce a raddoppiare in circa 30 anni. Quando anche costui muore nel 1891, gli succedono gli eredi della terza generazione, che hanno molti soldi da spendere: due cugini, Ignazio (soprannominato il Magnifico) e Vincenzo. Entrambi amano fare vita mondana. Ignazio ama le feste principesche, mentre Vincenzo, agli albori dell’auto, nel 1906 organizza la corsa automobilistica più vecchia e più difficile del mondo: la Targa Florio.
La mancanza di eredi, la prima guerra mondiale e il crollo delle esportazioni fanno però calare il sipario su questa lunga storia di fortune e sperperi smisurati. Nel 1928 le cantine Woodhouse, Ingham, e Florio vengono acquistate in blocco dalla Cinzano, che costituisce una nuova società, la Savi. Successivamente il marchio Florio rinasce grazie alla riunione in consorzio di un gruppo di 24 produttori e alla conquista del DOC. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, nell’antico baglio, costruito oltre un secolo prima da Vincenzo con tufo rosa di Malta, ottimo isolante (con 45 gradi esterni mantiene una temperatura interna costante di 16/17 gradi), invecchiano, accanto a milioni di litri di nuova produzione, circa mille litri di Marsala rimasto invenduto nel 1939. Al momento sembra un danno enorme, ma oggi si sta rivelando un affare inestimabile, perché non esistono altre riserve così antiche. Lo dimostra il fatto che i cancelli delle secolari cantine sono sigillati e il vino di tutti i produttori di Marsala invecchia sotto il controllo dell’Utif: significa che senza il permesso della Finanza nessuno può accedere alle botti.
Considerato uno dei più grandi vini liquorosi del mondo, il Marsala è alla base della produzione delle Cantine Florio. Tra le varie qualità ricordiamo il Marsala Superiore, Riserva, e Vergine (il più pregiato). Il 70% del mercato è riservato a questi prodotti. La caratteristica del Marsala è quella di essere un vino a tutti gli effetti, con la particolarità di essere liquoroso quindi ad alta gradazione; non è quindi un liquore, come erroneamente si crede. La zona tipica di produzione è quella della provincia di Trapani, compresa nella cosiddetta “Fascia del Sole”, che si estende dall’isola di Cipro a Oporto in Portogallo. Fra i prodotti Florio possiamo ricordare i “Magnifici 4”: Terre Arse del 1986, Baglio Florio del 1983, Targa Riserva del 1840, e Vecchio Florio del 1991. Il bicchiere da utilizzare per la degustazione del Marsala è quello a stelo a forma di tulipano. Tutti i vini Marsala, anche i più secchi, sono vini da dessert ma nella tradizione siciliana questo vino si accompagna bene anche con piatti di pesce. Assaporare lì un sorso di “Vergine” è sicuramente un’esperienza irripetibile: basti pensare che il suo profumo ha diffuso la Sicilia in tutto il mondo. Altro che soap opera!
Info: Cantine Florio,
Via Vincenzo Florio 1,
91025 Marsala TP tel.0923781111
info@cantineflorio.it

Moto-Scooter Express

“TNT vi porta la moto in vacanza”. Così si dice nei depliant e noi, spinti dalla curiosità, lo abbiamo sperimentato per voi, per constatare efficienza e prezzi. Le 135 filiali TNT sparse in tutta Italia offrono un buon servizio per la consegna e il ritiro della moto. La moto viene messa in una gabbia delle dimensioni di 220x135x89 cm e bisogna personalmente provvedere alla sistemazione e all’imballaggio. La TNT dovrebbe fornire le cinghie per l’ancoraggio, ma per non rischiare, vi consigliamo di procurarvene quattro con cricchetto, della lunghezza di almeno 1,5 m l’una. Dentro la gabbia è possibile sistemare anche bauletti e caschi. TNT garantisce inoltre la massima sicurezza, poiché la gabbia viene chiusa con un apposito sigillo numerato.
La parte burocratica ci è sembrata non all’altezza del servizio, in quanto i documenti presentatici per la compilazione non erano gli stessi pubblicizzati nel coupon: mancavano molti spazi per la compilazione, e fra questi quelli per la registrazione dei sigilli, la destinazione della cassa e l’assicurazione. Una mancanza grave, ma colmabile facendo compilare a mano il documento di trasporto in tutte le parti.
I tempi di spedizione sono velocissimi: da Bologna a Palermo sono garantiti due giorni lavorativi. I costi per tutta l’Italia, isole comprese, sono di euro 155,00 per sola andata e di euro 295,00 andata e ritorno: molto convenienti e concorrenziali a quelli del viaggio in moto.
Per una volta, dunque, mettete da parte l’orgoglio di percorrere chilometri, evitando di regalare soldi alle autostrade italiane, e fate i ragionieri. Partendo dalla Romagna, con la moto ci sarebbero occorsi almeno due giorni di viaggio fino a Palermo, quindi, oltre a una perdita di tempo, anche il costo di un pernottamento, almeno 50 euro (non abbiamo calcolato i pasti perché, essendo un’esigenza fisiologica, se ne usufruisce anche senza essere in viaggio), il costo dell’autostrada di euro 38,30, il carburante, euro 106,12 (il conto si basa sul prezzo della benzina verde a euro 1,173 per un consumo medio di 15 km/l). A questo vanno aggiunti i costi di manutenzione e deperimento mezzo, valutabili in circa 50 euro. Il totale è dunque di quasi 250 euro per la sola andata.
Per quanto riguarda il vostro trasferimento, vi consigliamo di consultare il sito di Meridiana, dove ci sono offerte a partire da 30 euro più le spese aeroportuali.
Per effettuare la spedizione occorre richiedere on line il coupon di spedizione, oppure ritirarlo presso la filiale TNT più vicina. Per prenotare il servizio occorre chiamare il numero verde 800-254631. Il giorno della spedizione ci si reca presso la filiale TNT convenuta per provvedere personalmente all'imballaggio.
Per ulteriori informazioni relative al servizio Moto-Scooter Express è comunque possibile contattare il numero verde 800-254631.






Motoguida GPS

Per aiutarvi nella pianificazione del viaggio, e anche per facilitarvi l’orientamento, vi forniamo i waypoint di questo itinerario.

Luogo Posizione


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Palermo, filiale TNT N38 04.585 E13 24.857
Palermo, mercato di Ballarò N38 06.699 E13 21.649
Palermo Kalsa N38 06.985 E13 22.400
Punto d’osservazione Isola delle Femmine N38 12.217 E13 14.490
Tonnara di Scopello N38 04.229 E12 49.217
Ingresso Riserva dello Zingaro N38 04.921 E12 48.513
Sito archeologico di Segesta N37 56.586 E12 50.103
Terme Segestane N37 58.368 E12 53.499
Pozza Terme Segestane N37 58.347 E12 53.604
Torre Tuono N38 06.695 E12 40.792
Erice N38 01.750 E12 32.330
Saline di Trapani N37 58.993 E12 29.867
Cantine Florio N37 47.185 E12 26.727
Imbarco per isola di Mozia N37 51.380 E12 28.693
Sito archeologico di Selinunte N37 35.088 E12 50.053
Saline Ettore e Infersa N37 51.758 E12 29.101
Eraclea Minoa N37 23.400 E13 17.604
Torre Salsa N37 22.305 E13 20.757
Punto d’osservazione Scalinata dei Turchi N37 17.439 E13 35.169
Scalinata di Caltagirone N37 14.304 E14 30.752
Ragusa N36 55.531 E14 43.839
Capo Passero N36 40.251 E15 08.142
Rifugio Sapienza N37 42.034 E14 59.893
Sant’Alfio: il castagno dei 100 cavalli N37 44.964 E15 07.871
Aci Trezza, punto d’osservazione dei faraglioni dei Ciclopi
N37 33.814 E15 09.786
Aci Castello N37 33.254 E15 08.878
Taormina (parcheggio moto) N37 51.264 E15 17.425
Gole dell’Alcantara N37 52.744 E15 10.578
B&B Maria (Scopello) N38 04.258 E12 49.081
B&B Sant’Angelo Muxaro, sede della Val di Kam N37 28.896 E13 32.798
B&B Siciliano (Modica) N36 51.877 E14 45.602
B&B Il Vigneto (Trecastagni) N37 37.443 E15 04.792
B&B Dolina (Tremestieri) N37 35.641 E15 04.335
B&B Casa Guercio N38 00.771 E14 05.214

Sarà l'inizio di primavera ma mi è venuta la voglia di parlare di viaggi in moto!


solo un appunto atrapani e dintorni....io non relegherei per ultima opportunità Erice!!! è un paesino estremamente affascinante e famoso, più che per i cannoli, per le genovesi (che di ligure non hanno nulla:lol: ) e il liquore montericino. passeggiandovi inoltre, potreste anche in contrare il premio nobel Zichichi, che si reca al centro di ricerche EttoRe Maiorana che lì si trova!

fortealamo
24-09-2006, 17:26
:mad::mad::mad:

pgiova
29-09-2006, 08:11
Io sono nuovo non ho esperienza in viaggi ma mi piacerebbe molto partecipare. Il GS me lo sono comperato apposta.
Se qualcuno organizza !!!!! Fatemelo sapere
Potrebbe essere una buona occasione la prossima fiera Intermot a Colonia
Ciao a tutti PGIOVA

furietto
01-10-2006, 08:36
ottima idea, bravo!!

marcoexa
09-12-2006, 12:51
ma come fini????

:( :( :( :( :(

fortealamo
31-07-2007, 15:48
click (http://quellidellelica.com/vbforum/showthread.php5?t=132705) ;-)