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Visualizza la versione completa : Le cause degli incidenti ai motociclisti secondo il rapporto MAIDS


Wotan
14-07-2008, 14:12
Ho trovato sul web un opuscolo in italiano che illustra sinteticamente le conclusioni del rapporto MAIDS, l'indagine sugli incidenti ai motociclisti svolta su un campione di quasi 1000 casi in diverse nazioni europee dall'ACEM, l'associazione Costruttori Europei di Motocicli.
Sia il rapporto che l'opuscolo sono disponibili nella pagina dei link sulla sicurezza (http://www.quellidellelica.com/vbforum/showthread.php5?t=156455), che viene aggiornata continuamente.
Riporto qui tali conclusioni, che sono davvero interessanti.


Circa il 60% degli incidenti moto vede coinvolta un’automobile. La percentuale sale se si considerano anche autobus e camion.
La maggior parte degli incidenti avviene in area urbana (72.3%), con bassa densità di traffico ed in buone condizioni di visibilità.
Nel 90% dei casi, i rischi relativi al motociclista derivanti dal traffico o dall’ambiente rientrano nella sua sfera visuale prima dell’incidente.
La responsabilità primaria dell’incidente è suddivisa tra conducente dell’altro veicolo (50%) e conducente del veicolo a due ruote (37%).
Nel 70% dei casi in cui la causa primaria è l’errore umano da parte del conducente dell’altro veicolo, questo è dovuto a mancanza di percezione del veicolo a due ruote.
Il 73.1% di tutti i conducenti moto ha tentato una qualche forma di manovra per evitare la collisione immediatamente prima dell’impatto. Il 32% di questi ha perso il controllo del veicolo durante questa manovra.
Tra i conducenti moto, la fascia di età 41-55 è sottorappresentata (minor rischio); la fascia fino a 15 è leggermente sottorappresentata, mentre quella 18-25 risulta invece sovra-rappresentata.
Sono state rilevate diverse violazioni al Codice della Strada, sia da parte del motociclista (8%) che da parte dei conducenti dell’altro veicolo (18%).
I conducenti d’auto con esperienza di guida anche sulle moto hanno una migliore capacità di accorgersi delle moto nel traffico, rispetto a quelli che non hanno un’esperienza su 2 ruote.
La percentuale dei casi relativi all’uso di alcool o droga è inferiore al 5%. Tuttavia, si osserva una sovra-rappresentazione di tali casi rispetto al campione di controllo.
I comportamenti illegali, come la guida senza patente di veicoli per i quali è richiesta, aumentano significativamente il rischio di coinvolgimento in incidenti.
La velocità non è uno dei fattori contributivi per il rischio di incidenti, specialmente quando vi è coinvolto un altro veicolo.
In circa il 70% dei casi la velocità di impatto del due ruote è minore di 50 km/h. Tale percentuale sale al 90% nel caso dei ciclomotori.
Nel 18% dei casi la velocità di crociera prima dell’incidente è sensibilmente maggiore o minore di quella del traffico circostante; tale differenziale di velocità è stato individuato come un fattore che ha contribuito al verificarsi dell’incidente.
Il 90% dei ciclomotori avevano una velocità di crociera prima dell’incidente inferiore ai 50 km/h.
I fattori meccanici sono stati la causa primaria dell’incidente in meno dell’1% di tutti gli incidenti. Problemi meccanici sono stati registrati nel 5.1% dei casi, la maggior parte dei quali relativi ai pneumatici e alla loro manutenzione (3.7%).
Da ispezioni visive sono state rilevate manomissioni sul veicolo per incrementare le prestazioni nel 17.8% dei veicoli coinvolti in incidenti, mentre il. campione di controllo mostra solo il 12.3% di manomissione. Tali valori sono inferiori a quelli riportati da altri studi.
La percentuale di incidenti a causa di difetti del manto stradale (bitume, buche, etc.) è relativamente bassa (3.6%)
Il 90.4% dei conducenti Due Ruote coinvolti in incidenti indossava il casco. Tuttavia nel 9.1% dei casi il casco è volato via nella dinamica dell’incidente perché allacciato male o danneggiato durante l’incidente stesso. Complessivamente i caschi risultano essere un dispositivo efficace per la riduzione della gravità delle lesioni alla testa.
Le infrastrutture (guardrail, jersey, etc.) sono un pericolo non molto requente ma sostanziale, in quanto causano lesioni molto serie agli arti inferiori, alla colonna vertebrale e alla testa.


Ho evidenziato quelli che ritengo essere gli elementi più interessanti.
In particolare, trovo impressionante il fatto che nel 90% dei casi, i rischi relativi al motociclista derivanti dal traffico o dall’ambiente rientrano nella sua sfera visuale prima dell’incidente, e molto significativo che il 73.1% di tutti i conducenti moto abbia tentato una qualche forma di manovra per evitare la collisione immediatamente prima dell’impatto, ma che il 32% di questi abbia perso il controllo del veicolo durante questa manovra.
Questo dato conferma una mia vecchia convinzione, che vedere i pericoli e saperli affrontare con competenza sia il modo migliore di prevenire gli incidenti e sia nel complesso una misura assai più importante rispetto al ricoprirsi di protezioni antiurto.

tommygun
14-07-2008, 15:39
intanto una "buona" notizia.... :confused:

http://roma.repubblica.it/dettaglio/Centauro-muore-per-i-cordoli-Il-Comune:-li-toglieremo/1487338

aldo
14-07-2008, 15:42
.....Questo dato conferma una mia vecchia convinzione, che vedere i pericoli e saperli affrontare con competenza sia il modo migliore di prevenire gli incidenti e sia nel complesso una misura assai più importante rispetto al ricoprirsi di protezioni antiurto.....

Minkia!!! quando lo dico io mi saltano tutti addosso!!!!!

.....Nel 18% dei casi la velocità di crociera prima dell’incidente è sensibilmente maggiore o minore di quella del traffico circostante; tale differenziale di velocità è stato individuato come un fattore che ha contribuito al verificarsi dell’incidente.....

e pure questo l'ho scritto non più tardi della settimana scorsa. Maggiore è la differenza di velocità con i veicoli circostanti maggiore è la possibilità di non poter evitare l'urto, in particolare nel caso tipico di sorpasso di un'auto che svolta quando siamo di fianco


intanto una "buona" notizia....
chissà com'è contento quello che ci ha lasciato le penne.....

tommygun
14-07-2008, 15:56
Lo so, infatti la morte di quel poveraccio è una tragedia. Io stesso un paio di volte ho rischiato brutto con quei maledetti cosi...

Purtroppo qua le cose cambiano solo quando qualcuno ci rimette la vita... e nemmeno sempre! :(

BerrynaGS
14-07-2008, 17:00
Wotan come sempre prezioso...:!:
spunto interessante anche per la mia attività didattica in autoscuola...

er-minio
14-07-2008, 17:04
Minkia!!! quando lo dico io mi saltano tutti addosso!!!!!

Guardare "avanti".
Non viene insegnato.

::zinco::
14-07-2008, 19:24
infatti... sapessi poi quanti ne becco tutti i giorni che parlano o ancora peggio scrivono al cellulare...

GSCONROTELLE
14-07-2008, 22:47
Vabbe' Pero' Non Facciamo Finta Di Non Vedere Moto In Autostrada Che, A Circa 280/h Si Infilano Tra Il Paracarro E L'auto In Terza Corsia...
Oppure A Chi Non E' Capitato, A 200/h In Macchina, Di Venir Superato Da Una Moto A Sx E Due A Dx??

Diciamocela Tutta: Di Asini C'e' Pieno Il Mondo.

barbasma
14-07-2008, 23:38
Questo dato conferma una mia vecchia convinzione, che vedere i pericoli e saperli affrontare con competenza sia il modo migliore di prevenire gli incidenti e sia nel complesso una misura assai più importante rispetto al ricoprirsi di protezioni antiurto.

AMEN:!::!::!:

Sv650s
25-07-2008, 15:48
Da qualche tempo mi interrogo su quale sia la tecnica per non avere incidenti.
Sono arrivato alla seguente conclusione: bisogna pensare male.
Osservando soprattutto le dinamiche tra gli altri veicoli mi sono fatto l'idea che se un altro veicolo può fare una cavolata, è meglio metterla in conto come se fosse già fatta e regolare la propria velocità e traiettoria di conseguenza.
Ormai è un atteggiamento inconscio affinato da anni di esperienza. Prima, spesso, mi ha detto semplicemente culo.

Wotan
25-07-2008, 15:56
E' esattamente quello che faccio io. Finché non si diventa pazzi a tenere il conto di m potenziali manovre sballate fatte da n utenti della strada, funziona.

Sv650s
25-07-2008, 16:05
Ora hai capito perché in giro ci sono vecchietti col cappello che vanno in giro a 20 km/h? :lol:

Wotan
25-07-2008, 20:12
Sai, ci penso spesso ai vecchietti, e a tutti gli altri che guidano impacciati per qualche ragione, come ad esempio le persone un po' insicure o quelle poco esperte.
Sono sicuro che il traffico italiano crea molti problemi a tanta gente e penso che questo sia un delitto, un fatto indegno di una nazione civile.

Sv650s
26-07-2008, 18:14
Dai Woltaren, un altro paio di generazioni e anche noi guideremo come quei lobotomizzati del nord europa: umiliante, ma moooolto rassicurante.
Il segreto secondo me è fare leva sul concetto di "fico al volante".
Fin'ora va di moda il temerario, il killer sulla strada.
Facciamo girare la leggenda metropolitana che fermarsi davanti alle strisce pedonali fa fico! :D
Un po' come è successo per l'abbigliamento con le protezioni...

Wotan
26-07-2008, 21:35
Il segreto secondo me è fare leva sul concetto di "fico al volante".
Fin'ora va di moda il temerario, il killer sulla strada.
Facciamo girare la leggenda metropolitana che fermarsi davanti alle strisce pedonali fa fico! :DOttima idea!

Cominciamo subito da qui:
Dai Woltaren, un altro paio di generazioni e anche noi guideremo come quei lobotomizzati del nord europa: umiliante, ma moooolto rassicurante.

L'Emarginato
26-07-2008, 22:37
Facciamo esempi concreti, io non capisco questo passaggio:


Questo dato conferma una mia vecchia convinzione, che vedere i pericoli e saperli affrontare con competenza sia il modo migliore di prevenire gli incidenti e sia nel complesso una misura assai più importante rispetto al ricoprirsi di protezioni antiurto.


Dato l'evento X cosa farò io per affrontare , non ho detto PREVENIRE, tale evento?

Prevenire lo so fare da me pensando, come diceva qualcuno, IL MALE: sono dietro un'auto che viaggia piano in corsia di sorpasso o tenendo la sinistra, magari su striscia continua, e penso SUBITO prima che il fatto accada, che egli stia per svoltare a sinistra, potenzialmente in concomitanza del mio tentativo di sorpasso.
In questo modo io resto dietro ed attendo la svolta, che avverrà chiaramente senza freccia, e non promuovo alcuna manovra , ma rimango indietro.

Questo è appunto prevenire, ma affrontare non capisco cosa sia...


Aggiungo anche che , non ho ancora letto questo interessante studio, ma da mia statistica personalissima, ho riscontrato che 6 automobilsiti su 10 usano correntemente alal guida il cellulare, cosa che ne abassa in modo drastico l'attenzione.
Ed io credo che gli incidenti, nella maggiro parte dei casi, siano appunto promossi da scarsa attenzione, e non da velocità eccessiva.

Wotan
27-07-2008, 00:06
Affrontare significa saper governare alla perfezione il proprio mezzo nelle situazioni di emergenza: saper frenare al 100% delle possibilità (la maggior parte della gente che conosco non è in grado di ottenere più del 50-60% del potenziale frenante del proprio veicolo), saper cambiare traiettoria con rapidità e precisione e saper combinare tali due cose al meglio.
Certo, saper fare tutto questo non ti salva necessariamente dall'incidente, ma una pre-visione efficace e la competenza nell'affrontare l'imprevisto, messe insieme, in genere ci riescono.

Sv650s
27-07-2008, 00:13
Lobotomizzati Wotan, guidano come se fossero lobotomizzati :lol:
Ma ho pure detto che tutto ciò è rassicurante quando ci guidi insieme :-o
Per il viaggio di nozze ho fatto un giro in macchina per un po' di Paesi in Europa e lo ricordo ancora come il viaggio più tranquillo che abbia mai fatto.
Per non parlare di quando giravamo in bicicletta nelle città dove ci fermavamo.
In Italia si è in un periodo con un rapporto ricchezza/civilizzazione/parcoauto del tutto particolare. Siamo abbastanza ricchi da poterci permettere un gran volume di traffico ma ancora non del tutto educati alla sana convivenza.
O torniamo indietro o andiamo avanti nella civilizzazione del traffico, ma se andiamo avanti, questo comporterà inevitabilmente lobotomizzarci magari convincendoci che è fico andare a 130 km/h in autostrada in moto.
Ammiro l'impegno che stai profondendo nel discorso sulla sicurezza stradale, ma forse il modello "correttezza" farà breccia solo su chi è già corretto.
Ammettere il punto debole della "campagna di sensibilizzazione" mi sembra propredeutico alla riuscita della causa (che condivido).
Per me guidano da lobotomizzati: convincimi del contrario! ;)

Che palle 'sta storia del cellulare in macchina...
Allora dovremmo combattere con lo stesso impegno chi si scaccola alla guida (e sono di più di quelli che usano il cellulare e lo fanno con più impegno), chi mangia un panino, chi accarezza il passeggero, chi beve... che ipocrisia! :(

Sv650s
27-07-2008, 00:24
Affrontare significa saper governare alla perfezione il proprio mezzo nelle situazioni di emergenza.
Dissento.
Questo semmai potrebbe generare un falso senso di sicurezza.
Bisognerebbe fare dei "corsi di insicurezza", dove alle persone venisse inculcato il senso dell'estremo pericolo che incombe nelle strade.
Ho sentito oggi al TG3 del Lazio (in un servizio sulla campagna di sicurezza che stanno facendo in occasione delle vacanze) che la maggior parte degli incidenti si verifica quando ci sono le condizioni ambientali/strutturali migliori :rolleyes:

Wotan
27-07-2008, 01:52
Per me guidano da lobotomizzati: convincimi del contrario! ;)Difficilmente potremo convincere la gente ad essere corretta indicandogli come modello dei lobotomizzati, e altrettanto difficilmente potremo riuscire nell'intento se noi stessi riteniamo che l'obiettivo finale sia una guida da lobotomizzati.
Peraltro, uno svedese avrà pure una guida poco sexy, ma è perfettamente in grado di controllare la sua auto sulla neve e sul ghiaccio, e questo fin dal momento in cui ottiene la patente: se questo è essere lobotomizzati, mi sta bene.

Ammiro l'impegno che stai profondendo nel discorso sulla sicurezza stradale, ma forse il modello "correttezza" farà breccia solo su chi è già corretto.
Ammettere il punto debole della "campagna di sensibilizzazione" mi sembra propredeutico alla riuscita della causa (che condivido).
Ringrazio per l'ammirazione e per l'adesione alla causa, ma non condivido l'idea che una campagna sulla correttezza non possa far breccia su tutti anziché solo sui corretti.
La gente scorretta esiste anche all'estero, ma basta che si renda conto che la probabilità di essere mazzolata è concreta (come in genere avviene nei paesi civilizzati), perché si adatti.
Tieni conto che quando parlo di una campagna per la correttezza, non penso solo ad un appello buonista, ma ad un intervento a ben più ampio raggio, perché da noi è tutto il sistema che induce ad essere scorretti: dal comportamento delle forze dell'ordine, che danno sempre un pessimo esempio di correttezza alla guida violando sistematicamente ogni regola - cui anch'essi sono soggetti, tranne quando sono in servizio di emergenza - alla segnaletica demenziale, che sembra pensata apposta per far perdere ogni fiducia nella medesima, alle infrastrutture progettate, realizzate e mantenute quasi sempre da gente che non ha la più pallida idea di come si debbano fare tutte queste cose.
Non a caso non esiste praticamente nessuno che rispetti le regole al 100%.
Ma la maggior parte degli italiani, se messa su strade ben disegnate, come quelle di una qualsiasi nazione del centro-nord d'Europa, tende a comportarsi molto più correttamente. Al riguardo, basta vedere come guidiamo sulle nostre autostrade, ben fatte e divise in corsie della giusta larghezza: non saremo perfetti - e in particolare siamo convinti che la corsia di destra faccia venire il cancro - ma certo ci comportiamo assai meglio che in una città come Roma, praticamente priva di una vera segnaletica, dove sembriamo una mandria imbizzarrita.

Wotan
27-07-2008, 01:56
Dissento.La tua dissenteria è un problema di cui non voglio sapere nulla. :lol:


Questo semmai potrebbe generare un falso senso di sicurezza.
Bisognerebbe fare dei "corsi di insicurezza", dove alle persone venisse inculcato il senso dell'estremo pericolo che incombe nelle strade.Questo fa parte del prevedere, non del saper affrontare.


Ho sentito oggi al TG3 del Lazio (in un servizio sulla campagna di sicurezza che stanno facendo in occasione delle vacanze) che la maggior parte degli incidenti si verifica quando ci sono le condizioni ambientali/strutturali migliori :rolleyes:Visto il brillante stto della rilevazione statistica degli incidenti in Italia :mad:, mi chiedo come possano dire una cosa simile.

Sv650s
27-07-2008, 15:28
La gente scorretta esiste anche all'estero, ma basta che si renda conto che la probabilità di essere mazzolata è concreta (come in genere avviene nei paesi civilizzati), perché si adatti.
Ecco, questo è sicuramente il metodo più veloce per rimettere le cose a posto, ma è praticamente irrealizzabile, non solo perché chi dovrebbe controllare certe cose è parte in causa e svestita la divisa è uguale agli altri, ma anche perché se uno si mettesse a sanzionare, codice stradale alla mano, tutte le scorrettezze che avvengono in 5 minuti su 5 km di raccordo anulare a roma, il traffico, semplicemente si bloccherebbe.
Perciò non prenderei nemmeno in considerazione questa ipotesi.
E' un fatto di educazione, ma questa ha bisogno di molto più tempo.

Inizialmente spingerei sull'aspetto economico a cui tutti sono molto più sensibili.

Se tu vai in giro mettendo a repentaglio le macchine e le persone con la tua guida spericolata, stai mettendo a repentaglio anche una bella fetta di assistenza sanitaria, pensionistica per invalidità, delle tasse che pago!
Basterebbe fare un semplice calcolo e ripeterlo come un mantra.
A quel punto sei un appestato come oggi lo sono i fumatori.

Ora gli stessi costi vengono aggiunti al PIL :mad:

Sv650s
27-07-2008, 15:33
Questo fa parte del prevedere, non del saper affrontare.
Se so affrontare (o me ne illudo) faccio leva su questo per alzare la soglia del mio prevedere.
Gli scooteroni (facili da guidare e con freni a disco che ci saremmo sognati qualche anno fa), ne sono una dimostrazione.
Per non parlare dei "ValentiniRossi" delle domeniche di maggio-giugno.

Sv650s
28-07-2008, 10:35
E poi si dovrebbe iniziare a riequilibrare certe notizie:
attentato a Instanbul 16 morti (tutte prime pagine dei giornali)
"Almeno" 12 morti nelle ultime 24 ore sulle strade italiane (appendice di notizia sulla viabilità) :confused:

Manga R80
28-07-2008, 11:49
mi limito a questo:

"
Nel 70% dei casi in cui la causa primaria è l’errore umano da parte del conducente dell’altro veicolo, questo è dovuto a mancanza di percezione del veicolo a due ruote. "

lo trovo interessante. Ritengo che i motociclisti a questo non pensino molto spesso.
Cioè intendo: l'analisi del rischio possibile deve essere oggettiva, non soggettiva. Non è che aver ragione possa valere di aver un incidente, bisognerebbe essere attenti, un po' come in guerra, o quando si gioca a nascondino. Sono gli altri, quelli a cui devi pensare, di te non devi preoccuparti molto perchè sai benissimo quello che fai o che farai.

pat
28-07-2008, 12:02
Al di là della disperazione che si prova a girare in moto (ma non solo) sulle nostre strade, credo che un paese si possa definire tale anche se educa la gente. E' da troppo tempo che non si investe in educazione stradale.

In altri paesi si fanno spot per educare gli automobilisti a "vedere" le moto.

In Italia non si investe neanche nell'educazione base. E' deprimente vedere 'sta gente in auto con un'aggressività spaventosa, che sbraita, insulta e dà di gas.
Aggiungiamoci poi che il rinnovo della patente è solo una formalità e sulla strada circola di tutto.

E' da applaudire questa sezione fortemente voluta da Wotan, sono iniziative come queste che possono cambiare qualcosa, con il sostegno di tutti. :D

er-minio
28-07-2008, 12:29
Ho sempre guidato la moto partendo dal concetto base che sono invisibile.
Molte volte la cosa mi ha aiutato, non sempre, ma per ora e' bastato ed e' un buon "metodo" per imparare a relazionarsi con il traffico.
Mai dare nulla per scontato. Se quella macchina puo' scartare lo fara'.

Per il resto – come ho sempre detto – il mio pensiero e' simile a quello di Pat.

Al di là della disperazione che si prova a girare in moto (ma non solo) sulle nostre strade, credo che un paese si possa definire tale anche se educa la gente. E' da troppo tempo che non si investe in educazione stradale.

Gli incidenti stradali ci sono e ci saranno sempre purtroppo.
Sarebbe gia' un buon inizio riuscire a limitare le tragedie facendo applicare alla gente un minimo di buon senso.

Sul guidare "come lobotomizzati"... beh. Io e' un po' che sono obbligato (per forza e per "educazione" visto che qui sono ospite) a guidare come un lobotomizzato la macchina.
Sinceramente e' un altro pianeta. (palloso, ma forse e' meglio...)
Da quando giro nel traffico di Londra avro' visto al massimo una "rissa" al semaforo.
Per il resto tutto e' congestionato, ma relativamente tranquillo (anche se a volte spiaccicano qualche ciclista).

condor
28-07-2008, 13:31
il problema è l'educazione nell'accezione più ampia del termine.
L'imbranato o imbranata che incontro sono l'1% dei maleducati che, proiettati nel futuro invece che essere nel 'qui e ora' se ne fregano delle regole, quindi del prossimo.
A Milano resiste ancora un certo livello di decenza tra gli uomini, completamente assente tra le donne, nell'eseguire manovre vietate.
A Roma ci metto un quarto d'ora circa per resettare sul programma 'sopravvivenza' che ho appreso in 200.000km di Vespone negli anni addietro.
Ma resto sgomento dal livello di menefreghismo giustificato dalla percezione di essere convinti di appartenere ad un livello superiore.
Il livello di targhe illegibili e le modalità di camouflage sono da sganassoni, più che da multa.

Mi sono sempre chiesto perché al telegiornale o sui quotidiani non si faciano campagne educative per il rispetto delle regole del traffico.
Mi sono anche risposto.

Sv650s
28-07-2008, 15:04
Mi sono anche risposto. :lol: :!: :lol:

Maurizio P.
28-07-2008, 18:39
Il nostro è un paese che non vuole crescere, che ha paura delle novità, è un paese che vive di tradizioni non importa che siano belle o brutte, di luoghi comuni, di frasi sentite e ripetute all’infinito, di idee altrui utilizzate per riempire il proprio vuoto mentale.

E' un paese per vecchi, parafrasando i fratelli Coen, è un paese che non pensa alle generazioni future, ci si interessa dei giovani solo quando fanno cronaca, gli incidenti, la droga, le violenze, senza mai evidenziare che la disperazione giovanile nasce proprio dall’indifferenza e dalla mancanza di prospettive.

Un paese con una classe politica maldestra e riottosa, disponibilissima alla ribalta del piccolo schermo ma insensibile alle richieste delle piazze.

Come possiamo pensare che sia urgente educare la nazione ad un maggiore senso civico?
Col senso civico non si guadagna denaro ed al momento la priorità principale è incassare.

Ma anzichè constatare lo stato di degrado che stiamo vivendo e allargare le braccia amareggiati proviamo a fare qualcosa, una rivoluzione dal basso.

Facciamoci venire delle idee.

Sv650s
28-07-2008, 19:22
Io la mia l'ho detta: lanciamo un corso di guida insicura
E iniziamo a parlare di costi delle stragi nelle strade

condor
29-07-2008, 09:39
x maurizio P.:

ecco,


x sv:

e spieghiamolo ai fenomeni, anche qui sul forum, che quando infrociano alla fine paghiamo noi i cerotti e le assicurazioni.

Manga R80
29-07-2008, 09:45
vorreste quindi cambiare gli italiani? Chiedetelo a D'Azeglio.

Non è facile. Condor parla di educazione. Ha perfettamente ragione. Io parlerei di chi educa.

Appare evidente che siamo in ritardo di una generazione, forse due.

Io mi disinteresserei del livello attuale. Possiamo invec lavorare sui nostri figli. Ci vorranno almeno vent'anni, e non è detto che questo, in un paese di imbecilli e bambini del cazzo come l'italia, possa portare quelche risultato eclatante.

Ancora D'Azeglio:
"Gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina"

ed eravamo nel 1850. Ignoranti analfabeti ma almeno senza la spocchia di essere nel giusto o delle vittime predestinate.

condor
29-07-2008, 10:07
io parlo molto con le mie figlie e faccio notare loro le cose che vanno e quelle che fanno vivere male, e come si potrebbe stare meglio.
A scuola una delle maestre aveva perennemente gli occhiali da sole, senza avere problemi alla rètina.
Che non abbia mai ascoltato Battiato?
Probabilmente parcheggiav in doppia fila perché c'aveva la campanella che suona.

L'Emarginato
29-07-2008, 10:22
Affrontare significa saper governare alla perfezione il proprio mezzo nelle situazioni di emergenza:

Non tutti hanno la possibiltià di fare corsi di guida, aver eistruttori capaci e sopratutto CAPIRE quando la situazione è di pericolo, s enonq uando sei NEL pericolo.
Il caso che mi viene sempr ein mente, e che mi capita alle volte (non so quantificarlo con precisione) è la errata percezione della curva in taluni casi dove la velocità, il manto o latre variabili più o meno note tendono a farmi piegare meno rispetto al dovuto.
Quando mi trovo in questa condizione, l'unica cosa che riesco a fare e insistere col freno posteriore, contemporaneamente rimetterla dritta, e pinzare di più, evitando di chiudere l'anteriore in posizione inclinata.
Purtroppo non credo di essere in grado di fare altro , mi piacerebbe sapere come afforntare questa evenienza.
Altra cosa è l'ostacolo improvviso: se non vado errato si dovrebbe bloccare il posteriore cercando di inclinarla nel verso opposto all'ostacolo, scartare l'ostacolo.
Non credo di saper fare coem gli stunt americani che buttano a terra la moto, ma vedo che l'unica cosa da fare pare quella, altirmenti l'impatto è assicurato.

Per esempio, l'anno scorso ho impattato su un costone di roccia sporgente, andando dritto, cercando solo di frenare, con immediato blocco delle ruote.

Wotan
29-07-2008, 12:11
Tu fai quello che ti dice l'istinto naturale, ma il problema è questo è allenato a gestire la camminata a piedi e non su ruote; in tutte le altre situazioni va educato, ed è a questo che servono l'esperienza e i corsi di guida.

Nel primo caso che racconti, almeno da quello che capisco, la soluzione che adotterei è pelare leggermente il freno posteriore per far chiudere la traiettoria alla moto aumentando leggermente l'angolo di piega.
In realtà, come tocchi il freno posteriore in curva, la moto tende naturalmente a piegare di più e a stringere la curva, non devi fare altro che assecondare tale caratteristica.
Al corso di guida mi hanno insegnato un esercizio molto utile, che consiste nel descrivere un cerchio tenendo la moto in equilibrio con gas costante e freno costante. Una volta trovato l'equilibrio, si lascia fermo il gas e si gioca col freno: diminuendolo la traiettoria si allarga, aumentandolo si stringe, in maniera pressoché automatica.

Affrontare un ostacolo improvviso è più difficile. Bisogna frenare al limite del bloccaggio senza sterzare fino a poco prima dell'ostacolo, per ridurre al massimo la velocità, e poi alleggerire la frenata e scartare bruscamente per evitare l'ostacolo, premendo forte sulla manopola dal lato dove si intende girare.
Questa manovra è più facile se la moto è dotata di ABS, perché non bisogna preoccuparsi di gestire la frenata al limite, basta strizzare i freni con la massima forza - che poi è quello che accade quando abbiamo paura.
Anche questo tipo di manovra può essere appreso, esercitandosi prima nelle frenate al limite e poi introducendo lo scarto laterale, prima a bassa velocità e poi ad andature crescenti.

tutti gli esercizi vanno fatti ovviamente in un luogo privo di traffico.

Wotan
29-07-2008, 12:14
Ah, dimenticavo di dire che un corso guida base costa intorno ai 250 Euro, perciò credo che sia alla portata di tutti, visto il prezzo delle nostre moto e visto anche il fatto che una semplice scivolata costa molto, molto di più.

Nicknock
29-07-2008, 13:30
Molto interessante la discussione... Bravo Wotan.

La visibilità nostra è sempre stata un problema. Obbligare l'accensione delle luci pare abbia migliorato all'inizio la situazione, ma temo che ora anche un faro accesso sia rientrato nel "paesaggio normale" e quindi possa passare inosservato.
Noi possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra visibilità pensandoci quando comperiamo la moto, il casco, l'abbigliamento. Una moto scura con pilota completamente scuro di sicuro non aiuta.

I corsi secondo me sono fondamentali. Da noi in Svizzera si stà testando una patente in due fasi: dopo l'esame teorico e pratico si ha la licenza in prova per un periodo di 3 anni durante i quali - oltre a non commettere infrazioni gravi - si devono frequentare 2 giorni di corsi supplementari teorici e pratici. Il futuro dirà se serve.
E comunque anche chi ha la patente da anni dovrebbe frequentarli... Un giretto su un circuito chiuso per provare con la propria auto una frenata d'emergenza, una sbandata. Forse tanti si accorgerebbero che non sono preparati a gestire situazioni d'emergenza.