Gianburrasca
14-12-2004, 22:46
Ebbene si, miei cari compagni di avventura… La legge dei grandi numeri mi sussurrava suadente che era un po’ troppo tempo che non vivevo una simpatica avventura ortopedica, ed il momento è giunto ieri poco dopo mezzogiorno, protagonista un gradevolissimo albanese che con la sua bella Peugeot 306 ha pensato bene di spararsi in strada da una stradina secondaria senza minimamente preoccuparsi di quisquilie e pinzillacchere quali stop, limiti di velocità, traffico, e, nella fattispecie, il sottoscritto a cavallo della sua bella Caponord…
Avrò frenato si e no per un paio di metri e gli ero addosso. In un attimo ero a terra e mentre scivolavo vedevo le portiere delle macchine parcheggiate a lato strada passarmi davanti agli occhi, la gamba sinistra sotto la moto. Il paracarene Aprilia (il primo che ne mette in dubbio le qualità gli dico due paroline…) ha fatto egregiamente il suo lavoro, prima impattando sul fianco dell’auto e poi letteralmente salvandomi la gamba; Quando finalmente mi sono fermato, incastrato sotto la moto, ero infuriato come un toro… Mentre scivolavo avevo sentito male a piede e ginocchio e ora, con la moto addosso, non riuscivo a uscire da sotto la moto e avevo paura a forzare il piede che mi faceva un male cane, ma ero tanto imbestialito che quando quello mi si è chinato sopra per chiedermi non so cosa, da sdraiato a terra ho cercato di agguantarlo per il collo… Per fortuna sono un uomo pacifico e il momento di furia omicida mi è durato poco, così – visto che tanto non ero riuscito ad agguantarlo – mi sono limitato a dirgli molto chiaramente cosa pensavo di lui in tono appena alterato (mi devono aver sentito da Savona…).
Tralascio tutte le penose operazioni successive, compresa ambulanza e efficienza sudamericana del pronto soccorso; la mia motina non sono ancora andato a vederla, ma era alquanto malconcia: così a occhio danni a fiancata e capolino, paracarene brasato e piegato e chissà che altro; per smontarla e controllare i danni meccanici aspettano che il perito faccia le foto…
Io ora mi sono reso conto che il mio studio è stato pensato per uno sano, perché dopo due giorni di letto per sedermi al computer ho tirato alquanti improperi; ho un piede che mi preoccupa, siamo vicini a capodanno e sembra proprio pronto per le lenticchie, ma le radiografie non hanno evidenziato nessuna frattura; dolorini dappertutto, abrasioni varie da asfalto alla gamba che è rimasta sotto la mia povera moto un paio di belle distorsioni a ginocchio e caviglia… Ne avrò per un po’, ma mi è andata bene. Domani vedo il mio ortopedico e spero non escano sorprese. A mente fredda, sono quasi contento. La mia assicurazione mette in ballo un legale e il tipo è regolarmente assicurato e occupato (ironia della sorte, lavora per i carri attrezzi ACI…), per cui dovrebbero rifondermi i danni completi (spero compresi giacca, casco e scarpa – quest’ultima sembra lavorata al flessibile…
Una ultima considerazione: a parte la comprovata protettività della moto, il tutto ha riconfermato la lampante importanza degli indumenti protettivi; probabilmente un paio di scarpe più pesanti mi avrebbe evitato qualcosa (ma venivo dall’ufficio, non posso andare in giro con gli stivali da cross…), in compenso la giacca con protezioni integrali mi ha sicuramente salvato spalla, clavicola e gomito (pensare che io potrei essere conciato come lei… brrrr) e il casco probabilmente mi ha salvato la pelle.
Meditate gente, meditate….
E ora, mi voglio rimettere in sesto alla svelta per saltare di nuovo sul mio ferro. Ma ho una voglia matta di girare armato!
Avrò frenato si e no per un paio di metri e gli ero addosso. In un attimo ero a terra e mentre scivolavo vedevo le portiere delle macchine parcheggiate a lato strada passarmi davanti agli occhi, la gamba sinistra sotto la moto. Il paracarene Aprilia (il primo che ne mette in dubbio le qualità gli dico due paroline…) ha fatto egregiamente il suo lavoro, prima impattando sul fianco dell’auto e poi letteralmente salvandomi la gamba; Quando finalmente mi sono fermato, incastrato sotto la moto, ero infuriato come un toro… Mentre scivolavo avevo sentito male a piede e ginocchio e ora, con la moto addosso, non riuscivo a uscire da sotto la moto e avevo paura a forzare il piede che mi faceva un male cane, ma ero tanto imbestialito che quando quello mi si è chinato sopra per chiedermi non so cosa, da sdraiato a terra ho cercato di agguantarlo per il collo… Per fortuna sono un uomo pacifico e il momento di furia omicida mi è durato poco, così – visto che tanto non ero riuscito ad agguantarlo – mi sono limitato a dirgli molto chiaramente cosa pensavo di lui in tono appena alterato (mi devono aver sentito da Savona…).
Tralascio tutte le penose operazioni successive, compresa ambulanza e efficienza sudamericana del pronto soccorso; la mia motina non sono ancora andato a vederla, ma era alquanto malconcia: così a occhio danni a fiancata e capolino, paracarene brasato e piegato e chissà che altro; per smontarla e controllare i danni meccanici aspettano che il perito faccia le foto…
Io ora mi sono reso conto che il mio studio è stato pensato per uno sano, perché dopo due giorni di letto per sedermi al computer ho tirato alquanti improperi; ho un piede che mi preoccupa, siamo vicini a capodanno e sembra proprio pronto per le lenticchie, ma le radiografie non hanno evidenziato nessuna frattura; dolorini dappertutto, abrasioni varie da asfalto alla gamba che è rimasta sotto la mia povera moto un paio di belle distorsioni a ginocchio e caviglia… Ne avrò per un po’, ma mi è andata bene. Domani vedo il mio ortopedico e spero non escano sorprese. A mente fredda, sono quasi contento. La mia assicurazione mette in ballo un legale e il tipo è regolarmente assicurato e occupato (ironia della sorte, lavora per i carri attrezzi ACI…), per cui dovrebbero rifondermi i danni completi (spero compresi giacca, casco e scarpa – quest’ultima sembra lavorata al flessibile…
Una ultima considerazione: a parte la comprovata protettività della moto, il tutto ha riconfermato la lampante importanza degli indumenti protettivi; probabilmente un paio di scarpe più pesanti mi avrebbe evitato qualcosa (ma venivo dall’ufficio, non posso andare in giro con gli stivali da cross…), in compenso la giacca con protezioni integrali mi ha sicuramente salvato spalla, clavicola e gomito (pensare che io potrei essere conciato come lei… brrrr) e il casco probabilmente mi ha salvato la pelle.
Meditate gente, meditate….
E ora, mi voglio rimettere in sesto alla svelta per saltare di nuovo sul mio ferro. Ma ho una voglia matta di girare armato!