The Lock
06-03-2008, 16:21
Ocio boce....
Con il primo sole i motociclisti hanno già cominciato a scaldare i motori, pronti a sfrecciare, spesso in gara tra loro, lungo i "circuiti" bellunesi, Fadalto e 251 in testa. Il nuovo comandante della Polstrada, Luca Fodarella, promette battaglia con controlli ad hoc. Non solo prevenzione ma anche repressione per contrastare un fenomeno che, ad ogni stagione estiva, semina morte.A ridare tono ad un vecchio problema, noto a tutti ma difficile da provare, la testimonianza in aula di un teste che, martedì, nel corso di un processo per lesioni colpose, ha dichiarato che lungo la Sinistra Piave si organizzavano «corse clandestine» tra motociclisti.
«Sappiano che esistono - spiega il commissario capo - ma provare la loro organizzazione è un'impresa difficile. Tenteremo di farlo con controlli mirati, perché sappiamo che il fenomeno c'è e si sviluppa soprattutto sulla statale 51, tra Vittorio Veneto e Fadalto, e lungo la Sr 251 tra Longarone e Zoldo. L'organizzazione di corse clandestine e le gare in velocità, assieme alla guida in stato di ebbrezza e sotto stupefacenti, sono i pochi illeciti del Codice della Strada puniti penalmente: per il primo è prevista la reclusione da 1 a 3 anni, con l'aggravante in caso di morti che fa salire la pena da 6 a 12; e per le seconde la reclusione è da 6 mesi ad 1 anno».
La mappa della morte è chiara: Alemagna (Fadalto), Val di Zoldo (anche nel tratto che sale verso Erto), Sinistra Piave e anche il più famoso "giro della morte" che si sonda sui passi dolomitici Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena e anche Giau. Su quest'ultimo circuito si contano arrivi di bikers da tutta Europa, tanto è ampia la sua notorietà.
«I controlli vengono effettuati regolarmente - prosegue il comandate - ma spesso avvengono con personale in divisa. Il loro effetto è quinti di prevenzione, al massimo si rilevano i classici illeciti del motociclista come, ad esempio, la targa non leggibile».
Contrastare il fenomeno delle corse è uno degli obiettivi di Fodarella che promette di affrontare il problema attuando servizi mirati, magari con l'impiego di personale in borghese, l'unico che potrebbe "penetrare" nell'organizzazione, smascherandola.
Intanto, la stagione è alle porte.
Con il primo sole i motociclisti hanno già cominciato a scaldare i motori, pronti a sfrecciare, spesso in gara tra loro, lungo i "circuiti" bellunesi, Fadalto e 251 in testa. Il nuovo comandante della Polstrada, Luca Fodarella, promette battaglia con controlli ad hoc. Non solo prevenzione ma anche repressione per contrastare un fenomeno che, ad ogni stagione estiva, semina morte.A ridare tono ad un vecchio problema, noto a tutti ma difficile da provare, la testimonianza in aula di un teste che, martedì, nel corso di un processo per lesioni colpose, ha dichiarato che lungo la Sinistra Piave si organizzavano «corse clandestine» tra motociclisti.
«Sappiano che esistono - spiega il commissario capo - ma provare la loro organizzazione è un'impresa difficile. Tenteremo di farlo con controlli mirati, perché sappiamo che il fenomeno c'è e si sviluppa soprattutto sulla statale 51, tra Vittorio Veneto e Fadalto, e lungo la Sr 251 tra Longarone e Zoldo. L'organizzazione di corse clandestine e le gare in velocità, assieme alla guida in stato di ebbrezza e sotto stupefacenti, sono i pochi illeciti del Codice della Strada puniti penalmente: per il primo è prevista la reclusione da 1 a 3 anni, con l'aggravante in caso di morti che fa salire la pena da 6 a 12; e per le seconde la reclusione è da 6 mesi ad 1 anno».
La mappa della morte è chiara: Alemagna (Fadalto), Val di Zoldo (anche nel tratto che sale verso Erto), Sinistra Piave e anche il più famoso "giro della morte" che si sonda sui passi dolomitici Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena e anche Giau. Su quest'ultimo circuito si contano arrivi di bikers da tutta Europa, tanto è ampia la sua notorietà.
«I controlli vengono effettuati regolarmente - prosegue il comandate - ma spesso avvengono con personale in divisa. Il loro effetto è quinti di prevenzione, al massimo si rilevano i classici illeciti del motociclista come, ad esempio, la targa non leggibile».
Contrastare il fenomeno delle corse è uno degli obiettivi di Fodarella che promette di affrontare il problema attuando servizi mirati, magari con l'impiego di personale in borghese, l'unico che potrebbe "penetrare" nell'organizzazione, smascherandola.
Intanto, la stagione è alle porte.