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Visualizza la versione completa : Herrigel, Eugen - "Lo zen e il tiro con l'arco"


slow_ahead
12-02-2008, 12:14
Titolo Lo zen e il tiro con l'arco
Autore Herrigel Eugen
1975,
106 p.,
brossura
Traduttore Bemporad G.
Editore Adelphi (collana Piccola biblioteca Adelphi)


Visto che di Zen dobboamo parlare....

Questo libretto di un centianio di pagine ha uno scopo analogo al citatissimo "Zen e arte della manutenzione eccetera".

Storia vissuta di un occidentale trapiantato in giappone che decide di comprendere meglio il paese nel quale vive.

Il tiro con l'arco gli appare una degna disciplina e il protagonista inizia ad apprenderla con un maestro zen...

Il personaggio, insegnante di tedesco, deve, tra l'altro, reimparare ad impare..

Il libro racconta le difficolta' culturali e spirituali di un occidentale verso la discipliziana e l'astrazione da se medesimi.

interessante, veloce leggibile e soprattutto TRADOTTO benissimo (a differenza dello "zen e l'arte della eccetera)

http://www.tg0.it/articoli/2005/tiroarco.jpg

varamukk
12-02-2008, 15:36
Gran bel libro...:D

slow_ahead
12-02-2008, 17:30
sei d'accordo che la traduzine conta davvero? questo e' un (sofisticato)piacere da leggere; la manutenzione della motocilcietta una sofferenza (imho)

varamukk
12-02-2008, 18:59
Non toccarmi Pirsig ché divento 'na bessstia....:protest::lol:

slow_ahead
12-02-2008, 23:57
sorry, sorry gino; parlavo della traduzione...

vanth
12-02-2008, 23:59
è il miglior libro da cui può cominciare un occidentale a digiuno di filosofie orientali per avvicinarsi allo zen! coglie il bersaglio ma ha un linguaggio occidentale al quale siamo meglio abituati...

slow_ahead
13-02-2008, 00:03
bravo vanth!

varamukk
13-02-2008, 00:20
Non avete anche voi l'impressione che la lezione di spada laser che lo Jedi Obi-Wan-Kenobi dà a Luke Skywalker sia ispirata pesantemente a questo libro..?:-o:lol:

varamukk
13-02-2008, 00:24
sorry, sorry gino; parlavo della traduzione...
Si Luca, sono d'accordo...;)

slow_ahead
13-02-2008, 00:41
...lezione di spada laser che lo Jedi ....dà a Luke ....sia ispirata pesantemente a questo libro..?

mmmhh puo' essere, in effetti....

....solo che da buoni americani (occidentali) hanno condensato/travisato il messaggio (orientale) relativo alla "fatica & concentrazione & astrazione" originali, trasformandoli in "energia & elezione"

condor
13-02-2008, 10:42
fantastico.
quando lo lessi lanciavo il giavellotto.
ma nonostante gli esercizi e le letture ero sempre la solita schiappa.

el_conguero
13-02-2008, 13:22
azz grande slow
sono ex campione italiano di tiro con l'arco
oggi judoka appassionato di filosofie orientali

da comprare subito!!

Her
13-02-2008, 19:37
Per un occidentale è forse preferibile cominciare con Hesse.

slow_ahead
13-02-2008, 20:58
her ...non e' che si possa essere molto d'accordo con la tua affermazione ...secondo me.

hesse: ....religioso, imbibito della cultura del suo tempo ...poco capace (imho) di visioni globali
grande scrittore e affabulatore, comunque

Her
14-02-2008, 11:41
Esser religiosi non è una colpa e neppure un limite e solo gli ignoranti non sono imbibiti della cultura del loro tempo. Hesse ha più piani di lettura e per intenderlo devi avere almeno una infarinatura del pensiero indiano; solo a questo mi riferivo. Ciao ;)

hitotsu
14-02-2008, 12:02
Il libro è bello e ben scritto, ma fuorviante.

Per correttezza consiglio sempre di leggere immediatamente dopo YUMI NO KOKORO (la quintessenza dell'arco) di INAGAKI GENSHIRO. E' scaricabile gratuitamente qui:
http://www.kyudo.it/Italiano/Documenti/YUMI%20NO%20KOKORO%20original.pdf


Per quanto riguarda l'essenza del libro di Herrigel, lo trovo assolutamente distante e troppo assorto in considerazioni filosofiche.
Teniamo presente che lo stile dell'arco descritto nel libro è di tipo cerimoniale e l'essenza è che "non serve colpire il bersaglio", bensì è importante studiare tutta una serie di movimenti e di tecniche per controllare sè stessi. Tutto il contrario dello stile Heki To Ryu.

Personalmente è un libro che considero come la rovina di generazioni, specie di marzialisti.
La tecnica non è fine a sè stessa e lo spirito non è nella tecnica svuotata dagli obiettivi. Anzi, attraverso il fine ed utilizzando la tecnica, è possibile migliorarsi e trovare "spiritualità" (lo metto fra virgolette perchè anche questo termine è abusato, e cmq non è inteso come qualcosa di metafisico), ma l'obiettivo deve essere chiaro. E' inutile tirare di Kyudo (o di spada) se non si raggiunge il bersaglio.

La considerazione che il fine di colpire non è importante, ma è essenziale invece imparare a controllare e vincere sè stessi è la più grande cazzata mai scritta dagli occidentali che della cultura orientale non hanno capito una beneamata fava.
La spiritualità, il controllo, il miglioramento si raggiungono DOPO aver imparato la tecnica. La quintessenza della spada o del Kyudo, si apprende dopo aver imparato a colpire l'avversario o il bersaglio, aver fronteggiato il pensiero di essere colpiti o di colpire. Posso avere una spada bellissima, ma se è senza filo e se non la so usare, non posso dire di padroneggiarne l'arte.
E' attraverso l'obiettivo e la pratica che raggiungo lo spirito. Non è cercando lo spirito che raggiungo la pratica.

Gli occidentali hanno filtrato determinati concetti, ribaltandoli, abbagliati da paroloni e da filosofia, senza avere basi pratiche per comprenderle.
Basti pensare alla idealizzazione della figura del Samurai e all'interpretazione del Bushido.

E dire che alcune importanti figure orientali hanno mostrato la strada già in tempi non sospetti.

Il famosissimo maestro di spada Munenori, interessato a migliorare la sua arte, volle dedicarsi alla meditazione Zen con Takuan Soho (1573–1645), nella convinzione che lavorare sullo spirito automaticamente gli avrebbe fatto comprendere qualcosa di più della sua arte. Takuan gli rispose: meditare ti farà comprendere qualcosa della vita, ma se vuoi comprendere qualcosa della tua arte, forse è meglio che torni nel dojo a praticare.

slow_ahead
14-02-2008, 12:07
essere religiosi non e' ovviamente una colpa, e se ne puo' scrivere. Ed e' esattamente quello che contesto ad hesse e che contestavo con il mio post: troppo religioso e scrittura troppo legata alla religione per poter discettare di "zen" astraendosi....

inoltre a me sembra che siano solo gli ottusi a essere influenzati dalla cultura del proprio tempo cosi' tanto da eleggerla a metodo unico di vita.

altrimenti si dovrebbero scusare i fasciti durante il fascio, il kkk americano oppure i nazisti durante il III reich eccetera.

cultura credo che significhi -tra le mille altre cose- capacità di astrazione e capcità di visione del futuro o comunque di un mondo "diverso" , capacità di interpretazione del proprio mondo anche in maniera critica eccetera....

Qualità che a mio modo di vedere mancano in hesse

comunque questo e' un 3d su lo "zen e il tiro con l'arco" se vuoi puoi aprirne uno per "Siddharta" (illeggibile mattone secondo me)

Her
14-02-2008, 18:11
Non sapevo fossero i fascisti, quelli del KKK e i nazisti i rappresentanti della cultura di quel tempo; mi scuso per l'ignoranza. :!:
P.s. La possibilità di astrazione la possiede pure un cane, che, infatti, è in grado di mentire. La "capacità di visione del futuro" non saprei a quale branca del sapere attribuirla, ma cercherò di impegnarmi.

slow_ahead
14-02-2008, 19:29
herr....
...no, è inutile...
....fa una cosa bella, va'...
...considerami irrecuperabilmente idiota e, se mai ti capitasse di leggermi, fallo tenendo in considerazione questo mio grave handicap; sii dunque paziente con me... e non prenderti la briga di replicare...

ciao ciao

hitotsu
14-02-2008, 23:41
Per un occidentale è forse preferibile cominciare con Hesse.


Per un occidentale forse è meglio trovarsi un maestro zen... :lol:

A parte gli scherzi (ma mica tanto) sull'argomento ci sono molti altri libri scritti da eminenti specialisti.

Nè Hesse, nè Herrigel sono adatti.
Non me ne vogliate...è solo la mia opinione.

Her
15-02-2008, 11:30
x slow- se ti considerassi idiota non avrei discusso con te. Se ti sei offeso mi dispiace; probabilmente l'esigenza di sintesi mi ha portato all'uso del paradosso in modo esagerato.
x hitotsu- perfettamente d'accordo con te. La mia era solo una risposta a vanth e prendevo Hesse come scrittore occidentale di possibile "contatto" con il pensiero orientale, non certo come fonte di conoscenza dello stesso.