paolo b
05-02-2008, 15:53
Titolo: Libera Nos a Malo
Autore: Luigi Meneghello
Sottotitolo: -
Casa Ed: Mondadori
isbn: 88-04-45515-2
Pag: 315
prezzo: 8 €
Prima ed: 1963
Già dal titolo si può intuire la particolarità di questo romanzo dalla struttura narrativa non convenzionale.. Malo è il paese natale dell'autore, in provincia di Vicenza. Scritto in un misto per me assolutamente irresistibile di italiano/dialetto (non tale da non essere comprensibile a chi veneto non è, anche perchè c'è un breve glossario), è il racconto dell'infanzia/adolescenza dell'autore, immersa nell'atmosfera del paese-mito di quando era bambino.
Atmosfera che riesce, secondo me, a trasmettere benissimo al lettore.
Riporto l'inizio dell'introduzione scritta da Meneghello stesso:
"Questo libro è scritto dall'interno di un mondo dove si parla una lingua che non si scrive; sono i ragguagli di uno da Malo a quegli italiani che volessero sentirli; e sono scritti, per forza, in italiano. Non mi sono proposto però nè di tradurre nè di riprodurre il dialetto; invece ho trasportato dal dialetto alla lingua qualche forma e costrutto là dove mi pareva necessario (..)"
Autore: Luigi Meneghello
Sottotitolo: -
Casa Ed: Mondadori
isbn: 88-04-45515-2
Pag: 315
prezzo: 8 €
Prima ed: 1963
Già dal titolo si può intuire la particolarità di questo romanzo dalla struttura narrativa non convenzionale.. Malo è il paese natale dell'autore, in provincia di Vicenza. Scritto in un misto per me assolutamente irresistibile di italiano/dialetto (non tale da non essere comprensibile a chi veneto non è, anche perchè c'è un breve glossario), è il racconto dell'infanzia/adolescenza dell'autore, immersa nell'atmosfera del paese-mito di quando era bambino.
Atmosfera che riesce, secondo me, a trasmettere benissimo al lettore.
Riporto l'inizio dell'introduzione scritta da Meneghello stesso:
"Questo libro è scritto dall'interno di un mondo dove si parla una lingua che non si scrive; sono i ragguagli di uno da Malo a quegli italiani che volessero sentirli; e sono scritti, per forza, in italiano. Non mi sono proposto però nè di tradurre nè di riprodurre il dialetto; invece ho trasportato dal dialetto alla lingua qualche forma e costrutto là dove mi pareva necessario (..)"