Visualizza la versione completa : Rigoni Stern, Mario - "Il sergente nella neve" - "Ritorno sul Don"
alfred_hope
05-02-2008, 01:24
Titolo: "Il sergente nella neve" - "Ritorno sul Don" (doppio titolo perchè è una raccolta)
Autori: Mario Rigoni Stern
Sottotitolo: la testimonianza storica di un'esperienza unica e devastante
Casa Ed: Enaudi ed.
isbn:
Pag: 317
prezzo: 10 €
E' il mio ultimo libro letto. Ed è anche uno dei più belli che abbia mai letto.
E' la storia vera di Mario, un ragazzo di Asiago che si ritrova senza neanche sapere come invischiato nella ritirata di Russia. Racconta con molti particolari il primo impiego degli alpini sul fronte russo, poi all'ordine di ritirasi arrivato dall'alto, ecco che comincia la tragedia di migliaia di uomini allo sbando nella steppa russa, costretti a combattere interminabili battaglie per potersi salvare.
Ma è tutto raccontato con una lucidità e una candore da lasciare disarmati.
Il secondo titolo, è lui che ormai anziano ritorna sui luoghi della guerra per portare un saluto e ricongiungersi ai suoi compagni che ha perso lì, oltre che per salutare quelle persone che furono nemiche sul campo e amiche nelle isbe, salvandogli più volte la vita.
Il libro è ben scritto e fa riflettere. Le pagine scorrono via veloci e più di una volta sono rimasto sveglio fino a notte inoltrata per leggerlo. Consigliato a tutti. Se posso aggiungere un voto: 9
Un libro che tutti dovremmo leggere. Da affiancare, come "levatura morale" a "Se questo è un uomo" di Levi.
Un libro scritto da un uomo della "truppa" da un Sergente Maggiore, dove non si parla delle grandi battaglie o delle tattiche, ma dove semplicemente si racconta la storia degli uomini.
Raramente ho trovato tanta umanità in un libro. E' un libro che si divora, sia perché Rigoni è un maestro della scrittura sia perché la storia stessa è affascinante. Il coraggio degli uomini, vedere come l'amicizia che li lega in un mondo di "belve" sia l'unica cosa in grado di "salvarci".
Sullo stesso tema, che magari prima o poi, apro un thread anche su questo "Centomila gavette di ghiaccio" di Bedeschi.
Ciao ciao
alfred_hope
05-02-2008, 15:00
OcciC, non vedo l'ora di conoscerti di persona (spero domenica)!!! ;)
Fatto l'alpino anche tu???
Mai fatto il militare... e anzi abbastanza "antimilitare" da molti punti di vista... ma mi piace la storia e soprattutto mi piace la storia della Seconda Guerra Mondiale, poi mio nonno andò in Russia e, fortunato, tornò, ma purtroppo poi è morto troppo presto per potermi raccontare...
Ho letto un po' di tutto sulla storia della spedizione italiana in russia da Rigoni a Bedeschi, passando anche per Nuto Revelli (meraviglioso "La strada del Davai")... evitando, per ora, quelli che hanno scritto la storia dei generali anziché degli uomini che là furono mandati a fare una guerra che non era la loro.
duepignatte
07-02-2008, 11:01
"Sergent Magiù Ghé Riverém a Baìta?" :!::!::!:
mangiafuoco
08-02-2008, 19:43
Mi sono piaciuti tantissimo. Anche perche' in alcuni momenti mi hanno ricordato i racconti di mio nonno, anche lui alpino mandato in Russia...
Quando ero piccolo e facevo i capricci, mi diceva: "ti ci vorrebbe un po' di Russia"...forse "un po' di Russia" ci vorrebbe per molti, non solo per me.
duepignatte
08-02-2008, 19:55
E' un pò la frase che dicono/dicevano tutti quelli che han vissuto in quel periodo tremendo. Ricordo ancora mia nonna che mi diceva: "per te ci vuole una guerra e poi vedi"
W i nonni :D
i libri sono molto belli, come quasi tutti quelli di Stern, forse quello che preferisco anche se non in temo con il 3D è "uomini boschi e api", mi ha lasciato molta serenità, comunquconsiglio di leggere un po tutto di Stern
varamukk
10-02-2008, 02:40
Non me li perderò...;)
pornoromantico
11-02-2008, 01:06
se vi capita vedetevi lo spettacolo di marco paolini tratto da quel libro.
meraviglioso.
così come il libro.
Il libro è da leggere (per tutte le età) e poi se vedrete lo spettacolo di Paolini rimarrete senza parole...
Vi consiglio anche di Paolini "Ritratti di Stern" , è davvero un personaggio questo Rigoni Stern
pornoromantico
11-02-2008, 14:25
io l'ho consociuto il signor rigoni-stern, tanti anni fa durante un'adunata degli alpini con il mio papà.
una persona che vale davvero la pena di incontrare, che emana una positività inaudita.
vi auguro di conoscerlo.
alfred_hope
11-02-2008, 19:07
Pornoromantico... :rolleyes:
INVIDIA!!!!
Cmq per quello che so io, il sig. Rigoni Stern è una persona molto disponibile al dialogo con tutti, ed ha un'aurea di positività e un carisma che che traspare e "buca" anche l'animo più insensibile.
Riporto alcuni passaggi di una sua intervista:
http://www.griseldaonline.it/percorsi/menetti_int_rigonistern.htm
Intervista di
Elisabetta Menetti
a MARIO RIGONI STERN
Nemico: una parola assente
"Il nemico è una parola che non uso. Nel Sergente nella neve la parola "nemico" non c'è: parlo di "russi", dico "loro" ma "nemico" mai. Per me quelli non erano nemici: quando ero in Grecia o sul fronte francese o in Russia non li consideravo nemici. Il nemico bisogna conoscerlo, bisogna sapere cosa ti ha fatto. Il nemico è uno che ti ha offeso o uno che ti ha fatto del male. Ma loro non mi avevano fatto niente, non mi avevano offeso e allora la parola nemico nei miei libri non c'è."
...
Ai nemici si può chiedere permesso: durante la ritirata di Russia (Il sergente nella neve)
il sergente maggiore Rigoni chiede di entrare in un'isba, si siede a tavola e condivide con i russi una zuppa. E' un momento rallentato, di magica sospensione.
"E' stata una cosa naturale in quanto non erano nemici: erano persone che stavano mangiando perché avevano fame e io sono entrato a chiedere del cibo e me lo hanno dato. Una cosa molto semplice da spiegare. Me lo ha fatto notare un mio amico che era insegnante in un liceo e che leggeva ogni anno (alla fine del quarto anno) il Sergente e che si è accorto di una cosa molto semplice. Si è accorto che ho scritto: "Busso ed entro"(*). Il fatto sta in quel "busso", perché io ho chiesto di entrare come si fa in una casa di un vicino o di una persona comune: si bussa e si chiede il permesso. E dal momento che si chiede il permesso uno non entra per far del male o per far violenza. Se entra chiedendo permesso entra per essere ospite. Loro lo hanno capito. Sono entrato solo per chiedere qualcosa: ho chiesto da mangiare. E la signora, una giovane sposa russa, ha preso un mestolo di minestra dalla stessa pignatta dove mangiavano i russi(**) e me lo ha dato. Ho ringraziato, ho salutato e sono uscito"
(*) Questa era la "tecnica" usata dagli italiani per entrare nelle case.
I tedeschi invece sfondavano la porta, sparavano a chi stava dentro e rastrellavano quello che trovano.
La popolazione ciò lo sapeva e per questo moltissimi italiani sono stati "aiutati" durante la ritirata.
(**) i russi in oggetto erano soldati in armi e non civili.
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